Sei sulla pagina 1di 6

Determinazione coefficienti di attrito statico e dinamico

Antini Alessandro
De Dominicis Lucia
Pardi Lorenzo
Ugoletti Margherita
Dipartimento di Fisica, Alma Mater Studiorum Universit di Bologna, Bologna.
Abbiamo determinato i coefficienti di attrito statico e dinamico di un corpo con quattro superifici utili, di
area e materiali diversi con lausilio di un piano di inclinazione variabile, un sensore di forza e un sonar
collegati ad una scheda di acquisizione dati . I risultati ottenuti sono stati inoltre confrontati per stabilire le
relazioni esistenti tra i coefficienti dattrito statico e dinamico e per studiarne la dipendenza dal tipo e
dallarea di superficie messa in contatto.

Introduzione
L'esperimento diviso in due parti: una dedicata all'attrito statico, consitente di due prove distinte, ed
un'altra dedicata all'attrito dinamico basato su un'ulteriore prova. Lo scopo dell'esperimento quello di
rispondere alle seguenti domande:
In quale relazione sono i coefficienti di attrito statico e
dinamico?
C' dipendenza dal materiale della superficie, a parit di area di
contatto?
C' dipendenza dall'area di contatto a parit di materiale?
Le risposte vengono evidentemente dal confronto dei risultati delle varie prove.Le leggi fisiche usate per
calcolare le forze di attrito sono quelle della meccanica classica Newtoniana. Gli esperimenti erano quindi di
natura molto semplice, basandosi su piani inclinati, masse, tensioni e molle, mentre alcuni degli strumenti
usati sono invece molto moderni, come il sonar, la scheda di acquisizione dati e il computer, che hanno
permesso di avere risultati precisi.Un programma LabView scritto da noi ci ha permesso di acquisire idati e
ricavare il coefficiente d'attrito da misure indirette.

Attrito dinamico
Per la misurazione del coefficiente di attrito dinamico abbiamo sostanzialmente lasciato scivolare un blocco
lungo un piano inclinato. La struttura utilizzata composta da un piano, la cui superficie di metallo,
sorretto ad una estremit da un supporto che permette di variarne l'inclinazione, la quale viene letta su un
goniometro applicato al piano con un range di 180, e sensibilit dellordine del grado. Sulla superficie del
piano, in corrispondenza dell'estremit rialzata abbiamo posto il blocco, la cui massa stata misurata con
una bilancia di sensibilit 1 g, che viene lasciato scivolare; tale blocco dotato di quattro superfici utili,
differenti o per materiale o per area: due superfici, di cui una pi estesa dell'altra, sono in legno, le
rimanenti rivestite invece di tessuto. All'altra estremit del piano, invece, abbiamo sistemato un sonar in
modo tale che riuscisse a percepire il movimento del blocco e quindi a misurarne l'accelerazione; il sonar a
sua volta collegato al computer in modo da trasmettere i dati rilevati.
Dopo aver sistemato tutti gli elementi che compongono il sistema, abbiamo proceduto con le misurazioni:
abbiamo avviato il programma che permette di acquisire i dati prelevati dal sonar, in seguito abbiamo
lasciato libero il blocco il quale, sottoposto alla forza peso, alla forza vincolare e alla forza di attrito dinamico,
ha iniziato a scivolare verso il basso. Una volta interrotta l'acquisizione dei dati da parte del computer,
attraverso un fit lineare dei punti ottenuti dal grafico fornito dallo stesso, abbiamo potuto registrare

l'accelerazione del blocco lungo il piano. Questo procedimento stato effettuato per tuttele facce del blocco
al fine di notare una variazione dell'accelerazione e quindi anche del coefficiente di attrito dipendente dal
materiale a contatto con il piano. Per ogni superficie abbiamo prelevato venti valori di accelerazione in modo
da ottenere una buona statistica per la determinazione dei coefficienti. Ognuno di questi valori di
accelerazione stato applicato in :

derivata facilmente dallo studio delle forze in gioco.


Da unanalisi statistica del campione di dati abbiamo ottenuto la migliore stima e relativa incertezza per il
coefficiente dattrito dinamico per ciascuna dell quattro superfici utilizzate (1) (2) (3) (4) (1). Lelaborazione
stata eseguita su un foglio di calcolo Excel.
Le misure sono stare prese nel seguente ordine:

Superficie 1: pi estesa ricoperta di tessuto (Istogramma 1)


Superficie 2: meno estesa ricoperta di tessuto ( Istogramma 2)
Superficie 3: pi estesa di legno (Istogramma 3)
Superficie 4: meno estesa di legno. (Istogramma 4)
Per la prima superficie stato ottenuto un
valore per il coefficiente di attrito dinamico di

0,249 0,001

occorrenze

5
4

(1)

che risulta prossimo al valore dello stesso


coefficiente per la superficie meno estesa,
come previsto dalla teoria

3
2

0,244 0,001.

