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La lettera a Bruxelles del Ministro Balduzzi

sugli OGM genera imbarazzo e tristezza


nella comunit scientifica, ma anche
fiducia e speranza per quanto viene omesso
Appare imbarazzante il fatto che un Ministro della Salute sia costretto a chiedere la
sospensione della coltivazione di un cereale destinato al consumo alimentare anche umano per
esclusive ragioni ambientali e nell`ipotetica difesa di falene, bruchi e vespe. Discipline di
pertinenza del Ministero dell`Ambiente vengono illustrate da un Ministro della Salute.
Il testo esprime 'talune gravi preoccupazioni per le implicazioni inerenti alla coltivazione del
mais MON 810, di fatto l`unica pianta transgenica coltivata in Europa tra le poche autorizzate
per la coltivazione, oltre che per il consumo zootecnico ed umano. Vengono menzionati studi
condotti fuori dall`Europa per esprimere preoccupazione per piccoli organismi che potrebbero
essere meno abbondanti in campi di mais transgenico se paragonati a campi di mais
tradizionale non irrorati di pesticidi.
Appare di nuovo molto imbarazzante che a tale riguardo si citi uno studio di Marvier et al., del
2007 dimenticando per di riportare completamente le osservazioni degli autori che spiegano
come, se vero che ci sono pi artropodi in campi di mais dove non vengono usati pesticidi
rispetto a quanti se ne trovano in un campo di mais MON810, viene anche detto che, nei
campi di mais tradizionale spruzzati con pesticidi, gli stessi invertebrati sono ancora pi rari.
Quindi la tecnologia OGM riduce l`impatto ambientale rispetto all`uso di pesticidi per la
coltivazione del mais e questo viene implicitamente riconosciuto nella lettera di Balduzzi dove
si menzionano '.. tecniche di controllo di parassiti (ad esempio, insetticidi) con un impatto
ambientale pi elevato.. Ecco quanto scritto nel 2009 per chiedere l`adozione della clausola di
salvaguardia proprio contro il mais MON810 da parte della Germania (richiesta peraltro
respinta dall`EFSA):
2. Ecotoxicology
Epigaeic organisms
In a meta analysis of the field data available on corn with the Bt toxin Cry1Ab, Marvier et al.
(2007) concluded that the impacts of Bt corn on arthropods are lower than those of the
routine application of insecticides, but higher than those of corn lines that have not been
genetically modified and that were not treated using insecticides.
Si deve ricordare che invece quasi sempre necessario ricorrere ad almeno due trattamenti
l`anno con pesticidi quando in pianura padana viene coltivato mais per l`alimentazione umana.
Questo perch altrimenti gli attacchi dei principali parassiti del mais (ad esempio la piralide)
sono tali da favorire lo sviluppo di funghi patogeni sulle piante di mais e questo risulta talmente
inquinato da funghi produttori di fumonisine da rendere oltre la met del mais italiano non
commercializzabile per il consumo umano.
Come recita un documento del Consiglio Superiore di Sanit le fumonisine contenute nel mais
inquinato possono generare patologie quali tumore all`esofago e malformazioni congenite quali
la spina bifida e per tutelare la popolazione italiana il Consiglio propone di rivedere i dosaggi
massimi ammissibili di tale inquinante nelle confezioni commercializzate per particolari
categorie a rischio.
Genera invece in noi solo tristezza il fatto che non sia stato possibile per un Ministro Italiano
citare lavori scientifici prodotti dalla ricerca scientifica pubblica italiana, in quanto quasi nulla
stato fatto di rilevante su questo tema dagli scienziati italiani visto che, ai divieti alla
coltivazione commerciale di piante OGM che ha accomunato met dell`Europa, solo in Italia si
aggiunto il divieto tutt`ora vigente di ricerca scientifica in pieno campo con piante
transgeniche. Questo blocco paradossale ed autolesionista, che non avvenuto in Francia, in
Germania, nel Regno Unito o in Spagna, penalizza soprattutto la ricerca scientifica pubblica,
che gi soffre per carenza di fondi.
Rattrista infine osservare nelle conclusioni del documento Balduzzi che si incoraggi una analisi
statistica dei dati di sperimentazione in campo di mais MON810 da condurre per almeno 10
anni. L`Italia ancora all`anno zero nonostante che siano 15 anni che il MON810 sia coltivato
con successo in Spagna. L`Italia importa milioni di tonnellate di prodotti transgenici,
principalmente soia e derivati, sia per il consumo umano che zootecnico. Appare oltre che
triste quasi cinico esortare gli scienziati a condurre analisi pluriennali su qualcosa su cui non
consentito da anni sperimentare e che ora si chiede a Bruxelles di vietare in tutta Europa.
