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15 ottobre ore 9.35: attenzione alla rotta....

Cominciamo dal Bund e dal suo scenario di medio periodo....

.... per quanto riguarda l'operatività, non è ancora stato "violato" lo stop sul break-
out di 112.29 ......
...... mentre, per quanto riguarda lo stop sulla Lingua a 112.03 (vedere report di
venerdì)........
........ la Lingua non si è confermata (per farlo avrebbe dovuto superare il massimo a
113.08) e, quindi, lo stop piazzato su qual livello, in questo caso, è stato un ......flop.

Per chi è ancora in posizione (avendo optato per il primo stop) il nuovo stop va
posizionato sul break-out di 112.03.

E' quasi "maturo il segnale sull'Euro Fx (massimo inferiore a 1.4294) ......


...... shortare sulla conferma del massimo (incrocio delle MM confermate dal Macd)
con stop sul break-out del massimo d'entrata e strategia "no loss" incentrata sul
ciclo determinato dai parametri di figura sopra.

Scenario pressoché immutato sull'indice azionario italiano .......


....... e sul tedesco.
I cicli di tre giorni, su entrambi i mercati, si presentano come in figure sotto.
La "rotta" appare sempre "confermate" con l'obiettivo indicato ......
...... e sappiamo che dovremo "monitorare" molto da vicino il "percorso" verso la
meta, per accorgerci il prima possibile di eventuali ostacoli.

Notizie flash:
Casa cara casa. Una frase che sempre più famiglie italiane pronunciano al momento di pagare la
infatti, a lievitare le rate dei mutui in scia all’aumento del costo del denaro da parte della Banca
il trend emerso dai dati diffusi dall'Adusbef, che non vede positivamente nemmeno le prospettiv
l’associazione in difesa dei consumatori, nel 2007 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari dov
a causa dell'insostenibilità delle rate dei mutui.

In dettaglio, i dati elaborati dall'Adusbef metterebbero in rilievo come 1,9 milioni le famiglie fat
nascono soprattutto per chi ha un acceso un mutuo a tasso variabile (circa il 91%), che – come
maggiormente suscettibili "anche per la rapidità delle banche italiane" nel trasferire le decisioni
ritocco al insù dei tassi di interesse.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato l’Associazione bancaria italiana (Abi), che non condivid
cifre per noi sconosciute, che non hanno alcuna relazione con i tassi di interesse sui mutui. Di re
centro studi dell'Abi, su un campione rappresentativo di banche italiane, aveva rilevato che il liv
state pagate si aggira intorno all'1% del totale erogato”.

L'Adusbef punta soprattutto il dito contro le banche, colpevoli di avere "costretto milioni di cons
tasso variabile quando, in particolare modo nel 2004, i tassi di interesse erano ai minimi storici
imporre agli utenti bancari, di essere gravati di pesanti prestiti di lungo periodo (30-40 anni) a c
che però, con il rialzo del costo del denaro, solo due anni dopo diventavano sempre più insosten

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