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SETTORE n.

2 TECNICO

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 848

DEL 29/11/2011

OGGETTO:Societ

Solvay Chimica Italia spa. Concessione mineraria, denominata 'Volterra', per l'estrazione della salamoia. Inizio dei lavori in localit San Giovanni. Mancato rispetto delle prescrizioni relative alla compatibilit ambientale. Divieto di prosecuzione dei lavori.
IL DIRIGENTE

Premesso: che la Societ Solvay Chimica Italia spa, con sede in

Rosignano Solvay, Via Piave, n. 6, in data 6 ottobre 2011 ha intrapreso, senza previo avviso, comunicazione e denuncia alcuna a questo Comune, dei massicci lavori di disboscamento in

localit San Giovanni, in un'area sita nei pressi della frazione denominata Saline di Volterra; che detti lavori sono prodromici della e strumentali di cui alla alla

attivazione

della

coltivazione

miniera,

concessione 'Volterra', indicata in oggetto; che questo Ufficio, con il provvedimento 15.10.2011, n. 720, ha cautelativamente sospeso i lavori di trasformazione e disboscamento del sito in localit San Giovanni, contestando alla Societ Solvay le ragioni della misura cautelare e

invitandola a produrre memorie di chiarimenti, in vista della conclusione del procedimento nei successivi trenta giorni; che la Solvay spa ha depositato in data 27 ottobre 2011 una memoria tesa a dimostrare la regolarit della sua intrapresa; che con la nota 16.11.2011, questo Ufficio ha prorogato fino al 28 novembre 2011 il termine di conclusione del procedimento;

Rilevato: che, rispetto alla concessione mineraria 'Volterra', questo Ente edotto dei seguenti elementi giuridico fattuali: I) nel luglio 2002, la Societ Solvay spa ha richiesto alla Regine Toscana la valutazione di compatibilit ambientale sul progetto di coltivazione mineraria per l'estrazione del minerale solido di cloruro di sodio nelle concessioni denominate

'Volterra', 'Poppiano' e 'Cecina', ricadenti, rispettivamente, nei Comuni di Volterra, Pomarance e Montecatini Val di Cecina; II) la Regione, nell'ambito dei lavori di una Conferenza dei Servizi, ex art. alla 14-ss della legge la 7.8.1990, n. di il 241, ha

sollecitato relative

richiedente

elaborazione concernenti

soluzioni fabbisogno

alle

gravi

problematiche

idrico connesso alle attivit di sfruttamento delle concessioni; III) in risposta, la Solvay ha quindi proposto un progetto, denominato Idro-s, riguardante idrico la modifica del di sistema invasi di di

approvvigionamento

mediante

l'utilizzo

accumulo, da realizzare nel Comune di Montescudaio; IV) ci stante, la Conferenza dei Servizi, nella riunione del 2.12.2003, ha espresso la valutazione positiva di compatibilit ambientale del progetto di sfruttamento minerario proposto dalla Solvay (trasfusa nella deliberazione della Giunta regionale

12.1.2004, n. 4), a condizione del previo rispetto e adempimento di alcune condizioni, tra le quali: - al punto 1.7, quella della integrazione del progetto idro-s mediante lo 'stoccaggio aggiuntivo dei quantitativi di acqua da destinare al fabbisogno idropotabile dell'ASA (gestore del'A.T.O.), costruendo ex novo fino a due cavi adiacenti al cavo B, denominati B1 e B2, rispettivamente a valle e a monte di B, della capacit massima di 600.000 mc, il primo, e di 300.000 mc, il secondo'; ci, previa costituzione di un apposito 'tavolo tecnico' con vari enti e il raggiungimento delle necessarie intese con il Comune di Montescudaio; al punto 1.9 quella secondo cui, 'una volta sviluppato il progetto Idro-s, integrato dagli usi civili aggiuntivi, venisse

proposto

il

progetto

di

una

condotta

idrica

dedicata

per

l'adduzione delle acque dei cavi di Montescudaio, in grado di garantire fino a Saline di Volterra, la portata necessaria al fabbisogno idropotabile attuale e previsionale dei Comuni di Volterra e Pomarance, da destinare all'ASA ad integrazione dei prelievi effettuati a cura dal di al campo Solvay, pozzi anche di di Puretta' un (opera da

realizzarsi V)

tramite V.I.A.

consorzio nei

apposito con terzi); successivamente procedimento (concluso

termini suddetti), la Regione Toscana, pur dopo che il 'tavolo tecnico' relativa avesse allo stralciato stoccaggio il di progetto acque Idro-s per la parte destinare all'uso

da

idropotabile, ha emesso i decreti 17.5.2006, nn. 2875 e 2876, di rinnovo, rispettivamente, delle concessioni minerarie di

'Poppiano' e 'Cecina'; VI) i suddetti con le decreti sentenze sono stati annullati nn. 1048, dal TAR e della 1050

Toscana

3.7.2007,

1049

(confermate dal Consiglio di Stato), nelle quali il Tribunale ha rilevato come la Conferenza dei Servizi avesse cogentemente stabilito l'introduzione nel progetto Idro-s della previsione dello stoccaggio aggiuntivo di acqua potabile e come la suddetta prescrizione fosse da ritenere inderogabile e la relativa opera necessaria; VII) a fronte della incoltivabilit dei siti per le ragioni

suddette, la Regine Toscana ha dato corso ad un supplemento istruttorio per verificare il perdurare dei presupposti che avevano suggerito l'inserimento delle prescrizioni di cui ai sopraddetti punti 1.7 e 1.9; e la Conferenza dei Servizi, nella seduta del 27.2.2008, ha rimarcato la necessit di risolvere le problematiche idropotabili, rilevando la impraticabilit della localizzazione del progetto Idro-s (per la parte potabile) e dunque l'esigenza di definire modalit diverse di ottemperanza della prescrizione (confermata); VIII) nel settembre 2008, la Solvay ha richiesto allora una modifica delle prescrizioni 'ambientali' al cui adempimento

