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11 del 11/04/2012

A cura del Gruppo Consiliare

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Larticolo 18 viene svuotato La rivoluzione proprietaria

Democrazi

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Il pareggio di Bilancio in Costituzione

Economi

Per risparmiare occorre spendere Intervista a Maurizio Landini (sintesi) Caro Bollette: il tardivo piano del governo

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Il Consigliere regionale Romanelli sceglie di entrare nel gruppo Misto La crisi morde anche in Toscana Sgherri replica a PD e Lega Nord

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PI: Aeroporto Galilei e rinnovo CdA PI: Interrogazione sui bidoni tossici AR: Referendum consultivo sul comune unico del Casentino LI: LEnte c ma il parco no

PI: Sgombrate 30 persone in emergen- 10 za abitativa: ma quale soddisfazione?

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LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA INDICE PER IL 12 MAGGIO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA CONTRO IL GOVERNO MONTI Roma, 5 aprile 2012 La Federazione della Sinistra ha indetto per sabato 12 maggio una manifestazione nazionale contro le politiche del governo Monti. Questa manifestazione vuole essere uno spazio pubblico aperto a tutti, a tutte le forze sociali e politiche, a partire da SeL e IdV, ovvero a tutti coloro che ritengono che questo governo vada fermato e mandato a casa. infatti evidente che il governo Monti come si vede anche nellultima vicenda dellarticolo 18 sta aggravando la crisi con politiche recessive e nel contempo scarica sulla parte pi debole della popolazione i costi della crisi. Gravissimo, in particolare dopo la controriforma sulle pensioni, lultimo attacco allarticolo 18 che si configura, di fatto, come una vera e propria libert di licenziamento che render precario ogni lavoratore italiano. Un attacco ai diritti e alle condizioni dei lavoratori che non era riuscito nemmeno al governo Berlusconi. Contro questo governo che sta violando larticolo 1 della Costituzione, negando il principio secondo cui L'Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, occorre costruire una vasta opposizione di sinistra: noi mettiamo a disposizione di questo obiettivo la manifestazione del 12 maggio. Massimo ROSSI, portavoce Federazione della Sinistra Oliviero DILIBERTO, Paolo FERRERO, Gianpaolo PATTA, Cesare SALVI
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Emergenza Lavoro

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L'articolo 18 viene svuotato


Le ragioni della critica allaccordo tra governo e partiti.
Intervista di Stefano Galieni Gianni Rinaldini su: web.rifondazione.it, 5 aprile 2012
Gianni Rinaldini, Coordinatore nazionale dellarea la Cgil che vogliamo, esprime una valutazione molto netta e critica rispetto alla riforma del mercato del lavoro che il governo si appresta a varare. Di fatto siamo di fronte ad uno svuotamento totale dellarticolo 18. Per una banale ragione: si tratta di un articolo fondato sul diritto alla reintegra sul posto di lavoro di fronte ad un licenziamento senza giusta causa. Oggi, nella proposta del governo, fatto salvo i licenziamenti discriminatori, peraltro incostituzionali, il reintegro diventa un eccezione e non pi la norma perch per i licenziamenti dovuti a ragioni economiche, si modificata la legge del 1966, precedente allo Statuto e si risolve con una indennit monetaria. Per i licenziamenti dovuti a motivi disciplinari, dopo un lungo percorso che incentiva il lavoratore a concordare lindennit, il giudice pu decidere fra il reintegro o lindennit. Quindi il reintegro previsto soltanto in una tipologia nuova che quella di un licenziamento discriminatorio camuffato da licenziamento economico su cui per altro si afferma che le ragioni economiche sono insindacabili da parte del giudice perch proprie dellazienda. Il significato dellarticolo 18 , il lavoro non una merce, viene azzerato. Lattuale impianto lo ha affermato con chiarezza ieri la Fornero attiene ad una concezione proprietaria del posto di lavoro. Bisogna darle atto che ha esplicitamente dichiarato il senso profondo della riforma. E sullintero impianto della proposta cosa pensi? Una valutazione totalmente negativa nellintero impianto delle risposte. L articolo 18 non un sovrappi, attraversa tutti gli altri aspetti della proposta, a partire da fatto che il primo contratto a termine o di somministrazione viene fatto con labolizione delle causali. Si badi bene non il primo per il lavoratore, ma per lo stesso padrone. Nelle forme di entrata c un allargamento fino al 100% dei dipendenti che possono ritrovarsi con contratti di apprendistato, una situazione non credibile e che serve solo a ridurre i costi per limpresa. Tutte le altre forme di lavoro precario sono confermate. Sugli ammortizzatori non hanno pensato a nessun processo di universalizzazione, nonostante la crisi, oltre al fatto che anche l si riducono i tempi per accelerare i licenziamenti. Il tutto si incrocia in maniera pesantissima con la riforma delle pensioni e con il dramma degli esodati. Ti aspetti risposte dalla politica? Il governo Monti sta applicando la lettera della Bce di agosto. Se uno se la va a rileggere c scritto gi tutto. Siamo in una situazione farsesca. Tanto valeva che venisse nominato un commissario della Bce al governo. Sarebbe stata una scelta pi corretta e senza infingimenti. La politica rappresentata in Parlamento ingabbiata nel sostegno al governo. Alla fin fine nessuno ha intenzione di aprire un conflitto vero rispetto al governo Monti

