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Università degli Studi Torino

Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali


Corso di Laurea in Informatica
Anno Accademico 2007 - 2008

Relazione di Tirocinio
Sistemi di recommendation
per personal video recording

Supervisore Candidato
Prof. Giancarlo Ruffo Matteo Bovetti
Alla mia famiglia.
A Anto.
Indice
1. SISTEMI DI RECOMMENDATION................................................................................4
1.1 Che cosa sono e a cosa servono?.................................................................................4
1.2 L'approccio Collaborative Filtering.............................................................................6
1.2.1 Introduzione.........................................................................................................6
1.2.2 Utilizzi del Collaborative Filtering......................................................................8
1.2.3 Confronto tra Collaborative Filtering e Content-Based Filtering......................12
1.2.4 L'approccio neighborhood-based......................................................................14
1.2.5 Valutazioni.........................................................................................................16
2. L'APPLICAZIONE RD-PVR..........................................................................................19
2.1 Il servizio V-Cast.......................................................................................................19
2.2 RD-PVR e Facebook.................................................................................................21
2.3 Algoritmo di Recommendation per RD-PVR............................................................24
2.4 Collaborative Filtering in RD-PVR...........................................................................26
2.4.1 Calcolo degli insiemi usr-affini e el-affini.........................................................26
2.5 Il calcolo del weight..................................................................................................27
2.6 Implementazione in PHP5.........................................................................................28
3. TEST E VALUTAZIONI..................................................................................................34
3.1 Test condotti sui dump di V-Cast...............................................................................34
3.2 Risultati e conclusioni...............................................................................................37
4. CODICE CORRELATO...................................................................................................41
Ringraziamenti.....................................................................................................................45
Bibliografia...........................................................................................................................46
1. SISTEMI DI RECOMMENDATION

1.1 Che cosa sono e a cosa servono?

I sistemi di recommendation sono uno specifico tipo di information filtering (IF). Essi
vengono utilizzati per presentare oggetti (film, musica, libri, news, immagini, web pages,
ecc..) che possono interessare l'utente.

Tipicamente, un sistema di recommendation compara il profilo utente con


caratteristiche di riferimento, e cerca di prevedere il rating che l'utente ha con un oggetto
che non ha ancora considerato. Queste caratteristiche possono provenire dalle informazioni
degli oggetti (approccio Content-Based) oppure da un ambiente sociale di utenti (approccio
Collaborative Filtering).

Quando viene costruito il profilo utente, la distinzione viene fatta tra collezioni di dati
espliciti ed impliciti.

Esempi di collezioni di dati espliciti:

• Chiedere ad un utente di votare un oggetto in base ad una scala.


• Chiedere ad un utente di classificare una collezione di oggetti dal più gradito al
meno gradito.

• Presentare due oggetti ad un utente e chiedergli quale sceglierebbe come migliore.

• Chiedere ad un utente di creare una lista degli oggetti che preferisce.

Esempi di collezioni di dati impliciti:

• Osservare gli oggetti che un utente vede e usa.

• Analizzare il tempo di visualizzazione di un oggetto.

• Tenere un registro di oggetti che un utente acquista online.

• Ottenere una lista degli oggetti che l'utente ha ascoltato o guardato sul suo
computer.

• Analizzare la rete sociale dell'utente e scoprirne similarità di gusto con altri utenti.

Il sistema di recommendation confronta i dati collezionati dall'utente con i dati


collezionati da altri, e calcola una lista di oggetti raccomandati per il primo.
I sistemi di recommendation sono una importante alternativa agli algoritmi di ricerca,
perché aiutano gli utenti a ricercare oggetti che non troverebbero da soli.
1.2 L'approccio Collaborative Filtering

1.2.1 Introduzione

Il collaborative filtering è un processo di filtraggio o di valutazione di oggetti che


utilizza informazioni e opinioni di altri utenti [1]. In questi anni, quasi inconsapevolmente,
si è utilizzato una forma di collaborative filtering che veniva attuato dalle persone ad
esempio quando tra conoscenti si discute su un libro letto o su un film visto al cinema.
Questo tipo di confronto mette in moto un meccanismo che è una sorta di recommendation.
Esso ci permette di conoscere libri, film e ristoranti che i nostri conoscenti hanno provato e
che in qualche modo, durante la conversazione, ci hanno consigliato o meglio
raccomandato.

I sistemi di recommendation, in particolare l'approccio Collaborative Filtering, ci


permettono di ottenere consigli e valutare preferenze partendo proprio dalle esperienze
degli utenti vicini a noi (amici). Di seguito viene riportato [1] l'esempio MovieLents;
questo portale di recensione di film utilizza il collaborative filtering per fornire una
predizione sui film che all'utente potrebbero interessare.

Come mostra la figura il sistema MovieLens offre una lista predittiva su quali film è
consigliato vedere. Gli utenti, che hanno visto alcuni film e vogliono fornire un feedback
diretto sul gradimento della pellicola, lo possono fare utilizzando il sistema da uno a
cinque stelle che permette di esprimere un voto. Le stelle vengono valutate dal sistema
MovieLens in questo modo:

Il calcolo del rating può essere rappresentato da una matrice, utente e oggetto, che
associa un valore di affinità tra gli oggetti (film) e gli utenti per cui deve essere calcolata la
predizione. Di seguito viene riportato un esempio di matrice dove, sulle righe abbiamo gli
utenti, e sulle colonne i film. Ogni cella indica il rating di quel film con l'utente specificato.
The Matrix Speed Sideways Brokeback
Mountain
Amy 1 2 5
Matt 3 5 4
Paul 5 5 2 1
Cliff 5 5 5 5

La matrice è solo uno dei modi che si hanno per rappresentare e per dare una
predizione. Esistono diversi modi per fornire un feedback utile per la predizione di un
oggetto:

• Il metodo utilizzato da MovieLens, che utilizza le stelle da uno a cinque per


indicare un gradimento che va da Awful a Must See.

• Un rating binario, che indica se l'oggetto è piaciuto oppure no o se è buono o non


buono.

• Un rating unario, che indica se un utente ha osservato un oggetto, se l'ha acquistato


o se semplicemente ha valutato esso positivamente.

Come spiegato nel paragrafo precedente esistono due modi per esprimere un feedback,
esplicito o implicito. Il primo modo, indica una volontaria intenzione dell'utente di dare un
giudizio su un oggetto del sistema. Questo tipo di dato deriva da un comportamento
intenzionale che l'utente ha verso il sistema. Il secondo modo, viene inferito
automaticamente da un comportamento o da una azione sul sistema tenuta dall'utente. Ad
esempio se un utente visita una pagina contenente un prodotto, oppure acquista il prodotto
stesso, è possibile banalmente dedurre che l'oggetto interessi all'utente. Questa inferenza
permette di presentare oggetti (prodotti) affini e quindi mantenere l'utente sul sistema.

1.2.2 Utilizzi del Collaborative Filtering

Gli utilizzi che vengono fatti dei sistemi collaborative filtering sono molti. Di seguito
vengono presentati i più comuni legati a cosa un utente può ottenere dal un sistema di
recommendation.

1. Innanzi tutto il collaborative filtering viene utilizzato per ricercare nuovi oggetti
che potrebbero piacere all'utente. In contesti molto grandi, non è possibile che
l'utente ricerchi manualmente tutti gli oggetti che gli possano interessare. Lo scopo
principale di questi sistemi è proprio di ricercare oggetti e presentarli all'utente in
modo che possa ricercare cosa gli interessa in un insieme ristretto.

2. Quando un utente conosce un particolare oggetto spesso vorrebbe sapere se la rete


sociale o community ha espresso un giudizio, buono o non buono, su quell'oggetto;
o a sua volta esprimerlo lui stesso.

3. Un altro importante utilizzo che si può fare del collaborative filtering è quello di
aiutare l'utente a ricercare altri utenti affini a lui. Questo meccanismo permette di
costruire gruppi di utenti con affinità di gusti, oppure connettere utenti per
permettere un tipo di raccomandazione sociale.

4. Come indicato dal punto 1, il sistema può eseguire lo stesso compito con un gruppo
di utenti. Definito un gruppo di utenti affini, ad esempio un gruppo di ricerca, è
possibile sfruttare le funzionalità del sistema per ricercare una pubblicazione utile a
tutti i membri del gruppo.

