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Geometria delle somme di potenze di interi consecutivi

Articolo dello stesso Autore, pubblicato sul volume 92 n. 525 di The Mathematical Gazette del Novembre 2008

Stefano Costa stefano.costa74@virgilio.it

Viene presentato un approccio alla somma di potenze di interi consecutivi, in forma di relazione ricorsiva:
n n 1

k m = Sm (n) = m
k=1 0

Sm1 (x) dx + 1 m
0

Sm1 (x) dx n

(1)

Ricavai questa formula parecchi anni or sono, ma allora ero interessato a qualcosa di computazionalmente eciente, e dal momento che essa non lo ` per nulla e la chiusi in un cassetto. Lho ritrovata per caso sei mesi fa; ho fatto qualche ricerca in letteratura e sul web, ma non sono stato in grado di trovare alcunch e di simile. La formula ` di facile lettura, e permette di fare a meno di polinomi e di Bernoulli, coecienti binomiali o funzioni di Riemann, profondamente connessi alle somme di potenze ma di certo meno usuali. Per di pi`, essa fa luce u sulla struttura geometrica soggiacente: le costruzioni che si trovano alla ne dellarticolo possono essere comprese anche senza integrali, e potrebbero essere impiegate per unintroduzione non analitica alla materia.

Facciamo innanzitutto una veloce carrellata di alcuni approcci standard al problema dellespansione di Sm (n) come funzione esplicita di n e m. In ultima essenza, si tratta di trovare un polinomio di ordine m + 1 (Shultz, 1980)
m+1

P (x) =
j=0

cj xj

tale che P (n) = Sm (n). Questo si pu` ottenere, banalmente, come soluzione di o un ben denito sistema lineare di m + 2 equazioni in m + 2 incognite (i cj ), ma osservando che n k m = n k m , vale m 1 k=1 k=0
0 1

km = 0
k=0

e
k=0

km = 1

e cio` ogni polinomio assume i valori 0 e 1. Siamo pertanto sicuri che c0 = 0 e e cj = 1, ed alla ne si rimane con il seguente sistema di m + 1 equazioni in m + 1 incognite: aij = ij (cj ) = (Sm (i)) del quale un 1 2 3 i, j = 1, . . . , m + 1

semplice esempio per m = 2 `: e 1 1 1 c1 1 1 1 4 8 c2 = 5 = c1 = , c2 = , c3 = 6 2 3 9 27 14 c3

La famosa forma chiusa di Faulhaber (Academia Algebr, 1631), qui esposta con notazione algebrica moderna (Conway and Guy, 1996)
n

km =
k=1

1 (m + 1)

j=0

m+1 j

Bj (n)m+1j

ove Bj (x) sono i polinomi di Bernoulli, ore naturalmente una prospettiva pi u profonda, portandoci tuttavia ben distanti da un contesto di soli numeri interi. Sistemi per ricavare i cj come (Guo and Qi, 1999)
m+1

(1)ip+1
i=p+1

i p

ci = p,m

p = 0, 1, . . . , m

sono computazionalmente ecienti, ma ancora pi involuti, e chiamare in causa u le funzioni di Riemann e Hurwitz ed i numeri complessi (Apostol, 1995)
n

k m = (m) (m, 1 + n)
k=1

ne fa una materia da specialisti.

Per preparare il terreno prima di dare una dimostrazione alla (1), richiamiamo alcune particolari propriet` dei polinomi di Bernoulli (si rimanda il lettore a interessato a [1], [7] e [8] per un elenco delle propriet` pi` note), e formuliamo a u due proposizioni ausiliarie. Sia Bm (x) il polinomio di Bernoulli di grado m 1; allora sono soddisfatte le seguenti identit`: a Bm+1 (n) Bm+1 (a) = m+1
n

Bm (t) dt
a n

Bm+1 (n + 1) Bm+1 (0) = m+1


x+1

km
k=0

Bm (x + 1) Bm (x) = mxm1 Bm (t) dt = xm


x

e, per completezza, ricordiamo che in generale si ha


a

m
0

tm1 dt = am

Con le notazioni spora, valgono le seguenti:

Proposizione 1 (di integrazione).


n

km =
k=0

Bm+1 (n + 1) Bm+1 (0) = m+1

Bm+1 (n) + (m + 1)nm Bm+1 (0) = m+1


n

=
0

Bm (x) dx + nm

e Proposizione 2 (del coeciente).


