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Linee per l’interpretazione di uno spettro Un approccio semiempirico La difficolta di applicare in pratica teorie rigorose come quella detta del quasi equilibrio ha incoraggiato lo sviluppo di teorie semiempiriche che permettono una razionalizzazione ed una previsione a grandi linee degli spettri di massa delle sostanze organiche semplici Due teorie di tipo qualitativo si sono dimostrate di particolare utilita per questo scopo: la prima pud essere indicata come "stabilita dei prodotti di frammentazione’, la seconda "localizzazione della carica” intesa come centro reattivo che "guida” la frammentazione. La stabilita dei prodotti di frammentazione equivale ad affermare che dalla frammentazione seguente all'impatto elettronico si formano ioni 0 ioni radicali pitt stabili usando una terminologia ed un metro di giudizio identico a quello della chimica organica. Una regola del genere, che costituisce una generalizzazione di quella formulata precedentemente da Stevenson, poggia le proprie fondamenta sul postulato di Hammond. Se due stati, ad esempio uno stato di transizione ed un intermedio instabile, avvengono uno di seguito all'altro durante un proceso di reazione ed hanno pressappoco lo stesso contenuto energetico, 1a loro interconversione implichera soltanto una piccola riorganizzazione delle strutture molecolari. Di conseguenza se un legame che sta per essere rotto durante un processo @ praticamente covalente nel primo stadio, esso sara stirato da una quantita arbitrariamente piccola nel passare nel secondo. Se si sta formando un legame tra due particelle che sono cineticamente libere nel primo stadio ci sara soltanto una debole associazione tra le due nel secondo. Inoltre saranno limitati e piccoli gli altri cambiamenti nella geometria molecolare, quali le variazioni degli angoli di legame. Considerando le possibili vie di frammentazione come reazioni unimolecolari tra loro competitive, poiché i relativi stati di transizione saranno simili ai prodotti finali, sara cineticamente favorita la formazione dei prodotti piti stabili. La regola fondamentale da ricordare @ che Jo ione precursore si rompe per dare le combinazioni energeticamente pitt favorite di ione e radicale (0 di ione e molecola neutra). Lialtra regola, presenza di centro radicale-catione 0 semplicemente centro cationico localizzato che guida la frammentazione sembra addirittura in contrasto con la prima. Liidea di localizzazione di un orbitale vuoto o semi vuoto - di per sé molto opinabile - trova perd conforto nei dati di potenziale di ionizzazione (IP) di molecole polifunzional In queste, risulta chiaro che l'IP determinato dalla funzionalita avente il pid basso IP. In pratica, questa regola suggerisce di considerare preferenziale l'espulsione di un elettrone di tipo n_ rispetto ad un elettrone x e favorita l'espulsione di quest'ultimo elettrone rispetto ad un elettrone o. Cio® si ha la scala n>m>0 che segue lo stesso ordine di richiesta di energia delle transizioni elettroniche nn*, xn", 0". Entrambe queste regole, formazione dei prodotti piti stabili e localizzazione della carica, sono pid che giustificate dalla bonta dei risultati che si ottengono con la loro applicazione: esse sono da ritenersi in certo qual modo complementari, e devono essere tenute sempre ben presenti, anche dando loro il valore di strumenti empirici. 32 Il concetto di localizzazione della carica e del sito radicalico Le reazioni di frammentazione in spettrometria di massa possono essere razionalizzate con successo 0 persino predette partendo dall'assunzione (McLafferty, 1966) che la reazione @ iniziata o dal sito radicalico (rottura a) o dal sito che porta la carica (rottura i). Secondo questo concetto linizio della reazione al sito radicalico scaturisce dalla forte tendenza all'appaiamento degli elettroni: lelettrone spaiato & donato per formare un nuovo legame verso un atomo adiacente e il processo @ accompagnato dalla rottura del legame a. Es. etere etilico CM a . CHyACHyO-CoHs—" > cri, + cH, =Oc,H, In alternativa linizio di una reazione di frammentazione da parte della carica positiva implica l'attrazione di un doppietto di elettroni comportando la rottura del legame adiacente al sito portante la carica ("eteroatomo di solito) accompagnata dalla migrazione della caric Es. etere etilico 1 CH,—CH: Hy ——> C.Hy +'0C,H, ©,H,0 CH, +, 33 Liinizio da parte del sito radicalico (rottura a) @ il meccanismo pitt importante ed 2 stato spesso riportato come "concetto della localizzazione della carica" (Budzikiewicz 1967). Ma i calcoli delle distribuzioni di carica mostrano che essa in realta 2 sparpagliata su tutto lo ione e spesso ® di preferenza localizzata sugli atomi di idrogeno, non solo per ioni idrocarburici ma anche per una varietA di ioni contenenti eteroatomi (® dimostrato per lo ione molecolare dell'estrone e dell'etilammina). Williams e Beynon (1976) sottolineano che il fattore importante non é la carica ma il sito radicalico localizzato; la localizzazione del sito radicalico non significa che I'elettrone solitario @ localizzato in un singolo orbitale molecolare. Se un eletirone spaiato veramente localizzato in gran misura su un eteroatomo (es. l'ossigeno nell'etere etilico) il legame C-C a, B sara indebolito e porter’ cosi alla rottura o osservata. I dati sperimentali disponibili sostengono I'ipotesi che la forza del legame C-C a, B in composti contenenti eteroatomo diminuisca a seguito della ionizzazione. I dati mostrano che il legame tra CO e CH; nell'acetone ionizzato @ molto pit debole che nell'acetone e che il legame CO e OCH; nell'acetato di metile ionizzato & pid debole che nella molecola neutra. Di conseguenza la localizzazione parziale della densita dell'elettrone spaiato in certi orbitali non causa la dissociazione, ma riduce Yenergia di attivazione per la rottura di certi legami e quindi aumenta la costante di velocita per quella reazione. Per nostra tranquillita quindi, sebbene la teoria del quasi equilibrio (QET) non prenda in considerazione alcuna localizzazione di carica 0 di sito radicalico, questo concetto non é in contraddizione con essa, Paragone delle energie di attivazione per rotture a. in alcuni sistemi neutri e ionici (in kJ mol) da K. Levsen (1978) reazione (calori di formazione) energia di attivazione (CHg)2CO ~ CH;CO +CHy 339 (-218) (17) (138) (CHy),CO*- - CH3C*=0 + CHy 58 (716) (636) (138) CH,COOCH, - CH3C’=O + OCH; 393, (-414) (17) (4) CH,COOCH;+ = CH3C*=O + OCH; 54 (678) (636) (4) Linee per I'interpretazione di uno spettro Lo spettro di massa di un composto medio contiene circa 250 bits di informazione cioe le masse ed i valori delle abbondanze relative degli ioni. Questa informazione dipende dalla struttura della molecola; il processo di interpretazione tenta di convertire l'informazione spettrale in predizioni strutturali che siano quanto piti complete e affidabili. Dal momento che Je transizioni spettroscopiche sono in generale pitt predicibili del preciso corso di reazioni chimiche, le regole di interpretazione degli spettri UV, IR, RMN sono necessariamente pid precise di quelle dello spettro di massa, Le decomposizioni unimolecolari in fase gassosa sono inevitabilmente pitt varie di quanto possano essere condensate in poche righe. Un utile approccio per l'interpretazione di uno spettro di massa pud essere il seguente: 34 3. 