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porsi
la
domanda
su
quanto
sia
possibile
migliorare
in
un
anno
di
lavoro,
per
non
ricadere
nellerrore
di
sminuire
quanto
ottenuto
con
stime
da
un
tanto
al
braccio.
La
risposta
non
proprio
semplice,
perch
diverse
sono
le
possibili
risposte
in
base
allanzianit,
al
lavoro
svolto,
alle
competenze
raggiunte,
allo
sviluppo
fisico
e
anche
alle
tipologie
del
lavoro
svolto.
per
possibile
avere
degli
orientamenti
utilizzando
losservazione
e
lanalisi,
perch
a
situazioni
ricorrenti
si
osservano
risposte
ricorrenti.
Losservazione
da
fare
quella
dellandamento
dei
risultati
degli
atleti
che
svolgono
in
pieno
il
compito
proposto
nellallenamento.
Questo
il
primo
strumento
orientativo
dellallenatore.
Maggiori
anni
dosservazione
daranno
risultati
maggiormente
attendibili
su
quanto
ci
si
possa
aspettare.
Una
seconda
osservazione
da
fare
riguarda
i
risultati
delle
grandi
manifestazioni
di
massa
(Campionati
Regionali
e
Nazionali)
e
anche
lo
sviluppo
dei
tempi
limite,
che
offrono
uno
spaccato
abbastanza
significativo
dellandamento
di
un
progresso
sportivo
legato
alle
diverse
et.
Entrambi
possono
rappresentare
abbastanza
bene
la
quantit
di
miglioramento
necessario
ad
un
nuotatore
per
mantenere
il
suo
livello
rispetto
agli
altri
nuotatori
(ottenere
il
tempo
limite,
arrivare
in
zona
medaglia,
vincere
un
titolo).
Il
miglioramento
annuale
degli
Esordienti
Obiettivo
dei
gruppi
di
lavoro
esordienti
sopratutto
la
formazione
delle
competenze
primarie
dellatleta,
cio
lacquisizione
di
quello
che
deve
sapere
e
saper
fare
un
atleta
per
perseguire
obiettivi
agonistici
in
allenamento
e
in
gara.
Ma
alla
competenza
va
unita
la
fiducia
nel
lavoro
e
lattesa
della
gara,
per
cui
un
buon
programma
va
costruito
in
modo
da
sostenere
un
miglioramento
progressivo
durante
lanno
delle
prestazioni
dogni
atleta:
un
ciclo
annuale
unico,
carichi
progressivi
a
quattro
settimane,
molta
tecnica
e
attenzione
agli
obiettivi
cognitivi.
Per
gli
esordienti
B
(maschi
10-11,
femmine
9-10
anni)
larea
dindagine
del
miglioramento
dovrebbe
essere
sul
risultato
dei
quattro
stili,
prendendo
in
considerazione
i
tempi
dei
100
metri,
dove
meno
influente
la
conduzione
della
gara
rispetto
alle
altre
distanze
(per
la
farfalla,
i
50
metri),
in
modo
da
avere
un
significato
pi
consono
del
progresso
ottenuto.
Per
gli
esordienti
A
(maschi
12-13,
femmine
11-12
anni)
il
miglioramento
annuale
andrebbe
valutato
sullo
stile
libero
(velocit
e
velocit
prolungata),
considerato
come
stile
base
di
lavoro,
e
sullarea
di
specializzazione
(lo
stile
preferito,
o
i
misti).
Queste
scelte
sono
utili
perch
difficilmente
si
hanno
a
disposizione
negli
altri
ambiti
un
numero
di
gare
significativi
per
fare
valutazioni
dei
tempi
lunghi
e
una
gara
fatta
una
o
due
volte
lanno
in
uno
stile
non
abbastanza
per
vedere
il
miglioramento
reale.
La
percentuale
di
miglioramento
medio
datleti
esordienti
che
si
allenano
sistematicamente,
varia
intorno
al
6/7%
.
Percentuali
superiori
sono
dovute
soprattutto
al
miglioramento
tecnico,
cio
al
rendimento
del
movimento
in
acqua,
oppure
alle
variazioni
di
tempo
dedicate
al
nuoto:
un
atleta
che
lanno
prima
nuotava
tre
volte
a
settimana
e
lanno
dopo
nuota
cinque
volte
fa
passi
avanti
notevolmente
superiori
ai
dati
riportati.
Percentuali
inferiori
sono
da
imputarsi
allo
scarso
lavoro
sulla
tecnica
di
quello
stile
se
coinvolgono
un
numero
significativo
di
soggetti
nel
gruppo,
alla
bassa
motivazione
a
gareggiare
di
un
singolo
atleta
in
quella
gara,
se
si
tratta
di
casi
isolati
in
un
trend
generale
adeguato
alle
attese.
stabilizzare
questo
tempo,
oltre
a
migliorarlo
in
modo
da
assicurarlo
nel
momento
della
gara.
