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Corriere del Mezzogiorno Venerd 12 Ottobre 2012

Napoli

NA

Comune di Napoli Incontro con la Cassa Depositi e Prestiti sullipotesi di creare un Fondo immobiliare

LIstituto superiore della Sanit

Gestione del patrimonio, Tuccillo: faremo tre gare


NAPOLI Gestire e valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli dal 15 dicembre in poi, quando terminer il contratto con la Romeo Gestioni. Largomento sul tappeto da giorni a Palazzo San Giacomo e ora entra nel vivo, sebbene una linea non sia stata ancora tirata. Faremo la gara, anzi, le gare, spiega Bernardo Tuccillo, assessore al Patrimonio convinto che la strada sia quindi ancora quella di rivolgersi ad un gestore esterno e non a forze interne (in house), come invece aveva ipotizzato al momento del suo insediamento Luigi de Magistris. Entro un paio di settimane saremo definitivamente pronti con i tre bandi: uno per la gestione amministrativa, uno per la manutenzione su guasto, laltro sulla dismissione e la valorizzazione del patrimonio, rimarca sempre lassessore. In questo caso, per, il Comune di Napoli si riserva di non affidare in esclusiva le dismissioni degli immobili, dice Tuccillo per una scelta che si apre dunque a pi soluzioni mentre attualmente la Romeo gestisce tutto. Nulla ancora deciso, invece, sul fronte della manutenzione straordinaria degli immobili. In questo caso i ragionamenti sono tanti, compresi quelli di rispolverare una sorta di Global Service, anche se il sindaco non intende chiamarlo cos (porta male, disse), unificando la manutenzione delle strade a alla manutenzione straordinaria degli immobili. Ma per ora sono solo ipotesi, indiscrezioni, niente di pi. Sebbene non si possa escludere che alla fine anche la manutenzione straordinaria possa essere messa a gara. Quella delle dismissioni una voce mol-

Lassessore: bandi pronti entro due settimane

altre migliaia di case di Edilizia residenziale pubblica per far cassa, ma solo per citarne alcuni. La Romeo, alcuni mesi fa, ha anche presentato un maxipiano di dismissione da 500 milioni di vendite in tre anni e mezzo, soldi che sarebbero oro colato per il Comune di Napoli che dalla dismissione degli immobili e dallautocertificazione del condono edilizio sta ricavando sostanzialmente gran parte degli introiti. Per quanto riguarda invece il possibile ruolo della Cassa Depositi e Prestiti nella gestione del Patrimonio immobiliare, tutto ancora in alto mare: ieri mattina a Palazzo San Giacomo c stata una riunione tra lassessore al Bilancio, Salvatore Palma, il direttore generale, Silvana Riccio, i dirigenti dellAvvocatura municipale e i vertici della Cassa. Ma la fumata, da quanto trapela, sarebbe stata grigia. Lipotesi di lavoro quella di dare a garanzia parte del patrimonio, ricavandone soldi, avviando un vero e proprio fondo immobiliare. la riunione, per, sarebbe stata ancora interlocutoria. Il Comune ha bisogno di risposte in tempi brevi perch tra poco scade il contratto con la Romeo che, in soli sei mesi, ha venduto circa 3000 alloggi per circa 110 milioni di valore. Una operazione di notevole portata che non ha lasciato inPalazzo San Giacomo si appresta a bandire tre gare per la gestione del Patrimonio immobiliare differente giunta e sindaco. Resta comunque il dubbio su cosa accato importante nel bilancio comunale anche alla luce del nuovo decreto del governo per dr dal momento in cui Romeo terminer aiutare i Comuni in predissesto. Il Comune il suo lavoro e linsediamento del gestore Il decreto di Napoli sar infatti obbligato a vendere i che avr vinto la gara (o le gare), alle quali beni immobili non strategici. E sono tan- pu partecipare anche la Romeo. C chi riDal decreto sul predissesto ti: dalle scuole abbandonate alle chiese tiene al Comune che in soli 57 giorni liter emerge che il Comune sconsacrate; dai Circoli del Tennis al circo- possa concludersi. Altri, invece, ritengono obbligato a vendere lo Posillipo fino ai depositi dellAnm a Po- invece che servano molti mesi prima che la gli immobili non strategici sillipo o al Palazzo del Comune di via Ver- procedura di gara sia completa. di; ma ci sono anche le Terme di Agnano e RIPRODUZIONE RISERVATA

