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e ss Coumnissione Controllb Infezioni Ospedaticre peices 5 San a Filippo i + VisMavinot 2000195 Roma IY) Ne = "wir smtlippeeeri some. ISTRUZIONE OPERATIVA n° 1/2004 Revisione 1 PROTOCOLLO PER L’ISOLAMENTO DEL PAZIENTE CON MALATTIA INFETTIVA IN OSPEDALE Ratificato dalla Commissione Aziendale ____ per la Sorveglianza ¢ il Controlio delle Infezioni Ospedaliere __21gennaio 2004 INDICE INTRODUZIONE ALLA 1° REVISIONE ... Pepa ie eae me cers Capea 2 CONCETTI PRELIMINARI: LA CATENA DELLA TRASMISSIONE LE VIE DITRASMISSIONE.... . rie pe ae ee he TRASMISSIONE PER CONTATTO .... TRASMISSIONE PER DROPLET .... TRASMISSIONE PER VIA AEREA . RANI, vino evry ia vay em LE PRECAUZIONI STANDARD .... PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE PER CONTATTO . PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE DA DROPLET ............... PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA TABELLA RIASSUNTIVA PER LE PRINCIPAL PATOLOGIE INF APPENDICE INTRODUZIONE ALLA 1° REVISIONE A distanza di cinque anni dalla stesura della prima edizione del presente protocollo, si é ritenuto utile effettuarme una revisione, sia per aggiornarlo con richiami alle procedure aziendali nel frattempo predisposte (vedi le procedure aziendali specifiche per la TBC, ia Legionellosi e 1a SARS), sia per conferirgli caratteristiche di facilita e rapidita di consultazione ¢ applicazione pratica. Il presente protocollo tratta I’isolamento dei pazienti ospedalizzati con malattia infettiva “convenzionale”, cioé di quei pazienti affetti da malattia infettiva comunitaria (contratta al di fuori dell’ambiente ospedalicro) causata da germi patogeni circolanti (come le comuni malattie esantematiche dell’ infanzia o la meningite o la tubercolosi). Non viene pertanto in questo contesto affrontato i! tema deile misure specifiche da adottare per i pazienti che contraggono una infezione ospedaliera, spesso da germi opportunisti che trovano facile terreno nei pazienti immunocompromessi dei reparti oncologici, della rianimazione e delle arce intensive, in cui & necessario porre particolare attenzione alle procedure assistenziali al fine di evitare che altri pazienti, spesso parimenti defedati e immunocompromessi, possano a loro volta contrarre infezioni acquisite nel medesimo ambiente ospedaliero: Pisolamento di un paziente con infezione ospedaliera da “alert organism”, sara oggetto di apposito protocollo che la “Commissione Per !] Controllo delle Infezioni Ospedaliere” ha stabilito di redigere per I’anno corrente. Il presente protocollo, dopo un sintetico richiamo alle modalita di trasmissione delle maiattie infettive, affronta in maniera altrettanto schematica le precauzioni da adottare per prevenire la diffusione intraospedaliera del!”infezione: a questo proposito sono state utilizzate sia le indicazioni contenute nelle linee guida de] 1994 dei CDC di Atlanta, sia quelle fornite dalla Circolare n. 4 del 1998 del Ministero della Sanita, operandone una sintesi utile a semplificare le procedure da mettere in atto. E’ stata inoltre redatta una tabella conclusiva, organizzata per patologia infettiva, che sintetizza gli elementi da tenere presenti nell”attivité assistenziale (periodo di incubazione, periodo di contagiosita, tipo di isolamento da attivare ete.) In