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LA GENESI DELLARCHITETTURA MODERNA La nascita dellarchitettura moderna, secondo al cuni dipende da diversi motivi: Per evoluzione naturale del

del gusto; In seguito al processo scientifico e tecnico nelle costruzioni; Come risultato di nuove teorie della visione estetica; Per ef fetto di una radicale trasformazione. Il rinnovamento del gusto. Coloro che si rifanno a questa teoria affermano che la rchitettura moderna nasce per spontanea metamorfosi del gusto, un po com accaduto n ellabbigliamento che oggi risulta essere molto diverso da quello utilizzato per e sempio agli inizi del novecento. Una precisa influenza sul rinnovamento del gust o architettonico ebbe la pittura nel passaggio dallimpressionismo al cubismo, il passaggio dallevanescente charme degli impressionisti alle sagome dure e tangibil i dei cubisti. Confrontando quindi per esempio le opere di questi due movimenti, e facile come anche larchitettura abbia subito un simile cambiamento di forma. D iversi architetti tra cui Etienne-Louis Boulle e Claude Nicolas Ledoux, infatti, iniziano ad utilizzare tecniche e stili che si mettono in pieno contrasto con qu ello che fini ad ora era stata larchitettura di quel periodo. La rivoluzione tecn ica. Linterpretazione meccanicistica della nascita dellarchitettura moderna trova nella scienza delle costruzioni i suoi principali argomenti. In questo periodo le voluzione tecnica permette lo sviluppo di nuove forme architettoniche; la nascit a dei ponti in ferro, il primo costruito dallinglese Abraham Darby, ne rappresent a linizio, seguito poi per esempio dalla Torre Eiffel che prende il nome dallo st esso ingegnere e dal Crystal Palace (Palazzo di Cristallo) del semplice giardini ere Paxton. Le innovazione oltre che nellambito edilizio, si hanno anche nel camp o dellarredamento, infatti, oltre allutilizzo del ferro, grazie alla scoperta dell a possibilit di modellare il legno e il ferro stesso, molti architetti tra cui Mi es van der Rohe Alvar Aalto realizzano sedie e mobili la maggior parte dei quali utilizzati nei loro stessi edifici. Gli ismi astratto figurativi. In genere la p ittura affianca e stimola il rinnovamento dellarchitettura. Trovano concreta risp ondenza in architettura sei movimenti astratto figurativi: il cubismo con i suoi derivati, purismo e neoplasticismo; il costruttivismo, cui si collega lesperienz a suprematista; lespressionismo e il futurismo. 1. Il cubismo. Durante un lungo t ratto di storia, dai murali egizi ai mosaici bizantini, luomo ha rappresentato la realt secondo due dimensioni: altezza e larghezza sul piano. Solo con la scopert a della prospettiva, la visione diviene tridimensionale, e quindi un artista pu r iprodurre un oggetto anche nella sua profondit. Trascorsero quattro secoli prima che lo strumento prospettico fosse giudicato insoddisfacente. Infatti, un nucleo di pittori influenzati dalla nuova geometria diversa da quella euclidea, concep iscono lo spazio fisico come relativo ad un punto di vista in moto continuo, e i ntroducono nellarte la quarta dimensione: il tempo. Loggetto viene visto dallartist a da pi punti di riferimento. E facile capire come il cubismo confortasse una ten denza architettonica antidecorativa e anticlassica. Se guardate un muro liscio r estando fermi, il suo inerte involucro vi potr 1

sembrare muto e sordo tanto da legittimare unornamentazione applicata. Ma se cerc ate di impadronirvi dei suoi segreti spaziali e plastici camminando, quindi vede ndolo dalle diverse angolazioni, nelle diverse ore del giorno, e poi ne pensate il gioco delle forze e delle resistenze, allora anche un semplice muro suscita u n interesse talmente acuto che ogni ipotesi di aggiungere una decorazione sembre r assurda. 2. Il purismo. Il purismo francese nelle temperie del primo dopoguerra , alla disperazione oppone la profezia di un mondo rigenerato, di una societ guid ata dalla ragione. Mentre il pittore Ozenfant, promotore di questo movimento, de canta la bellezza delle forme naturali, Le Corbusier ricerca leggi geometriche e lementari. Lui afferma che tutte le composizioni architettoniche si possono ridu rre a figure primarie, cilindri prismi cubi piramidi e sfere. La volont di racchi udere le funzioni edilizie in prismi elementari rivela un certo connotato classi cista. Quando Le Corbusier ne prende coscienza, ha il coraggio di rinnegare il p urismo nella svolta eversiva della chapelle de Ronchamp. 3. Il neoplasticismo. E un movimento fondato da Theo van Doesburg e dal gruppo De Stijl, il cui tentativ o quello di fornire una sintassi al movimento moderno. Il pittore Piet Mondrian afferma che ogni composizione pu essere ricondotta a delle semplici linee vertica li ed orizzontali. Ora bastava soltanto trasportare questa teoria in architettur a. A questo proposito Van Doesburg risponde che occorreva anzitutto scomporre il volume in parti bidimensionali, piani o lastre, e poi rimontarli dinamicamente nello spazio, in maniera aperta e quasi casuale. Lo stesso Gropius direttore del Bauhaus anche se inizialmente contrario a questa interpretazione darchitettura c ostretto ad assorbirne almeno in parte alcune teorie. 4. Il costruttivismo. A co niarne il nome fu il pittore russo Malewitch nel 1913. I suoi quadri escludono c ompletamente loggetto naturalistico, riducendosi a pochi tratti di simbolica inte nsit espressiva; al limite, ad un quadrato bianco su bianco. 5. Lespressionismo. Q uesto movimento non mira alla creazione di un nuovo vocabolario figurale atto a stimolare un ordine, ma esso rappresenta una societ disgregata che attende gli es iti catastrofici della prima guerra mondiale e ne soffre gli strazi. Scaturendo da stati danimo sconvolti e ribelli, lespressionismo non ha confini cronologici; s e ne decreta il consumo e la morte, poi inaspettatamente risorge. Infatti quando il razionalismo sembra aver vinto la partita, il suo esponente pi importante, Le Corbusier, plasma con furore la chapelle de Ronchamp. 6. Il futurismo. Questo m ovimento viene proclamato a Parigi da Martinetti e trov applicazione in architett ura, cinque anni dopo, con il Manifesto firmato Antonio SantElia. Lidea centrale l a rappresentazione del movimento, ma nelle fantasie di SantElia il movimento tutt o esteriore con lutilizzo di ascensori che sfrecciano lungo mastodontici fabbrica ti, strade a vari livelli su cui serpeggiano le automobili, treni che slittano n el sottosuolo. Il movimento va per sempre pi affievolendosi per quanto riguarda qu esta complessit architettonica dello stesso SantElia e per quanto riguarda limporta nza del movimento stesso, fino a limitarsi soltanto ad alcuni allestimenti di mo stre. Il problema sociale e la svolta urbanistica Alla base del rinnovamento arc hitettonico moderno preme la questione sociale, lesigenza di programmare un abita ta razionale per le masse inurbate, perch senza consapevolezza sociale ed impegno urbanistico impossibile formulare un linguaggio moderno. Le vicende sono note. Nel 1801 la Gran Bretagna contava meno di nove milioni di abitanti; nel 1911 ave va superato i trentasei. Nello stesso periodo, dal 1800 al 1910, la Germania 2

vedeva i suoi ventiquattro milioni moltiplicarsi fino a toccare i sessantacinque ; in Italia, in settantanni, dal 1861 al 1931, si passa da venticinque milioni a quarantuno e mezzo. Ma lincremento demografico fenomeno secondario rispetto alla distribuzione sul territorio: il trauma dellOttocento consiste nellaffluenza di im mense folle contadine nei centri industriali, quindi nel dilatarsi delle citt e n ella rottura dellequilibrio urbanistico stabilizzatosi da secoli in Europa. Gli a ggregati urbani straripano a macchia dolio, divorano la campagna, inglobano i pae si limitrofi trasformandosi nellasfittica necropoli moderna. Le epidemie di coler a, lascesa della mortalit infantile e della tubercolosi aggettivi inseparabili del lurbanesimo ottocentesco. In questo contesto larchitettura riflette una classe dir igente ormai insensibile ai valori ambientali, copia morbosamente gli stili del passato e inventa una decorazione degli interni adatta a raccogliere la polvere. LOttocento prepar lentamente le basi metodologiche del pianificare, cominciando d al nord dellEuropa dove pi rapido era stato il processo di industrializzazione e p i allarmanti ne apparivano le conseguenze. Non a caso, nel 1797 si fonda in Inghi lterra la prima associazione filantropica che si occupa di edilizia, la Societ per il miglioramento delle condizioni dei poveri. La storia delle utopie fa parte in tegrante della genesi del pensiero urbanistico moderno. Robert Owen impianta nel 1799 a New Lanark, in Scozia, una fabbrica esemplare intorno alla quale prosper a una comunit di tremila abitanti. Nel 1812 Owen elabora un modello di convivenza ideale: un villaggio per una comunit ristretta, che lavori collettivamente in ca mpagna e in officina, e sia autosufficiente, possedendo allinterno del villaggio tutti i servizi necessari. Questo progetto Owen lo elabora seguendo quattro punt i fondamentali: Il numero degli abitanti; egli pensa che ogni futuro sviluppo sa r influenzato dalla decisione su questo punto, che uno dei pi difficili problemi n ella scienza delleconomia politica e ritiene che il numero ideale sia compreso fr a 300 e 2000. Lestensione della terra da coltivare; un acro a testa o poco pi, qui ndi 800-1500 acri, da coltivare con la vanga anzich con l aratro. Lorganizzazione edilizia e funzionale; secondo Owen, nelle citt tradizionali, i cortili, i viali, le strade creano molti inutili inconvenienti, sono dannosi alla salute e distru ggono quasi tutta la naturale comodit della vita umana. Lalimentazione dellintera p opolazione pu essere assicurata meglio e pi economicamente con una cucina colletti va, e i fanciulli possono essere intrattenuti e istruiti meglio tutti insieme, s otto gli occhi dei loro genitori. I quattro lati della struttura possono essere adattati a contenere tutti gli alloggi privati. Su una linea che attraversi il c entro del parallelogrammo, si potranno erigere le chiese e i luoghi di culto, le scuole, la cucina e il ristorante comune. Liniziativa di costruire simili villag gi, essendo economicamente attiva, potr essere presa da proprietari terrieri, da capitalisti, da compagnie commerciali e da associazioni cooperative. Il surplus prodotto dal lavoro della comunit, soddisfatti i bisogni alimentari, potr essere l iberamente scambiato, usando il lavoro impiegato come termine di paragone moneta rio. I doveri delle comunit verso le autorit locali continueranno ad essere regola ti dalla legge comune; le comunit pagheranno regolarmente le tasse in moneta corr ente, e gli uomini faranno il servizio militare. 3

Quasi contemporaneamente a Owen, opera Charles Fourier, un piccolo impiegato fra ncese di Besancon. La citt futura di Fourier sar costruita secondo uno schema conc entrico: in la citt commerciale e amministrativa, attorno la citt industriale e po i quella agricola. Laltezza delle case sar regolata secondo lampiezza delle strade, mentre le recinzioni dovranno essere abolite e sostituite da siepi. Questa citt, per, viene considerata da Fourier come un passaggio verso un definitivo stato in cui la vita e la propriet saranno interamente collettivizzate; gli uomini, abban donando le citt si dovranno raccogliere in phalanges di 1620 individui, e allogge ranno in appositi edifici collettivi chiamati phalansteres. A differenza di Owen , Fourier non concede agli abitanti del falansterio alloggi separati; la vita si svolger come in un grande albergo, con i vecchi alloggiati al pianterreno, i fan ciulli al mezzanino e gli adulti nei piani superiori. Il falansterio sar arricchi to da attrezzature collettive e servito da impianti centralizzati. Il XIX secolo caratterizzato principalmente e soprattutto dalle grandi ristrutturazioni urban e, fra le quali troneggia quella di Parigi orchestrata da Georges Eugne Haussmann. Il tessuto medievale della citt viene brutalmente squarciato da imperiali rettif ili dietro i quali permangono vasti e mutili settori di tuguri. Magniloquenza di chilometriche fughe prospettiche, piazze radiali e inquadramenti monumentali. A l contrario di Parigi, Londra rifiuta questa megalomania, per nei progetti urbani stici di architetti come John Nash, la soluzione di molti problemi viene rinviat a, infatti la citt si estende in maniera caotica. Ma Gorge Dance intuisce, che pe r risanare la metropoli, bisogna procedere in senso inverso al processo costrutt ivo, recuperando i nuclei originali e articolandoli in una struttura flessibile. Vienna mentre respinge gli sventramenti parigini, ma anche lempirismo londinese. Con Ludwig Forster si riesce ad abbattere lanello delle vecchie fortificazioni p er far posto al celebre Ring, fascia direzionale attrezzata che garantisce unosmo si tra centro storico e quartieri periferici. 4

LA PRIMA META DELLARCHITETTURA MODERNA ome appare logico in rapporto al contesto socio culturale dellOttocento europeo, il rinnovamento del gusto, levoluzione della tecnica, lo sviluppo del pensiero ur banistico si Cdispiegano lungo una traiettoria che va dal nord alle regioni meri dionali. In questo periodo che va dal 1850 al 1914 dominano i maestri dellArts an d Crafts ai quali si aggiungono Charles Renne Mackintosh scozzese, Victor Horta e Henry van de Velde belgi, gli austriaci Otto Wagner, Joseph Hoffmann e Adolf L oos, i francesi Auguste Perret e Tony Garnier, e i tedeschi Peter Behrens e Hans Poelzig. ARTS AND CRAFTS E CITTA GIARDINO Il fenomeno Arti e mestieri risulta stor icamente indecifrabile se non viene relazionato alla passione neogotica che anim a lEuropa sin dai primordi dellOttocento trovando il massimo teorico nel francese Eugene Viollet le Duc. I principali esponenti del movimento Arts and Crafts sono William Morris e Frank Lloyd Wright. Morris si oppone allo sperpero di una seco lare esperienza artigiana, calpestata dalla marea livellatrice del mondo industr iale. Constata che, sul terreno dellarte, la macchina non offre nulla: sforna col onne doriche e fregi corinzi, sagome stile impero, profili rinascimentali, morti ficando ogni segno qualificante ed immettendo sul mercato disgustosi obbrobri, q uindi condann la macchina e risuscit le arti e i mestieri. Sposatosi nel 1859, Mor ris si pone subito il problema di costruire la propria residenza. Ma con quali e lementi, o parole, se non riesce a trovare una porta, un lume, una maniglia, una carta da parato disegnati onestamente?. Presto si convince che inevitabile rico minciare da capo, compiendo unoperazione di azzeramento culturale. In questo cons iste la valenza rivoluzionaria della Casa Rossa a Bexley Heath nel Kent, il cui ar tefice Philip Webb, concreta il dettagli ideologico morrisiano. Capire la Red Ho use significa cogliere alla genesi il senso della nuova ricerca, che sottende lin tero corso dellarchitettura moderna. In questo edificio Webb fa il progetto archi tettonico, mentre Morris disegna gli arredi; e allora egli pensa di fondare un l aboratorio di arte decorativa con lo stesso Webb, Marshall, Rossetti e Brown e n el 1862, il gruppo entra in commercio col nome di Morris, Marshall, Faulkner & C o.. La ditta produce tappeti, tessuti, carte da parati, mobili e vetri. Per cerc are di dare forza alle proprie teorie, sente lesigenza di partecipare alla vita p olitica, e nel 1877 si iscrive alla sezione radicale del Partito liberale, nel 1 883 passa alla Federazione democratica e diventa tesoriere del partito, lanno dop o fonda la Lega socialista e dirige il giornale The Commonweal. 5

In sede politica Morris associa la produzione meccanica al sistema capitalistico , perci pensa che la rivoluzione socialista arrester contemporaneamente la meccani zzazione del lavoro, e sostituir i grandi agglomerati urbani con piccole comunit, ove gli oggetti utili saranno prodotti con procedimenti artigiani. Cos anche il s uo socialismo diventa utopistico e inadatto ad affrontare i problemi reali degli ultimi decenni del secolo XIX. Anche in questo punto lesperienza pratica finisce per correggere in parte la teoria; nonostante gli sforzi di Morris per ammetter e nelle sue officine solo procedimenti medievali, parecchi prodotti specialmente tessuti- devono essere lavorati a macchina e negli ultimi scritti pare che Morr is attenui il suo rigoroso rifiuto, ammettendo che tutte le macchine possono ess ere usate utilmente, purch dominate dallo spirito umano. Insieme a Morris altri e sponenti del movimento Arti e Mestieri sono, a Howard e Raymond Unwin. Nel 1898, H oward pubblica il volumetto Tomorrow: a Peaceful Path to Real Reform che esce in seconda edizione nel 1902 col titolo Garden Cities of Tomorrow. Da buon manager , sapeva seguire un ideale senza perdere contatto con la realt, credeva nellopinio ne pubblica e la scosse con libri e conferenze. Ma era conscio che lopinione pubb lica non bastava, per non restare nellutopia bisognava raccogliere fondi, comprar e terreni stimolare gli investimenti. Lapproccio howardiano si colloca sullo sfon do delle eterogenee esperienze precedenti. Da un lato, gli insediamenti costruit i dalle industrie private (la citt dellacciaio Goransson di Sandviken in Svezia), dallaltro gli utopisti rivoluzionari come Owen e Fourier. Ebbene, tra i quartieri dellimpresa privata e il falansterio, Howard sceglie una via mediana. E assurdo p aragonare la sua citt giardino alle fantasie collettiviste di Owen e Fourier perc h si basa su principi fattibili. Howard si affianca al movimento Arts and Crafts anche perch le sue tesi collimano con un riesame dellurbanistica medievale, lidea b asilare della citt giardino parte dal proposito di salvare sia lorganismo urbano c he il territorio rurale, la citt dal congestionamento, dallo squallore e dai tugu ri, la campagna dallabbandono e dalla fatiscenza. A livello linguistico e teorico , i due salienti contributi inglesi della seconda met dellOttocento, larchitettura Arts and Crafts e lurbanistica delle citt giardino, furono presto obliterati dalla nascita di unarte nuova diversa, che si imporr in campo mondiale col nome di Art Nouveau. ART NOUVEAU Il termine art nouveau viene usato nel significato pi largo possibile, includendovi tutti i movimenti davanguardia europei che sono indicati con un termine analogo (Jugendstil, modern style, liberty). Tutti gli storici so no daccordo nel constatare che il movimento europeo per il rinnovamento delle art i applicate nasce in Belgio prima che altrove, fra il 1892 e il 94, e nasce con l a casa Tassel di Victor Horta a Bruxelles, con larredamento di Van de Velde per l a sua casa di Uccle e i primi mobili di Serrurier Bovy progettati con criteri or iginali. Sulle fonti indirette si sono fatte varie ipotesi. Giedion descrive lamb iente libero e spregiudicato della cultura davanguardia in Belgio. Due ricchi avv ocati amanti delle arti, O. Maus ed E. Picard, fondano nel 1881 la rivista LArt mo derne raccogliendo attorno ad essa i migliori artisti del tempo. Tre anni dopo si costituisce il gruppo detto Les XX che dura fino al 1893. Linfluenza dellInghilte rra riconosciuta concordemente dai teorici dellart nouveau e sono stati indicati come possibili precursori Burne Jones, Morris e perfino William Brake. I rapport i tra lInghilterra e il Belgio sono numerosi e documentati e nel 1891 compaiono a Bruxelles per la prima volta, nella vetrina della Compagnie Japonaise di rue Ro yale, 6