Area ex Italsider, sforati gli indici di diossina e polveri


NAPOLI Sono stati resi noti da Bagnolifutura, ieri, i primi risultati dellindagine sulla qualit dellaria condotta a Bagnoli, nellarea ex Italsider, dallistituto superiore di sanit. Cadmio, piombo, tallio, diossine, polveri sottili ed ultrasottili, amianto le sostanze monitorate a partire da luglio 2011. Cinque le aree oggetto dindagine: Porta del Parco, Nisida, Pontile Nord, uffici di Bagnolifutura, societ Arin. Secondo il comunicato della societ incaricata della bonifica, la quasi totalit dei valori di concentrazione rientrano nelle due normative europee assunte come riferimento, quella tedesca e quella svizzera. Fanno eccezione le diossine nella postazione Porta del Parco ed il cadmio a Nisida. Le diossine, in particolare, sono superiori del 45% al limite tedesco e del 36% alla soglia del Belgio. La postazione al confine con unarea molto trafficata il che, a detta della societ, porterebbe spiegare in parte il fenomeno, che dovr comunque essere interpretato anche alla luce di ulteriori analisi. Il

Una veduta dellarea ex Italsider

Disagio Accoglienza negata a Secondigliano, Tribunali e Sanit. Via allAnno della fede, Sepe: la politica rifiuta letica

Mense per i poveri, tre hanno chiuso


NAPOLI Lassistenza a poveri, anziani, extracomunitari e bambini sempre pi in crisi. Istituti religiosi, case di accoglienza e mense chiudono i battenti. Cos dopo 150 anni di attivit ha sbarrato le porte, lo scorso primo ottobre, listituto per minori SantAntonio La Palma alla Sanit, a causa della gravissima situazione economica, venutasi a creare per i mancati pagamenti da parte dell'amministrazione comunale. Listituto ha interrotto per un anno la sua attivit, con il licenziamento di tutto il personale. Per motivi diversi ha chiuso anche la mensa delle suore di Madre Teresa di Calcutta, in via Tribunali, che offriva pasti a circa cento utenti tra senza fissa dimora, poveri ed extracomunitari, mentre a Secondigliano hanno sospeso le attivit le suore Francescane di santAntonio che ospitavano in semi convitto 60 bambini di famiglie disagiate. Sono circa una quindicina le strutture chiuse nel giro di un anno, fa notare Lucio Pirillo, presidente dellUneba Napoli, lassociazione che riunisce circa 50 cinquanta strutture, religiose e laiche - sono quattro anni che scendiamo in piazza per rappresentare la gravit della situazione, con gli enormi debiti (circa 40 milioni) che il Comune ha e non salda verso i nostri enti che si prendono cura di 2000 minori e 800 anziani, e danno lavoro ad oltre 1000 operatori. Per questi gravi motivi lUneba ha deciso di scendere di nuovo in piazza, luned prossimo 15 ottobre alle 14 sotto la sede di Palazzo San Giacomo. Pirillo ne spiega le motivazioni: Il Comune non pu sottrarsi al dovere di considerare i suoi creditori tutti eguali, appare strano perci che da una parte vengano erogate somme per servizi svolti da diversi enti del terzo settore; dallaltra lamministrazione non paga da un anno e mezzo un centesimo di euro agli istituti dellUneba. Abbiamo scritto una lettera aperta al sindaco de Magistris. O si interviene oppure si sappia che tutti gli istituti di assistenza chiuderanno. La gravit della situazione economica e sociale di tanti napoletani stata sottolineata proprio ieri sera in Cattedrale dal cardinale Sepe che ha aperto ufficialmente lAnno della fede. La porta della fede non fatta di devozionismo e di una ripetitiva e vuota ritualit ha ammonito il cardinale ma la porta che sa aprirsi allesistenza concreta degli uomini che, oggi soprattutto, vivono il dramma sociale di tante famiglie, giovani, anziani, malati. Per poi rivolgersi con un invito di ritorno alla moralit, soprattutto alla classe politica. La politica e leconomia, troppo frequentemente sottolinea Sepe rifiuta-

