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Speciale residenze d'artista Artribune.

.com CONVERSAZIONE CON CLAUDIO CRAVERO, PAV PARCO ARTE VIVENTE, Torino di Matteo Innocenti Quando e perch nasce Res? Come funziona? Res nasce nel 2010 dal tavolo di co-progettazione tra le diverse istituzioni per larte contemporanea in Piemonte che si occupano di formazione. Istituito e supportato dalla Fondazione per lArte Moderna e Contemporanea CRT, Res il programma di residenze internazionali realizzato in rete per la produzione di interventi con e sul territorio. Ai soggetti partner in Piemonte attivi nel campo dell'arte contemporanea (Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, Castello di Rivoli Museo dArte Contemporanea, CeSAC, Citt di Torino-GAI Circuito Giovani Artisti Italiani, Cittadellarte, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Spinola Banna per lArte, PAVParco Arte Vivente, Eco e Narciso - Provincia di Torino), si sono affiancati i territori urbani di Cairo, Rio de Janeiro, San Paolo e New Delhi definendo cos una piattaforma che ha disegnato una geografia aperta che intende larte come luogo dincontro e confronto. Da chi composta la Fondazione CRT per lArte, e quali obiettivi persegue? La Fondazione CRT per lArte Moderna e Contemporanea si compone di un consiglio di amministrazione (di cui il presidente lAvv. Fulvio Gianaria, vicepresidente Matteo Viglietta e consigliere delegato Franco Amato) e un comitato scientifico (tra cui figurano Manolo Borja Villel, Nicholas Serota, Andrea Bellini, Beatrice Merz e Danilo Eccher). Intento della fondazione favorire e promuovere larte contemporanea, intesa come fattore di innovazione e sviluppo sociale, sia attraverso nuove acquisizioni per la propria collezione (in comodato alla Galleria Civica dArte Moderna di Torino e al Castello di Rivoli), sia sostenendo il sistema arte contemporanea di Torino e Piemonte. Il potenziamento dellattuale sistema piemontese infatti integrato grazie a iniziative promosse e sostenute dalla Fondazione nellidea di immaginare la citt e la regione come laboratori di soggetti (le diverse istituzioni e musei) volti alleducazione, alla formazione, alla promozione e alla fruizione dellarte contemporanea. In questa cornice operativa si inseriscono dunque i progetti: Res, dedicato alle residenze dartista e alla mobilit internazionale; Res Meetup, appendice del programma di residenze dedicato alla formazione di giovani artisti residenti sul territorio con il fine di produrre dei lavori che confluiranno in una mostra; Campo, per la formazione di giovani curatori; ZonArte, per leducazione e la formazione sul territorio secondo lo slogan Lo spazio e il tempo dove il pubblico incontra larte contemporanea; Giornopergiorno, il calendario di appuntamenti tematici ed eventi seguito dallo staff di Artissima; e Contemporary Art Torino+Pimeonte, il portale web dedicato allarte contemporanea. Come vengono sostenuti i progetti? Tramite finanziamenti sia pubblici che privati? Al momento il sostegno esclusivamente privato, ed garantito dallente promotore. Rispetto per al futuro, il gruppo Res sta riflettendo su una ridefinizione del modello iniziale e ci confronteremo presto con i direttori e i colleghi delle residenze straniere per ragionare su come proseguire la strada percorsa sino ad oggi. Secondo quali criteri vengono selezionati gli artisti per Res? Gli artisti sono selezionati tramite open call attraverso la presentazione di una lettera motivazionale e unidea progettuale da sviluppare nel paese ospite. Lopen call segnalata attraverso newsletter, ma anche diffusa sui maggiori magazine dedicati allarte contemporanea e tramite il circuito di cartoline freecard per quanto riguarda il Piemonte. La commissione italiana, formata dalle istituzioni partner, preseleziona 5 application per ciascun paese straniero, ma sono le direzioni di New Delhi, Cairo e San Paolo che, in base alle candidature e alle affinit poetiche e di ricerca, scelgono chi sar lartista ospite in residenza presso di loro. Stessa procedura per la scelta degli artisti stranieri ospiti presso le tre istituzioni piemontesi che, a turno e di anno in anno, coordinano e ospitano la residenza. Come si struttura il periodo di permanenza? Nellambito della residenza, lartista invitato a presentare pubblicamente il suo lavoro sia nella

