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controllo rischio infettivo in sanit in toscana
GIUGNO 2011
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SOMMARIO
1 Raccogliere i frutti del Progetto CORIST-TI Un intervento sul campo per la prevenzione della VAP 2 Dal web: www.cdc.gov/VitalSigns 3 Dalla letteratura 4 Focus: Lo stato dell'arte del Progetto CORIST 6 Dal mondo 7 DallItalia 8 Dalla Toscana 8 Appuntamenti
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DALLA PRIMA
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Corist_Newsletter - n. 9/2011
Il concetto di rete collaborativa, migliorare la pratica clinica, gaa cui il Progetto CORIST-TI si ispira, rantendo supporto metodoloAbbiamo i dati identifica un gruppo di persone gico a progetti collaborativi in epidemiologici... che condividono obiettivi, prorete, mirati allimplementazione blemi, attivit e sviluppano conodi pratiche efficaci della prevenora puntiamo ai risultati. scenze ed expertise in comune, atzione delle infezioni. traverso reciproco confronto e Il perseguimento di questi obiettivi interazione, soprattutto nelle attivit correnti e quotisi concretizzato attraverso iniziative di diversa complesdiane; e propone unintera gamma di relazioni tra indivisit: dalla stesura di documenti regionali di consenso (per dui, che va dal semplice link informativo allintegrazione, la prevenzione e il trattamento delle infezioni da CVC e la passando dal coordinamento e dalla cooperazione. Il lavoro prevenzione delle VAP) allo sviluppo di checklist di monicondotto fino ad oggi ha consentito di far crescere e ortoraggio e alla costruzione di un database clinico regionale ganizzare un patrimonio di conoscenze, strumenti, inforcollegato al Progetto Margherita - Petalo Infezioni del Gimazioni, indicatori, proposte, collaborazioni interdiscipliViTI (Gruppo Italiano Valutazione Interventi in Terapia Innari, spesso alimentate da entusiasmo e motivazione tensiva, una rete collaborativa di TI a livello nazionale, professionale e costantemente sorrette da una base inforavente come Centro di Coordinamento il Laboratorio di Epimativo-statistica. demiologia Clinica dellIstituto Mario Negri); dalla conduCi auguriamo che il patrimonio accumulato in questi anni zione di uno studio di fattibilit per linformatizzazione in non vada disperso, ma anzi porti ulteriori frutti: se allo stato rete dei dati di microbiologia alla stesura di protocolli inattuale possiamo dare per acquisita la raccolta-dati relativa fermieristici, fino alla pi recente progettazione di un pragalla epidemiologia delle infezioni nelle TI toscane (grazie matic trial per limplementazione attiva di pratiche efficaci al sopraccitato petalo infezioni del Progetto Margherita), vlte alla prevenzione della VAP. si tratta ora di utilizzare questi dati per mettere in atto iniCi che ha maggiormente caratterizzato lintero Progetto ziative volte a: CORIST-TI stato, da un lato, il 1) ridurre lincidenza delle infezioni pi frequentemente vicoinvolgimento dei professioste in TI, come le polmoniti associate a ventilazione mecnisti, con la crescita graduale canica: a questo obiettivo mira il Progetto specifico gi di una rete collaborativa avviato con il pragmatic trial; estesa complessivamente a 2) ridurre lincidenza della multiresistenza batterica: a quequasi 100 persone, soprattutto sto scopo necessario in via preliminare favorire la medici e infermieri provemessa in rete delle microbiologie toscane e promuonienti da almeno 30 delle 44 TI verne comportamenti omogenei, a livello regionale, redella regione, ma anche, per lativamente alla pratiche di diagnosi microbiologica e determinati e specifici aspetti, alla collaborazione con le TI; microbiologi, infettivologi, 3) intervenire sulla precocit del riconoscimento e trattaigienisti e statistici; e, dallalmento dei pazienti che presentano segni di sepsi severa tro, la collaborazione con die / o shock settico. versi soggetti istituzionali a livello regionale e nazionale. Stefania Rodella, Paolo Malacarne
Dal WEB
http://www.cdc.gov/VitalSigns
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DALLA LETTERATURA
A cura di Silvia Forni e Maria Rita Maffei
oggi effettivamente raggiungibile. Ciononostante la corretta messa in atto di strategie evidence-based per la prevenzione delle infezioni potrebbe prevenire linsorgenza di centinaia di migliaia di queste infezioni, salvare decine di migliaia di vite e portare a una sensibile riduzione dei costi.