La rivoluzione proprietaria
Secondo il governo la propriet del lavoro non del lavoratore, ma di chi lo compra. Hanno rovesciato la Costituzione
Loris Campetti su: Eddyburg.it del 5 aprile 2012
Mettiamoci nei panni di un imprenditore straniero, o anche indigeno: ha a disposizione la globalit del mondo per decidere dove investire con maggior profitto i suoi soldi. Perch dovrebbe scegliere l'Italia, in cui l'unica economia che tira e investe quella criminale? In cui la corruzione pubblica e privata raggiunge vertici da capogiro? In cui le infrastrutture fanno schifo? In cui i tempi della burocrazia e della giustizia sono preistorici? Adesso per gli imprenditori non hanno pi alibi, dice gioiosamente la coppia Monti-Fornero, e sapete perch? Perch stata introdotta la libert di licenziamento individuale, quelli collettivi c'erano gi. E dunque, benvenuti padroni finalmente liberi di fare carne di porco della forza lavoro. Non li liberiamo dalla camorra, dalla corruzione, dai disservizi ma possono sempre liberarsi degli operai. Ce lo chiedono i mercati e l'Europa, ai quali due governi hanno chiesto di chiedercelo. In Italia non c' lavoro, la disoccupazione pura e quella (finora, prima della controriforma degli ammortizzatori sociali) camuffata, esplodono mentre crolla il potere d'acquisto di salari e pensioni. Soprattutto piangono i giovani grazie alla riforma pensionistica. Il governo non ha uno straccio di progetto per rilanciare lo sviluppo, persino il peggiore che quello senza vincoli sociali e ambientali. E cosa fa Monti per sopperire a questo disastro? Cancella un pezzo di democrazia italiana: l'art. 18 dello Statuto. E per fortuna che c' stata la mediazione di Bersani, senn che sarebbe successo? La stessa cosa che succede ora, dopo la mediazione. Monti e

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Fornero sono contenti, la boccia in buca e se ne vantano a livello globale. I licenziamenti discriminatori saranno puniti con il reintegro, come prima. Peccato che nessun imprenditore scriva nella lettera di licenziamento che il poveraccio gay o iscritto alla Fiom, o la poveraccia incinta. S, per adesso varr per tutti, anche per chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti. Peccato che gi prima esistesse una legge di tutela contro le discriminazioni, a prescindere dal numero di dipendenti. Poi ci sono i licenziamenti disciplinari, in cui il reintegro si trasforma in optional nelle mani del giudice che solo in casi eccezionali potr ordinare al padrone di rimettere al lavoro la persona ingiustamente licenziata, altrimenti si limiter a imporre un indennizzo di 12-24 mensilit (con lo sconto rispetto al testo iniziale per non disturbare troppo i manovratori). Infine, i licenziamenti per motivi economici: il giudice, che espressamente non potr indagare sulle ragioni economiche dell'impresa, solo in caso in cui la motivazione sia manifestamente insussistente potr ordinare il reintegro. Ma come far a dimostrare l'insussistenza senza mettere il naso nell'economia dell'azienda? Cos si passa dalla norma alla eccezionalit. Monti e Fornero rivendicano la loro rivoluzione precisando che il diritto al reintegro non c' perch sancirebbe una concezione proprietaria del posto di lavoro. Che invece di propriet esclusiva del padrone, e cos si torna al proletario di Marx, proprietario solo della sua prole. Mentre Monti conferma la nostra analisi spiegando come il reintegro diventi altamente improbabile, la segreteria della Cgil plaude al nuovo sistema di regole. Una testimonianza illuminante dell'autonomia del sindacato dalle forze politiche. O almeno della Cgil. La Fiom di tutt'altro avviso, ma come noto Landini quello che tira i gatti morti sul finestrino di Marchionne, e anche di Monti.

Intervista a Maurizio Landini


di Enrico Marro, Corriere della sera testo integrale su www.corriere.it Sintesi da Altrainformazionenews del 6 aprile
stato svuotato il senso e il contenuto dell'articolo 18. Con la proposta del governo, che spacchetta i motivi del licenziamento, il risultato che in molti casi non c' pi il reintegro ma un risarcimento economico. Il segretario della Fiom Maurizio Landini, intervistato dal Corriere della Sera, conferma tutto il suo giudizio negativo sulla riforma del lavoro e chiede chiaramente alla Cgil di non fare marcia indietro e di attuare gli scioperi previsti. Vedo la stessa logica nella riforma delle pensioni e in questa del mercato del lavoro. Ed una logica sbagliata. Siamo di fronte a un governo politico che sta facendo scelte che rispondono alla lettera inviata ad agosto dalla Bce, che continua a dire che per uscire da questa crisi bisogna tagliare lo Stato sociale, rendere pi facili i licenziamenti e ridurre la contrattazione. Secondo Landini la riforma non riduce la precariet. Non vero che dar un lavoro stabile ai giovani. Restano i 46 tipi di contratti che c'erano prima. Il leader della Fiom critica anche la parte sugli ammortizzatori sociali, perch non c' l'universalit. Per Landini non si fatto un passo avanti nemmeno sul reintegro per i licenziamenti per motivi economici, che come ha spiegato Monti sar l'eccezione, mentre la regola sar l'indennizzo. Per questo, conclude, non mi spiego il giudizio positivo della Cgil.

Il pareggio di bilancio in Costituzione, il silenzio dei progressisti


di Lanfranco Turci by keynesblog 11/04/2012 da MicroMega on line
Nei prossimi giorni il Senato sar chiamato ad approvare in seconda lettura le modifiche agli artt. 81, 97, 117 e119 della Costituzione in materia di pareggio di bilancio. Si tratter dellultimo passaggio previsto dallart. 138 C. dal momento che la Camera del Deputati ha gi effettuato le due votazioni previste e il Senato ha gi votato in prima lettura il 15 dicembre scorso. In tutte e tre le occasioni il Parlamento si espresso con un voto quasi unanime. Le modifiche, secondo cui Lo Stato assicura lequilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico si ispirano alle dottrine dominanti in questa fase della politica europea guidata dalle destre conservatrici e neoliberiste. Nel novembre del 2010 una analoga proposta costituzionale avanzata dai Repubblicani negli USA, per bloccare la politica di stimoli economici del presidente Obama, fu duramente contrastata da un alto numero di economisti, fra cui i Premi Nobel Kenneth Arrow, Peter Diamond, Eric Maskin e Robert Solow. Il capo del governo britannico, David Cameron, ha osservato recentemente che norme del genere equivalgono allabolizione per legge del pensiero di Keynes. Comunque si voglia interpretare Keynes, non c dubbio che si tratta dellultimo omaggio offerto alle idee fallite che stanno alla base dellattuale