4, 5 2 8. Studiare tutte le informazioni disponibili. Verificare le assegnazioni delle masse; riconoscere le impurezze. Localizzare lo ione molecolare. Usando le abbondanze isotopiche dedurre la composizione elementare o quanto meno la presenza di eteroatomi. Calcolare gli anelli e i doppi legami. Aiuto per P.M. : formazione di derivati : tecniche complementari (CI, FD, FI, FAB ...) Aiuto per Formula: Misure di massa esatta. Studiare l'aspetto generale dello spettro. Stabilita molecolare, legami labili. Segnare gli ioni ad elettroni dispari importanti. Postulare ¢ collocare le possibili assegnazioni strutturali per: ~ serie importanti di ioni a massa bassa; - importanti frammenti neutri primari persi dallo ione molecolare, indicati dagli ioni a massa alta. Aiuto per le frammentazioni (anche secondarie): - spettri di metastabili; - spettri CA; - uso di marcati (spostamento). Postulare e collocare le possibili assegnazioni strutturali per: -importanti ioni ad elettroni dispari; - importanti ioni caratteristici (chiave) Aiuto: paragonare lo spettro con una collezione tramite calcolatore e poi controllare Ie risposte al punto 7. Postulare le strutture molecolari, provarle alla luce delle predizioni dei meccanismi delle decomposizioni ioniche. Confrontare lo spettro in esame con lo spettro di riferimento del composto puro nelle stesse condizioni sperimentali, in mancanza dati pubblicati o spettri simili. Aiuto: banche dati (calcolatore). 35 1. Pre interpretazione Prima di parlare di interpretazione dello spetiro di massa & necessario studiare tutte le informazioni disponibili (spettroscopiche, chimiche, "storia del campione"), avere ben chiare le modalita di ottenimento dello spettro. Bisogna inoltre controllare I'assenza di tutti i possibili errori e artefatti nei dati forniti da uno spettrometro di massa. Esiste una serie di operazioni pratiche per assicurarsi che lo spettro sia di buona qualita. Fondamentalmente bisogna verificare le assegnazioni dei rapporti m/z dei principali ioni, assicurarsi che il rapporto segnale/rumore di fondo sia soddisfacente, verificare che lo spettro sia caratteristico di un solo prodotto e non il risultato di una miscela, controllare che non ci siano delle decomposizioni catalitiche o termiche del prodotto studiato. Altra necessita 2 quella di riconoscere le impurezze, Campioni che sono stati molto "maneggiati" (concentrazione da grandi quantita di solvente, separazione cromatografica su strato sottile, colonne cromatografiche, apparecchiature e vetrerie siliconate ...) possono contenere impurezze. Tali campioni, se introdotti direttamente nello spettrometro, avranno dei segnali che interferiranno con quelli della sostanza in esame. E' indispensabile rivelare questi ioni di “intralcio" per evitare di prenderli in considerazione durante la serie di operazioni di interpretazione dello spettro. I pitt comuni sono raccolti in tabella 1. Tabella 1: alcuni comuni picchi dovuti a impurezze Toni (m/z) Origine Causa 149, 167,279 derivati ac. ftalico plastificante 129, 185, 259, 329 ‘ri n-butilacetil citrato " 99, 155, 211, 266 tributilfosfato z 129, 147, 241, 259 di-(2-etil-esil)adipato " al 129, 147, 255, 273 di-isononiladipato | f 185, 112, 57 di-Q-etil-esil)sebacato : 205, 220 2,6-di tert butil-4-metil- additivo fenolo oe) 219 N-fenil-b-naftilammina z 64, 96, 128, 160, 192, 224, 256 | zolfo : 446, (638) anche 7 polifeniletere (santovac 5) olio pompe diffusive 197, 313, 469 | tetrametiltetrafeniltrisilossan . |o (DC704) 43, 57, 69, 71, 83,97, 111, __ | grasso idrocarburico Tubrificanti 125, olio pompe meccaniche 99, 113, 127, 141, ..., 309 “rumore idrocarburico” . 407, 421, 435, 449, “rumore idrocarburico" . 409, 423, 437, 451, 73, 147, 207, 221, 281, 355, _ | "rumore siliconico” lubrificanti 429, 503 gomme siliconiche |__ (edi anche colonne GC) 73,75, 147 silanizzanti 73 ‘tetrametilsilano (da NMR?) 36 2. Lo ione molecolare E' importante ricordare che il valore della massa di un qualsiasi ione accelerato nello spettrometro di massa & Ja vera massa e non un peso molecolare ottenuto usando i esi atomici chimici. La scala chimica dei pesi atomici é basata sulla media pesata dei pesi di tutti gli isotopi di un dato elemento presenti in natura. Lo ione molecolare é definito come quello ione la cui massa é la somma di tutti gli elementi presenti nella molecola, calcolata usando il valore dell'isotopo pit abbondante in ciascun caso. 21 controllare se il picco a massa pit elevata @ probabile che sia o non sia lo ione molecolare 2.2 notare qualsiasi abbondanza isotopica caratteristica 2.3. dedurre la composizione elementare ~ ajuto alla composizione elementare: indicazioni della presenza di eteroatomi. 24 notare se il peso molecolare & pari o dispari 2.5. determinare il numero complessivo di anelli e doppi legami 2.6 postulare la natura dei legami della molecola dall’abbondanza relativa dello ione molecolare - aiuto alla determinazione dello ione molecolare: tecniche complementari 2.1 Condizioni per lo ione molecolare I seguenti criteri sono condizioni necessarie ma non sufficienti affinché uno ione sia lo ione molecolare in uno spettro di massa di un campione puro, libero da picchi estranei (rumore di fondo, reazioni ione-molecola): 21.1 — deve essere lo ione a massa pid alta nello spettro 2.1.2 deve essere uno ione ad elettroni dispari La ionizzazione della molecola del campione avviene mediante la perdita di un elettrone e quindi lo ione molecolare & una specie radicalica. Questo ione molecolare, come pure alcuni ioni frammento particolari (vedi oltre), con un elettrone spaiato viene detto ione ad elettroni dispari (ED ~ OE in inglese) ed indicato col simbolo +.. $i noti che tale simbolo deve essere inteso come indicativo soltanto della presenza di un elettrone spaiato, e non di un elettrone in piit di quelli rappresentati dalla formula, 'aggiunta di un elettrone darebbe uno ione negativo. E' spesso utile e conveniente spiegare e classificare le reazioni di decomposizione degli ioni distinguendo tra gli ioni ad elettroni dispari e quelli ad elettroni pari (EP ~ BE in inglese) cio® quelli con gli elettroni dello strato pid esterno completamente appaiati; essi sono indicati da * senza il punto. a7 srasozdoud onsedond auorome onewoseypuad “ouojayoqsuod ‘szaIsqEINg osuoi ‘oreuogtos ‘aueyfos (ry) opsss03108 coryss0qze9 opioe ‘onwursd 092 aropyne ‘arise 7 e1oeoypar 02 asoyesypey psodwosongs (oo+HotHD) HOOOFHO 8H) ofne ory osHt rey esseut fp epaed aye & eposse 0} Wddniy wr i or ng 200] ‘ayaa opissoxad %o rato s otHD ee on SH) oN user rc) SH NOH No tHe aH om HN HO HN ° HO ay H seep essen p expd aes # ig epesse os yp