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Domenica 11 settembre 2011

POLITICA E INQUINAMENTO
POTENZA- Il leader dellIdv, Antonio di Pietro, noto per non avere peli sulla lingua. E cos, da Policoro, dove si era recato per sostenere la raccolta firme per labolizione del Porcellum e delle Province, non ha usato mezzi per definire gli esponenti del nascente Terzo Polo. Sono la prostituzione politica ha detto. Ma queste parole non sono piaciute a chi, il Terzo Polo, lo ha appena costituito tra i banchi della Provincia di Potenza. E cos da Giuseppe Morero e Biagio Costanzo (rispettivamente portavoce e coordinatore dellIntergruppo del Terzo Polo appena costituito) arriva subito la replica. Parten-

Morero e Costanzo (Intergruppo Provincia di Potenza): non parlate di coerenza

Le poltrone? Per quelle ci siete voi


Il Terzo Polo replica agli attacchi dellIdv. A noi non interessano
do da un presupposto. I vertici dellIdv hanno preso molto a male la costituzione del Terzo Polo in Provincia di Potenza, e si sono messi immediatamente sul sentiero di guerra per la conquista e/o difesa di chiss quali reconditi interessi. Noi - aggiungono Morero e Costanzo - non abbiamo in pentola un piatto gi pronto da servire, siamo attenti, vigili a ci che succede nella nostra Provincia e nellItalia tutta. AbDa sinistra Morero (Terzo Polo) e il leader dellIdv, Di Pietro

biamo a livello locale, tra i primi in Italia, costituito un intergruppo che al suo interno presenta individualit ed espressio-

ni diverse ma animate da un solo scopo: rendere e portare la politica vicino ai bisogni dei cittadini. Non ci interessano le pol-

trone cari amici dellIdv - attaccano -, per quello ci siete gi voi molto famelici; e non parlate di coerenza : state in Provincia con la maggioranza di centrosinistra e avete un consigliere provinciale che stato, nellultima tornata elettorale, candidato sindaco contro il centro-

sinistra e siede nei banchi dellopposizione a Lauria. Pensate e tenete per voi consigli e suggerimenti, non tocca a noi difendere Lacorazza, ma credo che abbia lintelligenza e lacume politico per capire le dinamiche nazionali e di conseguenza locali. Litaliano - concludono Morero e Costanzo - una bella lingua, ma cari dipietristi, Terzo Polo significa Terzo Polo e ribadisco avr funzione di controllo, sostegno, sollecito e stimolo nei confronti della maggioranza per un vero, reale e concreto riferimento politico utile a promuovere e far sviluppare idee e progetti del nostro territorio.

A giugno, a una mia interrogazione, rispose che non risultava il rilascio di alcun refluo inquinante. Ma i dati lo smentiscono smentiscon

Assicurazioni fuori luogo


Inquinamento Fenice, da Mazzeo duro attacco allassessore regionale allAmbiente, Mancusi
FENICE- I dati sullinquinamento causato dallinceneritore Fenice di San Nicola di Melfi alle falde acquifere continuano a essere allarmanti. Anche le rilevazione dellArpab del luglio scorso hanno riscontrato la presenza, ben oltre i limiti di legge, di nichel e manganese. Eppure sulla vicenda le istituzioni continuano perlopi a rimanere in silenzio. A tacere. Come nel caso dellassessore regionale allAmbiente, Agatino Mancusi, contro il quale per, ieri, si scagliato un esponente di spicco della stessa maggioranza regionale, il consigliere dellIdv Enrico Mazzeo. Mi sento di dire - afferma in una nota - che la fiducia nellArpab non da mettere in discussione, per gli sforzi che sta facendo per essere sempre allaltezza del ruolo che le stato assegnato. Contesto, invece - attacca - le assicurazioni, fuori luogo, dellassessore allAmbiente e Territorio Agatino Mancusi che ad una mia interrogazione, lo scorso mese di giugno, rispose che non risultava dallimpianto Fenice il rilascio nel suolo, sottosuolo acque superficiali e sotterranee di alcun refluo inquinante. Ma questo aspetto, come noto a tutti, in contrasto con la situazione, ampiamente conosciuta incalza Mazzeo. Per lesponente dellIdv la salute dei cittadini prioritaria rispetto a qualsiasi altra esigenza e deve essere tutelata, con rilievi parte di tutti i soggetti che ne hanno competenza, diretta ed indiretta, evitando assolutamente di minimizzare gli effetti nefasti prodotti dagli inquinanti di vario genere sul territorio e sulle popolazioni. Noi siamo un Paese - conclude il consigliere Idv - in cui le carte in regola, alcune incertezze sui dati hanno aperto la strada, a distanza, a gravi danni alle persone ed allambiente. Seveso, Icmesa, Ilva di Taranto, Marlane di Praia, avrebbero dovuto insegnarci molte cose per i danni prodotti. La priorit per il centrosinistra rimane la salvaguardia concreta della salute dei cittadini. costanti, tempestivi, certi, attendibili e garantiti, anche nella durata del tempo. Il territorio deve essere sempre sotto osservazione e bisogna evitare di sottovalutare il problema in presenza di dati non compatibili o in mancanza degli stessi, che evidenzino una sottovalutazione del bisogna escludere la possibilit, come suggerito da qualche parte, di richiedere drasticamente lo spegnimento dellinceneritore, al di l di ogni possibile cavillo procedurale. Per Mazzeo un dovere affrontare la questione Fenice con la massima responsabilit ed obiettivit da

