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ifondare la citt MOLFETTA BENE COMUNE

Se negli ultimi 5 anni...


Un tuo parente o una persona a te vicina stata costretta per lavoro a lasciare Molfetta... Hai sentito rabbia per lo sperpero di risorse naturali, economiche e culturali presenti a Molfetta... Almeno una volta hai pensato che le strade, le piazze, i parchi, le periferie di Molfetta fossero in uno stato di abbandono... Non hai avuto una sola volta la possibilit di decidere su una questione importante riguardante Molfetta... Hai provato insoddisfazione per le solite persone nei soliti posti di comando a fare le solite politiche...

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Partito della Rifondazione Comunista


Circolo di Molfetta-Palestina libera c/o Casa della Sinistra Piazza Paradiso, 20 70056 www.rifondazionemolfetta.info Fb: Rifondazione Comunista Molfetta

MOLFETTA AL TEMPO DELLA CRISI


La discussione sul futuro di Molfetta non pu prescindere dalla crisi generale che stiamo vivendo. In tutti questi anni ci hanno venduto la favola dello sviluppo in cui inserirsi per approfittare delle opportunit offerte dal capitalismo, chiedendo sacrifici e rinuncia ai diritti del lavoro e dello stato sociale in cambio di maggiore benessere ed opportunit. fallito il progetto di uno sviluppo sganciato dai limiti che ogni territorio e le risorse finite impongono. fallita l'idea che si possa crescere a dismisura senza porsi il tema della qualit del progresso, della coesione della comunit e della redistribuzione dei rischi, dei guadagni e delle risorse in senso egualitario. fallito il sogno di una societ fatta di individui in competizione l'uno con l'altro nella corsa all'arricchimento e ci stiamo risvegliando pi poveri, pi precari e pi esclusi. La realt ha la testa pi dura di tutte le favole che in questi anni ci hanno raccontato i vari protagonisti della politica, anche qui a Molfetta. Ogni alternativa culturale e politica non pu che ripartire da questa verit. Che relazione c tra la crisi e la nostra citt? La crisi il frutto delle disuguaglianze economiche, il prodotto di un'idea egoista di societ, in cui chi ha di meno non merita solidariet ma solo derisione o tutt'al pi compassione. Noi crediamo invece che in questo paese in cui il 10% dele famiglie possiede il 50% delle ricchezze sia necessaria una redistribuzione delle risorse, non solo per una ragione di giustizia sociale elementare ma anche per far ripartire l'economia. Nella citt che oggi abitiamo sono quasi scomparsi i settori primari tradizionali (agricoltura e pesca), sostituiti da un settore terziario (servizi e commerci) cresciuto a scapito di territorio agricolo e altre attivit tradizionali. In misura minore vi stata espansione artigianale e manifatturiera. Abitiamo una citt che ha immaginato se stessa e il suo avvenire su alcuni assi principali: lespansione edilizia; la creazione di insediamenti produttivi extra-urbani; la costruzione del nuovo porto commerciale.

UN BILANCIO DI QUESTI ANNI


Proviamo ad avanzare un bilancio provvisorio e rapidissimo di questa idea di citt. In primo luogo, lespansione edilizia prevista dallultimo Piano regolatore approvato nel 2001 ha raggiunto la linea della statale 16bis, consentendo un rientro limitato di molfettesi emigrati tant' che la popolazione scesa sotto i 60.000 abitanti. Volendo tralasciare gli aspetti ambientali e idrogeologici, dopo dieci anni non c' una maggiore facilit di procurarsi il bene-casa o un sensibile calo dei prezzi. Vi una offerta sproporzionata di case senza che sia risolto il problema dellaccesso a questo bene fondamentale, con la presenza di un ceto imprenditoriale legato alledilizia, ai proprietari di suoli e relativo indotto professionale che hanno rappresentato uno dei punti di forza del centrodestra. In secondo luogo, le nuove zone produttive extra-urbane hanno prodotto una nuova citt che avrebbe dovuto significare sviluppo e crescita per tutti. Dopo venti anni invece non diminuita lemigrazione (intellettuale e non); la zona industriale prevalentemente assorbita dalla grande distribuzione non ha assorbito la domanda di lavoro, specie giovanile, ma anzi ha danneggiato il tradizionale commercio urbano; le aziende presenti nelle nuove zone artigianali pur registrando settori e realt positive sono lasciate sole sul mercato e lontane da una logica di consorzio. Infine, lidea del nuovo porto commerciale, comune a centrodestra e centrosinistra: basta costruire una grande opera per riavviare lo sviluppo di una comunit. Anche qui, risparmiando le critiche sui ritardi dei lavori, le penali pagate e da pagare, le opere di bonifica incomplete, c' un punto debole: i flussi di merci in questa crisi sono dati al ribasso e perde quota lidea di Molfetta come snodo strategico della movimentazione di merci. Si sono chiesti e prodotti sacrifici (di diritti e di territorio) per realizzare strutture e progetti finalizzati non a realizzare produzioni materiali (o immateriali) ma attivit e opere esposte ai rischi della congiuntura economica. In definitiva, l'edilizia speculativa non produce vantaggi per i cittadini che domandano casa; i nuovi