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crisi e che tuttora ispirano le politiche recessive e di austerity dettate dalla politica tedesca e dalla tecnocrazie europea. [] Quello che ancor pi preoccupa poi il silenzio corale che ha accompagnato questo processo di modifica costituzionale in corso ormai da sei mesi, mentre in altri paesi europei su questi temi e sul connesso Fiscal Compact si stanno sviluppando discussioni e confronti assai vasti e in Francia si gioca la stessa campagna elettorale per le presidenziali. Questo fatto lascia allibiti. In un Paese come il nostro in cui su questioni di chiacchiericcio politico si fanno spesso campagne di stampa ampiamente sopra le righe, su un tema di cos rilevante portata, che tocca un cardine della Costituzione e la strumentazione della politica economica presente e futura, il silenzio totale. Questo mi fa pensare che, da un lato, in buona parte dei parlamentari, soprattutto fra quelli del centro-sinistra, non ci sia affatto la consapevolezza di ci che si sta approvando. Dallaltro lato che operi un silenzio interessato dei grandi mezzi di comunicazione, il cui orientamento politico-culturale ampiamente a favore della politica neoliberista e del governo Monti. In sostanza, siamo a met strada tra lincultura e il calcolo politico. [] ammissibile che ci avvenga su un tema cos importante? ammissibile che ci avvenga per opera di un Parlamento delegittimato dalla crisi politica e morale che sta squassando i partiti e le istituzioni? ammissibile che i due terzi siano calcolati su assemblee parlamentari che, elette con una legge ipermaggioritaria, non rappresentano milioni di elettori che non hanno potuto far pesare il loro voto alle ultime elezioni politiche? []

Per risparmiare occorre spendere


by keynesblog 04/04/2012
Ci stato insegnato fin da piccoli a mettere i soldi nel salvadanaio e conservarli. Ad un certo punto possiamo rompere il salvadanaio e spendere in un solo acquisto la moneta che abbiamo tesaurizzato. Forti di questa convinzione, pensiamo che per spendere occorra prima risparmiare. E, finch ci limitiamo al nostro salvadanaio o a considerare una unit familiare, le cose stanno in effetti pi o meno cos, anche se quei soldi risparmiati dobbiamo averli prima guadagnati lavorando. Questo dovrebbe porci gi qualche dubbio; ma non anticipiamo nulla e vediamo cosa accade in un sistema economico. [] In altre parole, per risparmiare occorre spendere. O, come si dice nel gergo degli economisti, linvestimento guida il risparmio. Durante una crisi, quando linvestimento privato e i consumi delle famiglie diminuiscono, lo Stato deve colmare il gap incrementando le sue spese in deficit, cio senza aumentare le tasse. Se non lo fa, la situazione peggiorer perch la minore domanda indurr le imprese a produrre di meno e quindi tagliare posti di lavoro, ma la perdita di posti di lavoro diminuir i redditi delle famiglie e quindi i consumi, facendo decrescere la produzione e crescere ulteriormente la disoccupazione, cosa che procurer maggiore spesa pubblica (in sussidi di disoccupazione) e minori entrate fiscali. La maggiore spesa si tradurr temporaneamente in disavanzo, ma incrementando il reddito nazionale, aumenter anche il gettito fiscale, che andr a compensare (o superare, se le aliquote sono elevate) la maggiore spesa. Se invece si punta sullausterit, il reddito nazionale caler e con esso il gettito fiscale. In altre parole lo Stato durante una crisi non ha altra soluzione realistica, per ripianare i suoi debiti nel medio - lungo periodo (o per lo meno per non aggravarli), di spendere di pi nel breve periodo. Insomma, lausterit, che oggi il faro dellEuropa, non solo socialmente ingiusta, ma del tutto controproducente, come i casi di Portogallo, Irlanda e Grecia (e adesso anche di Italia e Spagna) stanno l a dimostrare. Ovviamente nel caso di un sistema aperto, con importazioni ed esportazioni, le cose si complicano poich una parte delle maggiori spese finir allestero. In questo caso occorrer prestare attenzione alla bilancia commerciale, il principale problema dei paesi periferici dellEuropa. Come molti economisti hanno suggerito quindi necessario che i Paesi centrali (Germania in primis) spendano di pi, direttamente o attraverso un significativo incremento del bilancio europeo. A questa obiezione di solito si risponde che, prima di spendere, occorre risparmiare. Ma abbiamo appena visto che nella realt lesatto opposto. Finch qualcuno lEuropa, i paesi centrali o i gli stati non decider di spendere di pi, i paesi periferici non riusciranno mai a risparmiare: ad ogni taglio corrisponder un minore reddito nazionale e ad un minore reddito nazionale corrisponder un minore gettito fiscale e pi disoccupazione. Infine non bisogna illudersi che lausterit dia grandi risultati in termini di risparmio sul debito pubblico. Un paese in crisi risulter difficilmente affidabile agli occhi di chi vuole acquistare titoli di stato e questo qualcuno pretender un tasso dinteresse maggiore per rinunciare la sua liquidit. Per questo diventa centrale la riforma della Banca centrale europea o meccanismi che possano ridare fiducia nei titoli di stato.

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CARO-BOLLETTE: il tardivo piano del governo


Silvia Garambois su www.partito-lavoro.it del 04/04/2012
Spegni la luce!... Cera una volta, tanto tanto tempo fa, quando i bambini erano perseguitati da quel grido perentorio. Non facevano in tempo a uscire dalla stanza e subito: spegni la luceeee... Cose dei nonni: quando la luce elettrica sembrava ancora una meraviglia, e nei cassetti della cucina non si sa mai una scorta di candele. Cera una volta: le lavatrici di notte! Crisi energetica, notti tormentate dal rumore improvviso delle centrifughe, che nei palazzi si facevano eco da un appartamento allaltro. I bambini di oggi crescono tra i led sempre accesi: tv, telefonino, computer, stampante, una luce tenue tenue che di notte si diffonde per casa. Gi: quanto ci costa il led? F1 o F2? NellItalia dei troppo ricchi ( stata Bankitalia a rivelarci che ci sono 10 persone, nel nostro Paese, che da sole hanno tanti soldi quanto 3 milioni di poveri), anche a chi il lavoro o la pensione ce lha non tornano pi i conti, con le bollette che vanno alle stelle: e abbiamo gi imparato che F1 la Formula 1 della luce, di giorno, quando i prezzi vanno al massimo; meglio dar la via alla lavatrice di notte, con la Formula 2, dicono che si risparmia un po. E pazienza se il vicino di casa brontola quando c la centrifuga. Il governo ha assicurato che c un piano contro il carobollette. Se c davvero, almeno tardivo: che ad aprile (e poi di nuovo a maggio) sarebbero arrivate le stangate lo sapevamo da un pezzo. Se la soluzione, poi, quella di tagliare gli incentivi per le energie rinnovabili e gi ci aveva provato Berlusconi anche miope: mentre tutto il mondo guarda allo sfruttamento del sole e del vento, da noi si fermerebbe la ricerca su un settore che fin qui ha prodotto nuovi posti di lavoro. Intanto che i tecnici al governo ci pensano su, e litigano tra loro, nelle case ci si attrezza. E con grandissimo stupore i bambini si sentono di nuovo gridar dietro: Spegni la luce!.

