Sei sulla pagina 1di 6

3.

18 Convertitori dc-dc
Nella maggior parte dei sistemi elettronici sono necessarie diverse tensioni di alimentazione. Un metodo per realizzare queste tensioni quello di utilizzare diversi circuiti raddrizzatori a semi onda o a doppia semionda. La tensione di uscita in questi circuiti, tuttavia, determinata dalla tensione relativa al trasformatore, sicch necessario disporre di trasformatori a diverse uscite. Inoltre, i circuiti raddrizzatori spesso funzionano a 50 Hz, e i trasformatori sono pesanti e ingombranti. Un metodo pi flessibile consiste nell'utilizzo di convertitori dc-dc ad alta efficienza che possono funzionare a frequenze molto pi elevate, riducendo quindi il peso e le dimensioni delle induttanze del circuito. Il convertitore dc-dc richiede in ingresso una tensione continua e fornisce una tensione di uscita che pu variare in modo continuo in un certo intervallo di valori. In questo paragrafo studieremo due esempi di convertitori dc-dc: il convertitore boost, che fornisce una tensione di uscita maggiore della tensione di ingresso, e il convertitore buck, in cui la tensione di uscita invece pi piccola della tensione di ingresso. 3.18.1 Il convertitore boost Il circuito di base del convertitore boost riportato in Figura 3.72(a). Il cuore del circuito costituito dall'induttore L e dall'interruttore S, che viene periodicamente aperto e chiuso, come mostrato in Figura 3.72(b). L'interruttore rimane chiuso durante l'intervallo di tempo Ton, ed aperto durante l'intervallo di tempo Toff. La commutazione periodica, con periodo T = Ton + Toff. Anche il diodo D opera come un interruttore, ed aperto quando S chiuso e viceversa. Il generatore di tensione fornisce una tensione di ingresso continua VS, mentre R e C rappresentano rispettivamente la resistenza di carico e il condensatore di filtraggio. Nell'analisi che segue faremo l'ipotesi che il circuito funzioni a regime in modo da potere ritenere esaurito il transitorio di accensione. Il circuito funziona quindi in regime periodico. Interruttore S chiuso. Durante l'intervallo di tempo Ton l'interruttore S chiuso, e la tensione di uscita, che, come vedremo tra breve, positiva, polarizza inversamente il diodo D. Il circuito equivalente quindi quello mostrato in Figura 3.73(a). Per semplicit il diodo verr descritto utilizzando il modello del diodo ideale. La tensione continua di ingresso Vs si presenta ai capi dell'induttanza, e la corrente che attraversa l'induttanza alla fine dell'intervallo Ton risulta

(3.79) Durante l'intervallo (0,Ton) la corrente nell'induttanza aumenta con tasso costante, come mostrato della Figura 3.74. Poich la corrente dell'induttanza non pu variare istantaneamente, la corrente iL(0+) uguale alla corrente presente nell'istante appena precedente la commutazione dell'interruttore.

Interruttore S aperto. Quando l'interruttore S viene aperto il diodo entra in conduzione, sicch la corrente che attraversa l'induttanza pu raggiungere la resistenza di carico e il condensatore di filtraggio C, come mostrato dalla Figura 3.73(b). Per semplificare l'analisi faremo l'ipotesi che la tensione di ondulazione in uscita sia sufficientemente piccola da poter ritenere approssimativamente costante la tensione di uscita ovvero vOVO. In base a questa ipotesi la tensione ai capi dell'induttanza ancora costante, e pari a VS-VO. La corrente nell'induttanza al termine dell'intervallo Toff (t =Ton+Toff) data da:

Per valori di VO maggiori di VS la corrente nell'induttanza diminuisce durante l'intervallo Toff, come mostrato dalla Figura 3.74. Inoltre, poich il circuito funziona in regime periodico con periodo pari a T, la corrente nell'induttanza deve assumere valori uguali per t = 0+ e t = T. Si ha quindi:

(3.82) Da questa equazione possiamo ottenere la relazione fondamentale tra le tensioni di uscita e ingresso in un convertitore boost:

in cui il termine =Ton/T detto ciclo di lavoro (duty cycle) dell'interruttore. La tensione di uscita pu essere variata modificando il duty cycle dell'interruttore. Poich 0<< l, la tensione di uscita risulta maggiore di quella di ingresso: VO>VS; il convertitore aumenta (boost) la tensione di uscita a valori maggiori di Vs.

