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Appunti di elettromagnetismo

Dario Pilori

Indice
1 Introduzione 1.1 Elettrostatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.2 Forza di Coulomb . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Cam po elettrico 2.1 Linee di campo . . . . . . . 2.2 Flusso . . . . . . . . . . . . 2.3 Teorema di Gauss . . . . . 2.3.1 Piano uniformemente 2.3.2 Retta uniformemente . . . . . . . . . . . . carico carica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 1 2 3 3 4 4 5 6 7 8 8

3 Potenziale elettrico 4.1 Circuitazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.1.1 Circuitazione nel campo elettrostatico . . . . . . . . .

1
1.1

Introduzione
Elettrostatica

Abbiamo iniziato a studiare lelettromagnetismo studiando lelett rostati ca in laboratorio. Lelettrostatica studia le interazioni elettriche in campi elettrici stazionari (che non cambia nel tempo) in corpi carichi (Wikipedia ). In parole povere, lelettrostatica studia lelettrizzazione di corpi, prendere la scossa toccando parti metalliche e cos` via, ed `e opposta allel ettrodinamica, che studia campi dinamici, per esempio la corrente elettrica. Per creare fenomeni elettrostatici bisogna elettrizzare i corpi. Innanzitutto bisogna distinguere due tipi di corpi: gli isolanti ed i conduttor i. Gli isolanti sono corpi che non conducono lelettricit `a, mentre i conduttori la- sciano passare senza problemi lelettricit `a (o in generale cariche elettri che). 1

Inizialme nte i corpi sono elettricame nte neutri, le cariche positive e negative (aka protoni ed elettroni) sono disposte uniformemente nel corpo, e ad ogi carica positiva `e associata una negativa, tale che il corpo sia neutro. Elettrizzando il corpo mediante strofinio, contatto o induzione, spostiamo cariche negati ve (elettroni) da un corpo allaltro, oppure le conce ntriamo in una parte del corpo. Nella parte dove saranno andate le cariche negati ve, vi sar una carica globale negativa, mentre nella parte dove vi sar`a una mancanza di cariche negative il corpo avr`a carica globale positiva. Per osservare la presenza di carica, usiamo un elettroscopio. Formato da materiale isolante, ha alla sua sommit `a una sfera metallica (conduttrice), collegata con linterno dellelettroscopio (isolato dal resto e chiuso ermetica- mente) con due foglioline di materiale conduttore (alluminio). Se forniamo carica elettrica allelettroscopio, le foglioline si caricheranno dello stesso se- gno e si respingeranno, segnando la presenza di carica. Per scaricarlo (o comunque per scaricare un qualunque corpo carico), lo colleghiamo a terra. Per spostare cariche elettriche usiamo lelettroforo di Volta, un grosso piatto metallico (conduttore) con un manico isolante (in maniera tale da non permettergli di scaricarsi attraverso di noi quando lo prendiamo). Vediamo i metodi per caricare di elettricit `a statica un corpo: Strofinio E` il metodo piu` semplice, consiste nello strofinare due corpi. Tra i due corpi, per effetto dello strofinio, avverr`a uno scambio di elettroni (cariche negative), e si caricheranno di segno opposto. E` tipico di alcuni materiali isolanti e conduttori (pur che impugnati con materia le isolante). Co ntatto Ponendo a contatto due materiali conduttori, di cui uno carico, quello carico trasferir `a parte delle sue cariche elettriche allaltro, in maniera tale che entrambi abbiano la medesima carica. Esempio: prendo un corpo di carica +Q e lo metto in contatto con un altro corpo, uguale al precedente, ma neutro. Dopo il contatto avranno entrambi la stessa carica +Q/ 2. Induzione Mettendo vicino un corpo carico ad uno neutro, la carica del corpo carico allontan era` le cariche del suo stesso segno dallaltro, ca- ricando laltro corpo elettricame nte di una carica del segno opposto vicino al corpo carico, e della carica opposta dallaltra parte. Per elettrizzare i corpi, abbiamo usato un generatore di Van De Graaff, che raccoglie molto velocemente una forte carica positiva nella sfera situata in cima al generatore.

