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Marted 19 aprile la nostra classe, la 1A, e la 2A hanno visitato loasi di Ripa Bianca di Jesi.

Appena arrivati, ci siamo divisi e la nostra classe stata subito accolta da una guida di nome Elisa. La guida, per prima cosa, ci ha spiegato che loasi stata istituita da Sergio Romagnoli, che ha scoperto la nitticora (Nycticorax nycticorax), un uccello che nidifica in questo luogo, e in seguito, ha deciso di metterla come logo dellOasi. Poi, la guida ci ha ricordato che loasi luogo protetto dove non si pu praticare la caccia, la pesca e non si possono costruire abitazioni, perch quella la casa di molte specie in via destinzione e l scorre il fiume Esino.

Anche le piante sono molte, e di varie specie: il Biancospino (Crataegus monogyna), il Ligutro che produce bacche nere, la Rosa Canina (Rosa canina) la quale la madre di tutte le rose. La Roverella (Quercus pubescens) una pianta tipica della nostra regione, le sue foglie e le sue gemme, sono caratterizzate da una peluria.

Anche la ginestra (Spartium junceum) una pianta tipica della macchia mediterranea.

La ginestra Poi, ci siamo spostati nel bosco ripariale, questo chiamato cos perch sorge nelle rive del fiume: esso formato da specie adatte agli ambienti umidi.

Il biancospino Il finocchio (Foeniculum vulgare) una pianta che ha un sapore molto buono e nessuno di noi ha esitato ad assaggiarla.

Bosco ripariale Un cartellone introduttivo ellOasi La farfalla, Vanessa dellortica (Aglais urticae) si nutre della medesima pianta e senza di essa morirebbe. Il fiume, anche se sembra fermo, in realt si muove molto lentamente e modifica il terreno, depositando materiale terroso e argilloso. Esso nasce dal Monte Cafaggio e lOntano nero (Alnus

Il finocchio

glutinosa) un albero caratteristico delle sue rive con il Salice Rosso e il Pioppo Bianco. Il Pendolino un uccello che nidifica nel Pioppo Bianco e si chiama cos perch i suoi nidi penzolano dai rami. In seguito, ci siamo spostati nellorto dei nonni dove si coltivano piante aromatiche, in particolare abbiamo osservato, la pianta della menta di cui ci piaciuto molto lodore, la salvia, lorigano e la lavanda. Infine, siamo andati nellosservatorio e con dei binocoli abbiamo potuto ammirare molte specie di uccelli tra cui il Martin pescatore, lairone e la gallinella d acqua. Dopo purtroppo siamo dovuti tornare in classe, tristi ma anche entusiasti di questa meravigliosa mattinata.

tutti i loro particolari pi piccoli.

La spiaggia di Portonovo Per prima cosa ci siamo incamminati trovando sulla spiaggia ogni genere di cosa legata al mare come uova di seppia, chele di granchio, granchi morti, alghe, spugne varie e altri vari batteri come protozoi.

Chele di granchio Abbiamo incontrato molte tipologie di questi organismi come le spugne che si distinguono per la loro morbidezza e, sottoposte a un determinato processo sono utilizzate come spugne di tutti i giorni.

Il 6 maggio siamo andati a Portonovo, dove abbiamo fatto una lunga passeggiata per arrivare nella spiaggia dove, ci attendevano delle esperti di Biologia marina dellUniversit Politecnica delle Marche che ci hanno guidato nel mondo degli esseri viventi biomarini specialmente su spugne, alghe e uova.

Dopo abbiamo ripreso il nostro cammino e siamo andati a visitare i laghetti formati dalla frana del Monte Conero che a sua volta responsabile della creazione della baia naturale di Portonovo. Il primo lago che abbiamo visitato stato il Lago grande il lago che fra i due il pi grande, poi abbiamo visitato il Lago profondo che con 1,80m di profondit detiene il record del lago pi profondo di Portonovo; infatti questi laghi hanno preso il nome dalle loro maggiori caratteristiche. Dopodich abbiamo ripreso il bus per andarcene da questa meraviglioso luogo che abbiamo visitato prima della sua scomparsa che avverr se non ci prenderemo cura dellambiente.

La spugna In seguito abbiamo visto da vicino i vari esseri con il microscopio vedendo

Lavoro di gruppo di: Camilla Spaziani; Cecilia Fraternale; Chiara Renzi; Anita Ribighini; Samuele Gatto; Luca Santarelli

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