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Lampio salone ottagonale era rischiarato dalle fiamme tremolanti di innumerevoli ceri
color pece. Ad ogni lato era visibile un drappeggio simile a quello che si stava aprendo in
quel momento, chiaro segno che il palazzo aveva altri accessi ed altre stanze maestose.
Dal suo enorme scranno di pietra Lord Zurtrumid ordin mentalmente ai Wgthru di
guardia allentrata di scostarsi per far entrare i due Slarn-Ekd, ma di impugnare
minacciosamente le loro lunghe fruste uncinate. Sia Kelvra che Lusur riservarono occhiate
sarcastiche ai demoni alati e scagliosi che pomposamente gli facevano segno di entrare
agitando le sferze animate, ma chinarono il capo e si inginocchiarono aprendo le braccia
di fronte al Gran Diavolo ber-Slg assiso sul trono:
Salute a te o Potente Lord Zurtrumid, Custode delle Cento Chiavi dellAgonia!
Senza spostare le mani con le dita artigliate incrociate, da davanti la sua faccia di
feroce gargolla il Lord Abissale pos i suoi occhi di brace su entrambi:
In piedi Assassini!
Il messaggio mentale arriv chiaro e perentorio: e non ammetteva repliche.
Vedete
Il tono si fece pi calmo e forse per questo ancor pi intimidatorio
Il portale su monte Zagra ufficialmente non appartiene a nessuno, ma interessa a
tutti i Duchi. Chiunque acquisirebbe volentieri un accesso facilitato verso Mediar. Per cui
impensabile di occuparlo militarmente senza trovarsi contro, contemporaneamente, tutti gli
eserciti dei ducati vicini. A meno di non eliminare precedentemente ogni tipo di ostacolo e
di contendente.
Al termine della frase comparve al fianco di Lord Zurtrumid una figura alta pi di tre
metri, ammantata con una lunga tunica viola, il cui volto da insetto era celato da un ampio
cappuccio. Ma nessuno sembr fare troppo caso allimprovvisa comparsa del Sphial-Nr,
come se la cosa fosse consueta.
Se avessi voluto compiere una strage nel perseguire i miei scopi continu il Signore
del maniero Avrei affidato questincarico ad uno stupido Annllevo, invece ho pensato
bene di rivolgermi a degli uccisori pi qualificati, pi precisi e meno rumorosi per eliminare
dei bersagli ben distinti
La lunga pausa che segu, interrotta solo dal rumore cicaleggiante delle mandibole a
tenaglia della figura in veste viola, serv a caricare laria di tensione, ma entrambi gli
uccisori erano consapevoli di dove volesse andare a parare il Duca Abissale.
Probabilmente per questo motivo gli occhi verdi di Kelvra lasciavano trasparire un
malevolo sorriso di attesa, mentre le Mani di Lusur stringevano nervosamente le
impugnature delle armi.
ME NE STO PENTENDO!
Lord Zurtrumid appoggi di scatto le mani sui braccioli dello scranno stringendo e
scheggiando la pietra con gli artigli, mentre protendeva in avanti busto e testa, come a
voler vomitare addosso agli Slarn-Ekd quelle parole urlate in tono rabbioso, con una
voce che sembrava un ruggito proveniente dalla pi profonda delle camere di tortura.
Lusur, ti avevo ordinato di sgozzare Lady Fiminia, la figlia del Duca Raver, non di
sterminare met delle guardie di palazzo lasciando tracce ovunque e facendo
sopravvivere fino a domani quella lurida sgualdrina. Con chi pensi che recrimineranno ora,
o credi che non sappiano che mi servo di voi?
Laspetto di Lusur rimaneva calmo, ma in lui il nervosismo iniziava a tramutarsi in paura,
cosa che traspar dalle sue parole:
Mio Signore, lavevo ben avvertita di non farmi lavorare con Kelvra. Per poter uccidere
il rampollo Raver ha sviato tutte le guardie di palazzo nella zona dove sapeva che mi
trovavo io.
