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Valutare

la prestazione nel nuoto: miglioramento annuale e Personal best


di Paolo Tondina

Per comprendere i risultati sportivi, ancor di pi quelli di una stagione, importante
possedere conoscenze riguardanti la prestazione.
Spesso la competizione valutata sullonda della soggettivit, sul proprio desiderio di
successo e non sulla realt. Lemozione prodotta da un evento difficilmente un giudice
capace di valutare un risultato nella verit del verdetto. I limiti ristretti con cui abitualmente
guardiamo una gara di nuoto non sono in grado di far vedere il risultato positivo, tanto meno
il progresso, che nel nuoto corrisponde sempre a piccoli passi.
Non vedere il miglioramento significa poi non fissarlo e quindi perderlo, favorire una
delusione troppo facile e avviare quella frustrazione che porta prima allinsoddisfazione e poi
allabbandono.

Anche utilizzare i piazzamenti o lelenco delle vittorie e delle medaglie per valutarsi unaltro
metodo ingannevole, per quanto abbia dei significati sportivi, poich questo tipo di risultato
frutto non solo della propria bravura o del progresso atletico, ma dei risultati altrui, della
situazione, del livello di partecipazione ad un evento e anche della fortuna.
Non aiuta quindi ad orientare il lavoro quotidiano e pu ingannare anche in senso contrario,
far sembrare buono quello che per unatleta non lo .

Lunico metodo di valutazione sempre valido quindi resta labitudine a confrontarsi
realisticamente con il tempo ottenuto e con losservazione di quello che si fa durante la gara.
Ogni cosa che prima non cera e poi c va segnata con il segno positivo e lerrore va visto
sempre come chiave per una variazione che porter al miglioramento. Realisticamente
significa avere presente il significato di un risultato rispetto ai diversi fattori: le gare passate,
il proprio migliore, il periodo dellanno, il rapporto della gara con il lavoro che si sta
svolgendo, i passi dallenamento, il controllo della strategia, le proiezioni stagionali, la
stabilit di un risultato.

Laffermazione lapalissiana che Non si pu fare sempre il proprio migliore, troppo
stranamente dimenticata dagli atleti, dai genitori e spesso anche dagli allenatori, che vivono
sensazioni oniriche donnipotenza troppo facilmente smentibili (il mitico: Potrebbe fare).

Il miglioramento cronometrico per un nuotatore di un certo valore tutt'altro che scontato: se
la tecnica la stessa, il lavoro svolto lo stesso, la conduzione della gara la stessa e non ci
sono variazioni fisiologiche dovute alla crescita, non ci sono ragioni per cui il tempo in una
gara dovrebbe scendere.

Pi un atleta giunto ad un risultato di valore, maggiori saranno i mezzi necessari per un
miglioramento. Chiaramente per un nuotatore esperto il miglioramento sar possibile solo nel
periodo di massima finalizzazione, quando il programma dallenamento consentir di
ottenere gli effetti prodotti dalle diverse stimolazioni (resistenza, velocit, forza, sistemi
energetici, riposo) dopo un periodo costruito appositamente, il Tapering, dove non solo si
riduce il lavoro, ma si attua una particolare disposizione dei lavori per avere il pieno ristoro
prima della prova e gli effetti contemporanei delle varie componenti del carico.
Non lecito quindi aspettarlo prima, n vivere negativamente le prove davvicinamento se
non possono soddisfare lobiettivo della miglior prestazione.

Metodo altrettanto valido costruire un sistema di valutazione e di confronto, catalogando i
risultati, disponendoli in griglie e confrontandoli. Per fare questa valutazione bisogna anche

porsi la domanda su quanto sia possibile migliorare in un anno di lavoro, per non ricadere
nellerrore di sminuire quanto ottenuto con stime da un tanto al braccio.
La risposta non proprio semplice, perch diverse sono le possibili risposte in base
allanzianit, al lavoro svolto, alle competenze raggiunte, allo sviluppo fisico e anche alle
tipologie del lavoro svolto. per possibile avere degli orientamenti utilizzando
losservazione e lanalisi, perch a situazioni ricorrenti si osservano risposte ricorrenti.
Losservazione da fare quella dellandamento dei risultati degli atleti che svolgono in pieno il
compito proposto nellallenamento. Questo il primo strumento orientativo dellallenatore.
Maggiori anni dosservazione daranno risultati maggiormente attendibili su quanto ci si possa
aspettare.

Una seconda osservazione da fare riguarda i risultati delle grandi manifestazioni di massa
(Campionati Regionali e Nazionali) e anche lo sviluppo dei tempi limite, che offrono uno
spaccato abbastanza significativo dellandamento di un progresso sportivo legato alle diverse
et. Entrambi possono rappresentare abbastanza bene la quantit di miglioramento
necessario ad un nuotatore per mantenere il suo livello rispetto agli altri nuotatori (ottenere il
tempo limite, arrivare in zona medaglia, vincere un titolo).