5. Il sistema mette a disposizione anche ricerche parametrizzate come ad esempio la


possibilità, da parte di un utente, di cercare tutte le pubblicazioni che lo citano.

Questi cinque punti descrivono quello che un utente, che utilizza il sistema, può
ottenere. Ora viene spostata l'attenzione sul sistema vero e proprio. In particolare sulle
funzionalità che i sistemi collaborative filtering offrono.

1. Recommendation di oggetti. Questa è la funzionalità cardine del sistema. Essa


permette di offrire all'utente una lista di elementi che, secondo le valutazioni
dell'algoritmo, possono essere utili e apprezzate dall'utente. Il calcolo viene fatto
creando un rating associato a ogni oggetto da raccomandare. Il sistema ordina
secondo il valore del rating gli oggetti, e li presenta in questo ordine all'utente. Ad
esempio l'algoritmo di recommendation di Amazon.com, aggrega oggetti simili a
quelli acquistati dall'utente; invece di visualizzare una predizione personalizzata, le
interfacce utenti visualizzano la media dei rating del cliente. Come risultato, la lista
di recommendation potrebbe apparire in disordine rispetto alla media dei valori
visualizzati. In molte applicazioni prendere i pochi oggetti al top (oggetti che sono
fortemente raccomandati dall'algoritmo) è cruciale.

2. Calcolo della predizione di un dato oggetto. Questo tipo di calcolo viene fatto dal
sistema per indicare un sottoinsieme di possibili elementi candidati alla
recommendation. Esso è fondamentale per fornire un valore di affinità tra l'oggetto,
a cui è associato il rating, e l'utente per cui si sta svolgendo la predizione. Molti di
questi algoritmi hanno la caratteristica di essere altamente scalabili e di avere un
basso uso di memoria e di tempo di computazione.

3. Constrained recommendation. Questo tipo di calcolo viene eseguito su un set di


oggetti. Esso utilizza sorgenti multiple per la recommendation. L'utente definisce
alcune preferenze, che vengono utilizzate dall'algoritmo per restringere il set degli
oggetti candidati. La recommendation basa il suo rating eseguendo un match tra le
preferenze dell'utente e quelle candidate alla recommendation. Viene riportato un
esempio, SQL-Like, su una recommendation di film: “RECOMMEND Movie TO
User BASED ON Rating FROM MovieRecommender WHERE Movie.Length <
120 AND Movie.Rating < 3 AND User.City = Movie.Location”

Proprietà dei domini per il Collaborative Filtering (CF). Il CF è noto per essere
effettivo in domini che presentano determinate proprietà. Bisogna valutare quali sono le
proprietà che le applicazioni utente considerano maggiormente. Raggruppiamo queste
proprietà in:

• Data distribution

• Underlying mining

• Data persistence

Data distribution. Le proprietà elencate di seguito riguardano il numero e la forma dei


dati.

1. Avere all'interno del sistema una grande quantità di oggetti. Se la quantità di oggetti
considerabili è bassa, l'utente può esplorarli e conoscerli tutti senza avere bisogno
del supporto del sistema.

2. Avere un gran numero di ratings per oggetto. Se la quantità di ratings per oggetto è
bassa non ci sono abbastanza informazioni per fare delle predizioni o
recommendation utili.

3. Avere un grande numero di ratings utente, ma pochi oggetti utili alla


recommendation. Spesso si ha necessità di avere più utenti rispetto al numero degli
oggetti che il sistema sarà in grado di raccomandare. Più precisamente se ci sono
pochi rating per ogni utente il sistema avrà bisogno di molti utenti. Molti sistemi
hanno proprio questa proprietà. Esempio: Google, popolare motore di ricerca,
indicizza al momento attuale otto miliardi di pagine. Questo numero è molto
maggiore di tutta la popolazione globale, e molto maggiore delle persone che hanno
un pc. Un altro esempio, avendo un milione di utenti, un sistema CF sarà i grado di
fare raccomandazioni per cento mila oggetti. Ma sarà in grado di fare predizioni
precise per circa dieci mila utenti, a seconda della distribuzione dei ratings tra
oggetti. Pochi oggetti ottengono molti ratings, mentre una grande quantità di
oggetti ottiene pochi ratings. Calcolare una predizione su una grande quantità di
oggetti non è sempre un compito semplice.

4. Gli utenti forniscono una valutazione a molti oggetti. Se un utente da un ratings a


un singolo oggetto, questo provvede a fornire informazioni statistiche, ma non dà
informazioni per relazionare gli oggetti tra loro.

Underlying mining.

1. Per ogni utente del sistema ci sono altri utenti con necessità o gusti in comune. CF
lavora perché le persone hanno necessità e gusti in comune. Se una persona ha gusti
così unici da non averne in comune con nessun altro, allora il CF non può fare
nessuna valutazione (fallisce). In generale CF lavora bene quando ogni utente può
trovare molti altri utenti che condividono i suoi gusti in molte categorie.

2. La valutazione degli oggetti richiede gusti personali. Nei casi in cui ci sono criteri
oggettivi di bontà che possono essere computati automaticamente, questi criteri
possono essere meglio applicati a altri contesti piuttosto che al CF (ad esempio gli
algoritmi di ricerca). Il CF permette agli utenti con gusti simili di informare se
stessi sull'esistenza di oggetti che potrebbero interessare. Il CF aggiunge valori
sostanziali quando le valutazioni di oggetti sono in buona parte soggettivi (musica)
o quando questi oggetti hanno molti criteri oggettivi differenti che necessitano di
essere pesati soggettivamente gli uni con gli altri (ad esempio le auto). Alcune volte
esistono criteri oggettivi che possono aiutare il lavoro dell'algoritmo (es.
raccomandare solo libri scritti in inglese). Se la recommendation può essere fatta
utilizzando criteri oggettivi, il CF non è utile.

3. Gli oggetti sono omogenei. L'omogeneità è data dai criteri oggettivi che sono simili
tra tutti gli oggetti presenti nel sistema. La differenziazione è fatta solo sui criteri
soggettivi. Gli album musicali appartengono a questa categoria, molti sono simili
da comprare e simili in lunghezza. Un altro tipo di oggetto che presenta questa
proprietà sono i libri o le pubblicazioni di ricerca.

Data persistence. Le proprietà elencate di seguito trattano la rilevanza dei dati nel CF.
1. Persistenza degli oggetti. Un sistema CF non solo necessita che un singolo oggetto
sia classificato da molte persone, ma richiede inoltre che le persone condividano
molti oggetti precedentemente classificati. Consideriamo il dominio di notizie
(news). Molte notizie appaiono per giorni, altre probabilmente sono solo interessati
per poco tempo. Per un sistema collaborative filtering generare una predizione
riguardante una notizia apparsa recentemente, richiede che siano vere due
precondizioni:

A) Uno o più utenti hanno classificato la notizia.

B) Questi utenti hanno inoltre classificato alcune altre notizie che io ho anche
classificato.

In un dominio come quello delle notizie, per essere classificate da un largo numero
di persone, esse sono molto più interessanti quando sono appena uscite e di cronaca
nera. Se queste notizie sono solo importanti per un breve periodo questa richiesta è
difficile da incontrare.

2. Persistenza dei gusti. Il CF ha il maggior successo in domini dove i gusti degli


utenti non cambiano rapidamente: film, libri ed elettronica. Se i gusti cambiano
frequentemente o rapidamente, allora le vecchie classificazioni, generate dal
sistema, sono poco utili. Un esempio di persistenza dei gusti potrebbe essere il
vestiario, dove il gusti delle persone per cinque anni e più non cambia.

Le proprietà elencate nei punti precedenti rappresentano semplificazioni del mondo


dove il CF è più facilmente applicabile. Infatti, applicando il CF in domini dove queste
proprietà non sono presenti permettono di aprire interessanti applicazioni e aree di ricerca.
Per esempio si potrebbe applicare il collaborative filtering a oggetti non omogenei,
attraverso l'uso di raccomandazioni forzate o applicando vincoli esterni (chiamate regole di
bussines).