Come assassino non vali molto Lusur, ma come esca sembri avere una vocazione
***
Lusur guard allontanarsi il grosso Slarn-Ekd, che quasi non lasciava tracce sulla
sabbia rossiccia della strada, rimuginando sullodio che provava nei suoi confronti, ma
innegabilmente ammirando la sua abilit. Passandosi le dita fra i corti e dritti capelli neri
caratteristici della sua razza, pens che in fondo lui e Kelvra avevano solo qualche
decennio di differenza, avevano ricevuto gli stessi insegnamenti dagli stessi maestri, erano
forti e agili allo stesso modo; eppure eppure Kelvra aveva un qualcosa in pi, una sorta
di inventiva e di spirito di iniziativa che lo rendeva un assassino fuori dal comune anche fra
gli Slarn-Ekd: un dato di fatto che Lusur non riusciva ancora ad accettare. Ma la cosa
che lo faceva impazzire di rabbia e che non poteva concepire era che Velgiu, suo padre e
loro maestro, al momento della sua morte, avesse chiamato Kelvra al suo capezzale e gli
avesse donato le sue armi personali. Era inconcepibile! Ai suoi occhi si erano dimostrati di
pari abilit, ma lui era il suo unico figlio. Invece aveva ereditato solo il titolo di Maestro, un
titolo inutile se era qualcun altro a possedere i simboli del potere.
Forse distratto da questi pensieri, Lusur rimase sorpreso nel sentirsi chiamare
mentalmente da qualcuno alle sue spalle. Come una pantera furiosa si gir di scatto
sfoderando al contempo le armi, deciso a colpire a fondo almeno una dozzina di punti vitali
prima di chiedere chi fosse stato a disturbarlo in quel momento di introspezione. Dovette
fermarsi di colpo, allontanando qualsiasi proposito di violenza nel constatare chi fosse il
suo interlocutore:
Goljar, avrei dovuto immaginarlo sei lunico in grado di comparire alle spalle di uno
Slarn-Ekd e sopravvivere a sufficienza da dire un nome.
Troppo buono Maestro degli Assassini rispose con tono gracchiante.
Linflessione di beffa con cui erano state pronunciate quelle parole non piacque affatto a
Lusur, ma con il Visir di lord Zurtrumid non poteva permettersi nessuna delle risposte e
tanto meno delle azioni che aveva in mente.
Che cosa vuoi Goljar?
Il tono era pacato ma sbrigativo.
Dobbiamo parlare Lusur. Abbiamo un problema comune che entrambi desideriamo
risolvere al pi presto.
Nella mente di Lusur iniziarono a farsi largo idee che convogliavano tutte verso la
stessa direzione, e un largo sorriso si apr sul suo volto quando realizz cosa volesse
concludere il Sphial-Nr con queste parole:
Si tratta di un arrogante guastafeste.
***
Le unghie appuntite e nere picchiettavano nervosamente in maniera ripetitiva sul tavolo
di ferro della Casa degli Uccisori, lo Slarn-Ekd si stava chiaramente spazientendo.
Mi hai sentito Kelvra?
Chiese una voce che seppur telepatica sembrava sempre gracidante alle orecchie
dellinterrogato.
Come potrei non sentirti? Io non sono sordo e la tua voce ovunque. Ma riferisci
quello che ti manda a dire il tuo padrone in fretta.
Non gli era mai piaciuto Goljar: troppo misterioso, sempre dietro le quinte; parlando con
altri laveva definito Oscuro Manipolatore. Per riconosceva alla sua mente doti
strategiche eccezionali. Erano rari i casi in cui non discutessero insieme i dettagli di un
incarico affidatogli da Lord Zurtrumid. Ma adesso era nervoso, abbastanza nervoso da
poter rischiare con una risposta cos sfrontata. Aveva la strana sensazione che qualcosa
non andasse, forse era la presenza di Lusur a metterlo a disagio.
Bene riprese il Sphial-Nr freddo e con falso distacco Dicevo che per sviare ogni
sospetto dalla sua persona, il nostro Signore, ha inviato la sua nobile progenie, la bella
***
Presto! Presto! Per di la!
Non c che dire! Pens Kelvra fra se e se Lusur sa fare il suo mestiere
Dal suo nascondiglio in una delle numerose piccole edicole biforali lungo il corridoio, era
gi la terza pattuglia di Sldra che vedeva passargli davanti diretta nellala opposta del
palazzo, attirata da strane uccisioni o richiamata dai superiori per braccare un nemico
imprendibile ed apparentemente invisibile. Non che considerasse i demoni dalla coda
spinata e dalla barba ispida e animata una possibile minaccia, neanche a dozzine, ma con
i loro lunghi falcioni uncinati potevano causare ferite che, anche se lievi, erano molto
sanguinose e debilitanti; quasi una versione ridotta delle capacit offensive che gli SlarnEkd avevano quando impugnavano scimitarra e pugnale. Ad ogni modo non aveva
intenzione di lasciare tracce del suo sangue in giro nello svolgere il suo compito, perci
sgusci via dalle ombre che lo celavano solo quando le guardie di palazzo si furono
allontanate.
