Sei sulla pagina 1di 1

16 SECOLO D’ITALIA

[ ]
DOMENICA 18 LUGLIO 2010
LA PROVOCAZIONE
FILOSOFICA

PIÙ FIDUCIA?
da ogni pizzo e merletto, costantemente afflit-
Le chiama “sollevazioni di piazza”, ta dalla bilancia e dal desiderio di perdere ki-
sono un modo per riaffermare li, etti, persino grammi se sono quelli mal
la forza magica dell’altruismo piazzati su una maniglia dell’amore, la fem-

◆ Federica Colonna ECCO L’ARTE mina contemporanea può trarre un respiro di


sollievo. E volteggiare, privata dell’ancorag-
gio al terreno e alla concretezza della quoti-

L
a musica che accompagna la discipli-
na della sollevazione della donna pra- DI SOLLEVAR dianità, sulle spalle di un uomo che, seppur
mingherlino, presta se stesso e la propria for-
za alla riconquista della leggiadria femminile.
ticata da Gianluca Nicoletti è cabali-
stica, non si discute. D’altronde le sonorità
epiche ricordano un’antica Praga in cui per
tanto tempo, dopo notti di violenza da corpo
senz’anima, il Golem restò chiuso nella sof-
LE DONNE Per questo motivo, come ammette lo stesso
Nicoletti, spesso le sollevazioni più riuscite ri-
guardano donne pesanti.
Ad esempio una tra le prime femmine che
provarono il piacere di svolazzare sull’omero
fitta della sinagoga. Oggi, però, esce di nuovo
fuori, si rimette a camminare, insomma ri-
Lo scrittore Gianluca Nicoletti maschile fu una donna che dichiarò novanta
chili di peso. La donna, però, mentì. «Ma fu
sorge. E lo fa grazie a lui, a Nicoletti, che lo una menzogna d’amore», assicura Nicoletti,
porta in piazza per ricordare la rozzezza, la
brutalità, l’aggressività ottusa, insomma,
lancia una nova forma espressiva il quale, dopo il gesto, fu costretto a casa dal-
lo schiacciamento di una vertebra. L’incon-
detto con una parola molto alla moda nelle
periferie di Roma nord, la burinaggine di un
corpaccione modello Frankenstein. E quan-
per ristabilire la forza della realtà veniente, però, non è diventato il motivo per
cui abbandonare la disciplina. Anzi. L’abban-
dono, in fondo, sarebbe stato un segno di de-
do un Golem risorge è un bel problema, per- bolezza, la negazione stessa del valore altrui-
ché tutto e tutti travolge. E davanti a tanta sta e del tutto gratuito della sollevazione. Per
tracotanza, di fronte all’oscena superiorità questo, dal quel giorno, la tecnica si è affina-
del peso corporeo sulla leggerezza, cosa può ta, la presa è migliorata, la sollevazione è di-
fare un uomo? Semplice, può impratichirsi ventata un gesto atletico, ammirevole persi-
nell’arte sublime di sollevar donne: ed è no. Gratuità, quindi, leggerezza, pensiero so-
quello che il giornalista fa, città per città, vrascrivibile rendono la sollevazione un ge-
prendendo sulle spalle esseri umani di sesso sto dal valore sociale. C’è, però, di più. C’è la
femminile accompagnato dal gruppo musi- fantasia, la liberazione, seppur momentanea,
cale cabalistico “Der Golem”. dalle preoccupazioni terrene. Gianluca Nico-
Ecco, spiegata così la disciplina sembra un letti questo aspetto ce l’ha ben presente, tan-
gesto paradossale, un atto puramente ironi- to che non rivolge a tutte la fatidica doman-
co. Ma, soprattutto a sentir parlare le donne da: «Vuole essere sollevata?». Il quesito, in-
sollevate, è qualcosa di più. Intanto è meglio tanto, è sempre declinato in terza persona sin-
sgombrare il campo da qualsiasi allusione di golare, non solo per una questione d’educa-
tipo erotico: non c’è palpeggiamento nell’atto zione, ma perché la richiesta è rivolta a don-
della sollevazione tanto che Nicoletti ha ap- ne sconosciute, con le quali non preesiste una
preso da maestri esperti una tecnica precisa. rapporto di confidenza. La donna, poi, è libe-
La donna viene presa per il polso, un osso di ra, ovviamente, di accettare oppure di decli-
per sé molto utile allo sviluppo della tecnica nare l’invito. Compiere la scelta racconta
di gesticolazione napoletana, ma poco adatto molto della sua personalità, anzi, dice persi-
a pratiche sessuali. L’unica zona a poggiare no di più di un accurato oroscopo di Branko,
sull’omero del giornalista sollevatore è l’ome- così amato dall’altra metà del cielo. Dire “si,