Infect Control Hosp Epidemiol. 2011 Feb;32(2):101-14.
FOCUS
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involto 41 Ospedali pubblici della regione; lallestimento di un sito web dedicato, tuttora attivo e diventato uno dei riferimenti web sul rischio infettivo pi consultati in Italia: www.corist.it. I risultati di questa prima fase sono stati sintetizzati in un report a diffusione regionale.2 La ricognizione nelle Aziende Sanitarie stata preceduta da incontri organizzati nelle 3 Aree Vaste, con il coinvolgimento delle Direzioni Sanitarie e di operatori gi impegnati nelle attivit di prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere. Nel corso di successivi incontri regionali in ARS sono stati presentati i risultati dellindagine conoscitiva e sono stati diffusi e condivisi gli obiettivi del Progetto. In autunno 2004 stato realizzato lo Studio di prevalenza, che ha coinvolto
Controllo delle ICA - Ambiti prioritari (da Pittet D. Am J Infect Control, 2005, modif.) Uso e gestione dei cateteri urinari Uso e gestione dei cateteri vascolari (con particolare attenzione al CVC) Supporto delle funzioni polmonari Procedure chirurgiche Igiene delle mani Uso appropriato degli antimicrobici Interventi fattibili di efficacia documentata (da The 5 million Lives Campaign, 2007 www.ihi.org, modif.) Team di emergenza medica intraospedalieri (arresto cardiaco) Assistenza di provata efficacia per lInfarto Miocardico Acuto (IMA) Prevenzione eventi avversi da farmaci mediante revisione della terapia (medication reconciliation) Prevenzione infezioni della ferita chirurgica Prevenzione Polmoniti associate a Ventilazione Assistita (VAP) Prevenzione complicanze da terapie ad alto rischio (a partire da: anticoagulanti, sedativi, narcotici, insulina) Riduzione complicanze da interventi chirurgici Prevenzione Ulcere da Pressione (UdP) Riduzione infezioni da Stafilococco Aureo Meticillino-Resistente (MRSA) Assistenza di provata efficacia per lo scompenso cardiaco Coinvolgimento attivo delle Direzioni degli Ospedali
41 Ospedali pubblici della regione e circa 50 rilevatori provenienti da quasi tutte le Aziende toscane. I risultati definitivi sono stati presentati in una giornata di Studio svoltasi il 29 giugno 2005 a Firenze e costituiscono un riferimento conoscitivo e valutativo importante, poich descrivono una situazione regionale relativamente recente (anche se ormai, a distanza di 6 anni, si rende nuovamente necessario un aggiornamento), a distanza di 12 anni dallunico Studio precedentemente condotto (1987) in Toscana, comunque relativo a un campione di Ospedali e di reparti maggiormente selezionato. I risultati dello Studio di prevalenza e la ricognizione nelle Aziende hanno fatto emergere, in accordo con le indicazioni della letteratura (Box 1) e delle esperienze nazionali e internazionali, limportanza di un impegno particolare nel settore delle Terapie intensive (TI), sia sul fronte della sorveglianza, sia sul fronte dell intervento; suggerendo inoltre lopportunit di concentrare gli sforzi su alcune procedure a maggior rischio infettivo. In primavera 2005 stata dunque organizzata una prima giornata di Studio sulla gestione del Catetere Venoso Centrale (CVC) rivolta a medici e infermieri; un successivo piano di lavoro ha identificato, quali obiettivi principali: la stesura e la diffusione/adozione di raccomandazioni condivise e lidentificazione, nelle singole Aziende, di interventi prioritari e fattibili mirati al cambiamento delle pratiche professionali capaci di incidere sulla riduzione delle infezioni. I risultati della prima fase del Progetto CORIST sono stati dunque, in sintesi: ricognizione della situazione nelle Aziende Sanitarie della regione; costituzione di un gruppo di lavoro regionale; allestimento di un sito web per lo scambio di informazioni e la consultazione di documenti e materiali di lavoro;
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FOCUS