nip we =.,Ha0y aypsad yunmog +7 eye, 2.1.3 deve essere capace di dare origine agli ioni importanti nella regione ad "alta massa" dello spettro, per perdita di specie neutre "logiche". Ci sono soltanto pochi frammenti neutri (leggeri) che possono essere persi per decomposizione dello ione molecolare. Sono molto improbabili le perdite da 3 a 14, da 21 a 25 e di 37,38 unita (Cr. tabella 2). | valori di perdita di 3 e 21 unitt devono essere considerati improbabili in assenza di perdita di una unit di massa dallo ione molecolare. Una differenza di 14 unita (CH) viene di solito incontrata quando due ioni omologhi sono prodotti per decomposizione di uno ione a massa maggiore oppure quando & presente una impurezza che @ omologa del composto analizzato. Lo ione molecolare deve contenere tutti gli clementi (ed il massimo numero di ciascuno) che sono rivelati presenti negli ioni frammento. Si deve quindi reputare illogica ogni differenza di massa inferiore alla massa di un elemento dalla distribuzione isotopica caratteristica in quei casi in cui non viene conservata nello ione frammento la stessa distribuzione isotopica caratteristica dello ione ipotizzato come molecolare. Alcune perdite dallo ione molecolare possono essere indicative della presenza di un elemento (vedi tabella 6). 2.2. Abbondanza isotopica Tabella 3 - Abbondanze isotopiche naturali degli elementi comuni in chimica organica Elemento A AHL A+? Massa % Massa %. Massa % H 1 100 2 0,015 c 12 100 13 11* N 14 100 15 0,37 oO 16 100 7 0,04 18 0,20 F 19 100 Si 28 100 29 51 30 34 P 31 100 s 32 100 33 0,80 34 44 a 35 100 37 32,5 Br 79 100 81 98,0 I 127 100 * 1,1 £0,02 secondo Yorigine Dalla tabella 3 si nota l'abbondanza relativa dell'A+1 del carbonio, lo scarso contributo dell'A+1 dell'idrogeno e dell'A+2 dell'ossigeno, mentre Jo zolfo fornisce un forte contributo all‘A+2. La presenza di cloro e bromo @ caralterizzata da fortissimi picchi isotopici; essi permettono di stabilire a prima vista il numero di atomi di questi elementi. Le abbondanze relative dei ciuffi di picchi isotopici rispondono alle regole dei coefficienti dello sviluppo di un polinomio (triangolo di Tartaglia per il binomio), vedi figura 3.1 e ad es. spettro del tetracloroetilene (figura 3.2). Oltre ad una visione immediata dell'assenza 0 presenza di cloro, bromo, zolfo e silicio, dalle altezze relative dei picchi M+1 e M+2 si pud avere un‘idea della composizione a ms 5 | oa cm em, | L | oe fy cute | cum Ty ont ™ | | | | | in t Wi ie id 1) ow char ChB, C48, er, 1 | | | | I I ! L ar muta ef) cute | cit Lott, Jean | | | | i | | Hh | Ui LL ‘ mo foo te, « | \ if \ L_| Hi Hy figura 3.1 figura 3.2 Background Subtract File: c:\1Ts4oNDm0 Date: Feb-14-1907 10:14:60 Gonnent’ Deno Data 08 PPB Organics. In Vater ~ Purge & Trap = 6-59 nm DD- forage of 208 to 284 ‘Miniw! 223 to 207 Sex "22845 ‘08 “ee 98 108 118 170 138 140 158 isa s7e. 160 J ABELLA 4 = CONTRIBUT! ISOTOPIC! FER cARBOWIO E BROGEVO oa Melatferty , ait. a (A¥i) (A+2) (A+1) (A+2) (A438) G WW 0.00 Cy 18 15 04 c 2.2 0.01 Cy 19 17 04 G 33 0.04 Ce 20 19 4 c 44 0.07 Cot 24 04 Cs 55 0.12 Cam 22 23 0.2 Cy 66 0.18 Cy +24 28 0.2 G 77 0.25 Cu 26 3.3 0.3 Ge 88 0.34 Cs 29 39 03 G 99 0.44 Caters! 45 0.4 Co 11.0 0.54 Cy «33 52 0s Cy 124 0.67 Cg 39 72 09 Ce 13.2 0.80 Cu 44 9.4 13 Cy 14.3 0.94 Co 55 15, 13 Cu 15.4 1 Cy 66 21 46 Cs 16.5 13 Cio 110 60 22 For each additional element present, add per atom . (A+ 1): N, 0.87; O, 0.04; Si, 5.1; S, 0.80. (A+ 2): , 0.20; Si, 3.4; S, 4.4; Cl, 32.5; Br, 98.0. Typical values for (A+ 4): Cos, 0.02; Cxo, 0.13; Crop, 5.7. TABELLA B. MASSE ESATTE BEI AUCLIDI ——— eeouendan peer os ssereroasoa Ream A nasa Seana cous ty 007028 700.00 2 2.014102 0.018 Ye = s2,000000 399.00 % 3.000954 16420 My a.oo3078 400.00 Ma ss.c00108 0.268 Ty ss.asesis 100.00 % 46.050199 0.097 % s7.998160 0.28 ‘fe tassaseos 100.00 Faq z7,a7e0 100.00 a ze,a7eso1 5.008 Bs zo.7m761 2.281 %, ip s0.s7a769 400.00 5 s.e72074 100.00 eal se.o7tas0 9.709 He se.se7ece 4433 ch se.asesss 100.00 Fen se.sesese 92.290 fee 78.916948 100.00 ut aooteses 97.38 27, szs.s00852 100.00 elementare. I] numero massimo di atomi di carbonio, infatti, pud essere dedotto dalla tabella 4 in cui sono mostrate le abbondanze relative percentuali dello ione A+1 rispetto ad A posto uguale a cento, in funzione del numero di atomi di carbonio. 2.3 Composizione elementare Una volta controllate sul proprio strumento le abbondanze isotopiche di un composto noto per accertarsi dell'errore sperimentale, si pud determinare la composizione elementare dalle abbondanze relative dei picchi isotopici tramite formule matematiche (vedi 2.3.1) oppure tabelle del tipo gia visto (tabella 4) 0 di quelle calcolate da J. Beynon (1960) (figura 3.3). Benché le conclusioni sui picchi isotopici siano ovviamente valide anche per gli ioni frammento, si deve tener presente l'nterferenza di altre perdite concomitanti, per cui molto spesso l'applicazione di tali calcoli sui frammenti 2 inutile o fuorviante. La presenza di un contributo dovuto a reazioni ione-molecola nello ione M+1 pud falsare i risultati della composizione elementare. La determinazione della composizione elementare avviene in maniera pit accurata e definitiva su apparecchi ad elevate capacita selettive che possono misurare la massa non arrotondando all'intero come abbiamo visto fino ad ora, ma determinandola con incertezza sulla quarta cifra decimale. Una tal determinazione si suol dire: misura della massa esatta. Siccome i vari nuclidi hanno masse frazionarie (vedi tabella 5), le loro diverse combinazioni daranno masse esatte diverse a parita di valore di massa nominale; ad es. in figura 3.3 le diverse composizioni per la massa nominale 100. Attraverso opportune tabelle 0 programmi di calcolatore si pud risalire dalla massa esatta alla formula bruta (non minima, si noti) di un composto. 2.3.1 Determinazione della composizione elementare attraverso i rapporti isotopici Se sono presenti soltanto C, H, N, O, F, P, le non ci sono interferenze di altri ioni sono, secondo McLafferty (1966), valide le seguenti formule, che derivano dallo sviluppo del binomio: ((A+1)+]/[A*]=(circa)1,1% x n° atomi di C + 0,36% x n° atomi di N [(A+2)*]/LA*]=(irca){(1,1 xn? atomi di C)2% /200]+0,20% xn? atomi di O esempi: CSHsN = [AFD *I/[A*] = 5x 11% +1 x 0,36% = 5,9% [(A+2)*1/[A7] = [6,5)?