1.2.3 Confronto tra Collaborative Filtering e Content-Based


Filtering

Il collaborative filtering (CF) utilizza delle assunzioni su utenti (affini) per creare una
lista di oggetti pronti per la recommendation. Su questi oggetti l'algoritmo crea un rating
che indica l'affinità dell'oggetto con l'utente. L'approccio content-based filtering (CBF)
utilizza delle assunzioni su oggetti che reputa affini all'utente o di suo gradimento. Un
esempio chiarificatore è il seguente: se viene creato un collegamento a una pagina
contenente “tomato sauce”, l'approccio content-base filtering consiglierà un'altra pagina
con “tomato sauce”. Questa è la prima importante distinzione tra questi due tipi di
approcci. L'approccio content-based filtering può fare predizioni senza costruire un rating
associato agli oggetti che raccomanda. Questo non avviene nel collaborative filtering dove
è necessario costruire un rating.

Un'altra importante differenza è data dal fatto che è possibile, utilizzando il


collaborative filtering, ottenere oggetti per la recommendation senza che l'utente abbia mai
utilizzato alcun oggetto all'interno del sistema. Questo approccio permette di raccomandare
liste di elementi anche se non si è mai utilizzato il sistema. Se invece viene utilizzato
l'approccio content-based non è possibile calcolare alcune lista di oggetti, se l'utente non ne
ha già utilizzati sino a quel momento.

Un ulteriore caratteristica del collaborative filtering, è data dal fatto che gli oggetti
esaminati dall'algoritmo sono spesso manipolati dall'utente, il quale fornisce una
valutazione all'oggetto stesso. Valutare l'oggetto, permette all'algoritmo di avere a
disposizione ulteriori informazioni per analizzare in modo preciso gli elementi da
raccomandare. Fornendo un maggior numero di informazioni è possibile aumentare la
precisione sulle valutazioni fatte dall'algoritmo.

Il lavoro svolto da un algoritmo content-based filtering si avvale della caratteristiche di


un oggetto e le confronta con interessi, gusti e profili utente. Per molto tempo collaborative
filtering e content-based filtering sono stati visti come complementari.

Infatti molto spesso collaborative filtering e il content-based filtering vengono


combinati formando quello che è chiamato approccio ibrido. Alcuni sistema utilizzano un
approccio basato sull'analisi dei contenuti per identificare caratteristiche relative alle
immediate necessità degli utenti. Gli stessi sistemi utilizzano il collaborative filtering per
provare a catturare caratteristiche come la qualità degli oggetti; caratteristiche difficili da
analizzare automaticamente.

Per approfondire ulteriormente il rapporto che c'è tra oggetti utilizzati in un approccio
content-based e collaborative filtering, viene ora presentata una tabella [9] riassuntiva che
permette di vedere quali oggetti utilizzano i vari approcci. Questa tabella è importante
anche per vedere l'evoluzione dei sistemi di raccomandazione partendo proprio
dall'information retrieval.
Concept Modeling Matrix
Information Retrieval terms x documents
Information Filtering features x documents
Content-based Filtering features x artifacts
Collaborative Filtering people x documents
Recommender System people x artifacts

1.2.4 L'approccio neighborhood-based

L'approccio neighborhood-based è la trasposizione di user-based algorithms. Mentre


user-based algorithms genera una predizione basata sulla similarità tra due utenti,
l'approccio neighborhood-based genera una predizione basata sulla similarità tra due
oggetti. La predizione per un oggetto viene basata sul ratings utente similmente agli oggetti
che gli possono interessare. Considerando la seguente tabella:

The Matrix Speed Sideways Brokeback


Mountain
User 1 5 4 3
User 2 4 5 5 3
User 3 3 X 4
User 4 5 3 3 4

Si vuole calcolare una predizione per l'oggetto “Speed” per l'utente 3 (Segnata con X).
Osserviamo i ratings per l'oggetto “Speed”, si nota che il ratings sono simili a quelli di
“Sideways” ma non simili a quelli si “The Matrix”. Cerchiamo di predire il rating X
costruendo una media pesata su gli altri ratings dell'utente 3 (3 per “The Matrix” e 4 per
“Sideways”). Visto che “Speed” è simile a “Sideways”, consideriamo il rating dato a
“Sideways” molto più rilevante rispetto a quello dato a “The Matrix”. Calcoliamo quindi la
predizione eseguendo questo semplice calcolo: X = 0.25 * 3 + 0.75 * 4 = 3.75.

Di seguito viene riportata l'equazione formalizzata per il calcolo della predizione per
un rating utente u che ha similarità con un oggetto i.

pred(u,i) > Σj є rateditems(u)itemSim(i,j) * rui / Σj є rateditems(u)itemSim(i,j)


La funzione itemSim() indica la misura di similarità dell'oggetto, e rui indica il rating
dell'oggetto i associato all'utente u. Di seguito viene riportato un altro esempio, più
dettagliato, di applicazione dell'algoritmo.

user/ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
items
1 1 3 ? 5 5 4
2 5 4 4 4 2 1 3
3 2 4 1 2 3 3 5
4 2 4 5 4 2
5 4 3 4 2 2 5
6 1 3 3 2 4

Le celle bianche non contengono un rating, mentre le celle gialle hanno specificato al
loro interno il valore di rating per quell'oggetto-utente. In rosso viene indicato il rating che
si vuole calcolare per l'oggetto 1 e l'utente 5.

Procediamo con la selezione degli oggetti vicini (Neighbor selection). Come mostrato
di seguito l'algoritmo seleziona gli oggetti 3 e 6, perché vicini ai gusti dell'utente.

user/ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
items
1 1 3 ? 5 5 4
2 5 4 4 4 2 1 3
3 2 4 1 2 3 3 5
4 2 4 5 4 2
5 4 3 4 2 2 5
6 1 3 3 2 4
Come indicato dalla equazione per il calcolo della predizione pred(u,i) viene calcolata
una media pesata dei valori selezionati dall'algoritmo:

(0.2 * 2 + 0.3 * 3 ) / (0.2 + 0.3) = 2.6

user/ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
items
1 1 3 2,6 5 5 4
2 5 4 4 4 2 1 3
3 2 4 1 2 3 3 5
4 2 4 5 4 2
5 4 3 4 2 2 5
6 1 3 3 2 4

Il risultato del calcolo viene inserito nella cella relativa e quindi la predizione è stata
calcolata. Infine vengono presentate le proprietà che caratterizzano questo approccio:
Le proprietà dell'approccio neighborhood-based CF sono:
• Intuitivo
• Rende semplice spiegare le ragioni che portano a una raccomandazione
• Operare senza discontinuità nuovi ratings / users

1.2.5 Valutazioni

In questa sezione viene discussa l'accuratezza, che è generalmente considerata il più


importante criterio per valutare i risultati di un sistema collaborative filtering. Brevemente
vengono presentati altri criteri per verificare e valutare il collaborative filtering.

Accuratezza (Accuracy). Un metodo molto promettente per valutare un sistema


collaborative filtering è l'accuratezza del sistema di predizione. L' accuratezza può essere
misurata dall'errore che occorre tra la predizione del ranking e il “vero” ranking. La
accuratezza della predizione (Predictive accurancy) è l'abilità che ha il collaborative
filtering di predire il rating di un utente per un oggetto. Il metodo standard per calcolare la
accuratezza della predizione è mean adsolute error (MAE). Esso è la media assoluta della
differenza tra il rating predetto e il rating attuale associato all'utente. I vantaggi che si
hanno nell'utilizzare il MAE sono la sua semplicità, la sua chiarezza, ed è possibile
applicare ed eseguire test significativi su di esso. Inoltre, MAE sembra che intuitivamente
catturi la qualità dei sistemi CF. I costruttori di sistemi di recommendation vogliono che le
predizioni siano il più possibile vicine al vero rating.
Il metodo MAE è provato essere poco affidabile su una lista di recommendation
classificata dall'algoritmo. Questo nasce dal seguente problema: gli utenti percepiscono
maggiormente errori che sono all'inizio della lista di recommendation rispetto a errori
simili posizionati al fondo della lista. MAE non differenzia tra errori all'inizio e errori alla
fine delle liste.

Il rank accuracy metric tenta di calcolare l'utilità di una lista di oggetti da


raccomandare a un utente. Rank accuracy metrics include la precisione e half-life utility.

La precisione è la percentuale degli oggetti presenti nella lista da raccomandare che


l'utente considera utili. Nel collaborative filtering è spesso calcolato in vari punti della
lista. Half-life utility calcola il valore per una ranked list, inteso come la percentuale
dell'utilità massima raggiunta dalla lista. L'utilità massima è raggiunta quando tutti gli
oggetti utili alla recommendation, per cui è stato calcolato un rating, appaiono sopra tutti
gli oggetti che non sono utili. Lo scopo è comprendere se tutti gli oggetti classificati come
utili appaiono sopra tutti gli oggetti classificati come non utili.

