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co.r.i.s.t.

controllo rischio infettivo in sanità in toscana


Newsletter 7 MARZO 2010

TOCSIN: sistema integrato Editoriale

Nasce il portale
di indicatori per le ICPA CORIST-TI
el 2007 il Ministero della Sanità del Quebec e il

N Canadian Patient Safety Institute hanno commis-


sionato a un gruppo interdisciplinare di esperti
uno studio mirato a predisporre un sistema integrato di
Ciò che soprattutto sostiene
una rete collaborativa di
professionisti impegnati in
che, insieme all’Agenzia Re-
gionale di Sanità, partecipa-
no alla rete collaborativa per
indicatori per il monitoraggio delle Infezioni Correlate a un progetto di miglioramen- il controllo del rischio infet-
Pratiche Assistenziali (ICPA). to della qualità è la possibi- tivo, in accordo alle indica-
Ne è nato uno studio, TOCSIN, pubblicato nel 2009, che lità di conoscere, discutere e zioni del Piano Sanitario
ha cercato di mettere ordine in un ambito molto ricco e confrontare i propri dati, Regionale 2008-2010. Gli
dibattuto anche a livello internazionale. L’obiettivo è sta- nell’ambito di un sistema obiettivi e le caratteristiche
to quello di sistematizzare in un quadro organico e com- informativo che essi stessi del portale CORIST-TI, un
plessivo tutte le misure disponibili e calcolabili per il mo- contribuiscono ad alimenta- vero e proprio strumento di
nitoraggio delle infezioni nosocomiali, di possibile riferi- re e sviluppare. lavoro per una “comunità
mento sia per gli amministratori di varie tipologie di Con questo obiettivo nasce il che comunica”, vengono il-
strutture sanitarie toccate dal problema delle infezioni, portale CORIST-TI per le lustrati nel focus di questo
sia ad autorità centrali o enti terzi con compiti di sorve- Terapie Intensive toscane numero.
glianza. Il sistema di indicatori proposto è dunque il ri-
sultato di un lavoro di sintesi delle letteratura esistente
sull’argomento e del confronto con le opinioni di clinici e
infermieri coinvolti nel controllo delle infezioni. Inoltre

SOMMARIO
1 TOCSIN: sistema integrato di indicatori
per le ICPA
2 Dal web: vapaway
3 Dalla letteratura
4 Focus: Il database che sostiene il petalo toscano
di Margherita
6 Dal mondo
7 Dall'Italia
8 Dalla Toscana
8 Appuntamenti

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DALLA PRIMA Corist_Newsletter - n. 7/2010

continua da pagina 1 ➥

l’utilità e la fattibilità del sistema ro e proprio sistema di monito-


di indicatori è stata verificata con Proposto un centinaio raggio è compromessa dalla
gli amministratori di diverse mancanza di standard e pratiche
strutture sanitarie, tra cui un
di indicatori misurabili condivise per la rilevazione dei
ospedale universitario, presidi di struttura, dati e dall’assenza di sistemi in-
per acuti, centri socio-sanitari del formativi integrati dedicati. Que-
territorio, RSA e strutture di lun-
processo ed esito sto problema risulta particolar-
go-degenza. mente rilevante nelle strutture di
Il sistema di indicatori compren- lungo-degenza, dove l’attività di
de 97 misure divise in tre categorie (struttura, processo rilevazione dei dati è poco sviluppata. Inoltre gli ammi-
ed esito) e in 22 grandi temi. Le misure relative alla strut- nistratori delle strutture sanitarie, sebbene avvertano la
tura mirano a verificare la compatibilità tra organizza- rilevanza del problema e siano fortemente motivati a
zione di una struttura e gli standard richiesti dagli or- mettere in atto un sistema interno per il monitoraggio,
ganismi di governo. Gli indicatori di processo invece ri- si sono mostrati riluttanti a confrontare la propria real-
levano le attività messe in atto dalla struttura per con- tà con quella rilevata in contesti differenti.
trollare e prevenire l’insorgenza di infezioni. Infine gli I possibili sviluppi suggeriti dagli autori vanno essen-
indicatori di esito consentono di misurare l’entità del fe- zialmente in tre direzioni. Innanzitutto propongono l’al-
nomeno infezioni e di monitorarne l’andamento anche largamento del sistema di indicatori per il monitoraggio
alla luce delle azioni intraprese per prevenirne l’insor- di queste infezioni in contesti extra-ospedalieri, come
genza. Il report comprende una definizione dettagliata l’assistenza domiciliare, la riabilitazione e l’emergenza.
di ciascun indicatore e indicazioni chiare sulle modalità Inoltre mettono in evidenza come in alcuni contesti
di calcolo. Gli autori suggeriscono che le strutture inte- manchino evidenze sulle effettive relazioni tra le di-
ressate scelgano quali misure calcolare e monitorare nel mensioni di struttura, processo ed esito. Infine gli auto-
tempo a seconda dell’esistenza di specifici progetti in ri propongono di verificare in che modo gli indicatori
corso e della disponibilità di dati e informazioni; inoltre proposti siano di reale supporto a professionisti e am-
non propongono il calcolo di un indicatore complessivo, ministratori al momento di prendere decisioni e in che
ma suggeriscono eventualmente una lettura integrata modo queste decisioni siano poi efficaci nella riduzione
degli indicatori relativi a un ambito prescelto. delle infezioni. sf
Uno studio di fattibilità che ha coinvolto sei strutture ha
fatto emergere alcuni problemi, in particolare la dispo- Blais R, Champagne F, Rousseau L. TOCSIN: a proposed dashboard of
nibilità effettiva di informazioni e il loro potenziale uti- indicators to control healthcare-associated infections. Healthcare
lizzo nella pratica. Infatti la possibilità di avviare un ve- Quaterly 2009; 12 (Sp): 161-7.