Lo
stesso
tipo
di
ragionamento
vale
per
la
virata.
Il
miglioramento
di
un
atleta
assoluto.
Il
miglioramento
annuale
di
un
atleta
assoluto
esce
dalla
logica
di
una
progressione
annuale.
Il
miglior
tempo
personale
attendibile
solo
relativamente
ai
grandi
appuntamenti
che
per
atleti
di
livello
internazionale
possono
avere
cadenze
biennali
e
quadriennali.
Naturalmente
a
questi
livelli
anche
difficile
immaginare
incrementi
del
carico.
I
maggiori
risultati
si
ottengono
grazie
alla
maturazione
della
competenza
nella
propria
gara
e
alla
capacit
data
dalla
maturazione
psicologica
sopratutto
di
finalizzare
lallenamento
alla
gara.
La
strada
pi
attuale
per
raggiungere
la
miglior
prestazione
personale
quella
di
costruire
eventi
allenanti
mirati
alla
prestazione
su
una
singola
distanza.
Il
tempo
gara
durante
lanno.
Per
sapere
come
si
andati
in
un
gara
durante
lanno,
bisogna
confrontare
il
tempo
ottenuto
con
gli
intenti
del
programma,
con
gli
elementi
del
contesto
(facilit
della
situazione,
esaltazione,
aspettative,
ansia)
e
con
quanto
ottenuto
nelle
stagioni
precedenti,
nello
stesso
periodo,
ad
uguali
condizioni
di
forma
fisica.
Gli
effetti
dellallenamento,
infatti,
si
producono
secondo
landamento
della
distribuzione
del
carico,
che
durante
lanno
segue
variazioni
conseguenti
alle
possibilit
di
sopportazione
dellatleta
e
alla
tipologia
dei
suoi
obiettivi.
Normalmente
una
buona
prestazione
supera
circa
del
2%
il
massimo
risultato
possibile.
Miglioramenti
rispetto
alla
stagione
precedente
indicano
un
andamento
positivo
e
fanno
dedurre
progressi
anche
finali.
Grosse
variazioni
di
programma
di
lavoro
non
rendono
confrontabili
i
tempi
ottenuti
nello
stesso
periodo
dellanno,
perch
ad
un
carico
maggiore
pu
corrispondere
una
prestazione
peggiore
senza
che
questo
influenzi
il
risultato
finale;
in
questo
caso
per
valutare
i
risultati
di
un
tipo
dallenamento
bisogna
aspettare
il
termine
del
programma,
quando
si
ottiene
leffetto
generale.
Bill
Sweetenham,
allenatore
australiano
di
grande
esperienza,
al
workshop
di
Alba
ha
dato
indicazioni
molto
precise
per
quanto
riguarda
i
valori
di
una
singola
prestazione
agonistica.
Secondo
lui
nel
primo
periodo
di
una
stagione
un
atleta
dovrebbe
riuscire
ad
ottenere
tempi
intorno
al
3%
dal
proprio
migliore
nelle
eliminatorie,
al
2%
nelle
semifinali
e
all1%
in
finale.
Nella
seconda
parte
della
stagioni
le
stesse
percentuali
dovrebbero
invece
essere
relative
non
pi
al
proprio
personale
ma
al
tempo
obiettivo,
quello
che
si
vuole
ottenere
nellappuntamento
mirato.
Conclusione.
Per
essere
allaltezza
della
complessit
della
situazione
lanalisi
della
prestazione
dovrebbe
essere
razionale
e
a
posteriori.
Deve
basarsi
sul
realismo
dellanalisi
della
situazione
e
su
tutti
i
presupposti
che
lallenatore
pu
prevedere.
Ogni
concessione
allillusione
e
al
sogno
produce
debolezza
nellatleta
e
senso
di
fallimento
anche
in
presenza
di
informazioni
positive
che
indicherebbero
un
passo
avanti
verso
gli
obiettivi
prefissati.
Per
questo
compiti
dellallenatore
sono
favorire
la
coscienza
della
situazione
dellatleta
e
costruire
la
verifica
della
prestazione
come
uno
strumento
del
lavoro
che
porta
allobiettivo
e
al
miglioramento
delle
sue
competenze
cognitive.
Per
farlo
sono
necessari
il
confronto
e
lanalisi
sistematica
delle
prestazioni
oltre
alla
conoscenza
delle
dinamiche
dello
sviluppo
dei
tempi
e
alla
continua
comunicazione.
Non
possibile
avere
questa
competenza
senza
unabitudine
alla
catalogazione
e
al
confronto
statistico
degli
stessi
e
ad
una
crescita
culturale
della
visione
della
prestazione
sportiva
come
strumento
di
formazione.