definitiva il presente protocollo aziendale si configura come un sicuro punto di riferimento per il medico ¢ il personale infermieristico di reparto che, a fronte di una diagnosi anche solo sospetta di malattia infettiva a carico di un paziente ricoyerato, deve porre immediatamente in atto misure precauzionali ¢ di protezione nei confronti degli altri pazienti e del personale sanitario di assistenza, Va a questo proposito ricordato che in tutti i casi in cui sia necessaria l'adozione di misure di isolamento non compatibili con le attuali caratteristiche impiantistico-strutturali del?ACO San Filippo Neri (vedi ad esempio necessita di una stanza con sistema di ventilazione a pression negativa) il medico di reparto doyra provvedere all’immediato e contestuale avvio della procedura per il trasferimento del paziente presso altra struttura ospedaliera idonea, dotata di reparti attrezzati per malattic infettive. ue CONCETTI PRELIMINARI: LA CATENA DELLA TRASMISSIONE La conoscenza della catena della trasmissione delle infezioni ¢ fondamentale per mettere in atto le opportune strategie di prevenzione per interrompere il contagio. In ospedale, per interrompere la catena del contagio, si interviene sulle vie di trasmissione, adottando misure di isolamento per il malato e dispositivi di protezione per i contatti Importanti sono altresi le misure di profilassi attiva (vaccinazioni) per il personale sanitario ¢ le misure di ricerca attiva ¢ gestione dei contatti, SERBATOIO/SORGENTE: * PERSONA: malato o portatore ¢ Ambiente: attrezzature, st AGENTE INFETTIVO: * Batterio, virus, parassita, fungo, etc. ISOLAMENTO DEL MALATO. | |A DI TRASMISSIONE Per contatto (diretto o indiretto) «© Perdropict * Per via aerea PORTA DI INGRESSO: | | © Cate lesa © Mucose : | J LE VIE DI TRASMISSIONE Le vie di trasmissione delle malattie infettive sono riconducibili a tre tipologie: 1. TRASMISSIONE PER CONTATTO. 2. TRASMISSIONE PER DROPLET 3. TRASMISSIONE PER VIA AEREA TRASMISSIONE PER CONTATTO © Comprende le malattie a trasmissione oro-fecale, ie malattie a trasmissione parenterale e le malattie a trasmissione sessuale © Pud avvenire per: | contatto diretto: da superficie corporea a superficie corporea | contatto indiretto: tramite oggetti inanimati come strumenti, aghi, attrezzature, abiti, | mani contaminate non lavate, guanti non cambiati, alimenti, acqua, ete MALATTIE TRASMISSIBILI PER CONTATTO ‘Campylobacter (inf. da) Colera Escherichia coli (inf. da O 157) Epatiti A, Be altre epatiti virali Herpes simplex Herpes zoster Impetigine | Meningiti virali Pediculosi Poliomielite | Rotavirus (inf. da) Saimonellosi minori Sars Scabbia Shigellosi Tifo Varicella Virus Respiratorio Sinciziale (inf. da) | OCC ee wee ee eh ete ee TRASMISSIONE PER DROPLET * I dropiet sono goccioline eliminate durante la tosse, gli starnuti, parlando e durante particolari procedure come broncoaspirazione e broncoscopia * Le dimensioni dei droplet sono 2 5 micron I droplet vengono espulsi a breve distanza nell’aria (entro I metto) e possono depositarsi sulla congiuntiva o sulle mucose nasali e orali | # [droplet non rimangono sospesi nellaria, ma si depositano sulle superfici orizzontali e sul pavimento a breve distanza dal paziente che le ha emesse La trasmissione tramite droplet non va confusa con la trasmissione per via aerea MALATTIE