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Bilancio Sociale 2011

Bergamo 2012 A cura di Vincenzo Volonterio Progetto grafico e impaginazione: Grafica Genovese, Bergamo Stampa: Lito85, Bergamo

Bilancio Sociale
Relativo allanno 2011

A volte le storie di vita sono cos complesse: talune appaiono come un groviglio da districare di cui non facile trovare il bandolo. Servono cura, dedizione, sensibilit. A volte anche la storia comune complessa, lacerata da crisi e ingiustizie. Servono uguaglianza, impegno da parte di tutti, tutela dei diritti.

Bergamo 9 maggio 2011


NAP BILANCIO SOCIALE 2011 1

Indice

Il bilancio Sociale 2011.......................................................................................................................................... 1. LAssociazione Opera Bonomelli............................................................................................. 2. Esclusione sociale: problema della persona o della comunit?.......

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...e nel momento in cui si riesce a dipanare la matassa importante iniziare a intrecciare ciascun filo con altri fili. Proprio come nelle storie di vita importante creare relazioni tra storie diverse, saldi legami, reti territoriali. Non reti che imbrigliano ma reti che supportano, che proteggono, che collegano, che tengono insieme le comunit.

3. Il Nuovo Albergo Popolare................................................................................................................. 4. Laccoglienza e le comunit interne al NAP............................................................. 4.1. La comunit di Prima Accoglienza. .............................................................................. 4.2. Le comunit di Settore..................................................................................................................... 4.3. I dati riferiti al 2011. Ingressi ed uscite relativi alle comunit . ....... 5. ll reinserimento................................................................................................................................................... 6. Vivere il territorio: Tira&Molla, Biorto, Piccola Polis, Emergenza dimora ........................................................................................................................................ 7. Nel territorio locale....................................................................................................................................... 7.1. a livello locale. ........................................................................................................................................... 7.2. a livello nazionale ed europeo.............................................................................................. 8. Volontariato.............................................................................................................................................................. Struttura organizzativa.........................................................................................................................................

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..e anche le reti nel territorio richiedono cura, dedizione, sensibilit.

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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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Il Bilancio Sociale 2011 La presente edizione del bilancio sociale, oltre a fornire, come ogni anno, descrizioni e dati riferiti allazione svolta dallAssociazione Opera Bonomelli, propone alcuni spunti di riflessione a partire dal fenomeno della marginalit considerato, non solo come fatto a s, come se fosse scindibile dal resto della societ, bens nella sua naturale collocazione territoriale locale e in una quadro pi ampio di societ contemporanea, colpita dalla crisi globale. Il fenomeno del disagio adulto grave permane e viene aggravato dagli effetti della crisi che iniziano a manifestarsi significativamente anche nel territorio bergamasco. Le persone pi fragili sono anche quelle pi esposte ai rischi della difficile situazione attuale: da un lato aumentano i prezzi dei beni di prima necessit, dallaltro esistono meno opportunit lavorative e si riducono o spariscono i benefici, le agevolazioni e le forme di supporto sociale da parte degli enti pubblici. Il Nuovo Albergo Popolare (NAP) un osservatorio privilegiato riguardo agli effetti della crisi sulle fasce deboli della popolazione. Nel corso del 2011 si rilevata una maggiore incidenza delle forme di povert economica, non correlate ad altre tipologie di disagio, che rendono necessari interventi di sostegno a individui e famiglie; si tratta di persone che si sono rivolte a NAP perch non hanno i mezzi per comprarsi generi alimentari e di consumo e, non avendo trovato risposte altrove, hanno fruito del servizio mensa o di forme di aiuto attraverso pacchi alimentari. La crisi nel mondo del lavoro incide negativamente sui percorsi di riabilitazione e di reinserimento per gli ospiti del NAP: difficile reperire commissioni lavorative per i laboratori e per le attivit lavorative propedeutiche ed altrettanto difficile trovare opportunit di occupazione. Oltre ai disagi per le persone, si aggiungono quelli per le organizzazioni del pubblico e del privato, che, come il Nuovo Albergo Popolare, si
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Il Nuovo Albergo Popolare (NAP) un osservatorio privilegiato riguardo agli effetti della crisi sulle fasce deboli della popolazione.

trovano ad attuare interventi rivolti a unutenza in aumento senza che i finanziamenti pubblici siano ri-adeguati ai nuovi costi di gestione. Riconoscere la criticit della situazione non significa cedere ad atteggiamenti di rassegnazione e dimpotenza. Ci vale sia per gli individui, sia per le comunit e i territori. LAssociazione Opera Bonomelli, nel corso degli anni, stata pi volte testimone di come le persone, anche quelle provenienti da situazioni di notevole svantaggio, se adeguatamente accompagnate, possano riacquisire le abilit e le capacit necessarie al raggiungimento di una vita autonoma. A tal fine sono necessari validi riferimenti teorici, professionalit specifiche, strategie, metodologie e prassi di consolidata efficacia; ma ci che assume maggiore rilevanza, sono le persone che interagiscono tra loro. Allinterno dei servizi e progetti del Nuovo Albergo Popolare, ospiti, volontari, operatori, concorrono a realizzare, da un lato, preziose opportunit di cambiamento e reinserimento sociale per coloro che vogliono lasciare alle spalle esperienze di marginalit e, dallaltro, sperimentazioni sociali, connesse con la comunit territoriale, nelle quali si sviluppano letture e riflessioni riguardanti, oltre che il fenomeno dellesclusione, la societ nella sua interezza. In questa prospettiva si rivelano particolarmente importanti le esperienze, quali, ad esempio, Biorto, che vedono il NAP, insieme con altri soggetti sociali, impegnato in forme di promozione di una cultura nuova, orientata a privilegiare le persone e le relazioni anzich i fini di lucro, la sostenibilit e il rispetto anzich lo sfruttamento delle risorse ambientali. Si tratta di una cultura che promuove appartenenza, coesione, partecipazione; una cultura in controtendenza rispetto allindividualismo e al disinteresse per ci che pubblico che, oltre a impoverire e depauperare il contesto sociale, favoriscono processi di esclusione e marginalit.

LAssociazione Opera Bonomelli

LOpera Bonomelli, formalmente costituitasi come associazione non di lucro, nel 1986, ha una storia di oltre centanni. Gi nei primi decenni del secolo scorso era nota per gli interventi a supporto di poveri, di famiglie rimaste senza abitazione durante i due conflitti mondiali, di emigranti italiani che, ritornando in patria, erano privi di dimora. Dopo gli anni 50 lOpera Bonomelli impegn le proprie energie nella gestione del dormitorio pubblico cittadino, lattuale Nuovo Albergo Popolare (NAP) e del refettorio popolare, lattuale mensa interna al NAP. Lintervento, in quegli anni, era prevalentemente assistenziale e caritativo (circa 100 posti letto 160 pasti al giorno); non mancavano le forme di sostegno economico e morale secondo le consuetudini dellepoca. Dagli anni 70 le forme di disagio delle persone senza dimora iniziarono ad assumere notevole eterogeneit. Aumentavano, via via, i giovani dipendenti da sostanze stupefacenti, le persone che, dimesse dagli ospedali psichiatrici (nel periodo della cosiddetta abolizione dei manicomi), non trovavano accoglienza n in famiglia, n presso strutture (allepoca pressoch inesistenti). Oltre alla difficolt di gestire tali situazioni, la citt di Bergamo si trov ad affrontare, dalla fine degli anni 80, lemergenza creatasi a seguito dellarrivo inatteso, dei primi migranti provenienti dallAfrica e dai paesi dellest. Il Nuovo Albergo Popolare si occup di rispondere ai bisogni primari delle persone che, per motivi diversi, si trovavano privati dei diritti essenziali. Negli anni 90, grazie alle nuove vedute derivanti dalle sinergie tra lesperienza diretta degli operatori e i saperi sociali, si realizz, a seguito di attente valutazioni, una trasformazione organizzativa. Dagli anni 90 il Nuovo Albergo Popolare non fu pi un dormitorio bens un insieme di servizi, comunit e progettualit finalizzati, oltre che allaccoglienza delle persone, al cambiamento e al conseguente reinserimento sociale. Il soddisfacimento dei bisogni primari, oltre che essenziale in s, la

Si tratta di una cultura che promuove appartenenza, coesione, partecipazione; una cultura in controtendenza rispetto allindividualismo e al disinteresse per ci che pubblico che, oltre a impoverire e depauperare il contesto sociale, favoriscono processi di esclusione e marginalit

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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condizione necessaria affinch la persona che si trova in una condizione di disagio grave, possa maturare la decisione di intraprendere un progetto riabilitativo.

Esclusione sociale: problema della persona o della comunit?