Vade retro VAP Dal WEB


Un luogo virtuale di incontro per la ricerca,
la formazione e la libera discussione tra i
professionisti sanitari europei interessati al-
la prevenzione delle VAP: ecco come si pre-
senta il sito Vapaway (www.vapaway.eu),
realizzato con il sostegno dell’azienda
Covidien.
Per introdurre il tema Vapaway sceglie la
sensibilizzazione e propone un questionario
di auto-valutazione basato sulle conoscenze
mediche più accreditate; quindi offre non so-
lo la “classica” selezione di articoli, docu-
menti e linee guida e un calendario dei prin-
cipali convegni ma anche un elenco di pro-
getti e programmi formativi.
L’obiettivo è stimolare il confronto e lo scam-
bio di esperienze per arrivare ad armonizza-
re, dopo averle indicate in una linea guida
condivisa a livello europeo, le azioni più effi-
caci per la prevenzione delle VAP. gc http://www.vapaway.eu

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Corist_Newsletter - n. 7/2010 DALLA LETTERATURA
A cura di Maria Rita Maffei, ARS Toscana

Quanto sbaglia la sorveglianza delle infezioni?


Uno studio australiano condotto in 6 ospedali dello stato di lare, il numero di falsi negativi (cioè di infezioni CVC-correla-
Victoria ha indagato sensibilità, specificità, valore predittivo e te non registrate dal sistema di sorveglianza) è stato stimato es-
concordanza interosservatore dei dati prodotti nell’ambito di un sere vicino al 50%. Questa osservazione è di non poca rilevan-
sistema di sorveglianza statale delle infezioni associate a CVC. za in un contesto in cui si prevede l’obbligatorietà e la pubbli-
Quale standard di riferimento per il calcolo di questi indicato- cazione dei dati di sorveglianza sulle infezioni. Gli autori sug-
ri è stata adottata la presenza o assenza di infezione correlata a geriscono interventi di rinforzo formativo e ulteriori studi di
CVC in un campione di cartelle cliniche, in accordo ai criteri validazione che possano migliorare l’insoddisfacente affidabili-
stabiliti dal Victorian Hospital Acquired Infection Surveillance tà delle informazioni fino ad oggi raccolte.
System (VICNISS). I risultati sono stati deludenti; in partico- Infection Control and Hospital Epidemiology 2009: 30(11)

Il richiamo di Pittet sulle infezioni ospedaliere:


dai giornali alle soluzioni cliniche
In questo editoriale dell’ottobre 2009, Didier Pittet, ideatore approccio di sistema e su interventi integrati, multimodali e mul-
della Campagna dell’OMS Clean Care is Safer Care (vedi la tifattoriali: un buon controllo delle infezioni nosocomiali può es-
newsletter CORIST n. 5) fa il punto sull’avanzamento delle co- sere infatti considerato un indicatore proxy di buon management.
noscenze sul tema, specie su: principali agenti patogeni respon- Quanto alla diffusione pubblica dei dati sulle infezioni, Pittet dà
sabili di infezioni nosocomiali, meccanismi di resistenza, strate- voce al giornalista televisivo Martin Fletcher (ex direttore del
gie per la prevenzione e il controllo. Negli ultimi anni l’argomento quotidiano inglese The Times) che invita manager e leader ad azio-
ha suscitato un crescente interesse da parte del pubblico e dei me- ni decise per il miglioramento della cultura della sicurezza e sug-
dia, tanto da conquistare i titoli di molti giornali. gerisce la promozione dell’igiene delle mani come modello esem-
Due sono i punti su cui Pittet si esprime: la necessità di scelte plare, sostenendo l’importanza di una partecipazione diretta dei
forti, da parte del sistema sanitario, nel realizzare interventi di pazienti a questa sfida continua e complessa. Bravo Pittet, che
prevenzione e l’opportunità, ma anche i possibili pericoli, di ren- ancora una volta, instancabile, lancia il suo richiamo alla comu-
dere pubblici i dati sulle infezioni. nità internazionale.
Le migliori strategie di prevenzione e controllo si basano su un J. Hosp. Infection 2009: 73; (4): 293-5

La riduzione della VAP non è il vero obiettivo clinico


Quale esito va misurato per valutare il successo di interventi sul- VAP a seguito di particolari interventi non sia sufficiente a di-
la VAP? In questo articolo Micheal Klompas illustra un para- mostrarne l’efficacia, ma sia necessario misurarne l’impatto an-
dosso esistente in letteratura: nonostante la provata efficacia di che sugli altri esiti.
particolari interventi nella diminuzione dell’incidenza della VAP, Critical Care 2009: 13; 315
raramente questi migliorano altri esiti importanti, come la dura-
ta della ventilazione meccanica, della degenza o la mortalità.
Klompas sostiene che alla base di questo paradosso ci sia una
diagnosi poco accurata. I criteri clinici e microbiologici che por-
tano alla diagnosi di VAP colgono infatti un ampio ventaglio di
condizioni, da molto serie a sostanzialmente benigne. In casi
con edema polmonare o altre patologie non infettive, può acca-
dere che vengano osservate colonie batteriche e venga sospetta-
ta una VAP, sebbene questi casi poi si risolvano senza terapie
specifiche. Gli interventi mirati a neutralizzare le colonie bat-
teriche quindi, riducono la frequenza dei casi benigni misclas-
sificati come VAP e non quella delle infezioni. Questo effetto
spiegherebbe la non significativa riduzione degli esiti diversi
dall’incidenza. Inoltre è necessario considerare che una diagno-
si di VAP viene erroneamente posta con una certa frequenza in
pazienti con altre patologie.
L’autore conclude osservando come la riduzione di incidenza di

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FOCUS Corist_Newsletter - n. 7/2010

Il database che sostiene


il Petalo toscano di Margherita
Un database regionale è al- efficaci nelle TI interessate. - quali e quante sono le infezioni cor-
l’intersezione di due Preliminare è stata la relate all’assistenza;
Progetti mirati al mi- predisposizione di uno - in che misura si associano a diversi
glioramento dell’assi- strumento che archi- esiti clinici e percorsi assistenziali del
stenza in Terapia in- via le informazioni e paziente;
tensiva (TI): si tratta che consente a tutte - qual è il grado di adesione alle prati-
del Progetto toscano le TI che hanno vo- che efficaci per la loro prevenzione.
CORIST-TI focaliz- lonatriamente aderi- Le TI tra loro simili per tipologia di at-
zato sul rischio infet- to al progetto (25 TI) tività sono state raggruppate sulla base
tivo correlato a pratiche di monitorare l’anda- di ampiezza, specializzazione e attività
assistenziali (in particola- mento di alcuni indicato- prevalente. I raggruppamenti così indi-
re l’utilizzo del catetere veno- ri di interesse; in particolare è viduati sono:
so centrale e la ventilazione assistita) possibile raffrontare la propria situa- TI coma: comprende le TI polivalenti
e del Progetto Margherita, promosso zione nel tempo con quella di altri re- caratterizzate da elevate percentuali di
dal GIVITI (Gruppo Italiano per la Va- parti simili, o con la media regionale. Il pazienti traumatizzati e in coma con
lutazione degli Interventi in Terapia In- passo successivo è l’offerta di un servi- elevata degenza media;
tensiva) e coordinato dall’Istituto Ma- zio di eleborazioni più flessibili e per- TI miste: comprende le TI polivalenti
rio Negri (vedi le newsletter CORIST sonalizzate a partire dai dati raccolti con un’attività varia e quote rilevanti sia
n. 4 e 5). con Margherita. di pazienti post-chirurgici, sia di pa-
Il “nodo o petalo toscano” del Progetto zienti in coma;
Margherita sulla sorveglianza delle in- Utilizzo delle informazioni conte- TI post-chirurgiche: comprende TI sia
fezioni è nato nel 2009 da uno sviluppo nute nel database polivalenti sia specialistiche, caratteriz-
della collaborazione tra ARS e l’Istituto Un gruppo operativo composto da cli- zate da un’elevata quota di pazienti
Mario Negri con l’obiettivo specifico di nici provenienti da 10 TI e coordinato post-chirurgici con ridotta durata del-
condurre studi più complessi che affian- da ARS ha individuato tre quesiti fon- la degenza. Inoltre hanno una quota ri-
chino il monitoraggio dei dati sulle in- damentali a cui cercare di dare risposta levante di ricoveri con durata inferiore
fezioni all’implementazione di pratiche con le informazioni a disposizione: alle 24 ore.
Per consentire il confronto tra gruppi
Ambiti di interesse nella misurazione del rischio di pazienti con condizioni cliniche
infettivo del paziente critico in Terapia intensiva "traccianti", sono stati individuati i fat-
tori di cui tenere conto nel calcolo sta-
Percorso Ambiti di interesse tistico delle misure di rischio infettivo
del paziente critico
Quesiti fondamentali Fattori di confronto (fattori di controllo o confondimento), re-
lativi soprattutto a specifiche patologie
• Quali sono le condizioni e trattamenti effettuati durante il per-
(patologie e percorsi) corso di cura.
Pre TI dei pazienti all’ammissione in TI?
Il sistema di indicatori di rischio infet-
• Qual è la modalità di ingresso
del paziente in TI? tivo così definito, integrato da un’ ana-