Volteggiare sulle spalle Le femministe


di un uomo che, seppur non hanno capito
mingherlino, presta se fino in fondo il valore
stesso e la propria forza liberatorio di un atto così
alla riconquista semplice, immediato,
della leggiadria femminile allegro e non sguaiato

ro femminile, “osso contro osso”, ci tiene a lo voglio” significa mettere a nudo una parte
precisare, in un’assenza totale di stuzzica- di sé, la più giocosa, la più leggiadra. La don-
menti erogeni. Insomma, la sollevazione non na che acconsente e privilegia la sollevazione
è il preludio all’adulterio, non ha l’obiettivo all’ancoraggio terreno dimostra di possedere
di creare con la donna alcun tipo di intimità. ironia, sorriso, creatività. Perché, senza gi-
Tanto che la femmina, dopo aver volteggiato rarci troppo intorno, senza prodigarsi in ela-
per un attimo, stabilisce un patto con l’uomo: borate riflessioni cervellotiche, è disposta a
non si parleranno più. Il gesto resterà solo un staccare i piedi dal suolo.
atto momentaneo, fulmineo, non ci saranno Non tutte accettano, anzi. Alcune si sento-
sguardi complici. no quasi offese, come se lo status così fatico-
Dopotutto Nicoletti si definisce fautore del samente acquisito di madre, moglie, profes-
pensiero sovrascrivibile, non potrebbe per sionista, angelo del focolare e manager, fosse
questo sopportare la pesantezza di una me- in un certo senso violato da un’ironia visce-
moria, di uno scambio che stabilisca una con- Un momento di “sollevazione di piazza” durante uno dei tanti appuntamenti rale che scompone la postura e scompiglia i
tinuità. Tutto è leggero, il pensiero per primo. capelli. Le femministe, infatti, si sono lamen-
L’arte della sollevazione, quindi, finisce per tate: «Sollevi donne come fossero sacchi di pa-
essere un manifesto filosofico, altro che pen- tate!». Che peccato, care femministe, aver
siero debole! Il pensiero è come la memoria perso l’occasione di dimostrarsi per un atti-
tracciata sui cd, si può cambiare idea, mesco- mo sorridenti, serene, libere dagli stereotipi.
lare, superare, cancellare e riscrivere, non c’è A ben guardare, infatti, non sfugge l’altrui-
legame se non nell’oblio, nell’atto della di- smo del gesto che non deve essere contrac-
menticanza. Il valore del pensiero sovrascri- cambiato, non impone alla femmina lo scam-
vibile è, quindi, anche politico: quale appar- bio al quale è spesso tristemente abituata op-
tenenza, quale militanza potrebbe aver valo- pure al quale si sottopone per dovere, per es-
re nella costante dinamica del cambiamento e sere quell’essere perfetto cui sempre tende
della riscrittura? Nessuna. Politicamente la ma che mai davvero sarà. Ecco, la sollevazio-
sollevazione della donna è un atto rivoluzio-
nario, persino più ribelle di un Sessantotto co-
PROVOCAZIONI ne è sublime non solo perché emblema del
pensiero sovrascrivibile, ma perché è pro-
sì ideologico, reo di aver stabilito una visione DOPO AVER NAVIGATO fondamente anticonvenzionale. Le femmini-
manichea del mondo. Nella disciplina solle- PER ANNI SUI MARI ste, invece, abituate alla logica della contrap-
vatoria, invece, non c’è manicheismo: per un posizione, al linguaggio della battaglia e dello
istante, e solo per la brevità di quell’attimo, DELL’IMMATERIALE, scontro, non capiscano fino in fondo il valore
uomo e donna si confondono nel piacere tut- IL CONDUTTORE DI MELOG liberatorio di un atto così semplice, immedia-
to simbolico del gesto. Ma non è finita qui, c’è to, allegro senza essere sguaiato. Ormai è
un’altra ragione per cui la sollevazione è ri- RITORNA ALLA FISICITÀ chiaro: altro che manifestazioni, altro che sit
voluzionaria. Libera le donne dalla schiavitù in, altro che banchetti modello Pannella. La
del peso corporeo. Proprio ora, durante un contemporaneità ha finalmente trovato una
Luglio afoso il cui clima e umidità sono ag- forma espressiva: la sollevazione che, per de-
gravate inesorabilmente dal terrore della pro- finizione, non sarà mai rituale, mai liturgica,
va bikini, la femmina sollevata può accedere non perderà mai di senso. A patto che sia ful-
alla liberazione. Sempre preoccupata dalla minea e che una volta compiuta la donna si
misura abbondante di un seno che straborda Le sollevazioni possono essere estemporanee domandi: «Nicoletti, chi è costui?».

Potrebbero piacerti anche