Si diresse con lunghe falcate silenziose verso il suo obbiettivo: la piantina del palazzo di
Lord Raven datagli da Goljar era ben presente e chiara nella sua mente, comprese tutte le
numerose indicazioni inerenti i corridoi e le stanze specifiche.
Svoltato il prossimo angolo solo un breve corridoio lavrebbe separato dalla stanza di
Lady Fiminia; ah, e ovviamente anche i Wgthru della sua scorta personale: quelli
sarebbero stati il riscaldamento per la vera azione.
Sporse leggermente il volto al di la dellangolo del corridoio per osservare meglio la
situazione: alla fine del corridoio, a circa una quindicina di metri da lui, quattro grossi
Wgthru con le scaglie marroni lucidate e resi ancora pi spaventosi da aguzzi e taglienti
ornamenti in oro, erano piazzati davanti ad una porta metallica dallaspetto assai robusto. I
demoni guardiani tenevano le ali artigliate leggermente spiegate, una tecnica per
sembrare ancora pi grandi agli occhi degli avversari; ma si trattava di uno stratagemma
che luccisore dallo sguardo di giada gi conosceva bene, per cui la suggestione su di lui
non ebbe alcun effetto. Non che Kelvra non apprezzasse i piani precisi ed elaborati, ma
preferiva le tattiche dirette: decise che sarebbe saltato in mezzo a loro per coglierli di
sorpresa, ed iniziando da quello pi lontano dalla porta li avrebbe eliminati tutti nel giro di
pochi secondi.
E se le cose non fossero andate cos?
Lidea non era contemplata nel cervello di Kelvra. Ormai era deciso, si prepar a
buttarsi nel mezzo della svolta.
***
Brutto idiota! Stavi per rovinare tutto con quello scatto dira.
Le dure parole di Goljar risuonavano ancora nelle orecchie di Lusur, mentre prendeva la
rincorsa per saltare oltre la finestra di comunicazione con il corridoio parallelo. Il SphialNr era troppo arrogante per il suoi gusti, ma in quel caso aveva avuto ragione. Nella
Casa degli Uccisori cera stato il rischio che il loro piano andasse per aria per colpa della
sua foga. Ma ora era molto pi calmo; ora che sapeva che la fine del cento volte maledetto
Kelvra era vicina. Ucciderlo, oltre che impresa ardua, sarebbe stato il modo migliore per
mitizzarlo e per suscitare le ire di Lord Zurtrumid, che tanto ammirava i suoi servigi. No,
Goljar aveva ideato un piano geniale: Kelvra sarebbe passato alla storia come linfame
traditore che aveva provocato la guerra di Monte Zagra; non che ai demoni non piacesse
la guerra, tuttaltro, ma causarne una senza il benestare di uno dei potenti Duchi era poco
consigliabile per la salute, specie nel caso di una questione cos delicata come quella del
portale verso Mediar. Inoltre Lord Zurtrumid sarebbe impazzito cercandolo per tutto il
Gorgoth per suppliziarlo personalmente, e nel frattempo il Visir Sphial-Nr avrebbe
acquisito sempre maggiore autorit a corte fino a destituire il diavolo della fosse e
diventare Duca lui stesso. Lusur gi si vedeva come signore incontrastato di tutte le case
degli uccisori del Gorgoth.
Mentre si deliziava con questi pensieri sent che anche lultima pattuglia di Sldra stava
correndo nella direzione verso dove li aveva depistati: il tempo stringeva; doveva sbrigarsi
se voleva fare la sua comparsa nella recita drammatica che stava per essere messa in
scena.
Un piccolo passo in avanti per mettersi in posizione al centro del corridoio; giusto il
tempo sufficiente per far capire ai Wgthru di guardia alla porta che qualcosa non andava;
poi Kelvra spicc un salto in avanti sfruttando la sua capacit di muoversi nellaria per
giungere proprio in mezzo ai quattro avversari. Leffetto sorpresa fu decisamente superiore
a quello che si aspettava: i demoni scagliosi rimasero immobili, quasi come se non si
aspettassero una minaccia da quella piccola figura che balzava verso di loro.
A Kelvra sembr piuttosto strano che delle guardie scelte fossero cos disattente e
reagissero in maniera cos inadeguata, ma se la fortuna aveva deciso di rendergli il lavoro
facile, chi era lui per opporglisi?
Approfitt dellindecisione dei suoi bersagli per tagliare la gola ad uno di essi con un
rapido movimento della scimitarra.
