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F F. Simbolo di arad, unita di misura della capacita elettrostatica, F; F,;F,, STRATI—. Lo strato di massima {assol: ta) densita che, nella ionosfera, si trova al di sopra dello strato E, @ lo strato F, Du- rante le ore diurne, lo strato F si scinde, per lo pitt, in due strati distinti: lo strato F, ¢ lo strato 'F,, Anzi, per essere pitt precisi, ‘nelle ore diurne lo strato F (che di notte si trova a circa 750 km di quota), si sposta d’inverno verso i 300 km di quotae sialzad’estate, fino aun massimo di 450 km di quota, costituen- do lo strato F,, mentre lo strato F, si forma sia d’estate sia d’inverno a una quota di cirea 200 km. In casi eccezionali, si pud avere la scomparsa dello strato Fe la discesa dello strato F a una quota inferiore a 250 km. Per maggiori ragguagli, ». IONIZZAZION ATMO- SFERICA. Lo strato F é anche noto col nome di strato di Appleton, dal nome del Fisico che per primo ne stabill Vesistenza, Le caratteri- stiche fisiche degli strati F, ¢ F, subiscono variazioni stagionali, abbastanza regolari per il primo, meno per il secondo; v. anche FRE- QUENZA’ CRITICA, FABBRICATI [architettura] FAG-SIMILE [trasmissione delle immagini]. Con fac-simile si intende il processo di tra~ smissione di immagini (fotografie, disegni, sanoscritti ecc:) su un canale (ilo o radio} monodimensionale. ssendo l'immagine bidi- mensionale, la trasmissione pud avvenire so- lamente dietro un processo di decomposizione (analisi), all’atto della trasmissione, e di un processo di integrazione (sintesi), all’atto della ricezione; 0, TRASMISSIONE DELLE IMMAGINI, a). Il Regolamento delle Radiocomunicazioni, annesso alla Convenzione Internazionale delle ‘Telecomunicazioni (Atlantic City, 1947) defi- nisce il fac-simile come: un sistema di teleco- municazione per la trasmissione di immagini fisse che sono ricevute sotto forma perma- nente, FADING: v, nvannscenza. | F, seuern- YO: 0, EVANESCENZA SELETTIVA. " FAESITE [chimica ind.]. un agglomerato di fibre di legno, che prende anche il nome di legno rigenerato. Tl suo proceso di fabbrica- EDIFICI, zione & molto simile a quello degli altri agylo- merati congeneri quali l'insulite, il celotex, la masonite, La sfibratura del legno si compie 0 per via meccanica, eventualmente previo trat- tamento con aleali, o per esplosione. Col pr cesso Asplund il legno viene sfibrato meccani camente tra dischi rotanti di acciaio, sotto la pressione di 8x0 atm alla temperatura di circa 170 °C, ottenuta con I'immissione di mi- nime quantita di vapore a 18 atm, Secondo il processo a esplosione, i trucioli di legno ven- gono prima sottoposti, in apposito cilindro di acciaio, a una pressione di 85 atme mantenu- taper brevissimo tempo. Si sfiata poi improv- visamente e il legno risulta completamente spappolato. In tal modo vengono anche sfrut- tate le proprieta leganti della lignina, che di venta plastica col frattamento in autoclave La poipa di legno cosi ottenuta viene coi pressa a caldo in modo da ottenere pannelli di vario tipo e spessore? poroso, stuperporoso se- miduroe duro. [ tipi extraduri e temprati so- no ottenuti previo trattamento con, olio di lino cotto o resine sintetiche e riscaldamento a X65 °C per 24 h. T pannelli di faesite posso- no servire per costruzioni di mobili, schermi acustici, pannelli riflettenti, ecc, Molto utiliz~ zati, tipi pitt porosi, quali materiali per correzione acustica di sale da spettacolo. FAGOTTO [acustica]: 0. ACUSTICA MUSICA~ 1x, b), 7). FAHRENHEIT, GRADO — sica]: 0, TEMPERATURA, Il), FALLA DI GRIGLIA. || Gexzratore —-—: v, GENERATORE A FALLA DI GRIGLIA. || Rivenazionn PER — — — : v, RIVELAZIONE, b), 3). FANALONE D’ANTENNA, I piloni delle antenne, quando la loro attezza supera i 60 m, devono essere illuminati all’estremita supe riore, mediante lampade di almeno 100 W, racchiuse in globi di vetro di color rosso vi In fig. 1 @ illustrato un fanalone ossia il com- plesso della lampada, del globo e del relativo sostegno. Le lampade devono risplendere a intermittenza rimanendo accese per la du- rata di 1-+2 secondi con intervalli di 2~-3 se- condi, L’accensione a intermittenza viene ot- 557 SCALA— [fi- FANALONE FARAD tenuta con interruttori antomatici termici o, meglio ancora, mediante un sistema rotativo azionato da un motorino. Per aumentare la durata delle lampade é bene che queste siano accese a tensione piit bassa di quella normale di funzionamento, molto pitt che, in tale caso, Ia diminuzione di inten. sita luminosa si mani- festa principalmente in corrispondenza delle fre- quenze piit elevate, men- tre in’ corrispondenza delle frequenze pitt bas- se che interessano (luce rosa) 1a diminuzione & assai meno evidente. I- noltre, disponendo in parallelo al interruttore un resistore di oppor- tuno valore, si pud fare in modo che ilfilamento, durante gli intervalli, non si spenga completa mente, con conseguente diminuzione delle dan- nose sollecitazioni meccaniche determina- te da successivi e continui riscaldamenti e raffreddamenti. In fig. 2 @ schematizzato l'im- pianto di segnalazione di una torre di altezza compresa fra 60 € 100 m, Alternativamente si accendono i gruppi di lampade te 2, con il relativo intervallo fra !’una e I'altra accen- sione. Con un tale sistema, la bruciatura di una lampada non pregiudica la sicurezza del volo, in vicinanza delle torri. Se la torre su- pera i x00 m, la distribuzione dei gruppi di lampade dovra essere fata col criterio di di- sporre un sistema di lampade ogni 50 m 0 frazione di 50 m. £ bene che il sistema per Yaccensione a intermittenza sia doppio e che i due sistemi siano facilmente e celermente commutabili, per mantenere efficiente I'im- pianto di segnalazione anche in caso di avaria del complesso in fanzione. In corrispondenza della base di una torre isolata, @ necessario inserire sul circuito o sui circuiti di alimenta- dione dei fanaloni un conveniente filtro passa- basso, per evitare che corrente a RF venga convogliata lungo i cireuiti stessi, L’uso del filtro @ indispensabile anche se i piloni hanno esclusivamente la mansione di supporto, do- vendo sostenere l’aereo vero e proprio, senza essere direttamente eccitati (sempreche siano isolati alla base) in quanto, la vicinanza im- mediata del conduttore irradiante, determina fra la base della torre e il suolo, una a.d.p. a RF di valore per lo pit non trascurabile. T conduttori che portato lungo l’antenna 1a corrente alle lampade, devono essere armati eil terminale dello schermo deve essere messo a terra tramite una impedenza di resistenza 558 Fic, 1 - Fanalone dt antenna. assai bassa e di reattanza molto alta, in cor- rispondenza della frequenza delle oscillazioni in gioco. L’alimentazione delle lampade, al- Vingresso del filtro, deve essere effettuata tra- mite trasformatori di separazione, con i nu- clei messi a terra, FANOTRON, Sinonimo di diodo a vapore di mercurio (a catodo caldo); v. DIODO, c), 2). FANTASMA, CIRCUITO [‘ele/onia]: v. crm- cvit0 VIRTUALE. FARAD (FARADAY). El’unita di misura della capacita elettrostatica nel sistema pratico e nel sistema Giorgi. Il farad prende nome dal Fisico inglese Michael Faraday. Suo simbo Jo [F), Per convenzione stablita dal Comi- tato Elettrotecnico Intemazionale (I. E C.), Ja voce farad si @ internazionalizzata, me- diante la soppressione delle ultime due lettere del nome Farad: dapprima definito intervento della British Association for the Ad- vancement of Science », 1867) come multiplo e- satto (ro-) della unita di capacita ‘elettrostatica nel sistema (C.G.S.)en- Si chiamd farad assoluto oelettromagnetico e si de- fivt. come la capacita di un condensatore nel quale, la carica di un coulomb assoluto dielet- tricita, dia Iuogo alla d.d.p. di un volt asso- luto, fra le armature. Successivamente, furo- no definiti il farad inter- nazionale, il farad inter nazionale medio, il jarad Giorgi e il farad definiti- v9. Con il ritorno dal pri- mo gennaio 1948 aun s stema assoluto di unit& elettromagnetiche (deci- sione del «Comitato In- ternazionale Pesie M suse», Parigi, 22-23 ot- tobre 1946) l'unita pra- tica assoluta attuale di misura della capacita e- lettrostatica & il farad assoluto (definitive). L’n- nita di misura della capacita nel sistema (C.G.8.)em tisulta, con cid, uguale a 10° farad assoluti_ (definitivi). La capacita di un farad @ grandissima, basti pensare che tale capa- cita sarebbe posseduta soltanto da una sfera Fic. 2 ~ Impianto at fanatoni at Psegnata- FARAD avente il raggio di circa g - x08 km: la Terra ha una capacita inferiore a un millifarad, La capacita di un microfarad [uF] & gia molto grande, pitt usato il sottomultiplo microcmi- Crofarad 0 picofarad [yyF] o [pF]. D'altra parte, giacché un coulomb @ pari a 3 * 10% unita (C.G.S.)eg e un volt @ pari a 1/300 di unita (C.G.S)Jeq, @ anche un farad pari a 9, roll unita (C.G.S.)eq 0 centimetri di capa- Gita, ovvero @: 1 pF = 0,9 cm di capacita. | F. ‘assouro, DEFRUTIVO, ELETTROMAGNETICO GIORGI, INTERNAZIONALE, INTERNAZIONALE ME- DIO: v. PARAD. F, rer merno. Fi I'uniti di misura nel si- stema Giorgi della costante dielettrica assoluta © permettivitd 0 capacita specifica. Si indica col simbolo [F'/m]. 