/200]% CG H,O: ((A+1)*]/[A*] = 7,7% UA+2)*1/[A*] = [(7,7)2/200]% + 0,20% = 0,50% 3.10 PH APPROSSIMIATO ALL? AERO FoRHoLA, BeuTs, ASSONBANZE RELATIVE MERLI IEOTEPIC! RISPETTO AL HOLECCIARE POST Ab UN ABBOUNANEA PAR A 100% Mel MA MASSA ESATA BASATA So HFC 2.88 9,43 100, 0022 figura 33 3.04 0,63 99,900 3.42 0,45 100, 0147 3.72.28 100,0366 TABELLA BELLE 5.40 0.84 9.9726 Be 9 TO er enieTs 4:15 0.47 100.0279 452 0.28 100.0811 480 0,10 100.0750 450 0.68 100.0160 4.88 0.50 100,038 COHBWAZION! Bb! 5.28 0.31 {00.0897 5:63 0.13 100.0876 om On een C,H, N,O 5:98 0.35 100.0769 8.38 0.17 100.1001 8.71 0.38 100, 0886 7.08 0.22 100.1127 7.25 0.23 100.0902 7.82 0.26 100.1259 7.80 0.45 99.8049 7.98 0.28 100.0187 8.71 0.99 100,08) ISOTOPICHE FER VARIE 2.70 043° 101,0100 3.05 0.64 100.9987 3.43 9.45 101.0226 sewo WM PENBENT AACA UWITR BL HASEA, 3.81 0,26 101.0484 B41 08 100, 9874 3.78 0.65 101.0113 4.18 0.47 101.0981 4.54 9.28 101.0880 >. nei otal uaicare) MASS SFECTEOMETRY AWK ITS APPLICATIONS: 4.52 0.68 101.0238 to erewle cHenisTer” | VALORI BELLE ABBONLAUZE [SCTRICHE, AOMICA UTLIZZATA ovo SATE caccounTe M4 J.BEY%NOU pee eee ELSEVIER, AMSTERDAM , 4960 5.27 9.31 101.0715 5.64 0.19 101.0854 5.63 0.53 101.0803, 5.00 0.35 tol. a841 6.37 O17 101.1080 6.73 0.38 101.0967 TM 022 101.1208, 7.28 0.23 101.0140 7.62 9,45 101, 0027 7.88 0,28 101.0286 8.72 0.33 101,039 2.34 0.92 01,0940 2.72 043 102.0178 2.70 0.83 101.9827 a Aferchin, KH. Bf fl Mow CL by eairton SPECTRCHETIC MEMIRSMOD OF CREAM SOHROUNNS cLE, Hem YORK, 192] |e Foom | (exe wee ee) fe feidefaX] i (on) mumaoy Aro Coomera ences] ian LL ee moustanivav> sisas oxvataivna | a VOW weUsmalLeMyS sien 2.3bis Aiuto: indicazioni della presenza di eteroatomi ("analisi elementare") In uno spettro di massa approssimato all'intero si osservano le abbondanze caratteristiche degli ioni dovuti agli isotopi, le masse specifiche di ioni frammento e le differenze caratteristiche di massa (Am) tra lo ione molecolare (M+) e gli ioni frammento (F*) o tra coppie di ioni frammento. A rigore bisogna qui osservare che le differenze di massa tra gli ioni frammento si potrebbero usare in modo attendibile soltanto quando linterdipendenza di tali ioni @ confortata dall'osservazione del corrispondente segnale dovuto alla decomposizione unimolecolare ("picco metastabile" m*). Benché la deduzione della composizione elementare dalle intensita dei picchi isotopici sia sempre degna di interesse, uno pud trovare molto spesso vantaggio dalla applicazione di alcune osservazioni sui segnali dei frammenti per rivelare la presenza di eteroatomi attuando una specie di “analisi elementare". Alcune utili considerazioni sono condensate nella tabella 6. 24 Peso molecolare pari o dispari Con Teccezione dell'azoto, gli isotopi stabili pitt abbondanti di tutti gli elementi pid comuni di valenza dispari hanno numero di massa dispari, mentre quelli con valenza pari hanno numero di massa pari. Di conseguenza gli ioni molecolari dei composti analizzati obbediranno alla seguente "regola degli azoti" (Beynon 1960): se il peso molecolare, calcolato sulla base dell'isotopo pit abbondante di ciascun elemento presente, @ pari, allora il numero degli azoti presenti nella molecola @ pari ( © zero); se il peso molecolare @ dispari, allora sono presenti atomi di azoto in numero dispari. Un enunciato pitt generale, valido anche per i frammenti, ¢ dovuto a McLafferty (1980): uno ione a numero dispari di elettroni si trovera a un valore pari di massa a meno che non contenga un numero dispari di atomi di azoto. 2.5 Numero di anelli e doppi legami Come conseguenza delle valenze degli elementi presenti, il numero totale di anelli e di doppi legami (grado di insaturazione) in una molecola di formula generale CxHyN2Oq sarix-%4 y+% z+ 10, nel caso pitt generale, considerando lo stato di valenza inferiore per ogni elemento, TyllylI1Vy dove: Per uno ione a numero pari di elettroni il valore sara frazionario e terminer con 0,5; bisognera percid sottrarre questa quantita per ottenere il valore vero. 31 Il calcolo del numero di anelli e doppi legami sullo ione molecolare ipotizzato pud costituire un'utile prova perché, dovendo essere uno ione a elettroni dispari, dara un numero intero. Si noti che la formula @ basata sul pitt basso stato di valenza degli elementi enon conta i doppi legami formati da elementi in stati pitt elevati di valenza 2.6 Abbondanza relativa dello ione molecolare Molti composti danno origine a picchi molecolari poco intensi, in tali casi & probabile che vengano scambiati per ioni molecolari ioni frammento di elevata intensita. In generale la stabilita chimica della molecola @ parallela alla stabilita di M+ e cost si riflette nella abbondanza dello ione molecolare. L'abbondanza dello ione molecolare aumenta con l'aumentare delle insaturazioni (clettroni x) e del numero degli anelli e diminuisce con la presenza di legami che possono essere facil mente rotti secondo una serie: COMPOST! AROMATICI > OLEFINE CONIUGATE > OLEFINE, COMPOST! ALICICLICI > COMPOSTI CARBONILICI > IDROCARBURI NON RAMIFICATI > ETERI > ESTERI > ACIDI > ALCOLI > AMMINE > IDROCARBURI FORTEMENTE RAMIFICATI > BROMURI, IODURI ALIFATICI TERZIARI. Questa proprieta 2, per un certo senso, additiva; cio’ il peso molecolare di una ammina policiclica pud essere pid intenso di quello di un composto aromatico con una catena laterale molto ramificata. 2.0.1 Aiuto: approcci strumentali possibili per determinare il -valore dello ione molecolare -Labbassare I'energia degli elettroni incidenti a 15-20eV. In queste condizioni si rompe un piccolo numero di Iegami e di conseguenza si accresce Vintensita relativa dello ione molecolare rispetto a quella degli ioni frammento. Anche la temperatura influisce sull'aspetio dello spettro (vedi figura 3.4). .2,cambiare il modo di ionizzazione: ionizzazioni complementari Le limitazioni nella rivelabilita dello ione molecolare incontrate con la tecnica normale (interazione elettronica) possono essere superate con ionizzazioni complementari, non alternative, come la ionizzazione chimica, la ionizzazione di campo, il desassorbimento di campo, il bombardamento con atomi veloci (vedi figura 3.5). Queste tecniche speciali hanno come caratteristica comune la possibilita di trattare sostanze poco volatili e termolabili e la capacita di evidenziare lo ione molecolare. a2 -3.trasformare chimicamente il composto in un derivato che presenti lui stesso uno ione molecolare. A volte il problema della rivelazione dello ione molecolare pud essere risolto preparando un opportuno derivato del composto e cercando nello spettro lo ione previsto per Tincremento di massa (es. +42 per un acetilderivato di un alcole). Se si sta gia esaminando un derivato si pud consigliare T'uso di un reagente deuterato nel proceso di derivazione. Si noti: un derivato che diminuisca la polarit’ di un gruppo ionico di una molecola solitamente aumenta la tensione di vapore; l'ntroduzione di un nuovo gruppo funzionale varia la densita elettronica e pertanto dirige pid 0 meno fortemente 1a frammentazione della molecola: cambier in modo sostanziale I'informazione spettrale se esercita una forte influenza sulla frammentazione (es. etilenchetale) (vedi oltre). figura 34 VARIAZIONE BELLO SPETIO wl FUNZIQHE BELL ENERGIA Beat euerreoe ON yee? N,Al -bntetiLaiomaeitare (en 286) Pie 8 “00 ' , z vee | sow | | q kd Li ath so 190 8 200 20 0 Go 150 200” ao a we 100 : 7 3Oev 20ev abundance iy so" 190” 150 100” 150) mle mie sev ev | i 50 100 150 200 ' 250 50 100 130 | 200 ' 250 mle mle Acts ale Hille. act 3.13 figura 3.5 SPETTRI Bi MASSA CON DIVERSE TECWICHE DELL’ EFEDRWA BM. 165 FELATIVE FeO RELATIVE PENNER RELATIVE PELNORRE PAATIVE FELINE, PRERINE, 9 