Tabella 1. Progetto CORIST - SottoProgetto CORIST-TI. Sintesi attivit anni 2004-2010. Fase I - Progetto CORIST Ricognizione nelle Aziende Indagine di prevalenza Sito Internet corist Fase II. SottoProgetto CORIST-TI Migliorare le conoscenze Documento di consenso CVC Manutenzione e revisione Sito CORIST e Newsletter Documento di consenso VAP Migliorare la sorveglianza Indagine sulle pratiche diagnostiche in MBL Istituzione Nodo toscano petalo Infezioni Report periodici Studio di Fattibilit Informatizzazione in rete dati microbiologici Migliorare la pratica Checklist CVC Guida Implementazione Petalo Dettaglio CVC Bundle VAP Protocolli infermieristici Checklist VAP Cluster trial - Implementazione attiva bundle VAP
Attivit di indagine e di sorveglianza Attivit mirate a migliorare le conoscenze Attivit per il miglioramento della pratica
effettuazione di uno Studio di prevalenza nei presdi ospedalieri pubblici; avvio di un Progetto per la stesura di raccomandazioni per la gestione del CVC. Negli anni 2006-2008 stata avviata la seconda fase del Progetto CORIST, che ha visto un impegno pressoch esclusivo nel settore delle TI e lavvio del Progetto CORIST-TI. Le attivit sviluppate a partire dal 2006 hanno perseguito tre principali obiettivi generali: migliorare le conoscenze: diffondere tra i professionisti delle TI regionali conoscenze condivise con solidi riferimenti scientifici internazionali; migliorare la sorveglianza: facilitare la sorveglianza sulle infezioni nelle TI della Toscana, potenziando e mettendo in rete strumenti gi disponibili; migliorare la pratica: dare supporto metodologico alla conduzione di progetti
collaborativi tra le TI, mirati allimplementazione di pratiche efficaci nella prevenzione delle infezioni. Questo Progetto ha visto il consolidarsi di una rete di operatori (medici e infermieri) provenienti da oltre 30 TI della Toscana e, per aspetti specifici, il coinvolgimento di altri professionisti, come infettivologi e microbiologi. stata inoltre continuamente promossa la collaborazione con diversi soggetti istituzionali sia a livello regionale (Direzione generale Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale, Consiglio sanitario regionale, Centro gestione Rischio clinico,Universit di Pisa, Siena e Firenze) sia in ambito nazionale (Istituto Mario Negri sede di Ranica Centro controllo malattie, Agenzia sanitaria e sociale regionale dellEmilia-Romagna). Con lobiettivo di valorizzare al meglio le attivit e le risorse gi disponibili,
stata avviata una collaborazione tra il Progetto CORIST e il GiViTI4, in particolare per quanto riguarda il Progetto di Sorveglianza delle Infezioni (al quale nel 2009 hanno aderito 24 TI5 della Toscana). Il collegamento tra i due progetti si propone di: facilitare la sorveglianza sulle infezioni nelle TI della Toscana (attraverso il petalo Infezioni); rendere disponibile, con il supporto di ARS, un riferimento informativo e metodologico regionale (nodo toscano), che possa affiancarsi a quello gi garantito in ambito nazionale dal Progetto Margherita; facilitare la conduzione di progetti collaborativi regionali e nazionali. Anche gli obiettivi della terza fase, per il periodo 2009-2011 tuttora in corso, sono stati definiti nellintento di contribuire ai due fronti fondamentali della lotta alle infezioni6, sorveglianza e intervento. In Tabella 1 vengono riassunte le attivit condotte nellintero periodo 2004-2010, presentate con maggior dettaglio nei capitoli successivi. In conclusione, nel corso degli ultimi sei anni il Progetto CORIST e il sottoProgetto CORIST-TI hanno costruito e messo a disposizione del sistema sanitario regionale della Toscana un patrimonio di conoscenze condivise, di strumenti e di esperienza collaborativa preziosi che, se ulteriormente valorizzati e bene utilizzati, contribuiranno anche in futuro in modo sostanziale, e soprattutto sostenibile nel tempo, al controllo del rischio infettivo da attivit sanitarie.