TRASMISSIBILI ATTRAVERSO DROPLET | © Adenovirus (inf. da) © Difterite * Influenza Meningite da Haemophilus Influenzae © Meningite meningococcica | * Parotite | © Pertosse * Pneumococeo (inf. da) © Polmonite da Mycoplasma pneumoniae « Rosolia « Sars Streptococcus pneumoniae (inf. da) | TRASMISSIONE PER VIA AEREA Si verifica: © Per disseminazione di nuclei di goccioline evaporate, di misura < 5 micron, contenenti microrganismi che rimangono sospesi nell’aria per un hungo periodo © Per disseminazione di particelle di polveri contenenti I’agente infettivo In questo modo @ possibile il contagio anche di persone molto lontane dal paziente infetto MALATTIE TRASMISSIBILI PER VIA AEREA «Herpes zoster disseminato © Morbillo * Sars * Tubercolosi © Varicella PRECAUZIONI Per prevenire e/o contenere il rischio di trasmissione in ambito intraospedaliero, le linee guida dei CDC raccomandano due serie di precauzioni 1, Le PRECAUZIONI STANDARD, da adottare per tutti i pazienti indipendentemente dalla loro patologia 2. Le precauzioni basate sulla modalita di trasmissione: a. PRECAUZIONI PER CONTATTO b. PRECAUZIONI PER DROPLET c. PRECAUZIONI PER VIA AEREA LE PRECAUZIONI STANDARD Il ctiterio innovativo di queste indicazioni consiste nel fatto che devono essere applicate non sulla base della conoscenza dello stato infettivo, certo o sospetto, della persona assistita, bensi ogniqualvolta sui paziente viene effettuata una procedura che pud essere potenziale fonte di rischio per l’operatore. Pertanto: © Siapplicano a tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro patologia © Si applicano ogniqualvoita si effettua una procedura che pud comportare il rischio di contatto con: Cute non integra Mucose Sangue Feci Secrezioni nasali Saliva Vomito Sudore Lacrime Latte materno Liquido seminale Secrezioni vaginali Liquido cerebrospinal Liquido sinoviale Liquido pleurico Liquido peritoneale Liquido pericardico Liquido amniotico ©0200900000000000000 PRECAUZIONI STANDARD LAVAGGIO DELLE MANI LE MANI DEVONO -E LAVATE SEMPRE: ® PRIMA DEL CONTATTO CON UN PAZIENTE * DOPO QUALSIASI CONTATTO CON UN PAZIENTE * DOPO iL CONTATTO ACCIDENTALE CON SECREZIONI, ESCREZIONI, LIQUIDI BIOLOGICI © DOPO IL CONTATTO CON OGGETTI CONTAMINATI * DOPO LA RIMOZIONE DI GUANTI FE ALTRI DPI IL LAVAGGIO DELLE MANI DEVE ESSERE ESEGUITO CON | MODALITA’, TEMPI E MATERIALI APPROPRIATI (VEDI LA 1 RELATIVA PROCEDURA AZIENI | _DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE jen STRUMENTARIO | | SCHIZZI DI SANGUE, DI LIQUIDI BIOLOGICI, DI SECREZIONT GUANTI I GUANTI DEVONO ESSERE SEMPRE INDOSSATI PER: * TOCCARE IL SANGUE E I LIQUIDI BIOLOGICL * TOCCARE LE MUCOSE E LA CUTE NON INTATTA * TOCCARE LE ATTREZZATURE CONTAMINATE CON SANGUE E/O LIQUIDI BIOLOGIC! * PER TUTTE LE PROCEDURE DI ACCESSO VASCOLARE 1 GUANTI DEVONO SEMPRE ESSERE RIMOSSI DOPO OGNI PROCEDURA (non utilizzarli per altre procedure successive e non per altre attivita:scrivere, rispondere al telefono, aprire porte etc.) MASCHERINA CHIRURGICA E OCCHIALI, SCHERMI FACCIALL DEVONO ESSERE INDOSSATI SEMPRE DURANTE L’ESECUZIONE DI PROCEDURE CHE POSSONO GENERARE ED ESCREZIONI CAMICI DEVONO ESSERE INDOSSATI SEMPRE DURANTE LESECUZIONE DI PROCEDURE CHE POSSONO ESPORRE A CONTAMINAZIONI CON SANGUE 0 LIQUIDI BIOLOGICI. IL CAMICE DEVE ESSERE IDROREPELLENTE SE _ SI} |GLI STRUMENTI IMPI