In una scala di utilità errori all'inizio della lista classificata possono essere
esponenzialmente maggiori rispetto agli errori nella parte terminale della lista.

Se l'interfaccia utente, che utilizza il collaborative filtering, prima prevede la lista


classificata dei migliori oggetti raccomandati, allora l'accuratezza del sistema viene
valutata utilizzando il metodo del rank accuracy metric. Se il sistema visualizza
direttamente le predizioni all'utente, allora è importante valutare l'accuratezza del sistema
con il metodo Accuracy. In ogni caso, ha senso utilizzare entrambe gli approcci.

Oltre l'accuratezza. Di seguito vengono presentate altre tecniche per valutare la bontà
del sistema collaborative filtering.

Novelty è l'abilità del sistema CF di raccomandare oggetti di cui gli utenti non erano a
conoscenza.

Un'idea più forte di novelty di recommendation è quella serendipity, in cui agli utenti
vengono inviate raccomandazioni per oggetti che loro non avrebbero potuto notare dai loro
canali. Per chiarire la distinzione tra questi due approcci, viene presentato un esempio su
un sistema di recommendation di news:

Un sistema di personalizzazione che utilizza l'approccio content-based potrebbe


generare considerazioni che non sono novel. Se un utente esprime una preferenza verso una
particolare news, il sistema gli presenterà un testo simile alla news già considerata.
Un sistema novelty, eviterà attivamente di raccomandare news di cui sono già a
conoscenza. Un sistema serendipity raccomanderà news su argomenti che non sono mai
stati letti prima d'ora dall'utente.

I ricercatori hanno studiato come raffinare gli algoritmi per promuovere i due approcci
serendipity e novelty. Ma misurando la novelty si è notato che si ha bisogno che gli utenti,
in modo live, indichino se la raccomandazione è stata fatta su oggetti nuovi (novelty).

Coverage è la percentuale degli oggetti conosciuti dal collaborative filtering per i quali
esso genera una predizione. È inoltre possibile calcolare una variante simile alla
percentuale degli oggetti potenzialmente raccomandabili agli utenti. Ottimizzare le
performance permette di non ottenere oggetti che sono già stati precedentemente
raccomandati.

Learnig Rate è la misura di quanto velocemente il sistema collaborative filtering


produce una predizione sui dati che arrivano. Generalmente questo è calcolato per utente;
viene misurato il numero dei ratings che un utente fornisce dopo che il sistema abbia
generato una predizione.

Confidence descrive, in un sistema a collaborative filtering, la capacità di valutare la


qualità della sua previsione. La maggior parte dei sistemi collaborative filtering generano
classificazioni basate sul più probabile rating predetto. Un sistema che calcola una
predizione deve avere la capacità di eliminare dalle sue predizioni gli oggetti che hanno
ratings alto e quindi sarebbero sempre presenti all'interno della lista di recommendation. Si
preferisce che vengano introdotte novità, piuttosto che elementi con un alto rating da parte
degli utenti. Se è possibile calcolare la fiducia delle previsioni, sarebbe opportuno
permettere all'utente una scelta tra rischio e rendimento nel calcolo delle predizioni.

User satisfaction metrics. I metodi descritto sopra sono solo alcuni dei modi che si
hanno per valutare la capacità di predizione di un sistema collaborative filtering. Se il
sistema è ben progettato e ben presentato, può essere una misura di quale percezione ha
l'utente verso il sistema. Questo può essere misurato dalle statistiche di utilizzo o dalla
ritenzione che si ha verso il sistema.

Site performance metric. Questa metrica utilizza per la propria analisi le informazioni
ricavate dall'utilizzo di un sito web. Vengono valutate il numero di utenti che lo utilizzano,
il numero di utenti che vi si iscrivono, l'utilizzo di oggetti, lo scaricamento di oggetti e la
frequenza di ritorno sul sito web. Queste misurazioni sono di tipo statistico, quindi facili da
ottenere. Cosa meno semplice è capire quali parti bisogna cambiare all'interno del sito web.
2. L'APPLICAZIONE RD-PVR

2.1 Il servizio V-Cast

V-Cast è un servizio web che permette la registrazione di programmi (radio e tv) e le


mette a disposizione di tutti gli utenti registrati. Questo servizio vuole, utilizzando la
piattaforma Facebook, diffondersi e accrescere il numero dei suoi potenziali utilizzatori.

L'applicazione prende il nome di RD-PVR. Essa mette in comunicazione il sistema V-


Cast con il potenziale fornito dalla rete sociale di Facebook.

Quello che RD-PVR vuole realizzare è, non solo che gli utenti Facebook utilizzino V-
Cast, ma che ogni singolo utente possa ampliare il numero di registrazioni che segue.
Questo obbiettivo può essere raggiunto fornendo a RD-PVR un sistema di
recommendation che permetta di costruire, secondo i gusti e i comportamenti dell'utente,
un insieme di registrazioni che l'utilizzatore non ha notato o non conosce, ma comunque di
suo gradimento.

Prima di passare a descrivere il sistema di recommendation, viene presentata una breve


descrizione di come un utente possa effettuare registrazioni utilizzando V-Cast. Il primo
passo che un utente fa è la registrazione presso il sistema. Ottenuti utente e password è
possibile iniziare le registrazioni.

L'utente che intende programmare una registrazione deve compilare i seguenti campi:

1. Tipo di registrazione (TV, Radio)

2. Emittente (Rai, MTV, AllMusic...)

3. Formato di compressione (iPod, DivX, Apple TV...)

4. Giorno in cui viene effettuata la registrazione

5. Ora di inizio della registrazione

6. Ora di fine della registrazione

7. Giorni di conservazione sul server della registrazione (1,2,3)

8. Titolo

9. Frequenza della registrazione (Non ripete, Giornalmente, Settimanalmente)

Una volta compilato il form con i dati sopra elencati il server procederà alla
registrazione. Il risultato dell'elaborazione sarà un file, scaricabile dal server V-Cast, con la
registrazione che è stata programmata. Ecco un esempio di due registrazioni eseguite dal
sistema:

Come si vede dall'immagine la prima registrazione, “Prova registrazione”, è stata


eseguita per 30 minuti, (10.30 – 11.00) ed è stata memorizzata in formato iPod. Essa non
verrà ripetuta come indicato dal campo Ripeti. La seconda registrazione è identica alla
prima è stato modificato soltanto il tipo di compressione che ora è DivX. Questo è quanto è
possibile fare tramite il sistema V-Cast. Passiamo ora a descrivere RD-PVR.
2.2 RD-PVR e Facebook

Prima di commentare e discutere l'algoritmo di recommendation implementato in RD-


PVR, viene presentata una carrellata introduttiva sulla piattaforma Facebook [2].
Facebook è un social network che, oltre a dare la possibilità agli utenti di registrarsi e
interagire tra di loro, permette di sviluppare applicazioni distribuibili tra tutti i partecipanti
alla rete sociale.

La creazione e la registrazione di una applicazione Facebook segue quattro semplici passi:

• Sviluppo dell'applicazione utilizzando le librerie php5 Facebook.

• Registrare l'applicazione su Facebook, assegnandogli un nome univoco (Es.


http://apps.facebook.com/rdpvr/). L'applicazione viene registrata su Facebook, ma
risiede su un server web esterno alla piattaforma.

• Viene compilato un descrittore che aggiunge informazioni utili alla applicazione.


• Distribuire l'applicazione tramite la rete sociale.

Questi quattro importanti passi rendono l'applicazione pronta ed utilizzabile. La rete


sociale, per sua conformazione, permetterà la diffusione sfruttando le amicizie di ogni
utente.

L'applicazione viene installata sul profilo utente Facebook. Esso permette sia l'utilizzo
da parte dell'utente installatore, sia ai contatti (friends) di vederla e installarla a loro volta
sul loro profilo.

Per ottenere il corretto utilizzo dell'applicazione è stata prevista una mappatura


automatica tra utente V-Cast e utente Facebook. Questo permette, all'utente Facebook, di
avere pronte tutte le registrazioni che segue attraverso V-Cast.

RD-PVR prevede tre voci che l'utente può utilizzare:

• My podcast: indica i podcast che l'utente segue.