165. FO. C34 RD Figure 12. Mass spectra of ephectine te Blals, HI otal Aral Chem. 42(2) ,20r(78) 3. Aspetto generale dello spettro 3.1 Abbondanza degli ioni In generale i picchi frammento pitt abbondanti danno origine ai prodotti ionici e neutri pid stabi Trascurando i termini di energia eccedente, 2 V'energia di attivazione di una data frammentazione che riflette direttamente i calori di formazione dei prodotti e quindi la loro stabilita (cio® viene adottato il postulato di Hammond (1955). Cid che determina I'abbondanza di tutte le frammentazioni 2 l'eccesso di energia che lo ione molecolare possiede a seguito della ionizzazione. Questo eccesso di energia, che si riversa nelle varie reazioni possibili, o pitt esattamente la frazione di molecole ionizzate avente energia sufficiente alla decomposizione @ tanto maggiore quanto pit alto é il potenziale di ionizzazione. Semplificando si pud dire che una funzione ad alto potenziale di ionizzazione favorisce tutte le frammentazioni. D'altra parte, se la stessa funzione fa parte dello ione frammento di cui si studia la formazione, il suo effetto stabilizzante aumenta spesso al diminuire del potenziale di ionizzazione, favorendo cosi la frammentazione in questione. lo spettro corrispondono a reazioni che Fattori fondamentali che regolano l'abbondanza: 3.1.1. stabilita dello ione prodotto 3.1.2. stabilita del prodotio neutro 3.1.3, labilita del legame rotto 3.1.4, regola di Stevenson-Audier 3.1.5. perdita dell'alchile pitt grosso 3.1.1 Stabilita dello ione prodotto La stabilizzazione di uno ione comprende la possibilita di messa in comune di elettroni da parte di un orbitale non legante di un eteroatomo (esempi in figura 3.6) e la possibilita di stabilizzazione per risonanza. E' nota la regola generale che la stabilita dei carbocationi cresce secondo lordine primario, secondario, terziario, es. ione acetile CH3-€ =O! @CH;-C=61 es. catione allile CHa = CH- CH, © CH) -CH = CH, 3.1.2 Stabilita del prodotto neutro La produzione di una specie radicalica favorita pud anche incrementare Ia facilita di un cammino di reazione. La stabilizzazione radicalica @ aumentata dalla delocalizzazione (ad es. allile); dalla ramificazione sul carbonio, si ha la serie come i carbocationi primario, secondario, terziario (es. terf-butile); oppure da siti elettronegativi come l'ossigeno (es. radicale aleossi). Il prodotto pud essere una molecola neutra, piccola e stabile, come Hy, CHy, HO, Hg, CO, CH,OH, HS, HCl, CH)=C=0, C09. 34 figura 3.6 H, 109 Oe CHI co, nce STABILIZZAZIONE 1 -Ammino-n-eptano < . TRAMITE 2 COMPARTEC! PAZIONE . BEGLI ELETTIFOM 2 HO om i «| DELL ETEROATOMO ee mie », exe Fig. 8.2 : | TFiosn-eptano N>S>O>ce £ 50 \ 1 | | ryt 2 © 40 60 8 100 120 «1M0 100, -, aneen Fg. B20 : ysl “farossin-eptano g 50: i | a od 20 4O 60 80 100 100 ° ence Fig. 824 e 49 FBiotermentane 4 50 il | h 1. | | Le 20 40 60 80 100, mie a bf, 1966 Mass spectsa of compounds C,H,X X SH, SCH, OCH). -Bond dissociation energies in ions, CoHsX"™ Ion from owe Do-x Dom Gi, 4484) 26 09) 26 109) roaTag way 29.02) 1148) CBr 39 (163) 50.035) 45.1188) Hon 24 (100) 49.205) 24.4400) Case 52.017) 56 G34) 60 (251) CHINE, 31.430) & G76) 29.4121) aicN 48 200) 36 (150) 56 (234) HOCH, 30.025) 53.22) 35.46) CoMscH, 59 (287) 74 G03) 58 (284) Bond dissociation energy (D) is given in keal/mole and, in parentheses, in kJ/mole. ,F, Br, OH, NH, CN, 8 CH GH GH.Br MT |(M+2)" i 4 ae =) | I aa 2 h . M™ La i GH,SCH, : Relative abundance figura 3.7 20 30 40 50 60 70 Relative abundance Le LE YeLociTR ROUTE BI ERAZIONE CHE PORTA AL FRAMMENT (WizIALE) SOHO PROPORZIONAL! ALLA DIFFEGENZA TRA LE ENERGIE M ATTIVAZIOUE FEE | Due PROCESSI. | ASSENZA i SigwincaTive EAERSIE SI ATIVAZIONG FER LE REAZION! WVERSE LE EAERQIE 81 IIAZIONE ‘PossCHD ESCERE CONSIDERATE EQUAL! 20 30 40 50 60 mk ae Fe Bhai, at ALLE ENERGIE BI MESOCAZIONE Bi LEGAHE Meat! WON (W TABELLA) , Gout LE SIFFERENZE TRA LE FoRzS N LEGAME bOYKESSERO baRe WA MisUBA SEHI- QUARTITATIVA SELLA ABBONNANZA RELATIVA YEGL font Neat SPETTE] 3.1.3 Labilita del legame roto La forza decrescente di un legame si riflette nell'aumentata abbondanza del prodotto formato dalla rottura di questo legame. La labilita di un legame @ anche caratterizzata dall'energia di attivazione necessaria per la sua rottura. Considerando ad esempio la frammentazione (rotture a) (figura 3.7) CH3—CH—x} > CHst +X" — CH,CH = X* +H H — CH) = X+ + CH; Le velocita relative di reazione che portano al frammento (iniziale) sono proporzionali alla differenza tra le energie di attivazione per i vari processi. In assenza di significative energie di attivazione per le reazioni inverse, le energie di attivazione possono essere considerate eguali alle energie di dissociazione di legame negli ioni. Quindi le differenze tra le forze di legame dovrebbero dare una misura semi-quantitativa dell'abbondanza degli ioni negli spettri. (esempi in figure 3.8 3.9) Un qualsiasi gruppo che fornisce elettroni ad un particolare legame dovrebbe ridurre la probabilita di rottura di quel legame, e un gruppo che attrae elettroni dovrebbe aumentare la probabilita di rottura. Cosi sostituenti para-alcossi_diminuiscono Yabbondanza degli ioni COR* nei composti benzoilici mentre para-nitro sostituenti aumentano questa via di frammentazione 9 ° i i oR NR om , HO ON 7 Una ovvia estensione di questo ragionamento é lo studio delle conseguenze quantitative predette dalla costante o- (0 sostituente) di Hammett. Questa o 2 una misura del cambiamento relativo di densita elettronica sul sito di reazione causato da un particolare sostituente, mentre la costante p- (0 reazione) @ una misura dell'abilita di un particolare sistema a trasmettere l'effetto del sostituente al sito. 3.14 Laxegola di Stevenson-Audier Stevenson (1951) fu il primo ad esplorare la possibilita di determinare I'energia di dissociazione da misure di potenziali di comparsa. In seguito le sue osservazioni furono estese e riformulate da Audier (1969): nella dissociazione di uno ione la carica positiva rimarra sul frammento con potenziale di ionizzazione pid basso. Nel frattempo l'enunciato di Audier é stato usato da diversi libri di testo come "regola di Stevenson". Dai lavori di Harrison ef al. (1971) si vede come in tutti i casi in cui i potenziali di ionizzazione dei radicali differiscono almeno di 0,3 eV, la specie con potenziale di ionizzazione piti basso predomina nello spettro di massa. La regola non é ristretia alle rotture dirette dei legami, ma pud essere anche usata per le reazioni di trasposizione per predire quale frammento portera la carica. Inaltre parole, il frammento che ha pit elevata tendenza a ritenere 'elettrone spaiato avra Yenergia di ionizzazione pit elevata. Lo ione frammento con valore piti basso di energia 315 di ionizzazione avra una pitt elevata probabilita di formazione. Poiché questo ione 2 anche il pitt stabile (di solito), sara il pit abbondante nella coppia di ioni_ complementari risultanti dalla rottura del legame. 