CONTAMINATI DA LIQUIDI BIOLOGICI, DEVONO s ESSERE RICONDIZIONATI RISPETTANDO LE FASI DI: © DECONTAMINAZIONE © PULIZIA BIANCHERIA [AD b 3 SEMPRE POTENZIALMENTE _ IN! E SOTTOPOSTA AD UNA METODOLOGIA DI LAVAGGIO CHE GARANTISCA ANCHE. LA DISINFEZIONE. IN CASO DI INFESTAZIONE DA PARASSITI (SCABBIA) DEVE ESSERE RACCOLTA SEPARATAMENTE E PISINRESTOT PRIMA DEL LAVAGGIO/DISINFEZIONE PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE PER CONTATTO (da adottare in aggiunta a quelle Standard) IDENTIFICARE PRECOCEMENTE PZ NOTI O SOSPE DL ESSERE INFETTL O COLONIZZATI_DA MICRORGANISMI A TRASMISSIONE DA CONTATTO. IL PAZIENTE VA SISTEMATO POSSIBILMENTE IN STANZA SINGOLA. IN CASO DI IMPOSSIBILITA’ A REPERIRE LA STANZA SINGOLA UTILIZZARE LA STANZA CON IL MINOR NUMERO DILETII DEVONO ESSERE ADOTTATI TUTTE GLI ACCORGIMENTI PER EVITARE CHE QUANTO E’ A CONTATTO CON IL PAZIENTE INFETTO POSSA VENIRE A CONTATTO CON GLI ALTRI PAZIENTI O CON IL PERSONALE DI ASSISTENZA. UTILIZZARE PERTANTO. j . PRESIDI NON CRITICI “DEDICATI” AL PAZIENTE (TERMOMETRO, | SFINGOMANOMETRO, _ ETC.) STRUMENTI MONOUSO O DISINFETTATI /STERILIZZATI IN MODO ADEGUATO * STOVIGLIE MONOUSO * RINNOVO QUOTIDIANO DEGLI EFFETTI LETTERECCI E DEGLI | ASCIUGAMANI . PULIZIA E DISINFEZIONE QUOTIDIANA DE SUPERFICI TOCCATE DAL PAZIENTE (comodino, letto, tavolo,etc), da effettuarsi come da ___proceduraaziendale. IN TUTTE LE MALATTIE IN CUI VIA FECALE-ORALE: e UTILIZZARE POSSIBILMENTE UN BAGNO DEDICATO PER IL PAZIENTE ISOLATO E IN OGNI CASO PADELLE DEDICATE O MONOUSO. UN BAGNO SEPARATO E’ INDICATO IN CASO DI SCARSA IGIENE DEL PAZIENTE IL PERSONALE DI ASSISTENZA DEVE ATTENERSI AL MODALITA’ PER L’USO DEI DPI: @ GUANTI: sempre, indossandoli prima di entrare nella stanza e togliendoli prima di uscire (oltre a sostituirli ovviamente in caso di piti procedure effettuate al paziente durante l’accesso nella stanza). Lavarsi le mani con antisettico immediatamente dopo aver tolto i guanti. Dopo la rimozione dei guanti e il lavaggio delle mani, assicurarsi che le mani non tocchino superfici ambientali o oggetti usati per l’assistenza, presenti nella stanza del paziente, per evitare il trasferimento di microrganismi ad altri pazienti o all’ambiente. © CAMICT: indossare un camice pulito quando si entra nella stanza se si prevede la possibilita che gli indumenti siano contaminati dal pz o se il pz é incontinente, con diarrea, ileostomia, colostomia,...Rimuovere il camice prima di lasciare la stanza del paziente e assicurarsi che la divisa non abbia avuto | contatti con superfici ambientali potenzialmente contaminate da microrganismi | | | A DI DEGENZA TL TRASPORTO DEL PAZIENTE AL DI FUORI DELLA ST DEVE ESSERE LIMITATO AI SOLI SCOPI ESSENZIALL NEI TRASPORTI NECESSARI ASSICURARSI CHE VENGANO MANTENUTE LE PRECAUZIONI DA CONTATTO PER EVITARE LA CONTAMINAZIONE DI ALTRI PAZIENTI O DI SUPERFICI AMBJENTALIE ATTREZZATURE | | | PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE DA DROPLET (da adottare in aggiunta a quelle Standard) IL PAZIENTE VA SISTEMATO IN STANZA SINGOLA. SE NON E’ POSSIBILE IN STANZA CON PAZ! AFFETTI DALLA STESSA | PATOLOGIA. | DEVE ESSERE MANTENUTA COMUNQUE UNA DISTANZA DI | SEPARAZIONE SUPERIORE A UN METRO TRA IL PAZIENTE INFETTO E GLI | ALTRI PAZIENTI O VISITATORI PAZIENTE DALLA STANZA A QUELLE SABILL LIMITARE LE USCITE ASSOLUTAMENTE