• Friends recorded podcasts: registrazioni effettuate dagli amici Facebook.

• Friends recommended podcasts: registrazioni che ci vengono raccomandate dagli


amici.
RD-PVR, grazie a queste tre voci permette a chi la utilizza di muoversi e di agire sulle
proprie registrazioni, e allo stesso tempo di monitorare cosa raccomandano o registrano gli
amici che l'utente ha su Facebook. L'algoritmo di recommendation che nel prossimo
paragrafo andremo ad affrontare, verrà integrato nella prima sezione di RD-PVR. Esso sarà
il meno invasivo possibile e permetterà all'utente di esprimere una votazione, da uno a
cinque stelline, su quanto sono graditi gli elementi raccomandati.

2.3 Algoritmo di Recommendation per RD-PVR

L'applicazione RD-PVR nasce con l'intento di far conoscere il servizio V-Cast [3] al
maggior numero di utenti utilizzando la piattaforma Facebook.

RD-PVR, nel proporre le registrazioni che l'utente segue, mette a disposizione


registrazioni che potrebbero piacere a chi utilizza l'applicazione. Questo compito viene
assolto dall'algoritmo di recommendation, il quale si occupa di generare una lista di
elementi che potrebbero interessare l'utente e mantenerlo su V-Cast.

Un banale esempio del funzionamento di tale algoritmo è il seguente: consideriamo che


l'utente u1 guarda abitualmente {Seria A, Coppa Italia, Trofeo Moretti}. Il sistema
analizza gusti e preferenze affini e propone un possibile insieme di elementi candidati alla
recommendation. Tale insieme per l'utente u1 potrebbe essere il seguente {Champions
League, Premier League}.

Il sistema di recommendation, esegue una analisi e propone un insieme di elementi


affini all'utente. Per avvicinarci a questo calcolo, viene presentata di seguito la base dati
che viene utilizzata per il reperimento delle informazioni utili all'algoritmo. Il sistema si
avvale di sette tabelle:

• discrete: tabella contenente gli elementi discreti e i campi relativi per descriverli.

• usr-discrete: tabella associativa tra utenti ed elementi discreti.

• recom-deleted: contiene gli elementi che sono stati esplicitamente cancellati dagli
utenti dalle precedenti recommendation.

• vcast: contiene l'elenco degli utenti V-Cast.

• facebook: contiene l'elenco degli utenti Facebook iscritti a V-Cast.

• relation: crea una relazione tra l'utente V-Cast e l'utente Facebook che utilizza RD-
PVR.
• titles: elenco di titoli associati ad un elemento discreto.

Un concetto importante, legato alla nostra base dati, è quello di elemento discreto. Con
questo nome si indica un elemento che è a rappresentanza di altri elementi rappresentati a
lui. Il calcolo del rappresentante è frutto di un algoritmo di discretizzazione che viene
eseguito sugli elementi registrati nel sistema V-Cast.

In particolare analizziamo l'utilizzo e il significato delle prime tre tabelle, discrete, usr-
discrete e recom-deleted.

La tabella discrete contiene i campi che descrivono l'elemento discreto. Di seguito


vengono riportati i più importanti con una breve descrizione:

• id-el: identificativo dell'elemento discreto.

• most-likely-title: il titolo più frequente associato all'elemento discreto.

• channel: canale di appartenenza.

• start: inizio della registrazione.

• end: fine della registrazione.

• type-channel: tipo di canale (radio, tv).

• repeat: tipo di ripetizione della registrazione (no-repeat, weekly, daily).

• maxrec: numero massimo di registrazioni che l'elemento discreto può avere.

• currec: numero di registrazioni a cui si è arrivati.

• first-found: data e ora della prima occorrenza associata a questo elemento discreto.

• last-found: data e ora dell'ultima occorrenza associata a questo elemento discreto.

La tabella usr-discrete contiene l'associazione tra elemento discreto e utente che


utilizza la registrazione. Di seguito vengono riportati i campi più significativi:

• id-usr: identificativo dell'utente.

• id-el: identificativo dell'elemento discreto.

• lastacc: ultimo accesso da parte dell'utente vcast all'elemento.

• cont: numero di accessi all'elemento.

• rating: feedback diretto, fornito dall'utente. Può assumere valore da -1 a 5.


• share: campo che indica se l'utente ha scelto di condividere l'elemento registrato.

La tabella recom-deleted contiene gli elementi discreti, già raccomandati dal sistema ad
un utente, ma che sono stati scartati dall'utente stesso. Questo elenco ci permette di
restringere il numero di elementi utili alle recommendation future.
Ora è possibile procedere con il calcolo degli insiemi affini all'utente.

2.4 Collaborative Filtering in RD-PVR

2.4.1 Calcolo degli insiemi usr-affini e el-affini

Gli insiemi di affinità che vengono calcolati, per un ipotetico utente u, sono i seguenti:

• usr-affini a u

• el-affini a u

L'insieme usr-affini è l'insieme che contiene tutti gli utenti che hanno visto almeno una
delle registrazioni che u segue. Questo meccanismo permette di ottenere un insieme di
utenti che hanno una certa affinità di gusti con u. La rete V-Cast, a differenza di quella
Facebook, non permette di avere una visione delle amicizie che l'utente stringe con altri
utenti; essa permette soltanto di trovare legami, tra utenti, analizzando elementi in comune.

L'insieme el-affini viene costruito a partire dall'insieme di utenti affini (usr-affini). Esso
conterrà tutti gli elementi che sono stati visti dagli utenti affini ad u, ma che u non ha visto.
Come ultimo passo vengono eliminati, da el-affini, tutti gli elementi discreti che sono stati
esplicitamente cancellati dagli utenti nelle recommendation passate (tabella recom-
deleted).

Esempio:
Siano u1, u2, u3, u4 utenti della piattaforma V-Cast. Tutti gli utenti hanno registrato alcuni
elementi discreti di loro gradimento.

u1 ha registrato {X,Y}
u2 ha registrato {Y,Z}
u3 ha registrato {Y,W}
u4 ha registrato {M,N}

Si supponga che venga calcolata la recommendation per l'utente u1; esso ha in comune
con gli utenti u2 e u3 l'elemento Y. Questo permette di creare l'insieme di usr-
affini(u1)={u2,u3}.
Come da definizione, una volta calcolato usr-affini(u1), è possibile ottenere gli elementi
affini a u1. L'insieme el-affini(u1)={Z,W}.

Nel prossimo capitolo viene descritto come gli elementi affini {Z,W}, vengano pesati
tramite il calcolo del valore di weight.

2.5 Il calcolo del weight

Il weight è un valore che viene calcolato per ogni elemento discreto presente
nell'insieme degli elementi affini ad u. Il calcolo viene fatto sommando il valore numerico
decimale di tutte le clausole. Questo meccanismo permette di “spingere” in alto gli
elementi discreti con valore di weight maggiore e che, secondo l'algoritmo, devono essere
presentati all'utente per primi.

Per ogni elemento di el-affini viene costruito il weight valutando le seguenti clausole:

Clausola Descrizione
Repeat Dato un insieme r di tipi di ripetibilità {no-
repeat, daily, weekly}, sia ru l'insieme delle
ripetitività che hanno gli elementi-discreti di
un utente u, dove ru è sottoinsieme di r. Se
un elemento-discreto candidato alla
recommendation ha un valore del campo
repeat che è presente in ru allora viene
assegnato il valore 0.5 al rating
dell'elemento.

Cont Numero di volte che è stato visto un


determinato elemento-discreto. Il valore
assegnato è cont/10.

Rating Utente Viene sommato il campo rating (usr-


dicrete.rating) in modo da privilegiare gli
elementi che hanno un feedback
direttamente espresso da altri utenti. Se il
campo contiene il valore -1, esso non viene
sommato al rating perché indica che non è
stato espresso alcun feedback.
Il sistema permette di aggiungere ed eliminare clausole in modo da raffinare il calcolo.
I pesi sono stati decisi in base all'importanza che si vuole dare alla clausola.

La pesatura della clausola è un passaggio molto importante, poiché determina quale


valutazione avrà maggiore efficacia sul valore di weight. Infatti una pesatura errata
porterebbe ad una cattiva valutazione degli elementi discreti, e a una conseguente poca
accuratezza del sistema di recommendation.

Vediamo come vengono implementate le clausole in php5 e come viene utilizzata la


base dati sopra descritta.

