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In genere, a questo punto, nei libri di poesia si trova una prefazione curata da qualche entusiasta

estimatore, profondo conoscitore dell'inner self poetico, e non solo, dell'autore. Ma in questo caso
ho preferito tralasciare, perch di ci che scrivo possa, l'incauto lettore, interpretare senza
sovrastime esterne o pilotati tragitti interstellari da fare a curvatura dieci. Che ognuno prenda,
insomma, ci che vuole e getti il resto ai gatti sperando che almeno questi apprezzino le lische.
I
ltremare
servivano l'onore e la bont!
" sapevo " per costruire
una via dritta.
#'umilt! di vedersi negli sguardi
pi$ bassi della vita.
#a prontezza nel porgere la mano
e la capacit! di avere un sogno,
appiccicato addosso.
%i questa terra pura mi & rimasto
un sopracciglio nero, aggrottato
su un volto disilluso, pietra dura
e lavica, nel cuore l'ossidiana
dei miei tanti antenati.
Ma il sole che tramonta dentro il mare,
non & cos' banale come sembra
se riesce a trasportare il gran bagaglio
su un'isola lontana, dove
il respiro non morde.
Ci sar! pur qualcosa, oltre alla vista,
che viaggia a brillantezze sconosciute,
per fare si che un giorno, finalmente,
ci sentiremo stupidi e felici.
II
%ettagli
non ho mai dato peso alle parole
vestite in pompa magna,
solennit! delle missioni, mani
protese a massaggiare l'infinito(
diffido dei poeti,
di certe praterie che invadono
lo spazio vuoto fra le stelle.
)er ogni formazione materiale
c'& un ordine impreciso, nei dettagli
risiede la comune precisione
della banalit!.
Come un tramonto,
che & reso eccezionale dalla forma
e non dall'orario,
la bellezza
non puoi toccarla senza un altomare,
sfumature sul vago da annusare,
da portare nel cuore.
*na calligrafia, un profumo,
il ceppo nel camino
e un buon quarto di vino, il tuo sorriso,
...+cco(
il tuo sorriso & una bellezza vera,
e i miei riflessi sotto la tua luce
sono i dettagli.
III
,roppo Cuore
penso a quanto sangue & corso
dentro
per lavarti via, mi accorgo
non & il cambio di tempo
a darmi il ritmo
& sempre questo cuore il contagocce
delle mie giornate
questo mio cuore che non lascia
e giace sonnolento
troppo fermo
fra le coste dove ancora
sento
una flebile battuta
non ha pi$ serrature
da forzare, o stanze aperte
per entrare
questo cuore di portineria
che guarda tutti dietro il vetro
e li ripone dentro un buonasera
I-
-isuali
non ci sono pensieri forti o fragili
esistono le cose come sono
e come noi le vediamo, ci sembrano.
con queste tracciamo i sentieri
e innalziamo macerie,
divinit! assolute, i nostri occhi,
ci fanno innamorare e ci abbandonano
nel volgere di un battito di ciglio
o lungo tutto il tempo che ci vuole
per prendere un abbaglio.
ma tu non devi distogliere lo sguardo,
dare peso e spessore a certo vento
& l'impresa del vetro nell'infisso(
noi che siamo pi$ simili a una vela
dentro il vento cerchiamo direzioni.
-
.us /top
via pergolesi stava nell'allungo
piovoso dei lampioni, la gittata
era di un lampo corto e qualche passo
fra i rivoli irrequieti
lungo lo sguardo azzurro del tuo nome.
una foto
scattata in qualche angolo del mondo
tra un ripristino e un piccolo
incidente.
non trovo, a dire il vero, un rigor mortis
pi$ decente, di questo non pavento
resurrezione alcuna, ma talvolta,
quando piove, ci ripasso
e alla fermata aspetto il numero tre
per vederlo andare via
come una cosa che ho perso per poco.