subordinata la attivazione delle concessioni minerarie 'Cecina', 'Poppiano' e 'Volterra', dichiarandosi disponibile a pagare la somma di Euro 4.500.000/00, a titolo di contributo forfettario per la realizzazione di un invaso nel territorio del Comune di Volterra (in localit Puretta), o in altra localit idonea a consentire l'integrazione dell'approvvigionamento idrico

dell'Alta Val di Cecina; IX) la proposta della Solvay stata accolta dalla Conferenza dei Servizi nella riunione del 31.10.2008, che ha modificato la prescrizione 'reale' del punto 1.7 in obbligazione pecuniaria; X) il TAR della Toscana, con la sentenza 23.12.2010, n. 6868, ha tuttavia annullato gli atti della Conferenza e della Regione che hanno modificato le prescrizioni fin qui dette, facenti parte integrante della VIA del 2004, e i decreti regionali 17.4.2009, nn. 1755 e 1756 di rinnovo delle concessioni minerarie; XI) nella sentenza citata, il TAR ha tra l'altro evidenziato come sia insopprimibile il contenuto delle prescrizioni di cui alla VIA del 2004, risultando 'il progetto idropotabile, nell'ottica globale dell'intervento, un elemento centrale ed indefettibile, anche di rilievo ambientale, mirato a far s che il prelievo da subalveo, nei mesi estivi, fosse ridotto ad una misura civili minimale, (). Il senza progetto pregiudicare idropotabile gli essenziali continua il consumi TAR -

costituisce elemento essenziale e caratterizzante l'intervento complessivo, cos da raccordare indissolubilmente aspetto

industriale e idropotabile in una considerazione unitaria degli interessi pubblicistici sottesi al progetto stesso'; che, rispetto ai fatti come sopra sintetizzati, deve ritenersi che ad oggi, per effetto della VIA del 2004, la coltivazione mineraria attuativa delle concessioni 'Cecina', 'Poppiano' e 'Volterra' sia condizionata al previo adempimento delle relative prescrizioni, tuttora valide e immodificate secondo le

statuizioni delle sentenze sopra citate. Rilevato inoltre:

- che la proposta della Azienda di servizi ambientali, ASA di Livorno, relativa alla progettazione di un invaso in localit Porretta, pur avendo conseguito il parere di compatibilit

ambientale con la deliberazione G.R. 3.10.2011, n. 837, lungi dal trovare realizzazione, state la quantit di prescrizioni e condizioni imposte al progetto e sospensive della efficacia della autorizzazione ambientale; che infatti non consta a questo Ente l'approvazione di alcun progetto Idro-s (nella parte idropotabile); che non consta a questo Ente la intervenuta modificazione delle prescrizioni della VIA sulla concessione Volterra.

Ritenuto: che le prescrizioni della VIA siano rilevanti e prodromiche alla intrapresa dell'attivit di coltivazione con riferimento alla concessione mineraria che, perci, la 'Volterra'; ottemperanza contrasta alle gli suddette obblighi

mancata la quale

prescrizioni inibisce la legittima attivazione della concessione mineraria 'Volterra', con

tecnico ambientali sanciti nel procedimento di VIA. Evidenziato: 1. 2. lo stato di grave carenza idrica di Volterra; il contrasto urbanistico dell'attivit di coltivazione

mineraria e, ancor prima, del massiccio disboscamento in corso, con le previsioni del Regolamento Urbanistico e, con effetti di maggior rilevanza ambientale e territoriale, con le prescrizioni del Piano Strutturale, che ha inserito la localit oggetto di concessione mineraria tra le invarianti strutturali, con ogni conseguente obbligo di conservazione; 3. la necessit, per il caso del mancato rispetto delle relative di alla VIA, di dare corso che ne ad un nuovo la

prescrizioni procedimento

compatibilit

ambientale

attesti

eventuale rinunciabilit.

Visto: il verbale P.M. 7.10.2011; il verbale P.M. 18.11.2011.

Rilevato: che i lavori in corso di svolgimento in localit San Giovanni sono stati intrapresi senza previa comunicazione d'inizio e sulla base di un'autorizzazione VIA inefficace sotto il profilo delle prescrizioni preliminari; che essi comportano la trasformazione del sito e un massiccio disboscamento.

Vista: la Memoria prodotta dalla Solavay il 27.10.2011 e ritenuta l'insufficienza delle sue argomentazioni a confutare i rilievi fin qui espressi, segnatamente con riferimento alla cogenza della prescrizione dell'invaso, rispetto alla quale appaiono inconferenti i ripetuti riferimenti al conseguimento del nulla osta paesaggistico.

Visto: il TUEL; la l.r. 3.1.2005, n. 1; la l.r. 3.11.1998, n. 79; la l.r. 3.11.1998, n. 78; il d.lgs 152/06, cos

DETERMINA

1.

E' inibito per le ragioni dette nella parte motiva del

presente atto il disboscamento e la trasformazione delle aree oggetto della concessione mineraria denominata 'Volterra' e la coltivazione di esse; 2. Con separato provvedimento saranno irrigate le sanzioni

conseguenti le attivit irregolarmente eseguite. 3. Si comunichi il presente atto: alla Societ Solvay Chimica Italia spa; al Comandante della Polizia Municipale; al Sindaco.

Contro il presente atto ammessa l'impugnativa entro 60 o 120 giorni dalla sua notificazione, rispettivamente avanti il TAR della Toscana o il Capo dello Stato.

F.to il Dirigente supplente Arch. Marco Occhipinti

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