oggetti di arredamento inglesi della ditta Liberty e verso la stessa epoca Finch , che dorigine britannica, acquista alcuni arredi inglesi che fanno molta impress ione sugli artisti suoi amici. Nel 92 i XX creano una section dart artisanal dove viene esposto uno dei primi lavori di Van de Velde, un modello per ricamo. I mae stri del movimento belga furono Victor Horta e Paul Hangar per larchitettura, Hen ry Van de Velde e Gustave Serrurier-Bovy per larredamento e le arti applicate. Co me scrive Van de Velde: lopera di tutti e quattro fu messa assieme, giudicata e de scritta attraverso la sola qualit ovviamente comune a tutti: la novit; cos ebbe ori gine il termine art nouveau. Horta e il temperamento pi forte e nello stesso temp o il meno preoccupato di questioni teoriche. Frequenta lAccademia di Gand, sua ci tt natale, poi si reca a Parigi e conclude gli studi allAccademia di Bruxelles nel 1881; comincia a lavorare nello studio di Alphonse Balat e costruisce le sue pr ime opere, due monumenti funebri e tre case dabitazione. Dal 92 al 93 costruisce la casa per lingegnere Tassel in rue de Turin a Bruxelles, che subito lo rende cele bre e suscita vivaci discussioni. Si nota facilmente che lopera un saggio meditat o profondamente duna nuova architettura, libera da qualsiasi riferimento retrospe ttivo eppure perfettamente controllata in ogni particolare, sicura e convincente . La casa Tassel ripete un tipo tradizionale di Bruxelles, un fabbricato incassa to fra gli altri, su unarea stretta, provvista solo di due brevi fronti sulla str ada e sul giardino. La facciata principale non si distacca molto da quella circo stante, e occorre fare attenzione, percorrendo la strada, per individuare lopera di Horta; ma la mano dellarchitetto si riconosce esaminando da vicino la tessitur a muraria. Il consueto bow-window ricavato piegando a doppia S tutta la superfic ie. Allinterno, varcata una porta a vetri colorati, si sale nellatrio dominato dal la celebre scala a giorno; i gradini sono in legno naturale, sostenuti da una st ruttura metallica in vista. Dopo questa casa, Horta costruisce a Bruxelles numer ose altre abitazioni, negozi, magazzini, la Maison du Peuple costruita nel 1897 per ospitare gli uffici del Sindacato dei lavori socialisti considerata il suo c apolavoro. Anche qui lorganismo vincolato in partenza dalla forma del terreno, ri tagliato fra strette strade e una piazza rotonda. La struttura in acciaio dentro una cassa muraria discontinua, come in molti edifici francesi dellepoca, ma qui si rivela chiaramente allesterno, intelaiando le ampie pareti in vetro dai serram enti in legno naturale. Larchitettura di Horta invecchia bene, si ambienta senza sforzo nel tessuto edilizio della Bruxelles ottocentesca; questo artista cos pers onale e ambizioso dotato anche di una rara discrezione; non intende infliggere a gli inquilini dimore scomode o troppo impegnative per soddisfare i suoi ideali a rtistici e desidera convincere losservatore con la coerenza della sua architettur a, non sbalordirlo con la sua stranezza. E qui sta, daltra parte anche il limite di Horta: egli ha creduto il problema dellarchitettura fosse pi semplice del vero, e si potesse realmente ridurre ad uno stile. C in lui il desiderio di creare dell e opere che siano in accordo con il pubblico, con lambiente urbano del suo tempo, senza lasciare margini per uno svolgimento ulteriore. Perci Horta, il pi raffinat o artista dellart nouveau, ma anche in un certo senso il pi antiquato, il pi simile ad un architetto del passato. La debolezza della sua posizione diviene evidente nel dopoguerra, quando egli perde contatto dai successivi sviluppi; non c esempio forse nella storia di un artista che abbia dato in giovent un contributo tanto i mportante, e poi decada cos presto. HENRY VAN DE VELDE Il motivo che spinge Horta , in definitiva il desiderio di provare leccitazione e il prestigio 7

dinaugurare un rinascimento ; la mancanza di un adeguato controllo razionale ha f orse facilitato la loro ricerca e reso pi spedita la definizione del loro reperto rio, ma ha bloccato presto la loro attivit sulle posizioni acquisite, quando svan ito il prestigio della novit li ha indotti a ripiegare in un nuovo eclettismo amp liato. Il caso di Van de Velde diverso. Fin dallinizio egli si propone di mettere in chiaro i fondamenti del movimento, di formulare le sue esperienze di modo ch e siano trasmissibili e mettano capo a un rinnovamento generale dei metodi di pr ogettazione. Mentre i suoi contemporanei accettano dallInghilterra soprattutto su ggerimenti formali, egli coglie per la prima volta in Europa, il principio moral e dellinsegnamento di Morris, e lo svolge con straordinaria acutezza nei suoi arr edi. La prima occasione che ha Van de Velde di cimentarsi nellarredamento la sist emazione della sua casa ad Uccle, presso Bruxelles, nel 1894; daccordo con i suoi principi egli si propone di cercare per ogni elemento formale una giustificazio ne oggettiva, di ordine funzionale finch possibile, utilizzando le contemporanee teorie dellEinfuhlung; landamento delle linee, delle sagome, i disegni decorativi, sono posti in relazione con le esigenze di lavoro e di riposo, di tensione e di rilassamento. Contemporaneamente comincia lattivit di Van de Velde come teorico e propagandista; la sua prima conferenza tenuta a Bruxelles nel 1894. pur riconos cendo la priorit del movimento inglese, Van de Velde ritiene che le esperienze di Morris e dei suoi continuatori siano troppo aristocratiche e distaccate dalla r ealt, e afferma che il rinnovamento delle arti sorger dallaccettazione fiduciosa de lle macchine e della produzione in serie. Nel 98, come Morris, allestisce a Uccle un proprio laboratorio di arti applicate, Arts dindustrie, de construction et dor namentation Van de Velde & C., e nel 1900 si trasferisce ad Hagen, dove riordina il museo Folkwang. Nel 1902 chiamato a dirigere il Weimar kunstgewerblicher ins titut che diventer nel dopoguerra il Bauhaus di Gropius. Questa sua fiducia preva lentemente nellindustria lo porta ad una dichiarazione alla riunione del Werkbund , nel 1914 contro gli artisti, affermando che questultimi non sono altro che indi vidualisti appassionati, dei creatori spontanei che si oppongono a qualsiasi can one fisso e standardizzato. Van de Velde senza dubbio, fra i maestri della sua g enerazione, quello che ha le idee pi chiare. Dopo aver contribuito tra i primi ad avviare il movimento dellart nouveau, egli lunico a percepire chiaramente la prov visoriet delle posizioni in cui si formato. Perci la sua figura appartiene solo in parte allavanguardia; se come progettista resta chiuso in quellambito, come maest ro opera pi in l ed entra nel movimento moderno; aderendo senza prevenzioni ai suc cessivi sviluppi. CHARLES RENNIE MACKINTOSH In un ambiente periferico, a Glasgow , sorge un gruppo di artisti che si inseriscono nel vivo del dibattito davanguard ia europeo, cosicch nei manuali si usa classificarli con letichetta art nouveau. L a notoriet raggiunta con la formazione di un gruppo di artisti con interessi vast i, architetti, pittori decoratori, che comprende tra gli altri C.R. Mackintosh, H. Macnair e le due sorelle Macdonald che poi diventarono le rispettive mogli, q uesti sono noti anche come i quattro e lavorarono spesso insieme. Charles Renne Ma ckintosh, il pi dotato di tutti, assunto nel 1890 come disegnatore nella ditta di architettura Honeyman & Keppie; quattro anni dopo ne diventa socio e vi lavora fino al 1913; intanto i quattro espongono a Londra nella mostra di Arts and Crafts del 1869 e Mackintosh ottiene nel 97 i primi importanti incarichi come progettis ta indipendente. 8

Nelle sue opere Mackintosh offre uninterpretazione nuova e affascinante del reper torio art nouveau. Subito dopo, esponendo i suoi mobili alla Secessione di Vienn a nel 1900 e allEsposizione internazionale di Vienna del 1901, Mackintosh acquist a improvvisamente fama europea. Intanto costruisce due ville nei dintorni di Gla sgow, una delle quali detta Hill House rappresenta il principale documento del s uo gusto nellarredamento domestico. Dopo il 1913, trasferitosi a Londra, non otti ene pi incarichi di architettura e muore nel 1928 in miseria, anche per il vizio di bere che rende difficili i suoi rapporti sociali. Il movimento di Glasgow, a differenza di quelli continentali, non comporta una polemica dello stesso genere contro la tradizione e gli stili storici, ma attinge largamente alle fonti anti che, sia al repertorio neo-gotico convenzionale sia alleredit locale dellarchitettu ra baronale scozzese. OTTO WAGNER Larchitettura austriaca adopera gli stili stori ci con rigorosa propriet fino al termine dell800, con una preferenza costante per il neo-classicismo. Limprovviso rinnovamento della cultura artistica nellultimo de cennio dell800 deve certamente esser messo in rapporto con levoluzione sociale e p olitica dellImpero, nel 1869 introdotto, per la prima volta, il suffragio univers ale per lelezione di una parte dei deputati. Ma il movimento austriaco guidato da una personalit dominante, quella di Otto Wagner che agisce con lesempio e con lins egnamento sulla giovane generazione. Wagner, nato nel 1841, ha ventanni pi di Hort a e fino allet di cinquantanni lavora nel solco della tradizione classica viennese, raggiungendo uneminente posizione professionale. Nel 1894, nominato professore a llAccademia darte di Vienna, afferma la necessit di un radicale rinnovamento della cultura architettonica, per metterla daccordo con le necessit del tempo presente. Intanto costruisce gli edifici della metropolitana nella capitale austriaca; nel le opere successive, tra cui la banca postale del 1905, la chiesa di Steinof del 1906 e la Biblioteca universitaria del 1910, Wagner matura il suo stile a conta tto con le esperienze dei pi giovani, specialmente di Olbrich, che lavora al suo studio dal 1894 al 98 e propone una coerente alternativa al linguaggio tradiziona le, libera, almeno in apparenza, da riferimenti agli stili storici. Il programma di Wagner analogo a quello dei Belgi o della scuola di Glasgow: la nuova archit ettura deve liberarsi da ogni imitazione e tener conto delle condizioni tecniche moderne. Ma sotto queste formule si celano diversi indirizzi. Wagner intende il rinnovamento del linguaggio architettonico in modo ristretto: non si scosta nor malmente dagli schemi compositivi usuali, dalle planimetrie simmetriche e blocca te, dalla consueta dislocazione degli elementi decorativi, ma riconduce gli effe tti plastici alla superficie; il luogo dei consueti chiaroscuri sono occupati da disegni ornamentali piani, di solito in scuro su chiaro. In breve, il repertori o tradizionale rinnovato con la trasposizione dei valori formali da plastici a c romatici, dal tutto tondo al piano. Con questo trattamento tutto lorganismo archi tettonico mosso e trasformato. Questo procedimento ricchissimo di conseguenze, s ar generalizzato nel decennio successivo e diventer una delle fondamentali compone nti del gusto europeo, anche quando il movimento moderno avr eliminato i riferime nti agli stili storici. Wagner progetta fino a tarda et edifici in stile classico , quando le circostanze lo richiedono, e anche nelle opere pi moderne e audaci si compiace di conservare qualche elemento classico, un ordine architettonico come nella facciata della chiesa di Steinhof, o un frammento di ordine. Lo stesso fa nno frequentemente gli architetti viennesi della generazione seguente e tutti, s ono soggetti a cadere in una specie di neo-classicismo di ritorno. Il persistent e legame tra il nuovo movimento e la tradizione, che per Wagner un rapporto 9

fra diverse fasi della sua esperienza, e si trasmette ai giovani col suo insegna mento, limita in certo modo le esperienze degli austriaci rispetto a quelle dell e avanguardie occidentali, ma anche il motivo principale del successo di questa scuola. Perci la scuola austriaca, mentre responsabile in larga misura di quellirr itante compromesso tra classicismo e modernismo, con archi lisci e allungati, co lonne senza capitelli cos via, cha va sotto il nome di stile 900, ha anche evitato di cristallizzarsi troppo presto in una moda decorativa, ed ha preparato il terr eno al movimento moderno pi direttamente di ogni altro movimento contemporaneo. J OSEPH MARIA OLBRICH Fra i discepoli di Wagner, Joseph Maria Olbrich il pi vicino al maestro. Dopo aver studiato allAccademia ottiene il premio di Roma e viaggia n ei paesi meridionali; tornato a Vienna nel 94 lavora per cinque anni allo studio di Wagner, e disegna la parte decorativa degli edifici della metropolitana. Nel 9 7 aderisce al movimento di Secessione e lanno dopo progetta ledificio per lesposizi one del gruppo. Nel 99 chiamato a Darmstadt dal principe E.L. von Essen, per cost ruire su una collina presso la citt la Kunstler-Kolonie: un insieme di residenze e di ambienti di esposizione per un gruppo di artisti protetti dal mecenatismo d el sovrano: il giovane architetto Peter Behrens, il pittore H. Christiansen, il disegnatore P. Burck, lo scultore L. Habich, il decoratore P. Huber, il gioielli ere R. Bosselt. Olbrich progetta gli edifici, le sistemazioni a terra, larredamen to, il giardinaggio, gli addobbi per le esposizioni, la pubblicit e persino le st oviglie e i costumi dei camerieri del ristorante. Il complesso, inaugurato nel 1 901 con una mostra collettiva del gruppo, arricchito con nuovi edifici nel 1904, per una seconda mostra, ed completato nel 1907 con un grande palazzo per esposi zioni , che comprende la celebre torre panoramica detta Hochzeitturm. Nel 1908 O lbrich si trasferisce a Dusseldorf per curare la costruzione dei grandi magazzin i Tietz, e muore improvvisamente nello stesso anno. Olbrich scompare appena quar antenne, alla vigilia degli anni pi impegnativi per i motivi davanguardia europei, lasciando tuttavia una produzione copiosa e singolarmente compatta. JOSEPH HOFFMANN Joseph Hoffmann di un anno pi giovane di Olbrich, studia allAccade mia con Wagner, aderisce alla Secessione ed esordisce nel 98 con lallestimento di una sala alla prima mostra secessionista, mostrando subito la sua inclinazione p er larredamento. Nel 99 Hoffmann nominato professore alla Kunstgewerbeschule, e ne l 1903 assieme a Kola Moser, fonda un proprio laboratorio, le Wiener Werkstatte, a cui dedica dora in poi la maggior parte delle sue energie. Intento si succedon o gli incarichi di architettura: alcune ville signorili a Vienna e nei dintorni, poi nel 1903 il primo edificio pubblico, il sanatorio di Purkersdorf. Nel 1905 Hoffmann comincia i lavori per il palazzo Stoclet di Bruxelles, che proseguono f ino al 1914. Chi visita il palazzo Stclet subito indotto ad osservare da vicino i deliziosi particolari che Hoffmann vi ha profuso. Sia il sanatorio di Purkersd orf che il palazzo Stoclet sono stati arredati interamente dalle Wiener Werkstat te. Attraverso questa ditta Hoffmann influisce sui suoi contemporanei molto pi ch e attraverso le opere di architettura. Per merito suo la tradizione delle Arts a nd Crafts viene liberata da ogni traccia di medievalismo, cosicch il gusto delle Wiener Werkstatte finisce per dettar legge in tutta 10

Europa, comprese la Francia e lInghilterra dove soppianta in parte le analoghe tr adizioni locali. I mobili viennesi sono una realt che ognuno ha sperimentato presso ogni bottega di mobiliere; dopo la guerra mondiale sono apparsi un po invecchiat i, ma hanno continuato ad invadere la case borghesi di poltrone a fiorami, di ar madi a riquadri chiari, di letti con testiere sagomate, in cui echeggiano, invol gariti da molti passaggi, gli elementi stilistici, hoffmanniani. Per analoghe ra gioni Hoffmann diventa fra le due guerre, dopo la morte di Wagner, il pregettist a pi affermato della capitale austriaca. ADOLF LOOS Le vicende della vita di Adol f Loos e le sue teorie lo tengono staccato dagli architetti viennesi suoi coetan ei. Nato a Brno e educato in provincia, sordo fino allet di dodici anni, e forse q uesta limitazione fisica influisce nel suo carattere e nel suo destino. Fra il 93 e il 96 Loos viaggia in Inghilterra e in America; tornato in patria comincia a l avorare con difficolt, realizza alcuni arredamenti e nel 1904 il primo edificio: la villa Karma a Montreux chiaramente ispirata a Wagner per limpianto parzialment e simmetrico, luso di ampie superfici e di aperture nette. Intanto comincia lattiv it di Loos come teorico e polemista; scrive articoli, tiene conferenze e nel 1903 pubblica anche, una rivista dal titolo significativo: LAltro periodico per lintrod uzione della civilt occidentale in Austria. Loos oltre per il fatto di essere un a vversario implacabile della Secessione, viene ricordato anche per larticolo Ornam ento e delitto scritto nel 1908, dove sostiene che larchitettura e le arti applic ate devono fare a meno di qualsiasi ornamento, considerato come un residuo dabitu dini barbariche. Le opere di Loos posteriori al 1908 sono quasi a dimostrazione pratica di queste tesi. La casa sulla Michaelerplatz del 1910 e la casa Steiner dello stesso anno, alla periferia di Vienna, colpiscono i contemporanei per la c ompleta eliminazione di ogni elemento non strutturale: sono volumi di muratura l iscia in cui vengono ritagliate le finestre e le altre aperture, mentre una corn ice tabulare o una semplice copertina segnano lattacco della copertura. Queste co struzioni sono considerate come i primi documenti del razionalismo europeo ed ha nno sicuramente influenzato le architetture di Gropius, di Le Corbusier e degli altri maestri del dopoguerra. Loos resta legato al proprio atteggiamento individ uale anche nel dopoguerra, quando gran parte delle sue idee sono assorbite dal m ovimento internazionale. Fra il 20 e il 22 egli ha loccasione di lavorare in grande scala, quando nominato architetto capo della citt di Vienna. questo forse il mom ento culminante della carriera di Loos. Progetta un quartiere sperimentale a Heu berg, costruito solo in parte, e numerosi tipi edilizi non eseguiti, che sono in quellepoca le esperienze pi avanzate in fatto di edilizia popolare, non solo in A ustria ma in tutta Europa. Emerge per in quellepoca il limite culturale di Loos, c io lincapacit di trasmettere ad altri, la sua esperienza personale. Nel 22 egli cond ensa le sue meditazioni distributive nella pi perfetta delle sue residenze indivi duali, la casa Rufer di Vienna, poi si reca a Parigi dove costruisce nel 26 la ca sa di Tzara. Negli ultimi anni torna in patria, lavora lontano dalle polemiche e realizza ancora tre capolavori: la casa Moller a Vienna, la casa Muller a Praga e la casa Khuner a Payerbach dello stesso anno, dove anticipa, con luso di mater iali naturali e la cura tecnologica, una ricerca che diventa generale nel decenn io successivo. 11

IL MODERNISMO CATALANO E ANTONI GAUDI La matrice del modernismo catalano unassocia zione politico culturale, il Centro Catal, fondato nel 1882 per promuovere il rit orno alle tradizioni locali e la modernizzazione del paese, come premessa per ot tenere unautonomia politica nelle Stato spagnolo. I membri pi giovani di questo gr uppo, che escono dal Centre nel 1887, fondano la Lliga de Catalunya, a cui appar tengono lindustriale Eusebio Guell e Luis Domenech y Montaner e il Centre Esolar Catalanista a cui aderisce Jos Puig y Cadafalch. Insieme ai principali Domenech y Montaner esordisce Antoni Gaud, che parte dallinsegnamento teorico di Violet le D uc, quindi adopera il riferimento medioevalista per tentare una revisione pi prof onda, strutturale e distributiva, dei modelli edilizi. Le prime opere, la casa V icens del 1883 e il palazzo Guell del 1885, sono solide casse murarie modellate da decorazioni quanto mai ricche e variate. Nellultimo decennio dell800 e nel prim o del 900 egli realizza una serie di edifici, tra cui il collegio delle suore Ter esiane, la torre Bellesguard, la casa Battl e la casa Mil, questultima inserite nel la periferia di Barcellona, accettando gli involucri prescritti dal dispositivo urbanistico, ma rinnovando completamente linterno, la composizione degli spazi. N elle due case del 1905 la struttura una gabbia di cemento armato, che permette u na completa libert di modellazione delle tramezzature, sfiorando il concetto di pi ano libero. Per la casa Battl e il palazzo Guell egli progetta anche i mobili, con gli stessi criteri. Dal 1900 al 1914 Gaud realizza per i Guell due opere di magg ior scala: una citt giardino nella periferia di Barcellona, che viene trasformato poi in un parco urbano. Dal 1884 Gaud impegnato nella costruzione di una grande chiesa, il tempio della Sagrada Familia, in un nuovo quartiere di Barcellona. Lim pianto iniziale strettamente gotico, ma lalzato corretto a pi riprese, con sempre maggiore indipendenza dai modelli storici. Questopera assorbe tutte le energie de l maestro negli ultimi anni, e resta incompiuta negli anni Venti, quando i nuovi sviluppi della cultura architettonica spiazzano completamente limpresa del maest ro catalano. IL DEUTSCHER WERKBUND E PETER BEHERENS Con la fondazione del Deutsc her Werkbund nel 1907, la Germania dopo un processo di rinnovamento culminante n ella semplificazione neoclassica di Schinkel, si pone alla testa del movimento e uropeo: pi che per leccellenza, per la quantit di artisti intenti ad un comune obie ttivo. Solo in Austria troviamo, in quel periodo, altrettante energie, ma poich O lbrich e Hoffmann operano spesso in Germania, e il Werkbund austriaco strettamen te connesso a quello tedesco, si pu parlare di un fenomeno unitario. Non eroi sol itari come Mackintish in Scozia, Gaud in Catalogna, Perret e Garnier in Francia, bens dibattito vivacissimo, alimentato anche dalla presenza di maestri stranieri quali Van de Velde. Nel Deutscher Werkbund convergono due generazioni di archite tti moderni, gli uomini della prima et e i futuri maestri del razionalismo. Peter Beherens impersona la saldatura tra la prima e la seconda fase. Esordisce come pittore, fa parte della Secessione viennese, costruisce una casa nella colonia d i Darmstadt; nel Werkbund matura la persuasione dellassoluta necessit di stabilire un sistematico rapporto tra architettura e industria, ed il primo a sperimentar lo. La fabbrica di turbine realizzata nel 1909 per lAEG berlinese viene celebrata come un prototipo dellarchitettura industriale; oltre a questa opera vanno citat i, i serbatoi di 12