Bibliografia 1. Dal 2010 denominata Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale. 2. Progetto Regionale CORIST - 1 Report, luglio 2005. Consultabile e scaricabile allindirizzo web www.corist.it/corist/?q=system/files/report_20IOris ultati+2004-5.pdf 3. www.corist.it - Controllo del Rischio Infettivo in Terapia Intensiva in Toscana (ultima consultazione 31 ottobre 2010). 4. Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva, al quale risultano iscritte, al 31/10/2010, 423 Terapie intensive situate in tutta lItalia. www.giviti.marionegri.it 5. GiViTI, Rapporto Petalo Sorveglianza Infezioni, Regione Toscana 2009, pg. 2. Le TI incluse nel report hanno contribuito con una raccolta dati superiore ai 6 mesi di osservazione. 6. Pittet D. Am J Infect Control, 2005.
DAL MONDO
A cura di Silvia Fallani e Vania Sabatini, ARS Toscana
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DALLITALIA
Con la pubblicazione dellultimo Piano regionale di prevenzione 20102012 (approvato con DGR n. 1175 del 29 dicembre 2010) la Lombardia si conferma una delle Regioni italiane pi attive nella promozione di azioni di prevenzione e contenimento delle infezioni correlate allassistenza sanitaria. A dire il vero, la Regione in linea con le direttive nazionali fin dal 2002, con listituzione di un comitato regionale (CR) di coordinamento dei CIO (DGR 20 maggio 2002, n. 8603 e successive modificazioni e integrazioni) che definisce i requisiti che devono possedere le strutture ospedaliere affinch un rappresentante del loro CIO vi partecipi. Nel corso del biennio 2005-2007, la constatazione che alla conoscenza e formazione in materia di controllo delle IO non corrisponde la loro automatica attuazione ha mosso il CR-CIO a costituire alcuni sottogruppi di lavoro (Decreto 9 giugno 2006, n. 6487 e Decreto 21 giugno 2007, n. 6846) per lapprofondimento delle problematiche relative a: requisiti normativi previsti per le strutture accreditate, sistemi di indagine/monitoraggio delle IO, utilizzo dei dati epidemiologici nella pratica clinica, protocolli di prevenzione e controllo e livelli di applicazione effettivi, formazione e aggiornamento degli operatori. Con i primi risultati dei gruppi di lavoro (circolare 8/SAN/2007) si disposto che tutte le Aziende Ospedaliere aderiscano al sistema di sorveglianza, a partire dalle microbiologie, passando alle strutture di lungodegenza fino allaggiornamento delle buone pratiche a livello ambulatoriale (circolare 29 settembre 2009, n. 20, Aggiornamento linee guida per la prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili negli ambulatori e/o studi odontoiatrici). Con decreto 29 luglio 2009, n. 7846 il processo attivo si sistematizzato, con un primo superamento delle criticit emergenti (una per tutte, il bisogno di contestualizzare i diversi interventi) attraverso azioni sia a livello regionale (coordinamento delle UU.OO interessate; prevenzione; economico-finanziaria; servizi sanitari territoriali; programmazione e sviluppo Piani - per una gestione paritetica, dal punto di vista metodologico, del fenomeno) che territoriale (alla Direzione sanitaria di ogni struttura accreditata viene affidata lattuazione dellattivit di sorveglianza, prevenzione e controllo delle ICPA secondo i principi di coordinamento, integrazione, trasversalit). La partecipazione ai progetti di sorveglianza permette, alle strutture sanitarie aderenti, di monitorare continuamente i propri dati. Dal 2010 i medesimi dati sono disponibili su un portale regionale, accessibile a ciascuna struttura. Levoluzione prevede una maggiore capacit di utilizzo dei dati di sorveglianza in modo che impattino realmente sulle prassi operative, pur consapevoli della natura multifattoriale del fenomeno delle IO (per es.: aumento della popolazione fragile e immunocompromessa, tecniche diagnostiche e terapeutiche invasive). 7