Federazione della Sinistra e Verdi Toscana


su scelta del consigliere regionale Romanelli di entrare nel Gruppo Misto.
Firenze, 10 aprile. Il Consigliere regionale Romanelli il 18 gennaio scorso, annunciando la propria adesione a SEL, dichiarava: La mia scelta non ha niente a che vedere con i rapporti intercorrenti nel mio gruppo consiliare, che sono ottimi: con Sgherri e Marini ho lavorato e lavoro bene, senza alcun problema di contenuti. La volont, quindi, di non andarmene dal gruppo consiliare...: la mia idea che invece debbano incontrarsi e fondersi la cultura ecologista, quella della sinistra che difende il lavoro e i pi deboli, la cultura laica e dei diritti civili. Il 6 aprile scorso, lo stesso Romanelli: Mauro Romanelli ha chiesto stamani con lettera al Presidente Monaci di iscriversi al Gruppo Misto del Consiglio Regionale. Basterebbe questo per concludere il nostro commento, limitandoci a ricordare, che una cosa aderire ad un altro partito della sinistra confermando per gli impegni assunti alle elezioni con il Gruppo e con le forze politiche grazie alle quali si entrati in Consiglio Regionale, altro spezzare definitivamente quel filo. In questo caso sarebbe stato molto pi dignitoso presentare le proprie dimissioni per poter seguire con pi serenit il sacro fuoco che a meno di due anni dalle elezioni ha portato Romanelli a lasciare i Verdi per approdare in SEL. Ma in realt a noi interessa porre con forza laccento su quella che rimane unopportunit mancata: gi prima delle elezioni proponemmo a SEL di concorrervi insieme con una lista unitaria ricevendo una risposta negativa. A maggior ragione oggi, in una fase di attacco diretto e di classe contro i lavoratori, le donne, giovani e pensionati, dalla Toscana poteva partire un segno di controtendenza a sinistra, dove si perseguissero percorsi di lotta alla frantumazione politica, frantumazione che invece confermata dalla scelta di Romanelli. Il quale - pur avendo sempre dichiarato la propria volont di unire la sinistra- ha deciso, entrando nel gruppo misto, di spezzare lunit esistente. Scelta compiuta senza sentirsi in dovere di restituire il mandato in quanto non rappresentante pi dei cittadini che lo avevano eletto.

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La crisi morde anche in Toscana:


servizi e lavoro a rischio
Rsa nellarea fiorentina. Posti letto vuoti e lavoratori in cassa integrazione. Interrogazione di Sgherri
Firenze, 29 marzo. Fare chiarezza su una situazione grave e paradossale: a quanto appreso portato alla luce dai sindacati e riportato oggi anche dalla stampa per oltre venti lavoratori di alcune Residenze Sanitarie Assistite nellarea fiorentina sarebbe stata attivata la cassa integrazione o la riduzione dellorario di lavoro come conseguenza del fatto che a fronte dei posti letto convenzionati si troverebbero numerosi posti vuoti: un tragico paradosso se si pensa al sempre crescente bisogno di ricoveri in RSA e alle conseguenti liste dattesa per accedervi. Fra le motivazioni che emergerebbero vi sarebbe una riduzione consistente delle quote sanitarie corrisposte dallASL fiorentina agli utenti per il ricovero in RSA. Aspetto sul quale va fatta altrettanta chiarezza. Come mai scelte di questo tipo da parte dellASL 10 di Firenze? Sulle quote sanitarie ricordo infatti la nostra storica battaglia affinch vi fosse invece copertura adeguata e anche porre in atto ogni azione perch ve ne fossero di aggiuntive, cos da migliorare lampiezza dei servizi offerti e ridurre le liste dattesa per laccesso alle RSA. Cos Monica spiega il contesto e le domande di fondo dellinterrogazione presentata. Nellesprimere solidariet ai lavoratori coinvolti - che, non sarebbero soltanto quelli sopra citati in quanto vi sarebbero il non rinnovo dei contratti a termine, ridotte le ore svolte dai lavoratori delle cooperative, ecc. non si pu che evidenziare una forte preoccupazione per la riduzione dei servizi offerti a fronte a bisogni crescenti, nonch della qualit dei medesimi. Ma sono sparite le liste dattesa e sono diminuite le necessit? Non certo cos ed anzi i bisogni sono in aumento, quindi la vicenda in questione intollerabile per i lavoratori che rischiano il posto di lavoro, per i pazienti e per le loro famiglie.

Lavoratore di Autolinee Toscane licenziato. Sgherri: vicenda, se confermata, grave. Irrinunciabili clausole a tutela dei diritti del lavoro e sindacali nel futuro bando regionale per il TPL
Firenze, 29 marzo. Una vicenda gravissima. Che ha il sapore di un anticipazione degli scenari che si aprirebbero se venisse approvata la contro riforma governativa dellarticolo 18. necessario che anche le istituzioni tutte intervengano per quanto di loro competenza per contribuire al reintegro del lavoratore. Cos Monica Sgherri in merito al licenziamento di un dipendente di Autolinee Toscane. Il dubbio che la motivazione del licenziamento per motivi economici sia pretestuosa si tratta di un sindacalista Cobas certo sorge. Se si pensa che lazienda in questione con la sua propriet Ratp fra quelle che hanno presentato la domanda per aggiudicarsi lAtaf privatizzata - e magari partecipare al futuro bando per il trasporto regionale - allora le preoccupazioni certo aumentano. La vicenda fa emergere con ancora maggior urgenza una richiesta che ho gi avanzato con determinazione a suo tempo che venga messa in piedi una cabina di regia, che coinvolga anche il Consiglio Regionale, affinch nella razionalizzazione del trasporto pubblico locale e tutto liter conseguente siano salvaguardati i posti di lavoro oltre ad un servizio di trasporto pubblico adeguato. Tutto senza evitare di chiedere con forza al governo nazionale di azzerare i tagli effettuati a questo comparto essenziale, altrimenti il forte impegno della Regione compiuto in questi anni a fronte dei tagli governativi rischia di venir compromesso con conseguenze pesanti per i cittadini utenti e per i lavoratori del settore. Certo conclude Sgherri la vicenda specifica fa apparire come irrinunciabile la necessit di precise clausole nel futuro bando per la gara unica regionale capaci di imporre il rispetto dei diritti del lavoro, dei lavoratori, e sindacali da parte delle aziende che vi vogliano partecipare. Assicuro conclude Sgherri - il massimo impegno e la massima attenzione sulla vicenda ed esprimo solidariet e vicinanza al lavoratore licenziato.