3.1.4.1 Affinita protoniche La decomposizione di uno ione & razionalizzata dalla regola di Stevenson-Audier nella competizione dei due frammenti per il possesso della carica; questo ragionamento pud essere esteso alla considerazione che, quando in trasposizioni di idrogeno le due meta dello ione che si sta dissociando sono in competizione per un protone, quest'ultimo rimarra sul frammento con maggior affinita protonica (D-H. Williams 1977). Nella competizione tra i processi. di, ritenzione e di trasposizione di carica nelle decomposizioni di ioni ad eletironi pari (EP*), il criterio applicabile che pid da vicino equivale alla regola di Stevenson & stato proposto da Field (1972) e Bowen (1978) "é favorita dal punto di vista energetico la formazione di specie neutre con la pitt bassa affinita protonica (PA) La:perdita di NH (PA=9,1 eV) da una ammina protonata sara molto pit piccola della perdita di HO (PA=7,7 eV) dal corrispondente alcole protonato, ¢ questa a sua volta pitt piccola della perdita di HCl (PA=6,4 eV) dal corrispondente cloruro protonato, 3.1.5 Perdita dell'alchile pitt grosso Un'eccezione alla regola della stabilita dei prodotti, per cui la abbondanza di uno ione decresce (invece di crescere) con l'aumentare della stabilita, @ la diffusa preferenza per la perdita dal sito radicalico del pitt voluminoso radicale alchilico (Zahorsky 1979) (figura 3.10). Ie cas I oat cat, m/z 57 H 108 +43 CH @ @=Caly m/z 85 H s7 a es ° a | CyHs—C—CyHg = m/2 99 pad | vweetereaTE ! i CH, Li te Cats —b—C4Hg m/z 113 (ao #41) 3+ Hethyl heptane 3.16 connie UR 62 wg sniy eb i £e zor is arazraaoser es=(c->)d |__weee as CO fo “ T vor OT ole ‘A Ser0 mas Got q we a O01 cm Ly6 4 Igbo mos one we I avanssonons oss (20-2) “2 9s! “ 7M amt yor ogat mot ie we ae depewasonoma pip on (ea) 15 os ect figura 3.9 Bl b+ ] Clip cx 4 1 5h BE (y2) = 57% 7 m 1 ” Teese | Ve | os aecein e fs Uaerita reu'avogeno . aa BI eimvevene, ms a 68 208 BQ everteom sae Lease, eeuaitico {005 91 XeBr 1 ~cHBr EFFETTO WBUTTIVO <1 ” 7 we SE fafa) = 27% exero mesons (cxcouko maui) cas Br =28 J o225 6-25 47 uo ae i. i aU pp a RL fil» hel com Pele 3.2 Importanza degli ioni L'importanza di un picco generalmente aumenta con a. l'aumentare dell'abbondanza b. _ Taumentare della massa ¢. Taumentare della massa in un gruppo di picchi (in particolare quello dotato di maggior numero di idrogeni) Liidentificazione degli ioni a elettroni dispari importanti verra trattata pit oltre, si ricordi perd che ioni a elettroni dispari importanti sono ancor meno probabili nella zona a massa bassa; abbondanti picchi a massa pari in questa regione sono di solito dovuti a ioni contenenti un numero dispari di N (come m/z 30 = CH,N*) per cui abbiamo un corollario alla regola degli azoti (McLafferty 1980): scarsita di ioni importanti a massa pari nella zona a massa bassa indica un peso molecolare pari. L'inverso non @ sempre vero, ma pud essere un'utile ipotesi: la presenza di ioni abbondanti a massa pari nella zona a massa bassa non indica necessariamente un peso molecolare dispari. 3.3 Aspetto complessivo Si 2 gia visto come l'abbondanza relativa dello ione molecolare sia indicativa della stabilita generale della molecola Il tipo di molecola ed i gruppi funzionali presenti possono essere indicati dal numero e dalla posizione sulla scala delle masse degli ioni pid abbondanti. Uno spettro (EI) in cui tutta la corrente ionica ® praticamente concentrata nello ione molecolare indica che non ci sono legami deboli e che i cammini principali di frammentazione hanno tutti la stessa bassa probabilita: 8 un composto aromatico. Uno spettro di una sostanza composta da sottostrutture stabili collegate da legami relativamente deboli sara caratterizzato da relativamente pochi ioni frammento prominenti (es. nicotina). ‘Uno spettro con numerosi picchi le cui abbondanze variino con regolarita e le cui masse siano distanziate da intervalli pure regolari, indica che si rompono legami praticamente equivalenti in forza. Il massimo di tale comportamento si verifica in un r-alcano; la frammentazione praticamente segue regole statistiche e reazioni secondarie portano a ioni pid piccoli, cosicché la distribuzione @ massima nella regione C3-C,. Si arriva al caratteristico aspetto a "palizzata” decrescente. (figura 3.11) 317 figura 3.11 4. Zone dello spettro 41 Zona bassa Specialmente nella zona a.massa bassa "palizzate" ovvero serie di ioni separati da 14u (anche 12 0 13 u) sono importanti per fornire informazioni generali (eteroatomi, anelli o doppi legami) su particolari sottostrutture; possono guindi restringere le possibili assegnazioni per gli ioni a massa elevata. Per determinare di quale serie si tratti, mediante la tabella 7 si deve considerare in un gruppo di picchi lo ione con il maggior numero di atomi di H. Le serie in tabella sono spaziate da 14u. Composti con rapporti di idrogeno rispetto a carbonio molto piti bassi non possono dare tali serie, pero mostrano anch'essi interessanti serie di ioni a massa bassa. Tra queste sono le serie aromatiche. Va tenuto presente che le serie caratteristiche di ioni non sempre vengono osservate con chiarezza; @ sufficiente una ramificazione nella catena o qualche complicazione strutturale perché la serie non si formi in modo abbondante 3.18 ‘TABELLA 7 DELLE COMUNI SERIE IONICHE, tratta da F.W. McLafferty "Interpretation of mass spectra” 3rd edition, 1980 Funzioni © formula valori di m/z alchilica C,Honet 15 29 43 57 71 85 99 113 aldeidica, chetonica CHa 29 43 57 71 85 99 amminica CyHonaa 30 44 58 72 86 100 114 alcolica, eterea CHoanO 31 45 59 73 87 101 acida, esterea CyHansO2 45 59 73 87 101 tioalcolica, tioeterea CyHonerS 330 47 61 75 89 103 117 cloroalchilica CyHa,Cl (35) 49 63 77 91 105 aromatica. —"bassa"® = C,Hyp 38 50 63 74 L 39 51 64 76 L 39 51 65 (77 alta" ® GH, 40 52 66 79 fenilalchilica CoHsCyHay, 77 9 105 119 nitrilica C.HoyaN 40 54 68 82 96 110 124 alchenica (cicloalchilica) Hon 27 41 55 69 83 97 111 alchenica, cicloale. alchil-Y © C,H), 28 42 56 70 84 98 note: © legate ad una struttura alifatica satura © —— jone HS* © serie aromatica bassa: pit. abbondante per composti aromatici con sostituenti elettronegativi @ ‘serie aromatica alta: pid abbondante per composti aromatici con sostituenti elettrondonatori e composti eterociclici N-O © per quelli in cui HY @ una molecola con elevata energia di ionizzazione 4.2 Zona alta I picchi individuati a masse elevate rappresentano prodotti della frammentazione primaria e sono molto pid importanti come indicatori di specifiche caratteristiche della struttura. Poiché la formazione di ioni primari dal molecolare implica la pit bassa probabilita di estesi e casuali riassestamenti, questi segnali, anche se <1% in abbondanza relativa, sono utili per la determinazione della struttura. Le perdite di piccole particelle neutre, specialmente quelle date direttamente dallo ione molecolare (gia viste), sono molto significative. La tabella 2 pud essere un'utile guida. Un procedimento corretto pud essere quello di sottrarre dalla massa dello ione