1
0
0,242 0,244 0,246 0,248 0,25 0,252 0,254

d
Istogramma 1 Distribuzione delle misure di coefficiente dattrito
dinamico per superficie pi estesa ricoperta di tessuto.

7
6

(2)

L inclinazione del piano utilizzata nelle prime


due misurazioni stata di 15 , valore
abbastanza alto per permettere la discesa del
corpo, ma non eccessivo per evitare una
troppo rapida caduta dello stesso, con
conseguenti possibili difficolt per la
misurazione dellaccelerazione.
Per il secondo tipo di superficie i valori
ottenuti si discostano significativamente

occorrenze

5
4

0,367 0,003

(3)

0,294 0,003

(4)

3
2
1
0
0,236 0,238 0,24 0,242 0,244 0,246 0,248 0,25

d
Istrogramma 2 - Distribuzione delle misure di coefficiente dattrito
dinamico per superficie meno estesa ricoperta di tessuto.

(1)

Le quattro diverse superfici verranno indicate con (1) (2) (3) (4)

Linclinazione del piano per queste misure


stata aumentata a 25 per rendere meno
difficoltosa la discesa del corpo, essendo ora a
contatto con il piano dalla superficie pi
ruvida.

Attrito statico

7
6
occorrenze

5
4
3
2
1
0
0,33

0,34

0,35

0,36

0,37

0,38

0,39

0,4

Istogramma 3 - Distribuzione delle misure di coefficiente dattrito


dinamico per superficie di legno pi estesa .

7
6

occorrenze

5
4
3
2

Per calcolare il valore dell'attrito statico abbiamo


usato due metodi distinti. Il primo metodo
consiste nel posizionare su un piano il blocco
utilizzato precedentemente collegandolo ad un
sensore di forza tramite un sottile filo. Il sensore
di forza collegato al computer e raccoglie i dati
trasmettendoli ad un programma di elaborazione
scritto precedentemente in linguaggio Labview: il
programma fornisce una
rappresentazione
grafica della variazione della forza applicata al
blocco in funzione del tempo. Il corpo,
inizialmente fermo, viene trascinato per mezzo
del filo e cos messo in movimento sul piano, con
lapplicazione di una forza costante.Dal grafico
elaborato dal programma si registra un picco in
corrispondenza del momento in cui il blocco
inizia a muoversi, indicando cos il passaggio da
attrito statico a quello dinamico: il valore della
forza relativo al picco corrisponde al massimo
valore che assume la forza di attrito statico ed
in corrispondenza di esso che ne viene calcolato
il coefficiente. Abbiamo ripetuto la procedura sei
volte per ogni superficie del blocco utilizzando
ciascun valore di forza ricavato in (2)

1
0
0,26 0,27 0,28 0,29

0,3

0,31 0,32 0,33

d
Istogramma 4 Distribuzione delle misure di coefficiente dattrito
dinamico per superficie di legno meno estesa .

per la determinazione del coefficiente. Dai


campioni abbiamo ottenuto i valori riporati nella
Tabella 1.
I coefficienti ricavati per le quattro superifici
sono :

Superficie

s1

s2

s3

s4

s5

s6

s = 0,44 0,02

(1)

s = 0,41 0,02

(2)

0,466 0,403 0,403 0,506 0,435 0,427

0,419 0,348 0,474 0,443 0,411 0,387

s = 0,45 0,02

(3)

0,482 0,498 0,506 0,435 0,395 0,411

s = 0,49 0,02

(4)

0,553 0,529 0,443 0,490 0,427 0,514

Tabella 1 Campione di misure di s per ciascuna superficie

(2)

Per le grandezze m e g sono stati utilizzati i valori : m = 0,129 0,001 kg , g = 9,81 m/s

Il secondo metodo consiste nel posizionare il blocco su un piano inclinato collegandolo tramite una molla ad
un estremo di tale piano. Il blocco cos sottoposto, oltre al proprio peso, alla reazione vincolare , alla forza
di attrito statico e alla forza elastica esercitata dalla molla tramite la relazione :

dove
indica la forza elastica esercitata dalla molla con
uguale all'allungamento della molla a partire
dalla posizione iniziale. Tale metodo consiste nell'aumentare l'angolo di inclinazione del piano manualmente
fino a quando il blocco, collegato alla molla e posizionato con un certo allungamento iniziale, inizia a
muoversi: per questo valore dell'angolo si ha

Inoltre risulter :

Prese quindi le misurazioni per questi valori di angolo e di allungamento della molla stato possibile
esprimere la dipendenza lineare di

in funzioe di

, ottenendo cos i dati necessari i per un fit di tipo

lineare, visibile in Grafico 1,2,3,4. Con la deteriminazione del coefficiente angolare e dellintercetta della
retta il valore di
ottenuto semplicemente come il rapporto dei due. Abbiamo ripetuto 3 volte la
misurazione dell'angolo per 4 diversi allungamenti della molla per ogni superficie, leggendone il valore sul
goniometro . Le misure sono riportate nelle Tabelle 2,3,4,5.