Il Nuovo Albergo Popolare attua percorsi che consentono di superare la condizione di emarginazione e sviluppare capacit tali da raggiungere un equilibrio di vita sostenibile

Il Nuovo Albergo Popolare attua percorsi che consentono di superare la condizione di emarginazione e sviluppare capacit tali da raggiungere un equilibrio di vita sostenibile. La trasformazione organizzativa degli anni 90 pu essere definita come un passaggio da un modello assistenzialistico (vitto e alloggio), che per raramente consentiva un cambiamento dellesistenza delle persone ospitate, a un modello operativo che si esplica attraverso molteplici interventi, finalizzati ad accompagnare la persona da uno status di disagio e di emarginazione a una condizione in cui siano riconosciuti i diritti umani e in cui la persona possa esprimere la piena appartenenza al contesto in cui risiede, lavora, vive.

Si ha labitudine a considerare il problema dellesclusione sociale come una forma di disagio associata esclusivamente alla persona che ne vittima e che, via via, viene inghiottita dalla spirale dellemarginazione. Esistono anche altri punti di vista riguardo a tale fenomeno. Alcuni tendono a vedere lesclusione come una conseguenza delle scelte di vita individuali. Altri formulano pensieri che rasentano il pregiudizio, la discriminazione, il razzismo. Nellesperienza quotidiana del lavoro presso il Nuovo Albergo Popolare si acquisisce una prospettiva differente, unampiezza di sguardo che comprende una porzione maggiore del sistema sociale e che considera il fenomeno della marginalit non come un problema circoscritto e limitato ai soli individui coinvolti in prima persona, bens come un segnale di un malessere della societ, di un sistema incapace di garantire, a ciascun cittadino, quelle opportunit di partecipazione che rappresentano la vera ricchezza di una comunit. La situazione delle persone senza dimora non , semplicisticamente, la conseguenza di determinate scelte del soggetto. piuttosto il risultato di una sequenza imprevedibile di combinazioni di elementi biografici, nelle quali le scelte personali si intersecano con le contingenze del contesto. Non sempre, nei racconti delle persone accolte presso il NAP, si rilevano eventi significativi dai quali consegue linearmente la condizione di disagio. Si evidenziano, invece, numerosi accadimenti, apparentemente ordinari se considerati singolarmente, ma che, combinati tra loro, determinano percorsi di progressivo deterioramento del vivere e, in particolare, di ci che concerne limmagine di s, le relazioni, il modo di porsi nei confronti della realt e di guardare al futuro. Sono numerose le storie nelle quali i legami affettivi e sociali si sono via, via affievoliti, sfilacciati, talvolta interrotti.

...una prospettiva che considera il fenomeno della marginalit non come un problema circoscritto e limitato ai soli individui coinvolti in prima persona, bens come un segnale di un malessere della societ

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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In tale situazione disolamento, la persona rischia di percepire il s, la propria situazione, lambiente, in modo distorto e inadeguato a sviluppare progettualit che consentano un effettivo raggiungimento degli obiettivi.

lare non si esplicano solo allinterno delle quattro mura delledificio di via Carnovali, bens in contesti pi ampi: la citt, la provincia, lo stato. Il Nuovo Albergo Popolare realizza i propri scopi interagendo con attori sociali, sia operanti a livello locale (enti, associazioni, quartieri cittadini), sia a livello nazionale o europeo (fondazioni, network, ) Analogamente promuove, per ciascuna delle persone ospiti, opportunit per consolidare e ampliare la rete individuale e le interazioni con il territorio, nonch il coinvolgimento dello stesso, affinch possa esprimere al meglio le proprie potenzialit di accoglienza e le capacit di tenuta del tessuto sociale.

simplementano progettualit nelle quali si individuano tre livelli: la dimensione del s (interiorit) il rapporto con gli altri (relazioni) la dimensione dappartenenza (partecipazione alla vita del territorio, del contesto, ..)

Lazione del Nuovo Albergo Popolare tende a restituire alla persona la peculiarit, di qualsiasi essere umano, dellessere in relazione: in relazione con il proprio s, con gli altri, con la comunit e la societ. A tal fine simplementano progettualit nelle quali si individuano tre livelli: la dimensione del s (interiorit) il rapporto con gli altri (relazioni) la dimensione dappartenenza (partecipazione alla vita del territorio, del contesto, ..)

Il livello riguardante la dimensione del s riguarda gli obiettivi concernenti il cambiamento della persona e, in particolare, di quegli aspetti problematici che hanno determinato la condizione di disagio e di sofferenza. Il cambiamento del s consente di recuperare abilit e capacit smarrite e di acquisirne nuove. Il livello relativo al rapporto con gli altri si riferisce al raggiungimento di quegli obiettivi necessari alla persona per ristabilire legami affettivi e una rete di relazioni sufficientemente distribuita, tali da consentire unesistenza soddisfacente. Il livello relativo alla dimensione dappartenenza riguarda gli obiettivi che consentono alla persona di essere e di sentirsi pienamente appartenente a un determinato contesto territoriale, comunitario, aggregativo. Appare evidente che unazione completa, efficace rispetto ai tre livelli, non pu avvenire solo allinterno delle comunit NAP ma deve essere considerata in un contesto pi ampio, territoriale e sociale. Le comunit, le iniziative, i progetti promossi dal Nuovo Albergo Popo10 NAP BILANCIO SOCIALE 2011 NAP BILANCIO SOCIALE 2011 11

Il Nuovo Albergo Popolare

NAP Nuovo Albergo Popolare


gestione di servizi di accoglienza in risposta ai bisogni primari (alloggio, pasti) organizzazione di percorsi educativi individuali e di comunit accompagnamento educativo e consulenza finalizzati al reinserimento sociale attivazione e mantenimento di significative forme dinterazione e di intervento di rete organizzazione di eventi (convegni, tavoli di confronto/progettazione) e pubblicazione (anche via internet) di materiali informativi e di studio, finalizzati alla sensibilizzazione e promozione di una cultura di prevenzione e di efficacia di azione nellambito del disagio adulto grave.

Lazione del Nuovo Albergo Popolare molteplice e ad ampio raggio: alcuni servizi costituiscono prioritariamente una risposta ai bisogni primari (vitto, alloggio, cura del s, ), mentre altri perseguono, per la persona, obiettivi meno immediati, ma non meno importanti, che potrebbero essere riassunti nellespressione cambiamento. Peraltro, i differenti servizi non sono separati tra loro; esiste unintensa interdipendenza, sia a livello operativo, sia per quanto concerne gli scopi e i fini dellorganizzazione. I servizi mensa, infermeria, guardaroba, ad esempio, pur rappresentando forme di risposta a bisogni primari, non possono essere considerati interventi di mero assistenzialismo, bens costituiscono il primo passo per creare le condizioni necessarie a favorire un cambiamento nelle storie di chi proviene da situazioni di marginalit. Tali servizi sono strettamente connessi a finalit educative quali lacquisizione di consapevolezza, il cambiamento dellimmagine del s. La persona, per poter affrontare questi aspetti, deve essere nelle condizioni di riflettere con tranquillit e serenit; ci non sarebbe possibile se dovesse preoccuparsi, ogni giorno, di trovare un pasto o un giaciglio per la notte. Analogamente, un intervento della fase di reinserimento, ad esempio laccompagnamento allautonomia abitativa/lavorativa, non pu prescindere da unattenzione verso ci che concerne eventuali malattie o le abilit della persona di curare ligiene personale, la pulizia della casa o il cucinare in modo adeguato alle proprie condizioni di salute. Il Nuovo Albergo Popolare noto prevalentemente per i servizi educativi-residenziali (le comunit) e per la mensa di cui fruiscono, oltre a chi accolto al NAP, molte persone che non sono ospiti. Accanto a queste forme dintervento, nel corso degli ultimi quindici anni si sono affiancate numerose progettualit sperimentali, forse meno

conosciute ma altrettanto efficaci, alcune delle quali si sono ormai consolidate divenendo parte integrante dellattivit dellorganizzazione (ad esempio il servizio reinserimento, gli appartamenti per le sperimentazioni abitative, lo spazio sociale Tira&Molla). Un altro aspetto rilevante nellazione del Nuovo Albergo Popolare la tendenza a operare in sinergia con altri soggetti sociali (istituzioni, enti, associazioni, ...), a costruire connessioni e reti attraverso le quali condividere scelte, strategie, progetti, pur mantenendo unidentit e un ruolo sociale propri e rispettando quelli altrui. particolarmente efficace, nel territorio cittadino, la collaborazione con alcuni servizi comunali, con la Caritas e gli enti che sono in prima linea nella lotta allesclusione sociale. Si pensi, ad esempio, allefficacia di una comune unica gestione dei servizi mensa per persone senza dimora: tale collaborazione consente di avere un quadro costantemente aggiornato con i dati delle persone che fruiscono dei servizi mensa, garantendo a ognuno i pasti quotidiani. Progetti come Emergenza dimora, Biorto, Piccola Polis sono stati resi possibili grazie uninterazione continuativa con enti, gruppi, territori. Il Nuovo Albergo Popolare assume un ruolo rilevante anche a livello nazionale, nella Fiopsd e a livello europeo, nella FEANTSA. Lo schema seguente sintetizza i principali servizi del Nuovo Albergo Popolare. Alcuni saranno descritti in modo pi articolato nei successivi capitoli.