molecolare uno dopo I'altro i valori degli ioni a masse pid alte per vedere se si ottengono differenze di massa con un qualche significato (cfr tabella 2) prima di addentrarsi nell'esame degli ioni che si trovano a valori di massa bassa dello spettro; questo ordine di esame @ poi l'ordine con cui vengono formati gli ioni. 3.9 vacuo en ves “srcoaa = . Ho sear sore sess ge 82008 sw Fae Fae pe wm, 5 wave so vaonsoon ma, SNOI ATEYS-VIEN OEE Ts ncaa ere mnsif Voy : INE vLswLan Iwo! ere mundyf Biaiewawoite vines oF CLYMLSIERS YOSeH Me CULES 4.0 Aiuti per la frammentazione 4.0.1 Tecniche ausiliarie: picchi metastabili (MI) e spettri da attivazione per collisione (CA) Come lo spettro di massa pud caratterizzare una struttura molecolare, cosi l'eventuale spettro di massa di uno ione frammento pud fornire informazioni strutturali su di esso. 11 metodo pid semplice per osservare ulteriori frammentazioni da parte di un frammento (ciod uno spettro di massa secondario) sfrutta decomposizioni spontanee in uno spettrometro magnetico a singolo fuoco. Cio® quei segnali, detti metastabili, che si originano dagli ioni che si decompongono dopo l'accelerazione ma prima di entrare nell'analizzatore: cio® nella regione libera da campo prima del settore magnetico (FFR). Questa situazione si verifica per ioni con una "vita" dell'ordine di 10°5 sec. Il calcolo di m* dalla formula m*=(m,)?/m, gia vista fornisce piti di una soluzione possibile per my e my, legati dal processo m,—m,+neutro. Nelle figure 3.12 e 3.13 sono illustrati gli ioni metastabili dell'anilina registrati su carta fotosensibile. Queste ambiguitd possono essere evitate in apparecchi a doppio fuoco con geometrie sia diretta che inversa, utilizzando diverse combinazioni di potenziali di accelerazione, di settore elettrostatico, di campo magnetico ("scansioni legate"). Spettri di ioni secondari non possono essere ottenuti dai quadrupoli in operazioni normali, ma un sistema di quadrupoli in tandem ("triplo quad”) fornisce facilmente le informazioni sullo spettro di massa di uno ione primario (MS/MS). Informazioni di massa/massa possono essere otfenute con strumenti a risonanza ciclotronica (ICR) 0 pitt comunemente a trappola ionica (ITD, ITMS ...), in questo caso le funzioni dei diversi analizzatori fisicamente distinti nello spazio sono ottenute operando con un solo analizzatore in modi distinti nel tempo. Se un gas come I'elio ad una pressione di 10? Pa si viene a trovare sulla traiettoria del raggio ionico in una regione libera da campo (FFR), avviene una collisione che converte parte della energia traslazionale degli ioni in energia cinetica in un ampio intervallo di valori (0-20 eV) e causa la decomposizione dello ione nella regione libera da campo producendo uno spettro da attivazione per collisione (CA) (dissociazione indotta da collisione CID). Lo spettro per CA ricorda quello normale per EI e mostra picchi (netti) da reazioni ad alta energia insieme ai picchi dovuti a decomposizioni di ioni a lunga vita come quello degli spettri di metastabili (MD. 4.0.2 Laregola dello spostamento Un forte limite della spettrometria di massa nella spiegazione delle strutture & che spesso non esiste una relazione semplice 0 prevedibile tra la forma di frammentazione e la struttura della molecola originaria; questa situazione pud sorgere quando la frammentazione di uno scheletro simile non @ stata esaminata in precedenza o lo scheletro base & cosi stabile all'impatto elettronico che si frammentano soltanto le catene laterali o sostituenti strutturalmente non interessanti, Al contrario i pitt grandi successi della spettrometria di massa sono sorti quando lo scheletro base (al suo stato naturale 0 dopo opportuna derivazione) subisce una frammentazione di cost bassa energia da accadere sempre a prescindere dalla presenza 0 assenza di sostituenti addizionali. II primo e classico esempio di questo tipo di comportamento @ stato osservato nel 1961 da Biemann e Spiteller negli spettri di massa di alcuni alcaloidi indolici; essi infatti espressero le loro osservazioni in termini di una regola di spostamento (shift rule). Questa regola pud essere cosi formulata: se una molecola AB* si frammenta, ad es., in due frammenti At e B*, ad es. in due reazioni competitive dallo ione molecolare, ed una molecola R-AB*, 3.20 biogeneticamente correlata si rompe in modo analogo in R-A* e Bt: . Lo spostamento di At ad R-A* indica la massa, 0 mediante alta risoluzione la composizione elementare, del sostituente R e la sua collocazione in una certa parte della molecola. Biemann dimostro la grande utilita di questa tecnica per gli alcaloidi indolici. Queste strutture dagli anelli stabili contengono gruppi funzionali che influenzano fortemente la decomposizione, rendendo minimo leffetto della sostituzione sullo spettro. I] metodo 2 meno utile per quelle molecole che contengono gruppi meno influenti come i terpeni o gli alcoli steroidei. In molti casi cio® 'addizione di un piccolo gruppo funzionale ad una grossa molecola (come un alcaloide) cambia lo spettro soltanto aumentando la massa degli ioni frammento specifici che contengono questo gruppo funzionale senza cambiare perd in modo esagerato le abbondanze relative. I caso pidt ovvio 2 la sostituzione con isotopi; Ja marcatura con deuterio di un composto aumenta la massa di ciascuno ione di una unita per ogni atomo di deuterio incorporato, ma generalmente gli effetti isotopici sulle abbondanze relative sono di solito piccoli. La sostituzione di un idrogeno con un gruppo di bassa influenza (come CH, CHO, Cl) in una posizione non reattiva (ad esempio un anello, specialmente un anello aromatico) spesso da abbondanze degli ioni simili a quelle dello spettro originario. 4.0.3 Derivati che orientano la frammentazione In quei prodotti naturali in cui il tipo di frammentazione da impatto elettronico non & molto specifico e tende a cambiare in modo imprevedibile al variare dei gruppi sostituenti, pud essere opportuno convertire il composto in un derivato che possa controllare la frammentazione in modo deciso. Derivati adatti a questo scopo sono le dimetilammine e gli etilenchetali che possono essere ottenuti dai chetoni nel modo seguente: R R, cH Ry CH cao 2NHOH, ScH-NH, —> —"cu—nv RS p LilH, = RS HCOOH Rf ‘CHy PtO2/Hy CH,OH RyG én,0Hn Ry O-CH, = RS pTsOH/CgHg Rf “O-CH, Questi gruppi infatti danno facilmente rottura a. Se si ha a disposizione una quantita limitata di materiale, la preparazione del chetale & preferibile perché avviene in un solo passaggio. La formazione di derivati pud essere usata come prova chimica per specifiche caratteristiche strutturali della molecola incognita, in cui lo spettro di massa del conseguente prodotto viene usato per misurare i risultati. Cosi si pud facilmente calcolare il numero degli atomi di idrogeno analizzabili in una molecola dallo spettro di massa dopo lo scambio con deuterio; lo scambio non deve essere necessariamente completo dal momento che @ necessario osservare soltanto la massa (non l'abbondanza relativa) del prodotto formato con il maggior numero di atomi di deuterio. Pud essere utile applicare questa tecnica in CI con Hy0/D,0 0 con NH3/ND3 come gas reagente. 