Francoforte e i magazzini AEG di Berlino e nel 1911 riveste nelle fogge pi cinica mente accademiche lambasciata tedesca a Pietroburgo, traendo uno spirito prenazis ta. Ha per laccortezza di non chiudersi mai in atteggiamenti reazionari, anzi se n e affranca da un giorno allaltro mutando volto, accoglie nel suo prestigioso stud io giovani come Gropius, Mies van der Rohe, Le Corbusier, e aderisce alle loro i niziative con un paternalismo non privo di generosit. Comunque il suo bilancio co mplessivo risulta fecondo; copre un ruolo analogo a quello di Otto Wagner in Aus tria, con la differenza che, mentre i maestri austriaci non mimetizzano le propr ie posizioni, sensibile e aperte ma incanalate entro limiti determinati, Beheren s, agendo pi tardi ed in contesto gremito di inquietudine, accetta una molteplici t di linguaggi, applicandoli di volta in volta con sapiente destrezza professiona le. LA DIFFUSIONE DELLART NOUVEAU La descrizione dei movimenti davanguardia europei per singole personalit o gruppi di artisti pu dare lidea che ogni esperienza sia is olata dalle altre pi di quel che accade in realt. In questo periodo gli scambi cul turali sono invece eccezionalmente fitti, i movimenti e gli artisti si stimolano reciprocamente in molti modi e la ricerca delle fonti per ciascuna esperienza d iventa quasi futile, tanto serrato e il gioco delle influenze. Il movimento davan guardia belga, come s detto, nasce attorno alla rivista settimanale LArt moderne, fon data nel 1881 che continua ad uscire fin quasi alla prima guerra mondiale; attor no alla rivista si forma nel 1884 il gruppo dei XX che nel 1894 diventa La libre Esthetique. I primi rapporti accertati con lInghilterra avvengono in occasione d elle esposizioni dei XX dal 1891 in poi, dove sono esposti oggetti di Morris e d ella sua scuola. Nel 1894 Van de Velde comincia la serie delle sue conferenze. I ntanto in Inghilterra si formano le associazioni per linsegnamento e la diffusion e delle arti applicate . In Germania, a qualche anno di distanza dal Belgio, si forma un movimento analogo per il rinnovamento delle arti decorative, senza che per sia possibile dimostrare una diretta derivazione delluno dallaltro. Subito dopo , soprattutto ad opera di Van de Velde, il movimento belga acquista diffusione e uropea, sovrapponendosi alle scuole locali. Nel 1896 il commerciante amburghese S. Bing apre il suo negozio a Parigi, con linsegna Lart nouveau, presentando mobil i di Van de Velde al pubblico francese . sia in Francia che in Germania le idee di Velde sono nellaria e molti progettisti e artigiani lavorano nello stesso sens o gi da qualche anno. In Francia per le cose vanno diversamente che in Germania: s ia la cultura accademica che la tradizione tecnica, sono fondamentalmente estran ee ai nuovi apporti e oppongono forti resistenze alla loro diffusione. Perci il n uovo movimento finisce per investire solo una zona limitata della produzione fra ncese, cio larredamento che appunto per tradizione si considera separato dallarchit ettura, e una parte dellarchitettura domestica. In Germania il movimento incontra minori resistenze e conserva loriginaria istanza di rinnovamento strutturale. Ne l 1896 esce la rivista Jugend che d il nome al nuovo stile. Subito dopo saggiunge lin fluenza decisiva della scuola viennese grazie allimpegno di Otto Wagner; limpegno che Wagner dedica alla scuola d i suoi frutti qualche anno dopo quando un gruppo di artisti, fra cui parecchi suoi discepoli, fonda nel 1898 la Secessione e comi ncia a pubblicare il periodico Ver sacrum. Tra le fonti della Secessione c senza dub bio, oltre Lart nouveau belga ormai di dominio europeo, una diretta conoscenza de llarredamento inglese. Il Belgio, la Francia, lInghilterra, la Germania e molti al tri paesi presentano allestimenti, oggetti darte e mobili nel nuovo stile, e per unanime riconoscimento gli ambienti e i prodotti austriaci sono considerati i mi gliori. 13

Unoccasione per il confronto delle esperienze davanguardia lEsposizione internazion ale di Torino del 1902. La cultura italiana proprio in quegli anni d segni di nuo va vitalit e compie uno sforzo importante, se non per inserirsi nel dibattito eur opeo, almeno per restare al passo con glia avvenimenti doltralpe. Nel 1892 si com incia a pubblicare la rivista Arte italiana decorativa e industriale diretta da C. Boito; nel 1895 esce Emporium, laltra rivista darte decorativa dellIstituto darti gr fiche di Bergamo. Per ora i due periodici sono ispirati ad un dignitoso eclettis mo. In questo ambiente povero di energie autonome ma attentamente ricettivo, i m ovimenti di avanguardia europei trovano uneco subito dopo il 1900, e fanno sorger e un certo numero di opere e discussioni. Nel 1901 Giuseppe Sommaruga costruisce a Milano la sua prima opera ispirata allArt nouveau, il palazzo Castiglioni. Ern esto Basile allesposizione agricola di Palermo accetta i medesimi motivi. Nel 190 2 Raimondo dAronco costruisce i padiglioni per lEsposizione torinese, ispirandosi francamente alla Secessione viennese. A partire dal 1900 il centro della cultura architettonica europea si sposta in Germania, dove lulteriore conoscenza dello s tile inglese e specialmente di Mackintosh sul continente, si deve soprattutto a Hermann von Muthesius, che addetto culturale allambasciata tedesca a Londra dal 1 896 al 1903. La Deutsche Werkstatte, una ditta fondata nel 1898 da Karl Schmidt a Dresda, si ispirano inizialmente ai modelli inglesi, ma si orientano nel primo decennio del 900 verso la produzione in serie e la standardizzazione. Negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale si diffonde in Europa la fam a di Wright. Anche qui la cultura tedesca fa da tramite; nel 1910 leditore Wasmut h invita Wright a Berlino e organizza una mostra delle sue opere. IL NUOVO CLASSICISMO FRANCESE: PERRET E GARNIER LEREDITA TECNICA E CULTURALE FRANCESE ome abbiamo visto, laggettivo nouveau ha sopr attutto il significato polemico di rifiuto del particolare equilibrio tra repert orio stilistico tradizionale e tecnica costruttiva su cui s Cfondata finora la cul tura artistica europea. 14

naturale perci che la diffusione dellart nouveau tocchi solo parzialmente la Franc ia, che stata la principale depositaria e linterprete autorizzata della suddetta tradizione. Compaiono, contemporaneamente allart nouveau, due esperimenti di avan guardia di tuttaltro genere, quello di Perret e quello di Garnier, che si appoggi ano proprio alla linea maestra della tradizione francese e ne propongono una rie laborazione originale. La cultura architettonica francese basata sul classicismo e su una raffinata tradizione tecnica, ma la fisionomia di questa tradizione ri schia di andare dispersa per opera delleclettismo, che abitua a mescolare e a con taminare sia gli stili storici, sia i materiali e i sistemi costruttivi. Perret e Garnier insorgono contro leclettismo contemporaneo e si appellano ai due princi pi complementari della tradizione remota: il classicismo, inteso in senso quasi filosofico, come spirito di geometria e di chiarezza, e la coerenza strutturale; a questo secondo assunto si presenta mirabilmente il cemento armato, che propri o in questo periodo diventa duso comune e possiede tali caratteristiche di contin uit statica e di adattabilit che diventa dora in poi, per gli architetti francesi, quasi il sistema costruttivo delezione. Il cemento artificiale un materiale scope rto allinizio del secolo dallinglese Aspdin. Verso il 1845 comincia la produzione industriale, e si fanno i primi tentativi di associare il cemento al ferro, per conferirgli la resistenza a trazione che da se non possiede. AUGUSTE PERRET Augu ste Perret, figlio di un costruttore, frequenta lEcole des Beaux Arts nellultimo d ecennio dell800, senza per arrivare al diploma, mentre lavora nellimpresa paterna. Il primo lavoro importante la casa al n. 25 bis di rue Franklin a Parigi, finita nel 1903, dove per la prima volta lossatura in cemento armato adoperata in modo da impegnare lapparenza esterna. Si tratta di utilizzare una striscia di terreno chiusa fra le costruzioni, piuttosto larga e poco profonda. Sarebbe molto compli cato realizzare un tale organismo con le ordinarie murature. Simili difficolt dis tributive, frequenti a Parigi, per lalto costo dei terreni, sono gi sovente risolt e con strutture a scheletro, in ferro o da qualche anno in cemento armato. Il fe rro e il cemento restano per allinterno, nascosti da una facciata muraria come nel la casa Tassel di Horta. Il garage di rue Ponthieu, del 1905, anchesso risolto in modo che lossatura di cemento armato, proiettandosi sulla facciata, determini la sua composizione; qui non c altro che un telaio di travi e di pilastri intonacato che inquadrano vetrate di varie dimensioni. In queste due opere, e nellaulico te atro dei Campi Elisi del 1911, sono gi compiutamente delineati i caratteri dellarc hitettura di Perret, che restano fermi nelle splendide opere del primo dopoguerr a, la sartoria industriale Esders, le chiese di Notre Dame du Raincy e di Montma gny, il teatro per lesposizione delle arti decorative del 25, la sala della Scuola normale di musica, il Museo dei mobili di Stato e gli uffici per i servizi tecn ici delle costruzioni navali, la casa di rue Raynouard, dove stabilisce il suo s tudio,: il rigore costruttivo, la coraggiosa semplificazione formale e insieme lo stinata fedelt a certe regole compositive tradizionali. Una struttura in cemento armato del tipo usato da Perret consiste in uno scheletro di pilastri e travi a cui sappoggiano le strutture orizzontali, i tamponamenti esterni e le eventuali t ramezzature interne. Un secolo intero di esperienze ha collaudato e consolidato questa convenzione da cui sono nati tutti i progressi della tecnica moderna. 15

TONY GARNIER Tony Garnier, figlio di un disegnatore tessile e allievo dellAccadem ia di Francia a Roma e qui presenta per il concorso al Gran Prix de Rome del 190 1 il progetto di una citt industriale, tutta in cemento armato, ferro e vetro. Il progetto naturalmente manda in furia la giuria, e non viene premiato. Due anni dopo lo stesso Garnier vince il primo premio con il progetto di ricostruzione co mpleta della citt di Tuscolo, composto con decine di migliaia di colonne doriche, joniche e corinzie. Non abbandona per il suo studio prediletto della citt industr iale, e nel 1904 completa i suoi elaborati per presentarli a Parigi in una mostr a personale. Pi tardi lopera pubblicata in un volume dove Garnier espone i criteri che lanno guidato. Se Garnier si fosse limitato a disegnare le tavole della citt industriale nel suo atelier di Villa Medici sarebbe solo uno dei numerosi utopis ti cresciuti in Francia. In realt ha fatto molto di pi: ha avuto lopportunit di appl icare i suoi concetti architettonici a una grande citt come Lione, ha costruito t ra il 1904 e il 4 una serie di esemplari edifici pubblici e di quartieri di abit azione, inquadrati in un piano unitario. Ci stato reso possibile dallincontro di G arnier con E. Herriot, il deputato radicale eletto nel 1904 sindaco di Lione. I due personaggi quasi coetanei, uniti da uguali convinzioni politiche e culturali , trovano subito laccordo e si deve a questa collaborazione la vitalit dei lavori che hanno concepito assieme, luno come committente, e latro come architetto. Il pr imo edificio costruito da Garnier per Hrriot una modesta latteria con stalle nel parco delle Tete dOr, del 1904. Seguono, dopo un adeguato periodo di preparazion e, le opere maggiori, e in primo luogo il complesso per il macello e il mercato del bestiame a La Mouche, realizzato dal 1909 al 13, ma adibito a fabbrica di mun izioni durante la guerra mondiale e solo nel dopoguerra restituito alla sua funz ione. Nello Stadio olimpico iniziato nel 1913 i riferimenti a un generico stile greco romano sono pi forti che altrove. Basta vedere i disegni di Garnier riprodo tto nelle pubblicazioni del 19, che sembrano scenografie per un film storico, pop olate di atleti in costume antico. Tuttavia questa ispirazione ereditata dagli s tudi classici non trascina mai il nostro architetto verso il monumentale, e nepp ure verso gli effetti di massa che sono di prammatica in quasi tutti gli stadi. Lospedale della Grange Blanche intitolato a Edouard Herriot dopo la sua morte. un vasto giardino su un leggero declivio, seminato di padiglioni a due e tre piani ben spaziati fra loro. Garnier non scrive, non viaggia molto, non partecipa all e polemiche di avanguardia e vive appartato a Lione, lontano dai grandi centri d ella cultura europea. Giudicata sul piano del gusto la sua architettura non regg e al confronto con le finezze di Horta e di Van de Velde, con il rigore di Loos, con laudacia di Wright. I MAESTRI DEL PERIODO RAZIONALISTA 16

el 1918 i principi basilari della cultura razionalista erano gi formulati a livel lo teorico e sostanziati da concrete esperienze. NIl Deutscher Werkbund precorre va la didattica del Bauhaus e i disastri bellici e i fenomeni rivoluzionari del dopoguerra sottolineavano lurgenza di un impegno sociale. Ogni ingrediente delle poetiche anni venti aveva superato il collaudo. Il gusto dellingabbiatura struttu rale in vista informava una vasta serie di edifici, compresa la fabbrica di Behe rens. Sulla casa di Perret a rue Franklin, Le Corbusier poteva trovare un tetto - giardino; esaminando i disegni delle Cit Industrielle di Garnier, si scopriva n elledificio dominante la piazza il sistema dei pilotis, e le finestre continue si potevano facilmente trovare nella Maison du Peuple di Horta. Nel 1918 le cinque maggiori personalit dellarco europeo tra le due guerre appaiono delineate. Walter Gropius, nato nel 1883, aveva costruito nel 1911 lo stabilimento Fagus ad Alfel d e nel 14 il padiglione industriale a Colonia. Ludwing Mies van der Rohe, pi giov ane di tre anni, iniziava ad applicare le sue rivoluzionarie teorie. Erich Medel sohn, trentunenne, si apprestava ad allestire una mostra dei travolgenti schizzi ideati nelle veglie di trincea. Suo coetaneo, Le Corbusier, aveva chiarito la p ropria temperie mentale: risale al 1914 il progetto della casa Dom Ino in cui uno ssatura standardizzata di cemento armato fornisce i presupposti della pianta lib era. Infine J.J. P. Oud, ventottenne, si agita perplesso nel gruppo De Stijl dir etto da Theo van Doesburg in Olanda. CHARLES ADOUARD JEANNERET LE CORBUSIER Temp eramento da orologio svizzero e, insieme pittore astratto; categorico assertore di schemi, ansioso di primeggiare, pi che per eccellenza dei risultati poetici, p er geniale chiarezza metodologica; scontroso, egocentrico, sarcastico e lirico, sensibile ai temi sociali non tanto per reale partecipazione, quanto per lesigenz a di racchiudere i comportamenti umani entro sistemi algebrici. Per capire lopera di Le Corbusier occorre considerare le condizioni economiche e culturali della Francia negli anni vicini alla prima guerra mondiale. Lequilibrio demografico con ferisce alleconomia francese una speciale stabilit: mancano i gravi problemi quant itativi connessi con laumento della popolazione, ed anche i problemi dei moviment i interni dallagricoltura allindustria, dalla campagna alla citt sono meno presenti che altrove. In questo clima, nel primo decennio del 900, mentre altrove si svol ge la vicenda dellart nouveau, la Francia partecipa alla polemica internazionale con un audace rinnovamento nella linea medesima della tradizione: Perret e Garni er fanno lestremo tentativo di ampliare la poetica del classicismo disancorandola dalle formule accademiche e venendo incontro alle esigenze della societ moderna. Un ulteriore progresso su questa linea appare ormai impossibile; questa situazi one pu essere rotta solo da uniniziativa individuale. Le Corbusier ha saputo assum ersi questo compito e prendere di petto le tradizioni del suo paese, tenendo i c ollegamenti col movimento internazionale. Il grande merito di Le Corbusier stato di impegnare il suo incomparabile talento sul terreno della ragione e della com unicazione generale. Egli non si mai contentato che le sue invenzioni fossero in teressanti e suggestive, ma utili e applicabili universalmente, e non ha voluto imporre, ma dimostrare le sue tesi. Nato in Svizzera a La Chaux de Fond, Charles Edouard Jeanneret abbandona per tempo la scuola, lavora dal 1908 allo studio di Perret e poi di Beherens, viaggia in Europa ed in Oriente. Nel 29 assieme al pit tore Ozenfant fonda il movimento purista e dirige la rivista LEsprit nouveau. Il pu rismo stabilisce, come anche il neo plasticismo, alcune regole formali: 17

luso delle forme semplici, larmonia fra i processi dellarte e quelli della natura, che si possono applicare indifferentemente in pittura, in scultura e in architet tura; ma a differenza delle regole neo plastiche che conducono a negare lautonomi a delle arti figurative e ad assorbirle senza residui nellarchitettura, le regole puriste formano piuttosto un sistema a priori, come il disegno nella cultura uman istica, da cui dipendono le tre arti maggiori. Le Corbusier resta per tutta la v ita fedele a questa abitudine e alterna pittura, scultura e architettura. Nel 22 si associa al cugino Pierre Jeaneret e apre il famoso studio di rue de Sevres; n el 23 raccoglie le sue meditazioni teoriche nel volumetto Vers une Architecture, che subito a larga diffusione. Anchegli come Gropius si propone di superare il co ntrasto tra progresso tecnico e involuzione artistica, tra risultati quantitativ i e qualitativi, ma in accordo con la tradizione francese definisce tecnica e ar te come due valori paralleli: Lingegnere, ispirato alla legge delleconomia e condo tto dal calcolo, ci mette daccordo con le leggi delluniverso; larchitetto, per la d isposizione che imprime alle forme, realizza un ordine che pura creazione del su o spirito. Ecco dunque i temi del discorso che Le Corbusier rivolge ai suoi letto ri: tre suggerimenti ai signori architetti: volumi semplici, superfici definite m ediante le linee direttrici dei volumi, la pianta come principio generatore; Larc hitettura deve essere sottomessa al controllo dei tracciati geometrici regolator i; Gli elementi della nuova architettura si possono gi riconoscere nei prodotto i ndustriali: le navi, gli aeroplani, le automobili; I mezzi della nuova architett ura sono i rapporti che nobilitano i materiali bruti, lesterno come proiezione de llinterno, la modanatura come pura creazione spirituale; La casa deve essere cost ruita in serie come una macchina; I mutamenti nei presupposti economici e tecnic i comportano necessariamente una rivoluzione architettonica. Dal 1914 si sforza di ideare la cellula dabitazione economica da ripetere in gran serie: la maison D omino del 1914, la maison en gros beton del 1919, la maison Monol del 1920, la mai son Citrohan del 1920; ma le applicazioni sono di tuttaltro tipo, case isolate e piuttosto costose per clienti davanguardia: villa a Vaucresson del 1922, e casa s tudio per Ozenfant a Parigi dello stesso anno. Nel 22 Le Corbusier prepara il pri mo progetto di citt ideale: une ville contemporaine di tre milioni dabitanti, che esposta in quellanno al Salon dAutomne. Gli edifici sono di tre tipi: grandi gratt acieli cruciformi al centro, case di sei piani redents nella zona intermedia e i mmeuble-villas alla periferia. Il piano rigorosamente simmetrico, con strade ort ogonali e diagonali secondo i modelli accademici. Nel 1926 Le Corbusier e P: Jea nneret pubblicano un documento, dove alcune idee messe a punto negli anni preced enti sono esposte in forma sistematica e sintitolano "i cinque punti di una nuova architettura: 1. I pilotis. La casa su pilotis! La casa si approfondiva nel terreno : locali oscuri e sovente umidi. Il cemento armato rende possibili i pilotis. La casa e nellaria, lontano dal terreno; il giardino passa sotto la casa, il giardi no e anche sopra la casa, sul tetto. 2. I tetti-giardino. Da secoli un tetto a s pioventi tradizionale sopporta normalmente linverno col suo manto di neve, mentre la casa e riscaldata con le stufe. Da quando installato il riscaldamento centra le, il tetto tradizionale non conviene pi. Il tetto non deve essere spiovente ma incavato. Deve raccogliere lacqua allinterno, non pi 18