DALLA TOSCANA
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Box 1: :
colare stata presentata la metodologia Questo bundle stato definito e condiviso dai clinici che partecipano al Progetto dei Cicli rapidi di miglioramento regionale CORIST-TI con un processo strutturato di consenso nel corso del 2008. (CRM), proposta dallInstitute for Livello di evidenza Healthcare Improvement, che ogni reparto Pratiche Aspirazione continua sottoglottica delle secrezioni Livello I ha avuto la facolt di adottare. Gli stessi strumenti informativi e di rile- Utilizzo della clorexidina per ligiene orale Livello I vazione sono stati messi a disposizione delle TI di controllo nella sezione NO Posizione testa tronco tra 30 e 45, se non controindicato Livello I VAP ZONE del sito Corist. Protocolli per la sedazione e accelerazione weaning Grado A; Livello I La partecipazione e linteressamento di Decontaminazione selettiva cavo orale (SDD o SOD) Grado A; Livello I* tutto il personale dei reparti visitati sono Grado B** state elevate e circa 15 medici e 40 in- Broncoaspirazione con circuito chiuso fermieri sono stati coinvolti negli incon- * in alternativa alluso della clorexidina; ** in aggiunta alle altre pratiche tri di formazione on site. Inoltre in ognuno di questi stato individuato un gruppo di riferimento, composto solitamente da un infermiere ed un medico, che con il supporto di ARS, si sono impegnati a diffondere in reparto le conoscenze e le evidenze e a stimolare cambiamenti nella pratica clinica. Per lo studio sono stati individuati indicatori di processo tramite i quali misurare il livello di adesione alle pratiche incluse nel bundle. Invece indicatori di esito, basati sul database Petalo Infezioni - Nodo toscano, sono stati utilizzati solo come oggetto di discussione durante le sessioni di formazione on site e di audit e feedback. I risultati dello studio verranno diffusi nel corso di un incontro che si svol- Lo STUDIO IMPLE-VAP: un bundle regionale ger entro il mese di settembre e saranno comunque inviati in formato ano- per la prevenzione della VAP in TI Informazioni, protocollo dello studio e materiale di nimo alle singole TI.
Box 2: Fasi, Fase Pre-intervento Intervento
supporto sono consultabili sul sito www.corist.it oppure possono essere richiesti a: Agenzia Regionale di Sanit - Osservatorio Qualit ed Equit - Via P. Dazzi 1, Firenze Tel. +39 055 462431 - Fax +39 055 4624330 osservatorio.qualita@ars.toscana.it
6 TI
Post-intervento
13 TI
co.r.i.s.t.
controllo rischio infettivo in sanit in toscana
Rivista trimestrale
Direttore responsabile e scientifico Stefania Rodella Comitato di Direzione ARS Toscana Silvia Forni, Mariangela Castagnoli Centro GRC Toscana Riccardo Tartaglia, Sara Albolino Rubriche Silvia Fallani, Maria Rita Maffei, Vania Sabatini (ARS Toscana) In redazione Caterina Baldocchi (ARS Toscana) Giulia Candiani (Zadig Milano) Progetto grafico e impaginazione: Giovanna Smiriglia
Bibliografia Hawe CS, Ellis KS et al. Reduction of ventilator-associated pneumonia: active versus passive guideline implementation. Intensive Care Med 2009 Mar 24. Bonello RS, Fletcher CE et al. An intensive care unit quality improvement collaborative in nine Department of Veterans Affairs hospitals: reducing ventilator-associated pneumonia and catheterrelated bloodstream infection rates. Jt Comm J Qual Patient Saf 2008 Nov;34(11):639-45.
24th European Congress on Surgical Infection Leon (Spagna) 25-28 maggio 2011
http://www.sis-e2011.org/
38th APIC Annual Educational Conference & International Meeting Baltimora (USA), 27-29 giugno 2011
http://conference.apic.org//AM/Template.cfm?Section=Home7 11th Congress of the International Federation of Infection Control (IFIC 2011) http://www.ific2011.com/