fase iniziale, come introduzione allinterno della scena locale ospite, sia a fine percorso come restituzione dellesperienza maturata nelle settimane di permanenza che, a seconda dellistituzione ospitante, possono variare da 6 a 10. Alla fine di ogni edizione annuale, Res trova regolarmente spazio nellambito dei panel e lecture di Artissima presentando il lavoro svolto e i soggetti coinvolti, grazie soprattutto ad unidea di mostra mobile: Res traveling box una sorta di museo in valigia di duchampiana memoria o come le Time Capsules ideate tra il 1974 e il 1987 da Andy Wharol, che raccoglie le restituzioni e dei percorsi intrapresi dagli artisti nei singoli paesi. Nelle residenze IN e OUT ogni istituzione partner si impegna a mettere in contatto lartista con tutte quelle realt culturali della scena locale vicine alle linee di ricerca del singolo, facilitando dunque laccesso a musei, collezioni, archivi e gli incontri/studio-visit/workshop con critici, curatori e addetti del settore. Le residenze non sono necessariamente finalizzate alla realizzazione di installazioni o opere, poich a seconda delle poetiche e dei mezzi impiegati il periodo di residenza pu non essere sufficiente alleffettiva produzione, ma hanno come obiettivo anche lo sviluppo di progetti: lo studio e la ricerca che indaghino le dimensioni del conoscere e delle pratiche proprie del fare. Come si misura la qualit della propria proposta? In tal senso, quali sono i risultati raggiunti dalla vostra residenza? La qualit della proposta sempre difficile da misurare. Tra i traguardi, senza cio considerare la personale e professionale esperienza vissuta dagli artisti in residenza (basta a questo proposito sentire le testimonianze di Paola Anzich, Irene Pittatore e Francesca Macr, Alessandro Quaranta, Ottavia Castellina ed Eva Frapiccini), vi loggettivo consolidamento, avvenuto in poco tempo e non solo formalmente, di una piattaforma appetibile e di interesse per tutte le nazioni coinvolte. Una piattaforma che, dopo la fase di start-up iniziale, ha dimostrato (e continua a dimostrare) di aver rafforzato le relazioni gi in parte esistenti tra tutti i partner del territorio che ne fanno parte. Sentiamo tutti Res come un gruppo coeso, un network con una sua precisa identit e operativit - pur senza aver un luogo o uno spazio in cui esser riconosciuti (come invece solitamente avviene per uno spazio espositivo, galleria, ecc.). Tra i risultati ottenuti e spendibili in termini curriculari si segnalano il conferimento del Premio Illy Present-Future al video Halim The Dark Whistling Nightingale a Dina Danish, lavoro prodotto durante il periodo di residenza presso la Fondazione Spinola Banna di Poirino nel 2011. Anche il lavoro video di Alessandro Quaranta The handy holes watchers parade, prodotto al Cairo a Townhouse Gallery durante i disordini civili che hanno segnato significativamente la storia politica dell'Egitto nel 2011, stato esposto nella mostra Press Play alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Infine, Amilcar Packer, in residenza presso il PAV-Parco Arte Vivente nell'estate 2011, stato nominato condirettore di Capacete, la piattaforma internazionale per residenze dartista con sede a San Paolo e Rio de Janeiro. A livello pi generale: com' la situazione delle residenze in Italia, rispetto ad altre nazioni? Senza entrare in merito alle differenti e complesse definizioni circa il termine residenza, il concetto di residenza nellambito di Res fa riferimento alle molteplici occasioni formative che caratterizzano oggi la carriera di un artista, in particolar modo attraverso la mobilit internazionale. L'idea di residenza si sta sempre pi spostando verso forme di "nomadismo" pi che di stanzialit (NB.: questo in relazione alla prime residenze - cosiddette di prima generazione - dove un artista restava anche 9 o 12 mesi presso un'istituzione museale, con un atelier). Secondo anche lidea di radicants espressa da Nicolas Bourriaud nel 2009, dove per radicant si intende il mettere radici in movimento, posizionandosi di volta in volta in contesti sempre pi eterogenei e con differenti format, azioni che un certo senso negano il principio di origine in favore di una traduzione dei pensieri e secondo forme di adattamento. Negli ultimi anni, secondo quelle che definiamo residenze di seconda generazione, non solo pi il luogo piuttosto la pratica di ricerca, di studio e le relazioni a connotare la presenza dellartista. A questo proposito, una buona politica di residenze, aggiornate e dinamiche, potrebbe divenire un elemento centrale per un riassetto del contesto museale, il suo ruolo e i suoi programmi (e in Italia purtroppo mancano ancora politiche specifiche in merito). Forse bisognerebbe iniziare a pensare una residenza come esperienza che mette in relazione le istituzioni locali con le ricerche di autori contemporanei. Una proposta capace di rimettere in moto e presentare, con uno sguardo differente, il patrimonio locale, composto da piccole e grandi collezioni, storiche e contemporanee

ma anche luoghi o storie poco conosciute. Pensare alle residenze come contatti, relazioni pi che luoghi di produzione. La produzione sar in un certo senso naturale, ma nella fase dospitalit sarebbe bene concentrarsi sul tema della ricerca, la pratica, i modi. E questo perch se il museo sta perdendo il suo potere istituzionale a causa delle economie sempre pi ristrette, e a scapito di una buona e sostenibile progettualit anche in termini di produzione, di conseguenza anche la funzione di posizionamento dell'artista stesso rispetto al sistema si indebolisce. Se si guardano i curricula degli artisti, si noter come la sezione relativa alle esperienze di residenza compaia significativamente nella maggior parte dei casi tra le prime righe dei vari resum. E pi il programma di residenza ha una sua rilevanza storica rispetto agli artisti che poi si inseriscono a pieno titolo nel sistema dell'arte contemporanea, o pi la collocazione geografica centrale (o marginale?) relativamente agli "assi" del mercato internazionale, maggiore il "credito" che la formazione acquisita in residenza offre all'artista (si veda Il Bethanien Centre di Berlino, Villa Arson a Nizza o, per citare un solo esempio italiano, la Fondazione Ratti di Como), tanto pi si riesce a collocarsi in un quadro davvero internazionale, sia dal punto di vista culturale che economico. Ma residenza ha in s anche il valore dell'"abitare" un luogo, non solo dunque l'attraversamento temporaneo di una precisa citt. E il concetto di abitare, che certamente ha a che fare con il "vissuto" di un luogo per chi sceglie di trasferirsi in una citt a prescindere dall'assegnazione di una borsa di studio, fa riferimento anche alle diverse opportunit di visibilit del proprio lavoro, di approfondimento della propria ricerca, attraverso ad esempio studio-visit o presentazioni pubbliche.

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