-I
/paredda 0 1legusta
a +fisio
2ertile dicevi
troveremo %io sul nostro pozzo,
basta una lenza, il molo
e qualche scampolo di cielo da guardare,
un po3 banale
come quella magia che ti prendeva
il viso, al miracolo del pane
diviso, applausi
senza cercare il picco nelle cose
l3emorragia di un sogno, la sua voce
sul palpito impreciso di ogni dove
e le sue mani sul tuo cuore, come
la fantasia di vivere davvero
per qualcosa
il tuo sorriso acceso fra le rose
come se niente fosse, adesso piove
sul mare, sopra tutto ci che muove
i nostri passi, al molo
hanno levato l3acqua.
4on vado pi$ a pescare. 1diosu.
-II
4aturalmente #iberi
+' sempre un punto vago
il nido delle pose dove fingono
i due gabbiani, il volo
che frange sulla vela uccellatrice
chiedeva spazi ampi all'orizzonte.
Ma quando posa il mento sul diorama
l'idea non & pi$ forte
del vento che le sfibra i capelli,
dell'onda che insegue la sua fine
in un rimbalzo illimitato, verso
il poco o nulla che ne resta
quando il mare conta le sue gocce.
4on saranno un paio d'ali
e un becco adunco
le ragioni che spiegano l'intesa,
sar! il sale nel labbro
la rivelazione dell'oceano,
il sapore del sorriso
che rinasce.
-III
,errigno
#'1lma latina incendia le sue mute,
le contrazioni e le doglie, la pangea
che avevi offerto, intera da isolare,
si & sommersa sotto una landa nordica.
#'argilla che mi hai dato & creta, un cotto
che si spacca l'ocarina.
+ppure non & suono sepolto.
Mi basta un breve fiato, il tuo traverso,
" da sempre un capogiro sulle punte "
la scaletta di pietra che va al mare
di ,orre delle /telle,
e tutte le maree si fanno terme.
I5
,attoo
siete il passo inavvertibile del polline
fra i turbini di polveri sottili, la boccata
della sera, quando stringo
forte la cerniera della quarantena
e cresco un giglio d'ofelia tra i reticoli
di fil di fumo, l'arte di voltare
la faccia alle frustate
la cicogna, pura nel cuore e nelle ali
oramai giace ferita sulla gronda
della vostra casa, siete le sole voi
rimaste tra il limite e l'ignoto
come un tatuaggio inconfessato
nell'angolo pi$ intimo dell'intimo
inflessibile mio spazio materiale
5
)iccole cose
ci sono piccole cose, nel vasto
incomodo del tempo, mascherate
di luce propria.
sono in realt! dei cumuli,
certe volte
passaggi sulla terra, come a dire
c'ero. grazie a queste piccole cose
qualcuno si riscrive come pu,
lasciando spazio ad altre calligrafie,
o cambiando la propria.
1ltri si lasciano morire al verso
di fenice incatramata.
ma nulla pu cambiare poi di tanto(
si finisce davanti a una bistecca
a raccontare, tutti,
la stessa cosa. mentre la bottiglia
del vino, si svuota.
5I
%a qui all'1frica
C'& un attico nel mio
pensiero
un'atmosfera tersa
che ho usato per lanciare aeroplanini
e c'& un passaggio blu
nel porto, si vede da quass$
quando mi assento e mi disperdo a sud
del libro d'avventura.
%a qui
non & diverso il mare
dal cielo,
su entrambi galleggiano origami
in attesa del soffio che li guidi
verso gli enormi dove
alle banchine
che spuntano qua e l! nella speranza
lungo le grandi attese della sorte.
+' questa un grande mondo inesplorato
dove la terra sposta le radici
da una piantina all'altra, dallo spazio nel tempo(
e cos' l'1frica & a 4ord del medioevo
posata su un vecchio pianoforte, che
sembra sfumare verso l'infinito
di una moonlight sonata.