1.2

Forza di Coulo mb

La forza di Coulomb agisce tra due cariche, e pu`o essere attratti va se le cariche sono opposte, o repulsiva se le cariche sono dello stesso segno. E` 2

simile alla forza di gravit`a (di Newton), ed `e definita dalla formula (1): Q1 Q2 1 Fc = (1) r2 40 dove Fc `e la forza di Coulomb (espressa in2 Newton), 0 `e la costante die- lettrica nel vuoto, e vale 8,854 1012 C /(N m2 ), Q1 e Q2 sono le cariche elettriche (espresse in Coulomb) delle due cariche, mentre r `e la distanza tra le due cariche. Con questa formula introduciamo una nuova unit `a di misura, il Coulomb. Nel Sistema Internazionale viene definito a partire dallAmpere, ma si pu`o anche definire come un multiplo della carica dellelettrone (cari ca eleme ntare). Essa vale 1,6 1019 C.

Cam po elettrico

Si definisce campo elettrico una zona di spazio dove una carica sonda +q viene interessata dalla forza di Coulomb, quindi possiamo anche definirlo come raggio dazione di una o piu` cariche elettri che. Esso `e un campo vettoriale, quindi `e definito dal vettore campo elettri co E~ , dallequazione (2) F~ (2) E~ =
c

+q dove +q `e la carica elettrica di prova (positiva per convenzione) e F~c `e la forza di Coulomb. Il campo elettrico viene misurato nel Sistema Internazionale come Newton su Coulomb N/C. Vediamo come il vettore campo elettrico non dipenda dalla carica di prova, ma dipende dalla distanza dalla/dalle carica/cari che (r) (3): 1 Q E~ = 40 r2 Esempio E~ Si calcoli il valore del campo elettrico (3) generato da una carica

puntiforme Q di carica 12 109 C, alla distanza di 6 cm Questo esercizio si risolve semplicemente applicando lequazione (3), quindi: 1 12 109 C = 3 104 N/C E~ = 48,854 1012 C2 /(N m2 ) (0,06 m)2

2.1

Linee di cam po

Per disegnare il campo elettrico generato da una carica puntiforme, sono E~ utili le linee di campo. Esse partono dalla carica, e la tangente in ogni punto alle linee di campo `e il vettore della forza di Coulomb in quel punto. Per convenzione piu` linee di campo ci sono, piu` il campo elettrico `e intenso. 3

2.2

Flusso

Per definire un campo vettoriale, si usano gli operatori flusso e circuitazion e. Il flusso di un campo attraverso una superficie `e una grandezza fondamentale. Paragoniamo il campo elettrico ad un fiume che scorre. Il flusso pu`o essere visto come la portata del fiume, definita come: q = V t

Ora, questo vale in generale, prendendo la quantit `a dacqua che passa per una sezione perpendicolare al senso di scorrimento. E se volessimo farlo per una superficie qualsiasi ? Allora definiamo il vettore superficie S~ , che `e un artificio per definire rigorosamente una qualunque superficie. Questo vettore ha direzione perpendicolare alla superficie, verso arbitrario e modulo (lunghezza) pari allarea della superficie stessa. In questo modo possiamo definire la superficie come il vettore, e possiamo fare i calcoli molto piu` sempliceme nte. Tralasciando i calcoli, alla fine vediamo che la portata q `e pari al prodotto vettoriale del vettore superficie S~ e del vettore velocit`a ~v, ovvero:
def q ~v~ S

In questo caso la portata si pu`o anche definire flusso del vettore velocit`a ~v rispetto alla superficie S~ , quindi ci dice quanta acqua passa per quella superficie nellunit `a di tempo. E` la stessa cosa nel campo elettrico! Lunica differenza `e lassenza del vettore velocita, sostituito ovviamente dal vett ore campo elettrico E~ . Lope- ratore flusso viene definito con la lettera greca Phi maiuscola (), e nel caso della definzione di flusso del campo elettrico (4) si legge flusso del campo elettrico attraverso la superficie S~ . ~ E S~ (E~ ) def E~ S~ (4)

La definizione (4) vale per ogni superficie S piana dove il campo elettrico E~ sia costante in ogni suo punto. Se questo non vale, allora bisogna suddividere S in piccole superfici, cos` piccole in maniera tale che le condizioni siano valide, e sommare i risultati parziali.