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Hanno detto di noi Sgherri replica a PD e Lega Nord


Ambulanti di San Lorenzo. Sgherri replica a Nardella: polemica di basso profilo. Si vuol pi spazi pubblici o una privatizzazione strisciante delle piazze"
Firenze, 5 aprile. Non fanno onore ad un assessore di una citt come Firenze repliche polemiche di questo tono. Condivisibile o meno quanto da me sostenuto sempre stato ed del tutto comprensibile. Sarebbe davvero la prima volta che sento dire che non si sa di cosa si parla! Largomento quello delluso delle piazze, della loro reale riqualificazione e di una loro fruibilit sociale per tante e tanti come oggi fanno notare anche associazioni sociali e sindacali; non se ne innervosisca lassessore! Cos Monica Sgherri risponde allassessore comunale fiorentino Nardella che aveva replicato al suo comunicato di ieri sulla vicenda dello spostamento degli ambulanti di piazza San Lorenzo. Ben vengano controlli anche a San Lorenzo per fare emergere il lavoro in nero prosegue Sgherri , ma questa piaga cosi fortemente diffusa in tanti settori che non pu certo essere usata come argomento strumentale per il solo mercato di San Lorenzo al fine di giustificare scelte come lo spostamento che sono altra cosa! Sono interessata ed auspico come Consigliere Regionale, cittadina e fiorentina un percorso di partecipazione che riguardi il tema della riqualificazione delle piazze pubbliche, con lobbiettivo di far acquistare a queste ultime vitalit e anche un reale uso sociale. In questo senso ho sostenuto nella mia nota di ieri la necessit di un alleggerimento e riorganizzazione dei banchi di San Lorenzo, che per cosa diversa dallo svuotamento dellattuale che comportando una imbalsamazione della piazza apre concretamente alla prospettiva che il posto venga occupato da tavolini per bar e pizzerie. Quindi ad una fruizione per turisti, visitatori e cittadini di ogni estrazione si rischia che si sostituisca una fruizione solo per quelli di fascia alta, Piazza Signoria docet! E daltronde la concessione di spazi pubblici in piazze per questo tipo di attivit stata largamente praticata dallamministrazione comunale, cos da avere poi introiti dalloccupazione di suolo, arrivando fino a privatizzare intere piazze (ad esempio San Pier Maggiore e Peruzzi). Non altrettanto sensibile si invece dimostrata per linstallazione di panchine e tutto ci che servisse a favorire una fruizione sociale e pubblica, di questo penso si dovrebbe discutere in maniera larga e partecipata! Come insegna la vicenda di Piazza Duomo infatti il tema della riqualificazione impone discussione, confronto ed esplicitazione anche sul dopo!

Sgherri replica al consigliere della lega nord Lazzeri: continuer a dormire sonni tranquilli. Pensi piuttosto ai tagli fatti dal Governo Berlusconi
Firenze, 3 aprile. Continuer a dormire sogni tranquilli nonostante che il Consigliere Lazzeri, come ha dichiarato alcuni giorni orsono, mi aspetti al varco. Il richiamo del consigliere della lega nord alla coerenza fa sorridere in quanto proviene da un esponente di una forza politica che quando stata per anni al governo, fino a pochi mesi fa ha praticamente azzerato i fondi per sociale e socio sanitario: viene da chiedersi perch Lazzeri sia rimasto nella Lega di fronte a scelte di questo tipo. Per quanto riguarda il merito: lesclusione della compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie alla quota socio sanitaria e,oggi della quota sanitaria dei servizi socio sanitari e sanitari ricordo che sono state e sono nostre battaglie storiche che abbiamo sempre portato avanti negli anni con coerenza. Coerenza che ci ha portato poche settimane fa a sostenere una campagna in questa direzione, campagna che tuttora in corso! Con questo ritengo la polemica chiusa e non replicher oltre.

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Aeroporto Galilei e rinnovo CDA


No a pastrocchi: si proceda a nuove nomine
Segreteria Provinciale PRC Pisa
La societ Sat si trover nel prossimo futuro a gestire laeroporto di Pisa in una nuova situazione, creatasi sia per il rilevante ed importante sviluppo di questi ultimi anni, che per la nuova fase di integrazione con lo scalo fiorentino. Questo contesto, a nostro modo di vedere, ha bisogno al di l del giudizio che possibile dare sul CdA oggi a fine mandato, di nuove idee, nuove energie e soprattutto nuove competenze. Pertanto, siamo convinti che arrivato il momento di ringraziare gli attuali componenti del CdA per il lavoro svolto e andare a nuove nomine. In questa direzione, anche la legge regionale in materia traccia la strada da seguire e auspichiamo che sia rispettata senza interpretazioni di convenienza. La legge infatti parla di nomine e non di designazione: pertanto chiarissima la volont di impedire il terzo mandato dei consiglieri. Il cambio di posto al tavolo del CdA non , a nostro avviso, consentito e lavoreremo a tutti i livelli affinch una diversa interpretazione sia abbandonata da tutti i soggetti interessati. Dalla lettura della stampa locale apprendiamo invece che parte del PD vorrebbe riconfermare per il terzo mandato alcuni consiglieri di nomina pubblica, fatto che riteniamo oltre che inaccettabile per le precedenti motivazioni, dannoso in quanto rafforzer nei cittadini il disprezzo nella politica. Si tratta di un grave errore per la salute della nostra democrazia, purtroppo oggi minacciata anche dal governo tecnico in carica. Inutile adottare codici etici se poi, con il vecchio valzer sulle poltrone, si offre questa opportunit di critica e di allontanamento dei cittadini dalla politica.