,orna il respiro e tutto questo tace
sul bancone,
un'altra birra con la faccia 6an7ee
sembra avvisarmi
che l'1frica non & cos' lontana
sembra volermi
portare nell'esente,
me, che da l' non sono mai partito.
5II
Il re del silenzio
avrei suonato il corno
disperso nei millenni,
la melodia che tace
per paura
sei stata tu a scoprirla
la mia nota, distorta
come il canto del grillo
che al sole si nasconde.
5III
#a visita
di fuori una malora
come solo il cemento sa calare,
dentro, c'erano facce nelle stanze
ed io pi$ svelto, mi fermai
sotto una freccia rossa al quinto piano
8""" divisione di ematologia
" cerco mio zio "
" speri che non sia qui "
lo rintracciai pi$ sotto di tre piani
e gli passai una busta, poche cose
pantofole e pigiama
sparlammo, al distillare della chemio
9dell'infermiera e d'altro:
poi gli toccai la mano, un tatto secco
e lo sguardo pieno
di qualcosa che non avevo colto
allora " finch c'& vita " andai
con un sorriso sciocco sulla bocca
mi soffermai nel bar dell'ospedale
per un altro cartello sotto il neon
;sei tappi e vinci un viaggio a...;
il barista serviva cappuccini
come se tutto fosse un suo progetto(
l'ora e la data semplici dettagli
come la zuccheriera e il macinino.
5I-
4on ora ma & tempo
4on & mia questa notte
da lontano
che non discioglie il grumo
delle tempie, la mano
che potrebbe disdire
le paure non & mia(
sono qui, fermo al non ora,
inchiodato
dalle maglie che pesano
sul torace, ma sento
che c'& linfa tenace
nel profondo delle direzioni,
c'& un pensiero per colmare il tempo
e vi & un guado per passare l'assenza.
<<<
%a qualche parte giunger! anche questa
medusa che somiglia a un sogno, il velo
di desiderio liquido
sar! l'adesso che mi voglio
addosso, nella calda
corrente che sospinge lentamente
il mio riverbero a pelo
d'acqua, nella met! che precisa
il confine fra il sole
e l'abisso.
<<<
%a qui vedo le luci, la citt!
che quasi casca verso un mare scuro.
#aggi$ saranno ondate di sei metri
o calma languida per miglia e miglia.
#o sguardo ha una luce
che cerca un buio adatto,
le mani hanno la forza di frugare
nelle tasche bucate.
%i te conosco solo le parole
che mi hanno violato
e il vento che qui ti ha portata.
Ci che serve all'ancra
per salpare l'!ncora.
5-
4ascita
/=%4
la gloria, si ricerca fra i crepacci
diramati sulla terra, sistemati alla meglio
nei percorsi spaziali
del tempo. 4ei guerrieri
& sempre stato il sangue, nelle vene
ricamate sull'esilio del corpo.
+ fortifica l'aria, si respira
pi$ forte, pi$ forti si muore,
sulla tomba si scrive
chi eri, quando
sei nato.
>uesta & la presunzione che mettiamo
sul nostro scudo, come i falangisti
serrati sulla linea(
4on vediamo la fine ma crediamo di avere
memoria dell'inizio.
5-I
)i$ nulla che ritorni
pi$ nulla che ritorni
un senza campo gelido, la notte
non chiedo pi$ che cosa stai facendo
spengo il telefono e mi siedo
verso da bere e cerco
qualcosa che mi porti all'alba
una bugia che mi capisca
qualche verso scritto gi! da qualcuno
che non ricordo.
5-II
/till ill
pensa, sto qui a rollare un'altra cicca,
a incartarmi nei soliti rigetti.
& da molto che non leggo,
che non ho conversazioni,
fosse anche solo il tipico ricorso
al campionato.
forse & normale rovesciarsi addosso,
ogni tanto, un poco di letame
per mettere radici nei ricordi
e rifiorire poi, pi$ avanti,
con le braccia pi$ esposte
ai raggi del sole.
magari in una zona sottovento
per gonfiare lo sguardo.
