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POLITICA E INQUINAMENTO
POTENZA- Il leader dellIdv, Antonio di Pietro, noto per non avere peli sulla lingua. E cos, da Policoro, dove si era recato per sostenere la raccolta firme per labolizione del Porcellum e delle Province, non ha usato mezzi per definire gli esponenti del nascente Terzo Polo. Sono la prostituzione politica ha detto. Ma queste parole non sono piaciute a chi, il Terzo Polo, lo ha appena costituito tra i banchi della Provincia di Potenza. E cos da Giuseppe Morero e Biagio Costanzo (rispettivamente portavoce e coordinatore dellIntergruppo del Terzo Polo appena costituito) arriva subito la replica. Parten-
biamo a livello locale, tra i primi in Italia, costituito un intergruppo che al suo interno presenta individualit ed espressio-
ni diverse ma animate da un solo scopo: rendere e portare la politica vicino ai bisogni dei cittadini. Non ci interessano le pol-
trone cari amici dellIdv - attaccano -, per quello ci siete gi voi molto famelici; e non parlate di coerenza : state in Provincia con la maggioranza di centrosinistra e avete un consigliere provinciale che stato, nellultima tornata elettorale, candidato sindaco contro il centro-
sinistra e siede nei banchi dellopposizione a Lauria. Pensate e tenete per voi consigli e suggerimenti, non tocca a noi difendere Lacorazza, ma credo che abbia lintelligenza e lacume politico per capire le dinamiche nazionali e di conseguenza locali. Litaliano - concludono Morero e Costanzo - una bella lingua, ma cari dipietristi, Terzo Polo significa Terzo Polo e ribadisco avr funzione di controllo, sostegno, sollecito e stimolo nei confronti della maggioranza per un vero, reale e concreto riferimento politico utile a promuovere e far sviluppare idee e progetti del nostro territorio.
A giugno, a una mia interrogazione, rispose che non risultava il rilascio di alcun refluo inquinante. Ma i dati lo smentiscono smentiscon
problema, data la sua complessit. Mi auguro - aggiunge - che la scadenza del 18 ottobre prossimo, stabilita dal tavolo tecnico,
appositamente riunito nei giorni scorsi, per completare il progetto di bonifica a cura di Fenice, sia rispettata, in caso contrario non
POTENZA- Non solo Fenice. Sono diversi i fronti dellinquinamento nella nostra regione che vedono lassessore Mancusi nellocchio del ciclone. E le associazioni Ola e No Scorie Trisaia tornano a chiederne le dimissioni. Lultima vicenda quella relativa alla questione del toluene, del benzene e dei metalli pesanti nelle falde sottostanti il Centro oli di Viggiano. E del comunicato con il quale Mancusi, dopo il secondo rassicurante sondaggio dellArpab, ha attaccato i soliti sciacalli a caccia di visibilit che speculano giocando su disinformazione e allarmismo. Ma evidentemente - at-
tizia del grave inquinamento da toluene, benzene e metalli pesanti sotto il centro oli di Viggiano, laveva denunciato non unassociazione ambientalista, ma lente pi istituzionale e pi vicino al suo dipartimento: lArpab. Dunque se lArpab allarmista, credo che le tocchi chiedere la testa del direttore dellArpa regionale, anzich aggredire genericamente e gratuitamente circoli, associazioni e movimenti. Prenda visione del cul de sac in cui si cacciato e decida - concludono Ola e No Scorie -: o fa dimettere il direttore dellArpab o lasci lei il suo incarico.