Con un misto di rabbia e di offesa sui volti bestiali dei Wgthru, tre fruste uncinate
schioccarono allunisono; con un salto a ginocchia alte lo Slarn-Ekd evit totalmente
due di esse mentre la terza si abbatteva su di lui. Certo che il colpo non fosse
sufficientemente forte e preciso per poter scalfire la sua pelle demoniaca par il colpo con
larto che reggeva la spada. Bloccata cos la frusta, che gli si era attorcigliata attorno
allavambraccio, Kelvra piant il pugnale nel basso addome di un altro Wgthru, e con un
unico rapidissimo arco mortale lo sventr, dividendogli in due lo sterno e spaccando fino al
mento la testa di quello che gli impediva lutilizzo della scimitarra.
Lultima guardia rimasta tent di alzarsi in volo per acquisire il vantaggio di una
posizione sopraelevata, ma unorribile ferita infertagli prontamente allala destra gli fece
cambiare idea.
Finito rapidamente lultimo dei quattro fastidi Kelvra tir fuori dalle vesti una fiaschetta
metallica contenente la pozione di forza datagli da Goljar e la svuot con due rapide
sorsate.
Sent dimprovviso i suoi muscoli crescere smisuratamente in forza e massa, si sentiva
a disagio stretto comera nella corta tunichetta grigio pietra senza maniche chiusa da
cinghie di cuoio nero. Era uno strano effetto collaterale che non gli era mai capitato nel
bere un infuso di potenziamento, ne avrebbe dette quattro allalchimista di Goljar al suo
ritorno.
Prese una brevissima rincorsa e si gett di forza contro la porta di ferro nero a doppio
battente alta quasi il doppio di lui. Per poco non cadde rovinosamente in avanti quando il
robusto portone anzich offrire la resistenza ipotizzabile dallaspetto massiccio e pesante,
si spalanc violentemente non appena fu toccato dalla sua poderosa spallata.
Non ebbe il tempo di soffermarsi a pensare sul perch la porta di una stanza cos ben
protetta fosse aperta, ne gli fu possibile fare congetture, dato che non appena ebbe
varcato precipitosamente la soglia accadde linimmaginabile: la vista lo abbandon con la
stessa rapidit con cui un Talbugron pu schiacciare la testa di un elfo con le sue chele.
Nel frattempo laria intorno a lui inizi a crepitare e schioccare, segno che i glifi di
protezione si stavano attivando.
Solo listinto di sopravvivenza e la sua incredibilmente allenata prontezza di riflessi gli
evitarono di essere carbonizzato dai tre coni di fiamme infernali centrati precisamente su
di lui. Sub comunque gravi ustioni dallimmane calore abissale, capace in buona parte di
Zurtrumid non potr che essere daccordo su questo. Anche se temo, mio caro Kelvra, che
il Gran Duca non si rivolger a te con appellativi cos delicati dopo aver saputo che hai
ucciso in maniera tanto truculenta la sua unica figlia. Prendilo Lusur, lo porteremo al
cospetto del Grande Zurtrumid.
Con molto piacere. Non opporti Kelvra, sei gravemente ferito, e se tentassi di ribellarti
temo che sarei costretto ad ucciderti disse il Maestro Uccisore sorridendo Anche se in
fondo devo ammettere che sarebbe il modo pi semplice per riappropriarmi delle armi che
mi spettano di diritto e che mio padre, in un momento di demenza, ha affidato a te
Linquisito tent un piano disperato:
Sai una cosa Lusur, in realt tuo padre non mi ha affatto convocato poco prima di
partire per consegnarmi i suoi simboli. Se sono uscito da solo dalla sua stanza
impugnando queste armi runiche perch prima lho ucciso e poi gliele ho prese.
Dire la verit non era affatto congeniale per il diavolo dagli occhi verdi, ma in
quelloccasione suscit la reazione desiderata. Approfittando dellattimo di sbigottimento di
Lusur causato dalla pesante rivelazione, Kelvra scatt contro Goljar per eliminare la mente
del complotto ai suoi danni. Purtroppo per lui il Visir era in attesa di una simile mossa, e
dal palmo della sua mano aperta scatur una saetta di pura energia magica, che
inevitabilmente lo folgor alla spalla sinistra facendolo arretrare.
Un filo di fumo si lev dal braccio che ormai pendeva quasi inerte sul fianco di Kelvra. Si
stup egli stesso che larto avesse ancora la forza di reggere il pesante pugnale dorato.
Decise prontamente per una saggia ritirata strategica, ma mentre si muoveva in direzione
dellampia finestra sulla sua destra inizi a sentire un fastidioso formicolio alla spalla
colpita dallo strale magico che si trasform presto in intorpidimento.