lisi descrittiva dei fattori di confondi-


• Quante e quali infezioni mento, è stato sperimentato sui dati a
contraggono i pazienti in TI? disposizione (vedi il riquadro a sinistra).
TI • Quant’è l’adesione alle pratiche • Quali sono le tipologie di TI?
Le informazioni a disposizione delle TI
efficaci per ridurre il rischio • Quali sono le condizioni
di infezioni in TI? (patologie e percorsi) consentono di misurare il rischio infet-

dei pazienti in TI? tivo dei pazienti in TI e di valutarne


• Quali sono gli esiti clinici • Com’è gestita la dimissione l’andamento nel tempo, anche attraver-
dei pazienti ricoverati in TI del paziente dalla TI? so il confronto tra centri simili e l’anali-
Post TI
con/senza infezione in degenza? si delle differenze nella casistica.
• Quali sono gli esiti del percorso
assistenziale dei pazienti
Un solo aspetto critico: purtroppo ad og-
ricoverati in TI con/senza gi i dati circa l’adesione a pratiche effi-
infezione in degenza? caci nella prevenzione delle infezioni so-

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Corist_Newsletter - n. 7/2010 FOCUS

no disponibili solo in poche realtà e solo Figura. Funnel plot, incidenza di infezioni contratte in degenza per 1.000 gg di degenza
per le infezioni da CVC. Questa sezione (anno 2007)
è tuttora in fase di sperimentazione. TI coma TI miste TI post chirurgiche Sign. 5% Sign. 2%

Quali indicatori sono stati calcolati? 40


I report inviati ai centri contengono in-
dicatori relativi a tre principali ambiti:
30
1. Adesione al nodo: riporta sintetica-

Incidenza (x 1.000)
mente informazioni su:
- Popolazione in studio 20
- Raggruppamento di TI simili