Progetto dell'induttanza. Il risu1tato espresso dalla (3.83) sorprendente, in quanto la tensione di uscita risu1ta indipendente dell'induttanza L. Occorre quindi considerare un altro parametro di progetto per il dimensionamento dell'induttanza. Questo parametro rappresentato dalla corrente di ondulazione (ripple current) nell'induttanza. Poich la tensione ai capi dell'induttanza risu1ta costante in entrambi gli intervalli Ton e Toff, la corrente nell'induttanza assume una forma d'onda a dente di sega, come mostrato dalla Figura 3.74 [si vedano le (3.79) e (3.80)]. L'ampiezza della corrente di ondulazione Ir dato dalle:

che devono fornire lo stesso valore. Dalle (3.84) si ottiene quindi un'espressione per l'induttanza:

(3.85) in cui f=l/T la frequenza di commutazione. Dalla (3.85) si vede che il valore dell'induttanza diminuisce al crescere della frequenza. I convertitori possono funzionare a frequenze molto superiori a 50 Hz, in modo da ridurre l'induttanza. La frequenza f assume di solito valori superiori all'intervallo di frequenze udibili. Si utilizzano normalmente frequenze superiori a 50 kHz fino a valori maggiori di l MHz. Corrente continua d'ingresso. Nel convertitore boost il valor medio della corrente che attraversa l'induttanza IL maggiore del valor medio della corrente che attraversa il carico. In un convertitore ideale sono assenti meccanismi di perdita. La potenza fornita dall'ingresso deve essere quindi uguale a quella fornita alla resistenza di carico R:

Da questa equazione si vede che la componente continua della corrente nell'induttore maggiore della componente continua della corrente nel carico secondo lo stesso fattore che caratterizza il rapporto delle tensioni. Si osservi che l'induttore deve essere opportunamente progettato in modo da funzionare con questo valore, eventualmente elevato, di corrente media. Tensione di ondulazione e condensatore di filtraggio. In un convertitore boost il condensatore di filtraggio C deve essere progettato in modo da controllare la tensione di ondulazione Vr analogamente a quanto visto nel raddrizzatore a semionda. Durante l'intervallo Ton il diodo D interdetto [Figura 3.73(a)], e il condensatore deve fornire l'intera corrente che attraversa il carico. Se la tensione di ondulazione sufficientemente piccola, la corrente di scarica approssimativamente costante, e pari a IoVO/R. Utilizzando questa approssimazione la tensione di ondulazione pu essere espressa da:

La Tabella 3.6 riassume le relazioni necessarie al progetto di un convertitore boost dc-dc.

3.18.2 Il convertitore buck Il convertitore buck mostrato in Figura 3.75 viene progettato in modo da fornire una tensione di uscita minore della tensione di ingresso. Il funzionamento del convertitore buck simile a quello del convertitore boost, e l'interruttore S viene periodicamente chiuso e aperto come illustrato in Figura 3.72(b).

Interruttore S chiuso. Durante l'intervallo di tempo Ton l'interruttore S chiuso, e la tensione di ingresso ha segno tale da polarizzare inversamente il diodo D, sicch il circuito pu essere descritto dal circuito semplificato di Figura 3.75(b). Assumeremo ancora una volta che la tensione di ondulazione in uscita sia sufficientemente piccola da poter ritenere approssimativamente costante la tensione di uscita, ovvero: vO~VO. In base a questa approssimazione la tensione ai capi dell'induttanza pari a VS-VO, e la corrente che attraversa l'induttanza al termine dell'intervallo Ton data da:

Poich la corrente dell'induttanza non pu variare istantaneamente, la corrente iL(O+) uguale al valore assunto subito prima della commutazione dell'interruttore. Interruttore S aperto. Quando l'interruttore viene aperto il diodo entra in conduzione, e il flusso di corrente attraversa l'induttanza, il resistore di carico R e il filtro capacitivo, come mostrato dalla Figura 3.75(c). La tensione ai capi dell'induttore ora pari a -VO. La corrente che attraversa l'induttore al termine dell'intervallo Toff pari a:

Anche in questo caso il funzionamento del circuito periodico con periodo T. La corrente dell'induttore deve assumere valori identici negli istanti t=0+ e t=T:

Da questa equazione si ottiene la relazione fondamentale tra le tensioni di ingresso e uscita per il convertitore buck:

dove il duty cycle della commutazione. Poich Ton<T, la tensione di uscita inferiore a quella di ingresso: VO<Vs. In questo convertitore la tensione sull'induttanza si oppone a quella di ingresso e la tensione di uscita inferiore a quella di ingresso. La tensione di uscita direttamente proporzionale al duty cycle. Progetto dell'induttanza. La relazione tra le tensioni di ingresso e uscita data dalla (3.91) indipendente dall'induttanza L, cosicch il valore dell'induttanza viene definito in base alla specifica sulla corrente di ondulazione. La forma d'onda della corrente che attraversa l'induttanza molto simile a quella analizzata per un convertitore boost, come evidenziato dalla Figura 3.76. L'ampiezza della corrente di ondulazione Ir data da:

Dalla (3.92) possibile ricavare un'espressione per l'induttanza:

La componente continua IL uguale alla componente continua della corrente di carico IO. La corrente che deve essere erogata dal generatore Vs risulta:

Da questa equazione si vede che la componente continua della corrente in ingresso minore della componente continua della corrente di carico.

Tensione di ondulazione e condensatore di fIltraggio. In un convertitore buck il condensatore di filtraggio C assorbe solo la corrente di ondulazione. La variazione positiva della tensione ai capi del condensatore, che deve essere anche uguale alla variazione negativa, pari alla tensione di ondulazione Vr:

La Tabella 3.7 riassume le relazioni necessarie per il progetto di un convertitore buck.

Potrebbero piacerti anche