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geologo e filosofo francese la presenza di un "interno", di uno "psichismo nella materia inanimata proprio ci che gli consente di spiegare l'evoluzione della vita dalla materia inanimata - come l'evoluzione della coscienza umana dalla vita degli animali -. L'uomo - secondo Teilhard de Chardin - non il centro statico dell'universo, ma la freccia dell'evoluzione: nell'uomo lo psichismo diventa "riflessione". In questo l'uomo, pur essendo il prodotto dell'evoluzione animale, si distingue da tutti gli animali: egli non solamente sa, ma sa di sapere. Siamo di fronte ad un evento assolutamente nuovo nella storia dell'universo, ad una "discontinuit": per la prima volta sulla faccia della Terra la coscienza si riflette su se stessa. Non si tratta, tuttavia, di una rottura col passato: vi una "discontinuit" nella "continuit". L'evoluzione non si ferma con l'uomo, ma va avanti proprio grazie all'uomo. L'evoluzione procede con la "socializzazione": "un fenomeno di convergenza dell'umanit su se stessa in forza del quale viene superato l'individualismo per attuare una solidariet di pensare, di volere, di agire, di produrre" (A. Cantoni, ib. pag. 80). Cosa ne dici? Mi pare una prospettiva inquietante: una solidariet nel pensare e nel volere non costituisce una sorta di regime totalitario che distrugge la personalit dei singoli? E' un'impressione legittima. Teilhard de Chardin, comunque, si sforza di spiegare come la socializzazione non depersonalizzer gli individui, ma al contrario li super-personalizzer: la forza dell'amore - secondo lui - render gli associati capaci di realizzare imprese che sono impossibili ai singoli uomini. Si tratta di un processo di socializzazione irresistibile, ma anche di un processo che senza la volont dell'uomo non potr realizzarsi. L'uomo, quindi, non solo il centro dinamico dell'evoluzione dell'universo, ma ha anche il compito di completare la stessa evoluzione. Teilhard de Chardin arriva a parlare di una convergenza ultima in un punto Omega, in altre parole con Dio, col Dio cristiano (il Dio dell'amore). Cosa ne dici? A questo punto mi pare che Teilhard de Chardin tradisca la sua ricerca "scientifica" per cadere nel mistero della fede, mistero che non ha nulla a che fare con un approccio scientifico. E' una reazione legittima: di sicuro qui Teilhard de Chardin trascende completamente l'ottica scientifica. Si potrebbe, forse, dire che un po' tutto l'impianto di Teilhard de Chardin, non "scientifico": scientifico estrapolare una legge - quand'anche fosse una legge quella della "complessit-coscienza - dall'ambito biologico per estenderla alla materia inanimata ed all'avvenire dell'uomo?