2. Fattori di confondimento: contiene 10

indicatori mirati a descrivere patolo-


gie o percorsi di cura traccianti, di 0
cui si conosca o si presuma un ruolo 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000
determinante nel livello di rischio
Giorni di degenza
infettivo. Gli indicatori proposti so-
no stati classificati sulla base della
fase di cura del paziente critico: • Mortalità in ospedale di identificazione individuale, anche
- Prima dell’ammissione in TI (Pre- • Degenza post TI i propri dati e di inquadrare sia tem-
TI) poralmente sia nel contesto regiona-
• Modalità di ammissione in TI Tutti gli indicatori sono stati calcolati le l’andamento del rischio infettivo
• Patologie pre-TI per ogni centro nell’ultimo anno dis- nella propria struttura.
• Percorsi o trattamenti pre-TI ponibile e raffrontati con i dati del
- Durante la permanenza in TI (In-TI) biennio precedente e con il valore os- Come proseguirà l’attività del
• Patologie in TI servato nelle TI simili e nel complesso “nodo” nel 2010?
• Percorsi o trattamenti in TI delle TI che aderiscono al progetto (ve- Il DBPM-Tosc, in fase di aggiorna-
- Dopo la dimissione dalla TI (Post- di la figura qui sopra). mento al periodo di rilevazione 2008, è
TI) ora in corso di allineamento/integra-
• Gestione della dimissione dalla TI Dove sono pubblicati gli indicatori? zione con altri flussi sanitari regionali
Chi può consultare i dati? disponibili in ARS – in particolare le
3. Rischio infettivo: contiene informa- Ognuno dei 25 centri che hanno ade- schede di dimissione ospedaliera – e
zioni relative a incidenza e prevalen- rito al “nodo” ha ricevuto un report re- questo consentirà in futuro di effettuare
za di varie infezioni e alle relative ri- gionale complessivo e uno specifico per operazioni di linkage tra archivi (ovvia-
cadute in termini di esiti (mortalità il proprio centro. Inoltre i dati sono mente nel pieno rispetto della normati-
riammissioni e durata della degen- consultabili, a seguito di identificazio- va vigente sulla privacy), con l’obiettivo
za). Gli indicatori sono classificati ne con login e password, in un portale di ricostruire il più possibile la storia sa-
sulla base del quesito a cui intendo- web dedicato al Nodo toscano Petalo nitaria e il follow-up individuale dei pa-
no dare risposta: Sorveglianza Infezioni. Questo porta- zienti, secondo le priorità via via indivi-
- Quante e quali infezioni contrag- le fa parte del più ampio portale mAR- duate con i professionisti delle TI.
gono i pazienti in TI? Supio, il contenitore dei dati con cui
• Prevalenza di infezioni in degenza ARS mette a disposizione dei profes- Bibliografia
• Incidenza di infezioni in degenza sionisti misure e indicatori di salute e • GiViTi Gruppo Italiano per la valutazione degli
• Microrganismi isolati nelle infe- di qualità dell´assistenza in Toscana, interventi in terapia intensiva [Homepage]. [cited
zioni in degenza sviluppati nell’ambito dei progetti nei 2010 Marzo 15]. Disponbile a: http://www.giviti.
• Utilizzo di antibiotici per le infe- quali è coinvolta. marionegri.it
zioni in degenza Il portale dedicato al nodo nasce con • Blais R, Champagne F, Rousseau L. TOCSIN: a
- Quali sono gli esiti clinici dei pa- l’obiettivo di comunicare in modo tem- proposed dashboard of indicators to control
zienti ricoverati in TI con/senza pestivo il lavoro svolto nell’ambito del healthcare-associated infections. Healthc Q
infezione in degenza? Progetto CORIST-TI, in particolare 2009;12 Spec No Patient:161-7.
• Mortalità in TI consente: • Pronovost P, Holzmueller CG, Needham DM,
• Re-ammissioni in TI - a tutte le TI di consultare la docu- Sexton JB, Miller M, Berenholtz S, et al. How
• Degenza in TI mentazione e i report periodici via via will we know patients are safer? An organiza-
- Quali sono gli esiti del percorso assi- prodotti; tion-wide approach to measuring and improving
stenziale dei pazienti ricoverati in TI? - a ciascuna TI di consultare, a seguito safety. Crit Care Med 2006 Jul;34(7):1988-95.

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DAL MONDO Corist_Newsletter - n. 7/2010
A cura di Silvia Fallani e Vania Sabatini, ARS Toscana

