Sei sulla pagina 1di 1

Collegio Universitario Santa Caterina da Siena

A Pavia il prossimo 21 aprile


Incontro con l'autrice: Isabella Bossi Fedrigotti

La scrittrice e giornalista parla del suo romanzo d’esordio


'Amore mio, uccidi Garibaldi', ristampato quest’anno da Longanesi

Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e giornalista, sarà a Pavia giovedì 21 aprile per presentare il
suo libro 'Amore mio, uccidi Garibaldi', suo esordio letterario del 1980, ripubblicato quest’anno
dall’editore Longanesi. L’incontro si terrà presso il Collegio Universitario S. Caterina da Siena e si
svolgerà all’interno degli eventi aperti al pubblico organizzati dal Master in Professioni e Prodotti
dell’Editoria organizzato dal Collegio e dall’Università di Pavia.
L’appuntamento è per le ore 16 e 30 presso la Sala Conferenze del Collegio di Via San Martino 17.
Dialogherà con l'autrice Valentina Fortichiari capo ufficio stampa e direttore delle relazioni
esterne e stampa di Longanesi nonché docente del Master.

Isabella Bossi Fedrigotti, nata a Rovereto da madre austriaca, è giornalista al Corriere della Sera.
Con il romanzo Casa di guerra (1983) è stata finalista al Premio Strega e al Campiello. Il successo
al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller Di buona famiglia. Altri
titoli sono Il catalogo delle amiche (Rizzoli, 1998), Cari saluti (Rizzoli, 2001), La valigia del
signor Budischowsky (Rizzoli, 2003) e Il primo figlio (Rizzoli, 2008).

La trama del libro. È il 23 giugno 1866. Il giorno seguente le truppe imperiali austriache
sconfiggeranno quelle del giovane regno d’Italia a Custoza. Quasi un mese dopo identica sorte
avrà la battaglia navale di Lissa. Ma Garibaldi è saldamente attestato nel Trentino e con le camicie
rosse dei suoi volontari semina il panico tra i militari austriaci e la popolazione fedele a Francesco
Giuseppe. «Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi», scrive la principessa Leopoldina
Lobkowitz al marito, conte Fedrigo Bossi Fedrigotti, che si è arruolato volontario nelle truppe
imperiali. Leopoldina arriva dagli splendori di Vienna, dagli agi di immense tenute in Boemia. Da
lì è giunta a Rovereto in casa dello sposo, nobile «povero» di una povera provincia dell’impero, di
cognome italiano, di dialetto trentino, ma di sentimenti incrollabilmente asburgici. Al suo fianco
Leopoldina vive questo sconvolgersi del mondo che già prelude al crollo dell’Austria Felix. Nel
quadro degli eventi militari e politici, scandito dalle lettere dei due sposi-amanti si svolge la
trepidante vicenda privata dei due protagonisti, delle loro famiglie, del loro contorno di amici.

Ufficio Stampa:

Potrebbero piacerti anche