12 assai usato il sotto- multiple picofurad per metro [p/m]. La permettivita del vuoto &: > = 8,855 03 + 107 F/m. Questo valore si riferisce al [F] ascoluto 0 definitivo. Aleuni testi, che fanno ancora 1 ferimento alle soppiantate unit& internazio- nali, riportano il valore 8,859 36 + Io? Fia/m. fo FARADAY: v. rarap, | Errerro —. 1 un effetto magnetico-ottico. Consiste nella rota- zione del piano di polarizzazione di luce po- larizzata rettilineamente sotto l’azione di un campo magnetico intenso. Con effetto Fara- day si indica pure I’azione chimica determi- nata da una corrente elettriea. A roposito, Y. ELEDTROLISI. || EXrRACORRENTE DI —: v CHIVSURA € APERTURA DI UN CIRCUITO. | Gasper Di —: v. SCHERMO ELETTRICO. Lxaar pt —- [elettrochimica]. Sono le leggi che governano V’elettrolisi, sono in numero di due e, precisamente: 1 legge. Il peso di un elemento liberato in un processo elettrolitico, @ proporzionale alla quantita di elettricitd 0 carica elettrica che ha attraversato il voltametro, in cui I'e- lettrolisi ha Iuogo. 28 legge. Le quantiti in peso di diversi element liberate in un processo elettrolitico da una medesimna quantita di elettricita, sono proporzionali agli equivalenti chimici dei sin- goli clementi (v, EQUIVALENTE CHIMICO). Pozzo pi — : v, FARADAY, TEOREMA DI — || ScrERMO ELETTROBTATICO DI — : v. SCHERMO ELETTRICO. | $PAZIO OScURO DI—: v. SCARICA IN UN GAS RAREFATTO, | TEOREMA DI — Pud essere cost espresso: un corpo eletiriz- zato e completamente circondato da un conduttore che lo contiene, produce per in- Jluenza, sulla superficie interna di questo, una FARFALLA. carica eletirica uguale e contraria e sulla super ficie esterna una carica uguale ¢ concorde, Se la superficie esterna viene messa a terra, la ca- rica esterna scompare, mentre quelle interne rimangono invariate. Se il corpo elettrizzato viene portato a contatto della superficie in- tema, le cariche interne scompaiono, e rimane solamente la carica esterna. Faraday perven- ne a queste conclusioni impiegando un reci- piente cilindrico metallico e isolato dal suolo, al quale stato dato il nome di pozzo di Fa~ raday. FARADICO. Aggettivo sinonimo di capa- crtivo, FARADMETRO, Voce poco usata dest nata a indicare un misuratore di capacita; v. CAPACITA, MISURA DELLA — FARFALLA, CIRCUITO OSCILLATORIO A —. Fun circuito oscillatorio per onde ul- tracorte (piit conosciuto col termine anglosas- sone di circuito buéterfly), caratterizzato da Fic, 1 - Circuito semifarfatla, variazione di frequenza compresa entro un intervallo assai ampio. L’ampiezza di questo intervalloédeterminata dalla contemporarea variazione sia aella capacita che della indut- tanza (v. anche la Voce CONTATTO STRISCIAN- TE, CIRCUITO A ——. In fig. x @ illu strato un circuito oscillatorio del genere che, essendo semisimmetrico, prende il nome di semifarfalla (semibutterjly). L'induttanza del circuito & costituita da una sola spira piatta, ai cui estremi vi sono due lamine statoriche di go°di ampiezza, disposte sinmetricamente. Al centro di questa spira ruota il rotore, la cui ampiezza angolare @ di 180°, La varia zione della capaciti @ evidente. Nel caso a) di fig. 1 il condensatore & completamente chiuso: di conseguenza, la capacita é massima ¢ Vinduttanza sara caratterizzata da un de- terminato valore, In d), la capacita @ minima 559 PARFALLA € pure diminuito sara it valore del!’induttan- za, per effetto del rotore che taglia le linee di forza del campo magnetico generato dalla corrente nella bobina e con questa concate- nato, Un cireuito oscillatorio simmetrico a farfalla (butterfly) @ illustrato in fig. 2. E co- Fro, 2 - Clreulte oseillaterio del_ tipo farfalla uti- lizzato “nel frequensimetro” a eterodina General Radio tipo 120-A. (foto dovuta alla cortesia della Generat Radto CO). struito dalla General Radio ed & impiegato nel frequenzimetro a eterodina tipo 720 A. In tale frequenzimetro. viene usato ‘un tubo «ghianda » 958 come generatore ¢ la gamma di frequenza @ compresa tra 100 e 200 MHz, FARNSWORTH, TUBO DI — [trasmissio- ne delle immagini]: v, DISSETTORE. FASCIO. Con fascio si suole indicare un insieme di raggi (elettromagnetici, corpusco- lari, acustici, ecc. ecc.) che si propaganoentro tn angolo, pit o meno ampio, definente la apertura del fascio, Graficamente, Vapertura di un fascio viene rappresentata mediante diagrammi polari, nel piano (o nello spazio). Questi diagrammi sono definiti dalla linea (0 superficie) congiungente le estremit’ dei vet- tori che, partendo dal punto di convergenza dei raggi del fascio, sono proporzionali in mo- dulo all’entita del'fenomeno nella direzione coincidente con I'asse di ciascuno di essi. Il diagramma polare, data la sua forma carat- teristica, viene chiamato correntemente lobo, Poich® un sistema direttivo & spesso carat- terizzato da pitt fasci concorrenti, di cui uno principale e, gli altri, secondari, si parlera di lobo principale e di lobi secondari. L.'apertura di un fascio 2, quindi, Vangolo a, definito dai punti del lobo principale, nei quali !’in- 560 FASE, tensita del fenomeno é ridotta al 10% (20 dB) della massima. In figura, sono alcuni esempi dimostratiyi: al punto A, corrisponde I’atte- nuazione dio dBe, ai punti B, Vattenuazione di 20 dB, | ANTewwa A —: v, ANTENNA DIRET- ‘TIVA, || F. ANALIZZATORE 0 ESPLORATORE (i7a- smissione delle immagini}, E il pennello elet- tronico cui @ affidata, in un tubo da presa per televisione, l’analisi dell'immagine. | F. INTEGRATORE 0 RIPRODUTTORE _[trasmissione delle immagini]. F. il pennello elettronico cui @ affidata, in un tubo a raggi catodici, Ia 8 al (i ; lA KO Diversi esempi di lobi e relativi angoli di apertura sintesi della immagine, nel processo di rice- zione. || ONDE A —: v. ONDE A FASCIO, | Ternopo A — EuErrRoNico : v. TETRODO, d) FASE. Si consideri una grandezza perio- dica, ad esempio alternata, espressa dalla re- lazione: x] a=Asenot, dove A @ il valore massimo, @ = 27 la pulsazione, essendof la frequenza e fil tempo. La telazione [r] @ valida qualova alf'istante 2 = zero, in cui si inizia il computo dei tem- pi, la grandezza a sia nulla. Infatti per 2 = zero, @ sen wf pure nullo, e nullo sara quindi a. ‘Se alf'istante iniziale, 1a grandezza anon é nulla, bisognera dare alla [1] Ia forma: pI a=Asen (at +9), secondo la quale, il valore dia all’istante ini- ziale sark: a=Aseng. La rappresentazione grafica della funzione espressa dalla [r] @ quella di fig, 1, mentre FASE in fig. 2 2 rappresentata la funzione espressa dalla [2]. Se 'istante iniziale @ fo, 'inizio del periodo, corrispondente alla funzione nulla Fic. 2 ~ Rappresentazio- ne grafica dl una gran- dezza alternativa it cul valore, allinizio del com- Fic. 1 = Rappresentazio- ne grafica di una gran- dezza alternativa if cui Valore, all'inizio del com puto det tempi, é nullo. e crescente (per convenzione), & definito ov- viamente, dalla seguente relazione: ok +¢ da cui: == © e, dato a « il suo valore: e, anf ricordando che il periodo T & l'inverso della frequenza f, avremo: b=— . iguiae 2m ee g TO ae Il rapporto t./T, ci da il tempo espresso in periodi, ossia la frazione di periodo, trascorsa