insediamenti artigianali e industriali non hanno legami forti con il territorio locale; il nuovo porto, oltre a essere in ritardo, rischia di essere inutile una volta realizzata per via degli scenari futuri in cui i flussi di merci calano. Negli ultimi ventanni Molfetta ha sviluppato attivit e settori costitutivamente fragili poich prevalentemente esposti allesterno senza sviluppare al contempo filiere e fissare paletti che consentissero una qualche forma di sovranit e tutela per le realt locali del territorio.

IL CENTRODESTRA E LA CRISI
La forza del centrodestra in questi anni non stata soltanto la figura e la ricchezza dei mezzi economici messi in campo ma la sua idea di sviluppo. In questi anni il centrodestra ha sempre affermato rispetto al nuovo porto commerciale: noi realizziamo la stazione affinch i treni passino trovandovi convenienza. La crisi che i cittadini e le imprese molfettesi stanno vivendo smascherano questa promessa e questa idea dello sviluppo di Molfetta. dunque arrivato il momento di proporre un'autentica alternativa, cambiare radicalmente visione del paese e del suo futuro. Non sufficiente limitarsi a denunciare le responsabilit sulla gestione e lattuazione di piani e opere. Bisogna chiedere conto al centrodestra, al di l della sua propaganda, di come la sua visione dell'economia e dello sviluppo non abbia risolto i problemi del lavoro e dell'emigrazione dei molfettesi, anzi abbia peggiorato la qualit della vita del molfettese. Un governo decennale che ha sperperato le risorse del territorio e l'ambiente senza dare nulla in cambio se non il degrado delle strade, dei quartieri, delle regole della civile convivenza.

IL CENTROSINISTRA E LA CRISI
necessaria perci una visione di citt alternativa che oggi non c' nel centrosinistra ancora attardato sul passato. I partiti del centrosinistra criticano il centrodestra soltanto perch non gestisce efficientemente quel che ha progettato, senza criticare in s il modello di citt del centrodestra, la sua debolezza, proponendosi semplicemente come un blocco di potere alternativo. La crisi del sistema economico che viviamo simile a un automobile che non cammina pi. Il centrosinistra anzich cambiare auto, vuole semplicemente cambiare autista per mettersi al posto del centrodestra. Non si pu essere alternativi senza cambiare visione della citt, altrimenti si finisce per gestire lo stesso programma e gli stessi processi con il rischio che a sembrare pi adeguato sembri il centrodestra. Si deve fare un bilancio pubblico dei fallimenti in campo urbanistico, edilizio, economico e delle opere pubbliche del centrodestra per proporre una via d'uscita e guadagnare a un nuovo modello di sviluppo i consensi di pezzi dimpresa, del lavoratore delledilizia e del precario della zona artigianale o industriale, oltre che del mondo del lavoro dipendente.