allesterno. Il cemento armato il nuovo mezzo che permette la realizzazione delle coperture omogeneee. Il cemento armato si dilata fortemente. La dilatazione fa s paccare la struttura nelle ore di improvviso ritiro. Invece di cercare di evacua re rapidamente le acque piovane, bisogna cercare al contrario di mantenere unumid it costante sul cemento della terrazza. Misura particolare di protezione: sabbia ricoperta di lastre spesse di cemento, a giunti sfalsati. Questi giunti sono sem inati di erba. Sabbia e radici non lasciano filtrare lacqua che lentamente. I gia rdini-terrazze diventano opulenti; fiori, arbusti e alberi, prato. 3. La pianta libera. Finora: muri portanti. Partendo dal sottosuolo, si sovrappongono formand o il pianterreno e gli altri piani, fino al tetto. La pianta schiava dei muri po rtanti. Il cemento armato porta nelle case la pianta libera! I piani non devono essere pi ricalcati gli uni sugli altri. Sono liberi. Grande economia di volume c ostruito, impiego rigoroso di ogni centimetro. Grande risparmio di denaro. Razio nalit agevole della nuova pianta. 4. La finestra in lunghezza. La finestra uno de gli elementi essenziali della casa. Il progresso porta una liberazione. Il cemen to armato rivoluziona la storia della finestra. Le finestre possono correre da u n bordo allaltro della facciata. La finestra lelemento meccanico-tipo della casa. 5. La facciata libera. I pilastri arretrati rispetto alle facciate, verso lintern o della casa. Il solaio prosegue in falso, verso lesterno. Le facciate sono solo membrane leggere, di muri isolati o di finestre. La facciata libera; le finestre , senza essere interrotte, possono correre da un bordo allaltro della facciata. N ella villa di Garches del 27 Le Corbusier pu finalmente lavorare con relativa larg hezza di mezzi, su un terreno ampio e privo di vincoli, la villa un prisma perfe tto, ed portato da sottili pilastri a distanza regolare; dentro questo reticolo elementare sono sistemate liberamente le piante e i prospetti. Tutte le parti mu rarie sono intonacate in bianco mentre gli infissi metallici hanno i contorni ne ri, formando unastratta contrapposizione che mette in evidenza i valori geometric i. In questo caso una manutenzione attenta ha impedito la rovina precoce delledif icio, tuttavia non riuscita a mascherare numerosi errori e difficolt dattacchi, co nseguenza inevitabile dellisolamento in cui ha lavorato Le Corbusier e dei contat ti saltuari con lindustria. La villa di Garches vale quindi piuttosto come manife sto che come concreta opera di architettura; non regge il confronto con le splen dide opere contemporanee di Oud, di Dudok e neppure con gli edifici sperimentali di Mies van der Rohe e di Gropius. Nel capolavoro di questo periodo, la villa S avoye a Poissy del 1929-1931, la matematica si fa incanto. Posata in un parco a trenta chilometri da Parigi, si offre al visitatore di scorcio. Pianta: virtualm ente un quadrato, radicale elementarit. Struttura: maglia quadra di esili tubi e solai in cemento armato, la Dom-Ino in edizione standard. Volume: una scatola pe rfetta ravvolta da superfici diafane e sospesa su pilotis. Nastri continui, vitr ei e panoramici. E in questa unicit di elementi non poteva mancare il tetto-giard ino. La villa Savoye lespressione pi evidente dei cinque punti di Le Corbusier. LUn it di Abitazione a Marsiglia, viene eretta nel 1945-52, ma si rif al pensiero soci ourbanistico tra le due guerre. Trecentotrentasette alloggi duplex, di ventitre tagli diversi; diciassette piani, poi il grandioso tetto-piazza-giardino e la pi scina; sette strade interne, attrezzate con negozi a vari livelli. Utopia incarn ata, efficientissima e meravigliosa. Scrive il ministro Claudius Petit: lopera l, sorta senza regolamenti, anzi contro disastrosi 19

regolamenti. Fatta per gli uomini, a misura umana, nella robustezza delle tecnic he moderne manifestalo splendore del cemento armato.. A questo punto termina litin erario razionalista; lultimo quindicennio della creativit corbusieriana lo contest a, dandosi carico degli smarrimenti e delle crisi del secondo dopoguerra. Solo t ra i maestri del periodo, Le Corbusier ha il supremo coraggio di registrare il c rollo dogni speranza di riscattare il mondo con la ragione. I campi di sterminio nazisti, gli orrori bellici, le vilt politiche e civili, la prostrazione dei popo li sotto la dittatura, i crimini e le infamie non consentono pi illusioni. Le Cor busier, di fronte a questa situazione, si rifiuta di bendarsi gli occhi, seguita ndo a disegnare come se nulla fosse accaduto, e linconcepibile tragedia prende co scienza nellurlo della Chapelle de Notre-Dame du Haut a Ronchamp. Liquida i cinque punti i tre richiami agli architetti e gli immacolati volumi, smentisce gli idoli classicisti e crea uno spazio indicibile compresso, schiacciato dal tetto incomben te, poi dilatato nelle cappelle e risucchiato da fiabeschi condotti verticali di luce. Contro i vecchi pilotis, un masso straripante e squarciato; contro la facc iata indipendente e le finestre a nastro, muraglie da fortificazioni trafitte da fl ussi arcani di colore. Ronchamp comunica il delirio delle idee razionalistiche e illuministiche, ma nello stesso tempo forse la condanna del destino umano, lo s pavento e una fede disperata. Tutto questo a dimostrazione che la storia dellarch itettura europea, e in realt del mondo ad eccezione dellarea wrightiana, un discor so di relazioni rispetto a Le Corbusier, il quale scandisce le tappe del secolo in una ricognizione cos calzante e incisiva delle contrastanti intemperie da rend erlo un interlocutore permanente. WALTER GROPIUS Di fronte allo sviluppo industr iale di Manchester, Karl Friedrick Scinkel lanci un interrogativo: Tutte le grandi epoche della storia hanno lasciato unimpronta nelledilizia; perch mai non dovremmo forgiare uno stile idoneo alla nostra? Da quel momento la Germania divenne lepice ntro continentale del dibattito architettonico, mettendosi alla testa della sper imentazione scientifico-tecnica e guidava lEuropa. Gropius non aveva dunque bisog no di imporsi allattenzione con fragorosi manifesti e assiomatiche dichiarazioni di principi. Nel 1919, quando Gropius succede a van de Velde, il Bauhaus trasfor ma le scuole di didattica architettonica ampliandosi a Dessau. La vicenda di Gro pius non comincia per col Bauhaus. Allievo di Behrens, costruisce nel 1911, con A dolf Meyer, la fabbrica Fagus ad Alfeld an der Leine, mentre il padiglione del W erkbund allesposizione di Colonia del 14 rivela i pregi e le incertezze dellanimus gropiusano. Il dopoguerra trascina Gropius nel turbine espressionista. Tuttavia lattivit espressionista di Gropius pu ritenersi molto fugace. Nel 1922 il progetto per la Chicago Tribune assembla volumi in dissonanza, e il teatro totale del 26 rappr esenta una tappa culminante nellindagine della polifunzionalit di una sala per spe ttacoli e sulla mobilit scenica. Nel 22 van Doesburg era giunto a Weimar per promu lgare il verbo neoplastico e Gropius non potendo tollerare una simile invadenza, istigato dallala espressionista dei docenti, gli aveva precluso laccesso alla Bau haus; ma, come architetto, assimil la lezione De Stijl almeno per met. Scompose lor ganismo del nuovo Bauhaus nel blocco cubico dei dormitori, nel corpo articolato delle classi, nel prisma vetrato dei laboratori; e attento a non riconnetterli c on elementi assonanti. Giedion osserva che non riesce a cogliere linsieme delledif icio, neppure nel disegno planimetrico, a meno di muovere locchio e girargli atto rno. 20

Nello stesso modo sorgevano adiacenti alla Bauhaus le casette dei professori. Es se non obbediscono a leggi aprioristiche: i pilotis appaiono la dove sono necess ari. Una certa importanza ha avuto nella carriera di Walter Gropius il Bauhaus. Largamente paralizzato dalle proprie idee almeno cinque anni prima che il nazism o ne decretasse la fine, ebbe risonanza internazionale, ma non seppe penetrare n ellapparato universitario tedesco. Ne incarn tuttavia la cattiva coscienza, svilup pandosi non attraverso una precisa metodologia didattica, bens di un approccio sp erimentale aperto, ricettivo dogni contributo valido nellambito del design, dalla grafica al mobilio, dallarchitettura alla fotografia, dal pezzo artigianale al pr ototipo industriale. Puntava anche sul lavoro di quipe, una collaborazione che si ncronizzasse gli sforzi individuali, raggiungendo un potenziale superiore a quel lo della somma di un numero uguale dindividui isolati. Lemigrazione dovuta allavvent o nazista, per Gropius non comporta per un ripensamento delle sue idee, ma si rip ara in Inghilterra dove realizza, insieme con Edwin Maxwell Fry, lesemplare scuol a dImpington, poi invitato a presiedere la Graduate School of Design delluniversit di Harvard, si trasferisce negli Stati Uniti. Qui, avvalendosi dellapporto daltri profughi, determina una svolta nella didattica architettonica, pur senza riprodu rre un Bauhaus. Sul terreno professionale, si associa col suo discepolo Marcel B reuer e, pi tardi, forma il gruppo Tac (The Architects collaborative) con sette e x-allievi di Harvard. Larco americano di Gropius pu essere distinto in due fasi. L a prima, dalle case lignee di Lincoln e Wayland al prisma ampliabile prefabbrica to e al quartiere operaio di New Kensington, attesta una progressiva assimilazio ne delle tendenze locali. La seconda, caratterizzata dal team-work Tac, ha un ot timo esordio nelle corti interfluenti del Graduate Center di Harvard, ma cade sp esso nelleclettismo. Gropius non conosce una durata smagliante ed esplosiva, come Le Corbusier; n un periodo di successo operativo, come Mies. Vede sorgere per a B erlino ovest la Gropiusstadt, omaggio offertogli dallantica patria LUDWIG MIES VA N DER ROHE Tirocinio, sui cantieri accanto al padre muratore, poi nello studio d i Peter Beherens dove incrocia Gropius e, per un breve periodo, Le Corbusier. Gi ovanile infatuazione schinkeliana, nel 1910 traumatizzante scoperta di Wright, q uindi contatti con lOlanda. Mies Van der Rohe fu considerato insieme a Gropius e Le Corbusier, uno dei pi importanti del razionalismo architettonico. La sua archi tettura tende infatti ad una riduzione della struttura agli elementi essenziali attraverso lutilizzo delle pi sofisticate tecnologie. Tutta la sua produzione attr aversata da una evidente linearit classica, che si pu notare nella purezza assolut a delle sue forme architettoniche e nellattenzione per i dettagli e i particolari costruttivi. Nel 1908 passa a frequentare un gruppo di giovani architetti, tra cui Gropius e Le Corbusier, riuniti nello studio di Beherens a Berlino. Qui si a vvicina proprio grazie a Beherens, al neoclassicismo di Wright. Lasciato Beheren s, dopo una breve parentesi bellica, si impone con alcuni progetti rivoluzionari di grattacieli con scheletro dacciaio e superfici completamente vetrate. Su ques ta base elabora anche il grattacielo per la Stazione Friedrich a Berlino, e la d escrive in una rivista: In questo mio progetto, per cui cera a disposizione una p iazza triangolare, mi sembr che la soluzione giusta fosse costituita da una forma prismatica che si conformasse alla forma triangolare della piazza, e diedi una leggera angolazione alle singole superfici frontali in modo da scongiurare il pe ricolo di un effetto spento, che spesso si verifica nelle realizzazioni in cui i l vetro occupa grandi superfici. Nel 1927 a Stoccarda elabora un piano generale d i un nuovo quartiere di Weissenhof, un sobborgo di Stoccarda. Ben presto questo quartiere divenne la prima manifestazione 21

internazionale di quel modo di costruire che si basava sulluso di intonaci bianch i, di forme prismatiche e di tetti piani. A questo progetto parteciparono alcuni tra i pi importanti architetti di quel periodo, e il contributo di Mies sia per quanto riguarda lo stile che il contenuto, era costituito da una casa ad apparta menti che egli progett come armatura centrale dello schema complessivo. Della sua soluzione, Mies nel 1927 scriveva: al giorno doggi il fattore economico rende ob bligatorie la razionalizzazione e la standardizzazione nella residenza in affitt o. A questo fine la struttura a scheletro il sistema costruttivo pi adatto. Esso rende possibile limpiego di metodi costruttivi razionalizzati e consente libera s uddivisione degli interni. Se consideriamo la cucine e i bagni come un nucleo fi sso, a causa delle tubature, allora tutto il resto dello spazio deve essere pass ibile di partizioni grazie allimpiego di tramezzi mobili. Questo dovrebbe soddisf are, a mio avviso, tutte le normali esigenze. Gli edifici con struttura portante in acciaio progettati da Mies vogliono essere la dimostrazione della flessibilit spaziale offerta dalle nuove tecnologie. Il culmine della prima parte della carr iera di Mies si ebbe con tre capolavori, che egli progett in sequenza, dopo aver concluso i lavori a Stoccarda: il Padiglione di Germania allEsposizione mondiale di Barcellona del 1929, la casa Tugendhat a Brno in Cecoslovacchia del 1930, e l a casa modello realizzata per la Mostra delle Costruzioni, tenutasi a Berlino ne l 1931. Il padiglione di Barcellona unopera perfetta, i vari piani sono tutti in marmo verde lucidato, che riflettono la sommit degli infissi verticali cromati ch e sostenevano il vetro. Questopera costitu loccasione per la creazione di un pezzo classico di arredo, e cio la cosiddetta seggiola Barcellona avente una struttura in acciaio cromato e il rivestimento in pelle di vitello. La casa Tugendhat, costr uita nel 1930 su un terreno in forte pendenza che domina la citt di Brno in Cecos lovacchia, adattava la concezione spaziale del Padiglione Barcellona ad un progr amma funzionale residenziale. In questo caso, la pianta libera era riservata esc lusivamente al volume ad adattamento orizzontale del soggiorno che, articolato d a alcuni pilastri cromati cruciformi, si apriva, nella sua dimensione longitudin ale, su una vista panoramica della citt e, sul lato breve, verso una serra rivest ita da grandi lastre di cristallo. Mentre labbassamento meccanico della lunga par ete di vetro trasformava lintera area di soggiorno in un belvedere, la serra agiv a come elemento di risalto naturale allinterno di uno schema simbolico, cio come u na mediazione tra la vegetazione naturale e lonice fossilizzato allinterno. Con la casa per la Mostra delle Costruzioni, tenutasi nel 1931 a Berlino, Mies dimostr ava la possibilit di estendere la pianta libera alla camera da letto, e nei quatt ro anni successivi, egli elabor questa concezione in una serie di case estremamen te eleganti, che purtroppo non furono mai realizzate. Una tappa fondamentale nel la biografia miesiana data dalla direzione del Bauhaus quando quest ultimo si tr ovava per, negli ultimi anni di espressione artistica. questo l ultimo incarico r icevuto in Europa prima di essere trasferito nel 1938 negli Stati Uniti. qui con tinua a progettare secondo quello straordinario equilibrio che ha sempre caratte rizzato le sue opere. Dietro indicazione di Holabird nominato direttore della fa colt di architettura dell Armour Istitute di Chicago dove progetta il nuovo campu s nel quale Mies ha la possibilit di verificare ad una dimensione enormemente pi g rande la validit del suo metodo progettuale. In questo impianto urbanistico, le c omposizioni dei volumi delle facciate, manifesta motivi neoplastici e un control lo assoluto delle tecnologie dei materiali. Tra gli edifici pi importanti del com plesso universitario vanno ricordati il Metal Research 22

Building (1943), l Alumni Memorial Hall (1946) e la Crown Hall (1956). Mies si t rova molto a suo agio negli Stati Uniti, e specialmente a Chicago per il semplic e fatto che quest ultima era la capitale dell acciaio, materiale che proprio Mie s utilizzava molto nei suoi grattacieli. L esperienza lo porta a realizzare uno tra i pi perfetti grattacieli che lui aveva mai realizzato, Seagram Building a Ne w York, assunto dalla critica come l espressione della figura di Mies in America , cos come il padiglione di Barcellona lo era stato per quello europeo. L opera f u realizzata con mezzi eccezionali: le pareti metalliche in vista sono di bronzo ; le pannellature in marmo lucidato o in vetro roseo; gli impianti quanto di pi p erfetto oggi realizzabile, anche la soluzione volumetrica per sua natura costosi ssima, giacch lasciando libera la piazzetta davanti all edificio, il committente ha rinunciato a molta parte della cubatura che poteva essere costruita su quel t erreno. In questa maniera l opera architettonica viene isolata dal traffico e co nsente al visitatore una contemplazione pi tranquilla, un rapporto pi meditato con l architettura. Gli ultimi decenni dell attivit di Mies dopo le dimissioni dall Armour Institute di Chicago segnano il culmine della sua fortuna professionale. Infatti in vesti di consulente super progettista chiamato dai pi importanti studi di architettura, dai grandi gruppi industriali per progettare le sedi amministr ative. Negli ultimi anni il suo linguaggio architettonico va diventando sempre p i semplice ed essenziale, fino a raggiungere nella sua ultima realizzazione, la g alleria del XX secolo nella sua patria di origine a Berlino, il limite espressivo . Una grande teca di cristallo coperta da un unica lastra, poggiata su pilastri in acciaio esterni al perimetro della sala quadrata. Mies morir a Chicago nel 196 9. JACOBUS JOHANNES PIETER OUD Jacobus Johannes Pieter Oud (1890-1963) nominato nel 1918 architetto capo della citt di Rotterdam. Bench in questo periodo partecip i attivamente al movimento De Styl, nei primi gruppi di case popolari, progettat e per l amministrazione cittadina, a Spangen del 1918 e a Tussechendijken del 19 19, si trovano solo poche tracce della poetica neoplastica, come Van Doesburg no n manca di rimproverargli. I blocchi rettangolari di Tussechendijken inseriti in un ingrata lottizzazione periferica, derivano evidentemente dai modelli berlagi ani. Oud accetta la simmetria, la ripetizione uniforme delle colonne di alloggi, il paramento a mattoni e il tetto, semplificando al massimo e articolando oppor tunamente gli smussi angolari, dove pi pungente si manifesta l esigenza neoplasti ca di scomporre i volumi tradizionali. Il successivo complesso Oud Mathenesse de l 1922 situato su un area libera a forma di triangolo isoscele e Oud, come Berla ge, non trova nella sua cultura un valido aiuto per la composizione d assieme, r ipiegando su un disegno formalistico, assolutamente simmetrico. Le case a uno o due piani sono in intonaco bianco con zoccoli in mattoni e acuti tetti spioventi . Il congegno planimetrico vale come controllo puramente esteriore, per imitare il numero indefinito delle possibili combinazioni, e rivela chiaramente il suo s ignificato strumentale. Nel 1924 il primo capolavoro: le due case a schiera geme lle nel sobborgo di Hoek Van Holland. Qui ogni riferimento tradizionale abolito e nello stesso tempo l organismo torna chiuso e integro, senza pi tracce della pr ogrammatica scomposizione neoplastica. I due blocchi uguali contengono due file di alloggi sovrapposti, cosicch il modulo in facciata risulta piuttosto ampio e i l ritmo lento e spaziato; le estremit sono arrotondate in modo che il ritmo non s ia spaziato ma giri e ribatta su se stesso. Tutte le pareti sono rivestite da un intonaco bianco uniforme, come nelle opere contemporanee di Gropius e di Le 23