alfistante in cui iniziamo il computo dei tem- pi. Tale rapporto, chiamasi fase della gran- dezza considerata e l'angolo 9 prende il nome di valore angolare della fase 0 di angolo di jase. Acconpo DI —: v. ACCORDO DI FASE. || AN- Gouo Dr —: v, FASE. || CuRva pr—. Dato un sistema risonante sede di corrente aiternata, (a3 a) 0 Ar Famiglia di curve di fase. FASITRON la cui fase (rispetto alla tensione applicata) @ funzione della frequenza, si pud tracciare a curva di fase riportando, in un sistema di assi cartesiani ortogonali, lo sfasamento in ordi- nate e i rapporti fra frequenza in gioco f e frequenza di risonanza /,, in ascisse. In figura per esempio, @ riportata wna famiglia di curve di fase, corrispondente ciascuna a un deter- minato fattore di merito, di un circuito riso- nante, per valori costanti della resistenza. Alcuni Autori riportano in ascisse diretta- mente la frequenza. DiereaeNzA pt —-. Date due oscillazioni ca- ratterizzate da due angoli di fase 9% € 92, chiamasi differenza di fase o sfasamento delle due oscillazioni la differenza: Ao=%—?e- F. I Passagot0: », BATTIMENT!, FENOMENO DEI ~~, [5]. || F. DI TOWNSEND: v. TOWNSEND, FASE 0 REGIME Dri || Invensione pr —: v. CONTROFASE, COLLEGAMENTO DI TUBI TERMO- ELETTRONICI IN —, f), |“MISURA DELLA DIFFE- RENZA DI — TRA DUE TENsIOsI. Uno dei metodi tess {Eleaf 1 [fetes toa 2 are rere }—fara 2 }—aca 1 HP Segie siete: ‘a Fic. 1 - Disegno schematico del tasitron, che mo- stra la costruzione del tubo. Si notin ‘tra altro Te finestre sfalsate sulla placea 1, pitt semplici per misurare lo sfasamento esi stente tra due tensioni @ quello oscillografico. Applicata una tensione a una coppia di plac- che deflettrici ¢ l’altra teasione alla seconda copia, dalla figura di Lissajous che appare sullo schermo del tubo a raggi catodici, & pos- sibile risalire alla misura dello sfasamento. || Orrosrziome DI — : 0. OPPOSIZIONE DI FA- SE. || QUADRATURA DI 2 U, QUADRATURA DI FASE. || Rumanpo D1 — : v. RITARDO DI FASE. FASITRON. #: uno speciale tubo termo- elettronico, progettato appositamente dalla General Flectric, per venire impiegato come tubo moduiatote di fase. Fsso @ struttural- mente schentatizzato in fig. x. Gli elettroni emessi dal catodo, sono soggetti all’azione delle due placche 1 e 2, polarizzate positiva- mente (200 e 250 V rispettivamente). Seb- bene la placca 2 sia situata posteriormente 561 FASITRON alla placca 1, essa pud ugualmente far sen- tire la sua azione suzli elettroni emessi, in quanto nella placca I sono praticate delle aperture, visibili sia in fig. x sia in fig. 2, Gli elettvodi jocalizzuiori 1 e 2, polarizzati con Pes ea pl faa 1 Finns core eta paca? Fic. 2 = Vista sviluppata delle fnestre praticate nelia prima placea del fasitron, la quale mostra come To spighlo del disco elettronico puo passare attraverso le fnestre, oppure interessare soltanto ia prima’ placca Tassna carer ta aa 10 V il primo ¢ 25 il secondo, fanno si che il flusso elettronica acquisti la forma di un di- sco di sezione affusoiata, di asse comune col catodo. II piano neutro & polasizzato con 30 V € la sua posizione @ visibile in figura. ‘Tutt’ at- toro @ disposto un sistema di grighie defiet- tric riunite in tre sistemi alternati A, Be C, eccitati mediante una terna di tensioni tri- fase a frequenza costante, fornita da us ge- reratore pilotato al quatzo. L'azione delle Stiglie deflettrici, si manifestera mediante una deformazione dei disco elettronico che, in un determinato istante, assnmera l'aspetto on- dulato visibile in fig. 3, in quanto le maglie itive del sistema di griglie deflettrici de- formeranno jl bordo del disco in wn senso quelle negative in senso opposto. Poich’ il campo elettrico deformante é evidentemente Totante, ruotera, naturalmente, anche lo stato di deformazioue del disco, Ritorniamo ora Fig, 3 - Disco elettronico deformato ottenuto quan- do si applicano le tensionl tifase alle grigiie de- ‘flettriot del fasitron, alla fig, 2. Con tratto continuo é la traccia del disco ondulato in un istante in cui gli elettroni attraversano le aperture praticate neli’anodo piit interno, raggiungendo quello pitt esterno, per cui si avri nel circuito di esso la massima corrente. Dopo un semipe- 562 FASQMETRO tiodo, la traccia del disco ondulato, sara quella punteggiata. Gli elettroni cadranuo quindi sull’anodo pitt interno, nel circuito del quale si avra la massima corrente, Si d sponga ora attorno al tubo, tna bobina, co- me é visibile in fig. 4, percorsa dalla corrente modulante. ‘Tale corrente gencrera un campo magnetico le cui linee di flusso attraverse- ranno il disco elettrouico. Le traiettorie degli clettroni, per effetto di tale campo, si incur- veranno prit o meno, dipendentemente dalla intensita del campo e, quindi, dalla corrente modulante, il che porterd a tna deviazione di fase, che si ripercuoter’ ‘a sulla corrente che scorre nei circuiti dei due anodi. Le oseilla~ tivni applicate alle griglie detlettrici, verran- no cosi modulate di fase, dalla correrte mo- dulante scorrente nella bobina di modula~ zjoue, coassiale coi fasitron. FASOMETRO. E uno strumento destinato alla misura del fattore di potenza. F, costi- tuito da una bobina amperometrica fissa A, nell'interno della quale sono due bobine volt” imetriche mobili Be BY rigidamente col- legate l’una con 'al- trae disposte ortogo- nalmente, alle quali @ solidale un indice che segra, stu ap- posita scala, le even- tuali rotazioni del si- stema composto dal- le due bobine, attor- no al proprio asse. In serie alla bobina B trovasi una resi- stenza pura R, men- tre in serie alla bobi- na B’ trovasi wa reattanza induttiva Z;. Le due correnti nelle due bobine voltmetriche, risultano cosi sfasate di go°. Le deviazioni del Vindice risultano proporzionali alle variazioni dell’angolo di fase. II fasometro ora descritto & dovuto ad Harlmann e Braun ed @ evidente- mente basato st azioni elettrodinamiche. Es- sendo astatico, non @ dotato di copia anta- gonista. I valori di R e di Z, devono essere tali che le impedenze dei due sistemi voltme- trici siano identiche, in modo che le due cor- renti in essi siano coincidenti in valore. Chia- mando con Iq la cortente nella bobina am- perometrica e con Ip e Ty’, le correnti ri- spettivamente nelle bobine B e B’, essendo a Yangolo di cui devial’indice, potremo scrivere: Fic. 4 ~ Come viene plicato il campo mat ico vertteale al fasitron er introdurre Ia modu- Tazione di fase. In In 008 sen & = Is Ips sen g cos a, da cui, essendo: In = FASOMETRO avremo: cos @ sen % = seg cos x ossi sen _ sena : foneie| pcos oe a. era juindi che, essendo @ Ia differenza di fase, la deviazione dell’indice ci dara diretta- mente il valore di questa e ci dird inoltre se si tratta di anticipo o di ritardo, a seconda del senso della deviazione. Noto il valore del- Yangolo di fase, si risale con facilita al fattore di potenzache, come é noto, vale cos @. Quan- do la scala dello strumento @ direttamente ta- rata in cos , il fasometro viene correntemen- te chiamato cosfimetro. Si osservi che, ciascun fasometro, pud venire impiegato solamente per quella frequenza per cui @ stato costruito, Per i sistem polifase, si impiegano fasometri basati su di un principio differente, Una bo- bina percorsa da una corrente alternata, 1a cui frequenza sia tale da coincidere con Ia fre- quenza di un sistema polifase generante un campo magnetico rotante, in cui detta bo- bina sia libera di rotare, si orienter’ dispo- nendosi in una posizione proporzionale alla fase della corrente che Ia attraversa. Tl campo magnetico rotante viene cttenuto con ” bo- bine amperometriche, essendo # & il numero di fasi, entro cui ruta una bobina voltmetri- a, se il sistema polifase @ equilibrato, o un sistema di bobine collegate a stella, se il sistema polifase @ squilibrato. FATHOM, Misura di lunghezza apparte- nente al sistema non decimale inglese, corri- spondente a sei piedi, ossia a due yarde. Si ha: 1 fathom = 1,828 798 metri, 1 metro = 0,5468 fathom. FATMAN [chimica ind.