x/cos

0,011
0,023
0,036
0,049

tan
0,502
0,577
0,666
0,718

x(m) (RAD)
0,010
0,465
0,020
0,524
0,030
0,588
0,040
0,623

Tabella 2 Valori di x/cos e tan ottenuti sulla


base dalle misure di allungamento della molla e di
inclinazione del piano per superifice 1.

x/cos

0,027
0,054
0,087
0,155

tan
0,744
0,800
0,988
1,600

x(m) (RAD)
0,022
0,640
0,042
0,675
0,062
0,780
0,082
1,012

Tabella 4 Valori di x/cos e tan ottenuti sulla


base dalle misure di allungamento della molla e di
inclinazione del piano per superifice 3.

x/cos

0,017
0,036
0,056
0,076

tan
0,517
0,633
0,754
0,772

x(m) (RAD)
0,015
0,030
0,045
0,060

0,477
0,564
0,646
0,657

Tabella 3 Valori di x/cos e tan ottenuti sulla base


dalle misure di allungamento della molla e di inclinazione
del piano per superifice 2.

x/cos

0,017
0,035
0,054
0,078

tan
0,524
0,609
0,675
0,839

x(m) (RAD)
0,015
0,483
0,030
0,547
0,045
0,593
0,060
0,698

Tabella 5 Valori di x/cos e tan ottenuti sulla


base dalle misure di allungamento della molla e di
inclinazione del piano per superifice 4.

Data la metodologia (manuale) con in quale stata


effettuata questa serie di misurazioni , stato inevitabile
ottenere delle incertezze anche molto elevate per ciascuno
dei valori di coefficiente. Per le quattro superfici abbiamo
ricavato :

0,06
x/cos
0,05

y = 0,17x - 0,07

0,04
0,03
0,02

0,44 0,09

(1)

0,01

0,5 0,2

(2)

0,5 0,2

(3)

0,43 0,11 .

(4)

0
-0,01

0,2

0,4

0,6

0,8

1
tan

Grafico 1 Retta di regressione per la serie di misure della superficie 1.

0,1
x/cos
0,08

0,2
y = 0,20x - 0,09

y = 0,13x - 0,06
x/cos
0,15

0,06
0,1

0,04
0,02

0,05

0
0

0,2

0,4

0,6

0,8

-0,02

-0,04

-0,05

tan
Grafico 2 - Retta di regressione per la serie di misure della
superficie 2.

0,5

tan

y = 0,19x - 0,08

0,06
0,04
0,02
0
0

0,2

0,4

0,6

0,8

-0,04
-0,06

Grafico 3 Retta di regressione per la serie di misure della superficie 3

0,1
x/cos
0,08

-0,02

1,5

tan

Grafico 4 - Retta di regressione per la serie di misure della superficie 4.

Conclusioni
L'esperimento ha dato dei risultati in parte soddisfacenti, rispondendo alle domande che ci eravamo posti
con risultati prevalentemente coincidenti a quelli che ci aspettavamo conoscendo la teoria fisica. A parit di
materiale, i coefficienti di attrito dinamico si sono dimostrati sistematicamente minori di quelli statici, in
perfetto accordo con la teoria. A parit di area di contatto stata evidente la dipendenza dal tipo di
materiale. Alcuni dati, per, hanno dato risultati contrastanti con le previsioni. Specificamente,
nell'esperimento sull'attrito dinamico, a parit di materiale e al variare della superficie il coefficiente
d'attrito quasi raddoppiato; questo successo solo per le superfici in legno e non per quelle in tessuto, e si
presentato come errore sistematico, ovvero tutte le misure prese erano costantemente incosistenti.
Un'ipotesi per spiegare queste inesattezze sistematiche potrebbe ricondursi all'irregolarit della superficie di
legno, ma non sarebbe verosimile per spiegare una discrepanza cos grande. Non siamo in grado di dare una
spiegazione completamente soddisfacente di questo risultato: probabile che ci sia stata una nostra
distrazione nell'impostazione dell'esperimento in quelle misure che che ha fatto s che si verificasse questo
fenomeno, ma non siamo riusciti ad identificarla precisamente n al momento dell'esperimento n in
seguito. In tutte le altre misure, per, i risultati hanno dimostrato come il coefficiente d'attrito non
dipendesse dal variare della superficie. Altre misure di cui non siamo totalmente soddisfatti sono quelle
relative all'attrito statico calcolato con l'allungamento di una molla. Purtroppo la natura manuale e
analogica dell'esperienza e degli strumenti di misura, assieme al numero esiguo di misure prese, hanno
dato delle incertezze relativamente molto grandi e risultati poco precisi. Di conseguenza, nonostante ci sia
compatibilit tra i risultati ottenuti attraverso i due metodi differenti per la determinazione del coefficiente
di attrito statico, non possiamo definire conclusivi e soddisfacenti quei risultati che soffrono di unincertezza
molto grande.

Potrebbero piacerti anche