Da sinistra Mazzeo, linceneritore Fenice e Mancusi

problema, data la sua complessit. Mi auguro - aggiunge - che la scadenza del 18 ottobre prossimo, stabilita dal tavolo tecnico,

appositamente riunito nei giorni scorsi, per completare il progetto di bonifica a cura di Fenice, sia rispettata, in caso contrario non

POTENZA- Non solo Fenice. Sono diversi i fronti dellinquinamento nella nostra regione che vedono lassessore Mancusi nellocchio del ciclone. E le associazioni Ola e No Scorie Trisaia tornano a chiederne le dimissioni. Lultima vicenda quella relativa alla questione del toluene, del benzene e dei metalli pesanti nelle falde sottostanti il Centro oli di Viggiano. E del comunicato con il quale Mancusi, dopo il secondo rassicurante sondaggio dellArpab, ha attaccato i soliti sciacalli a caccia di visibilit che speculano giocando su disinformazione e allarmismo. Ma evidentemente - at-

Scontro sui monitoraggi nel sottosuolo del Centro oli

Ola e No Scorie: O fa dimettere il direttore dellArpab o lasci lei il suo incarico


Le associazioni si scagliano di nuovo contro lassessore
taccano Ola e No Scorie - lassessore non ha voluto in questo modo mettere in contraddizione gli uffici del Dipartimento Ambiente con i risultati dellArpab guarda caso resi noti dopo un mese a giugno, nonostante le nostre insistenze, dal momento che questa situazione dellinquinamento delle falde del Centro oli di Viggiano doveva esserle gi nota nel mese di maggio, quando con deliberazione della giunta regionale n. 627 del 4 maggio 2011 ha concesso lAia (Autorizzazione Integrata Ambientale) per il Centro oli dellEni. Per carit - aggiungono le associazioni -, le nostre sono solo ipotesi, dal momento che in questa regione i dati ambientali vengono gestiti ad orologeria ed ad uso e consumo delle societ multinazionali, cos come Fenice dimostra. Ma ci scusi se glielo facciamo notare, quel suo inopportuno e inadeguato comunicato stampa del 7 settembre scorso per la prova provata che lei gioca a disinformare i cittadini venendo meno al suo ruolo di garante del territorio su cui viviamo. Era tanta la sua necessit di infondere serenit sul suo operato e sullo sminuire i sempre maggiori indizi di un inquinamento dilagante in questa regione - attaccano Ola e No Scorie - che ha dimenticato che la no-

tizia del grave inquinamento da toluene, benzene e metalli pesanti sotto il centro oli di Viggiano, laveva denunciato non unassociazione ambientalista, ma lente pi istituzionale e pi vicino al suo dipartimento: lArpab. Dunque se lArpab allarmista, credo che le tocchi chiedere la testa del direttore dellArpa regionale, anzich aggredire genericamente e gratuitamente circoli, associazioni e movimenti. Prenda visione del cul de sac in cui si cacciato e decida - concludono Ola e No Scorie -: o fa dimettere il direttore dellArpab o lasci lei il suo incarico.

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