}, Resira di conden- sazione fenolica, impiegata nell'industriade- gli isolanti. FATTORE: »., eventualmente, anche alle voci CORFFICIENTE, , COSTANTE... € GRADO... | F pr amprezza: 0. COEFFICIENTS Dr MAS MO. || F. pt assonnmmenro acustico [acustica]. E anche detto coefficiente di assorbimento acu- stico; v. ACUSTICA ARCHITETTONICA, | F. pr ATTENUAZIONE DI UNA LINEA: 0. COSTANTE. DI PROPAGAZIONE, F. pr pistorsiong. Data una grandezza di- storta A, chiamasi jattore di distorsione di ruesta, il rapporto fra la componente distorta ja € la componente indistorta A) essendo: FATTORE Nel caso si tratti di distorsione di armoni- che, il fattore di distorsione prende il nome di fattore di distorsione armonica; ¥. a pro- posito DISTORSIONE, ¢). F. pr DistonsioNE ARMONICA : ¥, DISTOR- SIONE, c). || F. Dr @vaacno. L’espressione fattore di guadagno viene spesso impiegata ma non é possibile assegnare a essa un significato ben preciso, essendo freqnentemente utili zatacon significati differenti. Talvolta si chia- ma fattore di guadagno il rapporto di am- plificazione, tal’altra, la difterenza fra la tensione di uscita e la tensione di entrata di un complesso qualsiasi, pit raramente, questa espressione viene anche utilizzata per indicare il coefficiente di amplificazioue. | F. DI IMMAGINE DI UN DIPOLO: {2 FORZA CIMOMO- TRICE. F. pr mentro. a) Furrore pi ateRtT0'Dt uva posrxa. Data una bobina di induttanza L e di resistenza R, chiamasi fattore di merito della medesima,’allorché una corrente di pulsazione la percorre, il rapporto: oL =e. Si osservi che, indicando con / la frequen- za ed essendo: nf, anth. si ha: Poiché / ed R variano in modo tale che, in una gamma discretamente ampia di frequen- za, il loro rapporto rimane pressoché costante, il fattore di merito Qz, sara invariabile in corri- spondenza di discrete variazioni di frequenza. b) Farrore pi mexiro DI un conpewsa- rors, Dualmente, accanto al fattore di me- tito di una bobina, si definisce il fattore dé merito di un condensatore: 6 Qe —, essendo Gla conduttanza presentata dal die- lettrico, Questo fattore, perd, non ha 'impor- tanza di quello duale, relativo alle bobine, molto pitt che, essendo: le grandezze G e / non sono di solito proporzionali, per cui esso varia sensibi mente al variare della frequenza e della na- tura del dielettrico. ©) Farrors pt aerito pt un crrcurto. Sinonimo di COEFFICIENTE DI RISONANZA, voce cui rimandiamo, 563 FATTORE, @) Farrore pi MeRiTO (MEDi0) DI UN FIL~ FRO pr napa. E dato dalla media geome- trica: ae Q=]) OO dei due fattori di merito Q, ¢ Q, dei due circuiti accoppiati_componenti if filtro, In pratica, essendo & il coefficiente di accoppia- mento, si ha: 43 z e) FArrore DI MERITO DI UN TUBO TERMO- FLETTRONICO. E rappresentato dal prodotto: Gm» fra il coefficiente di amplificazione y del tubo in questione ¢ la conduttanza mutua Gm del medesimo; v. anche la voce FIGURA DI MERITO DI UN TUO TERMOELETTRONICO, ___F. pr pawernazioxe, Sinonimo di 1vTRAzr- FETTO; v, questa voce. ‘Tale espressione & perd poco felice e poco usata. F. pr Pexprta, In un condensatore ¢ in un induttore ideale la corrente in essi e la ten- sione ai loro terminali sono mutuamente in quadratura, essendo l’angolo di fase 2 = 90" Tl fattore di potenza cos ¢ sara quindi nullo e, di conseguenza, nulla ‘la potenza attiva. Nei condensatori ¢ negli induttori reali, 9 & leggermente inferiore a 90°, a causa delle re- sistenze e delle conduttanze di perditae delle, sia pure minime, reattanze opposte a quella principale, Langolo: 3 = 90° — si chiama angolo di perdita, mentre la gran- dezza: tgs = 28? sen @ chiamasi fattore di perdita, Poiché questo va- lore, data la piccolezza dell’ angolo 8, si iden- tifica quasi con il valore dell’angolo espresso in radianti, alcuni Autori non fanno distin- zione fra angolo e fattore di perdita. Ma v'é anche chi chiama addirittura ¢ fattore di per- dita » il fattore di potenza, in quanto il fat- tore di potenza aumenta man mano che le perdite aumentano. Nel caso dei condensatori, jL fattore di potenza é praticamente indipen- dente dalle dimensioni del condensatore ed & legato quasi esclusivamente alle proprieta del dielettrico. Di conseguenza, si parlera di fat- tore di potenza »e di « fattore di perdita » di quel determinato materiale isolante. Vi sono anche Autori che definiscono « fattore di per- dita » il prodotto fra il fattore di potenza ¢ la costante dielettrica relativa ¢; del dielettrico cui si fa riferimento e questa definizione, pud essere utile in relazione a quei materiali isolanti, la cui costante dielettrica varia in 564 FEDDERSEN modo non trascurabile al variare delle condi- zioni di funzionamento; v. anche le voci PER- DITE IN UNA BOBINA e PERDITE IN UN CON- DENSATORE, P. pi pormiza: , POTENZA EueTTRICA. iF. pt porgwza Di UN CONDENSATORE: v. PER- DITE IN UN CONDENSSTORE. | F. pr porenza DI UN DieLErreico, Poich® il fattore di potenza di un condensatore @ praticamente indipen- dente dalle dimensioni geometriche di que- sto, dipendendo solo dalle caratteristiche del dielettrico interposto fra le armature, esso viene attribuito al dielettrico e utilizzato per esprimerne le qualita; v. PERDITE IN UN CONDENSATORE, | F, DIFOTENZA DI UMA BOBINA: v. PERDITE IN UNA BOBINA. || F. pr Punta o Dr verte. Dato un fenomeno oscillatorio, chia~ masi fattore di punta del medesimo, il rap. porto fra il valore massimo e il valore effica- ce. Qualora l’andamento del fenomeno sia si- noidale, il valore del fattore di punta é y 2 F, pi RiEMprmexto © DI cosTIPAMENTO, Dato il nucleo di un trasformatore o di una bo- bina, chiamasi jattore di riempimento del medesimo il rapporto: Su baz, fra Ja sezione utile S, ¢ ia sezione effettiva Se. Il concetto di fattore di riempimento pud estendersi anche al rame F. pr smorzamento : v. DECREMENTO LOGA- RitMico. || F. pr sMORZAMENTO PER PERIODO: v, DECREMENTO LOGARITMICO, || F, DI VERTICE. Sinonimo di fattore di punta; v. PATTORE DI PUNTA 0 DI VERTICE, | F, pr vuoto: v. yuora- ‘TURA; VUOTO, FAURE, ACCUMULATORE — {elettroch- mica}. Eun accumulatore delfa categoria de gli accumulatori a elettrolita acido. E una diretta modificazione del classico accumula- tore Planté. Mentre in questo la materia attiva viene a formarsi in seguito al processo di formazione, nell'accumulatore Faure la materia viene appositamente preparata e de- posta stille piastre allorché I’accumulatore viene fabbricato. Sulle piastre positive oppor- tunamente foggiate a mo’ di griglia, viene compressa una pasta di minio (Pb,0,), men- tre sulle piastre negative, analogamente co- struite, trova posto una pasta di litargirio (P80). L’elettrolita &, come al solito, una so- luzione di acido solforico (H,SO,). FECHNER-WEBER, LEGGE PSICOFI- SIOLOGICA DI— [acustica]: v. acustica FISIOLOGICA, FEDDERSEN, SCINTILLA DI —-: v. scrs- TILLA DI FEDDERSEN 0 DISSOCIATA. FEDELTA’ FEDELTA’ FEDELTA. La caratteristica di una appa- recchiatura elettroacustica esprimente i’at- titudine che tale apparecchiatura possiede, di riprodurre all’uscita i segnali applicati al suo ingresso, senza distorsione, chiamasi fe- delta, Generalmente, essa viene tappresentata mediante la curva caratleristica di [edelté 0 semplicemente caratteristica di jedelta 0 curva di jedella, ottenuta riportando in un sistema di assi cartesiani ortogonali la {requerza all'ingresso in ascisse (se si tratta di radio- ricevitore ci si riferisce logicamente, alle fre- quenze di modulazione e non a quella della portante) e, in ordinate, il rapporto in de- cibel fra la componente della tensione di uscita di frequenza uguale a quella di in- gresso, e la componente a 400 Hz. Per i ra- dioricevitori, 1a portante e la percentuale di modulazione devono essere costanti. Secon- do la convenzione, 1a curva caratteristica di fedelta si ottiene togliendo il trasduttore elet- troacustico e il relativo trasformatore di uscita e sostituendo questo con una resistenza ohmica (indipendente quindi dalla frequenza) di valore uguale al carico ottimo, corrispon- dente alla potenza di uscita massima; «fe delta » significa quindi «assenza di distor- sione ». FF siccome la distorsione pud essere di ampiezza, di frequenza e di fase la fe- delta desiderata dovra essere raggiunta com- battendo le cause (v. DISTORSIONE) che pos- sono determinare variazioni nei. rapporti