Aveva gi visto altre volte cose simili: la parte colpita perde sensibilit per poi
paralizzarsi del tutto, nel giro di pochi istanti lintero corpo completamente rigido e il
bersaglio in balia del nemico.
Scandagliando la sua mente di diavolo il pi rapidamente possibile sembr ricordare
che a seguito di un forte colpo o di una ferita la paralisi svanisce.
La soluzione aveva un aspetto pi letale del problema stesso.
Che fare? Attendere un nuovo incantesimo del Sphial-Nr?
No, sicuramente avrebbe fatto in modo di imbrigliarlo meglio se non di ucciderlo. E poi
aveva tutta lintenzione di approfittare del tempo concessogli dagli incantesimi protettivi
che Goljar stava invocando su se stesso.
Unaltra soluzione sarebbe stata incitare Lusur a sferrare il primo colpo, ma non si porge
mai la testa al boia, e colto dallira, come sicuramente sarebbe stato una volta ripresosi
dallo shock iniziale, avrebbe fatto di lui una poltiglia di carne demoniaca.
No, meglio evitare.
Con estrema sorpresa di entrambi i suoi avversari corse verso la finestra e mandando
in mille pezzi i pregiati vetri decorati si gett di sotto. Ringrazi di aver studiato
attentamente la conformazione del palazzo prima di iniziare la missione; sapeva che circa
una decina di metri pi in basso, in corrispondenza del piano inferiore, vi era un cornicione
di muratura senza punte di lancia a difesa e abbastanza largo per potervi cadere di
schiena, cos da ricevere un colpo sufficiente a far interrompere la paralisi, ma al
contempo non procurarsi nessuna lesione grave.
Kelvra si accorse del suo errore di valutazione non appena oltrepassato larco della
finestra, ma ormai era troppo tardi: la paralisi stava seguendo rapidamente il suo corso e
lui aveva perso la mobilit e il controllo del suo corpo sufficienti a mettere in atto il piano,
pens anche di attivare la sua capacit di volo, ma ricord ben presto che potenti anatemi
allinterno del perimetro del maniero Raver impedivano anche questo tipo di movimento.
Il dolore per limpatto, gi di per s atroce e allucinante, fu reso ancora pi orribile dal
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parte dove non spiccassero scattanti fasci muscolari. La pelliccia rasa era rossa come il
sangue vivo, spezzato con motivo regolare da grosse scaglie nere, come neri erano gli
artigli lucidi delle zampe, che facevano sembrare ancora pi pericolose le zanne color
avorio invecchiato delle fauci, aperte in un ruggito minaccioso. Ci che pi affascin
Kelvra furono per le fiamme che circondavano la sua testa come una criniera infernale e
la punta della coda. Non era la prima volta che vedeva il demone cacciatore richiamato da
Lusur, ma come ogni altra volta rimase congelato di fronte a quello sguardo infuocato.
Lattimo di paradisiaca esitazione gli fu quasi fatale, si risvegli dallincanto nel momento
esatto in cui il Jagghermann gli salt addosso gettandolo per terra sotto il suo immane
peso. Il dolore della caduta sulla dura pietra fu nulla a confronto di quello causato dagli
artigli che affondavano nella sua spalla gi martoriata.
Lurlo di agonia fu dovuto, ma uno Slarn-Ekd reagisce al dolore con la
determinazione: strinse il piccolo pugnale cos forte da far sbiancare le nocche e
appoggiando il gomito sulla pietra lo conficc nelladdome della bestia da preda. Fu poco
pi di una puntura per la grossa mole di Jagghermann, ma dolorosa a sufficienza per farlo
fermare. La situazione di stallo permise ai due avversari di scrutarsi e valutarsi
attentamente: una rapida mossa della zampa del Jagghermann e gli artigli avrebbero
spezzato le ossa della spalla straziando la carne sottostante e probabilmente strappando
di netto il braccio; dallaltra parte la corta lama in possesso dello Slarn-Ekd era
penetrata abbastanza a fondo da permettergli di sventrare il Jagghermann con una decisa
pressione in senso verticale. Losservazione puramente fisica fu breve, solo il tempo di
capire che n luno n laltro avrebbe potuto avere il sopravvento senza rischiare molto.