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I principali servizi erogati


Servizio mensa Aperto tutti i giorni. Offre mediamente ogni giorno 100 pasti a pranzo e 90 a cena. Ogni giorno 190 pasti Circa 70.000 pasti serviti in un anno
Nota - Nel mese di dicembre la mensa del NAP ha accolto oltre ai normali fruitori, anche quelli di una mensa Caritas (chiusa per ristrutturazione) servendo, in totale, 130 pasti a pranzo e 110 a cena

Lassetto organizzativo

Consiglio direttivo dellAssociazione Opera Bonomelli


Amministrazione Direzione AMBITICONNESSI AI PROGETTI EDUCATIVI
Equipe Accoglienza Equipe Fior di Loto Equipe Arcobaleno

Servizio Docce e Guardaroba per esterni Attivo tre mattine alla settimana, rivolto a persone non ospiti del NAP 1.000 utilizzi annui del Servizio docce e guardaroba Servizio infermeria Garantisce quotidianamente la presenza di un infermiere. Oltre al monitoraggio/assistenza sanitaria quotidiana degli ospiti nel corso del 2011, il servizio ha eseguito: 3500 interventi di assistenza infermieristica Comunit di Prima Accoglienza, di Pronto intervento, ed Emergenza sanitaria 75 nuove persone accolte nel 2011 N 4 Comunit DI SETTORE 86 progetti individuali condotti allinterno delle 4 comunit di settore: Gruppo Affari, Turbo Diesel, Fior di Loto, Arcobaleno Servizio Reinserimento Orientamento/consulenza/accompagnamento educativo relativi a lavoro, casa, diritti Spazio sociale tira&molla Spazio di aggregazione esterno al NAP Mediamente 25 persone con presenza continuativa BIORTO, TURBOGRAF Rappresentano opportunit per attivit lavorative-terapeutiche, ma sono anche veicoli per diffondere una sensibilit rispetto al tema delle relazioni sociali e alla costruzione di stili di vita sostenibili e non-competitivi appartamenti e forme di residenzialit protetta Consentono sperimentazioni abitative per le persone che hanno terminato il percorso comunitario presso il NAP
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Comunit Suore Poverelle AMBITICONNESSI A FUNZIONI STRUTTURALI


Mensa

(disagio generico)

COORDINAMENTO

(alcoldipendenze)

Equipe Gruppo Affari


(disagio psichico)

Portineria Pulizie Guardaroba Servizio Docce

(Tossicodipendenze)

Equipe Turbo Diesel

Equipe reinserimento abitativo e lavorativo Equipe spazio sociale Tira&Molla


(integrazione sociale)

Referenti progettualit specifiche Operatori Infermeria


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Laccoglienza e le comunit interne al NAP

Nel presente capitolo, oltre alla presentazione del percorso di accoglienza e dellorganizzazione delle comunit, si riportano, nei riquadri in corsivo delle seguenti pagine, alcuni stralci tratti dalle narrazioni di ospiti ed ex-ospiti intervistati dai volontari del Nuovo Albergo Popolare.

finali del percorso educativo e di reinserimento, necessario investire energie per ci che concerne la progettualit e la sperimentazione di autonomie.

La seguente tabella affianca, alla nota gerarchia di bisogni di Maslow, le tipologie di bisogno che riguardano le persone ospiti del NAP e gli interventi ad esse connessi.
Servizi/progetti NAP in risposta ai bisogni
Servizio residenziale Servizio mensa Servizio docce-guardaroba Supporto fornito da operatore OS Attrezzature nelle comunit (lavatrice, ferro da stiro...) Infermeria Mediazione con servizi ASL/Ospedalieri specialistici Disponibilit di spazi propri (camera, ambienti di comunit) Struttura organizzativa che tutela Presenza di operatori qualificati Rapporto con servizi (mediato dagli operatori) Disbrigo di pratiche burocratiche Orientamento, consulenza, supporto a livello sanitario, educativo, psicologico, legale, sociale Convivenza in comunit (rapporto con altri ospiti, con operatori, volontari) Gruppi, attivit, iniziative (talvolta anche con persone esterne) Singole comunit Gruppi connessi ad attivit specifiche Spazio sociale Tira&Molla Attivit lavorative NAP (laboratori, Biorto, serigrafia, ) Attivit ludiche, aggregative Rapporto con servizi (mediato dagli operatori) Frequentazione di contesti sociali territoriali (favorita dal lavoro svolto dagli operatori delle comunit, dellarea reinserimento, dai volontari, da Tira&Molla, Biorto)

I bisogni secondo la gerarchia di Maslow

Bisogni prioritari per le persone ospiti del NAP


Mangiare, bere, dormire, ... Igiene, cura della persona

Comunit di prima accoglienza

54,4%
Percentuale di persone uscite dalla Prima accoglienza senza ricorrere alle comunit di settore

45,5%
Comunit di settore
Percentuale di persone uscite dal NAP dopo il periodo in comunit di settore

Ogni persona accolta presso il NAP ha caratteristiche proprie e, per questo motivo, i percorsi educativi sono sviluppati ad hoc, pur riferendosi a un comune modello dintervento maturato nellesperienza operativa del NAP e delle singole specifiche comunit. Per alcune persone il percorso si completa nella comunit di Prima Accoglienza e ha una durata breve, il tempo necessario affinch alcune risorse esterne (ad esempio lalloggio popolare, il posto in una struttura comunitaria, ...) possano essere disponibili. In questi casi laccoglienza fornisce comunque un supporto importante, non solo in risposta a bisogni primari (livelli assistenziale e sanitario), ma anche rispetto alle dimensioni psicologica, relazionale, ecc. in particolare stimolando la persona a potenziare le abilit utili a raggiungere unautonomia sostenibile. In altri casi, la persona, dopo un periodo presso la comunit di Prima Accoglienza, passa in una delle comunit dette di settore o di trattamento, presso le quali la permanenza ha una durata maggiore. La fase finale del percorso chiamata di reinserimento. Considerando le 90 persone uscite dal NAP durante il 2011 si rileva che, coloro che hanno usufruito del percorso allinterno di una delle comunit di settore, sono quasi il 50%. I bisogni delle persone accolte al NAP, diversi per le peculiarit di ognuno e a seconda della fase del percorso, trovano risposta grazie a unarticolata organizzazione. Ogni servizio, attivit e progetto del NAP tende a rispondere prioritariamente ad alcuni specifici bisogni sebbene non esista una separazione netta. Nel periodo di prima accoglienza, per esempio, sono prioritari i bisogni di tipo assistenziale e sanitario, mentre, nelle fasi

Bisogni fisiologici

Bisogni di sicurezza e protezione

Bisogni di appartenenza

90 persone
uscite nel 2011

totale

1 2 3

Cura della salute Vivere in un contesto dove esistono regole che tutelano la convivenza serena Bisogno di avere qualcuno su cui contare

Bisogno di tutele e forme di cura/supporto

Bisogno di essere in relazione (include gli aspetti affettivi/amicali, i bisogni di fiducia, di confronto, di condivisione della quotidianit)

Appartenenza a gruppi, contesti,

Appartenenza sociale-territoriale (si riferisce prioritariamente alla necessit di essere agganciati a una rete di riferimenti esterni al NAP, sia di tipo istituzionale, sia informale)

Bisogni di stima, di prestigio, di successo Bisogni di realizzazione di s

4-5

Per le persone ospiti del NAP, i livelli pi alti della piramide di Maslow riguardano soprattutto: la progettualit (il bisogno di poter pianificare, almeno per alcuni aspetti, levoluzione della propria condizione) il bisogno di rimettersi in gioco a pi livelli (a partire dal contesto della comunit fino a quello pi ampio territoriale) nella societ, acquisendo e ottenendo conferme circa le proprie abilit e capacit

Quotidianit in comunit Attivit lavorative (laboratori, Biorto, serigrafia, ) Attivit ludiche, aggregative Tira&Molla Sperimentazione di autonomie Appartamenti gestiti dal NAP

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4,1

La comunit di Prima Accoglienza

4,2

Le comunit di Settore

Nome comunit

(prima) Accoglienza Comunit alloggio per adulti 15

Tipologia comunit N posti max

ANNO DI autorizzazione 2001

Venendo da questo vissuto, ora qui (al NAP) non mi trovo male; le persone sono tranquille, anche se ci sono differenze caratteriali. Diciamo che sono abituato a stare in comunit con persone diverse e dove ci sono delle regole da rispettare.

Assistenza alla persona (vitto, alloggio, igiene, ...)

Assistenza medicosanitaria (cure, farmaci, accompagnamento a visite, ...)

Accoglienza comunitaria Tutela rispetto ai diritti. Mediazione con servizi pubblici.

Relazioni (prioritarie le dimensioni di accoglienza, accudimento ma anche quella normativa) Bisogni di sicurezza e di appartenenza

Supporto alla progettualit (per il proprio futuro)

Supporto per lavvio di sperimentazioni e forme di autonomia

Assistenza alla persona (vitto, alloggio, igiene, ...)