delle ampiezze, in corrispondenza delle varie frequenze da riprodurre e procurando che le armoniche presenti all'entrata vengano ripro- dotte, mantenendo costanti i rapporti fra ciascuna armonica e la fondamentale. E ne- cessario tenere presente che, in un processo elettroacustico, tutta la catena di apparec- chiature comprese fra il trasduttore elettro- acustico di partenza (per es. microfono) e it trasduttore elettroacustico di riproduzione (per es. altoparlante) é interessata alla ripro- duzione def suono e che, quindi, ciascun anello della catena deve dare il suo apporto positivo di fedelta, onde non pregiudicare 1a qualita di riproduzione. Anche l'ambiente in cui i suoni hanno origine e quello in cui ven- gono riprodotti, hanno importanza per quanto concemne 1a fedelta di riproduzione, per cui, detti ambienti, per una analisi pit accurata, devono essere considerati come gli anelli ini dale e terminale della catena (0. aCUSTICA aRcHITETroNIca). La catena, naturalmente, pad comprendere, come nella maggior parte dei casi che interessano il radiotecnico av- viene, pure ponti radioelettrici o anche pro- cessi di registrazione che separano, nel tempo, i processo di riproduzione da quello di ese- cuzione. Non @ escluso che due pitt anelli della catena, introducano distorsioni contra- rie che, elidendosi reciprocamente, determi- nino una riproduzione fedele: anzi, talvolta, si creano volutamente cause di distorsione capaci di determinare un effetto distorcente uguale e contrario a quello introdotto xon volutamente, in un altro punto della catena. Si tenga perd presente che, I’unico tipo di di- storsione che pud essere praticamente elimi- nato con un processo di compensazione é la distorsione di ampiezza. Sono nemici della buona fedelta di riproduzione di un segnale radiofonico, la distanza del ricevitore dal tra- smettitore (EVANESCENZA SELETTIVA), un lungo collegamento telefonico in cavo fra trasmettitore e punto in ci la esecuzione ha Iuogo (ristretta banda passante del cavo) € questo, ammettendo buona la tecnica usata in trasmissione, sia negli anelli elettroacustici (AF) sia in quelli radioelettrici (RF), Conse- guentemente, pur ammettendo ottima la tec- nica secondo 1a quale avvengono trasmissione e ricezione, si pud fare assegnamento su wna buona fedelta, solamente se la stazione rice- vente @ vicina (onde dirette) e se il program- ma viene generato direttamente negli studi della stessa 0 riprodotto da registrazioni ef- jettuate secondo sistemi a larga banda. Il problema che sorge dalla distorsione intro- dotta dai cavi di collegamento (v. cavo), tro- va la sua soluzione nell’impiego di cavi a elementi coassiali (v. CAVO A ELEMENT COAS- SIAL1). Poiché la larghezza del canate di un segnale RF modulato, affinché la riproduzio- ne sia particolarmente fedele, deve avere un certo valore e siccome, per le onde medie, detto valore & percentualmente assai alto (v. BANDE LATERALI DI MODULAZIONE), nei con- fronti della frequenza della portante, l'alta fedelta é ottenibile solamente con trasmetti- tori a onde metriche modulate di frequenza, sistema questo che consente anche di rag- giungere la quasi completa eliminazione dei Parassiti [v, MOpULAZIONE, c), 5)]. Natural- mente @ necessario che il collegamento elet- troacustico fra trasduttore di partenza e trasmettitore sia in grado di consentire il tra- sferimento ad ampia banda del segnale mo- dulante, onde non annullare i vantaggi otte- nibili mediante il sistema di trasmissione, nella sezione RF dell'impianto. 11 radiorice- vitore, affinche la fedelta non venga compro- messa all’atto della ricezione, deve essere a larga banda, ossia, in sostanza, deve essere poco selettivo. Con la lieve distanza fra canale ecanale, nella gamma delle onde medie, ¢ im- possibile pensare a un radioricevitore per tali onde, a larga banda passante, a meno di non utilizzare un radioricevitore per stazioni locali poco sensibile e poco selettivo (con una ampiezza di banda passante di almeno 25 kHz € responso uniforme alle frequenze di modu- 565, FEDELTA’ Jazione comprese fra 35 Hz ¢ 13.000 Hz) e di avere la possibilita di ascoltaré una stazione locale non funzionante in relé. Ma bisogna perd concludere che, solamente la ricezione dionde metriche modulate di frequenza, co- me gia abbiamo detto, é in grado di consen- tire wn ascolto particolarmente fedele. Per quanto concerne la riproduzione dei suoni re- gistrati, ricordiamo che oggi, con le registra- zioni a microsolco, si possono ottenere delle larghezze di banda da 40 Hz a 10.000 Hz (v. REGISTRAZIONE € RIPRODUZIONS DEI SUONI), oltre a un basso livello del fruscio e ad as- senza quasi totale degli altri tipi di distor- sione, I dischi e le punte devono essere nuovi e il fonorilevatore leggero (x0 g per i dischia microsolco e non pitt di 25 g per i dischi nor- mali). I fonorilevatori devono essere privi di frequenze proprie di risonanza e devono essere lineari al variare della frequenza e dell’ampiezza del suono riprodotto. E se, all’atto della registrazione, sono state se- guite determinate leggi convenzionali, le- gate allo «standard» di registrazione, @ necessario che, all’atto della riproduzione, si utilizzi un dispositivo equalizzatore legato alle caratteristiche del fonorilevatore utiliz~ zato e allo standard di registrazione adot- tato. Per esempio, i fonorilevatori elettro- magnetici sono caratterizzati da impedenza che aumenta all’aumentare della frequenza (a causa della reattanza della bobinetta). Occor- tera quindi equalizzare (v. RQUALIZZATORE, crctir0 —) mediante un circuito che, atte~ nuando le basse frequenze ripristini la lineari- ta, a meno che, all'atto della registrazione, non si sia proceduto utilizzando un circuito analogo, in modo da correggere il difetto con wn efietto contratio e uguale, Non sara allora piit necessaria l'equalizzazione all’atto della riproduzione. Per quanto concerne la fedelta degli amplificatori, rimandiamo alle voci ALTOPARLANTE, a), 2); AMPLIFICATORE A DOPPIO CANALE; CONTROREAZIONE; REGOLA- TORE MANUALE DI ONO; REGOLAZIONE AUTOMATICA DEL TONO. || CURVA CARATTERI- SMICA DI —: v. sopra alla voce FEDELTA. FEEDER. Vocabolo anglosassone che si- gnifica alimentatore. Viene impiegato per indi- Care la LINEA DI ALIMENTAZIONE DI UN AEREO RADIOTRASMETTENTE, voce cui rimandiamo, FEET: v. preve. FELTRO (chimica ind,]. Panno di spessore piuttosto elevato e uniforme, ottenuto con processi tecnologici particolari, per pressatura dilanae peli di alcuni animali, a temperatura elevata € con l'aggiunta di sostanze saldanti. Il feltro ha interesse nel campo dell’acustica 566 FERRO architettonica, specialmente nella costruzione di auditori, Presenta le caratteristiche ripor- tate nelle TABELLE I e II. ‘TADELLA I - CORFFICIENTH APPARENTE, DI ASSORBIMENTO ACUSTICO DEY, FELTKO ALLA FREQUENZA DI 522 Hz, Spessore 10 mmm . 0,15 +030 Spessore 40 mm ....... 0,50 + 0,60 ‘Pawenta U1 - Comvnicrents Dr RIDUZIO: ACUSTICA DEL FEETRO 129 He | 0,30 260 Hz | 025 Speseore 15 mm (522 He 0,25 / 1035 Hz | 025 2009 Hz | 020 129 He | Ob 250 Hz | 0.10 Spessore 30 mu 522 Hz | 0.09 1 f= 1035 He | 007 / = 2060 Bx | 0.06 fem. Abbreviazione di rorzs ELETTROMO- ‘TRICE; ¥, questa voce. FENOLFTALEINA, CARTA ALLA trochimica]: v, CERCAPOLI. {elet- FENOLO [chimica]. Composto organico, co- nosciuto anche con il nome di acide fenico (C,H,OH), viene ricavato dai fenoli greggi se- parati dagli olii medi di catrame, contenenti fenolo, cresoli e omologhi, Il fenolo viene purificato per successive rettificazioni e im- piegato nell’industria degli isolanti (fenopla- sti); v, anche BACHELITE, Nella Tapetia TIT sono riportate le caratteristiche fisiche del fe- nolo e di aleuni suoi derivati tecnologic: FERNICO [metallurgia]. Lega di ferro, co- alto e nichel, chiamata anche ferronichel Dumet presentante coefficiente di dilatazione basso e assai_vicino a quello del vetro, per cui viene impiegata nella tecnica costruttiva dei tubi elettronici, Pud essere facilmente sal- data al vetro sodico. Il contenuto di nichel si aggira sul 40%. FERRARIS, CAMPO — : GNETICO ROTANTE. FERRO [chimica, mctallurgia]. Fra gli ele- menti presenti nella crosta terrestre il ferro (Fe) @ in percentuale il quarto, essendo pre- ceduto soltanto da ossigeno, silicio e allu- v. CAMPO MA- FERRO FERRO TAMELLA TIT - CARATTHRISTICHE FISICHE DEL FENOLO # DI ALCUI Svor DERIVATT Tee NorocIcr, 2 i : sla? B 2 Be a4) a: 7 fe | ch | oii | 24a a 28 ae q92°[ 243 E i Ge |e a ea Peso spceifico [g/cm] 19 1,35 1,35 1,38 ‘Temperatura di solidificazione e fusione a resstone ordinaria {°C} ...... -| at i . = - Cocfficiente di dilatazione termica lineare, valore medio vet | 28H — | 40-10% | 30-10% | 20-108 Resistivitt elettrica di volume a 20 °C [MQ emtjem) ........ stot | 108 So ~ Costante dielettrice relativa (er = ¢/¢0) 5 53 55 56 ‘Angolo di ( alla frequenza di 60 He 200 250 800 600 500 goo di \ site frequenca di I kit2 | — 140 600 500 500 im io gag / alla fequenza di 1 MHz | 100 i 350 350 ‘i ‘ad { olla froquenza di 100 MHz! — 100 120 300 = = itd dielettrica [kV/em] ceo | 200 100 100 +200 | 250-500 minio, Malgrado questa sua grande diffusione, il ferro si trova solo raramente allo stato li- bero 0 «nativo » e quasi esclusivamente in metcoriti (sideriti), dove si trova associato al nichelio ¢ ad altri metalli: si conoscono solo piccolissimi giacimenti terrestri di ferro na- tivo in Groenlandia. T minerali pitt impor- tanti per la metallurgia del ferro 0 siderurgia sono in ordine: l'ematite, la limonite, la ma- gnetite ¢ la siderite. Pure utilizzata é la pirite. Il prodotto ottenuto dal noto processo degli alti forni e che si raccoglie allo stato fuso alla base degli stessi, non 2 puto, esso costituisce la ghisa; questa contiene sempre considerevoli quantita di carbonio (dal 2,5 al 5%) ¢ inoltre altri elementi quali il manganese, il silicio, lo zolfo e il fosforo. I vari ferri e acciai che si usano nella pratica, si ottengono dalla ghisa per sticcessiva affinazione mediante processi industriali sti quali non 2 il caso di soffer- marci. La distinzione tra ferro e acciaio era fatta una volta in base al tenore di carbonio presente nella lega, chiamandosi ferro dolce il materiale povero di questo elemento, al mas- simo fino allo 0,35%, € acciaio il materiale contenente carbonio in percentuali superiori. Oggi la prima denominazione tende a essere sostituita con la dizione acciaio dolce. Tl ferro chimicamente puro si pud ottenere riducendo gli ossidi in polvere in corrente di idrogeno o, per elettrolisi, a caldo da soluzioni di cloru- 100 di solfato ferroso. Questo ferro elettrolitico presenta una bassissima isteresi magnetica ed @ percid adatto per la formazione di nuclei di clettromagneti ¢ di macchine elettriche, per quanto sia oggi quasi completamente sosti- tuito da ferro ridotto mediante silicio (v. FERRO SILICIO). Ferro chimicamente puro si ottiene oggi anche dal fetrocarbonile. Le prin- cipali proprieta fisiche del ferro sono riportate in Tapers IV. Del ferro esistono tre modifi- cazioni: il ferro a, il ferto g, il ferro 8. Le for- me a e 8 hanno struttura cubica a corpo cen- trato; il ferro @ ha reticolo cristallino, corri- spondente a una struttura a facce centrate. Il ferro « & stabile al di sotto di 906 °C, il ferro g, tra questa temperatura e r4or °C: il ferro 3, oltre r4or °C. Nel fero a i fenomeni magnetici sono assai rilevanti, per esso la per- meabilita ha un valore assai pitt elevato che per le altre forme (permeabilita relativa ini- ziale, con forza magnetica di campo inferiore a 0,0r Asp/em, jizo = 300; permeabilita rela- tiva massima frmar = 10.000). Il ferro a & Jerromagnetico (ve MATERIAL waGNEETIC, B)}, come il cobalto, il nichel, il gadolinio e al- cune leghe speciali. Le trasformazioni del fer- ro da una modificazione a un'altra, scno ac- compagnate da variazioni notevoli di proprie- +a magnetiche. Il ferro a scaldato oltre 769 °C (punto di Curie) perde completamente fe pro- prietd ferromagnetiche pur non modificando, contrariamente a quanto si ritenne fino a non molto tempo fa, la propria struttura cristal- lina, Si era infatti supposto che alla tem- 567 FERRO FERRO ‘TaMMLA IV - CARATTERISTICHE FISICHE DEI, FERRO ELETTROLITICO ¥ DEL CONDUTTORE DI FERRO ZINCATO PER LINEE HLETTRICHE K TELEGRAFICHE, ferro ferro in elettrolitieo | conduttori Peso atomico : 55,84 - ‘Numero atomico = 26 = Peso specitico Ig/em*) 7,86 7,85 \E20e dsc. | Clot Calore specifico medio [Cal/kg °C)... eee foes cl | eo tra 0 1100 °C... | 0.164 aes = aa “Temperatura di fusione ¢ solidificazione a pressione ordinaria [°C] 1528 | 1350-1450 “Temperatura di ebollizione a pressione ordinaria [°C] 20 «| Coefliciente di dilatazione termiica lineare, valore medio tra 0 100°C | 12-10* | 12,5 -20* Condzttivita termica a temperatura ordinaria [Cal/hm °C) ... wee 16 = Carico di rottura (kg/mm?) ... Secon 34 35540 Module di clasticitd (kg/mm?) = 18.000 Conduttivita elettriea a 20 °C [MS)m] o (m/Q mm*] 10.20 | 8.34 Conduttivita elettrica rispetto al rame campione internazionale in % 17,62 4a Resistivita elettrica a 200C (uQm] 0 [Q mmjm) .. 978-107 | 12-10 Coefliciente di temperatura della resistenza ... 6-108 5-103 Lavoro di estrazion> [Val BTA 77 = peratura di 769 °C il ferro a si trasformasse in un ferro 8, con reticolo cristallino cor- rispondente a'una struttura cubica a face centrate e con proprieta paramagnetiche. La magnetizzazione assunta dal ferro x é tem- poranea, a causa della bassissima isteresi ma- gnetica, La presenza di altri elementi provoca un ampliamento del ciclo di isteresi: caso pico ’acciaio che assume una magnetizzazio- ne permanente. Il ferro dolce, raramente il ferro elettrolitico ben piit costoso, viene im- piegato per la fabbricazione di magneti tem- poranei, di armature per relé, ecc. Il ferro viene pure impiegato per la fabbricazione di conduttori elettrici destinati a linee elettriche secondarie e a linee telefoniche. I conduttori di ferro, a causa della facile alterabilita dello stesso in presenza di aria umida e di anidri- de carbonica, devono essere zincati (v. anche Je voci accraro e Guisa). || AccumuLatoRE A —-mioHEL. E detto anche, dal nome del suo inventore, accumulatore Edison 0 accumulatore leggero, F; un accumulator a elettrolita al- calino; v. ACCUMULATORE, a), 3). | CRLLULA FOTOGENERATRICE A — SELENIO. E! una cellula 568 fotogeneratrice a strato di sbarramento, i cui componenti sono il ferro ¢ ill selenio. In cor- rispondenza di illuminamenti molto elevati, fornisce una tensione di circa un decimo di volt; 2. CELLULA FOTOGENERATRICE. | F. caR- BONILE: v. NUCIEO MAGNETICO DI FERRO POLVERIZZATO, || F. NICHEL DUMET: ¥. FERNI- CO. || F. POLveRizzat0: v. NUCIEO MAGNETICO DI FERRO POTVERIZZATO. || F. sttzoto [metal lurgia). Lega impiegata nella fabbricazione dilamiere, destinate alla preparazione di nu- clei magnetici di macchine elettriche a corren- te alternata, Aggiungendo al ferro il silicio, le proprieti. magnetiche restano pratica~ mente invariate, mentre aumenta la resi- stivita e quindi le correnti parasite di Fou- cault (legge di Ohm) diminuiscono di in- tensita. | F. zincaro [metallurgia]. Si impiega filo di ferro zincato, per tendere linee elettri- che, essendo basso il costo ed elevata la resi- stenza meccanica alla trazione. L’impiego & perd limitato a linee telegrafiche e telefoni- che. || RIveLaTorE 4 — szLeio. §) rappresen- tato in figura. ‘Tra due lamine di piombo 2 compressa una piccola lastra di ferro, sulla quale @ deposto uno strato di selenio grigio, Lo strato rivelatore & rappresentato dal con- tatto delle due super- fici selenio-piombo. In figura @ indicato il sen- so preferito dalla cor- sente. |) STABILIZZATORE DI CORRENTE A — IDRO- GENO: v, STABILIZZAZ10- NE DELLA TENSIONE, FERROCART: v. NUCLEO MAGNETICO DI FERRO POLVERIZZATO. FERROLITE[chimica ind,]. Materiale ferro- magnetico per nuclei RF, costituito da polve- re di ferro in sospensione in dielettrico solido. FERROMAGNETICI, CORPI —; FER- ROMAGNETISMO : v. MATERIAL MAGNETI- cr, b). FERY-OXAIR, PILA — v, PIL. FESSENDEN. | Emertrors — [acustica]: ¥. ACUSTICA SUBACQUEA, b). | RICEZIONE SI- STEMA — : U. ETERODINA, RICEZIONE A — FESSURA DI CADY. Si consideri 1a 1a- mina di quarzo Q collegata in parallelo al Grevito osuilatono £ C (fg. 1) Ta corrispon- Fe? Sse Rivelatore a ferr ‘selene. {elettrochimica) Fic. 1 - Lamina di quar- 29. plezoelettrico dispo- Sta “in” paralielo ‘aun ‘eireuite oselllatorio. Fre. 2 - Fessura ai Cady, denza della pulsazione di risonanza «, della lamina, la curva di equazione: T=i(o), presenta la «fessura » H (fig. 2), dovuta al- T'assorbimento della lamina (a risonanza in serie). La H @ nota sotto il nome di fessura di Cady, Tapenta V - FIBR\ FEUSSNER, DISPOSIZIONE DI —. Le cassette a decadi di resistori campione con contatti a spine, sono spesso costruite secon- do il dispositivo di Feussner che consente di risparmiare spazio e materiale, I valori unitari da 0a q sono ottenuti mediante cinque soli resistori dei quali quattro uguali tra di loro e unitari, secondo lo schema di figura. Disposizione i Feussner. FI. Abbreviazione di jrequenza intermedia, FIBERGLAS [chimica industriale]. Vetro filato e tessuto. E costituito da fibre sottilis- sime, lunghe a piacere. Ti un ottimo materiale isolante che resiste all’umidita e agli agenti chimici.. I, termicamente assai resistente ¢ presenta pure ottime qualita’ meccaniche. FIBRA [chimica ind.]