San Giuliano, PRC-PdCI sul bilancio preventivo 2012


Andrea Vento - segretario del Circolo di San Giuliano Terme di Rifondazione Comunista Libertario Bacci - segretario della sezione San Giuliano Terme del Partito dei Comunisti Italiani
6/04/2012 - Il bilancio preventivo del 2012 avrebbe dovuto essere la risposta politica alla rottura del patto di stabilit avvenuta nello scorso esercizio. Per risposta politica si intende [] un inversione di rotta rispetto alle scelte fatte in passato e che hanno causato il dissesto delle finanze comunali senza che i cittadini ne abbiano tratto il minimo beneficio. Ci sentiamo ripetere che le cause del dissesto sono da ricercarsi nelle manovre dei governi che si sono succeduti e si imputa allo spread limpossibilit del Comune di far fronte ai propri impegni. Si tratta di una posizione irresponsabile: i motivi della crisi, che senz altro hanno la loro radice remota nelle sciagurate scelte del governo Berlusconi prima e di quello Monti adesso, debbono esser ricercate anche negli errori della Amministrazione Panattoni. Non infatti credibile che solo il Comune di San Giuliano abbia derivato cos gravi conseguenze dalle politiche governative. Le scelte della attuale maggioranza, che abbiamo puntualmente criticato in passato, sono state sostanzialmente quelle di ritenere che solo attraverso la vendita (svendita) del patrimonio comunale si potesse risanare il bilancio, attuando parallelamente tutta una serie di politiche per lo sviluppo in settori che solo la fantasia dei nostri amministratori riteneva strategici: [] effettuando nel contempo una politica del personale che non pu esser che definita clientelare, sia per le passate assunzioni facili, sia per la pletora di dirigenti beneficiati. [] Sull altro versante, quello delle entrate, si assiste ad unassurda corsa al ribasso: Ci che si garantiva vendibile per una cifra, viene oggi messo in vendita alla met. La stessa deprecata vendita delle farmacie niente di pi che un ipotesi ed il prezzo che si vorrebbe spuntare viene diminuito tutti i giorni, anche a seguito dei provvedimenti di liberalizzazione approvati dal Governo. Di fronte ad una giunta ed una maggioranza che versa in uno stato confusionale, il PRC e il PdCI di San Giuliano, nel ribadire che nessuna delle proposte costruttive che avevamo avanzato stata presa in considerazione e davanti alla pervicace volont di continuare imperterriti a perseguire le scelte che hanno portato al dissesto salvo applicare al massimo tutte le tasse, imposte e balzelli che i governi Berlusconi prima e Monti adesso con singolare concordanza consente di far gravare sui cittadini, non vedono altra strada che chiedere al Sindaco ed alla Giunta di avere un sussulto di dignit e di fare un passo indietro presentando le dimissioni.

Venerd 13 aprile alle ore 20:30


nella nostra sede in Via San Martino a Viareggio riunione sui temi:

QUESTIONI ENERGETICHE E SISTEMA IDRICO REGIONALE


Alla riunione partecipano Roberto BALATRI e Monica SGHERRI

n. 11 del 11/04/2012

Referendum consultivo sul comune unico del Casentino


Il Casentino formato da 13 comuni (Montemignaio Castel San Niccol Stia Pratovecchio Poppi Ortignano Raggiolo Bibbiena Castel Focognano Chiusi della Verna Chitignano Talla Subbiano Capolona), molti dei quali con elevati indici montani; Subbiano e Capolona per quanto riguarda il socio sanitario sono inseriti in ambito di Arezzo. La Regione Toscana ha autorizzato il referendum consultivo sul comune unico del Casentino in data 6 e 7 maggio 2012, in concomitanza con le amministrative di Montemignaio. La campagna referendaria era stata sostenuta da un comitato civico e dalla lega nord, che avevano raccolto, pi o meno legittimamente, circa 6.000 firme, anche approfittando dellonda emotiva e demagogica del momento: sugli sprechi della politica, della comunit montana vista come un carrozzone senza senso, ecc. Storicamente, raccontano vecchi compagni, lunica fusione tra municipi limitrofi fu fatta, durante il periodo fascista, tra Pratovecchio e Stia; dopo la Liberazione i primi atti furono il ritorno alle presedenti municipalit. La discussione sul comune unico che la Federazione della Sinistra Casentino ha fatto, va per oltre i fatti storici e oltre il motto che decentrare e meglio che accentrare. Noi pensiamo che un comune unico che sarebbe per estensione territoriale il 2 dItalia dopo Roma, ma con una popolazione di meno di 50.000 abitanti, ad oggi sarebbe ingestibile. Pensiamo che provocherebbe tanti disservizi, renderebbe ancora pi marginali tante zone montane e non garantirebbe una rappresentanza democratica eletta per molti degli attuali comuni con bassa popolazione. Ad oggi, superata per legge la comunit montana, stata costituita lunione dei comuni del Casentino, di cui fanno parte 9 dei 13 comuni (Subbiano, Bibbiena e Pratovecchio sono rimasti fuori per scelta politica, Capolona per motivi amministrativi). I rappresentanti nelle istituzioni della Federazione della Sinistra hanno avallato questo nuovo assetto istituzionale, pur consapevoli che rappresenta unaccelerazione verso il bipolarismo e svuotamento dei poteri delle giunte e dei consigli comunali. Lunione dei comuni ha mantenuto le deleghe regionali sulla forestazione bonifica- agricoltura gi detenute dalla comunit montana, che rappresentano una ricaduta economica importante sul territorio. Lunione dei comuni non ci piace, ma pensiamo che possa essere un passaggio necessario per arrivare nel tempo ad un nuovo assetto istituzionale, che possa prevedere 3 comuni: Casentino Nord, Casentino Centro e Casentino Sud, pi omogenei tra loro e pi funzionali e governabili. Vediamo con piacere i percorsi avviati da alcune municipalit limitrofe ad unirsi: SubbianoCapolona e, soprattutto, Castel San NiccolMontemignaio, la cui esperienza pluriennale di servizi associati ha gi portato in passato economicit, premialit (l.r.40) e scarsissimi disservizi. In conclusione la Federazione della Sinistra Casentino il 6 e 7 maggio, dar indicazione di voto contrario al comune unico.