Notiamo inoltre con imbarazzo che il documento in larga parte copiato da un documento
redatto dalle autorit francesi e spedito alla DG SANCO. Non osiamo immaginare la reazione
dei funzionari della commissione europea che si sono viste recapitare da un Ministro Italiano
della Repubblica un documento che tradotto in francese risulta sovrapponibile in larga parte ad
uno che gi era stato recapitato dalle autorit Francesi.
La Societ Italiana di Genetica Agraria ha redatto un documento di protesta che ben evidenzia
l`imbarazzante sudditanza scientifica che penalizza l`intera ricerca scientifica pubblica italiana.
Sembra inoltre un refuso tecnico la citazione dell`articolo 34 del Regolamento Europeo
1829/2003 che a sua volta rimanda al Regolamento 178/2002 ed in particolare agli articoli 53 e
54. Il regolamento riguarda infatti l`importazione di alimenti e mangimi, non di semi da
coltivare, quindi forse stato citato un articolo non pertinente allo scopo della lettera, la quale
sembra riguardare una moratoria della coltivazione di MON810, non della sua importazione
per uso come alimento e mangime.
Le omissioni del testo appaiono per altrettanto rilevanti e questa volta incoraggianti. Non una
sola parola dal Ministro della Salute su possibili rischi per l`alimentazione zootecnica o umana
(questo s di sua pertinenza!) per la quale sono autorizzati all`importazione in Italia circa una
trentina di differenti tipi di piante OGM. Quindi niente da obbiettare su tutti gli OGM che
importiamo a milioni di tonnellate e che costituiscono da almeno 17 anni la base
dell`alimentazione zootecnica e la parte preponderante dei mangimi usati in Italia anche per
produrre i pi prestigiosi marchi DOC ed IGP. E` autolesionistico usare mais prodotto
all`estero a scapito ed in danno della filiera produttiva italiana che potrebbe egregiamente
produrre lo stesso mais senza gravare sulla bilancia degli scambi commerciali. Queste
omissioni fanno giustizia delle varie voci circolate sulla sicurezza per la salute umana di soia,
colza, mais e cotone geneticamente migliorati: tutti questi prodotti che consumiamo
abitualmente non so
llevano preoccupazioni nel documento inoltrato dal Ministro della Salute Balduzzi.
Inoltre questa lettera un`esortazione fatta a Bruxelles e non, come immaginato da qualche
assessore regionale o organizzazione privata, la richiesta di applicazione di una clausola di
salvaguardia. Evidentemente i tecnici dei vari dicasteri hanno valutato (correttamente) di non
avere documentazione tecnica sufficiente per invocare una clausola di salvaguardia e questo
proprio perch per anni stata vietata la ricerca scientifica pubblica e quindi non si dispone di
dati per poter avversare la coltivazione di OGM.
La lettera di Balduzzi appare comunque debole e poco motivata, con documenti in grandissima
parte gi noti e gi valutati dalle competenti commissioni comunitarie. Ma la situazione italiana
non resta quella che abbiamo conosciuto in tutti questi anni. In seguito alla sentenza della
Corte Europea di Giustizia dello scorso 6 settembre 2012, gli agricoltori italiani possono
piantare mais MON810 senza chiedere un permesso preventivo al Ministero delle politiche
agricole. Ci si pu aspettare che pi d`uno imbocchi tale via per cercare di tenere in piedi le
aziende che producono mais in Italia soprattutto per uso zootecnico. La mancanza di leggi
specifiche in materia e la debolezza del governo nell`attuale fase politica lasciano in questa
primavera di semine quello spazio necessario a che l`innovazione entri anche nei nostri campi.
Possiamo solo auspicare che, in un`ottica di reciproco rispetto tra Stato centrale ed agricoltori,
l`uso delle variet OGM in coltivazione quest`anno riguardi quelle iscritte nel catalogo comune
europeo (quindi tutte quelle derivate da MON810) e che gli imprenditori agricoli privilegino il
mais di secondo raccolto, quello pi suscettibile di attacchi da piralide. L`uso in queste
condizioni potrebbe anche mitigare le paure di commistioni col mais convenzionale che si sta
seminando in questi giorni e potrebbe aiutare molto a tenere distinte le due filiere, consentendo
a tutti gli agricoltori di valutare pienamente i potenziali vantaggi economici, ambientali e di
salute che possono derivare da piante migliorate per ridurre l`uso di insetticidi.
Di Roberto Defez, CNR Napoli
Piero Morandini, Universit di Milano
Chiara Tonelli, Universit di Milano
Sandro Vitale, CNR di Milano
Excerpted from La lettera a Bruxelles del Ministro Balduzzi sugli OGM genera imbarazzo e tristezza nella comunit
scientifica, ma anche fiducia e speranza per quanto viene omesso | Notizie Radicali
http://notizie.radicali.it/articolo/2013-04-15/intervento/la-lettera-bruxelles-del-ministro-balduzzi-sugli-ogm-genera-imbarazzo
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