. 1 cellulosa pura trasformata in sostanza amiloide, per immer- sione in soluzione al 75% di cloruro di zinco a temperatura Vatlabile’ con it tipo di pro. dotto che si vuol ottenere. Dopo spremitura per compressione, i fogli vengono lavati per eliminare tutto il cloruro di zinco. I! lavaggio si compie sistematicamente, prima mediante soluzione sempre pitt diluita di cloruro di zinco, poi con acqua pura. Dopo successiva spremitura e calandratura a caldo, i fogli multipli vengono compressi perché assumano le forme volute € spesso, oltre a essere colo- rati, vengono trattati con soluzioni di feno- plasti o aminoplasti e impregnati. La fibra cosi ottenuta pud essere lavorata. Da blocchi opportunamente sagomati, se ne possono ri- cavare parti isolanti per macchine elettriche, ingranaggi silenziosi, guarnizioni varie, ecc. Le principali caratteristiche fisiche della fibra sono riportate nella Tapenta V. CARATTERISTICHE FISICHE DELLA PIBRA ROSSA, Resistivita elettrica di volume a 20° C (MQ emtjem| Resistivita elettriea superfciale » 20°C (M0 em/em) .. | PBIGiES Fastin £026 { umidita relativa 50% .. (er = eleo) Rigiditd dielettrica (kVjom FIGLIA FIGLIA: v. stNCRONIZZAZIONE DI RADIO- ‘TRASMETTITORI SUL, MEDFSIMO CANALE. * FIGURA DI MERITO DI UN TUBO TER- MOELETTRONICO. Con questa denomina- zione la letteratura tecnica americana indica il rapporto tra la mutuaconduttanza di un tubo e la somma delle relative capacita di entrata e di uscita, Tale rapporto, che costi- tuisce un comodo e rapido mezzo di confronto, acquista particolare importanza negli amplifi- catori a larga banda passante, per applica- zioni televisive, nei quali sono necessari tubi ad alta mutuaconduttanza e quindi, inevita- bilmente ad alta capacita d’entrata. La TA- BELLA VI riporta la figura di merito di alcuni tubi di produzione europea e americana. ‘TapETLA VI. - FIGURA PI MERITO DI ALCUNS TUBI, Figura ‘Tipo ditubo) di auetito Figura Tipo di tubo | di merito 420 385 360 420 234 290 400 300 560 200 45 8C5 65 120 300 BESO 6AB7/1853 6ACT/1852 BAB 954 956 1231 4232, 1851 4672 4673 orsc | 95 230 955 6AGT 6Lb 6V6 6y6G 251.6 807 BESO 4696 320 231 178 250 315, 315, tetrodi a fase tletiranin 820 700 tub a FIGURE DI LISSAJOUS : »v. Lissasous, FIGURE DI — FILAMENTO. F il conduttore metallico, contenuto in una ampolla di vetro nella quale si 2 fatto il yuoto o é stato introdotto un opportuno gas 0 vapore rarefatto, a seconda dei casi, destinato a divenire incandescente allorché’ una corrente lo percorre, con il fine di sfruttare Venergia luminosa’ da questo emessa, se si tratta di una lampada, oppure di ottenere emissione elettronica, se si tratta di un tubo termoelettronico; v. per il primo caso la voce LAMPADA ELETTRICA e, per il se- condo, la voce CaTopo, a), 1). iF. & Consumo Riporto. Cosi chiamansi i filamenti rivestiti di ossidi, in quanto emettono abbondante- mente elettroni.anche in cortispondenza di basse temperature, ossia di relativamente de- boli correnti di accensione; v. CATODO, a), 1). FILETTI DI CORRENTE [fisica]. Sono le linee di fitsso di un CAMPO DI CORRENTE (v.). 570 FILO FILI DI GUARDIA. In clettrotecnica si usa disporre sopra e talvolta anche parallela~ mente alle linee ad AT, per proteggerle dalle sovratensioni di origine atmosierica, wio 0 pit conduttori, collegati metallicamente a terra, detti fli di guardia. In radiotecnica, si usano fili di guardia nelle linee per il trasporto dell’energia a RF, essendo l’energia affidata a un conduttore costituente l'asse di un si- stema plurifilare a simmetria raggiata. I fili esterni, tutti collegati al snolo, sono fili di guardia. I fili di guardia, in sostanza, costi- tuiscono uno schermo elettrostatico. FILM PARLATO e SONORO [cletiroacusti- ca]: U. REGISTRAZIONE € RIPRODUZIONE DEI stint, d). FILO, || Aurznomerno a — carpo : v, AM PEROMETRO, b) 1), || AMPEROMETRO A — DTLA- TABILE: V. AMPEROMETRO, b), 1). [| ANTENNA A INCLINATO : U. BEVERAGE, ANTENNA —. [| F. urz: v. uz, rio —, | F. macrenco, 7 iI filo costituito di materiale ferromagnetico, utilizzato nei registratori magnetofonicidetti appunto @ filo; v. REGISTRAZIONE: € RIPRODU- ZIONE DEI SUONT, c). | ¥. SEUTRO [eletirolecnt- ca]: v, SISTEMT POLIFASE, F. rer avvovemmenms, Per eseguire avyol- gimenti si utilizzano in radiotecnica condut- tori filiformi di rame a sezione circolare o set- tangolare (in tal caso il filo prende il nome di piattina), raramente a sezione quadrata, Sono sovente utilizzati anche conduttori muitipli (trecciole per RF 0 filo lita) composti da pitt fili singoli isolati, cordati assieme ¢ condut tori cavi di rame o di alluminio. I fli utilizzati per avvolgimenti destinati a esser percossi da correnti a RF sono spesso argentati, 1,'iso- lamento dei conduttori, quando cid sia neces- sario, pud consistere in uno strato sottilissimo di smaito isolante la cui composizione é tale da garantire, oltre al perfetto isolamento, anche ottima stabilita meccanica e termica, oppure pud essere ottenuto mediante I'av- volgimento di uno o due strati di sea o cotone. I rivestimenti di seta e cotone ven- gono tealizzati avvolgendo sul conduttore, spira contro spira, uno o due strati_com- posti da pit fli affiancati. I sensi di tali avvolgimenti sono contrari nei due strati. Si fabbricano anche conduttori smaltati a venti in piit una copertura di seta o di cotone. In commercio si trova pure filo per avvol; menti fabbricato anziché in rame, in allu nio, oppure impiegando leghe a’ resistivita relativamente alta, ad esempio, costantana. Nella Taprita VII é riportato ‘il numero di spire per centimetro lineare di avvolgimen- to, a Seconda della sezione circolare dei con- duttore nudo e della copertura, I dati ripor- FILO FILO TAMELLA VIL, ~ DATI PER 11, DIMENSIONAMENTO PEGLE AVWOLGIMENT, Spire per centimetro di lunghezza | Spize per centimetro quadrato {avvolgimenti a unico strato) menti compatti) . . i a : p/8 (8 P)E |e Ja aa falas | Ee 58 ae| ag il Eel de Ea) H ail ie | Hy ed 7 gia da|s Gif a [a°|i ae |e a ae) 8 ja ]2 {| | CCDC. c 0.00049 = - 0,070 7 2 0.00125 7 = | 0.00196 : = || 0,06 | 0.00282 - 7 0,07 | 0.00385 - =) 0,08. | 0.00503 | 106 — 88 os 7 = .09 | 0,00686 | 96 — | 80 62 — — - \ 0,10 | 0,00785 | 86 50 74 ty 5) BL 2.500 0,11 | 0,00950 | 79 47, 69 | 55 47 30 2.200 oz |ooust| 72 45 Gf 53 45 | 29 1900 0.13 | 0.01328] 66 42 | 60 | 51 /42 | 28 1700 4 | 0.01539] 61 40 56 48 40 | 27 1.600 015 | 0.01767] 56 38 54 | 46 38 | 26 1.400 0.18 | 0.02545] 49 Bj 46 49 34 | 24 1.200 5 0.20 |oals | 44 a2 | 42/37/32 | 23 1,000 0,22 | 0,0380 | 41 29,5 38 35 (29 | 21 820 0,25 | 0,0490 | 35 | 27] 33/31/27 | 19 800 28 | 0,066 | 32 | 29 | 24,5 31 29 '24 | 18, 500 0.0707 | 30 | 27 215 29 27 2 | 173 470 0.0962 | 26 | 24 196 25 24 19,5| 16,7 420 01257 | 23) 21 1s | 22 21 18 | 15, 380 0.1590 | 20 18 16 | 19 18 16 | 14.3 290] 380 | 200 | 0,45 0.1963 | 18) 16 15 17 | 16 14.8| 13.3 220 290 | 175 | 0.50 0.60 |o2827 | 15) 13) 13 14 | 48 128/ 1 200) 200 | 140 | 0:60 0.70 Jo3sds | 12.5 11 | 11 12. 11 108) 10 150 160} 110 | 0,70 0,80 |0,5028 | 10,5 10° 10 | 102/10 9.8] 8,7 120] 120| 90 | 0,80 0,90 | 0.6362 | 9.5 92 9 93 9 88] 7a 9) 90! 