Assistenza medicosanitaria (cure, farmaci, accompagnamento a visite, ...)

Bisogno di tutele e forme di supporto / consulenza in riferimento ai diritti

Relazioni (sviluppo di capacit di interazione, convivenza, gestione dei conflitti) Bisogni di sicurezza e di appartenenza

Supporto alla progettualit (per il proprio futuro)

Supporto per lavvio di sperimentazioni e forme di autonomia

Bisogni fisiologici

Bisogni di sicurezza e protezione

Bisogni di stima, successo e di autorealizzazione

Bisogni fisiologici

Bisogni di sicurezza e protezione

Bisogni di stima, successo e di autorealizzazione

Nella fase di prima accoglienza sono prioritarie le dimensioni di accudimento e cura. In riferimento ai bisogni di sicurezza/protezione, si rende necessario, talvolta, un notevole investimento di energie per il coinvolgimento dei soggetti sociali istituzionali (comuni di residenza, servizi sanitari, ecc.) e, laddove possibile, dei familiari.

Ci che concerne la sfera delle relazioni prioritario durante la fase del trattamento. La comunit di settore induce a instaurare rapporti di fiducia, di reciprocit, che offrano la stabilit e laiuto necessari ad affrontare il difficile percorso di cambiamento e le inevitabili fatiche connesse. Il percorso, come si detto, ad hoc, cio individualizzato

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priorit durante la permanenza nelle comunit di settore

priorit durante la fase di prima accoglienza

una comunit di bassa soglia funzionale allorientamento verso servizi esterni o interni alla struttura (le comunit di settore), che svolgono percorsi riabilitativi. La comunit accoglie anche persone senza dimora, in condizione di salute precaria, che devono trascorrere un periodo di convalescenza allinterno di una struttura attrezzata alla cura e allaccompagnamento. Alcuni utenti frequentano la struttura solo durante la fascia diurna.

Il periodo di prima accoglienza funzionale allacquisizione, da parte dellospite, di una maggiore consapevolezza rispetto alla propria situazione, al fine di intraprendere percorsi di cambiamento e miglioramento della propria condizione di vita. un tempo funzionale a supportare la persona mentre si attivano risorse territoriali adeguate; per chi transiter nelle comunit di settore, la fase di accoglienza necessaria allosservazione e allindividuazione degli aspetti biografici critici che hanno condotto lospite alla particolare situazione di disagio e che determineranno la scelta della specifica comunit e gli orientamenti progettuali del percorso. Sono considerate ospiti della comunit di Prima Accoglienza anche le persone per le quali si richiede unaccoglienza per motivi di salute (emergenza sanitaria) o di alloggio temporaneo.

La permanenza in una delle comunit di settore coincide con la fase di trattamento. Le quattro comunit dette di settore o di trattamento rappresentano la continuazione dellintervento iniziato nel periodo della fase di prima accoglienza. Esse sono: Comunit Arcobaleno, Comunit Gruppo Affari, Comunit Fior di Loto, Comunit Turbodiesel e accolgono, rispettivamente, persone con problemi alcol-correlati, con sofferenza psichica, con disagio generico, con problemi di tossicodipendenza. Lazione delle comunit di settore rappresenta, nellinsieme degli interventi del NAP, la fase in cui si lavora maggiormente al cambiamento della persona rispetto ai nodi problematici che avevano contribuito allinsorgenza della condizione di disagio.

() da quel momento sono iniziati i miei problemi con lalcool perch ho cominciato a bere; ho cercato aiuto tra i fratelli ma la convivenza con un fratello, a causa dellalcool, si rivelata difficile e cos ho lasciato la sua casa e sono finito in mezzo alla strada con tutto ci che ne conseguito: una nuova relazione, furti, carcere, degrado e uno stato di salute che peggiorava giorno dopo giorno. Sono arrivato al NAP grazie allintervento di unassistente sociale e vi sono rimasto per tre anni dopo un ingresso accogliente e premuroso. Sono stato curato e ho smesso subito di bere e sono ora astemio. Lo devo al fatto di essere stato accettato e trattato con dignit e rispetto. Allinizio svolgevo lavori allinterno del NAP, mentre in seguito sono stato regolarmente assunto da unazienda esterna pur continuando a vivere presso lalbergo NAP. Dal momento in cui sono entrato al NAP mi sono sentito accolto e protetto come in una famiglia.

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Qui si vive come in una fase di sospensione temporale, ti senti osservato e non hai spazi di manovra. Le giornate sono spezzate dalle attivit, alterni momenti di occupazione a momenti di dolce far niente. Io fremo perch ho degli obiettivi, quindi, allinizio, questo stallo non lho vissuto bene.

ma, al tempo stesso, comune, poich ospiti, operatori e, nellultimo anno, anche volontari, condividono momenti di quotidianit, di convivialit, di confronto e attivit. Il cambiamento possibile proprio perch la persona, interagendo con gli altri, impara a convivere, a rapportarsi. Ed attraverso la relazione che la persona pu sviluppare unimmagine di s e unidentit nuove.

Nome comunit

FIOR DI LOTO Accoglienza soggetti in condizione di grave marginalit con situazione di sofferenza psichica e confusione progettuale 13

Nome comunit

ARCOBALENO TRATTAMENTO SOGGETTI ALCOLDIPENDENTI E POLIDIPENDENTI 13

Tipologia comunit

Tipologia comunit

N posti max

ANNO DI autorizzazione 1998 ACCREDITAMENTO

Principali attivit dei percorsi comunitari Gruppi di riflessione condotti da educatori Gruppi di riflessione condotti da psicologo/a Attivit di assemblaggio Attivit agricola presso Biorto Attivit di pulizia/riordino degli ambienti di comunit Laboratorio di serigrafia (Turbograf) Attivit ricreative e di convivialit Laboratori di cucina, preparazione dolci Attivit di pulizia e manutenzione della pista ciclo-pedonale allinterno del Parco dei Colli di Bergamo Percorsi tematici connessi ad attivit manuali/creative e linguaggi espressivi: attivit musicale, attivit artistica figurativa, attivit teatrale, lettura e comunicazione.

N posti max

2004

ANNO DI autorizzazione 1998

un servizio di trattamento per soggetti in condizione di disagio, per i quali, per, non si riscontrano forme di patologia psichiatrica o forme di dipendenza da sostanze alcoliche o stupefacenti.

un servizio di trattamento per soggetti in condizione di disagio, per i quali, per, non si riscontrano forme di patologia psichiatrica o forme di dipendenza da sostanze alcoliche o stupefacenti.

Allinizio ho fatto fatica a trovarmi delle redini addosso, poi mi sono adattato. La giornata scandita da alcune attivit come i laboratori, le assemblee con gli operatori, le pulizie e la cucina. Non ci sono momenti particolarmente eclatanti. A me piace cucinare, quando posso cucino. Gli operatori si danno da fare, spesso li tiriamo anche in ballo per delle scemate.

Nome comunit

GRUPPO AFFARI Comunit alloggio di risocializzazione e reinserimento Settore disagio psichico 13

Nome comunit

TURBO DIESEL Servizio Pedagogico Riabilitativo Residenziale 10

Tipologia comunit

Tipologia comunit

N posti max

N posti max

ANNO DI autorizzazione 2003

ANNO DI autorizzazione 2006

un servizio rivolto a persone in condizione di marginalit correlata a una sofferenza psichica grave, spesso diagnosticata dal servizio psichiatrico.

Il servizio si rivolge a unutenza in condizione di grave marginalit con caratteristiche legate a un consumo prolungato di sostanze stupefacenti. Alla tossicodipendenza, si associano, spesso, assenza di significativi legami parentali e sociali, precedenti esperienze non sempre positive allinterno di strutture residenziali, debilitazione fisica, compromissione delle abilit e delle capacit ideative, progettuali.

Dentro il NAP, ci sono da circa un mese e mezzo; devo dire che il mio morale molto pi positivo, mi accorgo di aver cambiato stato danimo, sono molto pi sereno. Devo dire pure grazie a me, alla volont che ho nellacquisire autostima, ma un grazie infinito verso i membri del NAP, educatrici, operatori; pure il gruppo mi sta aiutando tantissimo attraverso lo scambio di idee, una risata, le riunioni di gruppo giornaliere gestite dalla nostra educatrice. Tutto mi sembra un sogno molto bello; giorno per giorno mi sento pi forte e con tanta voglia di vivere.