2.3

Teorema di Gauss

Per il calcolo del flusso generato da n cariche allinterno di una qualunque superficie chiusa, Gauss ha inventato un teorema, definito nellequazione (5). X Qi i (E~ ) = (5) 4

Quindi il flusso del campo elettrico E~ attraverso una qualunque superficie chiusa `e pari alla somma delle cariche in esso presenti, diviso la costante dielettrica del mezzo in cui ci troviamo, 0 nel caso del vuoto. Dimostrazione Prendiamo come superficie chiusa una sfera, di raggio arbirario, al cui centro vi `e una carica elettrica puntiforme Q, che genera un campo elettrico E~ . Calcoliamo il flusso di questo campo attraverso la sfera. Dovendo essere la superficie piana, dobbiamo dividere la sfera in un numero grandissimo i di piccole parti, che si possono approssimare a piani. Per ogni piccola parte, piana, il vettore superficie `e parallelo al vettore campo elettrico, quindi il prodotto vettoriale `e il prodotto dei due moduli. Il flusso attraverso la i-esima superficie `e i (E~ i ) = E~ i S~i = Ei S i ed il flusso totale `e la somma di tutte queste superfici, per i tendente ad infinito: n X (E~ ) = lim Ei Si n+
i=1

Essendo il campo elettrico E costante su tutti i punti della sfera, e quindi su tutte le superfici, possiamo raccogliere E, che moltiplica la somma di tutte le superfici, che sono in totale la superficie della sfera: n X E Si = E S (E~ ) = i=1 lim
n+

Sostituendo ad E e ad S le definizioni, otteniamo lequazione (5), nel caso particolare di una sola carica Q: 1 (E~ ) = E S = 4 Il teorema di Gauss ci serve, oltre per calcolare il flusso del campo elettrico attraverso una qualsiasi superficie chiusa, il campo elettrico in alcuni casi, in presenza di particolari simmetrie. Per il caso di carica puntiforme labbiamo gi dimostrato, anche se allinverso: conoscevamo gi`a il campo elettrico generato da una carica puntiforme, e da questo abbiamo ottenuto il teorema di Gauss. 2.3.1 Piano uniforme mente carico Q Q 2 4r = 2 0 0r

Ora proviamo a calcolare il campo elettrico nel caso abbiamo un piano infinito, elettricame nte carico, nel quale la carica `e uniformemente distribuita. Definiamo la densit `a di carica superficiale , su una superficie, come il rapporto tra la carica e la superficie presa in considerazione: 5
def

Q S

Nel nostro caso `e costante in ogni punto del piano. Come superficie (il teorema di Gauss `e valido per una qualsiasi superficie), prendiamo un cilindro con asse perpendicolare al piano. Ora, il cilindro `e composto da tre superfici, sulle quali il campo elettrico E `e costante: le due basi, e la superficie laterale. Nella superficie laterale, il flusso `e nullo in quanto i vettori campo elettrico e superficie sono perpendicolari. Per ciascuna delle due basi, essendo i due vettori paralleli, il flusso `e il prodotto dei moduli dei vettori campo elettrico e superficie. Matematicame nte: Q Q E = (E~ ) = 2ES = 2S 2 = Quindi, nel caso di un piano uniformem ente carico, il campo elettrico da esso generato `e il rapporto tra la densit `a di carica e il doppio della costa nte dielettrica del mezzo (6): ~)= (E (6) 2 2.3.2 Retta uniformeme nte carica