2.6 Implementazione in PHP5

Di seguito viene commentato il codice che implementa, in PHP 5, l'algoritmo di


recommendation per RD-PVR. La classe ACF è così strutturata:

Variabili globali:
private $id_usr: utente per cui viene fatta la recommendation.
private $db: oggetto contenente le primitive per usare il database.

Metodi pubblici:
public function __construct($id_usr):
public function __destruct();
public function acf();

Metodi privati:
private function c_repeat($row);
private function c_repeat($row);
private function c_rating($row);

Le variabili globali della classe ACF permettono di memorizzare l'utente per cui dovrà
essere costruita la recommendation ed un oggetto, di tipo DB, che implementa le primitive
per utilizzare la base di dati.

I metodi pubblici permettono il vero e proprio utilizzo dell'algoritmo. Il costruttore,


(__construct($id_usr)), ha la funzione di inizializzare le variabili globali sopra
commentate.

/* Costruttore */

public function __construct($id_usr)

$this->id_usr = $id_usr;

$this->db = new DB('194.116.82.201','rdpvr','rdpvr','pwd');

Il distruttore, richiamato in fase di deallocamento dell'oggetto, pone a null le variabili


globali.

/* Distruttore */

public function __destruct()

$id_usr = null;

$db = null;

Il metodo acf() è il vero cuore del sistema di recommendation. Esso restituisce un array
associativo contenente la lista di elementi raccomandati; ogni cella contiene una coppia di
valori [id-elemento,weight]. L'array associativo è ordinato in modo decrescente rispetto al
campo weight, in modo da avere in cima gli elementi con valore maggiore.

In coda all'array vengono memorizzati due campi: num_el e avg_weight. Il primo


indica il numero di elementi trovati dall'algoritmo di recommendation, il secondo indica la
media dei valori di weight dell'array.

La struttura dati utilizzata è un array associativo; questo tipo di struttura dati permette
di utilizzare indici testuali anziché indici numerici (Es: $weight['avg_weight'], per ottenere
la media). Di seguito viene spiegato, attraverso il commento del codice, come il metodo
acf() calcola la lista di elementi discreti utili alla recommendation.
public function acf()

/* Insieme di elementi affini */

$elaffini = $this->db->execute_query($q);

L'algoritmo inizia il calcolo selezionando, tramite una query SQL (corrispondente a


$q), l'insieme di elementi affini all'utente per cui si costruisce la recommendation. La query
SQL è la seguente:

Si supponga che l'utente abbia id_usr = 10664.

SELECT DISTINCT usr_discrete.id_el, usr_discrete.id_usr


FROM usr_discrete, utentiaffini
WHERE usr_discrete.id_usr = utentiaffini.id_usr AND
usr_discrete.id_el NOT IN (SELECT id_el FROM usr_discrete WHERE id_usr =
10664) AND
usr_discrete.id_el NOT IN (SELECT id_el FROM recom_deleted WHERE id_usr =
10664);

La tabella utenti affini è calcolata nel seguente modo:


(SELECT id_usr
FROM usr_discrete
WHERE id_el IN (SELECT id_el FROM usr_discrete WHERE id_usr = 10664) AND
id_usr <> 10664) AS utentiaffini

La query seleziona, dalla tabella usr_discrete, i campi id_el e id_usr di tutte le tuple
utili alla recommendation. Questa selezione viene fatta dalle tabelle usr_discrete e
utentiaffini. Le clausole WHERE, discriminano tutti gli elementi che l'utente (10664
nell'esempio) ha già visto, e tutti quelli che sono già stati esplicitamente cancellati dalle
recommendation passate. Questi ultimi sono contenuti nella tabella recom-deleted.

Il calcolo prosegue costruendo il valore di weight per ogni elemento dell'insieme di


elementi affini. Il valore, numerico decimale, viene costruito come somma dei risultati dei
metodi privati c_repeat($row), c_repeat($row), c_rating($row). Il risultato viene poi
memorizzato all'interno dell'array associativo, e ordinato secondo il campo weight,
attraverso il metodo rsort() messo a disposizione da php5.

/* Viene costruito un array associativo dove ogni cella è composta da {Weight, ID


Elemento}. */

$weight = array();

$i = 0;

$avg_weight = 0;

while ($row = mysql_fetch_assoc($elaffini))

$ris_weight = 0;

/* Richiamo tutte le FUNZIONI-CLAUSOLE */

$ris_weight += $this->c_repeat($row);

$ris_weight += $this->c_cont($row);

$ris_weight += $this->c_rating($row);

/* Scrivo il rating nell'array */

$weight[] = array('weight' => $ris_weight, 'id_el' => $row['id_el']);

$avg_weight += $ris_weight;

$i++;

/* Ordino gli elementi in base al weight */

rsort($weight);

/* Memorizzo, in conda all'array, il numero di elementi per cui ho costruito il weight. */

$weight['num_el'] = $i;

/* Memorizzo, in coda all'array, la media aritmetica del weight. */

$weight['avg_weight'] = $avg_weight / $i;

return $weight;

}
Di seguito viene proposto un esempio di output dell'algoritmo:

ID Elemento: 32033 Weight: 28.5


ID Elemento: 29556 Weight: 24.1
ID Elemento: 16765 Weight: 21.9
ID Elemento: 16101 Weight: 21.2
ID Elemento: 66204 Weight: 17.1
ID Elemento: 59490 Weight: 17.0
ID Elemento: 69554 Weight: 14.9
ID Elemento: 70490 Weight: 13.8
ID Elemento: 21809 Weight: 11.1
ID Elemento: 79982 Weight: 10.7

Viene ora focalizzata l'attenzione su metodi che calcolano il valore di weight. Iniziamo
l'analisi dal metodo che implementa la clausola c_repeat($row):

private function c_repeat($row)

$rs_repeat = $this->db->execute_query('SELECT * FROM discrete WHERE


id_el='.$row['id_el'].' AND discrete.repeat IN (SELECT discrete.repeat FROM
discrete,usr_discrete WHERE usr_discrete.id_usr = '.$this->id_usr.' AND discrete.id_el =
usr_discrete.id_el GROUP BY discrete.repeat);');

$row_el = mysql_fetch_assoc($rs_repeat);

if($row_el)

return 0.5;

return 0;

La query che viene eseguita controlla se l'utente per cui viene calcolata la
recommendation è solito seguire registrazioni con una certa ripetibilità (daily, weekly,
no_repeat). Se l'elemento discreto che si sta analizzando ha ripetibilità affine a quella
dell'utente viene assegnato il valore 0.5.
Proseguo il commento con la clausola c_cont($row):

private function c_cont($row)

$rrow = $this->db->execute_query('SELECT cont FROM usr_discrete WHERE


id_usr = '.$row['id_usr'].' AND id_el = '.$row['id_el'].';');

$row_el = mysql_fetch_assoc($rrow);

return ($row_el['cont']/10);

Il metodo estrae il valore del campo usr_discrete.cont e lo restituisce diviso per dieci. Il
campo cont indica il numero di accessi all'elemento discreto. Di seguito viene riportata
l'ultima clausola per il calcolo del weight c_rating($row).

private function c_rating($row)

$rrow = $this->db->execute_query('SELECT rating FROM usr_discrete WHERE


id_usr = '.$row['id_usr'].' AND id_el = '.$row['id_el'].';');

$row_el = mysql_fetch_assoc($rrow);

if($row_el['rating'] != -1)

return $row_el['rating'];

return 0;

Questa clausola permette di recuperare dalla base dati il valore del rating associato a un
elemento discreto. Come indica il FROM della query SQL il valore è contenuto nella
tabella usr_discrete. Esso è molto importante, perché indica il feedback diretto che gli
utenti hanno esplicitato su un elemento. L'utente decide il valore di rating assegnando
all'elemento un valore che varia da 1 a 5. Il campo può assumere anche il valore -1.
Quest'ultimo indica che l'utente ha premuto il pulsante “x” per cancellare l'elemento dalla
lista sull'interfaccia utente.
3. TEST E VALUTAZIONI

3.1 Test condotti sui dump di V-Cast

L'ultima parte del lavoro sull'algoritmo di recommendation è quella di condurre i test di


affinità tra la lista di recommendation calcolata dal sistema e cosa effettivamente sceglie di
registrare l'utente. Questo passo del lavoro non valuta se l'utente registra effettivamente
quello che l'algoritmo propone, ma si occupa di valutare se la recommendation è stata fatta
in modo affine rispetto ai gusti dell'utente per cui è calcolata. Procedendo in questo senso è
possibile valutare, considerando gli elementi discreti che l'utente registra dopo il calcolo
della predizione, se la lista di recommendation riesce a predire elementi che poi
effettivamente vengono considerati e registrati dall'utente. Scendiamo ora nel dettaglio.