75 | 0,90 100 |o.7s54 | 86 82 3 84 8 76) 73 75| 75, 60 | 1.00 120 | 1,130 | 74 68 66 7.3 66) 65| 6,3 55) 55 50 | 1,20 150 |17e7 | 5.7 54 53 56 53| 52) 5 35/35 35 | 1.50 180 |2s | 49 46 45 48 4542 4 20, 20 20) 1,80 zoo [3142 | aaj a) 4) 42] 4) 38) 3.6 = = | 2/00 2,50 |4909 | 3.5 33 32 34 32) 31 3 = = = }2'50 300 [7,069 | 30 28 27 29 27/25 Bal — — = | = {300 400 ]12,57 | 22 21 2'| 22l 2° v9 rel ~ | 4.00 500 |19%63 | 1s 17! 16 18) Lei 5 val — - = = |800 tati si riferiscono ad avvolgimenti a un solo strato eseguiti a macchina, Nel caso di avvol- gimenti a mano, conviene diminuire il numero di spire in ragione del 10% circa, Nella stessa tabella anche riportato il numero di spire per centimetro quadrato nel caso di avvolgi- menti compatti, Servendosene, si tenga conto degli spazi destinati a isolamenti supplemen- tari, ad esempio tra strato e strato, I condut- tori isolati mediante un solo strato, vuoi di smalto, seta o cotone, sono sconsigliabili per Yesecuzione manuale di avvolgimenti. La co- Pertura con smalto, veramente buona per av- volgimenti eseguiti'a macchina, rischia di es- sere rovinata all’atto dell’avvolgimento mz nuale, con conseguenti pericoli di cortoci cuiti tra spire. Consigliabili i conduttori co: perti con smalto e uno strato di seta 0 co- tone, i primi particolarmente per piccoli tra- sformatori. I diametri o calibri dei fili per a1 volgimenti sono dati usualmente in millimetri, oppure in decimio centesimi di millimetro, sia con indicazione decimale, sia frazionaria. Se Vindicazione frazionaria viene eliminata, scti- vendo, ad esempio, 12 per indicare 12/10 ossia, 1,2 mm, si ottiene una scala arbitrarie di ca- libri, usata in taluni Paesi europei, che pren- de il nome di scala metrica (la Metric Wire 7 FILO FILO ‘TaweLta VIII. - CONFRONTO FRA I VARI «STANDARDS » RELATIVE AI FILL DI AVVOLGIMENTO. Z pul : | 322,) 37 : gate aaa ac & s e z a ze i é z peea| dy a “8 a Sage aa 7/0 ) 12.45 12.700 = 12.5 60 — 11.785 - 1.9 5/0 10.970, _ m1 470 10.159 a 10.6 3/0 9.448 a 9.53 2/0 8.839 = 8.73 0 8.229 = 7.94 1 7.620 5.76 Tt 2 7,010 5.54 6.73 3 6.400 5.37 6.35. 4 sisoo | 525 | 505 5 5.384 5.18 5.55, 8 . 4.876 5.10 5.16 7 4. 4.470 5.06 4.76 8 4. 4.064 5.00 4.36 9 3. 3.657 4.93 3.96 10 3. 3.251 £85, 3.565 aa 3 2.946 4.77 3.18 12 2. 2.641 4.70 2.78 13 2. 2.336 4.62 2.38 i 2 2.032 4.57 1,985, 15 1. 1.828 4.52 1.785. 16 1 1.625 4.44 1,59 vw 2 1,421 4.36 1.43 18 at 1,218 4.27 1.27 19 1 1.016, 4.16 1 20 914 4.09 953 21 siz | 3.80 83 22 7 3.94 794 23 609 3.89 74 Ped 558 3.84 635 25 cor | 3.76 555 26 457 3.71 ATE 27 416 3.64 436 28 376 3.53 396 29 345, 3.41 3565, 30 B15 3.23 318, 3) 204 3.05 278 32 274 2.92 258 33, 254 2.84 238 3 333 | 2.79 38 35 ‘na | 2it “Toss 36 i | 260 Tiss 37 172 2.62 1685, 38 152 2.56 159 39 132 2.51 - 40 .122 2.46 fee 4 i 7 2 “02 = = 43 . 44 08st = 45 on - 46 061 _ 47 051 = 48 O41 — 49 30 . 50 025, = 372 FILO Gauge degli Americani) e nella quale ciascun numero @ dieci volte pitt grande del diametro del filo espresso in millimetri. Nei Paesi an glosassoni invece, i conduttori per avvolgi menti, aventi diametro inferiore a 1/2 pollice (12,70 mm) sono classificati in base a scale arbitrarie di calibri, completamente svinco- late dal sistema metrico decimale, dette gau- ges. Sfortunatamente diversi sono i sistemi standard attualmente usati nei Paesi di lingua inglese, cosicché una loro classificazione si presenta abbastanza complessa. In America de] Nord il principale sistema impiegato & YAmerican Wire Gauge (A.W.G.) conosciuto anche sotto la sigla di B. & S. giacché esso si difiuse fin dal 1857 per opera di J. R. Brown, uno dei fondatori della Brown & Sharpe Ma- nufacturing Co. E comunemente utilizzato negli U.S.A. per conduttori di rame, alluminio ¢ leghe resistive impiegati nei trasformatori di alimentazione e di uscita e negli avvolgimenti ricorrenti in radiotecnica quanto in telefonia, Il Birmingham {o Stubs’ Iron) Wire Gauge (B.W.G) é usato sia in America, sia in In- ghilterra particolarmente per designare il dia- metro dei conduttori utilizzati nelle apparec- chiature telefoniche. Non deve essere confuso con il Stubs’ Steel Wire Gauge (v. TABELLA VIII) impiegato per indicare le sezioni dei fili di acciaio. Tl Washburn & Moen, Roebling 0 American Steel & Wire Co. Gauge, conosciuto nei vari Paesi del mondo sotto uno dei tre nomi riportati @ comunemente usato negli U.S.A. per fili di acciaio 0 ferro. E frequen- temente abbreviato (sebbene erroneamente) S.W.G., talvolta pet non creare confusione con lo English Standard Wire Gauge lo si ab- brevia anche s#l.W.G. oppure 4.W.G. Il si- stema maggiormente diffuso in Gran Breta- gna & lo English o British o Imperial Stan- dard Wire Gauge abbreviato con le sigle S.W.G. 0 BS.W.G., creato a modifica del preesistente Birmingham Wire Gauge ¢ usato indifferentemente nei pitt svariati campi della tecnica. Altri due tipi di calibri, raramente usati, il Stubs’ Steel Wire Gauge e lo U.S. Standard Gauge for Sheet and Plate Iron and Steel, sono riportati nella tabella compara- tiva, Nelle tavole comparative originali le mi- sure sono solitamente riportate in decimi di pollice o in mills (millesimi di pollice). Pu essere interessante esaminare, se non altro per soddisfare una legittima curiosita del Let- tore, st quali principi siano fondate queste scale di calibri apparentemente del tutto ar- bitrarie. 1’American Wire Gauge ad esempi fissa i diametri dei calibri 4/0 e 36 rispettiva- mente in 0,460 e 0,005 pollici, per definizion e dispone gli altri 38 calibri compresi tra il 4/0 e if 36 in progressione geometrica, per cui i diametri di due fili, i cui calibri siano im- : FILO. mediatamente successivi, si trovano nel rap- porto: 46 39) ) 0,005 Il fatto che I'American Were Gauge sia ba- sato su una legge matematica ben definita, fa si che esistano delle facili relazioni mne moniche che legano le proprieta fisiche dei conduttori di vario calibro. Ad esempio, poi- ché le sezioni di due fili, i cui calibri siano im- mediatamente successivi, stanno nel rapporto: 1,122932" © 1,25, oa = xx22932. segue: a) un aumento di una unitd nel numero del calibro, provoca una diminuzione della sezio- nee della massa (riferita all’unita di lunghez- za) e un aumento della resistenza di circa il 25%: b) un aumento di tre unita, un aumento della resistenza e una diminuzione della se- zione e della massa di circa il 100%; ©) un aumento di dieci wnita, una diminu- zione della sezione e della massa e un aumen- to della resistenza di circa dieci volte; d) il diametro raddoppia 0 dimezza all’in- circa ogni sei calibri. F, rer couuzcamentt, Cosi chiamasi il filo conduttore che si impiega nei montaggi elet- trici, radioelettrici ed elettroacustici in ge- nere. II filo per collegamenti pud essere rigido 0 flessibile; il filo rigido, a sua volta, pud essere ricoperto da isolante oppure no. La scelta di uno 0 di un altro tipo di filo, dipende da ne- cessita elettriche ¢ da necessit’ costruttive del montaggio. In linea generale, per appa- recchiature in cui siano in gioco frequenze molto elevate e in cireuiti in cui squilibri anche piccoli nelle mutue capacita dei con- duttor, siano assolutamente da evitare, é con- sigliabile impiegare filo rigido. La scelta tra filo isolato e filo nudo, dipende esclusivamente dalla disposizione del montaggio o da altre necessita a questo inerenti. I inutile dire che in montaggi ristretti & da escludersi l'impiego di filo nudo. I vari tipi di filo di collegamento sono di rame, eventualmente stagnato 9 ar- gentato, I fili rigidi sono massicei e la loro sezione @ circolare, quadrata o rettangolare, In quest’ultimo caso, se la differenza tra lati maggiori ¢ lati minori del rettangolo sezione é rifevante, il filo prende il nome di piattina. T fili flessibili sono invece costituiti da una treccia di fili di rame avvolti a spirale a lento asso. I rivestimenti isolanti constano general- mente di un unico strato di gomma di circa mezzo millimetro di spessore, oppure di un rivestimento assai sottile di gomma, ricoperto da una calza intessuta di cotone, imbevuta 573

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