Diminuite le infezioni ospedaliere


in Francia e Inghilterra
Il rapporto del Ministero francese della salute e dello sport (In- no di prevenzione e azione incisiva per la riduzione dei determi-
fections nosocomiales: le dossier, Dicembre 2009) si apre con la nanti del rischio infettivo.
definizione di infezioni ospedaliere: infezioni contratte in una Il report inglese (Healthcare-Associated Infections in England:
struttura sanitaria, correlate a cure (anche preventive e pallia- 2008-2009 Report) a cura del Health Protection Agency Centre for
tive), accertamenti diagnostici e terapeutici o interventi chi- Infections ha uno stile molto più divulgativo, ma i dati contenuti
rurgici. Il rapporto prende in esame i dati relativi a tre succes- dimostrano la stessa tendenza. Il sistema di sorveglianza delle
sive inchieste di prevalenza condotte a distanza di cinque anni infezioni ospedaliere registra infatti per il 2008/09 una signifi-
l’una dall’altra (precisamente nel 1996, 2001 e 2006): ed evi- cativa diminuzione rispetto al 2007/08 (del 35% sul totale dei
denzia una significativa tendenza alla diminuzione. L’inchiesta casi). Ad esempio i casi di infezione da MRSA nel periodo pre-
più recente ha infatti messo in luce un tasso di prevalenza del- so in esame sono 2.933 e rappresentano una diminuzione del
le infezioni nosocomiali del 5,38% (19.269 casi) più basso ri- 34% rispetto ai casi del 2007/08 (4.451) e del 54% rispetto a
spetto alle altre nazioni europee prese come riferimento: Sviz- quelli del 2006/07 (6.383).
zera 7,2% (dati riferiti al 2004), Finlandia 8,5% (2005), In- Il successo nella lotta alle infezioni ospedaliere si deve anche al
ghilterra 8,2% (2006). Particolarmente rilevante è il dato rela- potenziamento del Clostridium difficile Ribotyping Network
tivo alla diminuzione del 40% del numero di pazienti infetti da (CDRN) che con i suoi 8 laboratori tra Inghilterra e Irlanda del
Staphylococcus aureus nel 2006 rispetto al 2001. Nord permette l’identificazione del tipo di infezione, la riduzio-
Da segnalare il capitolo che elenca linee guida e ne della trasmissione e l’ottimizzazione del mana-
raccomandazioni sulla prevenzione e trasmissione gement durante la propagazione. Un altro impor-
delle infezioni e sulla sorveglianza microbiologica tante contributo è quello della Health Protection
nelle strutture sanitarie. Agency (HPA) che ha lanciato nel 2009 un nuovo
Una parte cospicua del report è dedicata al nuovo sistema di sorveglianza Hospital Norovirus Out-
programma di prevenzione delle infezioni 2009- break Reporting: il norovirus costituisce infatti la
2013 incentrato attorno a tre obiettivi principali: causa più comune dei casi di malattie gastrointe-
sviluppo di una politica globale di prevenzione che stinali e l’agenzia si è impegnata nell’incentivare
tenga conto di realtà specifiche settoriali e territo- la formazione degli operatori come misura essen-
riali, mobilitazione degli operatori che si occupa- ziale per garantire la sicurezza dei pazienti.

Continua l’impegno sull’igiene delle mani


Primo bilancio in itinere della campagna Save lives che prevedeva il coinvolgimento di 10.000 strutture
clean your hands lanciata dall’OMS all’inizio del 2009 di cura entro il 5 maggio 2010, seconda giornata
(di cui si è parlato sui n. 4 e 5 della newsletter CORIST): di celebrazione della campagna a livello mondiale.
alla fine di gennaio 2010 gli ospedali e i centri di cura Proprio in vista di quell’appuntamento sarà opportuno
che hanno aderito all’iniziativa sono 6.415, e le nazioni rilanciare il tema e intensificare l’azione di
rappresentate sono 130. Un risultato positivo, ma forse sensibilizzazione, soprattutto in quei Paesi che hanno
non abbastanza per raggiungere l’obiettivo prefissato, aderito in maniera più tiepida. I dati delle diverse
regioni dell’OMS colpiscono infatti per la
disomogeneità: nella regione africana ci sono punte di
208 strutture coinvolte in Nigeria e di 110 in Sud Africa,
ma in tutti gli altri Paesi non si superano le poche
unità; nella regione americana su 1.955 ospedali che
hanno aderito, 1.494 sono negli Stati Uniti;
in Europa si va dai 1.859 ospedali della Francia (il Paese
che ha in assoluto la più alta partecipazione), agli oltre
200 di Spagna e Gran Bretagna.
L’Italia, con le sue 86 adesioni, è l’esempio di un Paese
in cui l’opera di sensibilizzazione sul tema deve
continuare. gc

6
Corist_Newsletter - n. 7/2010 DALL’ITALIA

L’azienda Angelini scivola sul gel…. Normativa (a cura di Vania Sabatini)