Bretella Prato Signa. Sgherri: si conferma necessaria ma ridimensionata. La lezione del dimensionamento giusto dovrebbe valere anche per il sottoattraversamento AV di Firenze.
Firenze, 4 aprile. Bretella Prato Signa. Se sugli aspetti giudiziari della vicenda doveroso che sia la magistratura a fare chiarezza, per quanto riguarda il merito la relazione del presidente Rossi oggi in Consiglio Regionale stata puntuale e chiara. Nella sostanza per vi il profondo disagio per il ripetersi di esempi di opere pubbliche, gi nate con un costo spropositato (perch il progetto era sovradimensionato rispetto alleffettivo fabbisogno) che nel tempo cresce in maniera smisurata fino a renderlo per la Regione insostenibile Il grande punto che rimane aperto riguarda il perch dellanticipo dei finanziamenti prima del progetto definitivo, e la fase pi che delicata e difficile oggi del loro recupero a causa della crisi in cui versano le imprese coinvolte - . Nello specifico del progetto quello che emerso da numerosi interventi al dibattito di questa mattina in Consiglio Regionale la riconferma della necessit di realizzare un ponte sullArno capace di soddisfare le esigenze soprattutto delle aree industriali delle due sponde e di Prato, ridimensionando quindi lopera alle effettive necessit e di conseguenza anche con impatti ambientali e costi sostenibili. Posizione questa che noi abbiamo storicamente sostenuto. La lezione che emerge dal dibattito di oggi, soprattutto affinch non si ripeta in futuro, quella che perch le opere infrastrutturali necessarie si realizzino devono essere dimensionate alle effettive necessit dei territori e dunque alla sostenibilit ambientale ed economica. Tutto questo ci inviterebbe, affinch la discussione non si ripeta in futuro, a rivedere il progetto di sottoattraversamento di Firenze: opera faraonica e totalmente sovradimensionata, ambientalmente devastante ed economicamente onnivora di tutte le risorse che potrebbero essere destinate alla modernizzazione del sistema ferroviario regionale e metropolitano, la vera priorit, altrimenti condannato a un a marginalizzazione insostenibile. La citt ha bisogno di unopera infrastrutturale per lattraversamento del trasporto veloce nazionale, ma il giusto dimensionamento sta nelle proposte conosciute di attraversamento in superficie!

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LEnte c, ma il parco no
Montioni tra immobilismo e degrado
Uniti per Suvereto
05/04/2012 - Il Parco di Montioni, uno dei pi estesi della Toscana istituito tra il 1996 e il 1998, abbandonato a s stesso, vittima della politica dei vari enti: il bosco degradato, i beni culturali trascurati, i sentieri scarsamente segnalati. Anche le uniche opere fatte oltre 10 anni fa dalle passate amministrazioni (restauro ex scuola, recupero stalloni a fini ricettivi, parcheggio, percorso dellallume) sono pressoch abbandonate. Lo stesso piano del parco, pagato e approvato dalla Provincia, giace inattuato nei cassetti. Il piano fu approvato dalla Provincia di Livorno nel 2008 e lallora assessore alle aree protette Anna Marrocco annunciava trionfalmente sui giornali che questo piano innovativo avrebbe fatto vivere il parco, promuovendo luso delle risorse forestali e naturali integrato con le attivit della comunit. Si parlava di agricoltura biologica e di turismo, ma a distanza di anni non si fatto niente. Lunica cosa che i nostri amministratori sono riusciti a fare un altro Ente che non funziona: il Consorzio per la Gestione del Parco Interprovinciale di Montioni, istituito tre anni fa e totalmente inattivo. Poltrone che finora non sono servite a niente. A fine 2009 furono gli stessi sindaci di Follonica e Suvereto a lamentare il mancato funzionamento, ma niente. Che bisogno cera di fare un altro ente quando cera gi la Societ dei Parchi, che costa cara ai comuni e che poteva gestire anche la maggior parte delle attivit di Montioni? Del Consorzio di Montioni fanno parte rappresentanti delle province di Livorno e Grosseto e dei comuni di Suvereto, Massa, Follonica, Piombino e Campiglia. Per Suvereto il posto nellEnte occupato dallassessore e vicesindaco Alessandro Teglia, che mai si preoccupato di riferire al Consiglio comunale sul Parco di Montioni e su cosa ha fatto lEnte parco in questi anni e sul bilancio dello stesso. Intanto sono usciti studi e ricerche che dimostrano limportanza ambientale, economica e culturale degli oltre 5000 ettari di Montioni, grandi potenzialit che potrebbero essere molto utili in tempi di crisi, per il turismo, per le attivit forestali e per loccupazione. Ma che nessuno si preoccupa di curare e di valorizzare. Nellultimo consiglio comunale Uniti per Suvereto ha provato a sollevare il problema, ma il sindaco Pioli ha risposto bruscamente che il Parco di Montioni non riguarda la Societ Parchi, che pure il Comune di Suvereto finanzia. necessario che nel Parco di Montioni vengano fatte delle azioni concrete e che questo parco sia riconnesso al sistema dei parchi della Val di Cornia e al sistema provinciale delle aree protette. Dovrebbe essere un vanto per il Comune di Suvereto e per la Val di Cornia, invece sembra un vecchio dimenticato. Uniti per Suvereto propone che i sindaci prendano liniziativa e di presentare subito un programma delle cose da fare per Montioni, partendo dalla cura del bosco e dai beni culturali presenti nel parco, inserendo queste iniziative nello schema pi generale di marketing territoriale che dovrebbero partorire a breve le amministrazioni.

