Sei sulla pagina 1di 2

Sono il Warhol delle risaie

Ispirata al Futurismo larte di Marco Lodola pu dividere i giudizi: ma di sicuro inconfondibile

Nel poco noto e sottovalutato manifesto futurista Pesi, misura e prezzo del genio artistico del 1914,
Settimelli e Corradini affermano senza mezzi termini che lartista romantico finito. Anticipando i
tempi moderni, i futuristi sostengono che le invenzioni del genio devono essere comparate ai
brevetti scientifici e alle produzioni industriali.
E un manifesto quasi troppo avanzato per la sua epoca, e persino per la nostra. I grandi artisti del
900, da Picasso, a Pollock, sono figure uniche, eccezionali e solitarie. Ancora negli anni 70 in
effetti, gran parte degli artisti riteneva di essere carismatico, fornito di una dote originale e di un
talento irripetibile e agiva di conseguenza. Con lunica, ma notevole, eccezione della Factory
warholiana, nel famoso atelier lartista si aggirava da solo al massimo attorniato da un
assistente-mascotte e, nel caso di produzioni di grandi dimensioni si avvaleva dellaiuto di
botteghe artigiane esterne.
Ma oggi ancora cos? I casi di artisti che gestiscono delle vere e proprie imprese sono sempre
pi numerosi. I loro studi, da luoghi intimi di riflessione e di lavoro, eternamente pervasi da un
disordine bohmienne, si sono trasformati in ampi spazi dallaplomb museale, in cui si alternano
ospiti, amici, invitati e dove le opere sono mostrate ai potenziali compratori nella loro luce migliore
con relativo corteo di segretarie, aiutanti, assistenti, e veri e propri operai che, nei casi pi
eclatanti come quello di Damien Hirst (Science Ltd) sono pi di cento. Come una piccola
fabbrichetta ma con un valore aggiunto e una penetrazione mediale senza pari.
Marco Lodola, sulla breccia dellarte da oltre trentanni, un genio di questa specie: vero erede dei
futuristi di tanto tempo fa, il tipico esponente di una nuova figura di artista imprenditore
pienamente calato nella realt estetica ed economica del nostro tempo.
Nel suo grande multispazio situato in una ex-fabbrica nel centro di una citt per altri versi piuttosto
conservatrice come Pavia, Lodola lavora. Sempre. Di fronte alle sculture della grande installazione
esposta alla Biennale di Venezia del 2009, alle straordinarie vetrate di plexiglass retrolluminate,
alle centinaia di tele tricolori ancora da terminare per le celebrazioni del 150esimo dellUnit
dItalia, la domanda sorge spontanea: ma quanto lavora Lodola? Il mio psicologo mi ha spiegato
che ci sono due tipi di depressione, quella che blocca ogni attivit e rende passivi e la
depressione attiva, euforizzante, che spinge a una bulimia lavorativa Di sicuro io soffro della
seconda. Si tratta pur sempre da una forma depressiva, solo a che a me questa depressione fa
fare di tutto. Una volta, a Los Angeles - racconta Lodola - ho incontrato Schwarzenegger, che si
allenava sempre. E lui che mi ha detto: mi alleno anche di domenica, perch il mio corpo non sa
che festa .
Si capisce subito che Lodola non sta facendo finta. Nello spazio centrale del suo atelier, accanto a
una poltrona basculante-pezzo unico di Ron Arad (lho comprata anni fa a Milano, allOut Off lo
spazio di Horatio Goni), ai pesi da palestra (Ormai faccio allenare qualcun altro al posto
mio), c tanto di cucina, inaspettatamente intima (quando vengono i miei amici a suonare, da
Jovanotti a Andy dei Bluvertigo, si finisce sempre qui a bere e mangiare). Latmosfera di vissuto
qui certamente autentica in un certo senso, come conferma lui stesso, questa la vera casa di
Lodola: passo pi tempo qui che a casa mia e mi sembra giusto cos. Dove dovrei andare?. Ci
lanciamo cos allunisono in una stroncatura del concetto di hobby, di passatempo, di svago: se
uno ne ha bisogno solo per compensare qualche vuoto che ha nella vita lavorativa, ma allora,
perch se l scelta? In realt, unapologia dei lavori creativi che facciamo: a dirla tutta, si tratta di
lavorihobby che per, proprio per questo sono tanto pi totalizzanti e Lodola ricorda la battuta di
Fellini che diceva: Il mio proprio un bel lavoro perch mi pagano per fare una cosa che farei
anche gratis.