-edi? continuo a dire
cazzate. a maledire le parole
costringendole in versi, poche righe
di me dentro un presente senza tempo(
l'aforisma sbiadito di una vita.
avevi ragione.
mi sono ammalato di solitudine,
e la cura, al momento,
non & in grado di guarirmi.
5-III
/tella polare
la ragazza che leggeva
bu7o@s7i, & svaporata con la birra
e lo straniero che volli nel mio volto
si & fermato sul ciglio della strada.
di tutte queste notti resta l'orlo
sul fosso dell'assurdo,
l'acqua sporca di chi non ha sorgente
& stata la mia sete(
invano tentai di dissodare
la fame
con ci che mi restava dell'amore.
5I5
4o -enus
se sono in fuga
di notte mi sistemo vicino alla finestra.
con qualcosa di alcolico, tabacco,
a volte un tiro d'erba.
e faccio la cosa pi$ banale che pu fare
un uomo(
guardo le stelle.
sui condomini spenti come il vuoto
siderale
talvolta si propaga quel chiarore
venuto da chiss! quale galassia,
un barlume di senso
col sapore del vino e del virginia.
un briciolo di amore primordiale.
nessun sonno negli occhi.
e nemmeno una donna
qui
potrebbe addormentare la mia veglia.
55
%edicata
nel vento abbiamo perso il fiato
quando ti ho colorato l'alba
mentre pensavi
e allora dove siamo
su un'isola o su un treno
la partenza, il vino fermo
e quindi
una sigaretta.
di l! della tua voce
c'era un mare, quell'onda
che non termina il discorso
la notte stesa ai piedi del divano
l'asperit! di un ciclo
sulle spine
e l'elemento mobile
di un palpito che muore su un saluto.
55I
Aust a night
tenuti ad un bacardi e limonata
il tuo sapore
mi hai dato a bruciapelo
e l'indomani
ho trovato il foro
d'uscita.
un colpo solo
di freddo.
55II
#acrima
sapere che di me & nascosto un coccio
cristallo nel tuo iride deposto
un po' mi scalda il sangue e un po' mi guasta(
quando mi asciugherai dal viso
ricordati quel giorno di novembre.
di quanto abbiamo riso.
55III
4ovember rain
nel pomeriggio
dentro il caff& si forma un ponte
d'accesso alla memoria,
ed entro un luogo che & gi! stato
arrembato
l'insolita speranza di disperdersi
come una vecchia
dentro lo scialle d'angora
che fanno queste nuvole.
55I-
.rothers and sisters
quanto costa una vita, una chilata
di frattaglie e pensieri
una pesata lorda di sentimenti.
vista da qui la gente non risponde
sembra un oscuro banco di avannotti
dentro la vasca(
diventeranno pesci in pescheria
pronti per una zuppa o una grigliata
da consumarsi a un tavolo di pace.

55-
1lto )iano
tutto sembra normale,
la strada a due corsie, qualche trabiccolo,
poi svolti a destra, oppure alla sinistra,
cammini ancora un poco
e ti ritrovi assurdamente dentro
il respiro della terra.
lungo questi sentieri, mille volte
qualcuno ha camminato, come fosse
proteso ad un sussurro, sulle pietre
puoi scegliere i segnali che ti pare(
questo linguaggio & un suono
monotono e costante, la deriva
del tempo sulle onde.
quando pi$ in l! la torre
vigeva sopra tutto, c'era un fremito
che forse i cavallini non conobbero,
dalle pietraie e dall'acqua
qualcosa ha dato forma ai nostri ceppi.
55-I
*na sera di tante
B
una sera di tante sentir
la tua voce di caff&
una di quelle sere piovose
mi parlerai di tisane
di quanto sia geniale il tarassaco
e di gatti.
di tutti i gatti del mondo.
mi chiederai che nome
vorrei dare al tuo
" sempre che lui sia d'accordo "
mi parlerai di noi
e dirai che non si dice.
io ti dar ragione
pensando a quella sera
che ce ne siamo andati, ognuno
col suo gioco da finire.
