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LINEE GUIDA DELLE FATTO R I E D I D ATT I C H E T O S C A N E

PROGETTO Fattorie Didattiche: un percorso di educazione ambientale nelle aziende agricole della Toscana
La ruralit come momento di educazione ambientale. La fattoria didattica modello di sviluppo rurale integrato tra attivit produttiva e gestione naturalistica del paesaggio e dellambiente agricolo. Le aziende agricole partecipano ad un circuito regionale di educazione ambientale.

Fattorie didattiche

Le Linee guida per le Fattorie didattiche toscane


Nella prima fase del progetto (2000), WWF Toscana e ARSIA, con le tre associazioni agricole, hanno lavorato alla stesura di una proposta di documento condivisa per la definizione di Linee guida per le Fattorie didattiche toscane. Questo documento, di seguito riportato, costituir il punto di partenza per la definizione dei requisiti delle Fattorie didattiche della Toscana, anche in vista di una loro precisa individuazione a livello regionale. La stampa in forma di depliant del testo delle Linee guida e la sua diffusione, inizialmente prevista per il 2001, stata rimandata per la decisione di sottoporre il documento alla valutazione dei partecipanti al Seminario di lavoro tenutosi a CastellAzzara il 16 novembre 2001, in modo da raccogliere eventuali osservazioni ed arricchimenti. Il testo verr quindi rielaborato in base a queste valutazioni e stampato nel corso del 2002. PROPOSTA DI DOCUMENTO PER LA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA PER LE FATTORIE DIDATTICHE TOSCANE testo integrale I percorsi educativi delle Fattorie didattiche si realizzano allinterno di una singola azienda agricola o nellambito di un piccolo gruppo di realt agricole che uniscono localmente diverse attitudini e risorse. Le Fattorie Didattiche ospitano programmi di didattica ambientale sia residenziali, con durata di alcuni giorni e alloggio in fattoria, che giornalieri o di poche ore. Si tratta di aziende agricole, agrituristiche e non, capaci di mostrare processi agricoli in armonia con lambiente: il pascolo naturale e la produzione del latte e dei formaggi o la tosatura e la lavorazione della lana; i frutteti di antiche variet; limpollinazione naturale e il ciclo del miele; il compostaggio e il rispetto della fertilit e degli animali; la cura e la conservazione di siepi, stagni e altri biotopi presenti in azienda; la coltivazione delle erbe officinali; ed altro ancora. Le Fattorie Didattiche sono aperte a bambini e ragazzi di tutte le et e dedicate particolarmente alle scuole, ma possono costituire stimolo e occasione di conoscenza per adulti od altri operatori agricoli. Requisiti fondamentali Possibilit di ospitare esperienze didattiche: non residenziali (brevi visite in azienda) residenziali (ricettivit agrituristica per gruppi)

Realizzazione di particolari filiere di prodotto di interesse didattico attuate interamente in azienda o nellambito del percorso proposto, ricorrendo a tecniche tradizionali, locali e comunque a basso impatto ambientale (sono un esempio i cicli di produzione di olio, vino e miele, la produzione del formaggio, la lavorazione della lana, ecc.) o di iniziative di particolare interesse didattico-ambientale (la transumanza, lorto biologico, la fabbricazione dei cesti, ecc.).

Attitudine e buona disponibilit del conduttore e/o dei coadiuvanti allattivit didattica.
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Fattorie didattiche
Realt agricole e agrituristiche a carattere familiare o costituite da piccole societ con terreni in conduzione diretta. Aziende agricole biologiche o biodinamiche ai sensi del Reg CEE 2092/91 e successive modifiche) o aziende agricole con tipologia produttiva e/o conduzione tale da esercitare un impatto ambientale limitato pur non rientrando nellambito del Reg.Cee 2092/91 (adozione di tecniche di difesa delle colture e allevamento senza ricorso a prodotti antiparassitari, diserbanti, concimi o altre sostanze chimiche di sintesi). Assoluta esclusione di variet animali e/o vegetali provenienti da manipolazione genetica (OGM). Ampio ricorso a tecniche di conservazione e recupero della fertilit, e limitazione dei fenomeni di erosione tramite: allevamento animali con recupero e compostaggio del letame adozione del sovescio di leguminose e di rotazioni ampie uso di pacciamanti naturali sistemazioni idraulico-agrarie adeguate tecniche di lavorazione e/o tecniche di minima lavorazione per i terreni declivi corretto pascolamento; no sovrapascolo (corretto rapporto uba/ha ) Corrette condizioni di vita degli animali (allevamento brado o semibrado o presenza in stalla solo stagionale; alimentazione legata alle disponibilit aziendali, ecc.). Conservazione e gestione delle aree di importanza naturalistica presenti: cura conservazione e/o creazione di aree di interesse naturalistico (stagni, laghetti, corsi dacqua, sorgenti ed altri piccoli punti dacqua presenti in azienda, aree incolte, ecc.) gestione naturalistica dei boschi; cura e conservazione delle siepi Gestione ecologica dei rifiuti: selezione e raccolta differenziata, compostaggio e riciclaggio. Corretto uso della risorsa acqua; tecniche di risparmio e/o riciclaggio dellacqua; eventuale uso di impianti di fitodepurazione delle acque. Adeguamento alle normative previste

Requisiti preferenziali Esperienza in programmi di educazione ambientale gi svolti in azienda. Legame con il territorio sia dal punto di vista produttivo (partecipazione a fiere e mercati locali, rete di scambio/acquisti di materiali e prodotti locali, gruppi di acquisto locali, ecc.), sia dal punto di vista socio-culturale con partecipazione alle attivit di promozione delle risorse ambientali e storico-culturali del territorio, (divulgazione agli ospiti delle informazioni riguardanti aree protette ed altri luoghi di interesse ambientale e dei relativi percorsi
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Fattorie didattiche
naturalistici ed escursionistici, siti storici, fiere e manifestazioni culturali, ecc.). Coltivazione e allevamento di variet, razze, ecotipi vegetali ed animali, autoctoni e/o antichi genotipi minacciati di estinzione (es. vedi Agricoltori Custodi, vecchie variet da frutto, ecc.). Utilizzo di tecniche agricole tradizionali legate alla conservazione delle variet di cui al punto precedente. Nelle aziende agrituristiche dove prevista la somministrazione dei pasti, utilizzo di alimenti di origine aziendale locale e regionale possibilmente di origine biologica. Costruzione secondo tecniche di bioedilizia e accorgimenti di risparmio energetico (utilizzo di materiali naturali e locali, impianti elettrici, coibentazione e isolamento termico, impianti di riscaldamento a ridotto consumo, centrali termiche, ecc.). Utilizzo di tecniche di risparmio energetico e ampio ricorso a fonti energetiche rinnovabili (pannelli solari, fotovoltaici, pompe idrauliche ad energia eolica, ecc.).

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