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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

21

4,3

I dati riferiti al 2011 Ingressi e uscite relativi alle comunit del NAP

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER SOGGETTO INVIANTE


Laccoglienza di una persona, avviene, per la maggior parte dei casi, a seguito di invio da parte di un servizio sociale comunale o di ambito, oppure da parte di un servizio specialistico.
Molti degli ingressi al NAP vengono concordati allinterno delle riunioni del cosiddetto Sportello 1 contesto in cui collaborano i servizi operanti nel campo dellemarginazione, sia quelli pubblici, sia quelli privati. Si consideri che circa 15 ingressi, tra quelli valutati dallo sportello 1, rappresentano la continuazione, sinergicamente concordata, di percorsi per persone che precedentemente avevano fruito di servizi Caritas.
NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER SOGGETTO INVIANTE
Autonomo* Servizi Sociali Comunali (e/o Ambito) 18 31 15 4

Persone transitate presso il NAP NEL 2011


Il numero dei presenti alla fine dellanno risulta inferiore di 15 unit rispetto quello delle presenze al 1-1-2011. Si tratta di un dato che non denota una particolare tendenza ed attribuibile a contingenze, in particolare al concludersi di percorsi educativi e di reinserimento iniziati negli anni precedenti. A conferma di quanto affermato, si osserva che gli ingressi nel 2011 sono stati 75, ovvero 5 in pi che nel 2010.

Persone transitate presso il NAP nel 2011 Presenti al 1.1.2011 Numero nuovi ingressi Numero persone uscite Presenti al 31.12.2011 70 75 90 55

145

80
4 22

Servizio Migrazioni Sert

(n 70 nel 2010) (n 59 nel 2010)

60

31

Servizi Sociali Comunali

40

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER ET


20
80
3 13

Sert (servizio per le Tossicodipendenze) Servizio Migrazioni


18

> 65 anni 56/65 anni


0

Autonomo

totale

75

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER ET


18/25 anni 26/35 anni 36/45 anni 46/55 anni 56/65 anni > 65 anni 2 14 20 23 13 3

* la persona si presenta autonomamente, non inviata da servizi. Questi possono essere coinvolti in un secondo tempo.

60
23

46/55 anni

40
20

36/45 anni

20

totale

75
0

14

26/35 anni

18/25 anni

22

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER CITTADINANZA


80

DURATA DELLA PERMANENZA


1 1 1 1 1 1 2 2 2 3 4

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER CITTADINANZA


ITALIA MAROCCO ROMANIA ALBANIA SENEGAL TUNISIA BULGARIA COSTA DAVORIO LUSSEMBURGO NIGERIA PAKISTAN SOMALIA 55 4 3 2 2 2 1 1 1 1 1 1
0 20 40 60

Somalia Pakistan Nigeria Lussemburgo Costa Davorio Bulgaria Tunisia Senegal Albania Romania Marocco

durata delle permanenza

N. PERSONE

55 Italia

7 giorni da 8 giorni a un mese da un mese a tre mesi da tre a sei mesi da sei mesi a un anno da uno a due anni da due a tre anni da tre a quattro anni da quattro a cinque anni pi di 5 anni
totale

9 10 23 9 9 14 10 3 2 1
90

19

persone la cui permanenza inferiore ad un mese

60

persone la cui permanenza inferiore ad un anno

La seguente tabella indica la distribuzione delle persone uscite in relazione alla durata della relativa permanenza. Il conteggio riferito alle persone uscite durante lanno 2011.

PERSONE USCITE DAL NAP EVOLUZIONE DEI PERCORSI


90,0
1 1 1 11

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER RESIDENZA


80
6

carcere decesso rimpatrio n.d. a seguito di prog. breve * dimissione educativa non definito ospedale centro Galgario altra struttura alloggio nap alloggio protetto alloggio presso familiari e conoscenti

PERSONE USCITE dal nap evoluzione dei percorsi


ALLOGGIO AUTONOMO ALLOGGIO PRESSO FAMILIARI E CONOSCENTI ALLOGGIO PROTETTO ALLOGGIO NAP ALTRA STRUTTURA CENTRO 'GALGARIO' OSPEDALE NON DEFINITO (DIMISSIONE, ABBANDONO,) DIMISSIONE EDUCATIVA (RIACCOLTO SUCCESSIVAMENTE) N.D. A SEGUITO DI PROG. BREVE* RIMPATRIO DECESSO CARCERE 19 16 5 2 10 8 4 11 1 11 1 1 1

1 11

NUOVI INGRESSI DISTRIBUZIONE PER RESIDENZA


BERGAMO CITT PROVINCIA DI BERGAMO (esclusa la citt) ALTRE PROVINCIE LOMBARDE ALTRE REGIONI SENZA RESIDENZA 18 35 13 3 6

3 13

Senza residenza Altre regioni Altre Provincie Lombarde

67,5
4 8

60

10
35

Provincia di Bergamo

45,0
2 5 16

40

22,5
20
18

19

alloggio autonomo

Bergamo Citt

totale

75
0
0

Totale

90

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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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PERSONE USCITE DAL NAP EVOLUZIONE DEI PERCORSI - dettaglio USCITI DALLA COMUNIT DI PRIMA ACCOGLIENZA
USCITI DALLA COMUNIT di prima accoglienza
ALLOGGIO AUTONOMO ALLOGGIO PRESSO FAMILIARI E CONOSCENTI ALLOGGIO PROTETTO ALTRA STRUTTURA CENTRO 'GALGARIO' OSPEDALE NON DEFINITO (DIMISSIONE, ABBANDONO) N.D. A SEGUITO DI PROG. BREVE* RIMPATRIO 11 8 2 3 8 2 3 11 1
12,5
11

Il reinserimento

50,0

1 11

rimpatrio n.d. a seguito di prog. breve *

37,5
3 2 8

non definito ospedale centro Galgario

25,0
3 2 8

altra struttura alloggio protetto alloggio presso familiari e conoscenti

La Fase di Reinserimento il periodo del progetto educativo che accompagna lutente al progressivo staccarsi dal NAP e, quindi, a una sempre maggiore autonomia e responsabilit nella gestione del s. La fase di reinserimento inizia quando la persona, ospite presso una delle quattro comunit di settore, avendo raggiunto determinati obiettivi, inizia a guardare al dopo-NAP. La fase, ovviamente, non si ferma al termine della permanenza in comunit ma continua attraverso azioni di supporto che, in alcuni casi, si protraggono anche per lungo tempo dopo che lutente ha lasciato il NAP e ha iniziato a vivere in un alloggio proprio. Oltre alle forme di sostegno che caratterizzano la permanenza in comunit, il servizio reinserimento si caratterizza anche per lofferta di: supporto, attraverso il cosiddetto Sportello tutela diritti, per lespletamento di pratiche finalizzate ad ottenere il riconoscimento di diritti orientamento, consulenza e tutoraggio rispetto alla ricerca e allinserimento lavorativo, supporto al reinserimento abitativo, attivit aggregativo-ricreative. Nei tre BOX evidenziati vengono forniti alcuni dati relativi agli interventi del 2011.

Lavorare
Il supporto, che ha coinvolto 16 utenti ha consentito, durante il 2011, di conseguire i seguenti risultati: 5 assunzioni a seguito esito positivo tirocinio 2 in attesa di assunzione di cui 1 tirocinio terminato il 31/12/2011 4 in fase di tirocinio di cui 1 conclusosi, senza prospettive di assunzione il 31/12/2011 1 percorso socio occupazionale 4 interruzioni di tirocinio

alloggio autonomo

totale

49

USCITI DALLE COMUNIT DI SETTORE


50,0

USCITI DALLE COMUNIT di settore


ALLOGGIO AUTONOMO ALLOGGIO PRESSO FAMILIARI E CONOSCENTI ALLOGGIO PROTETTO ALLOGGIO NAP ALTRA STRUTTURA CENTRO 'GALGARIO' OSPEDALE NON DEFINITO (DIMISSIONE, ABBANDONO) DIMISSIONE EDUCATIVA (RIACCOLTO SUCCESSIVAMENTE) DECESSO CARCERE 8 8 3 2 7 0 2 8 1 1 1
12,5 37,5
1 1 1 8

carcere decesso dimissione educativa non definito ospedale altra struttura alloggio nap alloggio protetto alloggio presso familiari e conoscenti

2 0 7

25,0

2 3 8

alloggio autonomo

Le interruzioni o la mancata prospettiva di assunzione non sono, necessariamente, da considerare un fallimento della progettualit, bens rappresentano il raggiungimento di una valutazione (ad esempio il riconoscere una parziale o totale inabilit lavorativa) dei reali limiti e possibilit della persona, al fine di attivare percorsi pi idonei quali, ad esempio, il riconoscimento di forme di invalidit civile.

Totale

41

* la dicitura N.D. a seguito di prog. breve riferita a quelle particolari forme di progettualit breve (meno di 15 gg.), curate da altri, dalla persona o da servizi esterni. In questi casi lintervento del nap si esplica attraverso la risposta alloggiativa e si ritiene concluso efficacemente dopo il tempo concordato. non necessario conoscere la successiva destinazione della persona. 26 NAP BILANCIO SOCIALE 2011 NAP BILANCIO SOCIALE 2011 27

priorit durante la permanenza nelle comunit di settore

Abitare
Durante il 2011, 9 utenti sono stati inseriti in alloggio propedeutico. Lalloggio propedeutico unopportunit, per la persona, di sperimentarsi nella gestione autonoma di unabitazione, sapendo di poter contare su un supporto costante da parte degli operatori del NAP. Tale opportunit concede, alla persona, il tempo necessario per trovare unaltra soluzione abitativa (tendenzialmente) definitiva.