Il miglioramento annuale degli Esordienti
Obiettivo dei gruppi di lavoro esordienti sopratutto la formazione delle competenze
primarie dellatleta, cio lacquisizione di quello che deve sapere e saper fare un atleta per
perseguire obiettivi agonistici in allenamento e in gara. Ma alla competenza va unita la fiducia
nel lavoro e lattesa della gara, per cui un buon programma va costruito in modo da sostenere
un miglioramento progressivo durante lanno delle prestazioni dogni atleta: un ciclo annuale
unico, carichi progressivi a quattro settimane, molta tecnica e attenzione agli obiettivi
cognitivi.

Per gli esordienti B (maschi 10-11, femmine 9-10 anni) larea dindagine del miglioramento
dovrebbe essere sul risultato dei quattro stili, prendendo in considerazione i tempi dei 100
metri, dove meno influente la conduzione della gara rispetto alle altre distanze (per la
farfalla, i 50 metri), in modo da avere un significato pi consono del progresso ottenuto.

Per gli esordienti A (maschi 12-13, femmine 11-12 anni) il miglioramento annuale andrebbe
valutato sullo stile libero (velocit e velocit prolungata), considerato come stile base di
lavoro, e sullarea di specializzazione (lo stile preferito, o i misti). Queste scelte sono utili
perch difficilmente si hanno a disposizione negli altri ambiti un numero di gare significativi
per fare valutazioni dei tempi lunghi e una gara fatta una o due volte lanno in uno stile non
abbastanza per vedere il miglioramento reale.

La percentuale di miglioramento medio datleti esordienti che si allenano sistematicamente,
varia intorno al 6/7% .
Percentuali superiori sono dovute soprattutto al miglioramento tecnico, cio al rendimento
del movimento in acqua, oppure alle variazioni di tempo dedicate al nuoto: un atleta che
lanno prima nuotava tre volte a settimana e lanno dopo nuota cinque volte fa passi avanti
notevolmente superiori ai dati riportati. Percentuali inferiori sono da imputarsi allo scarso
lavoro sulla tecnica di quello stile se coinvolgono un numero significativo di soggetti nel
gruppo, alla bassa motivazione a gareggiare di un singolo atleta in quella gara, se si tratta di
casi isolati in un trend generale adeguato alle attese.



Il miglioramento annuale dei categoria (maschi 14-18, femmine 13-16 anni)


Il miglioramento di un atleta di categoria va valutato sia in vasca corta rispetto alla vasca
corta, sia in lunga rispetto alla vasca lunga. Per fare un confronto dei risultati necessario che
i tempi siano ottenuti in situazioni analoghe: finali nazionali, regionali, trofei.
Infatti, diverso il rendimento se varia la situazione: una cosa battersi per una vittoria,
unaltra avere possibilit daccesso a qualche finale, altra ancora non avere un obiettivo
tangibile che dia forza alla prestazione. I tempi ottenuti nello stesso periodo in situazioni
diverse possono nascondere il miglioramento ottenibile, che statisticamente varia tra luno e il
tre per cento, rispetto al tempo dellanno precedente. La tendenza punta allalto per la
categoria ragazzi, con percentuali minori per quanto riguarda le femmine che raggiungono
molto presto la maturazione fisica. Con luno percento si pu dire di aver raggiunto un
risultato stagionale accettabile, ma per mantenere il proprio livello prestativo rispetto ai
propri pari et necessario un miglioramento maggiore che si stabilizzi intorno al 2%. Il
miglioramento del 3% caratteristico di un progresso elevato e auspicabile, che indica un
passaggio di livello prestativo e laccesso a competizioni pi elevate.

Con il crescere dellet e il raggiungimento della categoria cadetti (maschi 19-20, femmine 17-
18 anni) le possibilit di miglioramento si riducono. Miglioramenti superiori a queste
percentuali non sono dovuti al normale andamento del carico, ma ad altri fattori tra i quali:
1.
Miglioramento del rendimento di una tecnica. Infatti, il nuoto limitato dalla notevole
resistenza dellacqua (al raddoppiare della velocit si ha un incremento del bisogno denergia
pari ad otto volte dovute al crescere della resistenza allavanzamento, il cosiddetto Drag
negativo) e favorito dalle capacit percettive (la propulsione prodotta dai movimenti degli
arti in acqua che se aumentano la resistenza prodotta dai loro movimenti aumentano la forza
che spinge avanti, il Drag positivo) che si sviluppa negli anni. Ogni variazione in questo campo
ha effetti cronometrici rilevanti.
2.
Cambiamento di stile. Lallenamento specifico, si modificano in pratica solo i muscoli
che si allenano e specificamente al tipo di stimolazione prodotta. Per cui se un atleta si allena
in uno stile diverso o passa da un programma per fondisti ad uno per velocisti ha variazioni di
prestazione pi rilevanti statisticamente rispetto ad uno che mantiene lo stesso stile di lavoro
e lo stesso modello di carico.
3.
Variazioni di carico. Il passaggio da programmi di lavoro per esordienti a quelli di
categoria, laumento del numero dallenamenti, o il passaggio dallallenarsi con sufficienza
allallenarsi con impegno, producono variazioni maggiori rispetto alla statistica.
4.
Crescita. Variazione daltezza e peso, dovuti allo sviluppo, producono senza necessita di
lavoro, incrementi della prestazione. Per questo motivo nella categoria esordienti il
miglioramento statistico superiore e nel periodo di massimo accrescimento corporeo, anno
in cui si ha la maggiore crescita in centimetri, che per ciascuno pu essere un periodo diverso
ma che avviene una volta sola nellambito delladolescenza, si ha il massimo miglioramento
annuale della prestazione della carriera.
5.
Miglioramento della conduzione di gara e rendimento di partenza e virata. Questi due
elementi sono spesso la causa degli incrementi maggiori. Il pieno sfruttamento in gara dei
propri mezzi (dare tutto) non per niente scontato ed frutto di un apprendimento lungo e
non sempre lineare. Ci sono ritorni, problemi nuovi, ansie dovute alla paura di non farcela o di
perdere quello che si raggiunto che condizionano fortemente anche gli atleti pi grandi.
Partenza e virata concorrono notevolmente alla prestazione e possono condizionarla
notevolmente senza che questo si noti dallesterno. Se un miglioramento delluno percento
corrisponde a sei decimi per un atleta che fa un minuto nei cento metri, pu benissimo essere
buttato via completamente da un errore medio di partenza. La prova possiamo averla
cronometrando pi volte i primi 12,5 metri in un 25, per valutare la velocit di partenza.
Facendolo si possono osservare in atleti normali, variazioni di due, tre decimi e a volte di
quasi otto decimi nello stesso atleta. Il lavoro tecnico sulla partenza ha come scopo di

