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Terra non gravare su di lui abbi questa premuta che lui stesso in vita ebbe per te.

Carlo, che il cielo non ti sembri sconfinatamente immenso in modo che tu non debba sentirti sperduto. Che non tornino estati e primavere, che non sboccino pi fiori. che non ci sia pi mare limpido e odoroso, che non cantino gli uccelli, che si spengano le lucciole, che venga coperto dalle nuvole il sole e s'imbruniscano la luna e le stelle, che la musica non allieti pi le serate tra la sabbia e i fal, che il vento non scuoti forte e impetuoso le foglie degli alberi, che i delfini non s'innabbissino nei mari e le aquile non squarcino pi il cielo, che vengano spente le candele nelle chiese, che il tramonto non si vesti pi di rosso ma che anzi tinga il cielo di nero come il mondo tutto, che spariscano gli arcobaleni e si sgretolino i coralli perch tu non possa vedere tutto ci e piangere per la vita che pi non hai.

Genova,2011 Se il tempo fosse creta e come questa malleabile se si potesse riplasmare lo spasmodico succedersi degli eventi,rimescolare insieme volti visi vite la storia

degli ultimi dieci anni.Se tutto fosse nastro di una vecchia,vecchissima,videocassetta,se il tasto rew non fosse la chimera e si smettesse di riavvolgere indietro solo fotogrammi su cui sono impressi un defender e un estintore.Se fosse possibile trascinare la storia indietro tutta.Senza eccezioni senza trascurare neanche un tramonto o un temporale estivo.Allora.Allora il momento a cui vorrei tornare sarebbe quello.Genova.2001.Tra un defender e un estintore.Mi ci parerei io.Per Carlo.Per la giustizia.Le parole feriscono ma non difendono, storia antica questa.Per difendere ci vogliono scudi,metallo o carne umana conta poco.Mi piacerebbe riordinare a mio piacere il susseguirsi degli eventi,rialzare due torri gemelle ,trattenere quattro aerei a terra e soldati in patria,mi piacerebbe anche dire qualcosa che al momento giusto sarebbe tornare utile,svoltare a sinistra invece che proseguire dritto (la destra quella mai) nel percorso tortuoso complicato della mia vita,avrei detto addio a un paio di persone che in dieci anni hanno mio malgrado superato quel limes labile tra la vita e la morte.Ma.Ma pi di tutto.Vorrei tornare a Genova.Tredicenne per magia.Avvertirti prima.Non andare,non te ne importare,lascia andare Carlo tanto quelli faranno sempre come vorrano.Non vinceremo.Il movimento si sgretoler,i vecchi comandanti saranno solo sbiaditi fantasmi in un panorama politico pi oscuro della selva in cui si ritrov Dante,vattene al mare.Cresci e invecchia.Vivi.Fai quello che vuori ma vivi.Tanto chi eri andato a contestare rimarr per ben dieci anni al governo appellandosi ancora ridicolmente al leggittimo impedimento dopo prostituzione minorile e accuse di pedofilia.Tanto quello ricorder dieci anni dopo che al g8 di Genova si stati bene e in pace prorpio una bella esperienza.Bella. Lasciali stare.Pensa ai tramonti che avrai da guardare,agli oceani in cui ti andrai a bagnare,alla vita che genererai o magari che guarderai scivolare lenta come lento il bianco andr a colorare le tempie. Ti eviterei quel destino perch quel sacrificio,quella presa di coscienza stata bistrattata quanto la tua memoria.Quanto i quattro ideali,sempre quelli,che ancora ci portiamo dietro,il nostro bagaglio culturale che sembra poco e pesa troppo,quel peso che ancora mi permette di guardare avanti. Ma mi ci parerei io dietro quell'estintore.Dietro quel defender.Davanti a quel qualcuno che si chiamasse Mario o no ormai poco importa.Lo farei per tutti i fottuti del pianeta,quelli costretti ad abbassare la testa davanti a una pistola,allo strapotere della divisa,lo farei per i partigiani che si facevano fucilare guardando dritto negli occhi gli aguzzini in nero,lo fare per i ragazzi come me e te assassinati a migliaia da Pinochet,Desaparecidos li chiamano ma sono stati ammazzati ingoiati da un potere senza argine,sono mroti come te,come me davanti a te,dirompente come un fiume in piena,come il Mediterraneo quando c' mareggiata davanti a Genova.Lo farei per Marcos e gli zapatisti che per farsi vedere si nascondo il volto,per gli uomini e le donne

del futuro,mai abbassare la testa davanti alle ingiustizie.E tu che davanti quel "vi ammazzo tutti zecche" alzasti un estintore vuoto.Tu che ti trovasti solo l davanti come Cristo solo era sul Calvario sotto il peso di quella croce,incredibilmente pi pesante di un estintore.Che la tua croce arrivata dopo,lapide fredda a posarsi sulla memoria di quello che fu,sulla giustizia e la verit,lapide di marmo sigillata,croce inchiodata alle tue mani fredde da chi affoll i salotti televisivi riempendosi consapevolmente la bocca di bugie.Chiodi che ancora oggi ti vengono infilati nella carne,carne che non pi,carne che tutt'uno con il Mare Nostrum sorvegliato dalla Lanterna di Genova. A Genova 2001 io avrei alzato quell'estintore.Beato il paese che non ha bisogno di eroi.Ne abbiamo disperatamente bisogno noi,ma a trovarne,a trovarne. Carlo.Per sempre ragazzo.Carlo per sempre martirizzato.Carlo io non c'ero.Ma ci sono,ogni volta che nella malleabilit del tempo che calderone,miscuglio incasinato di passato presente e futuro da qualche parte in spazi che sono altri,e dimensioni lontanissime quella scena si ripete.Ogni volta che un nastro viene riavvolto,ogni 20 luglio io ci sono.Sono con te.Indosso il passamontagna perch i lacrimogeni mi fanno lacrimare gli occhi,reagisco all'aggressivit e alla prepotenza,alzo l'estintore.Con te cado.Con te subisco.Tenendoti la mano. Se il tempo fosse creta e come questa malleabile se si potesse riplasmare lo spasmodico succedersi degli eventi,rimescolare insieme volti visi vite la storia degli ultimi dieci anni.Se tutto fosse nastro di una vecchia,vecchissima,videocassetta,se il tasto rew non fosse la chimera e si smettesse di riavvolgere indietro solo fotogrammi su cui sono impressi un defender e un estintore.Se fosse possibile trascinare la storia indietro tutta.Senza eccezioni senza trascurare neanche un tramonto o un temporale estivo.Allora.Allora io saprei da che parte stare.Dietro un estintore rosso miseramente vuoto.

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