Vivere il territorio: Tira&Molla, Biorto, Piccola Polis, Emergenza Dimora

Assistenza alla persona (vitto, alloggio, igiene, ...)

Assistenza medicosanitaria (cure, farmaci, accompagnamento a visite, ...)

Bisogno di tutele e forme di supporto / consulenza in riferimento ai diritti

Relazioni (sviluppo di capacit di interazione, convivenza, gestione dei conflitti) Bisogni di sicurezza e di appartenenza

Supporto alla progettualit (per il proprio futuro)

Supporto per lavvio di sperimentazioni e forme di autonomia

Bisogni fisiologici

Bisogni di sicurezza e protezione

Bisogni di stima, successo e di autorealizzazione

Garantire i diritti
Il cosiddetto Sportello tutela diritti un servizio informativo, di orientamento, di consulenza e di accompagnamento allespletamento di quelle pratiche necessarie per il riconoscimento di alcuni diritti essenziali (es. il riconoscimento dellinvalidit, lassegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica,...). Durante lanno 2011 sono stati supportati 44 utenti in relazione alle seguenti pratiche: 18 per la richiesta di Invalidit Civile (nuove o aggravamenti)
28

Osservando la precedente tabella, si pu notare che nella fase di reinserimento elevato linvestimento di energie, sia per consentire alla persona di sperimentare forme di autonomia, sia per fornire il supporto consulenziale necessario, inerente le pratiche correlate ai diritti sociali e di cittadinanza (riconoscimento invalidit, assegnazione alloggi popolari) o la gestione economica/domestica per chi, da poco, ha iniziato a vivere autonomamente. I bisogni primari non sono meno importanti ma richiedono un minore investimento da parte del NAP, perch la persona dovrebbe essere in grado di occuparsene in modo autonomo. In alcuni casi, peraltro, alcuni ex-ospiti continuano per lungo tempo a beneficiare del servizio mensa. Per quanto concerne lappartenenza e le relazioni, lintervento del NAP dovrebbe ridursi man mano che la persona consolida le proprie reti sociali e amicali; in alcuni casi, laddove si rilevano particolari difficolt, linvestimento di energie, rispetto alla sfera delle relazioni, pu essere pi duraturo e intenso.

Il senso di appartenenza un aspetto molto importante del vivere, anche se, spesso, nellimmaginario comune, viene dimenticato o messo in secondo piano. Un percorso di cambiamento e di reinserimento sociale non pu dirsi completo finch la persona non diventa parte integrante allinterno di una o pi reti di appartenenza. Ci significa, da un lato, che la persona si sente appartenente a un certo contesto e, dallaltro che i membri di quel particolare contesto, comunit, gruppo o rete, considerano la persona appartenente al loro sistema. Si pu essere appartenenti a una rete di relazioni dentro uno specifico territorio, un quartiere, un paese, oppure allinterno di gruppi, associazioni che, pur non avendo una precisa collocazione spaziale, connettono e consentono la relazione tra persone che condividono valori, interessi comuni e forme di partecipazione sociale. Questo essere appartenenti a... e il sentirsi riconosciuti allinterno di , sono elementi essenziali nellesperienza di vita di ogni persona e rappresentano finalit importanti nellintervento per/con le persone che transitano al NAP. Alcuni tra i pi recenti progetti avviati dal Nuovo Albergo Popolare, incentivano a essere in rete, a mantenere relazioni stabili e legami nel territorio. 6.1 Tira&Molla

Un percorso di cambiamento e di reinserimento sociale non pu dirsi completo finch la persona non diventa parte integrante allinterno di una o pi reti di appartenenza.

9 per la revisione dellInvalidit Civile 3 per la richiesta di Inabilit Lavorativa 2 per richiesta la richiesta di contributo Fondo Sociale Affitto 6 per la richiesta dei Bonus Gas e Energia Elettrica 6 per la richiesta di rimborso IRPEF
NAP BILANCIO SOCIALE 2011

Lo spazio sociale Tira&Molla rappresenta unopportunit che consente alle persone, in passato ospiti presso il NAP, di iniziare a essere appartenenti al territorio e partecipare alla vita sociale. Tira&Molla in primo luogo un contesto che favorisce le relazioni in un clima di convivialit, di spontaneit. Allinterno dello spazio, aperto tre sere la settimana, si condividono momenti di ordinariet (preparare
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e cenare insieme, guardare un film, conversare) e momenti pi strutturati (incontri con referenti di associazioni, dibattiti, ). Lo spazio frequentato da persone con storie diverse: alcuni hanno conosciuto lo spazio dopo essere stati ospiti al NAP, altri sono arrivati per vivere unesperienza di volontariato o per attuare un tirocinio connesso a studi in ambito sociale, altri ancora hanno conosciuto Tira&Molla grazie ad amici, conoscenti o notizie on-line. C eterogeneit tra i frequentatori, ma c anche molta coesione. Questo testimonia come la diversit possa essere motivo di benessere e crescita comune. Tira&Molla mantiene connessioni con altre esperienze di partecipazione; da ricordare le iniziative con i GAS (gruppi di acquisto solidale), Banca del tempo, Cittadinanza sostenibile. Presso Tira&Molla sono impegnati settimanalmente, oltre agli operatori, circa 12/15 volontari. Gli ospiti e gli ex-ospiti del NAP che, durante lanno 2011, hanno frequentato lo spazio sono circa 25, di cui 18 in modo continuativo. 6.2 Biorto

Nel corso del 2011 si sono avviati i rapporti tra Biorto e alcuni enti o gruppi, diventati clienti abituali (ad esempio alcuni dipendenti del sindacato, i genitori e insegnanti di una scuola, la mensa di una banca,). Biorto anche unopportunit, per il Nuovo Albergo Popolare, di testimoniare come le dimensioni della solidariet, della produzione di qualit e della sostenibilit ambientale possano essere rese concrete e condivise attraverso unesperienza semplice, come il coltivare la terra. Biorto il marchio che identifica le nostre verdure e garantisce le caratteristiche dei prodotti: naturali, biologici, a Km 0 (per chi vive a Bergamo) e di qualit solidale. 6.3 Piccola Polis

Biorto: contesto di lavoro propedeutico e perno di un sistema di relazioni Biorto: prodotti naturali, biologici, a km 0, e di qualit solidale

contatti Biorto
web: biortonap.blogspot.it mail: orti.sociali@nap.bg.it

BIORTO - ORTI E VERDURE PER UNA VITA SOSTENIBILE


Progetto agricolo per linserimento lavorativo di persone svantaggiate e per la realizzazione di contesti di sostenibilit ambientale e sociale

Dal 2011 ha iniziato a funzionare la nuova esperienza promossa dal Nuovo Albergo Popolare: si tratta di una coltivazione di verdure biologiche e solidali. Biorto , innanzitutto, un contesto di lavoro propedeutico che consente ad alcuni ospiti del NAP di acquisire/riacquisire abilit e capacit di svolgere compiti, mantenere orari e impegni. previsto, inoltre, che per alcune persone, per le quali il periodo propedeutico si dimostrato particolarmente positivo, si stipulino regolari contratti di assunzione. Biorto, per, non solo un contesto di lavoro. anche il perno di un sistema di relazioni che coinvolge gli ospiti e gli ex-ospiti del NAP, gli operatori, i volontari, gli abitanti dei quartieri Villaggio degli Sposi e Borgo Palazzo, i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), i movimenti che promuovono pratiche di sostenibilit ambientale e tutte le persone che, in un modo o nellaltro, sono giunte a scoprire la qualit, sia delle verdure, sia delle relazioni e dei valori che ne sono la linfa.