Quando il virus (e la psicosi) da pandemia H1N1 imperversava, l’Azienda In questo numero: la LIGURIA
Angelini, produttrice dell’Amuchina, è incorsa in un paio di “scivoloni”
Il primo: la confezione in vendita qualche mese fa recitava “Elimina il 99,9%
dei germi in 13 secondi”. Ma Amuchina gel non è nè disinfettante nè un
antibatterico (in questo caso riporterebbe sul retro il marchio del Ministero
In Liguria la pro-
della Salute per i presìdi medico-chirurgici) bensì un prodotto cosmetico e grammazione 2009 del Piano
quindi non dà nessuna garanzia di efficacia! E infatti qualcuno se ne è regionale di prevenzione (DGR
probabilmente accorto…perché ora la confezione riporta la più modesta 15/05/2009 n. 621) al paragrafo Sor-
dizione “agisce in 13 secondi”. Il secondo: una campagna pubblicitaria in veglianza delle infezioni connesse alle pra-
tiche assistenziali prevede 4 obiettivi speci-
grande stile, acquistando spazi sui giornali e sulle fiancate di tram e autobus.
fici per migliorare il controllo delle infezioni
Tutto giusto, tutto lecito senonché… il sito di Partecipasalute correlate all’assistenza sanitaria: 1) Focaliz-
(http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1400) segnala la malizia con cui, nel zare l’attenzione delle Direzioni generali e
numero del 1 dicembre 2009 del Corriere della Sera, la pagina pubblicitaria sanitarie delle aziende ospedaliere sulle in-
dedicata ad Amuchina, che titola “L’igiene a portata di mano”, appare poche fezioni ospedaliere, per favorire l’adozione
di provvedimenti coerenti con gli standard
pagine dopo il messaggio dell’Associazione Nazionale Medici Direzioni
di riconosciuta efficacia. Nel Piano si cita,
Ospedaliere (ANMDO), che titola “Influenza A/H1N1 – La prevenzione è come strumento di riferimento, lo studio di
nelle tue mani”. Difficile non associare i due messaggi, anche perché le due prevalenza commissionato nel 2007 dal-
pagine sono graficamente costruite in l’Assessorato alla sanità, effettuato su 25
modo molto simile (uno spazio ospedali liguri dal Gruppo tecnico di lavoro
regionale sulle infezioni con il Dipartimento
centrale a croce che crea 4 rettangoli,
Scienza della salute dell’Università di Ge-
riempiti da immagini incentrate sulle nova. 2) Condurre un’indagine sullo stato
mani come veicoli di contagio). dell’arte dei CIO aziendali per censire le at-
Insomma: Partecipasalute si chiede tività di sorveglianza e l’adozione di buone
quale sia stato il ruolo di ANMDO pratiche. Dalle attività svolte nell’ultimo de-
cennio è emerso un dato significativo: esi-
in questa “strana coppia”. E poi, stono elementi comuni tra le diverse espe-
diciamo la verità: la prevenzione rienze che possono costituire la base per la
dell’A/H1N1v non si esaurisce con definizione e condivisione di protocolli re-
l’igiene delle mani… forse anche gionali di dimostrata efficacia. 3) Predispor-
l’ANMDO è scivolata sul gel? sr re raccomandazioni condivise dalla revisio-
ne delle esperienze aziendali esistenti e dif-
fonderle sul territorio regionale. Come con-
fermato in uno studio di prevalenza (vedi J
Hosp Infect 2009: 71; 81-87), le infezioni del-
L e t t u r a c o n s i g l i a t a le vie urinarie rappresentano la localizza-
zione più frequente, attribuibile in parte a
Linee guida sugli standard di sicurezza e di igiene del lavoro nel condizioni cliniche predisponenti e in parte
reparto operatorio a una non corretta gestione del catetere uri-
Il recente documento, pubblicato nel dicembre 2009, è disponibile come pdf nario. E’ perciò prioritario predisporre un
all’indirizzo web: http://www.ispesl.it/linee_guida/Comparto_o_Settore/ISPESL-LG- protocollo operativo validato per le proce-
SaleOperatorie.pdf dure di utilizzo del catetere urinario. 4) Av-
viare programmi di sorveglianza sulle infe-
zioni del sito chirurgico, nell’ambito del
Progetto nazionale INF-OSS e del Progetto
OMS Clean care is safer care. Già nel 1999,
con la DGR (n. 761 del 9 luglio 1999) di ap-
provazione delle linee guida per i blocchi
operatori, la Liguria si era distinta come re-
gione apripista nella revisione delle proce-
dure che concorrono alla determinazione
del livello di sicurezza per operatori e pa-
zienti. L’ultimo Piano socio-sanitario 2009-
2011 (DCR 30/09/2009, n. 22) ribadisce la ne-
cessità di mantenere l’eccellenza clinico-or-
ganizzativo-assistenziale nella gestione di
tematiche «di sistema» quali la prevenzione
e il controllo delle infezioni nosocomiali.