Consideriamo due dump successivi che chiameremo i e j. Chiamiamo l'utente u e


consideriamo l'elenco delle sue registrazioni nel dump i:

R(u,i) = {r_1(u,i), r_2(u,i),..., r_n(u,i)}

Per l'utente u viene calcolata una predizione che chiamiamo P(u,i). Questa predizione,
calcolata per u considerando il dump i, presenta tutti gli elementi che l'algoritmo ha
reputato affini secondo i criteri stabiliti nel capitolo precedente (Capitolo 2).

Preso un dump successivo a i, chiamato nel nostro caso j = i + 6 giorni, vengono


calcolate le seguenti due misure:

• Falsi negativi: quante registrazioni nuove ci sono in R(u,j) che non ci sono in
P(u,i)

• Falsi positivi: quante registrazioni ci sono in P(u,i) che non ci sono in R(u,j)

Queste due misure permettono di valutare il livello di “rumore” che è presente


all'interno della predizione rispetto agli elementi discreti, nuovi e vecchi, associati a un
utente. Passiamo ora a descrivere nel dettaglio come calcoliamo il valore di queste due
importanti misure.

Falsi negativi. Questa misura indica il numero di registrazioni nuove associate


all'utente che non sono state predette dall'algoritmo. Questo tipo di “rumore” descrive una
sorta di fallimento dell'algoritmo, perché l'utente ha registrato elementi discreti che
l'algoritmo non ha valutato come affini. Più il numero dei falsi negativi è basso più
significa che l'algoritmo è preciso in termini di affinità rispetto all'utente per cui calcola la
recommendation. Più è alto meno l'algoritmo è affine all'utente, quindi si sviluppa una
divergenza tra gli elementi presenti nella predizione, e quelli effettivamente registrati
dall'utente. Viene riportato di seguito un esempio che chiarisce quanto detto
precedentemente.

Supponiamo di avere R(u,i) = {el1, el2, el3} e P(u,i) = {el4, el5}. Prendiamo ora in
considerazione un nuovo dump, chiamato j, dove R(u,j) = {el1, el2, el3, el4, el6}. Ora
vogliamo calcolare il numero dei falsi negativi (FN) per l'utente u. FN(u) = 1 (el6).

Falsi positivi. Questa misura indica il numero di registrazioni che sono state predette
dal sistema ma che l'utente non ha registrato, e quindi non sono presenti nel dump
successivo (j) a quando è stata calcolata la predizione P(u,i). Questa misurazione è
importante perché da una visione sul numero di elementi che il sistema crede affini
all'utente ma che in verità non lo sono. Di seguito viene ripreso l'esempio di prima per
chiarire la definizione di falsi positivi.

Supponiamo di avere R(u,i) = {el1, el2, el3} e P(u,i) = {el4, el5, el7}. Prendiamo ora in
considerazione un nuovo dump, chiamato j, dove R(u,j) = {el1, el2, el3, el4, el6}. Ora
vogliamo calcolare il numero dei falsi positivi (FP) per l'utente u. FP(u) = 2 (el5,el7).

Nell'eseguire i test sopra descritti si è presentato un problema che ora vado a


descrivere. Il problema che è stato riscontrato è legato al processo di discretizzazione fatto
sulle registrazione V-Cast per generare elementi discreti che li rappresentano.

Il processo di discretizzazione può essere riassunto da una funzione f che riceve un


elenco di registrazioni e di queste, genera un elemento discreto che le caratterizza e le
rappresenta:

id_elemento-discreto = f (id_reg1, id_reg2, id_reg3)

dove id_reg1, id_reg2, id_reg3 indicano gli identificatori di registrazioni V-Cast.

Riassunto il processo di discretizzazione, passo a descrivere il problema incontrato con


un esempio. Supponiamo che il processo di discretizzazione ha generato un id_el per un
insieme di registrazioni che rappresentano la trasmissione televisiva “annozero” e un altro
id_el per una registrazione sempre di “annozero” ma con ripetibilità “weekly” anziché
“no_repeat”.

id_el most_likely_title repeat


5 annozeo 15Feb no_repeat

25 annozero weekly
Questi due elementi sono si differenti perché il primo indica una specifica puntata di
“annozero”, non ripetibile che si riferisce probabilmente a un argomento preciso, mentre il
secondo elemento si riferisce all'appuntamento “annozero” con ripetibilità settimanale, ma
questo aspetto non è rilevante per l'utente e a chi vuole verificare e provare il livello di
accuratezza del sistema di recommendation.

Per questo motivo si procede a valutare questo tipo di elementi discreti come simili,
nonostante siano diversi come ripetibilità. Il nocciolo del problema si vede quando l'utente
registra una nuova puntata, in questo caso, di “annozero” e magari il sistema di
discretizzazione assegna la nuova registrazione a un elemento discreto già esistente oppure
ne crea uno nuovo, ad esempio:

id_el most_likely_title repeat


26 annozero 22Feb no_repeat

Nel calcolo del numero di FN e FP il nuovo elemento (26) deve essere valutato come
simile ai due precedenti (5, 25). Questo deve essere fatto perché si rischia di concludere
che queste registrazioni sono diverse mentre appartengono alla stessa trasmissione
televisiva, appunto “annozero”.

Per ovviare a questo problema è stato realizzato il confronto lavorando sul campo
most_likely_title. Questo campo, che indica il titolo più vicino all'elemento discreto, viene
suddiviso in token e poi confrontato con il secondo titolo da comparare.

Supponiamo di avere un elemento discreto nella previsione che abbia most_likely_title


uguale a “la prova del cuoco”. L'elemento con sui deve essere comparato ha titolo “la
prova del cuoco 15Feb”. Come si può notare questi due elementi discreti appartengono alla
medesima trasmissione tv, ma l'algoritmo di discretizzazione li ha catalogati come due
elementi discreti diversi. Come primo passo viene suddiviso in token il primo titolo:

t1: la t2: prova t3: del t4: cuoco

Successivamente viene ricercato ogni token all'interno del secondo titolo e se la


maggior parte dei token viene trovata allora abbiamo trovato un elemento discreto che
viene considerato uguale al primo cercato. Questo tipo di operazione ci aiuta nel calcolo
automatizzato dei falsi positivi e risolve il problema portato dalla discretizzazione.
3.2 Risultati e conclusioni

Dopo aver affrontato, nel paragrafo precedente, le problematiche legate al calcolo del
numero di falsi negativi e falsi positivi, vengono presentati i risultati dei test effettuati.

La prima tabella contiene i dati relativi alle percentuali con la quale le predizioni hanno
effettivamente predetto elementi discreti che l'utente ha poi visionato. Questi dati
forniscono un quadro generale sull'accuratezza e il comportamento dell'algoritmo.

N° utenti N° elementi N° elementi % Goal


considerati predetti nuovi rispetto al
correttamente dump precedente
Dump i 165 / / /
(Recommendati
on)
Dump j 28 0 1 0
4 12 33,3
5 8 62,5
0 1 0
0 1 0
0 1 0
1 1 100
1 2 50
1 1 100
0 1 0
3 4 75
0 1 0
1 10 10
0 1 0
0 1 0
0 1 0
1 1 100
0 1 0
0 1 0
0 1 0
3 15 20
0 1 0
1 1 100
1 1 100
0 1 0
2 3 66,7
1 1 100
1 1 100
Media % Goal: 36,3

Proseguiamo l'analisi dei dati con la seconda tabella che presenta il calcolo dei dei falsi
positivi e dei falsi negativi. La voce P(u,i) indica il numero di elementi predetti per l'utente
u nel dump i, mentre la voce R(u,j) indica il numero di registrazioni che l'utente u ha
effettuato nel dump j.