Corbusier, ma le giunzioni e i punti delicati sono risolti con materiali durevol i: il breve zoccolo in mattoni gialli, il gradino davanti alle porte in mattoni rossi, le soglie e le basi degli stipiti in cemento grigio. il villaggio operaio Kiefhoek, del 1925 sorge su un area irregolare nel quartiere sud di Rotterdam, leggermente infossata tra gli argini di due canali. I blocchi di case hanno l as petto di edifici unitari e gran cura dedicata alle terminazioni, dove il discors o continuo cade d improvviso; gli angoli acuti ed ottusi all estremit orientale s ono arrotondati, ospitando negli smussi i negozi; altrove brevi balconi semicirc olari, variamente situati, segnalano le direttrici principali della composizione , presentandosi appaiati per inquadrare un asse di simmetria, o ruotati di un an golo retto per segnare una rotazione di corpi di fabbrica. Il piano inferiore qu asi ovunque rivestito con materiali durevoli: mattoni chiari, ch3e formano anche le brevi recinzioni trasversali dei giardinetti e i gradini davanti alle porte; i serramenti dei soggiorni hanno il telaio grigio, per formare una fascia conti nua; spiccano solo le porte in rosso minio, dalla cornice bianca. L impegno con cui sono studiati tutti i particolari caratterizza profondamente l architettura di Oud. Dietro ogni scelta si sente la disciplina figurativa del neoplasticismo; ma lo sforzo di semplificazione e di abbassamento dei costi induce l architetto ad accantonare ogni ricerca combinatoria fuori dal comune. Rapido declino. Dopo una lunga astensione, Oud tenta un arricchimento del dizionario figurativo nel classicistico palazzo della Shell a L Aja del 1938-42. L ultima opera, il centro dei congressi a L Aja, mostra ancora nel 1958, la capacit di personalizzare il c odice internazionale, ma non ha il tempo di investire lesecuzione col suo affetto trepido. ERICH MENDELSOHN L espressionismo di Mendelsohn, si basa su una fondam entale conquista del codice architettonico: la tridimensionalit antiprospettica. L opera di Mendelsohn, deve essere menzionata per l enorme influsso esercitato a l suo tempo, maggiore al principio di quello di ogni altro architetto della sua generazione. nel 1919 Mendelsohn gi noto per i suoi schizzi di architettura fanta stica, esposti in quell anno alla Galleria Cassirer pi tardi raccolti in volume. I primi schizzi del 14 sono ispirati al linguaggio di Wagner; quelli eseguiti i n guerra e nell immediato dopoguerra hanno un aggressiva intensit e un vago carat tere simbolista che s inquadra bene nel movimento espressionista contemporaneo. Molti altri in quest epoca disegnano architetture immaginarie, talvolta in pales e contrasto con ogni possibilit di realizzazione; Mendelsohn, al contrario, ha be n fisso lo scopo di preparare il nuovo linguaggio architettonico di validit gener ale ed esplora metodicamente le sue radici , cercando di cogliere il germe inizi ale, intuitivo, da cui deve procedere tutto il resto. Nel 1920 gli si offre la p rima occasione concreta: la torre osservatorio astronomico di Einstein a Potsdam . E un tentativo di trasferire nella realt con la maggiore immediatezza possibil e, una di quelle "visioni subitanee" e Mendelsohn pensa una forma che si imprima , apparentemente di getto, in una messa fluida. Il materiale adatto teoricamente il cemento armato,, che per la sua plasticit appare in quest epoca il mezzo libe ratore dell architettura dai vincoli dello squadro e dei piani sovrapposti, ma m ancano i mezzi per colare il cemento in forme curve e raccordate, cosicch la torr e deve essere realizzata in mattoni con rivestimento cementizio. L opera si ridu ce all illustrazione di un concetto astratto, e resta, soltanto, un tentativo di applicazione letterale, in campo architettonico, del repertorio espressionista post-bellico. Poco dopo, nella fabbrica a Luckenwalde del 1921, nella casa a Gle iwitz del 1922 e 24

nell edificio del "Berliner Tageblatt" del 1923, Mendellsohn cerca di applicare i suoi concetti compositivi a temi pi usuali. Dopo il 1925 Mendelsohn incontra un grande successo professionale, e affronta lavori impegnativi, liberandosi via v ia degli artifici iniziali. Egli costruisce per la ditta Schocken una serie di e semplari grandi magazzini a Norimberga e a Stoccarda nel 1926, a Chemnitz nel 19 28. L organismo ridotto alla forma pi semplice, un blocco di molti piani denuncia ti all esterno dalle finestre continue. Nel 28 costruisce a Berlino sulla Kurfu rstendamm il cinema Universum, e individua con grande spregiudicatezza le conseg uenze architettoniche di questo nuovo tema. Essendo il quadro scenico piccolo e da vedere per quanto possibile di fronte, la sala stretta e allungata; avendo le luci di sala un compito importante, di segnare il ritmo dei successivi spettaco li, ad esse affidata la caratterizzazione dell ambiente mediante le strisce inca vate sulle pareti e sul soffitto, dove sono collocate le sorgenti luminose. Dall esterno i vari ambienti, il volume curvo della sala, quello concentrico e pi bas so dell atrio, i prismi della cabina di proiezione e del palcoscenico si disting uono agevolmente e formano anche la presentazione pubblicitaria del locale. La c arriera di Mendelsohn sicura, rettilinea, apparentemente senza esitazioni, e la sua produzione sempre caratterizzata dalle preferenze formali espresse nei diseg ni giovanili, per quanto complesso sia l apparato tecnico: la freschezza della p rima ideazione si conserva integra nell edificio finito e conferisce ad ogni imm agine un particolare vigore. L aspirazione della torre Einstein non dunque sosta nzialmente diversa da quella dei magazzini di Chemnitz o dell Universum. Ma le p rime opere sono esperienze ristrette, incomunicabili, mentre queste sono trasmis sibili e componibili con le altre in corso in Germania e fuori LA CRISI DEL RAZIONALISMO ARCHITETTONICO IN EUROPA unit culturale europea, stimo lata nella prima et dell architettura moderna dall Art Noveau e poi dal Werkbund, trionfava agli inizi degli anni 30 per l operosit travolgente Ldel moto raziona lista. L atelier parigino di Le Corbusier e il Bauhaus ne erano i maggiori fulcr i di propulsione. A chi nel 1933 avesse volto lo sguardo indietro, il bilancio d alla fine della guerra mondiale non poteva apparire che positivo: i testi dei ci nque maestri, una vastissima letteratura architettonica, il superamento della se colare scissione tra ingegneria e arte, la Francoforte di Ernest May, la Carta d i Atene e il successivo piano regolatore di Amsterdam. Nessun paese, nessun cont inente, resisteva al messaggio funzionalista: si scuotevano dal letargo le regio ni scandinave, l Inghilterra e l Italia, pi lontano gli Stati Uniti e l America L atina, confluendo nel fronte moderno. I concorsi internazionali, le esposizioni universali, le riviste di architettura ormai acquisite al movimento, una ricca e qualificata pubblicistica favorivano gli scambi. Invece col 1933 comincia il de clino della parabola. Proprio quando aveva raggiunto il vertice e sembrava conso lidato, il campo razionalista si contrae, perde di colpo la sua fonte di fertili t, la Germania, poi l Unione Sovietica, poi lentamente la Francia, nel 1936 la Sp agna, nel 1938 l Austria, e pressoch nello stesso tempo, l Italia. Un ondata di r eazione classicista costringe l avanguardia su posizioni difensive; quando lo sc oppio del 25

secondo conflitto mondiale paralizza l attivit costruttiva nel continente, il raz ionalismo era gi stato largamente sconfitto. Vi sono isole che non cedono, ad ese mpio la Svizzera, l Olanda, la Gran Bretagna; situazioni drammatiche come quella italiana; infine alcune eccezioni quali la Finlandia e la Svezia, paesi che si evolvono nella nuova fase organica. LA PARABOLA DELL ARCHITETTURA SOVIETICA Nel paese nato a seguito della Rivoluzione dOttobre ci si pone la questione del rinno vamento anche in merito al problema dellarte e, quindi, dellarchitettura, la quale doveva, anchessa, rappresentare il nuovo potere politico. Anche se apparve, comu nemente, ben presto chiaro che il movimento moderno non avrebbe avuto vita facil e in Unione Sovietica. Nel 1919 Georgi Kamenev scriveva con evidente disprezzo: i l governo dei lavoratori deve decisamente por fine al credito che stato dato fin ora ad ogni sorta di futuristi, cubisti, immaginasti ed altri simili contorsioni sti. Essi non sono artisti proletari e la loro arte non la nostra. Sono prodotti della corruzione e della degenerazione borghese. Riferibili al clima di cui si erano alimentate le cosiddette avanguardie artistiche dellEuropa prebellica sono i progetti elaborati dagli architetti che fanno parte di quel movimento cui stat o dato il nome di Costruttivismo. Tra le opere nate nellambito di questo moviment o (prevalentemente macchinose e complesse nella loro ricerca di proporsi, come p rodotti funzionali e simbolici) possiamo ricordare il progetto di Vladimir Tatli n per il Monumento alla Terza internazionale del 1919. anche se non realizzato e sso divenuto lesempio pi significativo dellarchitettura sovietica di quel periodo. E opportuno, poi, ricordare almeno altri due protagonisti di quella stagione della rchitettura sovietica, e cio Konstantin Melnikov e Jlyce Aleksandrovic Golosov, l e cui architetture appaiono assai nettamente risentire dei caratteri della conce zione progettuale che stava caratterizzando il rinnovamento in Germania e in Fra ncia. Con la svolta staliniana, intorno allinizio degli anni trenta larchitettura sovietica tende ad allontanarsi decisamente dallesperienza che era stata portata avanti fino ad allora. E va detto che alla tendenza costruttivista e a quella fu nzionalista (la quale ultima appariva ormai aver preso il sopravvento) subentra una concezione progettuale che torna a collegarsi, in vari modi, alla mentalit st oricista ed eclettica. E sar il risultato definitivo del concorso internazionale indetto per la realizzazione del palazzo del Soviet a palesare inequivocabilment e lavvenuto mutamento. IL DELITTO NAZISTA Il nazionalsocialismo si abbatte sulla Germania nello splendore di una delle sue pi vigorose fioriture artistiche; il cr iminale regime soffoca immediatamente le libert, quindi anche l architettura razi onalista. In Hitler giocano gli oscuri e torbidi istinti di un uomo che aveva te ntato di essere architetto e se n era dimostrato incapace. La reazione comincia gi nel 1927, per iniziativa di Alfred Rosenberg. Nel 29 particolarmente aggressi va a Monaco e a Weimar: si attacca il Bauhaus, Le Corbusier viene definito il "L enin dell architettura". Un processo di distruzione spirituale, di liquidazione del sangue, del suolo e della nazione viene portato avanti sistematicamente attr averso la propaganda marxista, che si impone con brutale terrorismo. Nel 32 si forma la " Lega degli architetti e degli ingegneri tedeschi" diretta da D. Nonn, un tecnico ministeriale rabbioso avversario del Bauhaus. Con simili premesse, n on meraviglia come il nazismo, assunto al potere nel 1933, abbia stroncato il mo vimento modern. Ad accezione di Hans Scharoun e dei fratelli Luckhardt, nessuno esponente dell espressionismo e del razionalismo fu in grado di continuare a 26

vivere in Germania. Tale accanimento, bench bestiale, era logico per una pluralit di motivi: - l architettura moderna porta a una visione sociale dell habitat e della citt, il suo fine e il benessere fisico e psicologico dell individuo e dell a collettivit. Agli occhi del nazismo questo approccio e intollerabile, poich ogni attivit deve essere strumentalizzata per l apoteosi dello stato totalitario. Ogg etto esclusivo dell arte l affermazione di un mito dispotico e perverso, di una fede cieca nell odio e nella violenza; - data l analogia dei problemi sociali e tecnici, l architettura razionalista, malgrado una vasta gamma di variazioni, in ternazionale. Non ammette frontiere, non concepisce neppure la possibilit di emar ginare un artista in base alla nazionalit, alla religione o alla stirpe. Pertanto "antitedesca"; - gli espressionisti, i razionalisti, gli uomini della Bauhaaus erano democratici progressisti. Avevano sofferto da un punto di vista artistico la prima guerra mondiale; dopo la disfatta, avevano manifestato, in una ripresa dello Sturm und Drang, la loro disperazione. Potevano tollerare che nel Bauhaus di Weimar si passasse una mano di calce sugli affreschi murali di Oskar Schlemme r, o che si sfraggiasse il fabbricato di Dessau con un insolente tetto a spioven te? Nel 1934 viene bandito il primo concorso al regime: riguarda le scuole per l e gerarchie del partito nazionalsocialista. Hitler il presidente della giuria. i progetti premiati sono in stile neomedievale e neobarocco. Pi tardi, nel gennaio del 37, Albert Speer succede a Paul Ludwing Troost nei faraonici lavori del Lu itpoldhain, teatro delle onoranze ai caduti di Norimberga, e presto diventa il c apo dell architettura nazista. Il suo ufficio, ubicato nel quartiere generale de l reich, istituzionalizza un neoclassicismo gelido, agghiacciante, di una scenog rafia rarefatta, tombale rigidamente simmetrica. Per tutti questi motivi, Gropiu s e Mendelsohn, Mies van der Rohe e Wagner, non avevano altra strada che l esili o. Dal 1933 la storia dell architettura tedesca si svolge fuori dalla Germania. LA VICENDA ITALIANA La rivoluzione industriale giunse tardi in Italia e gli stim oli offerti dalle nuove tecniche costruttive e i fermenti sociali derivanti dall a concentrazione urbana, assenti per molto tempo, non ebbero poi la stessa che n el resto d Europa. Quanto all evoluzione del gusto, non emerse un moto Arts and Craft capace di scuotere il mondo dell artigianato. In Italia, dove l art noveau non visse un decennio fecondo, ci si limit alla formazione di uno stile liberty episodico e decorativistico. Questo dovuto al fatto che nel mezzo secolo conclus osi con la grande guerra, l Italia conta strutturalisti quali Alessandro Antonel li e Giuseppe Mengoni, architetti come Ernesto Basile, Giuseppe Sommaruga, Gaeta no Moretti e Raimondo D Aronco, figure nobili ma pallide se paragonate ai celebr i ingegneri dell 800, da Telford a Eiffel, e a personalit di livello di Horta, Ma ckintosh, Gaud, Olbrich e Loos. La vicenda italiana fu ipotecata da un affannosa quanto incostante volont di rincorrere l Europa: dall ingegneria ottocentesca, al le esperienze art and craft e art noveau, alle esperienze razionalistiche. A tal e situazione contribu il distacco tra pensiero filosofico e storiografia artistic a. Ma principalmente contribu a questo distacco di pensiero, la dipendenza dell a rchitettura italiana dagli stili classici che furono ripresi e, come vedremo in seguito, applicati dal regime fascista. 27

ERNESTO BASILE E RAIMONDO D ARONCO Un contributo fondamentale al movimento art n oveau in Italia, fu dato dal siciliano Ernesto Basile e dall udinese Raimondo D Aronco. Il primo eredita dal padre la ripugnanza per la boria monumentale: il ne oclassicismo di G.B.Basile stato raffrontato a quello di Schinkel, cui si avvici na per l ellenico rigore ma non per la ricerca espressiva aderente alla civilt in dustriale. Ernesto aggiunse a tali qualit, lo studio del medioevo, specificatamen te dell epoca normanna, e dei suoi riflessi rinascimentali in Sicilia. Attento a gli indirizzi internazionali, fu amico di Joseph Offman di cui ammirava il vibra to design. L esposizione nazionale di Palermo del 1892 costituisce il suo esordi o ufficiale: padiglioni ispirati al mondo normanno, e una Galleria delle Macchin e chiusa in facciata da pesanti torrioni. La personalit di Basile si precisa nell a Villa Igea del 1898, dove abbandona gli aspetti del neomedievalismo. Nel 1901, con l esposizione agricola, sposa l art noveau accettando negli ondulati tratta menti lineari il gioioso linguaggio europeo. Sono del 1904 il villino Basile e d el 1906 quello Fassini a Palermo: rispetto al villino Florio del 1900, che ancor a un piccolo castello, propongono stereometrie, mosse da brevi aggetti, bow-wind ows e torrette permeabili all atmosfera, cornici trasparenti che mediano il pass aggio tra fabbricato e cielo. Poetica raffinata, lontana dalle ornamentali del f loreale, ma troppo gracile per resistere. Basile tenta di mantenersi indipendent e dal classicismo, tuttavia a differenza di Offman, si dimostra contrario al raz ionalismo e ripiega, dalla Cassa di Risparmio del 19081913 alla chiesa di Santa Rosalia del 1938, su schemi tradizionali pur costituiti dalla grazia di un fluid o disegno. Il nome di Raimondo D Aronco legato all esposizione di Torino del 190 2. Da 11 anni viveva in Turchia dove lavor fino al 1908 come architetto capo del sultano Abdul Hamid. Era entrato in contatto con Otto Wagner e Olbrich, e aveva conosciuto Basile insegnando presso l istituto tecnico di Palermo, poi all unive rsit di Messina. Vinse il concorso bandito da Torino e per quest opera merita l a ppellativo di Olbrich italiano: il secessionismo viennese (art noveau austriaco) vi infatti prepotentemente trapiantato. D Aronco realizz numerose opere interess anti in Turchia, ma tornato in Italia, sub un involuzione, registrabile nell oper a del municipio di Udine. Neppure lui come anche Basile, seppe cogliere il signi ficato del razionalismo, mentre van de Velde e Offman avevano l intelligenza di recepire le indicazioni della nuova generazione razionalista. Negli strumenti es pressivi si evidenzia il carattere di Basile e D Aronco; mentre il loro limite v iene appunto evidenziato dal rifiuto del razionalismo. IL RAZIONALISMO ITALIANO Prima di cominciare a trattare della nascita e dello sviluppo di quella tendenza architettonica italiana che gli stessi protagonisti hanno definito razionalismo , non si pu non fare un sia pur breve accenno al ruolo di precursore che ebbe larc hitetto comasco Antonio SantElia, il quale, del resto, stato in vario modo tenuto a modello anche da alcuni di coloro che hanno operato il rinnovamento dellarchite ttura in campo europeo, non escluso lo stesso Le Corbusier. SantElia, aderendo ne l 1914 al movimento futurista, che era stato fondato da Filippo Tommaso Marinett i cinque anni prima, diffonde un suo manifesto dellarchitettura futurista in cui, proprio nella logica della concezione antipassatista e assolutamente modernista insita nellidea marinettiana, sosteneva che, per creare larchitettura nuova, biso gnava partire da zero, non tenendo in conto minimamente le esperienze dettate da lla tradizione, e pi specificamente, i riferimenti formali degli stili storici. 28