Sgomberate trenta persone in emergenza abitativa: ma quale soddisfazione?


da www.rifondazionepisa.it - Martina Battaglia Responsabile immigrazione segreteria prov.le Soddisfazione in casa PD. Mentre a livello regionale si stappa la bottiglia buona per la riforma del lavoro - hanno fatto quello che chiedevamo recita un manifesto delirante - , a Pisa, pi modestamente, si esprime soddisfazione per uno sgombero di trenta esseri umani, dieci dei quali minori, da un immobile ex bene comune oggi del gruppo Bulgarella da anni abbandonato, il complesso dei Frati Bigi. Dal Comune si affrettano a tranquillizzare gli animi: A giorni sar iniziata la cantierizzazione dellarea e a maggio partiranno i lavori per la zona residenziale commerciale. Pisa esulta, avevamo proprio bisogno di altre aree residenziali e commerciali, ci sono cos pochi immobili vuoti in citt! Nessun cenno ai trenta esseri umani sgomberati con tanto di unit cinofile, destino vuole che siano anche tunisini e rumeni, quindi come il buon professor Dal Lago insegna, nonpersone. Poi viene fuori che era solo propaganda: le nonpersone sono ancora l, ma il Comune si era affrettato a diramare comunicati colmi di soddisfazione per aver restituito alla citt, cio a Bulgarella, limmobile depurato dallillegale e ingombrante presenza dei tunisini-rumeni in emergenza abitativa. La Lega si sfalda, qualcuno a Pisa ha gi cominciato a riempire i buchi che lascer. Campagna elettorale cominciata.

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EMERGENZA LAVORO
Commissione regionale per lemergenza occupazionale: mozione per lavoratori esodati dopo riforma Fornero e sistema centri per limpiego a rischio con soppressione Province
da www.consiglio.regione.toscana.it
Mozione per lavoratori esodati dopo riforma Fornero. Laula approva latto presentato dalla commissione per lemergenza occupazionale che impegna la Giunta ad intervenire presso Governo e Parlamento Firenze La Giunta regionale impegnata ad attivarsi con Governo e Parlamento perch siano risolti tutti i problemi creati dallultima riforma pensionistica nei lavoratori over 50 esodati, in mobilit o autorizzati alla contribuzione volontaria e che non possono pi accedere in tempi rapidi al trattamento pensionistico. quanto dispone una mozione approvata allunanimit sottoscritta dai componenti la commissione emergenza occupazionale (primo firmatario il presidente, Paolo Marini, FdS-Verdi). Sistema centri per limpiego a rischio con soppressione Province. Laula approva una mozione che sollecita la riorganizzazione amministrativa necessaria per le politiche economiche e del lavoro. Firenze La soppressione delle Province rischia di avere ripercussioni sulle politiche economiche e del lavoro, e segnatamente sui centri per limpiego. Di qui linvito alla Giunta regionale per attivarsi con Governo e Parlamento, perch siano tenuti presenti questi aspetti allinterno del processo di riorganizzazione della struttura amministrativa dello Stato. quanto prevede una mozione approvata dal consiglio e presentata dai componenti della commissione emergenza Il testo votato prende le mosse dalle riforme pensionistiche intervenute nel nostro Paese e assume la prospettiva di migliaia di lavoratori senza reddito da lavoro, ammortizzatori sociali e senza possibilit di accesso alla pensione per alcuni anni. Al momento, afferma il testo, appare ancora indefinito il meccanismo di accesso e i fondi a disposizione per la non applicabilit delle norme contenute nella riforma Fornero per i lavoratori esodati, meccanismo che appare non solo fumoso ma anche di entit indefinita. Il testo votato ricorda che anche recentemente il Parlamento ha accolto un ordine del giorno in cui venivano sollevati numerosi problemi suscitati dalla riforma Fornero, e con il quale si invitava il Governo ad intervenire rapidamente per risolvere il problema. di in considerazione le attuali crisi economiche sul territorio toscano, nella soluzione delle quali gli enti territoriali sono chiamati a dare il loro fattivo contributo. La soppressione delle Province determinerebbe un vuoto amministrativo e politico nella gestione delle crisi aziendali e di conseguenza tutte le vertenze ricadrebbero nelle competenze della Regione, che resterebbe lunico ente territoriale in grado di svolgere un ruolo attivo nella gestione delle vertenze stesse. Ma bisogna essere consapevoli che le risorse della Regione da sole non possono essere sufficienti per garantire il rilancio dello sviluppo regionale a fronte di una crisi che attraversa leconomia mondiale.

occupazionale (primo firmatario Paolo Marini, FdS-Verdi). Astenuto il consigliere dellIdv Rudi Russo, che aveva invitato a rinviare la mozione in commissione per prospettare unidea da farne poi oggetto della mozione. Gli ha risposto Paolo Marini, precisando che la mozione gi un punto di mediazione, che non vuole entrare nel merito, ma prospettare un problema che si creerebbe in Toscana se, contestualmente alla cancellazione delle Province, non si prendessero appositi provvedimenti. Il testo prende atto della prevista costituzione di enti di secondo livello (cos nelle Disposizioni urgenti per la crescita, lequit e il consolidamento dei conti pubblici: Dl 6 dicembre 2011). Vengono quin-

Petizione popolare NO ISEE


per lesclusione dalla compartecipazione ISEE di prestazioni e servizi sanitari e sociosanitari
www.noisee.it noiseetoscana@gmail.com

Atti in Consiglio - i testi su www.prcgruppotoscana.it


Mozioni: n. 431 del 04/04/2012: Il ruolo dei centri per limpiego in relazione alla prospettata soppressione delle Province
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

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ART.18: LA CGIL SOSPENDE LA PETIZIONE LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA NO


"Il ddl lavoro cambiato ed stato reintrodotto il reintegro per i licenziamenti economici ingiustificati. C' un nuovo testo e per questo ci sembrato logico sospendere per il momento la raccolta di firme. Rimaniamo vigili e seguiremo l'iter parlamentare. Intanto vi ringraziamo: in tantissimi hanno voluto sottoscrivere la petizione. Ora la mobilitazione continua per migliorare la riforma, per un fisco pi giusto, per un lavoro stabile e qualificato". Con queste parole che sanno un po' di presa in giro la CGIL fa sapere dal suo profilo fb che sospender la raccolta firme per difendere l'art.18. Il segnale di resa sembra evidente, la controriforma Monti sull'art 18 va bene cos com'. I banchetti di raccolta firme della Federazione della Sinistra invece continueranno a tenersi per dire chiaramente che la manomissione dell'art 18 inaccettabile. Firma su: www.federazionedellasinistra.com

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