P(u,i) R(u,j) Falsi negativi Falsi positivi


14 5 1 14
148 59 8 144
67 57 3 61
420 15 1 413
61 27 1 53
402 10 1 400
165 12 0 162
118 34 1 111
417 18 0 394
18 5 1 18
76 17 1 67
629 21 1 625
162 50 9 153
209 12 1 207
118 24 1 113
77 12 0 77
239 19 0 218
49 11 1 42
28 4 1 26
56 24 1 53
555 121 12 453
68 8 1 68
159 18 0 143
274 16 0 254
40 13 1 36
599 68 1 546
96 28 0 88
69 7 0 64

Analizzando i dati nella seconda tabella si è notata una importante suddivisione in tre
categorie di comportamenti dell'algoritmo. Questi tre comportamenti indicano quanto è
stato affine il calcolo della predizione dell'algoritmo.

Le tre colorazioni utilizzate (rosso, giallo e verde) indicano rispettivamente se


l'algoritmo non ha predetto nulla, ha predetto una buona quantità di elementi, ha predetto
una ottima quantità di elementi.

Dalla suddivisione in tre categorie si è notato che gli utenti (con predizione rossa)
hanno un numero basso di elementi registrati. Questo crea difficoltà all'algoritmo che
produce una predizione con bassa affinità.

Le predizioni categorizzate in giallo, quindi con predizione buona, presentano un


numero di elementi registrati per utente medio-basso. Per questi utenti la predizione risulta
buona, e l'affinità dell'algoritmo cresce rispetto a utenti che hanno poche registrazioni.

Infine le predizioni categorizzate in verde sono le più affini. Esse presentano un largo
numero di elementi predetti correttamente e provengono da utenti che hanno un numero
medio-alto di registrazioni. Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva che mostra il
numero medio di registrazioni che hanno effettuato gli utenti per ognuna delle tre
categorizzazioni.

Categoria N° medio elementi registrati


8
22
38

Dall'analisi di questi dati e di queste categorizzazioni emerge l'importanza di


individuare meccanismi che stimolino gli utenti a eseguire uno svariato numero di
registrazioni. Una soluzione a questo problema è proprio l'algoritmo di recommendation;
esso aiuterà l'utente a trovare contenuti che gli possano interessare mantenendolo e
stimolandolo a utilizzare la piattaforma. Come concluso precedentemente, più l'utente
effettuerà registrazioni, più chiaro sarà per il sistema creare predizioni ad alta affinità.
L'importanza di avere uno strumento che aiuti la ricerca di contenuti affini all'utente
permette, a un sistema come quello di V-Cast, di ampliare la visione utente a oggetti che
esso non riuscirebbe a trovare o non registrerebbe da solo. L'algoritmo di recommendation
lavora appieno in questa direzione e permette, con l'aumentare del numero di registrazioni
fatte dall'utente, di alzare la affinità della predizione che produce.

Concludiamo la nostra analisi fornendo il codice PHP5 aggiuntivo che è stato


sviluppato e utilizzato per i test e per il corretto funzionamento dell'algoritmo.
4. CODICE CORRELATO
In questa sezione viene presentato il codice di supporto al lavoro svolto. In particolare
viene riportato il codice PHP5 che implementa le primitive per utilizzare la base dati.

La classe DB (db.php):

<?php

/*

author: Matteo Bovetti

version: 1.0

description: Classe che implementa le primitive per collegarsi al database e fornisce


le funzioni per eseguire le query.

*/

class DB {

private $conn; // Connessione al db

/*

Il costruttore crea una connessione al db e la mantiene per tutta la durata

della vita dell'oggetto.

*/

public function __construct($db_server,$db_name,$db_user,$db_pass)

$this->conn = null;

$this->conn = mysql_connect($db_server, $db_user, $db_pass);

mysql_select_db($db_name, $this->conn);

public function __destruct()

mysql_close($conn);

}
/*

Funzione che permette di eseguire le query,

ritorna il recordset risultato della query.

*/

public function execute_query($q)

return mysql_query($q, $this->conn);

?>

Di seguito viene riportato il codice PHP5 che è stato utilizzato per calcolare il numero
di falsi positivi risolvendo il problema descritto nel capitolo precedente.

<?php

/*

author: Matteo Bovetti

version: 1.0

*/

require_once 'db.php';

$db = new DB('localhost','rdpvr_190209','root','root');

$fp = 0;

$i = 1;

$fp_u = $db->execute_query('SELECT DISTINCT id_usr FROM lr;');

while ($fp_user = mysql_fetch_assoc($fp_u))

$fp_er = $db->execute_query('SELECT id_el FROM lr where id_usr = '.


$fp_user['id_usr'].';');

{
// test id_el

$fp_t1 = $db->execute_query('SELECT count(*) as num FROM


rdpvr_260209.usr_discrete where id_usr = '.$fp_user['id_usr'].' and id_el = '.
$fp_erac['id_el'].';');

if($fp_test1['num'] == 0)

// test sul titolo, most_likely_title

$fp_t_er = $db->execute_query('SELECT most_likely_title from


rdpvr_260209.discrete where id_el = '.$fp_erac['id_el'].';');

$fp_t_erac = mysql_fetch_assoc($fp_t_er);

$token = explode(' ',$fp_t_erac['most_likely_title']);

$fp_t_elv = $db->execute_query('SELECT
rdpvr_260209.discrete.most_likely_title from rdpvr_260209.usr_discrete,
rdpvr_260209.discrete where rdpvr_260209.usr_discrete.id_usr = '.$fp_user['id_usr'].' and
rdpvr_260209.usr_discrete.id_el = rdpvr_260209.discrete.id_el;');

$s = 0;

$trovate = 0;

while($fp_t_elvisti = mysql_fetch_assoc($fp_t_elv))

$s = 0;

while($s < count($token))

if(strlen($token[$s]) > 2 && stripos($fp_t_elvisti['most_likely_title'],


$token[$s]))

$trovate++;

$s++;
}

if($trovate <= (count($token)/2))

$fp++;

echo $i++.'. User: '.$fp_user['id_usr'].' N. fp: '.$fp.'<br>';

$fp = 0;

?>

Di seguito vengono riportate le tecnologie e i tool di sviluppo utilizzati durante lo


stage:

• Apache – HTTP Server

• PHP 5

• Sun MySql 5

• NetBeans 6.5
Ringraziamenti
Il primo ringraziamento va al Prof. Giancarlo Ruffo, relatore di questa tesi, per la
disponibilità e il supporto datomi nella realizzazione di questo documento e nel lavoro
svolto durante lo stage.

In secondo luogo tengo a ringraziare il Dott. Marco Milanesio e il Dott. Alessandro


Basso che mi hanno fornito un importante supporto per quanto riguarda il lavoro in PHP5 e
la base dati di V-Cast.

Infine ringrazio la mia famiglia per il sostegno e l'appoggio datomi in questi tre anni di
duro lavoro e studio. Appoggio sia umano che economico, fondamentali per il cammino
che ho intrapreso e che qui vado a concludere.
Bibliografia
1: J. Ben Schafer, Dan Frankowski, Jon Herlocker, Shilad Sen, Collaborative Filtering
Recommender SystemSchool of Electrical Engineering and Computer Science Oregon
State University.
2: Facebook, facebook.com.
3: V-Cast, vcast.it.
4: Giancarlo Ruffo and Rossano Schifanella, A Peer-to-Peer Recommender System Based
on Spontaneous Affinities, Università degli Studi di Torino.
5: Badrul Sarwar, George Karypis, Joseph Konstan, and John Riedl. Item- based
Collaborative Filtering Recommendation Algorithms. Appears in WWW10, May 1-5,
2001, Hong Kong.
6: Badrul Sarwar, George Karypis, Joseph Konstan, and John Riedl. Analysis of
Recommendation Algorithms for E-Commerce. Department of Computer Science and
Engineering University of Minnesota Minneapolis, MN 55455.
7: J. Ben Schafer, Dan Frankowski, Jon Herlocker, and Shilad Sen. Collaborative Filtering
Recommender Systems. School of Electrical Engineering and Computer Science Oregon
State University 102 Dearborn Hall Corvallis, OR 97331.
8: Robert M. Bell and Yehuda Koren, Improved Neighborhood-based Collaborative
Filtering, ATT Labs Research 180 Park Ave, Florham Park, NJ 07932.
9: SAVERIO PERUGINI and MARCOS ANDRE GONCALVES and ED-WARD A. FOX.
A Connection-Centric Survey of Recommender Systems Research, Department of
Computer Science, Virginia Tech, Blacksburg, VA 24061.
10: Yehuda Koren. Tutorial - Recent Progress in Collaborative Filtering.

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