LA SINISTRA E LE OPPORTUNITA' OFFERTE DALLA CRISI Una visione e 30 azioni per voltare pagina a Molfetta Programma per le elezioni amministrative
Cambiare il governo della citt, inteso come governo dei processi che contano a Molfetta, possibile ma serve una visione di quella che vorremmo fosse Molfetta nel prossimo decennio. Non pi la visione di una citt che insegue uno sviluppo edilizio e della grande distribuzione commerciale oppure una grande opera attorno a cui fare girare tutto il resto, n lo sfregio ambientale e clientelare attuato con la politica di privatizzazione dei poteri e delle ricchezze pubbliche. necessario rilanciare la centralit delle istituzioni pubbliche per risolvere i problemi reali: dalla qualit della vita e dellambiente al traffico, dall'energia ai rifiuti, dalla casa al lavoro, dalla cultura alla democrazia dal basso e alla educazione civica degli uomini e le donne che abitano la citt. Non pi il pubblico come semplice regolatore del traffico privato ma come pianificatore ed elemento attivo di equilibrio per il sistema-citt. Si tratta in parole povere di restituire a Molfetta sovranit economica e politica sul presente e

sul futuro, uno sviluppo equilibrato in cui la sorte della citt non dipenda prevalentemente da circuiti esterni ma da relazioni interne sempre pi coese e vantaggiose, un progresso al servizio degli interessi dei molti contro i disegni speculativi e di rapina dei pochi. Il tessuto civile ed economico per quanto sfregiato dalla arroganza del potere e segnato a volte da un'eccessiva dose di frammentazione e corporativismo dei vari mondi e realt associative, tuttavia presenta ancora segni di vivacit intellettuale nonch di insofferenza morale per le pratiche politicoamministrative correnti. Bisogna per recidere con una proposta alternativa quel legame tra pezzi di citt che trovano ancora pi conveniente e credibile la proposta del centrodestra. Non sufficiente puntare sul fatto di essere puliti e onesti, bisogna proporre un altro futuro, unaltra sostenibilit economico-socialeambientale per Molfetta e per quella parte del mondo produttivo e associativo stanco del centrodestra. Ci candidiamo a rappresentare una proposta che parli a quanti sono delusi dalle promesse e dell'arroganza del centrodestra nonch dall'inconsistenza del centrosinistra, a quanti disorientati e impauriti dalla crisi iniziata nel 2008. Il fallimento di 12 anni di centrodestra sotto gli occhi di tutti: c' chi continua a lasciare la citt per lavorare, ledilizia esaurisce le opportunit di impiego, le grandi opere sono al palo, le risorse ambientali e culturali risultano sprecate, i quartieri abbandonati a se stessi, le regole e il senso civico stravolti. La crisi ci obbliga a un'alternativa radicale per uscire dalla palude, a trovare nuovi schieramenti per rovesciare i rapporti di forza e spostare la partita dal piano dei pacchetti di voti al piano progettuale delle idee su cui la destra e il centro sono carenti. Per noi lalternativa si basa sullassoluta discontinuit rispetto a progetti, uomini e pratiche del centrodestra, su una proposta di governo da costruire quotidianamente con quanti condividono le riflessioni precedenti e chiedono di contribuire a rifondare la citt, a partire dalle lotte di questi anni, facendone un Bene Comune da tutelare e salvaguardare nelle risorse e nei diritti fondamentali. Una proposta di governo da costruire nella pari dignit con soggetti singoli e collettivi che vogliano collaborare in questo frangente delicato di crisi della nostra citt, per superare l'arroganza fallimentare del centrodestra e il vuoto di idee e programmi del centrosinistra. Per questo sentiamo l'obbligo politico e morale di avanzare questa lettura della citt in crisi e di avanzare proposte programmatiche e obiettivi irrinunciabili per un'alternativa reale di governo, seguendo poche ma nette linee guida: Riciclare, Ripristinare, Rigenerare, Riscattare. In una sola parola, Rifondare la citt.

R
Azioni

ICICLARE

Obiettivo: rifiuti zero e autosufficienza energetica delle strutture pubbliche riattivazione dell'impianto di compostaggio a gestione pubblica; raccolta differenziata a domicilio estesa e nuovo sistema premiante di tariffazione (chi pi differenzia, meno paga); riduzione della produzione a monte dei rifiuti da parte di privati e soggetti economici; riorganizzazione e ripubblicizzazione delle aziende partecipate/municipalizzate multiutilities (Asm/Mtm/Multiservizi), anche in una logica consortile o di ambito (Comuni limitrofi), per avere un braccio operativo che realizzi le azioni precedenti, si occupi di pianificazione energetica e supporti forme e sistemi di mobilit integrata alternativa all'automezzo privato (bike e car-sharing).