INDISPE! FAR INDOSSARE SEMPRE AL PAZIENTE NEL CASO DI TRASPORTO LA MASCHERINA CHIRURGICA, AL FINE DI MINIMIZZARE LA DISPERSIONE. DI DROPLET AVERE CURA DI INFORMARE IL PERSONALE DELLA STRUTTURA PR LA QUALE IL PAZIENTE VIENE TRASFERITO E L’ADDETTO AL TRASPORTO DELLA NECESSITA’ DI ADOTTARE LE PRECAUZIONI DA DROPLET SEGNALARE L"ISOLAMENTO E LIMITARE L’ACCESSO NELLA STANZA. oe GARANTIRE UN COSTANTE RICAMBIO D’ARIA ALLA STANZA | (con ricambio forzato o con apertura del vasistas 0 con apertura della finestra) | IL PERSONALE DI ASSISTENZA DEVE UTILIZZARE I DPI PREVISTI DALLE } PRECAUZIONI STANDARD, INDOSSANDO TASSATIVAMENTE LA « MASCHERINA CHIRURGICA SE SILAVORA A MENO DI UN METRO DI DISTANZA DAL PAZIENTE per la protezione delle vie respiratorie aa oa EDUCARE IL PAZIENTE SULLE NORME IGIENICHE DA OSSERVARE PER PREVENIRE LA DIFFUSIONE DI MICRORGANISMI AD ALTRI DEGENTIO ALL’AMBIENTE, come coprirsi il naso ¢ la bocca con salviette di carta durante i colpi di tosse, o porre attenzione all’emissione di goccioline durante la conversazione 0 Pesecuzione di procedure da parte del personal di assistenza peel ese SS soi REGOLARE L’ACCESSO DEI VISITATORI AL MINIMO POSSIBILE ED INFORMARLI SULLE NORM DA OSSERVARE DURANTE LA VISITA AL PAZIENTE, COME LAVARSI LE MANI O MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA DAL PAZIENTE 10 ~~ SONO LE MALATTIE DI CUI I SEGNALARE L’ISOLAMENTO PRECAUZIONI PER MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA (da adottare in aggiunta a quelle Standard) PIU” COMPLESSO CONTENERE LA | DIFFUSIONE IN AMBITO OSPEDALIERO E QUELLE PER LE QUALI IL RISCHIO DI EPIDEMIA OSPEDALIERA L’ NOTEVOLE. OCCORRE PERCIO’ ADOTTARE OGNI PRECAUZIONE AL SEMPLICE SOSPETTO DI POSSIBILE MALATTIA A TRASMISSIONE AEREA. IL MEDICO DI GUARDIA DEVE CON URGENZA CONFERMARE IL SOSPETTO CLINICO E QUINDI LA NE NTENIMENTO ;OLAMENTO AVVI Es IL PAZIENTE VA POSTO IN STANZA SINGOLA, TUTI’AL PIU? CON PAZIENTI AFFETTI DALLA STESSA PATOLOGIA INI VA LA STANZA DEVE ESSERE PROVVISTA DI SERVIZIO IGIENICO INTERNO £ DI IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO A PRESSIONE NEGATIVA MANTENENDO SEMPRE CHIUSA LA PORTA DI ACCESSO (in caso non disponibile presso il reparto mantenere il paziente in stanza singola fino al trasferimento presso una struttura per malattie infettive), EVENTUALI ACCOMPAGNATORI DI CUI SIA RICHIESTA LA PRESENZA NELLA STANZA IN CUI E’ STATO SISTEMATO IL PAZIENTE (LIMITATAMENTE A CASI ECCEZIONALI E PARTICOLARI) DOVRANNO INDOSSARE IL FILTRANTE FACCIALE (FFP2), DOPO ESSERE STATI INFORMATI DELLE FINALITA’ DI TALE PRECAUZIONE E SOSTARE NELLA STANZA IL MINOR TEMPO POSSIBILE E UNO ALLA VOLTA. IL PAZIENTE DE INDOSSARE LA MASCHERINA CHIRURG INFORMANDOLO DELLA FINALITA’ RELATIVA A LIMITARE I RISCHI DLTRASMISSIONE (con ricambio forzato 0 apertura del vasistas o della finestra) NEL CASO IN CUI SI RENDA NECESSARIO ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI OCCORRE EVITAI CONTEMPORANEA PRESENZA DI ALTRI PAZIENTI E DI PE! NON NECESSARIO, ANCHE LUNGO IL PERCORSO O IN ASCENSORE, PREAVVERTENDO IL SERVIZIO DIAGNOSTICO, PER EVITARE ATTESE DEL PAZIENTE. DURANTE IL TRASPORTO IL PZ INDOSSERA’ MASCHERINA CHIRURGICA E TUTTO IL PERSONALE ADDETTO AL TRASPORTO E ALL’ASSISTENZA IL FILTRANTE FACCIALE FFP2. IL PZ VA RICONDOTTO SENZA ATIESE ALLA STANZA Di ISOLAMENTO DOPO L’ESAME DIAGNOSTICO