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A cura di
Marco Orlando
DI COSA PARLEREMO
Come si arrivati al D.L. 95/2012: cenni sugli ultimi dieci anni di ricerca delle funzioni fondamentali degli Enti Locali Le caratteristiche del nuovo corso, inaugurato con il D.L. 95/2012. Il nuovo catalogo di funzioni fondamentali e gli obblighi di gestione associata. La finanziabilit delle funzioni non fondamentali. Lattuazione legislativa in Piemonte: gli ambiti ottimali di esercizio associato e le forme ammesse. La deroga per la funzione sociale e lincentivazione dellassociazionismo sulle funzioni non fondamentali. I modelli organizzativi a confronto: convenzioni e unioni classiche. La trasformazione delle Comunit Montane in Unioni Montane di Comuni.
PARTE PRIMA
Come si arrivati al D.L. 95/2012: cenni sugli ultimi dieci anni di ricerca delle funzioni fondamentali degli Enti Locali
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PARTE SECONDA
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Le caratteristiche del nuovo corso, inaugurato con il D.L. 95/2012. Il nuovo catalogo di funzioni fondamentali e gli obblighi di gestione associata. La finanziabilit delle funzioni non fondamentali.
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a)
funzioni generali di a) organizzazione Funzione 1 - Funzioni amministrazione, di generale generali di dell'amministrazione, amministrazione, di gestione e di controllo gestione finanziaria e gestione e di controllo contabile e controllo; b) organizzazione dei Funzione 8 - Funzioni nel servizi pubblici di campo della Viabilit e interesse generale di dei Trasporti ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale
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e)
funzioni riguardanti la c) catasto, ad eccezione delle Funzione 9 - Funzioni gestione del territorio e funzioni mantenute allo riguardanti la gestione del dellambiente, fatta Stato dalla normativa Territorio e dell'Ambiente eccezione per il servizio di vigente edilizia residenziale pubblica d) la pianificazione urbanistica e locale e piani di edilizia ed edilizia di ambito nonch per il servizio idrico comunale nonch la integrato partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale e) attivit, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi
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g) progettazione e gestione Funzione 10 - Funzioni nel del sistema locale dei servizi settore Sociale sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini
c) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonch ledilizia scolastica
h) edilizia scolastica per la Funzione 4 - Funzioni di parte non attribuita alla Istruzione pubblica competenza delle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici
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i) polizia municipale e polizia Funzione 2 - Funzioni relative amministrativa locale alla Giustizia Funzione 3 - Funzioni di Polizia locale l) tenuta dei registri di stato (v. Funzione 1) civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonch in materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale (N.B. questa funzione non soggetta allobbligo di esercizio in forma associata)
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Ora, per la legge statale, i comuni soggetti agli obblighi di gestione associata possono scegliere tra:
convenzioni triennali unioni ai sensi dellart. 32 TUEL (solo i comuni con popolazione inferiore a 1000 ab.) unioni speciali ai sensi dellart. 16 del D.L. 138/2011
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Lart. 19, comma 4, del D.L. 95/2012 prevede che i comuni con popolazione da 0 a 5000 abitanti, gi appartenenti alle unioni costituite prima del D.L. 95/2012 hanno il dovere di optare:
se restare dentro le unioni ai sensi dellart. 32 TUEL oppure se costituire (qualora abbiano tra 0 e 1000 ab.) o aderire (qualora abbiano tra 1000 e 5000 abitanti) a ununione speciale, ai sensi dellart. 16 del D.L. 138/2011
PARTE TERZA
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Lattuazione legislativa in Piemonte: gli ambiti ottimali di esercizio associato e le forme ammesse. La deroga per la funzione sociale e lincentivazione dellassociazionismo sulle funzioni non fondamentali.
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Allart. 3, comma 2, quale unica deroga al principio, la legge regionale ha espressamente stabilito che la funzione socio-assistenziale pu continuare a essere svolta mediante consorzi tra comuni.
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E LE UNIONI SPECIALI ?
Le cd. unioni speciali, previste dal D.L. 138/2011 non vengono considerate di norma quali ambiti ottimali di esercizio associato dal legislatore regionale. Costituirle resta una facolt dei singoli comuni che in tal modo ottemperano alla legge statale. La Regione ha comunicato informalmente che valuter lammissibilit delle unioni speciali ai fini delle proposte di aggregazione previste della legge regionale 11/2012.
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IN CASO DI INADEMPIMENTO
Ai sensi del comma 31-ter del D.L. 78/2010, linadempimento alle scadenze di gestione associata sanzionato dal Prefetto. Ai comuni viene assegnato un termine per adempiere, decorso il quale opera lesercizio sostitutivo del Governo ai sensi dellart. 8 della legge 131/2003
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PARTE QUARTA
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I modelli organizzativi a confronto: convenzioni e unioni classiche. La trasformazione delle Comunit Montane in Unioni Montane di Comuni.
I comuni appartenenti a ununione possono gestire alcune funzioni in convenzione, allinterno dello stesso ambito territoriale o anche fuori dallunione, limitatamente agli ambiti territoriali confinanti.
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La convenzione consigliabile nellipotesi in cui partecipino alla forma associativa un numero ristretto di comuni, e sia presente almeno un comune non soggetto agli obblighi di gestione associata.
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Lart. 9 comma 4 della legge regionale contiene una clausola speciale di incentivazione per le unioni/convenzioni fra comuni soggetti agli obblighi di legge statale e comuni non soggetti, cio con popolazione superiore a 3/5000 abitanti. E una forma atipica di unione, che per segue lo schema dellart. 32 TUEL. Pu garantire il trasferimento tecnologico dai comuni pi grandi ai comuni pi piccoli.
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APPENDICE
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Costruire le unioni in concreto: Strumenti organizzativi e metodologie per la buona gestione associata
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Il SECONDO PASSO: USARE METODOLOGIE OPERATIVE PER DISEGNARE LE UNIONI Analisi rischi/benefici (SWOT) per lindividuazione delle funzioni Analisi di progetto e processo (WBS) per la tassonomia delle funzioni e dei servizi Analisi finanziaria (rendiconti) per la verifica degli equilibri di bilancio Analisi economica (fabbisogni standard) per lindividuazione dei centri di costo Analisi delle risorse umane (ABM) per lassestment organizzativo. Analisi dei sistemi informativi per la gestione distribuita dei servizi.
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Lanalisi deve essere svolta in modo partecipato e collettivo mediante il coinvolgimento degli organi di governo e delle posizioni apicali dei comuni aderenti (segretari generali; responsabili dei servizi) relativamente a ogni funzione La riflessione collettiva utile a elaborare strategie preventive di riduzione del rischio e massimizzazione delle opportunit
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L ANALISI FINANZIARIA
Lanalisi finanziaria punta a esaminare le funzioni da gestire in forma associata attraverso i dati aggregati di entrate e spese rilevabili dal Certificato al Conto Consuntivo dei comuni aderenti. Il rapporto tra entrate/spese per funzioni offre la visione del grado di autosufficienza finanziaria dai trasferimenti statali/regionali
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LANALISI ECONOMICA
Lanalisi economica punta a esaminare le funzioni da gestire in forma associata attraverso il rapporto tra costi e servizi resi in termini quantitativi, rilevabile dai Questionari sui fabbisogni standard, con limputazione della corretta quota di costi generali (della funzione 1 - amministrazione e controllo). Il rapporto input economici/output di servizi offre la visione dellefficienza e delleconomicit ottenibile dallaumento delle economie di scala in forma associata
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