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Azioni

IPRISTINARE

Obiettivo: innalzamento della qualit della vita completamento delle opere di urbanizzazione nei nuovi quartieri di espansione e apertura dei parchi chiusi (Parco di Mezzogiorno alla 167, parco di via Einaudi, piazza Mentana) redazione del Piano urbanistico generale come occasione di ascolto della comunit e pianificazione strategica della citt futura;

Piano di riqualificazione bioarchitettonica dell'abitato e del costruito esistente (centro urbano e periferie) e blocco allespansione e al consumo di territorio; nuova mobilit centro-quartieri, realizzazione di percorsi ciclabili e nuovo Piano del traffico; revisione del regolamento per l'installazione di antenne di trasmissione radiomobile e Piano regolatore delle antenne di nuova installazione; istituzione di un ufficio comunale per l'energia e redazione del Piano energetico comunale; ripensamento e pianificazione delle zone litoranee (D4) e waterfront nel suo complesso, creazione di una spiaggia cittadina sul lungomare Colonna; nuovo Piano dell'agro e realizzazione Parco urbano di Lama Martina; approvazione del Piano generale dei servizi e redazione del Piano di protezione civile; riorganizzazione canili comunali e Piano di prevenzione del randagismo .

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Azioni

IGENERARE

Obiettivo: rigenerazione economica della citt, senza ricorrere a nuove espansioni speculazioni edilizie o a grandi opere (ad es. nuovo porto commerciale) riqualificazione delle aree produttive, nel rispetto dei vincoli ambientali ed idrogeologici ; implementazione di consorzi pubblico-privato nel settore delle produzioni immateriali, ad alto contenuto tecnologico-scientifico e della meccanica di precisione per favorire ricerca e gestione d'impresa, innovazione di prodotto e ricerca mercati in collegamento con l'Universit; sostegno al commercio urbano strozzato dalla grande distribuzione con la redazione del nuovo Piano del commercio e revisione del Piano del commercio sulle aree pubbliche, riorganizzazione delle strutture mercatali all'ingrosso e revisione convenzioni (mercato ittico e ortofrutticolo); inserimento beni naturalistici, storico-architettonici e museali nei circuiti turistici ed enograstronomici attraverso la promozione di un marchio Molfetta e la redazione di un Piano turistico; favorire relazioni di cooperazione internazionale con l'area mediterranea e programmi di mobilit e scambi formativi giovanili; gestione pubblica, socialmente utile ed economicamente remunerativa del patrimonio immobiliare comunale disponibile (ad es. creazione di un albergo diffuso nel centro storico); revisione dell'Imu, delle aliquote e tariffe comunali in senso progressivo e favorevoli ai redditi medio-bassi.

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Azioni

ISCATTARE

Obiettivo: favorire metodicamente una partecipazione responsabile alla scelte amministrative evitando l'isolamento della politica e della burocrazia organismi consultivi per sport e cultur a con poteri di co-programmazione nella gestione di eventi e strutture e revisione delle convenzioni di gestione delle strutture sportive comunali; bilancio sociale trasparente e quota bilancio tramite procedure partecipative; ristrutturazione, assegnazione dei beni confiscati alla criminalit e istituzione dell'Osservatorio comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali; riconoscimento dei comitati di quartiere e istituzione della Consulta dei quartieri; revisione della pianta organica, razionalizzazione dei settori comunali, completamento informatizzazione e trasmissione delle sedute di Consiglio comunale; ricorso a dirigenti interni assunti per concorso e non pi nominati politicamente dall'esterno, meccanismi di rotazione permanente dei dirigenti; stabilizzazione progressiva dei rapporti di lavoro precari all'interno della pubblica Amministrazione e delle aziende partecipate; ricorso a gare e procedure di evidenza pubblica per affidamento di appalti e servizi e assegnazione di contributi pubblici di assistenza; creazione dei centri sociali di quartiere con biblioteche e sale lettura-studio.

Se vuoi dare un tuo contributo, una proposta, un'idea contattaci in sede presso Piazza Paradiso, 20 oppure su fb Rifondazione Comunista Molfetta o alla mail rifondazione_molfetta@yahoo.it

Se nei prossimi 5 anni... hai voglia di ifondare la citt per rigenerare la sua economia, il suo territorio, la sua amministrazione ora di fare

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