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DALLA TOSCANA Corist_Newsletter - n. 7/2010

Mettere in rete la microbiologia regionale Segnalazioni cercansi

E’ concluso lo Studio di fattibilità per la costruzione di una rete regionale informativo-sta-


Lo spazio “Dalla Toscana” è a
tistica dei dati microbiologici. Lo Studio è stato realizzato in collaborazione tra ARS To-
scana (Osservatorio Qualità ed Equità) e Università di Firenze, Dipartimento di Stati- disposizione delle Aziende, dei
stica (Facoltà di Economia) e con la partecipazione dei Laboratori di Microbiologia delle Comitati di Controllo delle Infe-
Aziende Ospedaliero Universitarie di Firenze, Siena e Pisa. zioni Ospedaliere e dei profes-
Questo Studio è nato, in accordo con gli indirizzi del Piano Sanitario Regionale 2008-
sionisti sanitari della Toscana.
2010, con 3 obiettivi: a) descrivere il livello di informatizzazione dei principali labo-
ratori presenti in regione; b) individuare i passaggi fondamentali per la costruzione del- Segnalateci iniziative, interventi
la rete; c) identificare i possibili scenari e stimare le risorse tecnologiche, organizzative e formativi, convegni, progetti in
finanziarie necessarie. corso o conclusi nelle vostre
L’indagine conoscitiva, condotta tra gennaio e novembre 2009, ha messo in luce le prin-
realtà, pertinenti alla prevenzio-
cipali differenze e similitudini tra i tre laboratori coinvolti relativamente ad aspetti or-
ganizzativi, di contenuti informativi e sistemi informatici. Questa analisi e il confron- ne e al controllo delle infezioni
to con iniziative analoghe nosocomiali, in ospedale o sul
svolte in altre regioni o a li-
territorio.
vello nazionale ha portato a
Potete inviare le vostre segnala-
definire i passaggi necessari
alla messa in opera della rete, zioni all’indirizzo:
le scelte strategiche che an- caterina.baldocchi@ars.toscana.it.
dranno intraprese e la relati-
Per ciascuna segnalazione co-
va stima di tempi e risorse sia
di tipo informatico che di com- municateci solo titolo, istituzio-
petenze professionali. ne o persona di riferimento e in-
Due importanti considerazio- dirizzo e-mail o recapito telefo-
ni emergono dallo Studio. I
nico: vi richiameremo noi!
professionisti che hanno parte-
cipato all’indagine hanno manifestato una forte consapevolezza della rilevanza che la
disponibilità sistematica dei dati microbiologici riveste per la sanità pubblica regionale,
in particolare per il monitoraggio delle antibiotico-resistenze. Inoltre l’attività già svol-
ta nell’ambito dell’iniziativa L’antibiotico giusto al momento giusto del Centro GRC
finalizzata a omogeneizzare pratiche e linguaggi negli antibiogrammi rappresenta un
utile punto di partenza per l’avvio della rete regionale.
I risultati dello Studio e il piano di attività per i prossimi mesi verranno presentati in un
co.r.i.s.t.
controllo rischio infettivo in sanità in toscana

Rivista trimestrale
incontro tecnico a livello regionale. sf
Direttore responsabile e scientifico
Stefania Rodella (ARS Toscana)
2 APPU NTAM E NTI
Comitato di Direzione
20-23 aprile, Nizza ARS Toscana
15 th International Forum on Quality and Safety in Healthcare Silvia Forni, Mariangela Castagnoli
http://internationalforum.bmj.com/2010-forum/programme Centro GRC Toscana
Riccardo Tartaglia, Sara Albolino
10-12 maggio, Torino
Rubriche
IV Congresso Nazionale SIMPIOS
Silvia Fallani, Maria Rita Maffei, Vania Sabatini
(abstract entro 25 marzo) http://www.simpios.org
(ARS Toscana)

DOCUMENTAZIONE In redazione
Atti del 9° Congresso SIAARTI disponibili all’indirizzo: http://www.siaarti.it/ Caterina Baldocchi (ARS Toscana)
Presentazioni del convegno Le infezioni correlate all’assistenza: una metodologia comune Giulia Candiani (Zadig Milano)
per il loro controllo organizzato il 10 dicembre 2009 dall'ARS Liguria, dall’Università di Ge-
nova e dalla Regione disponibili sul sito www.corist.it Progetto grafico e impaginazione: Giovanna Smiriglia

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