Nel caso di una retta, la densit `a di carica `e ed `e definita come carica fratto lunghezza, quindi: def Q l Prendiamo anche in questo caso un cilindro, con asse la retta stessa. In questo caso, sulle basi il flusso `e nullo in quanto i vettori superficie e campo elettrico sono perpendicolari, mentre nella superficie laterale, essendo i due vettori paralleli, il flusso `e il prodotto dei moduli dei vettori superficie e campo elettrico. Q Q = ES = E 2r l E = (E~ ) = = 2rl 2r Quindi, con una retta uniformemente carica, il campo elettrico generato `e (7): (7) (E~ ) 2r =

Potenziale

elettrico

Muovendo un corpo da un punto B ad un punto A, sotto lazione di una forza F , definiamo la differenza di energia potenziale U = UB UA come il lavoro compiuto nel contrastare la forza F nel passaggio da B ad A. Definiamo ora lenergia potenziale U di due cariche elettriche distanti r come U (r) = 1 qQ 4 r Il livello zero dellenergia potenziale elettrica teorico `e per cariche dista nti allinfinito, in quanto lim 1 qQ = 0 r+ 4 r Ora, generalizzando il concetto di potenziale ad un campo elettrico E~ , usiamo una carica sonda q, e generiamo delle equazioni che vadano bene per una qualunque carica sonda q, quindi che siano generali per il campo elettrico. Definiamo ora la differenza di potenziale elettrico V nello spostame nto tra due punti in un campo elettrico come V
def

U q

(9)

Quindi, spostando una carica sonda q da A a B la differenza di potenziale `e V = LAB q UP q

Mentre il potenziale elettrico di un punto P nel campo elettrico `e VP = (10)

Nel Sistema Internazionale lunit `a di misura del potenziale elettrico `e il Volt, definito come Joule su Coulomb: 1 V = 1 J/C

Partendo dalla formula (10), calcoliamo VP usando la forza di Coulomb nel caso di carica puntiforme che genera il campo: 1 Q VP = 4 r Una superficie `e equipotenziale quando in ogni suo punto il potenziale elettrico `e costante. Essendo il campo elettrico un campo conservativo, in ogni movimento lungo una superficie equipotenziale il lavoro `e nullo. Quindi, spostand oci in un campo elettrico lungo un qualunque vettore, la componente lungo una superficie equipotenziale non compie lavoro. Immaginando di spostarci di ~s in un campo elettrico E~ , nella stessa direzione, vediamo che il lavoro W compiuto `e (per la stessa definizione di lavoro): W = qEs Ma se:
1

V =

W q

Allora possiamo calcolare il campo elettrico E in uno spostame nto noto nella sua direzione, conoscendo la differenza di potenziale: E = V s (11)

4.1

Circuitazione

Facciamo un esempio nellidrostatica per introdurre la circuitazione. Pendiamo un qualunque percorso chiuso in una zona dove lacqua scorre in una direzione a velocit`a uniforme, e percorriamolo. Possiamo dividere questo percorso in i vettori ~li , tangenti alla curva. Moltiplichiamo ogni vetto- re ~li per il vettore ~vi (infatti ci troviamo nel campo generato dal vettore velocit`a ~v dellacqua) di quel punto. La sommatoria di tutte queste molti- plicazioni la definiamo circuitazione del campo ~v. Osserviamo che, se non ci sono vortici, la circuitazione `e pari a zero (i prodotti si annullano). Dando una forma matematica aloperatore circuitazione in un qualunque campo vettoriale ~z: n X def (~z) lim ~zi ~li (12)
n + i=0

4.1.1

Circuitazione

nel cam po elettrostatico

Applicando loperatore circuitazione nel campo elettrostatico, vediamo che per una qualunque superficie chiusa la circuitazione del campo elettrico E~
Ricordo che la differenza di energia potenziale U in uno spostame nto `e uguale al lavoro prodotto.
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