1 1

1m
0

Sm1 (x) dx = 1 m
0 1

Bm (x + 1) dx + m m
1

1 0

Bm (0) dx = m

=1 m
0

mxm1 dx + m m

Bm (x) dx + Bm (0) = m 0 = 1 1 + Bm (0) = Bm (0)

Siamo ora pronti a dare la seguente Proposizione 3 (di ricorsione).


n 1

Sm (n) = m
0

Sm1 (x) dx + 1 m
0

Sm1 (x) dx n

Dimostrazione. Procediamo per induzione. Per m = 0 abbiamo


n n

S0 (n) =
k=1

k0 =
k=1

1=n

da cui
n n

1
0

S0 (x) dx + 1 1
0 n

S0 (x) dx n =
1

=
0

x dx + 1
0

x dx n =

n n2 + = S1 (n) 2 2 Supponiamo ora che la (1) sia valida per m. Allora partendo dalla Proposizione 1 e con qualche passaggio si ottiene: =
n

Sm+1 (n) =
0 n x

Bm+1 (x) dx + nm+1 = dx + nm+1 = Bm+1 (0) dx =


0 n

=
0

(m + 1)
0 n x

Bm (t) dt + Bm+1 (0)


n

= (m + 1)
0 0

Bm (t) dt + xm = (m + 1)
0

dx +

Sm (x) dx + Bm+1 (0) n

e grazie alla Proposizione 2 questo completa la nostra dimostrazione. Mi ` sembrato interessante come la formula per la somma di una potenza e possa essere costruita direttamente dalla potenza precedente, salvo che per il termine in n, che naturalmente diviene n2 nel processo di integrazione, e che la somma dei coecienti {cj } sia essa stessa connessa al medesimo integrale: mettendo insieme le Proposizioni 2 e 3 si mostra che
m+1 1

cj = m
j=2 0

Sm1 (x) dx

con

c1 = Bm (0)

Fin qui, solo analisi matematica, ma la Formula (1) ha un aspetto chiaro e semplice, ed unattenta lettura ne suggerisce una facile interpretazione geometrica.

La somma delle potenze di ordine 0 ` naturalmente 1 + 1 + + 1 = n = e dx, ed alcuni segmenti allineati lungo lasse x (una dimensione) sono sucienti per una chiara illustrazione. Non c` qui la reale esigenza di un integrale, e tuttavia esso ci consentir` di sviluppare un seguito coerente. Restando sulla a
n 0

y
x2 x 2 2

y=

dx x

x dx

x x
x=0 dt
x

Fig. 1: interpretazione geometrica delle potenze di ordine 0 e 1 Figura (1), si potrebbe allineare i segmenti di lunghezza 1, 2, 3 e cos` via lungo lasse x per illustrare la somma delle potenze di ordine 1 (in basso a sinistra), tuttavia ` pi` conveniente passare al piano (2 dimensioni) e mantenere incree u menti di lunghezza unitaria sia lungo lasse x che lungo lasse y. Questo tipo di illustrazione ` ben noto in letteratura, ma questa volta ci concentriamo sul e fatto che larea del triangolo bianco n2 /2 ` lintegrale della somma delle potenze e di ordine 0 (ci` n), e che, per ogni incremento unitario, dobbiamo aggiungere e n/2 per riempire i buchi (triangoli in grigio chiaro), ove 1/2 ` esattamente pari e alla dierenza fra 1 e lintegrale fra 0 ed 1 della somma delle potenze di ordine 0. Che dire sulla somma delle potenze di ordine 2? Ancora, limitare la nostra visuale al piano xy non ci dice molto. Sfruttiamo invece lulteriore dimensione,

e ridisponiamo le cose come in Figura (2). Gli incrementi unitari sono ora ugualmente distribuiti lungo ciascun asse, ed ogni passo porta sulla scena un altro quadrato. Dobbiamo ora dimostrare come questo volume sia in relazione ad un integrale che coinvolga le superci in Figura (1). Innanzitutto, scriviamo
y x z

Fig. 2: ridisposizione delle potenze di ordine 2 nello spazio tridimensionale la Formula (1) in modo esplicito per questo caso, con una piccola manipolazione:
n