stabilizzare questo tempo, oltre a migliorarlo in modo da assicurarlo nel momento della gara.
Lo stesso tipo di ragionamento vale per la virata.


Il miglioramento di un atleta assoluto.
Il miglioramento annuale di un atleta assoluto esce dalla logica di una progressione annuale. Il
miglior tempo personale attendibile solo relativamente ai grandi appuntamenti che per
atleti di livello internazionale possono avere cadenze biennali e quadriennali. Naturalmente a
questi livelli anche difficile immaginare incrementi del carico.
I maggiori risultati si ottengono grazie alla maturazione della competenza nella propria gara e
alla capacit data dalla maturazione psicologica sopratutto di finalizzare lallenamento alla
gara. La strada pi attuale per raggiungere la miglior prestazione personale quella di
costruire eventi allenanti mirati alla prestazione su una singola distanza.

Il tempo gara durante lanno.
Per sapere come si andati in un gara durante lanno, bisogna confrontare il tempo ottenuto
con gli intenti del programma, con gli elementi del contesto (facilit della situazione,
esaltazione, aspettative, ansia) e con quanto ottenuto nelle stagioni precedenti, nello stesso
periodo, ad uguali condizioni di forma fisica. Gli effetti dellallenamento, infatti, si producono
secondo landamento della distribuzione del carico, che durante lanno segue variazioni
conseguenti alle possibilit di sopportazione dellatleta e alla tipologia dei suoi obiettivi.
Normalmente una buona prestazione supera circa del 2% il massimo risultato possibile.
Miglioramenti rispetto alla stagione precedente indicano un andamento positivo e fanno
dedurre progressi anche finali. Grosse variazioni di programma di lavoro non rendono
confrontabili i tempi ottenuti nello stesso periodo dellanno, perch ad un carico maggiore
pu corrispondere una prestazione peggiore senza che questo influenzi il risultato finale; in
questo caso per valutare i risultati di un tipo dallenamento bisogna aspettare il termine del
programma, quando si ottiene leffetto generale.

Bill Sweetenham, allenatore australiano di grande esperienza, al workshop di Alba ha dato
indicazioni molto precise per quanto riguarda i valori di una singola prestazione agonistica.
Secondo lui nel primo periodo di una stagione un atleta dovrebbe riuscire ad ottenere tempi
intorno al 3% dal proprio migliore nelle eliminatorie, al 2% nelle semifinali e all1% in finale.
Nella seconda parte della stagioni le stesse percentuali dovrebbero invece essere relative non
pi al proprio personale ma al tempo obiettivo, quello che si vuole ottenere
nellappuntamento mirato.

Conclusione.
Per essere allaltezza della complessit della situazione lanalisi della prestazione dovrebbe
essere razionale e a posteriori. Deve basarsi sul realismo dellanalisi della situazione e su tutti
i presupposti che lallenatore pu prevedere. Ogni concessione allillusione e al sogno produce
debolezza nellatleta e senso di fallimento anche in presenza di informazioni positive che
indicherebbero un passo avanti verso gli obiettivi prefissati.
Per questo compiti dellallenatore sono favorire la coscienza della situazione dellatleta e
costruire la verifica della prestazione come uno strumento del lavoro che porta allobiettivo e
al miglioramento delle sue competenze cognitive. Per farlo sono necessari il confronto e
lanalisi sistematica delle prestazioni oltre alla conoscenza delle dinamiche dello sviluppo dei
tempi e alla continua comunicazione.
Non possibile avere questa competenza senza unabitudine alla catalogazione e al confronto
statistico degli stessi e ad una crescita culturale della visione della prestazione sportiva come
strumento di formazione.

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