Lanalisi successiva sembr scavare negli occhi di entrambi per penetrare nelle profondit
del loro io. Kelvra vedeva su di lui un re del sua specie stretto da un invisibile giogo che
piegava le sue fiere spalle; un patto di nascita che lo costringeva ad essere schiavo di
padroni a loro volta servitori di esseri pi potenti. Fu stupito e confuso nel sentire, senza
che gli venisse suggerito da alcun segno, che il Jagghermann lo aveva valutato nel
medesimo modo. Per un attimo furono uniti da un legame empatico che trascendeva
listinto animale della bestia cacciatrice e la comunicazione telepatica dellassassino. Il
Jagghermann volse di scatto la testa alle sue spalle e senza preavviso corse via in
direzione del punto in cui era stato richiamato. In seguito Kelvra avrebbe attribuito il gesto
del Jagghermann al fatto che Lusur era probabilmente uscito dallarea di influenza del
richiamo e quindi il leone abissale cercava il suo padrone per farsi rimandare nel suo
livello natio; ma in quel momento sent che laveva lasciato andare per liberarsi da quelle
catene che lo costringevano a negare il rispetto di se per assecondare gli scopi di chi
voleva piegare la sua natura, la natura del cacciatore che provava repulsione nel finire una
vittima gi menomata fin quasi allinfermit. Kelvra provava lo stesso indomito desiderio:
essere lunico padrone di se stesso e delle proprie azioni. Pi grazie alla forza di questo
convincimento che alle energie rimaste nel suo corpo riusc ad alzarsi e a dirigersi con
passo malfermo verso la fine del camminatoio. Mentre il suo corpo diventava leggerissimo
e iniziava a galleggiare per aria la sua mente era bombardata da miriadi di pensieri ed
emozioni, cos forti da fargli dimenticare il dolore, cos confuse da impedirgli di focalizzare
un solo pensiero coerente. Osservando il suo sguardo stanco fisso nel vuoto e le sue
labbra bloccate in posizione quasi priva di espressione si sarebbe potuto dire che la sua
mente era vuota.
***
Stupido! Stupido idiota decerebrato!
Era passata ormai pi di mezza decade da quando era scappato per pura fortuna dal
maniero Raven e non era passato giorno in cui non si maledicesse per la sua
scempiaggine. Il tranello tesogli da Lusur e Goljar aveva lasciato pi segni di quanto lui
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stesso fosse disposto ad ammettere, erano segni che bruciavano come marchi a fuoco,
tanto sul suo corpo tanto sul suo spirito: la spalla era ancora rigida ed intorpidita, faticava
molto a muoverla; le costole rotte non avevano avuto ancora il tempo di rinsaldarsi bene e
ogni volta che provava ad alzarsi dalla lurida branda il dolore gli ricordava quanto era stato
stolto. Come aveva fatto a non ricollegare tutto? I litigi fra lui e Lusur di solito si
protraevano per intere decadi, lultimo invece era terminato subito, come se a Lusur non
importasse di vincere quel battibecco, e poi gli sguardi di complicit fra lui e il Sphial-Nr,
le guardie Wgthru alla porta sorprese del suo attacco come se gi lo conoscessero, il
robusto portone appena accostato, la cecit La testa inizi a dolergli come se una
squadra di minatori stesse lavorando alacremente per perforargli il cranio e le meningi. I
ricordi si affollavano confusamente nella sua testa dolorante sotto forma di immagini
statiche e suoni incomprensibili ad altissimo volume che riaffiorando in superficie lo
facevano impazzire di rabbia. Riusciva a trattenersi dal distruggere tutta la sua stanza,
tutta la locanda e tutti i suoi occupanti solo grazie alla sua precaria condizione fisica che
estingueva lira nella sofferenza. Non poteva criticare nulla del piano dei due cospiratori,
infatti non gli era costato solo problemi fisici ma la sua vita nel Gorgoth era diventata
peggio di quella delle anime peccatrici che giungevano li quotidianamente per subire i
supplizi che gli spettavano. Non era ancora uscito per le strade di Aflaslom, ma
sicuramente Lord Zurtrumid aveva diffuso un ordine di caccia nei suoi confronti in tutte le
Montagne dellAgonia, il quinto livello, se non in tutto il Gorgoth. Con lombra dellascia del
carnefice che gi cadeva sul suo collo aveva pensato saggiamente che non fosse
opportuno recarsi nel suo alloggio alla Casa degli Uccisori, per cui aveva preso una stanza
in una sordida locanda di terzo ordine nella periferia. Un ambiente decisamente squallido
per i suoi gusti, ma quanto meno adatto per nascondersi dai suoi inseguitori. Non ne
poteva essere certo infatti, ma conoscendo il Granduca abissale, suo mandante fino a
pochi giorni prima, e i suoi metodi per risolvere le questioni a cui pi teneva, cerano
sicuramente numerosi demoni sulle sue tracce. Sperava solo che non gli avesse
sguinzagliato alle costole un Vagherott. Non avrebbe avuto scampo con armi che non
fossero quelle runiche che aveva ceduto per salvarsi la vita, contro il demone scovatore,
concepito e creato con un unico scopo: stanare e distruggere demoni e diavoli traditori. Ma
che cosa andava pensando, una morte rapida sotto gli artigli di un Vagherott sarebbe stata