no il rapporto con letica, specialmente quella proposta dalla fede cristiana. Ma, senza Dio, questa societ presenta anche molte ferite: la violenza, la divinizzazione del denaro, le deviazioni morali, le illegalit e la corruzione; luso smodato e arrogante del potere sono manifestazioni di un malcostume e di una perversione che per molti diventano stile di vita e fanatismo fino al punto da annullare la dignit della persona. In una situazione allo sbando, per fortuna, c anche una buona notizia: lapertura, a fine ottobre, della mensa dei Francescani di Santa Chiara.

monitoraggio, poi, evidenzia alcuni superamenti per la soglia di legge relativamente alle polveri sottili ed ultrasottili per la sola postazione Porta del Parco. Anche in questo caso, in attesa di ulteriori analisi, si ipotizza che il fenomeno possa dipendere dalla contiguit ad unarea ad elevato traffico automobilistico. Come noto, le auto sono infatti tra i principali imputati nella produzione di tali polveri, che giocano un ruolo importante nellinsorgere di varie patologie gravi. Le analisi a Bagnoli, inoltre, escludono la presenza di fibre di amianto. Su questultimo aspetto, ecco il commento del comitato cittadini esposti allamianto: Fermo restando la seriet dellIstituto superiore Sanit, ci domandiamo per quale motivo per lamianto non sia stato pubblicizzato il dato grezzo e ci si limiti a sostenere che non esistono fibre di amianto. Aggiunge Enzo Sansone, coordinatore del comitato: Non ci fermeremo, stiamo facendo analizzare questi dati da esperti, cosi come ha fatto la procura di Taranto per il caso Ilva.
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E. S.
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Sepe serve a una mensa per i poveri

Il caso Sulle divise campegger il logo di A voce d e creature, lassociazione fondata da don Luigi Merola. Il club gioca in Serie D

La Casertana calcio copia il Barcellona, sponsor solidale sulle maglie


CASERTA - A voce d e creature, logo dellassociazione fondata da don Luigi Merola, campeggia da oggi sulle maglie della Casertana Calcio nel campionato di Serie D accanto a quello dello sponsor commerciale. Abbiamo voluto questa sponsorizzazione morale dice il presidente della societ Giovanni Lombardi, ex Cavese e Scafatese, fresco di investitura in riconoscimento della grande opera sociale e di apostolato della legalit che il giovane sacerdote porta in giro in Campania e in Italia. A confermare questa collaborazione organizzeremo a Caserta un evento sportivo il cui incasso sar devoluto alla sua associazione. E la prima volta che il logo inventato qualche anno fa da don Luigi quandera allArenaccia, finisce su una casacca sportiva. E ne sono onorato come sindaco e come cittadino casertano ha detto Pio Del Gaudio nel corso della presentazione delliniziativa nellaula del consiglio comunale . Questo soltanto il primo passo del cammino che don Luigi vuole intraprendere nella nostra citt, non gli mancher la nostra collaborazione in tutto quanto proporr per leducazione dei giovani, soprattutto per avviarli lo studio e sottrarli alla strada ed alle sue pericolose lusinghe. E, assicuro, non gli faremo pagare la Tarsu per limmobile che occuper. E chiara lallusione alle ingiunzioni pervenute al sacerdote a Napoli da parte dellamministrazione comunale per la tassa per il prelievo dei rifiuti dalla villa sequestrata a un camorrista e messa a disposizione della sua associazione. Non avevo dubbi, dice divertito don Luigi che poi aggiunge: Di fronte a episodi di politica predatoria, oggi a Caserta si scrive una bella pagina di politica vera, quella a favore della citt e dei suoi emblemi anche sportivi. La mia opera, tutta fondata sul volontariato, si mantiene con i finanziamenti del cinque per mille e con i proventi dei libri che scrivo. Ogni aiuto sar gradito e benedetto. Aggiunge ancora: Si fa grande uso del marchio modello Caserta che decisamente infelice. Per lordine pubblico si pensa soltanto ad aumentare le forze di polizia e della magistratura. Bene. Ma non si fa nulla per debellare il primo vero nemico, quello addirittura pi forte della camorra: la disoccupazione. Assicurare il lavoro ai giovani, questo limpegno primario da perseguire da parte di chi governa. La Casertana terza in classifi-