Quindi viva la creativit fatta mestiere. Ma con qualche sano limite. Infatti, a differenza di certi suoi
colleghi che tendono a esaltare la loro posizione, fino a illudersi di costituire quasi unlite
dirigenziale Lodola ha mantenuto una sacrosanta misura, quasi una senso di umile
consapevolezza dei propri mezzi e dei propri fini.
La sua concrezione dellarte in linea con questo stile understatement: oggi facile fare scandalo
con larte, infrangere i tab, paradossalmente la cosa pi semplice proprio trasgredire Ma larte
non consiste solo in quello. Per me larte invece un mestiere, la cosa pi innocua del mondo. Al
contrario di tanti artisti che si dicono impegnati anche se poi il loro impegno consiste soprattutto
nellescogitare trovate che abbiano una qualche risonanza mediale Lodola rifugge da unarte che
deve a tutti i costi dar prova di andare oltre se stessa. Il modello resta sempre il grande Warhol,
con la sua capacit di captare i segni del tempo, senza darlo a parere.
E Lodola proprio a lui che fa riferimento: Warhol grande per la sua semplicit. Le sue icone ti
sembra di averle gi viste ma il suo stile inconfondibile. In fondo, io che sono nato in un
paesino in provincia di Pavia mi sento il Warhol delle risaie. A differenza del genio di Pittsburgh
per Lodola ha evoluto la sua arte dallabilit di fissare unicona, a uno straordinario senso dello
spazio tridimensionale. E cos che passato dalle prime opere degli anni 80, figure bidimensionali
di pin up o ballerini stilizzati, ritagliati nel plexiglass, alle light boxes retroilluminate, fino alle
sculture di giganti trasparenti percorsi da tubi di lampadine elettriche. Lambiente naturale di queste
opere non sono pi gli spazi chiusi della galleria o del museo, ma quelli aperti della strada, della
piazza, della citt.
Illuminate elettricamente, le opere di Lodola hanno una vocazione decisamente notturna e
metropolitana. Il museo pi grande del mondo lho visto a Las Vegas: per me, la citt stessa.
Quando ci sono andato la prima volta, tutte quelle insegne notturne mi hanno fatto venire lidea
giusta: da tempo lavoravo col plexiglass, che cosa sarebbe successo se avessi illuminato i miei
quadri con la luce elettrica, come quella dei neon?. Loriginario riferimento culturale al Futurismo
divenuto cos veramente vitale: movimento, elettricit, luci, citt, spazio, ma anche musica,
trasparenza, tecnologia, immagini, sono gli stessi ingredienti dellarte dellavvenire immaginata dai
futuristi e di quella realizzata dal neofuturista Lodola. Non sopporto pi lo schema mostra
inaugurazione catalogo mi piace esporre negli spazi urbani, allesterno, di notte, non solo
perch cos le sculture fanno pi effetto, ma perch c la gente La pi bella mostra stata
linstallazione che ho fatto a Sanremo per il Festival, perch anche per me larte deve avere
qualcosa di spettacolare. Sar per questo che alla Biennale di questanno Lodola presenta alla C
doro la sua C Lodola, proprio come la Casa Depero, un progetto rutilante che coinvolge anche
lesterno del celebre palazzo veneziano.
Di fatto quella di Lodola davvero unarte allaltezza della nostra societ dello spettacolo: non solo
per i colori sgargianti, per le luci sparate, per le celebri silhouette colorate ma anche perch ha
colonizzato lo spazio mediale, facendosi scenografia di programmi televisivi e di film, copertina di
libri, cover di cd musicali, scena di concerti rock Ad andare sul sito si resta impressionati il
numero delle collaborazioni del nostro Warhol pavese veramente enorme. Eppure, nonostante
decenni di lavoro (ho fatto pi di 570 mostre, contando solo le personali), e molte migliaia di
opere uscite dallatelier (oltre diecimila), la forza dello stile lodoliano resta intatta, come agli
esordi. Il pi bel complimento me lo ha fatto un critico darte: Il tuo lavoro non mi piace, mi ha
detto per non lo confondo con quello di nessun altro.
Eh s, essere diventati inconfondibili: proprio un bel complimento.

Potrebbero piacerti anche