una benedizione al confronto di quello che avrebbe patito se Lord Zurtrumid fosse riuscito
a catturarlo. Gia! Catturarlo! Lidea lo attravers come una arco elettrico. Era sicuramente
folle, senza dubbio dettata dal suo stato febbricitante, ma forse era lidea che poteva
salvargli la vita. Non aveva alcun senso continuare a nascondersi, anche una volta
rimessosi del tutto sapeva di non poter sottrarsi a lungo agli sgherri di un Granduca del
Gorgoth infuriato, che lo cercavano, e poi, non appena avesse attivato un Vagherott la sua
fuga sarebbe diventata solo uninutile corsa in attesa di venire preso. No, la soluzione non
era nascondersi, era fuggire, ma fuggire in un luogo sconosciuto tanto a lui quanto ai suoi
nemici, un luogo dove i suoi inseguitori non avessero n il vantaggio numerico n quello
strategico del dominio territoriale. Quel luogo era Mediar, e lunico modo che conosceva
per raggiungerlo era entrare nel portale sul monte Zagra. Non sapeva nulla di quella
collina rocciosa, ne la sua conformazione, ne le forze in campo l schierate dai vari duchi
per presidiarlo. Questo rendeva piuttosto difficoltoso il compito che si era prefissato, ma
allinterno di Castel Zurtrumid era sicuro di poter trovare tutte le informazioni che gli erano
necessarie: sia in forma di scritti che di creature pi o meno disposte a parlare. E non
cera modo pi sicuro di riuscire ad entrare nel maniero se non in veste di prigioniero. I
progetti sul modo migliore di simulare e inscenare la sua cattura sfumarono nella sua
mente fino ad assumere limmagine di Goljar che emetteva striduli suoni cicaleggiante di
agonia sotto il filo tagliente del suo pugnale. A proposito, doveva assolutamente trovare il
modo di recuperare le armi runiche: non sapeva quali fossero gli effettivi pericoli che
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avrebbe potuto trovare su Mediar, ma da quel poco che conosceva sulla terra degli uomini
quelli come lui, le progenie del Gorgoth non erano molto ben visti, e avere potenti
manufatti magici in mano gli sarebbe potuto risultare se non utile vitale.
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Agli ordini capitano! dissero rispettosamente i Wgthru prima di imboccare il
passaggio laterale.
Agli ordini capitano suonava dannatamente bene. Lusur rimase qualche istante a
godersi compiaciuto lo spettacolo offerto dalla sua nuova uniforme: viola scuro con bordi e
ricami neri e dorati. Poi lo sguardo scivol volutamente sui foderi di cuoio laccato appesi
alla cintura, locchio della sua mente per and oltre immaginando le armi al loro interno,
armi dai riflessi dorati e istoriate di rune magiche.
Tutto assolutamente perfetto
Constat il Maestro Uccisore proseguendo lungo il corridoio che lo avrebbe portato fuori
dal palazzo di Lord Zurtrumid.
La mente corse ad appena tre decadi prima quando tutta la vicenda era cominciata
proprio l. Di certo non si sarebbe immaginato di finire nominato capitano della guardia del
palazzo, ma il discorso di Goljar al granduca Zurtrumid al loro ritorno dal Maniero Raver
era stato davvero convincente, alla fine il Lord abissale non aveva potuto esimersi
dallemettere un ordine di cattura immediata nei confronti di Kelvra e una nomina come
Eroe del Ducato nei suoi confronti. I dettagli del resoconto e dellarringa inquisitoria ancora
gli sfuggivano in parte, lui si era limitato ad annuire e a confermare ogni tanto, il che era
stato pi che sufficiente a dare maggiore credibilit alla trama intessuta dal Visir. Mentre
apriva la grande porta di bronzo verde intarsiata quel tanto che gli bastava per uscire ebbe
un brivido involontario pensando alle urla di rabbia di Lord Zurtrumid dopo che Goljar gli
ebbe comunicato in che modo Kelvra aveva fatto scempio del corpo della figlia. Una
sferzata di aria calda e polverosa lo riport alla realt del presente. In lontananza vedeva
avvicinarsi delle sagome lungo la sabbiosa strada rossa, erano due o tre al massimo. Era
una cosa piuttosto comune, per cui normalmente non se ne sarebbe curato in maniera
particolare. Eppure la vista di quelle creature ancora indistinguibili disturbava
incredibilmente laura di perfezione che Lusur sentiva attorno a se. Quando fu in grado di
discernere chiaramente il piccolo gruppo la sensazione di forte disagio persistette per
qualche istante ancora, poi la razionalit prese il sopravvento sullistinto. Le figure laterali
erano dei Sldra sporchi e impolverati, ma senza ferite e in mezzo a loro la figura pi esile
era senzombra di dubbio Kelvra. Lusur si avvide con suo estremo piacere che lo SlarnEkd ricercato era coperto da una moltitudine di tagli, ferite e contusioni. Era cos
malridotto da non riuscire a camminare: veniva infatti trascinato di forza dai due demoni
minori che lo sorreggevano per mezzo delle lame dei loro falcioni infilzate nelle costole
sotto le braccia del prigioniero. Kelvra sobbalzava e gemeva ad ogni passo, tenendo la
testa inclinata sul petto, come una marionetta senza fili.