Larchitetto comasco, che mor giovanissimo in guerra, non ebbe modo di tentare di po rre in pratica la teoria presentata nel manifesto, ma produsse, comunque una gra n quantit di disegni teorici, i quali, insieme al proprio manifesto, costituiscono, appunto, i riferimenti in cui non pochi progettisti guardarono in Europa subito dopo la fine del primo conflitto mondiale. Coloro che, in Italia, dettero vita al movimento chiamato razionalismo avvertirono senza dubbio linfluenza dellopera s anteliana, ma nel clima culturale nuovo in cui essi si trovarono ad operare, que llo del ritorno allordine che (soprattutto in conseguenza della drammaticit delleve nto bellico) domin il primo dopoguerra, ritennero di non poter accettare, tuttavi a, il carattere iconoclasta e decisamente antitradizionalista che, come si detto , costituiva uno degli elementi di fondo dellinsegnamento futurista. Il razionali smo nasce, se vogliamo individuare una data di origine, con la formazione nel 19 26, di un nucleo di giovani architetti dellambiente milanese che si autodefinisce Gruppo 7. Coloro che ne facevano parte Gino Pollini, Luigi Figini, Giuseppe Ter ragni, Guido Frette, Sebastiano Larco, Carlo Enrico Rava, Ubaldo Castagnoli, (al quale subentr, nel 1927, Adalberto Libera) presentarono il loro programma per me zzo di una serie di quattro articoli, con i quali espressero i concetti che sare bbero stati a lungo alla base della loro attivit progettuale e di quella di color o che ad essi si riferirono. In breve si pu affermare che il Gruppo 7, dichiarand osi apertamente debitore nei confronti di coloro che, in Europa, hanno iniziato il rinnovamento architettonico, e particolarmente Le Corbusier, tende a collocar e la propria idea della progettazione nellambito internazionale; ma, ci facendo, e sso avvertendo decisamente il clima nazionalista del momento non rinuncia ad ind ividuare alcuni caratteri che, derivando dalla tradizione, vengono proposti come quelli capaci di costituire lelemento distintivo dellarchitettura italiana. Anzi, i componenti del Gruppo 7 dichiarano abbastanza presto che lItalia dovr tornare a d assumere il ruolo di protagonista e di paese-guida che, in campo architettonic o, gli stato riconosciuto nei secoli passati. Tra coloro che avevano dato vita a l Gruppo 7 (questa sorta di associazione non ebbe alcun carattere professionale e fu sciolta gi intorno al 1930), colui che assunse ben presto la maggiore notori et fu senza dubbio Giuseppe Terragni. Terragni esord con unopera che suscit echi ass ai notevoli ed ampie polemiche. Si tratta del cosiddetto Novocomum, un edificio per appartamenti che egli eresse a Como nel 1928. Questarchitettura pu essere defi nita la prima che, in Italia, nasce con lintento di sperimentare in maniera piena il linguaggio nuovo che si sta ormai consolidando in alcuni paesi europei. Se i l punto di partenza senzaltro linsegnamento lecorbuseriano, non vi dubbio che nel Novocomum siano rappresentati anche elementi formali che possono essere collocat i nellarea dellespressionismo e in quella del costruttivismo. In merito a questedif icio, appare di particolare interesse riferire del commento che ne fece nel 1930 sulla rivista La casa bella, Giuseppe Pagano, il quale fu senza dubbio un altro dei protagonisti di quel momento di rinnovamento dellarchitettura italiana. In u n articolo dedicato a quella costruzione di Terragni, Giuseppe Pagano, tra le al tre cose, scrive: Cammina, cammina, la nuova architettura, partita dai paesi brum osi del Nord, arrivata anche in Italia. Com logico, toccata la frontiera, s fermata nella prima citt un po considerevole trovata nei suoi passi, ed eccola a Como, a s uscitare uno scandalo che ha messo a soqquadro la pacifica citt lacustre. Infine, afferma che la costruzione terragnesca appare a lui essere considerabile come il primo esempio di architettura razionalista italiana. Oltre a Giuseppe Terragni, e a coloro che, con lui, avevano dato vita al Gruppo 7, possiamo, in breve sint esi, citare alcuni architetti che, in vario modo, possono essere collocati nellar ea razionalista, o che, comunque, da essa sono stati fortemente influenzati. 29

E ricordiamo senza trascurare del resto lo stesso Giuseppe Pagano, Giovanni Mich elucci, Gaetano Minnucci, Mario Ridolfi e, tra quelli della generazione immediat amente successiva, Gian Luigi Banfi, Lodovico Belgiojoso, Enrico Peressutti ed E rnesto Nathan Rogers, ossia i quattro che operarono fin dallinizio con la denomin azione B.B.P.R. IL MOVIMENTO ORGANICO IN EUROPA Dal punto di vista del progresso meccanico e di teorie astratto-figurative, il bilancio europeo dal 1933 allo sc oppio dell ultimo conflitto mondiale non pu che apparire fallimentare, e questo p u essere spiegato solamente attraverso alcuni semplici motivi. Numerosi protagoni sti del movimento moderno hanno abbandonato l Europa. Gropius, Mies, Mendelsohn, per limitarsi ad alcuni nomi, sono emigrati. Le Corbusier ha dipinto, ha proget tato, ma in pratica ha dovuto rinunciare a costruire fino al dopoguerra. Nei cas i pi fortunati, dal 1933 al 40 si manifesta non un avanzamento, ma bens un mera r esistenza al riflusso classicistico confinate a rare isole quali la Svizzera e l a Cecoslovacchia e durante un breve tratto l Italia. In questo periodo prima del la seconda guerra mondiale, non si conoscono le varie vicende in maniera approfo ndita, tanto che si cerca di capire se per esempio qualcuno avesse aggiunto ai c inque punti di le Corbusier un sesto punto, o se alle basi fondamentali di cui s i era nutrito il razionalismo cio purismo e neoplasticismo, se ne fosse aggiunta una terza. A parte tutto, si pu trarre un bilancio internazionale rimeditando sul l esposizione universale di New York del 1939. Ebbene, chi visita il comprensori o newyorkese in quel tetro autunno del 1940, si sarebbero potuti pronosticare l eroica resistenza della Gran Bretagna, la inevitabilit di una completa disfatta d ella Francia, il fallimento del fascismo in Italia, un duratura stato di general e decadenza in Europa. Ma poi osservando il capolavoro di Aalto, si doveva concl udere che, malgrado la crisi del razionalismo, si era sviluppata una nuova poeti ca europea gi incarnata in sicure testimonianze. IL CONTRIBUTO FINLANDESE: ALVAR AALTO Il maggiore esponente della generazione post-razionalista nato nel 1898 , quindici anni dopo Gropius . Non ha scritto libri, ma si limitato solamente ad a lcune conferenze e dichiarazioni Aalto esordisce a Turku , attorno al 25 presto conosciuto in Finlandia e allestero per l edificio del giornale << Turun Sanoma t >> costruito dal 28 al 30 in corrette e rigorose forme internazionale; nel 29 partecipa al secondo Congresso dei CIAM , a Francoforte; subito dopo vince il pr imo premio nel concorso per il sanatorio di Paimio e crea il primo capolavoro. G li elementi sono quelli canonici: muri intonacati, zoccolo scuro, e finestre ori zzontali continue. In questo edificio espressa, con forte anticipo rispetto a tu tto il movimento europeo, una tendenza che cinque o sei anni dopo presente in mo lti luoghi, e anche nella produzione di Gropius dal soggiorno inglese in poi. Pe r il sanatorio Aalto cura molto lo studio dei percorsi e il benessere dei malati . Se in una stanza normale si adotta una certa distribuzione di colori, pareti s cure e soffitto chiaro ad esempio, tale rapporto non va invertito nelle corsie d i una clinica, dato che i degenti giacciono in posizione orizzontale? Scoperta l apalissima, ma tuttora ignorata, nella maggior parte degli ospedali, freddi e de primenti anche per il loro biancore Nella biblioteca di Viipuri Aalto affronta u n altro complicato organismo distributivo e lo risolve in maniera altrettanto or iginale, variando continuamente le misure e le altezze degli ambienti e incastra ndoli fra loro cos ingegnosamente da sfiorare il gioco di difficolt. Gli 30

ambienti sono ravvivati dalla variet dei particolari, sempre elegantissimi come p er esempio il soffitto in legno ondulato della sala delle conferenze. Quest ulti ma costituita da una lastra ondulata composta da trentamila strisce di pino dell a Carelia, il cui profilo garantisce che la voce, partendo da qualsiasi punto e non solo dal podio dell oratore, trovi schermi riflettenti atti a propagarla ovu nque con pari intensit. La dimostrazione del fatto che Alvar Aalto utilizza ed el abora un approccio nuovo, in questa opera si pu capire da come risolve il problem a dell illuminazione. Invece di aprire grandi finestre nelle pareti, esplora un sistema per ottenere un chiarore garbato e uniforme; poich i raggi solari formano un angolo massimo di 52 gradi, inserisce nel soffitto una miriade di conoidi ch e li rifrangono trasmettendo luce indiretta. Nell edilizia domestica l architett ura di Aalto raggiunge forse i risultati pi convincenti; nel 37 costruisce la pr opria casa di Helsinki, nel 38 una grande villa per l industriale Gullichsen, d etta Mairea e alcuni quartieri di abitazioni operaie. Gli organismi sono geometr icamente semplici e raccolti ma animati dalla variet delle rifiniture, dai materi ali spesso impiegati a contrasto fra loro, dai dislivelli, dalla straordinaria c ontinuit fra architettura e arredamento. Lo stile di Alvar Aalto si pu estrinsecar e, osservando i dormitori del Massachusets Institute of Technology a Cambridge, negli Stati Uniti. L edificio si snoda parallelamente al fiume Charles con una g rande serpentina. Questa forma stata studiata da Aalto per permettere ai visitat ori di potere osservare dipende la stanza in cui si trovavano una visuale divers a. Inoltre con questo tipo di struttura si permette di ottenere pi camere prospic ienti all esterno, ognuna delle quali secondo questo architetto, devono essere a rredate in base alla loro visuale panoramica. Sul versante interno, l edificio s i apre al campus da cui affluiscono gli studenti. Si confrontino questi dormitor i con il celebre padiglione svizzero di Le Corbusier all universit parigina: anzi tutto Aalto vince il gusto scatolare sostituendo alla meccanica iterazione delle cellule un ondulata sequenza di ambienti; poi accentua l ingresso che a Parigi, deve nascondersi per non turbare la purezza stereometrica. A differenza di altr i, Aalto non si preoccupa di giustificare il suo lavoro con discorsi teorici e n on scrive volentieri. Solo il suo incomparabile talento, il pi spiccato dopo i ma estri nati negli anni 80, lo impone come uno dei protagonisti del movimento mod erno, e lo guida nella sua lunga carriera, supplendo quasi sempre all incompleto controllo critico. LA SCUOLA SVEDESE Se Aalto, gi negli anni precedenti la secon da guerra mondiale, si presentava come il maggiore esponente europeo della corre nte organica, non era il solo ad averne enunciato i termini. In effetti l atto d i nascita del movimento post-razionalista fu siglato nel 1930, non in Finlandia ma nella vicina Svezia, da un architetto fino ad allora scarsamente noto: Erik G unnar Asplund. Quarantacinquenne, formatosi in seno alla tendenza romantica, con una serie di fantasiosi padiglioni, oper nell architettura moderna una svolta gi ustamente registrata col nome di "rivoluzione del 1930". Egli fu un architetto p re- e post-razionalista, che quasi sorvola il tirocinio del razionalismo; un art ista della terza generazione nato due anni prima di Le Corbusier. Nella sua bibl ioteca nel padiglione a Stoccarda del 1928, egli dimostra al pubblico ancora imm erso nella cultura razionalista, la possibilit di creare un opera distaccata dai principi fondamentali del Purismo e del Funzionalismo. Che questo non si trattas se solamente di alcune trovate plastiche come avevano affermato alcuni razionali sti francesi, attestato dalla produzione successiva di Asplund. Fra le sue ultim e opere, la casetta in campagna a Stennas, presso Stoccolma, del 1937 trasmette un sintomatico messaggio: all estroversione delle grandi vetrate, al prisma 31

distaccato al suolo, dominante con le sue forme taglienti sul paesaggio, oppone una struttura racchiusa e schiva. Testamento di asplund, il crematorio del cimit ero sud a Stoccolma del 1935-40, uno scenario solenne, ma privo di retorica monu mentale, per i rituali della morte e del cordoglio. Contributi alla svolta organ ica in Svezia, Sven Markelius. Egli non segu gli indirizzi romantici dei suoi mae stri, anzi reag nei loro confronti e, con l auditorium e il club studentesco a St occolma, si pose alla testa del razionalismo svedese acquistando una risonanza s uperiore a quella di Asplund. Di Markelius vanno ricordati la sala dei concerti di Halsingborg e una casa che lui costru per se e che fece molto discutere. L ESP ERIENZA URBANISTICA E SCANDINAVA Si constatato ripetutamente che i criteri forma tivi di una citt non si differenziano da quelli di un edificio. La distinzione tr a spazio interno architettonico e spazio esterno urbanistico pu essere utile dida tticamente, ma evidente che gli invasi esterni agli edifici sono quelli interni della citt, le cavit della piazza, delle strade, dei parchi.. La vicenda dei proge tti per la ricostruzione di Londra e sintomatica. Scontro di tendenze inconcilia bili. La Royal Academy esibisce tipiche scenografie classiciste con piazze spett acolari. Il gruppo Mars diretto da Maxwell Fry postula una soluzione razionalist a, ortogonalmente al corso del Tamigi, lungo il quale si distendono il centro st orico e le zone industriali. Infine il piano del County Council elaborato da Pat rick Abercrombie e John Forshaw. Questi ultimi partono da uno studio della morfo logia urbana ritessendo la storia dello suo sviluppo. Lo schema del gruppo Mars mira ad una super-metropoli, quello del London Council recupera le componenti st oriche e sociali di Londra per tutelarne il volto e la misura umana. Cento anni di cultura urbanistica sono racchiusi nel piano londinese: la prima et moderna qu alificata dalle grandi trasformazioni di Parigi, Vienna e Berlino come contrappo sto dalle utopie di Owen; il razionalismo 1920-30, che punta sugli standard, in architettura la pianta libera; nel decennio successivo si configura l atteggiame nto organico, che critica lo scatolone cubista. Il passaggio dall Amsterdam di C or van Eesteren o dalla Francoforte di May all immagine londinese di Abercrombie equivale al salto da Le Corbusier e Gropius ad Asplund e Aalto. 32

TRADIZIONE MODERNA E PRIMO RAZIONALISMO NEGLI STATI UNITI a vicenda architettoni ca americana, bench per secoli vincolata dalla cultura europea, presenta dei cicl i diversi da quelli del vecchio continente. LQuesto itinerario dellAmerica incide sullEuropa. Loos, poi Gropius Mies e Mendelsohn e pi tardi Aalto attingono alla f onte americana. LAmerica non inventa quasi niente, ma utilizza nel migliore dei m odi quanto gi sperimentato in Europa. Sebbene lacciaio Bessemer e il cemento Portl and siano inglesi, il cemento armato francese, la tecnologia idraulica impiantis tica e acustica, britannica o tedesca, la loro diffusione piena avviene negli St ati Uniti. LA STORIOGRAFIA AMERICANA Per capire meglio la nascita del movimento moderno in America e il suo successivo sviluppo, pu essere utile fare uno schemat ico diagramma dellarchitettura americana. 1942. Con la colonizzazione europea ini zia il declino della preistoria degli Stati Uniti. Mentre in Europa si sviluppa il gotico inglese con la costruzione dellHenry VII Chapel nellabbazia di Westminst er, in America si sviluppano le prime idee dabitazione come la capanna. 1630-1790 . Inglesi, olandesi, francesi, svedesi e spagnoli, espandono la colonizzazione. Prevale uneconomia agricola di carattere medievale. Si pone il problema di forgia re unarchitettura e quindi si pensa o di elaborare un linguaggio autonomo o di tr apiantare gli archetipi europei. Naturalmente fu scelta questa seconda soluzione che si presentava meno impegnativa. I modeli importanti tuttavia vengono presto piegati alle esigenze americane con una facilit di modifiche che finisce per svi ncolarli dalle loro matrici. 1790-1820. E lepoca di Thomas Jefferson, uno dei pi gr andi statisti americani, che impone un rigetto dellarchitettura coloniale, per un o sviluppo del classicismo, degli impianti assiali e dei volumi chiusi. 1820-186 0. Allimpulso rimaneggiante di Jefferson succede il revival greco, affermatosi a Londra nella chiesa di St Pancreas, che si sviluppa in gran parte degli stati de llest. Nasce ispirandosi ai giardini inglesi, il Central Park. 1860-1876. lincreme nto industriale seguito dalla guerra civile determina il crollo del revival. Lo sostituisce il neogotico che si rif ai testi di Ruskin e Viollet-le-Duc. In Europ a si sviluppa il movimento Arts and Crafts di William Morris, anchesso importato negli Stati Uniti; qui per la riscossa si personifica nella figura di Richardson. 33

LA VENA RINNOVATRICE Per molto tempo, storici ed artisti hanno visto una sola di mensione del volto americano, quella sovrastrutturale. Se come riferisce Giedion , gi nel 1851, nella piena stagione del revival, gli europei che visitavano lespos izione di Londra erano fortemente meravigliati della semplicit, della correttezza tecnica e della franchezza espressiva degli utensili e dei mobili americani, an cor oggi la genialit della Balloon Frame, il sistema costruttivo pi diffuso nelledili zia degli Stati Uniti, lascia stupiti. Consiste in assi lignee a sezione rettang olare che formano pavimenti, coperture e pareti, ricoperte allesterno da un doppi o strato di sottili tavole per garantirne la solidit. Pezzi standardizzati prodot ti in serie nelle segherie, facilmente trasportabili. La casa americana al contr ario di quanto avveniva in Germania, la casa americana era costruita dal di dent ro al di fuori. Questo carattere come noto, impronta il movimento organico trova ndo in F.Ll. Wright. HENRY HOBSON RICHARDSON Aveva trentotto anni e da undici, l avorava a New York. La moda dellepoca indicava due strade: il gotico vittoriano o il neoclassicismo di timbro francese. Rifiut luno e laltro. Nellarchitettura romana non vide uno stile da potere contrapporre a quelli dominanti, ma un metodo che concedeva ampio margine allinterpretazione e favoriva lutilizzo di diversi materia li riducendo al minimo lintervento decorativo. Questo si pu notare principalmente nella Trinity Church a Boston, la Sherman House a Newport e ancora di pi nella bi blioteca Eames a North Easton. Nella Sever Hall dellHarvard University a Cambridg e, Mass. del 1878, il blocco laterizio si anima e quasi respira nelle finestre a nastro, nei nodi e negli spigoli. Tali qualit risaltano e brillano nelle piccole stazioni ferroviarie, nel complesso rude del tribunale e carcere a Pittsburgh. Con la sua personalit, Richardson sovverte il costume degli Stati Uniti: signoreg gia la clientela, impone le proprie idee, coltiva uno stuolo dartisti minori. Le ultime opere, i magazzini Ames a Boston e Marshall Field a Chicago del 1885-87si propongono come pietre miliari della cultura americana. I semplici impianti vol umetrici e lassenza dornamentazioni spiegano il cambiamento culturale provocato ne lla capitale del Middle West. Fin qui, gli architetti della Costa Atlantica avev ano influenzato lepicentro del continente con gli echi dei loro echi europei; ade sso Richardson residente a New York depositava a Chicago un testo la cui moderni t minava leclettismo inducendo a radicali revisioni. Un solo capolavoro si svilupp a prima di Richardson: il Brooklin Bridge di New York elevato da J. August Washi ngton. Ponte sospeso, travolgente e insieme maestoso nella gettata, drammatico n ei piloni e lirico nel panorama dei cavi pensato per il traffico ma anche per il valore inestimabile che assumer in questa metropoli commerciale quando vecchi e giovani nelle belle giornate vi passeggeranno tranquillamente. Nellambiente tradi zionalista e moderato di Philadelphia erompe improvvisamente lastro di Frenk Furn es il quale non utilizza pi capitelli e distorce il ruolo di mensole e colonne, m inacciando e schernendo il movimento classico. Non a caso Luis Sullivan si ne di chiara discepolo: sost presso Furnes per alcuni mesi prima di avventurarsi a Chic ago. LA SCUOLA DI CHICAGO I protagonisti di questa vicenda sono indicati collett ivamente con il termine di scuola di Chicago. 34