Durante lanno 2011 (e oltre) si mantenuta lesperienza di residenzialit leggera denominata Piccola Polis. Si tratta di una forma di coabitazione accompagnata che coinvolge tre ex-ospiti del NAP e la presenza, in alcuni momenti della giornata, di operatori e volontari. unesperienza di autonomia abitativa sostenibile, sia dal punto di vista delle dinamiche di relazione e delle peculiarit delle singole persone, sia dal punto di vista economico. Piccola Polis organizzata in modo tale che i limiti e le vulnerabilit possano essere superati nella convivenza e dentro una pi ampia appartenenza alla comunit locale. Piccola Polis anche un luogo, dentro il quartiere e per il quartiere, che favorisce e promuove, attraverso proposte semplici come le feste o le merende tra gli abitanti della zona, relazioni umane ricche e significative. Il progetto promosso dal Nuovo Albergo Popolare in collaborazione con il Comune di Bergamo e lALER. 6.4 Emergenza dimora

esperienza di autonomia abitativa, dentro il quartiere e per il quartiere

Durante il 2011, ha avuto continuit il progetto Emergenza Dimora noto anche con il nome Dire, fare, abitare che attua un modello innovativo di intervento nel panorama locale dei servizi di accoglienza,

Un modello innovativo di accoglienza, una coabitazione mista tra volontari e ospiti


NAP BILANCIO SOCIALE 2011 31

30

NAP BILANCIO SOCIALE 2011

in quanto prevede una coabitazione mista tra volontari e ospiti e una co-organizzazione della vita domestica. Il servizio dislocato in due distinte unit abitative, ciascuna delle quali pu ospitare 7/8 persone. Emergenza Dimora unefficace risposta aldisagio abitativoper le persone che, pur mantenendo intatte potenzialit relazionali e lavorative, si trovano senza unabitazione. Il progetto, promosso dal NAP, coinvolge, a diverso livello, il Comune di Bergamo, la Parrocchia di Longuelo, la Cooperativa Sociale Il Pugno Aperto, lAzione Cattolica, lassociazione Casa Amica, la Caritas Diocesana e lAmbito Territoriale 1 di Bergamo.

le collaborazioni con altri soggetti Si evidenziano a seguito i soggetti con i quali sono attive significative forme di collaborazione.
tavolo grave marginalit ambito 328

coordinamento per la gestione delle accoglienze e programmazione interventi a favore delle persone in condizione di esclusione convenzione per laccoglienza e laccompagnamento di persone residenti nel comune di Bergamo; Concessione di due appartamenti per il reinserimento; gestione dei bagni di citt alta; Manutenzione della struttura convenzione per il pronto intervento e la prima accoglienza di persone residenti negli ambiti di riferimento collaborazione per laccoglienza e laccompagnamento di persone residenti nel territorio di seriate convenzione per laccoglienza di persone in uscita dal carcere Convenzione per erogazione pasti Organizzazione convegni e corsi di formazione protocollo operativo per laccoglienza e la gestione integrata dei progetti rivolti alle persone con disagio psichico collaborazione per gestione laboratori e inserimenti lavorativi inserimenti lavorativi supporto espletamento pratiche burocratiche inserimenti lavorativi e organizzazione di laboratori di cucina presso le comunit del nap

patronato san vincenzo centro di formazione professionale Vismara

patronato san vincenzo centro di formazione professionale Concessione di appartamenti per il reinserimento supporto economico per la gestione dellinfermeria, collaborazioni nel territorio Concessione di appartamenti per il reinserimento Borse lavoro e inserimenti laVorativi Borse lavoro Borse lavoro

Comune di Bergamo

S. Vincenzo

ambiti di dalmine, treviglio e caravaggio, isola, val cavallina Comune di SERIATE

Aler coop. ecosviluppo coop. della comunit bar del colle

Carcere e territorio

CARITAS

Universit DEGLI STUDI DI bergamo Universit DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA

invio tirocinanti e stagisti

Centro psico-sociale Cooperativa sociale totem cisl

invio tirocinanti e stagisti

csv BG

Consulenza per lattivazione di una rete di volontariato Collaborazione per il coinvolgimento di utenti delle comunit Turbodiesel e Arcobaleno nellattivit di manutenzione delle vie ciclabili allinterno del parco e per il progetto ORTI E VERDURE PER UNA VITA SOSTENIBILE
NAP BILANCIO SOCIALE 2011 33

rist. la gatta al lardo

Consorzio Parco Regionale dei Colli di Bergamo

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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

Associazione pedalopolis Associazione Decrescita Felice Confederazione Italiana Agricoltori Bergamo

Borse lavoro incontri di sensibilizzazione Collaborazione per il progetto ORTI E VERDURE PER UNA VITA SOSTENIBILE incontri di sensibilizzazione Collaborazione per il progetto ORTI E VERDURE PER UNA VITA SOSTENIBILE Collaborazione per il progetto ORTI E VERDURE PER UNA VITA SOSTENIBILE incontri di sensibilizzazione

parrocchia di stezzano

Collaborazione per il progetto Turbograf (serigrafia) Collaborazione per il progetto piccola polis e promozione di quartiere Collaborazione per il progetto Emergenza dimora Collaborazione per il progetto Emergenza dimora

Nel territorio locale, in Italia e in Europa

TURBOGRAF
Laboratorio di serigrafia connesso alla comunit turbodiesel

parrocchia MALPENSATA

azione cattolica

Cittadinanza sostenibile

cooperativa il pugno aperto

I PROGETTI IN COLLABORAZIONE Progetti avviati precedentemente al 2011


servizio finalizzato allintegrazione sociale di persone immigrate Partners: provincia di Bergamo, caritas, cooperativa migrantes, nap servizio di accoglienza in appartamento Partners: Fondazione cariplo, fondazione mia, caritas, ambito di bergamo, pugno aperto, azione cattolica, NAP inserimenti lavorativi Partners: comune di bergamo, solco citt aperta, cooperativa la persona, nap progetto di reinserimento lavorativo Partners: conferenza dei sindaci di Bergamo, NAP Avvio progettualit per accoglienza persone in condizione di emergenza sanitaria Partners: tavolo 328, servizio esodo, NAP inserimenti lavorativi progetto di reinserimento lavorativo. Partners: asl, NAP Collaboraziione per la manutenzione della pista ciclabile nel Parco dei colli. Partners: Parco dei Colli di bergamo, NAP PROGETTO DI HOUSING SOCIALE E VICINATO SOLIDALE. PARTNERS: NAP LABORATORIO DI SERIGRAFIA CONNESSO ALLA COMUNIT TURBODIESEL PARTNERS: FONDAZIONE COMUNIT BERGAMASCA, PARROCCHIA STEZZANO, NAP PROGETTO AGRICOLO PER LINSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE SVANTAGGIATE E PER LA REALIZZAZIONE DI CONTESTI DI SOSTENIBILIT AMBIENTALE E SOCIALE PARTNERS: NAP, PARCO DE COLLI DI BERGAMO, ASSOCIAZIONE DECRESCITA FELICE, CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI BERGAMO, CITTADINANZA SOSTENIBILE

Proprio come per le singole persone, anche per unorganizzazione come il Nuovo Albergo Popolare necessario appartenere a reti diverse, a livello locale ma non solo. La presenza del NAP si manifesta, oltre che nella funzione sociale dei servizi erogati, nelle interazioni, nelle collaborazioni, nelle forme di testimonianza e dimpegno dei dipendenti, dei volontari e degli ospiti. Si pensi, ad esempio, alla partecipazione da parte degli operatori, a seminari e convegni, ai tavoli di confronto, o agli incontri presso scuole e gruppi del territorio. E, altrettanto significativo, il fatto che il NAP, ogni anno, sia contesto di studio e approfondimento e accolga le esperienze formative di stage/tirocinio di studenti universitari o gruppi di giovani frequentanti scuole secondarie di secondo grado o istituti di formazione professionale. 7.1 a livello locale

Agenzia per lintegrazione

Educazione alla cittadinanza

Emergenza dimora

piccola polis

sil

turbograf

reinserimento

orti e verdure per una vita sostenibile (BIORTO)

Emergenza sanitaria

Il NAP, ponendosi come soggetto attivo nello sviluppo della comunit locale, ha lavorato, nel corso del 2011, con altri partner, alla stesura e programmazione del progetto triennale di coesione sociale Abitare una nuova Malpensata al quale stato riconosciuto un significativo finanziamento da parte della Fondazione Cariplo e che verr attuato a partire dalla primavera 2012. Nellottica di valorizzare le reti territoriali e le sinergie, lazione del NAP si esplicata anche attraverso la collaborazione alla realizzazione di eventi quali le giornate dedicate alla promozione di pratiche di sostenibilit ambientale (con la presentazione di Biorto), o gli appuntamenti culturali come lo spettacolo di commedia dellarte, svoltosi presso il NAP, inserito nella rassegna Zani et Arlichini, o lincontro/dibattito dal titolo Il mito del mercato e le radici del cambiamento Uscire dallideologia mercantile e ripensare alle relazioni che abbiamo instaurato con lo spazio e con il tempo, con la presenza didon Achille Rossi teologo,
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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

La comuni delle suore poverelle Le suore dellIstituto Palazzolo, note con il nome di Suore Poverelle, sono una presenza stabile e significativa allinterno dellorganizzazione del Nuovo Albergo Popolare. Si occupano, da decenni, di coordinare alcuni servizi essenziali quali la cucina, il guardaroba e le pulizie. Inoltre, in anni pi recenti, hanno fornito un apporto professionale sia educativo, nelle comunit, sia infermieristico. Ma ci che pi caratterizza la loro presenza lesserci, lesserci sempre in quanto, indipendentemente dai ruoli, dalle funzioni, dalle professionalit, le suore vivono presso la struttura e ne condividono i ritmi, la quotidianit, gli eventi, testimoniando una totale dedizione e gratuit. Naturalmente la comunit espressione di unappartenenza religiosa che non simpone, che si manifesta nella quotidianit, in modo discreto e che diviene prezioso riferimento per le persone, nel NAP e nel territorio locale, che intendono coltivare la dimensione di fede. Le singole suore, soggette ai vincoli di obbedienza alla Congregazione, rimangono per periodi limitati. In riferimento al 2011, si ricorda il trasferimento di Sr. Lina che ha trascorso presso il NAP pi di 30 anni.

