Sei sulla pagina 1di 4

Il Neorealismo e Italo Calvino

Il Neorealismo abbracciò orientativamente il decennio tra il 1945-55 e nacque

dopo il fallimento della vecchia classe dirigente nell’Italia del dopoguerra;

un’Italia devastata dai bombardamenti, oppressa dalla disoccupazione, dalla

miseria, dai problemi urgenti della ricostruzione morale civile e politica.

Con il termine “Neorealismo” si indicò , inizialmente, il nuovo corso del cinema

italiano, ma ben presto si estese anche nell’ambito letterario, per indicare la

nuova esigenza d’un contenuto più aderente alla realtà sociale. I nuovi temi

affrontati in ambito neorealista furono: la condizione operaia e la questione

meridionale, la guerra e la resistenza, la crisi della borghesia, i grandi problemi

politici ed economici, la vita e le aspirazioni delle classi popolari, non piu’

guardate col distacco dell’intellettuale chiuso in una propria aristocrazia


spirituale e sociale, ma “impegnato”, cioè compartecipe e interprete della vita del

popolo, della sua ansia di riscatto morale, civile e sociale.

Il neorealismo scelse come genere privilegiato il romanzo, perche più della

poesia si prestava ad una apertura alle masse; per questo si favorì anche l’uso di

una lingua “ antiletteraria”, che si rifacesse al parlato, alle cadenze ritmiche di

gerghi e di dialetti, più adatti a rendere colorito il sapore delle cose.

Il Neorealismo non nasceva come un movimento letterario con una sua precisa

poetica, ma come un “ Figlio della Guerra”. Era un’atmosfera , uno stato d’animo

diffuso che raccoglieva intellettuali di diversa estrazione ideologica. Il

movimento intendeva narrare esperienze vissute, denunciare l’efferatezze delle

barbarie nazifasciste e celebrare le virtù partigiane.

Questa “smania” di raccontare è stata bene evidenziata da Italo Calvino che visse

in prima persona quel clima; e che trasferì nel romanzo “ I sentieri dei nidi di

ragno.”

Italo Calvino

Nasce a Santiago de Las Vegas (Cuba) nel 1923 ma

presto si trasferisce a Sanremo, dove frequenta le

scuole inferiori e superiori. I genitori, socialisti Laici

e Pacifisti gli insegnano uno spontaneo

antifascismo. Si laurea a Torino in letteratura nel

1947.
Dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte del movimento clandestino comunista

e parteciperà alla lotta partigiana nella zona di Sanremo. Dopo la Guerra milita

nelle file del partico’ comunista, da cui essere nel 1956 a seguito della rivolta

ungherese.

Accanto alla sua vasta attività letteraria, vanno ricordate la sua collaborazione al

politecnico di Vittorini negli anni 1945-1947, la sua presenza in qualità di

consulente editoriale presso la casa editrice Einaudi.

Muore di cancro nel 1985.

Tra le sue opere ricordiamo:

Il visconte dimezzato, il barone rampante, il cavaliere inesistente, marco valido;

Ma l’opera neorealista di Calvi più importante e’ “Il sentiero dei nidi di ragno”

Il romanzo si svolge tra il 1943 e il 1945 gli anni

della resistenza del nord d’Italia. E’ambientato nel

borgo di una piccola città ligure, nella quale nasce e

vive Pin insieme alla sorella. Pin e’ un bambino che

non ha amici della sua età e che passa la maggior

parte del suo tempo con i “grandi” che incontra

all’osteria che ama intrattenere e a cui cerca di

piacere.

La vicenda del libro ha inizio proprio quando Pin,

per dimostrare il suo coraggio ai grandi, ruba una pistola ad un soldato Tedesco,

cliente della sorella che si prostituiva. Dopo il furto, visto che gli adulti
continuavano comunque a non prenderlo sul serio, esattamente come prima

andò a nascondere il suo “ tesoro” nel “ Sentiero dei nidi di ragno”, un posto

segreto che conosceva solo lui, ma viene catturato dalle Brigate Nere e messo in

prigione.

Li incontra Pietro Magro, il suo padrone, e Lupo Rosso, che lo aiuta ad evadere

fuggendo dalla campagna. Pin viene trovato da un partigiano, cugino, compagno

di Lupo Rosso, che lo porta con se al suo accampamento.

Il ragazzo inizia così a fare una vita da partigiano, sentendosi a suo agio tra i

nuovi compagni e partecipando militarmente alla resistenza.

Un giorno però dopo aver canzonato troppo I suoi compagni, viene cacciato dal

campo. Torna allora al sentiero dei nidi di ragno per cercare la sua pistola,

invano, quindi decide di tornare a casa, dove trova la sua pistola che la sorella

dice di aver ricevuto da un biondino delle “ Brigate Nere.” Se la riprende se la

mette in tasca ed esce sbattendo la porta. Torna a vagare da solo nelle campagne

e si imbatte di nuovo in Cugino. Pin gli fa vedere la sua pistola e Cugino mostra

interesse verso l’arma, ma sopratutto verso i nidi di ragno. Pin capisce così di

aver trovato il grande amico che aveva tanto cercato.

Il libro è incentrato sulla storia del giovane Pin e di come vede attraverso i suoi

occhi, la vita dei partigiani, piena di ostacoli ed agguati, vita che inizia a fare

anche lui, seppur quasi inconsapevolmente e che lo porterà a fare esperienze

decisamente insolite per un ragazzino della sua età .

Potrebbero piacerti anche