La prima generazione, che lavora subito dopo lincendio, comprende ingegneri di gr an valore. Tra questi spicca la figura di Le Baron Jenney, e i pi importanti prog ettisti della seconda generazione escono dal suo studio: Daniel Burnham, William Holabaird e Louis Sullivan. Lopera di questi progettisti ha uno spiccato caratte re unitario. Lunico caso che pu essere considerato a parte quello di Sullivan; egl i critica i suoi contemporanei, tende a distinguersi e a creare unarchitettura pe rsonale, in alternativa a quella corrente. Gli edifici alti del Loop di Chicago sono resi possibili da alcune invenzioni tecniche. La struttura a scheletro dacci aio perfezionata soprattutto da Le Baron Jenney consente di aumentare laltezza se nza dovere temere ingombri eccessivi dei piedritti nei piani bassi, e di aprire lungo le pareti vetrate pressoch continue, in modo da illuminare corpi di fabbric a profondi; per sopportare i carichi concentrati dei pilastri, nuovi sistemi di fondazioni in pietra sono proposti nel 1873 da Baumann. Lascensore di sicurezza a vapore e in seguito il primo ascensore idraulico e quello elettrico. Ascensori, telefono e posta pneumatica consentono di far funzionare gli alberghi con quals iasi numero di piani. Alcuni di questi principi sono applicati per la prima volt a da Jenney nel Leiter Building del 1879, sostenuto allesterno da pilastri in mur atura molto spaziati e allinterno da montanti in metallo, e con lHome Insurance Bu ilding del 1885 che si considera il primo edificio di Chicago provvisto di uno s cheletro completo in metallo, e soltanto una parte interna era ancora costituita in muratura. Il Manhattan Building, del 1890, sale a 16 piani, per la prima vol ta nel mondo, per cercare luce sopra una strada stretta. I contemporanei di Jenn ey hanno maggiori ambizioni artistiche e si sforzano di eliminare i riferimenti agli stili storici, ma non sono altrettanto coerenti nellinvenzione strutturale. Holabaird e Roche costruiscono nel 1889 il Tacoma Building, di dodici piani, usa ndo una struttura mista con alcuni muri portanti sia interni che esterni. Il Rel iance Building pu essere considerato il pi bel grattacielo di Chicago, e la sua st oria e quanto mai istruttiva. E costruito da Burnham e Root nel 1890, fino allalt ezza di cinque piani; nel 1895, dopo la morte di Root, Burnham e lingegner Shankl and vi aggiungono altri dieci piani, ripetendo senza alcuna variazione lo stesso motivo architettonico. Gli architetti della generazione seguente a quella di Le Baron Jenney sono impegnati nello sviluppo di un tipo edilizio nuovo, che conti ene alcune virtualit formali completamente diverse dalleredit della cultura passata . In questo modo bisogna valutare lepisodio dellEsposizione colombiana del 1893, e il cosiddetto tradimento di Burnham. Nella commissione architettonica per lesposiz ione vengono chiamati alcuni architetti della costa orientale, George Post, Rich ard Hunt e Charles Mac Kim; Burnham che il pi autorevole tra gli architetti di Ch icago, si lascia facilmente persuadere da loro a impostare i complessi secondo i canoni classici. Lesposizione ha un grande successo e da quel momento il gusto d ei committenti cambia e il pubblico si orienta a poco a poco verso il classicism o, mentre le ricerche originali della scuola di Chicago si considerano antiquate ; cos molti protagonisti del decennio precedente si adattano al nuovo orientament o culturale, primo fra tutti Burnham che nel 1894 forma una nuova ditta e allarg a ulteriormente la sua attivit mentre altri, come Sullivan, hanno la carriera spe zzata. Il giudizio che si d correntemente di questi fatti ispirato alle valutazio ni di Sullivan e di Wright. Essi considerano la svolta neo-classica come il risu ltato di una cattiva scelta fatta da lacune persone, che bastata per interromper e il precedente corso desperienze. Comunque il comportamento di Burnham perfettam ente logico, egli interpreta, infatti, nellunico modo possibile le esigenze organ izzative che nascono quando la citt a raggiunto una certa consistenza, mentre Sul livan resta attaccato a unimpostazione individualista, superata dagli avvenimenti . 35

LUIS SULLIVAN Nel 1885 Richardson si reca a Chicago per progettare i grandi maga zzini Marshall, edificio che fa una grande impressione al trentenne Sullivan e d ecide la sua vocazione artistica. Come Richardson, Sullivan studia a Parigi e ne l 1879 entra nello studio Adler diventando il suo socio inaugurando una collabor azione che durer fino al 1895. Adler un uomo pratico che concepisce un edificio i nnanzitutto come un problema tecnico e un affare economico che stima molto Sulli van. Nel 1886 la ditta Adler & Sullivan riceve lincarico di costruire sulla Wabas h Avenue un complesso edilizio contenente un auditorium, varie sale di riunione, un albergo e locali per uffici; tra i primi progetti, e quello definitivo c una f orte differenza che dovuta probabilmente allinfluenza del Marshall, una composizi one perfettamente graduata e conclusa secondo i canoni tradizionali; gli otto pi ani interni sono costituiti da un rivestimento murario e raggruppati in quattro zone mediante grandi archi che si infittiscono sapientemente verso lalto. Sulliva n si entusiasma appunto di questa integrit; cos anche egli nellauditorium usa una s truttura tradizionale in muratura completata da parti secondarie in ferro. A par tire dal 1890 Sullivan cerca di applicare questi principi compositivi al grattac ielo. Il primo tentativo il Wainwrith Building. La caratteristica costituzionale di un grattacielo di avere molti piani uguali; infatti, tolti uno o due piani i nferiori e lultimo, quelli intermedi sono in numero tale da non poter essere pros petticamente differenziati, egli pensa perci di trattare tutta la zona intermedia come un elemento unitario, e quindi di sottolineare le partizioni verticali. Na sce cos il verticalismo, che tipico dei grattacieli sullivaniani. Ma litinerario d i Sullivan non rettilineo. Progettando i magazzini Carson, Pirie & Scott sottoli nea il ritmo delle finestre tutte uguali nei sei piani tipici. Come stato pi volt e notato, il linguaggio architettonico di Sullivan molto variabile tra unopera e laltra. Sullivan avverte con la stessa chiarezza di Morris che larchitettura condi zionata dal tipo di organizzazione tecnica, sociale ed economica su cui sorge. M a questo non impegna Sullivan ad agire per la trasformazione della societ esisten te come fa Morris. Sciolta nel 1895 la societ con Adler e terminati i lavori del Carson, Pirie & Scott, la carriera di Sullivan declina, per altri ventanni soprav vive quasi dimenticato e riceve pochi incarichi per edifici di minor conto. Laltr o modo devasione la penna; dal 1901 al 1902 pubblica a puntate il primo scritto s istematico: kindergarten Chats. FRANK LLOYD WRIGHT Frank Lloyd Wright entra diciottenne nello studio di Adler & Sullivan mentre in corso la progettazione dellauditorium di Chicago; mentre ancor a impiegato comincia a progettare per conto suo e nel 1893 apre il suo studio pe rsonale allultimo piano del Garrick Buiding di Chicago. Comincia cos la pi straordi naria carriera che un architetto del nostro tempo abbia avuto; morto novantenne, ha costruito oltre 300 edifici ed ha influenzato durevolmente tre generazioni d i architetti. Con F.L. Wright si verifica una svolta in architettura. W. parla c on affetto e riconoscenza di Sullivan e di Adler ma anche con un certo distacco: egli ha fin dallinizio le stesse ambizioni di Sullivan, di creare unarchitettura nuova indipendente dagli stili tradizionali ed aderente alla vita moderna, non s ente per n le inquietudini n le difficolt che Sullivan trova nel suo tentativo di in terpretare la specifica realt della vita di Chicago. A differenza di Sullivan che viene caricato di una quantit di nozioni convenzionali che gli lasciano la facol t di dubitare, Wright non ha dubbi. In questa maniera egli al riparo da qualsiasi fallimento, come quello in cui simbatte Sullivan. La 36

prima parte dellattivit di Wright sino al 1910, comprende numerose case dabitazione unifamiliari: le cosiddette Prairie Houses, pochi edifici di altro genere tra cui limportante palazzo per uffici e la chiesa di Unity Temple dove si ispira princi palmente alle esperienze di Richardson e Sullivan. Al contrario di questi la cui progettazione quasi sempre faticosa, esitante, i progetti di Wright nascono inv ece di getto con felice disinvoltura. Wright stesso, nel 1930 descrive cos i punt i principali del programma svolto nelle Prairie Houses: - Ridurre al minimo indi spensabile le pareti divisorie - Armonizzare ledificio con lambiente esterno - Eli minare la concezione delle stanze e della casa come scatole e trattare, invece, i muri come pareti di chiusura in modo che formassero un unico recinto di spazio - Portare il basamento interamente sopra il livello del terreno in modo tale ch e le fondamenta apparissero come una bassa piattaforma in muratura sulla quale s i ereggeva ledificio - Dare a tutte le aperture interne ed esterne proporzioni lo giche e umane - Eliminare combinazioni di materiali diversi usando quanto possib ile un unico materiale; non applicare ornamenti che non nascessero dalla natura stessa dei materiali e che non contribuissero a rendere ledificio pi chiaramente e spressivo della sua funzione - Incorporare impianti di riscaldamento, di illumin azione ecc, facendone parte integrante delledificio inquadrando cos in un ideale di architettura organica - Incorporare per quanto possibile il mobilio come archit ettura organica facendone parte delledificio Seminando sulla scorta di queste ind icazioni le case costruite fino al 1910, si incontrano architetture molto divers e. Alcune sono veri capolavori come la casa Robie a Chicago, altre sono opere pa lesemente forzate. Queste discontinuit possono essere dovute allabbondanza della p roduzione di Wright, e al poco tempo che ha potuto dedicare ad ogni progetto. In questo periodo Wright compone il suo primo scritto teorico dal titolo Arte e Mes tiere della Macchina da alcuni collocato insieme a quelli di Loos e Van de Velde, nella linea di pensiero che promuove la collaborazione tra arte e industria. Al contrario di questi ultimi che di questo problema analizzavano i principali pro blemi culturali che ne derivano, Wright intende lindustria come mezzo per il migl ioramento dellattivit progettuale. Nel 1910 sotto proposta di Harward, si reca in Europa, e prepara una mostra dei suoi progetti a Berlino. In questo viaggio per la prima volta fa la sua conoscenza con i monumenti antichi dellEuropa e con le o pere degli architetti europei davanguardia: lo colpiscono specialmente gli austri aci Wagner e Olbrich. Tornato in America, il suo repertorio si arricchisce di nu ovi elementi; nel 1911 comincia a costruire la sua residenza di Taliesin nel Wis consin; dal 1916 al 1922 risiede per lunghi periodi in Giappone dove costruisce lalbergo imperiale di Tokyo. Dopo il soggiorno giapponese, la produzione di Wrigh t si dirada e la sua fama diminuisce. Lopera di F.L. Wright acquista nuovo vigore dal 1930 in poi mentre si diffonde il repertorio razionalista europeo. E stata f atta pi volte lipotesi che W. sia stato influenzato dal movimento europeo e si son o indicate le tracce di questa influenza nellutilizzo del cemento armato e nelle candide superfici delle sue opere. Ma queste analogie affiorano a distanza di te mpo senza alcuna continuit. Se Wright ha accolto alcuni suggerimenti europei, com e nel decennio precedente ha assorbito quelli giapponesi, li ha subito profondam ente alterati e li ha fatti diventare elementi di una personalissima visione. Da l 1936, quando progetta gli uffici Jhonson & Racine e la casa Kaufmann (Casa sul la Cascata) in Pennsylvania egli torna suscitare grande interesse in america e n el mondo 37

intero; i due suddetti edifici, e la scuola di Taliesin West in Arizona sono pub blicate sulle riviste di ogni paese e nel 1942 il critico pi conosciuto, H. R. Hi tchcock, pubblica una documentazione estesissima delle sue opere. Una parte di q uesto interesse deriva dal desiderio di contrapporre unarchitettura americana a q uella europea. La casa Kaufmann (Casa sulla Cascata) a Bear Run (1936-39) segna lapice poetico del metodo organico e la massima vetta raggiunta dalla libert creat iva. Dal ponte daccesso, lo scenario delle terrazze catapultate sulla voragine de lla cascata; lintera struttura sembra fondersi con la roccia, lacqua e il dirupo b oschivo, e la natura lelemento principale anche della struttura interna. Nel 1946 Frank erige il Giggenheiem Museum sulla 5 Avenue a New York (1946-1959) che esal ta la metropoli. Una strada ascendente ed espansa a spirale, un super garage per larte. La rampa elicoidale emblematizza il continuum non pi scale e ripiani. Benc h vergognosamente modificata subito dopo la morte di Wright, nellilluminazione, ch e doveva essere in prevalenza naturale, sintonizzata a quella della citt in ogni ora e stagione, nel modo di appendere i quadri su elementi metallici, invece che sulle pareti, questopera emana un messaggio testamentario che rappresenta unarte liberata dallestraneit sacrale del museo, scesa in strada. Larchitettura di F.L. Wr ight risulta essere organica, anche per lutilizzo del Tartan, ossia uno schema a ma glia regolare di quadrati o rettangoli dove andava ad inserire gli elementi dell a sua composizione. Wright, durante la sua carriera, dimostra di possedere dei p regi ma anche dei limiti, ne testimonianza la sua concezione urbanistica. Egli s crive nel 1932 il libro The Disappearing City in cui manifesta la sua sfiducia nel la sopravvivenza delle attuali citt e nel 1934 espone u progetto di citt ideale ch iamata Broadacre, che ha la caratteristica di concedere ad ogni cittadino un acr o di estensione e isolare ogni famiglia entro una zona verde. Gli orari di lavor o saranno compresi fra le 10 e le 16, per tre giorni alla settimana; gli spostam enti sarebbero affidati alle automobili. Alla morte del maestro nel 1959 una riv ista di architettura scrisse: dalle ore 12.45 di gioved 9 aprile il campo aperto a lla filologia al compito di recuperare i lasciti wrightiani. LA TERZA ETA: ITINERARI DEGLI ANNI 50-90 el 1959, durante una riunione dellAmerica n Instutute of Architects, Philip Johnson dichiar: Larchitetura moderna finita; lult imo suo prodotto stato il Seagram NBuilding. Malgrado lintento scandalistico, ques ta affermazione registrava disagi ed inquietudini destinati ad esplodere nel gir o di cinque anni. Cosa era avvenuto nei quindici anni successivi alla seconda gu erra mondiale? Alla ricostruzione post-bellica europea, attuata in modo caotico ed alienato, corrispondeva negli Stati Uniti il disfacimento delle strutture urb ane; prevaleva la politica dellimprovvisazione, latmosfera del miracolo economico, lillusione che iniziative sporadiche e contraddittorie avrebbero trovato equilib rio nel mitico quadro di una societ affluente, in cui lo spreco dei consumi fosse linevitabile complemento di un meccanismo produttivo in crescente espansione. La cultura architettonica aveva saputo elaborare idee e programmi perfino nel peri odo drammatico della resistenza al fascismo. Ma, in questo clima di irresponsabi lit, rest estraniata; il boom edilizio emargin lavanguardia e la corruppe risucchian dola nella routine professionale. 38

La crisi incarnata dai protagonisti, anzitutto dalla prestigiosa figura di Le Co rbusier. Lunit di abitazione a Marsiglia, dirompente immagine del 1920 e realizzat a nel 1945-52 ottiene straordinaria risonanza per alcuni connotati espressivi, m a incide assai scarsamente sui programmi urbanistici. Le Corbusier decide allora di abdicare allimpegno dottrinario e didattico che lo ancorava ai cinque principi del 1921 e, con la Chapelle de Ronchamp, inaugura una stagione inventiva quanto incomunicabile. Mendelsohn scompare nel 1953. Gropius e Oud perdono presa. Mies raggiunge il successo ma nellambito di impianti prismatici, a-spaziali, chiusi e statici, e, nel Seagram Building, sostanzialmente classicisti. Nessuno dei maest ri dellet razionalista riesce a mantenere la guida del movimento moderno. Nel mond o domina un patriarca, Frank Lloyd Wright, ma troppo isolato per esercitare un i nflusso di ampia gittata sui giovani. Alvar Aalto ed altri non ebbero la forza d i sostituire Le Corbusier e Gropius nella leadership culturale. Di conseguenza i l movimento moderno sub numerosi sbandamenti. Gli anni cinquanta-novanta risultan o cos ricchissimi di opere, gremiti di ipotesi e spunti provocatori, ma tremendam ente dispersivi. Larchitettura sembra scendere di importanza e credibilit: fin qui , anche negli oggetti minimi del design, aveva prefigurato un abitata, una citt, un territorio, un assetto sociale discordi; ora, invece, simmerge in uno sperimen talismo,affascinante nei singoli episodi quanto dissipato e corrosivo nel comple sso. ________________________________________________________________________ _______ _ UN PANORAMA DELLARCHITETTURA RECENTE IN CAMPO INTERNAZIONALE 1. OSCAR NIEMEYER Il nome di Oscar Niemeyer legato soprattutto alla realizzazion e della nuova capitale del Brasile, Brasilia, il cui piano urbanistico fu tracci ato nel 1957 da Lucio Costa. Le zone residenziali, le cosiddette supercuadras, r isentono fortemente dellinfluenza dellidea informatrice delle unit dabitazione di Le Corbusier, la cui opera e il cui pensiero hanno molto contribuito, fin dagli an ni tra le due guerre, allinserimento del Brasile nel contesto internazionale. Ma la fantasia di Niemeyer si rivelata in pieno con la progettazione degli edifici rappresentativi di Brasilia. Si tratta di realizzazioni che sfociano per lo pi in uninventiva 39

revisione, a scala gigantesca, dei temi formali propri del maestro L.C., sopratt utto da quando questultimo progett le architetture di Chandigardh. Basta pensare, per questo, alle due ampie cupole, luna dritta e laltra rovescia, che costituiscon o le aule del Senato e della Camera dei deputati, nella monumentale piazza dei T re Poteri. Tra le opere recenti dellarchitetto brasiliano bisogna ricordarne una realizzata in Italia: la sede della Mondatori a Segrate. In essa Niemeyer ripren de, alternandone il ritmo, limpostazione progettuale gi messa in atto per il minis tero degli esteri di Brasilia, sovrapponendo ad una scatola vitrea un involucro a carattere monumentale. 2. KENZO TANGE Anche per il giapponese Kenzo Tange, non si pu non evidenziare linflusso notevolissimo dellopera teorica e pratica di Le Co rbusier. Tange, per, pi degli altri, ha cercato di conciliare le istanze proprie d el funzionalismo europeo con gli aspetti della tradizione architettonica del suo paese. Tra le sue realizzazioni pi interessanti si possono ricordar il Centro de lla Pace a Hiroshima e gli impianti sportivi realizzati in occasione dei giochi sportivi di Tokyo del 1964. Ma il progetto che forse pi di ogni altro contribu a f ar divenire famoso a livello internazionale Kenzo Tange, fu quello cui larchitett o giapponese si dedic, tra il 1960 e il 1961, allo scopo di fornire un piano di s viluppo urbano per Tokyo. Fu un intervento, questo, che rappresent un episodio pa rticolarmente significativo in un momento in cui, in un clima caratterizzato da un deciso sviluppo economico, si riteneva che i segni di una architettura capace di imporsi per il fatto di nascere secondo una logica di grande dimensione avrebb e potuto determinare in maniera decisa il volto della citt e del territorio. Anzi , non si pu senza dubbio non riconoscere, in questo senso, al progettista nipponi co di avere svolto proprio in quel momento (insieme ad alcuni altri architetti, tra cui, soprattutto, lamericano Louis Kahn, per il suo notissimo piano per Phila delphia che, del resto, era conosciuto gi da tre o quattro anni), un ruolo di ver o e proprio precursore. Nel piano di sviluppo urbano di Tokyo, Tange sosteneva c he le funzione concentrate nella citt, richiedevano che i luoghi di comunicazione si localizzassero verso il centro di Tokyo. Tale centro, una volta formato, cre sce divenendo sempre pi ampio. Nello stesso tempo la popolazione si protende vers o lesterno, nei suburbi, nel tentativo di trovare terreno a basso costo. Viene qu indi rigettato il concetto di centro civico metropolitano, preferendo un nuovo c oncetto centrato sulla definizione di asse civico. Se le varie funzioni di una g rande citt fossero distribuite secondo un asse, il canale di collegamento potrebb e condurre allesterno in un tempo minimo. In Italia, Kenzo Tange ha realizzato ne gli ultimi anni, un organismo architettonico imponente. Si tratta del Fiera Dist rict di Bologna, un centro a carattere polifunzionale, che con le sue alte torri e la complessa sistemazione a terra, divenuto senza dubbio un elemento fondamen tale della citt. 3. LOUIS KAHN Louis Kahn stato, certo, larchitetto pi famoso a liv ello internazionale nel corso degli anni sessanta e settanta. Arrivato tardi all a notoriet internazionale, egli inizi ad essere apprezzato per una sua particolare maniera di proseguire linsegnamento di coloro che avevano generato il rinnovamen to dellarchitettura, non negando alla concezione funzionalista di entrare in 40

