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Russia. Primo bilancio del terzo mandato di Putin. di Carlo Rossi http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2013/05/russia-primo-bilancio-del-terzo-mandato.

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Russia Oggi " fa parte del progetto Russia Beyond the Headlines, finanziato dalla Rossiyskaya Gazeta". "Rossiyskaya Gazeta, uno dei principali quotidiani russi", anche "la gazzetta ufficiale del governo russo, sede della pubblicazione ufficiale di leggi, decreti e dichiarazioni ufficiali delle istituzioni statali". Su Russia Oggi del 1 maggio 2013 Yulia Ponomareva delinea un primo bilancio del terzo mandato di Putin: "In attesa di risultati economici significativi, il Presidente tenta di consolidare la sua base dappoggio facendo leva su valori conservatori". http://russiaoggi.it/politica/2013/05/01/putin_al_primo_anno_del_terzo_mandato_23867.html " rimasto come prima il politico pi popolare di Russia, ma il trend parla chiaro: nel primo anno del suo terzo mandato presidenziale la fiducia nei suoi confronti calata dal 60 al 52 per cento. Lultima campagna elettorale si svolta sullo sfondo delle pi grandi manifestazioni antigovernative nella storia della Russia recente, alla quale hanno preso parte principalmente i rappresentanti della classe media cittadina". Putin "Ha scelto la linea di consolidamento dei suoi, afferma Alexei Makarkin. I suoi, cio la base dellelettorato putiniano, sono, secondo i dati dei sociologi, gli abitanti delle piccole citt e dei paesi con unistruzione media e che non usano Internet. Si pu consolidare facendo leva sui valori tradizionali, sullantiliberalismo e lantioccidentalismo - ritiene Makarkin. - Con la legge sugli agenti stranieri stato identificato un nemico, linchiesta sulle Pussy Riot ne ha additato un altro. Un difficile nuovo inizio dunque per il presidente Putin, che per ora non raggiunge gli obiettivi prefissati. Lontano resta quello, importantissimo, di diversificare l' economia. Come la Russia di Breznev, quella di Putin tenta di compensare l' insufficiente produttivit e competitivit del sistema con lo sfruttamento delle risorse naturali: "Secondo i dati del servizio federale doganale nel 2012 la produzione di combustibili ed energie hanno costituito la base dellexport russo oltre i confini della Csi; la loro incidenza nella struttura commerciale dellesportazione in quei Paesi ammonta al 73 per cento. La quota di esportazione delle automobili e delle attrezzature del 3,6 per cento. Gli investimenti stranieri diretti del 2012 si sono ridotti quasi del 20 per cento, arrivando a 39 miliardi di dollari. Alla fine dello scorso anno ripresa una crescita anticipata degli stipendi rispetto alla produttivit del lavoro (crescita dellUlc, il costo unitario del lavoro), il che rende lindustria russa ancora meno allettante per gli investimenti, - concludono gli esperti dellAlta scuola economica. - La struttura e la qualit delleconomia non cambiano". ""Uno degli eventi economici chiave del 2012 stata lentrata della Russia nellOrganizzazione del commercio mondiale (Wto). Il prossimo periodo di inserimento nel Wto sar per la Russia molto difficile, - riconosce Alexei Portanskij, direttore dellUfficio studi per ladesione della Russia al Wto. - Se prenderanno il sopravvento scenari statici o legati alle materie prime non potremo ottenere niente dallingresso al Wto. A vendere idrocarburi e altre materie prime siamo capaci anche senza il Wto". La Russia resta a met del guado. Con la Cina non condivide i campi di "rieducazione" per i dissidenti e il brutale ampio ricorso alla pena di morte, ma neppure l' economia manifatturiera in espansione. Delle democrazie occidentali non accoglie pienamente la libert di espressione e la

tutela dei diritti umani. Le insufficienti prestazioni economiche e sociali di tali democrazie non orientano la modernizzazione russa, chiusa in una via nazionale che si rivela a sua volta asfittica e inefficiente. "Putin giunto alla conclusione che se iniziasse a cambiare, potrebbe diventare vulnerabile -, afferma con convinzione Alexei Makarkin, primo vice presidente del Centro di tecniche politiche. Non scender a compromessi, ritenendo che potrebbero provocarne degli altri. Tocqueville pi di un secolo e mezzo fa, nel suo brillante L' antico regime e la rivoluzione, aveva scritto: "...l' esperienza insegna che per un cattivo governo il momento pi pericoloso sempre quello in cui esso comincia a riformarsi. Soltanto un gran genio pu salvare il principe che si propone di dar sollievo ai propri sudditi dopo una lunga oppressione. Il male sopportato pazientemente come inevitabile diviene intollerabile non appena si concepisca l' idea di liberarsene. Allora tutti gli abusi che si sopprimono sembrano rivelare meglio quelli che restano e renderne pi penosa la sensazione: il male diminuito, vero, ma la sensibilit si fatta pi viva" (Libro Terzo, capitolo IV).

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