Don Luigi Merola con la maglia della Casertana calcio, sulle divise il logo della sua associazione di solidariet

ca nel girone G di Serie D, con il rinnovato assetto societario mira al ritorno nella serie professionisti e, grazie allesperienza che limprenditore salernitano Giovanni Lombardi, peraltro di origini aversane, ha gi maturato come presidente della Cavese e della Scafatese, non si nascondono aspirazioni in tal senso. Il presi-

dente uscente, Francesco Verazzo anchegli aversano, rimasto con una consistente quota nel consiglio di amministrazione, a dimostrazione di un cambio di guardia senza polemiche che far certamente bene anche alla squadra.

Fr. To.
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Venerd 12 Ottobre 2012

ENTI LOCALI

DECRETO SALVA ENTI/ Spending review sterilizzata solo per i comuni soggetti al Patto

Fondo anti-dissesto ricco nel 2012


Dotazione extra di 500 mln per pagare stipendi e fornitori

DI

MATTEO BARBERO

revisione di unextra dote per il fondo antidissesto 2012. Correzione del decreto Semplifica Italia per superare i rilievi del Consiglio di stato sul regolamento in materia di Imu degli enti non commerciali. Obbligo di rendere pubblici gli stati patrimoniali degli amministratori. Sterilizzazione dei tagli della spending review solo per i comuni soggetti al Patto. Sono queste le principali novit per gli enti locali contenute nel dl 174/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufciale n. 237 di mercoled e quindi in vigore da ieri. Rispetto alle bozze esaminate in consiglio dei ministri la settimana scorsa, il testo nale del provvedimento innanzitutto quantifica lammontare del Fondo di rotazione per assicurare la stabilit nanziaria degli enti locali. Il nuovo strumento (destinato agli enti che presentano pesanti squilibri strutturali di bilancio e che richiederanno di aderire alla procedura di riequilibrio nanziario pluriennale disegnata dai nuovi artt. 243-bis, 243-ter e 243-quater del Tuel.) potr contare per questanno su 30 milioni di euro, che diventeranno 100 il prossimo e 200 per ciascuno degli anni dal 2014 e 2020. Per il solo 2012, la dotazione nanziaria base sar incrementata di ulteriori 500 milioni destinati esclusivamente al pagamento delle spese di parte corrente relative al personale, alla produzione di servizi in economia ed allacquisizione di servizi e forniture, gi impegnate e comunque non derivanti dal riconoscimento di debiti fuori bilancio. Una parte della copertura finanziaria stata trovata utilizzando i 60 milioni stanziati dallart. 1, commi 59 e 60, della legge 220/2010 (e mai utilizzati) per far fronte al pagamento degli interessi passivi maturati dai comuni per il ritardato pagamento dei fornito-