S2 (n) = 2
0

x x2 + dx + 1 2 2 2
n 0

1 0

x x2 + dx n = 2 2
1

=2

x x + dx + 2 2

1 2

x x2 + dx n 2 2

(2)

Se per un istante tralasciamo il fattore comune 2, gli integrali forniscono esattamente met` del volume mostrato in Figura (2), in accordo alla Figura (3a), il cui a corpo principale ` composto dal tetraedro generato per integrazione dallarea e triangolare bianca in Figura (1). Ciascun triangolo grigio chiaro in Figura (1) genera un volume OY A B Z che, unito ad un piccolo tetraedro OA B O , forma 1/2 cubo di lato unitario. Sembra che stiamo ottenendo il nostro mezzo volume; il coeciente 2 della Formula (2) sistemer` le cose. a Forse il metodo pi` semplice di verica ` contare. Innanzitutto, notiamo u e che il piccolo tetraedro OA B O ha volume 1/6, come si pu` ricavare per inteo grazione (o semplice osservazione), pertanto il rimanente pezzo OY A B Z, che completa il mezzo cubo, ha volume 1/3. Quindi, gli inserti in grigio scuro, che rappresentano le parti di cubo unitario sezionate dallarea triangolare in grigio chiaro OAB in Figura (3a), hanno ancora volume 1/6: questo si vede facilmente per simmetria, come nel dettaglio in gura (3d). In Figura (3a) abbiamo un vol1 1 ume principale limitato dal triangolo OAB, composto di: 6 6 +3(1 6 )+11, 9 per un volume totale di 2 . Poi abbiamo 6 poliedri del tipo di OY A B Z e 3 1 tetraedri in grigio scuro, per un totale di 6 1 + 3 6 = 5 . A conti fatti: 3 2 9 5 14 12 + 22 + 32 + = =7= 2 2 2 2

z B

V =0

x dx 2

Z y a z x
dV = x dx 2
2

y c

B' A

y b

x x2 =0 t dt 2

Fig. 3: varie sezioni e relazioni fra volumi Ci` che si ottiene per integrazione `: o e
3 0

9 x2 dx = 2 2

cio` il volume del tetraedro maggiore, e e


3 0

x 9 dx = 2 4

cio` il volume in Figura (3c), dove ciascun mezzo cubo unitario conta per un e 9 OY A B Z pi` un tetraedro grigio scuro. La somma n qui vale 2 + 9 = 27 ; u 4 4 lultimo pezzetto ` dato da e 1 2
1 0

x x2 + dx 3 = 2 2

1 1 1 2 6 4

3 =

1 1 3 = 12 4

vale a dire, n volte la dierenza fra mezzo cubo unitario, il tetraedro OA B O e 1/4 di cubo unitario (i triangoloidi in Figura (3c)). Sm (n) ` il volume in Rm+1 costruito sulla supercie Sm1 (n) in Rm+1 . e

Ultimo, ma non meno importante, un tentativo di illustrazione della somma delle potenze di ordine 3. Dire che si faccia unenorme fatica solo ad immaginarlo ` ben poco (chi scrive ` ingegnere elettrotecnico, e non pu` che essere francae e o mente a terra), tuttavia facciamo un tentativo e lasciamo i nostri lettori con una sda a fare di meglio!

Fig. 4: liper-somma!

Riferimenti bibliograci
[1] M. Abramowitz and I. A. Stegun. The Handbook of Mathematical Functions. Dover, 1972. [2] T. M. Apostol. Introduction to Analytic Number Theory. Springer-Verlag, 1995. [3] J. H. Conway and R. K. Guy. The Book of Numbers. Springer-Verlag, 1996.
k [4] S.-L. Guo and F. Qi. Recursion formulae for u m=1 m . Zeitschtift fr Analysis und ihre Andwendungen, 18:11231130, 1999. n

[5] D. E. Knuth. Johann faulhaber and sums of powers. Computation, 61:277294, 1993.

Mathematics of

[6] H. J. Shultz. The sums of the kth powers of the rst n integers. Amer. Math. Monthly, 87:478481, 1980. [7] Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Bernoulli polynomials. Bernoulli Polynomials. [8] Wolfram MathWorld, http://mathworld.wolfram.com/BernoulliPolynomial.html. Bernoulli Polynomials.

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