ESEGUITO a a2 LIMITARE L*ACCESSO NELLA STANZA | AL PERSONALE DEDICATO ALL’ASSISTENZA STABILIRE PERCORSI E COMUNICARE RACCOMANDAZIONI PER IL MANTENIMENTO DELL’ISOLAMENTO E PER LA SUA CESSAZIONE A TUTTO IL PERSONALE CHE HA POSSIBILITA’ DI CONTATTARE IL PAZIENTE DURANTE IL PERIODO DI CONTAGIOSITA’ OCCORRE ACCURATAMENTE INFORMARE IL PAZIE FINALITA’ DELL’ISOLAMENTO E LE SUE MODALITA’ DI ATTUAZIONE, NONCHE’ SUL DIVIETO DI USCIRE DALLA STANZA SENZA AUTORIZZAZIONE DEL MEDICO Di REPARTO (i! personale deve avvisare subito il medico di guardia in caso il pz esca dalla stanza senza autori IL PAZIENTE D SERE EDUCATO A COPRIRE LA BC OLETTI DIC QUANDO TOSSISCE 0 STARNUTISCE _ = (ee eS UTILIZZARE MATERIALI MONOUSO PER L’ASSISTENZA AL PAZIENTE ANCHE PER LA RACCOLTA DI LIQUIDI ORGANICI (PADELLE, PAPPAGALLI, RENIFORMI...) E PER SISTEMI DI ASPIRAZIONE, OSSIGENOTERAPIA, AEROSOLTERAPIA IL PERSONALE DI ASSISTENZA, EB TUTTO QUELLO CHE DEVI ACCEDERE NELLA STANZA DEL PZ, UTILIZZA I DPI PREVISTI DALL PRECAUZIONI STANDARD E FILTRANTE FACCIALE FFP2 (anziché la mascherina chirurgica) F importante che la maschera filtrante sia indossata e ut correttamente LA MASCHERINA CHIRURGICA NON E’ EFFICACE PER LA PROTEZIONE DELL’OPERATORE SANITARIO DA MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA, COME LA TBC. LA NORMA EUROPEA UNI EN 149 PREVEDE CHE: ¢ IL FILTRANTE FACCIALE IDONEO PER L’AC DI DEGENZA E PER LE NORMALI PROCEDURE ASS DEVE ESSERE DI CLASSE Ii (FFP2S) e IL FILTRANTE FACCIALE IDONEO PER L’ASSISTENZA AL PZ DURANTE LE PROCEDURE CHE INDUCONO TOSSE O GENERANO AEROSOL (es. induzione dell’espettorato, broncolavaggio.. effettuati solo se strettamente necessari) DEVE ESSERE DI CLASSE II (FFP3SL) ESSO ALLA STANZA ENZIALI IL FILTRANTE FACCIALE PUO’ ESSERE UTILIZZATO PIU’ VOLTE, ALMENO PER TUTTO UN TURNO DI LAVORO, A MENO CHE NON SIA CHIARAMENTE CONTAMINATO DA MATERIALI BIOLOGICI O VISIBILMENTE DANNEGGIATO. IL FILTRANTE FACCIALE DEVE ESSERE SMALTITO NEI CONTENITORI PER RIFIUTI SPECIALI A RISCHIO INFETTIVO. TABELLA RIASSUNTIVA PER LE PRINCIPAL] PATOLOGIE INFETTIVE aggiornata al 31-12-2003 (Da: Public Health Service, US Depatment of Health and Human Services, Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta, Georgia, Garner JS, Hospital Infection Control Practices Advisory Committee, Guideline for isolation precautions in hospitals, Infect Control Hosp Epidemiol 1996;17:53-80, and Am J Infect Control) MALATTIA PERTODO DI PERIODO DI ISOLAMENTO E DURATA NOTE PARTICOLART | |__INFETTIVA __| INCUBAZIONE | _CONTAGIOSITA’ _|_ PRECAUZIONI ISOLAMENTO | COLERA | da poche ore a 5 | dal periodo di ineubazione Standard fino a negativitd di 3 | Attenzione alla contagiosita det | giomi, | — finoalla presenza del + eopncecare eeeliienies, porated anit | abitualmente 2-3 | Vibriocholerae nelle feci dacontatto _| alterni dopo la guarigione | | giomt | clin.