C
fuori l'autunno
ha la stessa tonalit! del tuo sorriso.
non so come la chiamino i poeti
ma & quella sensazione che ti ferma
su un istante
che sembra essere in te da sempre.
non & la stessa cosa di un ricordo
e per ripetersi necessita di punti
di riferimento.
una tonalit!, un profumo, la posizione
delle nuvole. e poi il sapore
che d! un sorriso quando scopri
come era vestito.
D
una cioccolata calda e un cointreau.
detta cos' pu darsi sia una sala
da th&.
invece sono differenze.
l'altro giorno ho visto una ragazza
color pastello. una bella ragazza.
aveva un'andatura d'altri tempi
" dici che non & una cavalla? "
cos' aggraziata che temevo si rompesse
a contatto con la tazza di th& bollente.
mangiava dei biscotti, anch'essi aggraziati.
ho pensato ai tuoi capelli di camomilla
" hai mai provato la cioccolata col cointreau? "
ai tuoi maglioni da combattimento
al passo battuto dai tuoi stivali
" avrai fatto il bersagliere "
e non trovavo nulla di abbastanza dolce
da mettere in contrasto con la voce che avevi
quando mi parlavi di tuo nonno.
55-II
)ensiero minimo
dall'alto dei cieli
un ruggito afferra tutto,
dura poco, il tornado
punta diritto in libia.
talvolta penso a come ci si sente
un attimo prima della bomba,
magari stai leggendo dei commenti
sul blog, o sul sito di un giornale,
o sei di fronte a un tizio(
'invia richiesta di amicizia'.
poi, d'un tratto, gambe e braccia,
pezzi di carne tua
sparati verso il muro alla rinfusa.
di quello che eri resta un I%
che prima o poi verr! rimosso
dal server.
per gli altri, quelli che il @eb
nemmeno lo conoscono,
cambia soltanto il modo della sorpresa.
poi ci saranno le scuse per entrambi(
abbiamo ridotto al minimo
i danni collaterali.
55-III
1mo il colore grigio
amo il colore grigio delle sere piovose.
mi ricorda le nostre fattezze sconsacrate
i dopo pranzo fermi sopra un etere bianco,
nel respiro la brezza di un angolo sicuro.
e quando poi, dal nulla, si muoveva un'occhiata
ci sentivamo un modo pensato dal destino.
ora non ho che questa sera troppo vicina
al crepuscolo, tempo fermato sulla soglia
la memoria che resta, fuori non c'& che l'aria
per vivere staccato da questa mia illusione.
come se il mondo andasse contro la sua corrente
ed io fermo sul tono
che fa il colore grigio delle sere piovose.
55I5
Cose personali
quando si ha voglia, una lacrima
in un angolo sperduto la si trova
sempre, uno spicciolo
rimasto nella vecchia zuccheriera, posato
l' a dimenticare il resto della spesa
o la farragine di numeri e di forme, ben celate
dentro il ripostiglio " sancta sanctorum "
lo scricchiolio di un3anta pu
esserne la voce
e come ridono di noi a vederci
impelagati in questo mare nostrum, loro
sono certo, hanno ben altro a cui pensare
piuttosto che lustrare la morale, dare corrente
alla tiv$ nell3ora del telegiornale
555
#a forma dell'acqua
io se potessi scegliere
sarei d'estate un gioco nel ruscello
per tua divinit! raccomandato
invece sono l'acqua di un torrente
e tu mi piovi addosso
mi ingrossi fino all'argine
e se rompo
non & calamit!, & il mio nome.
-edi
& su questa esondazione che giochiamo
le nostre differenze, il nostro corso.
siamo perfetti dei nelle sembianze
tanto che abbiamo i piedi
ancora troppo simili
alle mani.

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