LE NORME PER GLI ENTI LOCALI CONTENUTE NEL DL 174


Obbligo di rendere pubblico lo stato patrimoniale degli Art. 3, comma 1, lett. a) amministratori Obbligo di motivare i provvedimenti non conformi ai pareri dei Art. 3, comma 1, lett. b) responsabili dei servizi Rafforzamento dei poteri dei responsabili dei servizi finanziari (limiti alle revoca, ampliamento delle fattispecie in cui il parere Art. 3, comma 1, lett. c) obbligatorio) Rafforzamento dei controlli interni (estesi alla verifi ca degli Art. 3, comma 1, lett. d) equilibri finanziari e alle partecipate) Potenziamento dei controlli esterni (Corte dei conti, Servizi Art. 3, comma 1, lett. e) ispettivi di finanza pubblica) Incremento del fondo di riserva e limiti allutilizzo dellavanzo di amministrazione per gli enti che utilizzano che utilizzano entrate Art. 3, comma 1, lett. g) a specifica destinazione (o che fanno ricorso ad anticipazioni di e h) tesoreria) Nuove modalit di regolarizzazione degli impegni per lavori pubblici di somma urgenza (con attribuzione della competenza Art. 3, comma 1, lett. i) ai consigli) Previsione dello scioglimento del consiglio in caso di mancata approvazione del rendiconto entro il 30 aprile dellanno Art. 3, comma 1, lett. l) successivo Nuova composizione (il presidente deve essere di nomina Art. 3, comma 1, lett. m) ministeriale) e ulteriori funzioni del collegio dei revisori negli e o). enti maggiori Misure per gli enti che presentano gravi squilibri di bilancio (fondo Artt. 3, comma 1, lett. p) e anti-dissesto) q), 4 e 5 Modalit applicative delle sanzioni in materia di Patto di stabilit Art. 8, comma 1 interno Sterilizzazione dei tagli previsti dallart. 16 del dl 95/2012 per Art. 8, comma 2 i comuni soggetti a Patto Proroga al 30 novembre 2012 del termine per la verifica degli Art. 9, comma 1 equilibri Proroga dei termini per i provvedimenti comunali sullImu (al 31 Art. 9, comma 3 ottobre) e per la relativa dichiarazione (al 30 novembre) Proroga al 30 giugno 2013 della riscossione dei tributi locali da Art. 9, comma 4 parte di Equitalia Applicazione dellImu agli enti non commerciali Art. 9, comma 5 Contributi per lAgenzia dei segretari Art. 10, comma 1
ri, nonch una quota parte delle risorse (1 miliardo) al medesimo ne appostate dallart. 35 del dl 1/2012. Il Fondo, precisa la norma, sar altres alimentato dalle somme via via rimborsate dagli enti locali beneficiari. Questi, infatti, potranno ricevere anticipazioni fino ad un massimo di 100 euro per abitante ma dovranno restituirle entro 10 anni. I criteri per la determinazione dellimporto massimo dellanticipazione, nonch le modalit per la concessione e per la restituzione saranno deniti con un decreto del ministero dellinterno da emanare entro il prossimo 30 novembre. Al riguardo, si conferma che dal benecio sono esclusi gli enti per i quali gi stato dichiarato il dissesto ( il caso del comune di Alessandria) o gi stato ssato dalla Corte dei conti il termine per ladozione delle misure correttive (casi di Reggio Calabria e Ancona). Agli altri enti, invece, potr essere anche concessa, sussistendo motivi di urgenza, una boccata dossigeno immediata, da riassorbire in sede di predisposizione e attuazione del piano di riequilibrio nanziario. La seconda novit rilevante riguarda linserimento nel testo di una norma che integra lart. 91bis del dl 1/2012, relativo allap-