(la 1° eseguita a3 gg | 1 da sosp. terapia) wate | DIFTERT | 2:6 giomi | fino a quando bacilli sono Standard in caso di difterite | FARINGEA | presenti nelle lesioni + laringea, fino a 14 giomni_ | A settimane) | da droplet dall’inizio della terapia | | antibiotica 0 dopo 2 | | risultati colturali negativi Tutti gli HBsAg + sono potenzialmente infettanti \ oe Se os 4 | da 15 a50giorni | a partire dall'ultima parte Standard er 15 giomni dalla _| Particolare attenzione va posta in | g P bi pe : Pp | | del periodo di incubazione e + diagnosi, ma per non pit | —_ Neonatologia in cui le | j del ps | agi Ps p 2 | | fino auna settimana dopo la} dacontatto. —«|_ di settimana dopo la_| _precauzioni enteriche devono | comparsa dell’ittero | comparsa dell’ittero essere adottate per un periodo pitt | iP per un periodo pi lungo | da 45 a 180 giorni | da alcune seitimane prima Standard iccinazione dell’inizio della | + markers (anche anti-epatite B é raccomandata per | sintomatologia ¢ per tutta la | da contatto permanente nei casi di tutto il personale sanitario | durata della malattia. | cronicizzazione) (ALTREEPATITI _ VIRALI | | | | Per quelle a trasmissione oro- i | | | | | : | | fecale valgono gli stessi | _provvedimenti indicat! per | “YEpatite A; per quelle a | tsasmissione parenteral, vanno i | adottate le misure previste per VEpatite B [~MALATTIA PERIODO DI PERIODO DI | ISOLAMENTOE | DURATA NOTE PARTICOLARI | ___INFETTIVA __| INCUBAZIONE |__ CONTAGIOSITA’ PRECAUZIONI ISOLAMENTO (Tiro “11-3 settimane | Dalla primasettimana di | Standard [fino a3 allontanamento dei contatti dalia | malattia fino a tutta la + coprocolture negative distribuzione del vitto | conyalescenza | da contatto dall’assistenza fino a negativita | | di 2 coprocolture consecutive i | | ‘TEGIONELLOSi [daa 10 giomi ton & documentato if + Se infezione ospedali contagio interumano attiva della sorgente di infezione | e dei soggetti esposti. | Controlto/ bonifica degii impianti | di condizionamento ¢ idrici | Vedi procedura aziendale | 3 settimane +r mesi, fintanio che la | Standard fino a presenza di listeria | | listeria & presente nelle fect fs nelle feci | z h aia Ae eae ope cs dacontatto | a seit, i bon | ace dig ees per 24 ore dall’inizio della | “HAEMOPHILUS | presente nelle secrez. or0~ + terapia | [NFL UENZAE faringee ; da dropiet finch 1 meningocoechi sono Standard per 24 ore dall’inizio della | nei casi di avvenuti contaiti strett | presenti nelle secrezioni + terapia antibiotica antibiotivoprofilassi post- | | nasali e faringee | da droplet | esposizione (Rifampicina entro | i i 24/48 ore) | | | | = eae ee pees 0 prima del inizio del | Standard per 5 giorni dalla | ! | periodo prodromico fino a 4 | = comparsa dell esantema | | | | giorni dopo lacomparsa | — davia aerea | i | \ dell’esantema | | | I | (PAROTITE | da7 gg primae fino a9 ge | Standard per 9 giorni dalla | dopo la comparsa della | + comparsa della tumefazione delle ghiandole da dvoplet tumefazione delle ‘ | | i \ salivari ghiandole salivari | | | MALATTIA | PERIODO DI PERIODO DI TSOLAMENTO FE DURATA NOTE PARTICOLARI | |__INFETTIVA INCUBAZIONE |__CONTAGIOSITA’ PRECAUZIONI iSOLAMENTO. Z PERTOSSE 6-20 giomni | daliinizio del periodo Standard per 5 giomni dall’inizio di catarrale fino a tre settimane + adeguata terapia dall’inizio della fase da droplet | parossistica Aa TROSOLIA dal4a21 giomi | da una settimana prima a Standard per 7 giomidalla | raccomandata la vaccinazione per | non meno di4 giorni dopo + comparsa dell’esantema | il personale sanitario di sesso | | _ la comparsa esantema da contatto femminile | + iene ihe ee dadroplet | se |SALMONELLOSI da6a 72 ore da alcuni giorni prima a Standard fino a2 allontanamento dei contatti dalla diverse settimane dopo la + coprocolture negative | distribuzione del vitto & ae 1-3 giomi 2-3 settimane | | | | comparsa della comparsa dell’esantema. La terapia antibiotic determina cessazione della contagiosita entro 24-48 ore da 5 giomi prima a 5 giomi dopo la comparsa della prima gittata di vescicole ~~ da 10a 21 giorni dalla | le da contatto Standard da droplet ~~ Standard + | da contatto + da via aerea | fino a 48 ore dopo Mini: della terapia antibiotica per 5 giorni dalla comparsa della prima gittata di vescicole, in iderazione della possibilita di trasmis: a soggetti suscetti immunodepressi dall’assistenza fino a negativita | | | | | TUBERCOLOSI | | 4-12 settimane | dall’infezione alla | Fintanto che i bacilli comparsa di una lesione primaria o | tubercolari sono presenti nell’escreato o in altri fluidi biologici ~ Standard + da via aerea | Gin media 2-8 settimane) fino a dimostrazione dellefficacia della terapia . | per prevenire la diffusione intraaspedaliera ¢ importante porre tempestivamente la diagnosi , anche sospetta di TBC, isolando immediatamente il paziente, ed effettuare a riceroa attiva ¢ lo screening dei contatti. | Vedi specifica procedura iendale | | MALATIIA- TERIODO DI | PERIODO DI ISOLAMENTO E DURATA NOVE PARTICOLARY | INFETTIVA. INCUBAZIONE | _CONTAGIOSITA’ PRECAUZIONI ISOLAMENTO. g PEDICULOSI 6-10 giomi in caso | Finché uova o forme larvali Standard per 24h dall’inizio del Gli indumenti ¢ gli effetti di infestazione con| 0 adulte sono presenti ¢ + trattamento disinfestante | letterecci devono essere raccolti uova vitali da contatto in sacchi separati con indicazione della necesita di disinfestazione SCABBIA 2-6seitimane | Fino a quando acarie uova Standard per 24 ore dallinizio del | Vestiti, lenzuola, coperie, cuscini, dall’esposizione | non vengono eliminati dal 3 ‘trattamento materassi devono essere raccolti trattamento. da contatto in sacchi separati con | | Vindicazione della necesita di | | | | disinfestazione | | (SARS ei Standard pecifica procedura \ | = tale per la definizione di | | dacontatto etto € caso probabile e | + | per Pisolamento del paziente da droplet + | ee = da via aerea SHIGELLOST | 1-3 giomi duranie Pinfezione acuta ¢ Standard fino a2 allontanamento dei contaiti dalla | per le 4 settimane successive a coprocolture negative distribuzione del vitto e da contatto | dall’assistenza fino a negativita di 2 coprocolture consecutive \TINEA | da4a14giomi |Fintanto che sono presenti le| Standard fino a scomparsa di miceti esioni e che miceti vitali + | vitali da liquidi biologici | persistono sui materiali da contatto | | | contaminati Biss sate ee z APPENDICE E’ indispensabile che le misure di isolamento ¢ P'adozione delle relative precauzioni siano avviate al solo sospetto clinico di malattia infettiva. In particolare, al manifestarsi dei seguenti sintomi aspecifici e in attesa della definizione diagnostica, ¢ necessario oltre alle precauzioni standard per: ¢ DIARREA ACUTA DI PROBABILE ORIGINE INFETTIVA > applicare le precauzioni enteriche e da contatto ¢ DIARREA IN PZ RECENTEMENTE TRATTATI CON ANTIBIOTIC! > _applicare le precauzioni enteriche e da contatto e ASCESSI 0 FERITE CON DRENAGGIO, FORUNCOLOSL... ==> applicare le precauzioni da contatto e ERUZIONI CUTANEE CON FEBBRE [==> applicare le precauzioni da contatto e aerea

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