filosofo e scrittore, esperto dei temi della decrescita, dello sviluppo sostenibile e della condizione delluomo nella societ del mercato. Non sono mancati gli appuntamenti pi tecnici come lincontro dal titolo Il diritto alla residenza: un diritto sempre pi negato in cui si sono affrontati gli aspetti legali/normativi connessi al tema dellabitare. Il Nuovo Albergo Popolare menzionato, in diverse occasioni, dalla stampa locale o dai media che trasmettono le interviste agli ospiti o ai referenti dellorganizzazione. In riferimento al 2011 si cita anche, come elemento di novit, la partecipazione da parte di due volontari (linvito era stato rivolto specificamente al gruppo dei volontari NAP) a una trasmissione presso la web-radio Duepuntozero. 7.2 a livello nazionale e a livello europeo

sunto visibilit: il seminario di ricerca europeo Homeless, migration and demographic change in Europe svoltosi a Pisa il 16/09/2011 e la Conferenza Europea (Lussemburgo, 21/10/2011) dal titolo Quality in social services From the perspective of services working with homeless people - Qualit nei servizi sociali La prospettiva dei servizi che lavorano con le persone senza dimora) durante la quale stato presentato il modello di intervento del Nuovo Albergo Popolare quale esempio di progettualit in grado di suscitare, da parte dellutente, una partecipazione attiva e incidente sullorganizzazione. Si segnala, inoltre, che Stefano Galliani, educatore presso il NAP, gi referente italiano (per FIOPSD) presso FEANTSA, stato eletto nel 2011, vice presidente di questultima. 8 Il Volontariato

Il Nuovo Albergo Popolare tra i fondatori (1990) della Federazione Italiana degli Organismi per le persone senza dimora (fio.PSD.), per la quale, oltre ad assumere incarichi interni al comitato direttivo, il rappresentante italiano allinterno della FEANTSA (Fdration Europenne des Associations Nationales Travaillant avec les Sans-Abri ovvero la Federazione Europea degli Associazioni Nazionali operanti con i Senza Dimora). La fio.PSD., oltre a coordinare i soggetti pubblici e del privato sociale, operanti nellambito della grave marginalit favorendo lo scambio di esperienze, attua, a diversi livelli, azioni studio e ricerca, nonch di sensibilizzazione e di promozione di interventi e politiche in supporto alle persone e in contrasto allesclusione sociale. Negli ultimi mesi del 2011, il Nuovo Albergo Popolare ha contribuito attivamente alla realizzazione delPiano di ricerca nazionale sul mondo della grave emarginazione in Italia (promosso da fio.PSD., Ministero del Lavoro, Caritas, Istat) realizzando, attraverso il prezioso apporto di alcuni volontari, circa 40 interviste a ospiti e fruitori del servizio mensa. A livello europeo, oltre alle consolidate sinergie con FEANTSA, si segnalano due appuntamenti di rilievo allinterno dei quali il NAP ha as-

Il 2011 stato lAnno Europeo del Volontariato, anno in cui le organizzazioni e gli stati nazionali europei hanno compiuto una rilevante campagna di sensibilizzazione e di promozione del volontariato favorendo esperienze significative soprattutto rivolte ai giovani. Il Nuovo Albergo Popolare, in sintonia con lazione pi estesa a livello europeo, ha continuato la progettualit, iniziata gi nel 2010, finalizzata a valorizzare e qualificare la presenza di volontari allinterno dei diversi servizi NAP. Nel corso del 2011 si osservata una tendenza decisamente positiva. Considerando le volontarie e i volontari che garantiscono una disponibilit settimanale stabile, si passati da una presenza, allinizio dellanno, di circa 15 persone, a quella di 25 nel mese di dicembre. Il gruppo dei volontari costituito da un nucleo di persone che garantisce una partecipazione continuativa e intensa in determinati servizi e da persone che offrono una disponibilit meno continuativa o limitata a determinati periodi. un gruppo che cresce, sia numericamente, sia qualitativamente, attraverso lesperienza sul campo e i momenti formativi. Nellultimo anno stato possibile iniziare a sperimentare la presenza di volontari allinterno di servizi e attivit, a cui, in passato, prendevano

Vuoi essere volontario al nap? per informazioni scrivici a:


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NAP BILANCIO SOCIALE 2011

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parte solo gli ospiti e gli operatori. Il Nuovo Albergo Popolare sta, infatti, apportando graduali cambiamenti organizzativi affinch il volontariato diventi, via via, parte integrante, cos come la professionalit lo gi, del modello dintervento. Volontariato e professionalit rappresentano funzioni differenti ed importanti nellazione del NAP. La presenza di volontarie e volontari, allinterno degli specifici servizi/ contesti, rende eterogeneo il sistema delle relazioni che, in tal modo, non pi ridotto al binomio operatore-utenti. Il NAP, che per alcune caratteristiche proprie, un luogo di convivenza artificiale e non ordinario, pu realizzare, attraverso il volontariato, momenti/attivit che si avvicinano ai contesti normali. A seguito sono riportati alcuni dati riferiti al 2011.

Struttura organizzativa dellAssociazione Opera Bonomelli Gli organi dellassociazione Bonomelli sono: lassemblea dei soci il consiglio direttivo il collegio dei revisori dei conti. Si visualizza nei seguenti riquadri la composizione del Consiglio direttivo e del Collegio dei revisori dei conti con i rispettivi incarichi al 31 dicembre 2011.
CONSIGLIO DIRETTIVO Ruolo Presidente Vicepresidente Consigliere Consigliere Consigliere Nominativo Giorgio Frigeri Mario Cavallini Pennati don Roberto Traini Romagnoli Caterina Invernizzi Giacomo Nicoli suor Cinzia Coppetti Santina Direttrice amministrativa Nuovo Albergo Popolare Direttore operativo Nuovo Albergo Popolare Superiora comunit Suore Poverelle Nuovo Albergo Popolare Segretaria Incarichi operativi Anzianit 1986 1986 1986 1986 1992 2004 2005 2005 2005 2011 2008

Principali sostenitori

Enti
AUCHAN Bergamo OPERA PIA MISERICORDIA MAGGIORE FONDAZIONE BANCA POPOLARE DI BERGAMO C.R.A.L. BANCA POPOLARE DI BERGAMO DITTA TINO SANA DI ALMENNO S.B. C.I.S.L. BERGAMO ZAMBETTI & LUMINA SPA ENDINE GAIANO ASSOCIAZIONE CUORE SOLIDALE OPERA AGOSTINO VISMARA ROTARY CLUB ERGAMO ISTITUTO BEATO PALAZZOLO SUORE POVERELLE SOCIET DI SAN VINCENZO DE PAOLI BANCO ALIMENTARE INSIEME MEGLIO (CREMA)

78 35

richieste di informazione (via mail e telefoniche) relative al volontariato presso il NAP colloqui con persone interessate a unesperienza di volontariato presso il NAP, di cui 25 persone hanno iniziato una esperienza nel 2011 (e altre 5, pur avendo avuto il primo contatto a dicembre 2011 hanno iniziato a prestare servizio da gennaio 2012)

Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

SINGOLI
BUSETTI AUGUSTO BARTOLINI MAURIZIO CACCIAMALI ANTONIA CORTINOVIS ZAVERIO CRISTINI FEDERICO E MARIO DAMINELLI MARIA EPIS DON MASSIMO FRIGERI FRANCESCO FRIGERI GIORGIO GUSMINI ALFREDO PESENTI PAOLA PIANTONI LUIGI VOLPI ALESSANDRO Medri Mazzoleni Carla
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(indicata dal Comune di Bergamo)

La presenza dei volontari nei diversi servizi del NAP. Si consideri che alcune persone svolgono opera di volontariato in differenti servizi del NAP.

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Sana Tino Montanelli Lauro Rota Don Davide Del Vecchio Marco CONSIGLIO DEI REVISORI DEI CONTI

Spazio sociale Tira&Molla Servizio mensa Comunit accoglienza/settori Attivit trasversali (Biorto) Residenzialit semi-protetta (Piccola Polis) Iniziative particolari (Ricerca Nazionale Senza-Dimora, gite, bancarelle, iniziative culturali)
Ruolo Presidente Membro effettivo Membro effettivo

Nominativo Salerno rag. Renato Toffetti dott. Giancesare Mangili dott. Aimo

Anzianit 2001 2011 2011

LOpera Bonomelli conta attualmente 80 soci effettivi. La quota di socio ordinario di 120 e di 500 per il socio sostenitore.

Via Carnovali, 95 - 24126 Bergamo - tel 035.319.800 - fax 035.321.839 - www.nap.bg.it

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