contatto diretto con i suggerimenti della storia dellarchitettura. La prima delle opere che lo hanno reso celebra in tutto il mondo, il Medical Research Building dellUniversit di Pennsylvania, che egli realizz tra il 1957 e il 1961, che indicat a come evidente riferimento alla visione offerta dalla sequenza delle torri medi oevali di San Gimignano. Ma, a parte questaspetto, bisogna anche tener conto del fatto che, proprio con questo edificio, in quegli anni Kahn presenta la sua arch itettura come il risultato di unaccurata ricerca volta a creare le migliori condi zioni di quella che pu essere definita una situazione di benessere ambientale. Fu lo stesso architetto a spiegare la sua concezione, allorch, parlando proprio del complesso di cui si detto sopra, introduceva il concetto dellindispensabilit del rapporto tra quelli che egli definiva spazi serviti e spazi di servizio. Tra le opere successive della produzione kahniana, non si pu non citare, facendo anche u n ideale riferimento allopera di Le Corbusier, quanto egli ha progettato per dare un volto alla citt di Dacca, e in particolare il Palazzo del Parlamento, cui egl i attese tra il 1962 e il 1973. 4. PHILIP JOHNSON Larchitetto americano Philip Jo hnson esordisce nel panorama internazionale come collaboratore di Ludwig Mies va n de Rohe, il quale lo ebbe tra i suoi allievi prediletti nel suo periodo statun itense. E nella logica concezione progettuale miesiana, trova le sue matrici, lar chitettura di Johnson, anche quando, intorno alla fine degli anni cinquanta, egl i intraprende personalmente, subito con non poco successo, lattivit professionale. Philip Johnson progetta e costruisce, soprattutto nel settore delle case unifam iliari, vere e proprie scatole vitree, rigorosamente impostate secondo i princip i della geometria dellangolo retto. Pi tardi, larchitetto americano, divenuto ormai famosissimo in tutto il mondo, si propone come uno dei protagonisti di quella t endenza che viene presentata come una vera e propria contestazione di una suppos ta freddezza dellimpostazione progettuale funzionalista, la quale, da taluni vien e soprattutto tracciata, sin dallinizio, di avere sempre rifiutato ogni rapporto con la tradizione, e, pi in generale con la storia. Ci si riferisce, insomma, a q uella mentalit progettuale, generatasi alla fine degli anni settanta, sia in Euro pa che in America, alla quale, in una logica riferibile allidea dellavvento di una societ post-industriale, stato dato il nome di post-moderna. Gi alla fine del 196 1, Philip Johnson mostra in maniera del tutto evidente di essersi ormai posto in una posizione di non pi accettazione nei confronti dellarchitettura funzionalista . Egli scrive infatti che lintero movimento moderno, pu anche essere giunto alla f ine dei suoi giorni; ed afferma ancora che c una sola cosa oggi, ed il mutamento; non ci sono regole, assolutamente, non si danno certezze in nessuna delle arti; c solo la sensazione di una meravigliosa libert, di possibilit illimitate da esplora re, di un passato illimitato di grandi architetture della storia da godere. Per quanto riguarda, appunto questa mentalit di Johnson, egli stato considerato uno d egli iniziatori. Fra le sue opere ricordiamo la sede dellA.T.&T. a New York del 1 979 e la sua grande opera che coinvolge unintera vita di architetto dal 1953 al 1 985, la casa a New Canaan o meglio Glass House che egli stesso definisce eccentr ico diario di un architetto. 5. JAMES STIRLING 41

Larchitetto inglese James Stirling, divenuto, abbastanza rapidamente, famoso a li vello internazionale per il progetto del complesso per la facolt dingegneria di Le icester del 1963, si era, anchegli, formato in ambiente funzionalista, ma tese be n presto a personalizzare la propria opera attingendo, almeno allinizio, ai reper tori offerti da quelle che sono state solitamente definite avanguardie storiche, in particolar modo ricorrendo a taluni motivi del linguaggio dellarchitettura es pressionista e di quella costruttivista. In questa logica deve essere anche vist a la tendenza dellarchitetto inglese ad esporre, in maniera volutamente apparisce nte, gli elementi dellimpiantistica e, in genere, gli apparati tecnici. Ma, da qu esto punto di vista, non si pu non ricordare, per, che lopera di James Stirling ha le sue radici in quel momento della produzione architettonica britannica che vie ne comunemente definito brutalismo e che costitu uno dei tentativi dei giovani pr ogettisti inglesi di affrancarsi, senza tuttavia volersene poi troppo allontanar e, dalla lezione di Le Corbusier e degli altri maestri del funzionalismo europeo . Detto movimento esaltava i materiali grezzi, lesibizione schietta del cemento, del vetro, dellacciaio, dei mattoni, ma anche di fili elettrici e tubature degli impianti, in modo che ledificio dichiari esattamente come e cosa ; inoltre le esig enze emotive richiedono immagini memorabili, che si opponessero alla bellezza cl assica, in un certo senso definita anti-artistica. Infatti la magnifica architettu ra degli anni venti, non mostrava alcun interesse per i materiali in quanto tali . La nuova estetica del brutalismo rinasce con lamore per i materiali e cerca di stabilire, in maniera naturale, ununit tra la forma costruita e gli uomini che la usano. Quindi larchitettura e lurbanistica devono creare trasformazione, crescita e vitalit comunitaria; il sogno di Le Corbusier di una Ville Radieuse si basava s u un tracciato terribilmente banale; la citt di Le Corbusier era unenorme scacchie ra organizzata assialmente. Il brutalismo optava per qualcosa di pi complesso e m eno geometrico. Linteresse il flusso pi che la misura, e lidea che soddisfa tali re quisiti il cluster, cio il grappolo, ovvero unaggregazione intrecciata, complicata, spesso mobile, ma con una struttura ben determinata. Nel prosegui della sua oper a Stirling tende, comunque, ad accentuare la componente monumentale dellarchitett ura. Ci facilmente riscontrabile, per esempio, nel progetto con cui egli partecip nel 1984, al concorso per la ristrutturazione del complesso FIAT Lingotto di Tor ino. 6. ROBERT VENTURI Tra gli allievi di Louis Kahn, Robert Venturi senzaltro co lui che ha assunto leredit del maestro nella maniera pi originale, al punto che sol tanto nelle opere dellesordio pare che vi possa ravvisare quel tipo dinsegnamento. In realt sia per luno che per laltro, lelemento primario al quale necessario fare r iferimento in fase progettuale la storia. Quindi in loro si avverte la nascita d i una corrente neostoricista. In Robert Venturi il rapporto con la storia (o piu ttosto con la tradizione, come sarebbe meglio dire), appare essere di un genere spontaneo, non accademico, almeno. E talvolta la sua architettura, proprio incon trando la tradizione, sembra voler uscire definitivamente dai canoni costituiti, ed inventare, addirittura, criteri di valutazione estetica nuovi. Il pi signific ativo, quello che ha caratterizzato, almeno a partire dalla met degli anni settan ta, il modo di pensare larchitettura di Robert Venturi, , tra questi, senza alcun dubbio, il criterio dellironia. 42

Appare assai evidente come, tra le altre cose, vi sia in questo tipo di consider azioni il germe della cosiddetta architettura postmoderna, cio di quella tendenza progettuale, la quale, come si sa, ha riscosso un assai vasto consenso sia negl i Stati Uniti che in Europa nel corso degli anni ottanta. Si pu ricordare, anzi, che tale tendenza ebbe in Italia una sorta di consacrazione in occasione della B iennale di Venezia del 1980. Anche Robert Venturi, del resto, prese parte con un suo progetto a quella manifestazione. 7. GIANCARLO DE CARLO Giancarlo De Carlo, il quale esordisce nella professione subito dopo la conclusione della seconda g uerra mondiale, si era formato come architetto nellambiente del razionalismo mila nese, sotto linfluenza delle opere realizzate negli anni venti e trenta, tra gli altri, da Giuseppe Pagano, Gino Pollini, Luigi Figini e Giuseppe Terragni. Egli, tuttavia, come non pochi altri rappresentanti della sua generazione in Europa, dimostra quasi fin dallinizio di non voler accogliere in maniera rigorosa e dogma tica quelli che vengono giudicati come i canoni imprescindibili dettati dai maes tri delle precedenti generazioni, e, primo fra tutti, naturalmente, dallamato-odi ato Le Corbusier. interessante, a questo proposito, vedere qual il pensiero di G iancarlo De Carlo nel 1946. Egli scrive: larchitetura moderna attraversa oggi una crisi profonda. Gi negli anni precedenti i sintomi di questa crisi erano apparsi evidenti.Uscita dalla fase sperimentale, consumata fino in fondo, lesperienza ogget tiva, non riusciva a sciogliersi da quella rigidezza dottrinaria che le sue stes se formule le avevano conferito. Giancarlo De Carlo raggiunge la notoriet interna zionale quando costruisce, nella prima met degli anni sessanta, quello che si pu o rmai considerare il nucleo originario di quella che divenuta la sua grande operaz ione urbinate. Questo nucleo originario costituito dal primo settore dei collegi universitari; quando, diversi anni dopo, sar chiamato ad effettuare un nuovo inte rvento di residenza studentesca in quellarea, Giancarlo De Carlo dar vita ad una s orta di struttura urbana che par quasi voler divenire lalternativa moderna nei confro nti dellantico centro storico di Urbino. In tal senso, allo scopo, cio, di raggiun gere lobiettivo di dar vita ad una vera e propria parte di citt, larchitetto decide d i optare per una soluzione basata su un complesso composto di una serie interrel ata di poli, simulando, quasi, in fase di progetto quella che avrebbe potuto ess ere la crescita organica di una citt. 8. RICHARD MEIER Richard Meier nato a Newar k nel 1934, studia alla Cornell University, lavora prima per Davis, Brody & Wisn iewsky, passa nel 1960 da Skidmore, Owings & Merrill, lavora quindi per due anni da Marcel Breuer e nel 1963 apre uno studio. Nei primi dieci anni impegnato com e docente alla Cooper Union, al Prat Institute ed a Yale, come progettista reali zza le sue prime case. La sua formazione culturale avviene in un periodo che pi d i ogni altro segna il passaggio da un epoca ad unaltra, nel panorama architettoni co contemporaneo. Dalla fine degli anni venti alla fine degli anni sessanta tutt o quello che di rilevante era accaduto in architettura, ad eccezione del lavoro di Wright, era opera dellingegno europeo, lamerica non era riuscita ad affrancarsi dal notevole dominio culturale di cui sentiva pesantemente linfluenza. 43

Khan, Rudolph non realizzano niente di importante prima della fine degli anni ci nquanta, anche Philip Jonsohn il cui peso culturale subito chiaro, non riuscir a liberarsi dellinflusso di Mies che non dopo la realizzazione del Seagram Building . Gli anni sessanta vedono per luscita dalla scena di tutti i grandi maestri, Wrig ht muore nel 1959, Rietveld nel 1964, Le Corbusier nel 1965, Mies nel 1969, solo allora lamerica prende coscienza del proprio peso culturale nel panorama archite ttonico internazionale. La generazione di Meier era cresciuta permeata dallo spi rito Beaux Arts, in cui dalla fine degli anni trenta era prevalsa una tendenza m odernista sui tradizionalisti eclettici, ora si aprono due possibilit: o restare ancorati allestetica gray della scuola kahniana di Philadelphia con laccettazione di una delle componenti pi tradizionali della cultura americana, quella pop, oppu re aderire allestetica white, alla ricerca del modernismo puro che Eisenman chiam er postfunzionalismo e che pi avanti riporter allEuropa. Meier sceglie la seconda po ssibilit ed intuisce che il modernismo uno stile, ed in quanto tale, si preoccupa , cosa che avevano fatto anche Jonhson ed Hitchcock, della qualit estetica di tal e stile. Le caratteristiche principali del movimento moderno sono: i volumi vist i come spazio delimitati da superfici, in opposizione allidea di massa e solidit, regolarit compositiva, in opposizione alla simmetria, eleganza dei materiali usat i, perfezione tecnica e senso delle proporzioni, in opposizione alla decorazione applicata. Meier adotta questi principi: lavoro con le superfici e i volumi, con la manipolazione delle forme sotto la luce, con i salti di scala ed i punti di vista, con il movimento e la stasi. I miei principi ordinatori primari hanno a c he fare con quella purezza che deriva in parte dalla distinzione fra natura ed a rtificio, distinzione che serve a legarli in una relazione di complementariet. La figura che comunque pi di ogni altra avr su Meier un ruolo dimportanza notevole, qu ella di Le Corbusier; dice lui stesso che non avrebbe potuto creare i suoi edifi ci senza conoscere ed amare il lavoro di Le Corbusier, in quanto egli ha avuto g rande influenza sul suo modo di creare lo spazio. Di Le Corbusier, Meier, assorb e quasi tutto: il ruolo attribuito alla pianta generatrice, la ricerca di Meier tutta incentrata sulla pianta e sulle sezioni, i prospetti non ne sono una mecca nica conseguenza, il purismo geometrico, il culto del bianco, luso di forme liber e, e di percorsi articolati, di passerelle e scale esterne, e soprattutto lidea d i autonomia delloggetto architettonico. Fra le opere pi importanti si ricordano la Smith House del 1965-67, la Hoffman House a New York sempre negli stessi anni, ed altre case sempre a New York. In tutte le sue realizzazioni Meier raccoglie s empre lelemento natura, il vetro, luso di intonaci bianchi e la luce. Alla fine tu tto coordinato dai percorsi e dalle distribuzioni volumetriche che si presentano come una successione di passeggiate ripiegate su se stesse e racchiuse dagli in volucri ortogonali delle superfici esterne. Le sue costruzioni sono concepite co me oggetti isolati, autoreferenziali, e tale isolamento esaltato dalla purezza d el colore. 9. ALDO ROSSI Dallinizio degli anni settanta Aldo Rossi ha dimostrato di essere in grado di influenzare largamente levoluzione dellarchitettura internaz ionale in quel suo momento di passaggio che lha portata verso un modo di intender e la progettazione che appare chiaramente voler considerare non pi dominante la cul tura di quello che stato definito movimento moderno. Non che Aldo Rossi negasse limp rtanza del contributo dei maestri delle generazioni del funzionalismo, ma non vi dubbio che 44

(soprattutto per una sua evidente tendenza a valutare la storia intesa essenzial mente come memoria o, forse meglio, come memoria urbana quale un possibile punto d i riferimento per lo svolgimento dellattivit progettuale) larchitetto milanese offr a molti loccasione per un ripensamento del ruolo della disciplina. Ha detto, nel corso di unintervista, a questo proposito, Aldo Rossi: I miei migliori allievi, ne l senso dello sviluppo di alcuni principi da me enunciati, sono in gran parte de i giovani architetti di tutto il mondo, in Europa, in America, in Giappone; la g enerazione di mezzo ha portato avanti e consolidato un aspetto della mia ricerca , i pi giovani sviluppano senza nessun complesso dimitazione alcuni miei progetti. Intorno alla met degli anni sessanta, nello stendere la relazione che accompagna il progetto con il quale prende parte al concorso a inviti avente per oggetto l a ricostruzione del teatro Paganini allinterno della piazza della Pilotta di Parm a, larchitetto milanese esprime gi e con molta chiarezza proprio uno di quei conce tti che maggiormente influiranno sulla mentalit di molti giovani progettisti, que llo del rapporto tra larchitettura intesa essenzialmente come monumento e la citt. Egli scrive: Con il Teatro di Parma mi sono posto decisamente il problema del mo numento. Ho sempre pensato allarchitettura come monumento; alla sua Indifferenza per le funzioni secondarie. Solo quando essa si realizza come monumento costitui sce un luogo; percorrete un teatro antico, state in ore diverse nel teatro roman o di Orange o girate per un teatro del settecento vuoto, voi non pensate che sec ondariamente allo spettacolo. Il teatro pu fornire loccasione per uno spettacolo, ma possiede una sua realt architettonica. Il teatro greco era un fatto urbano; es so conteneva una citt. Per questo nel progettare un teatro non dobbiamo tenere in eccessiva considerazione la sua funzione; gli artigiani possono sempre adattare un edificio; falegnami, fabbri, decoratori, elettricisti rendono sempre fruibil e un edificio. Ma per larchitettura diverso; essa non pu riferirsi a questo o a qu ello spettacolo; essa riguarda lessenza del Teatro. Cos la forma non muta, e anche lidea del Teatro. Tra le opere pi famose di Aldo Rossi possiamo limitarci a ricord are la fontana monumentale studiata, neI 1965, per la piazza del municipio di Se grate (nella quale si mostra ormai chiarissima la tendenza dellarchitetto milanes e a comporre per mezzo dellaccostamento di volumi ((puri), lunit residenziale costru ita nel quartiere Gallaratese di Milano tra il 1969 e il 1973, lampliamento del c imitero di San Cataldo a Modena, .realizzato tra il 1971 e il 1978, il Teatro de /Mondo per Venezia, deI 1979. A proposito del progetto che aveva da poco realizz ato per questo teatro galleggiante, Aldo Rossi scrisse: La sua struttura non pote va che essere in legno, e non certo solo per il tempo della costruzione, ch il le gno materiale solidissimo e forte nel tempo. Ma perch legato allarchitettura di qu esto teatro non in un senso funzionalistico, ma perch esprime questarchitettura: l e barche di legno, il legno nero delle gondole, le costruzioni marinare. Questo teatro veneziano legato allacqua e al cielo, e per questo ripete nella sua compos izione i colori e i materiali del mare. 10. RENZO PIANO Renzo Piano divenuto fam osissimo a livello internazionale, quasi improvvisamente, vincendo, assieme allin glese Richard Rogers, il concorso internazionale bandito a Parigi nel 1971 per l a progettazione del centro culturale Georges Pompidou al Beabourg. Il vastissimo complesso (la cui costruzione viene portata a termine nel 1977) appare come levi dente prodotto di una cultura architettonica, di matrice prevalentemente inglese , volta a dar vita ad organismi nei quali la componente tecnologica appaia evide ntissima; anzi, venga esibita fino al punto da assumere, proprio essa, il ruolo di protagonista. 45

Egli stesso affermava che ledificio un gigantesco oggetto artigianale, fatto a ma no pezzo per pezzo; un grande prototipo, insomma. E poi c il gusto polemico, provo catorio, di scherno verso il modello codificato e obsoleto del museo. Questo com plesso architettonico, che sicuramente divenuto, ormai, uno dei luoghi pi famosi di Parigi, una sorta di parallelepipedo di vetro i cui cinque piani sono stati o rganizzati in modo da far si che possano essere considerati alla pari di veri e propri piani liberi, di ambienti, cio, capaci di accettare nel modo migliore poss ibile le pi diverse esigenze di carattere espositivo. Tra i numerosissimi lavori che Renzo Piano ha portato a termine successivamente alla conclusione della vicen da Beabourg (anchegli fra laltro, autore di un progetto nellambito della competizion e internazionale indetta a Torino per la ristrutturazione della fabbrica FIAT Li ngotto), appare interessante citare, almeno, nella brevit dellesposizione, linterve nto con cui, tra il 1981 e il 1984, larchitetto genovese ha operato la ristruttur azione del vasto complesso costituente gli stabilimenti Schlumberger a Montrouge , presso Parigi. Si trattava di trasformare delle officine in laboratori e in lu oghi per la ricerca scientifica. La scelta del progettista, per quanto riguarda il problema che sembra averlo pi interessato in fase di progetto, cio il rapporto dellorganismo edilizio con lintorno, si rileva tesa ad impedire che vengano a crea rsi situazioni di conflittualit. 46

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