321 5.0 Toni ad elettroni pari e dispari Come conseguenza della regola degli azoti, i composti contenenti C, H, (0) quando perdono radicali (CH, -OCH,, ...) danno ioni frammento a massa dispari, ma quando espellono molecole neutre (HO, AcOH, olefine, ...) danno ioni frammento a massa pari. Distinguere uno ione radicalico ad elettroni dispari da uno ione a elettroni pari non & sempre una cosa facile. Se la sostanza non contiene azoto allora lo ione molecolare deve avere massa pari per la regola degli azoti; in tal caso gli ioni radicalici, al pari dello ione molecolare, hanno sempre massa pari, mentre gli ioni a elettroni pari hanno massa dispari. Nel caso che la sostanza contenga azoto allora le cose si complicano in quanto lo ione molecolare puod essere pari o dispari a seconda dei casi, la massa degli ioni radicalici sara pari se contengono un numero pari di atomi di azoto e dispari se ne contengono un numero dispari, mentre per la massa di ioni ad elettroni pari sara il contrario. Bisogna quindi sapere con certezza se nel processo di frammentazione vengono persi degli atomi di azoto e quanti. Gli ioni ad elettroni dispari sono quegli ioni che contengono un elettrone spaiato ed includono gli ioni molecolari e gli ioni frammento formati da essi per perdita di una molecola (ad clettroni pari). Gli ioni ad elettroni pari non contengono elettroni spaiati, cio® non posseggono carattere radicalico. La stabilita inerente a gran parte degli ioni ad elettroni pari rispetto a quella degli ioni radicali, nonché la separazione energeticamente favorita di una coppia di elettroni porta alla preferenza dell’eliminazione di una molecola stabile ad elettroni pari da parte degli ioni a elettroni pari che cosi possono conservare il loro carattere di specie ad elettroni pari; l'energia di attivazione & diminuita dalla parziale formazione di legame, come pure dallo stiramento di un legame, nello stato di transizione. Al contrario gli ioni ad elettroni dispari hanno la scelta tra eliminare una particella neutra generalmente meno stabile, perdita radicalica, nessuna formazione di legami nello stato di transizione, e la formazione di ione generalmente pid stabile, a elettroni pari, oppure I'eliminazione di una molecola stabile a elettroni pari con la ritenzione di una certa instabilitA nello ione radicale risultante. Una diretta conseguenza del criterio della stabilita dei prodotti @ la regola degli elettroni pari (Karni e Mandelbaum 1980). Secondo questa regola ioni ad elettroni dispari (come gli ioni_molecolari o gli ioni frammento formati per trasposizione) decompongono per perdita di radicali o molecole ad elettroni pari, mentre ioni ad elettroni pari (come le molecole protonate o i frammenti formati per rottura diretta) si frammentano per perdita di molecole ad elettroni pari. La ragione per questo comporlamento risiede nella maggiore stabilit termodinamica delle specie ad elettroni pari rispetto a quella delle specie ad elettroni dispari. Di conseguenza, quando possibile, saranno preferite quelle reazioni in cui gli elettroni sono mantenuti appaiati. Mentre la regola degli elettroni pari sembra funzionare bene per gli ioni idrocarburici, @ nota una grande varieta di eccezioni per gli ioni ad altre classi di compost l'importanza della stabilita dei prodotti nel dirigere il corso delle reazioni in spettrometria di massa @ punto fondamentale nello spiegare queste eccezioni. 5. Ioniad elettroni dispari La formazione di uno ione ad elettroni dispari avviene soltanto per Ja rottura di due Jegami nella specie chimica. La dipendenza di questo processo dalla struttura & la ragione della importanza di tali ioni nell'interpretazione dello spettro. Le reazioni di frammentazione di anelli e le trasposizioni sono due modi con cui possono essere prodotti abbondanti ioni a elettroni dispari 3.22 5.1.1 Decomposizione di strutture cicliche Il prodotto della rottura di due legami in una struttura ciclica @ uno ione ad elettroni dispari. La prima ionizzazione (o per un aliciclico) porta alla formazione di uno ione (a ED) molecolare isomero; l'elettrone spaiato si appaia con uno derivante dalla concomitante rottura di un altro legame C-C O+ M+ a m/z 84 m/z 56 La presenza di elettroni x favorisce la ionizzazione R R ay RY « CO : a aot YY 1 prodotti che si formano non sono altro che un diene e un alchene (anche se in forme ionizzate) cosicché la reazione corrisponde ad una retro, Diels-Alder (RDA). (Esempio spettro del cicloesene) 6 100 z 54 S 8 3 2 g gse as 82 iE 2 a z w220 40 60 €0 La RDA @ una comune via di decomposizione non solo degli ioni a elettroni dispari ma anche degli ioni a elettroni pari (vedi esempio in figura 3.14) 11 doppio legame responsabile dell'inizio della frammentazione di RDA non deve essere necessariamente un aliciclico ma pud essere parte di un anello aromatico (esempio mentofurano figura 3.15). Hantofuarano i Biemann (1962) riconobbe come formalmente analoga alla familiare reazione di retro Diels-Alder Ia formazione indotta da impatto elettronico di frammenti diolefinico coniugato (diene) e mono olefinico (ene) da molecole contenenti un'unita cicloesenica. Gia dai primi studi perd risultd che né il verificarsi né la stereospecificita della reazione RDA seguono regole chiare e ben precise. Perd 2 possibile prevedere se sara formato di preferenza il frammento enico o dienico ionizzato e tali previsioni reggono anche per molecole complicate come gli steroidi. Nello stato di transizione il diene e l'olefina sono in competizione per il possesso di un elettrone. I prodotto che avra maggior predisposizione a perdere un elettrone sara quello con la pitt bassa energia di ionizzazione; la previsione dei prodotti (processi di ritenzione © migrazione di carica) rispondera alla regola di Stevenson-Audier; anzi ne é uno dei pid comuni esempi. Se i valori di energia di ionizzazione sono simili dovrebbero essere presenti entrambi gli ioni, e la loro somma dara il peso molecolare. La figura 3.16 mostra gli spettri di due terpineoli, 3.24 La frammentazione secondo RDA puod perd essere soppressa se nella molecola & presente anche un legame facilmente rompibile. I due isomeri 1-metil- 1,2,3,4 -tetraidronaftalene (1) e 2-metil-1,2,3,4 - tetraidronaftalene (II) sono un esempio dell'influenza decisiva di un legame facilmente rompibile nella soppressione della rDA. L'isomero con il metile in 1 perde facilmente il metile per rottura benzilica con formazione di un carbocatione stabilizzato dall'anello benzenico. Lisomero con il metile in 2 per perdita di un gruppo metilico pud soltanto formare un carbocatione secondario; l'eliminazione di una molecola di propilene sembra essere un processo pitt favorevole via retro Dies Alder. Cale a. cHs| 0 m/z 146 Cry @m -CHg JN ciar-Cg m/z 118 m/z 131 fo 22.3% 5 48%E 28.2% | 3.25

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