plicazione dellImu agli enti non commerciali. La novella estende il potere regolamentare del governo alla definizione di tutti gli elementi necessari allapplicazione dellimposta, con particolare riguardo agli immobili a uso promiscuo. In tal modo, vengono superati i rilievi mossi dal Consiglio di stato alla proposta di regolamento applicativo gi elaborato dal Mef. Ancora, va segnalata la previsione di un obbligo per gli enti locali con popolazione superiore a 10.000 abitanti di disciplinare le modalit di pubblicit e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo di loro competenza. Dovranno essere resi pubblici i dati di reddito e di patrimonio, con particolare riferimento alle dichiarazioni annuali, ai beni immobili e mobili registrati posseduti, alle partecipazioni in societ quotate e non quotate, alla consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di stato, o in altre utilit nanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, sicav o intestazioni duciarie. Infine, viene precisato che la parziale sterilizzazione dei tagli (500 milioni in tutto) previsti per il 2012 dallart. 16 del dl 95/2012 a carico dei comuni riguarda solo quelli soggetti al Patto, i quali potranno evitare la mannaia destinando limporto corrispondente alle riduzioni teoriche (che saranno comunque calcolate entro ne mese) allestinzione anticipata dei debiti. Le relative somme, tuttavia, non saranno valide ai ni del Patto e quindi dovranno essere detratte dagli accertamenti delle entrate correnti ai ni del calcolo del relativo saldo. Coloro che non riusciranno a utilizzare tutto limporto per ridurre il rosso si vedranno decurtata la differenza nel 2013. Una beffa ulteriore per gli enti virtuosi che avessero gi ridotto o addirittura estinto i mutui a loro carico e che in tal caso subiranno il taglio per intero.

Le partecipate non trascineranno pi gli enti al dissesto


nche se tardi rispetto ai fenomeni degenerativi che hanno interessato le esternalizzazioni dei servizi degli enti locali negli ultimi anni, diventata nalmente obbligatoria la quinta tipologia di controllo interno: quello sulle societ partecipate. Lart. 3 del dl 174/2012 ha infatti inserito il nuovo art. 147-quater al Tuel dedicato espressamente a tale tema. Non ci saranno pi scuse per non monitorare dalla fase di previsione alla rendicontazione la gestione delle proprie partecipate. Da un punto di vista preventivo occorrer determinare e negoziare gli obiettivi gestionali da afdare alle partecipate parametrandoli a standard qualiquantitavi e organizzando un sistema informativo contabile in grado di moni-

torare il loro effettivo raggiungimento e, se del caso, porre delle azioni correttive. Allente lobbligo di organizzarsi a tale ne, prevedendo una struttura interna responsabile dei risultati delle partecipate, a prescindere dalla tipologia di attivit svolta e dalla quota di partecipazione al capitale. A tal ne inevitabile ladozione di un apposito regolamento interno che dovr disciplinare lassetto organizzativo, il sistema informativo adottato, gli specici ussi informativi tra ente e partecipate nonch la cadenza dei controlli periodici infrannuali e ladozione del bilancio consolidato. Il sistema informativo dovr essere in grado di rilevare i rapporti nanziari, la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle societ, i contratti di servizio, la qualit dei servizi,

il rispetto delle norme di legge sui vincoli di nanza pubblica. Particolare attenzione inne dovr essere posta su situazioni che possono creare squilibri economicofinanziari per il bilancio dellente. Un collegamento a tale aspetto il nuovo art. 49 del Tuel sempre previsto dal dl 174/2012 che richiede lespresso parere del responsabile dei servizi nanziari su ogni proposta di deliberazione che non sia mero atto di indirizzo e che comporti riessi diretti o indiretti sulla situazione economico-nanziaria e patrimoniale dellente, compresi quelli relativi alle partecipate. In termini di consolidato, invece, si ribadisce che esso deputato a dimostrare i risultati complessivi della gestione del gruppo ente locale, secondo il criterio della competenza economica.

da sottolineare che a tal ne sar necessario denire anche i principi di consolidamento (non ancora statuiti in via legislativa) e attivare una contabilit di gruppo che faciliti la conciliazione continua tra le diverse contabilit, tra cui quella dellente locale che non potr pi prescindere da una effettiva contabilit economico-patrimoniale, oltre a quella nanziaria poco utile per la salvaguardia dellequilibrio patrimoniale dellente. Molti gli adempimenti che dunque gli enti devono porre in essere; si salvano solo gli enti locali con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti anche se potrebbe essere per loro comunque utile attivare tale tipologia di controllo. Ciro DAries advisor della p.a.

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