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Dario Gentili Italian Theory: Dalloperaismo alla biopolitica.

Il Mulino: Bologna 2012


Il pensiero negativo: Massimo Cacciari
Critica della sintesi dialettica e, per Cacciari, lessenza della crisi. Questa e crisi
non solo delleconomia politica, ma di ogni teoria generale.
Lo sviluppo come risposta alla crisi non ne comporta il superamento dialettico;
anzi, la sintesi dialettica fallisce come riequilibrio del sistema: e infatti come
squilibrio che si ristablisce il ciclo. Tuttavia, per Cacciari, a differenza di Negri, la
crisis non rappresenta lesplosione della contraddizione fondamentale intrinseca
al sistema capitalistico a cui il potere operaio deve imporre il proprio, autonomo
uso politico: potere contro potere, ovvero potenza del sociale contro potere del
politico. Il dispositivo della crisi, piuttosto, e gia tutto compreso nella dimensione
del Polito: nulla resta al di fuori di esso e, quindi, nessuna via duscita. La
decisione che dallantagonismo conduce allautonomia resta dentro la crisi. (81)
Cacciari: l<<autonomia>> di cui <<gode>> non conferisce al politico alcuno
statuto prospettico privilegiato. Essa definisce la particolarita delle funzioni, il
<<valore>> delle funzioni,che esso e chiamato a svolgere nei confronti e a
causa delle limitazioni intrinseche agli altri elementi del sistema. Senza tali
limitazioni, e dunque senza tali elementi, non si darebbe <<autonomia>> del
Politico. Un sistmea complesso di <<autonomie>>, del quale differenze-confliticontraddizioni non sono che <<altri nomi>>, subentra alla struttura omogenea
e centripeta della Rationalisierung dialettica. Il Politico e-in questo universo.
(95)
In sostanza, il Politico non puo rappresentare il luogo per eccellenza della lotta
per il potere, perche il conflitto e tra le diverse <<autonomie>> poste sul
medesimo piano, allinterno del sistema: lautonomia del politico di Cacciari non
colloca lo Stato nel luogo del Politico moderno. Si potrbbe anzi sostenere che,
nella sua crisi, il Politico moderno si sia diviso in due: lo Stato corrisponde
soltanto a una delle due parti, quella burocratico-amministrativa, mentre laltra,
quella del progetto rivoluzionario, e pura Utopia ou-topia, non luogo. Quello di
cui scrive Cacciari e dunque lo Stato che risulta dalla crisi del Politico moderno.
E lorganizzazione che dispiega la <<Tecnica come politica>>: organizzazione in
quanto amministrazione dei limiti tra le rispettive forme delle diverse autonomie
in conflitto, funzionale non alla conquista del Potere, bensi a che nessuna forma
si possa sottrare alla trans-formazione e imporsi cosi sulle altre. (96)
[dice Giacomo Marramao:] [...] nella crisis dello Stato-piano, lAutonomia del
Politico non consiste piu nella definizione del luogo del conflito, ma comporta
piuttosto una cotinua dislocazione del conflitto stesso e, quindi, limpossibilita di
collocare una volta per tutte il Politico e di individuare una sua soggetivita di
riferimento: la politica economica non e pianificata sulla base di un solo
interesse (sia pure quello comune) ma e piuttosto la risultante che di volta in
volta emerge dal conflitto tra le diverse autonomie in cui e costituzionalmente
diviso il sistema politico. (97)

[Negri nota come Cacciari nega ogni possibilita di autonomia rispetto


allorganizzazione del sistema] anzi: soltanto allinterno di tale organizzazione
della crisis logico-epistemica e statuale si danno autonomie e antagonismi.
LAutonomia del Rivoluzionario cioe lAutonomia del Soggetto antagonista
non sarebbe allora potenza, bensi il rovescio speculare del Potere a cui si
contrappone: pur sempre Forma di Potere. (98)

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