Il capitano della guardia attese con malcelata ansia che il trittico di figure raggiungesse
la scalinata vitrea e gli fece cenno di fermarsi qualche scalino pi in basso di dove si
trovava lui cos da mantenere una posizione di superiorit anche nei confronti dei grossi
demoni barbuti, ma soprattutto della moribonda figura crocifissa sulle lance. A Lusur
sembr di trovarsi davanti ad un macabro stendardo che siglava la sua vittoria definitiva.
***
Il grosso demone ricoperto dal carapace spinato apr la rugginosa porta metallica della
cella maneggiando maldestramente la chiave di ferro. Il suo compagno spinse dentro
senza tanti complimenti lo Slarn-Ekd ridotto in fin di vita. Non appena sent scattare la
doppia mandata della serratura Kelvra inizi a dare segni di vita. Non che la cosa gli
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riuscisse molto facile dato come era conciato. Decise di non perdere neanche tempo a
valutare le sue condizioni di salute; stava morendo non cerano dubbi. Per sapeva come
funzionavano le cose a Castel Zurtrumid: fra non molto sarebbe arrivato un guaritore che
lo avrebbe fatto vivere fino allindomani affinch potesse essere torturato ancora, cos ogni
giorno per il resto delleternit, col solo scopo di far piacere a Lord Zurtrumid, e ai
torturatori, ovviamente. La prospettiva non era per nulla allettante, ringrazi dunque che i
due Pdrull li fuori non fossero abili perquisitori e da sotto le fasce strette attorno al
polpaccio tir fuori una minuscola fialetta. Quellelisir di guarigione gli era costato quanto i
suoi ultimi tre omicidi, inoltre quasi era stato scoperto dai gendarmi demoniaci mentre
stava uccidendo lalchimista per riprendersi il denaro. Sent nuova vita diffondersi in lui non
appena ebbe ingerito il liquido ambrato e frizzante e pot iniziare a riflettere su quanto gli
era accaduto. Il piano per farsi catturare era andato bene, la rissa fatta scattare nel vicolo
aveva fatto accorrere le guardie come previsto. Anche se a dire il vero essere stato
costretto a subire un pestaggio da parte di quelle nullit era costato tanto al suo corpo
quanto al suo orgoglio. Per fortuna poi vedere Lusur in divisa da capitano lo aveva
rimesso di buon umore: era talmente ridicolo che sulla scalinata aveva dovuto fare uno
sforzo di volont per non mettersi a ridere. In definitiva era riuscito ad entrare nel castello
di Lord Zurtrumid come voleva, e se conosceva bene Lusur, nessuno ancora sapeva della
sua presenza, per di pi era anche quasi riuscito a non morire. S, era decisamente il suo
giorno fortunato. Non appena le ferite che aveva sparse su tutto il corpo si furono
completamente rimarginate grazie alleffetto dellelisir, ud dei passi avvicinarsi. Hanglok,
questo il nome del carceriere Pdrull, fu sorpreso di leggere nuova vita negli occhi verdi
del suo prigioniero quando aperta la porta rugginosa della cella lo trov in piedi davanti a
lui con un sorriso sadico e malvagio stampato sul volto. Kelvra, invece, non affatto stupito
delle bestemmie e delle preghiere di salvezza che lesse negli occhi del demone
carceriere, quando con un gesto fulmineo della mano gli rub, dal fodero che portava alla
cintura, la corta daga di corno prima che avesse il tempo di estrarla. Il patetico tentativo di
indietreggiare, per bloccare il prigioniero dietro la porta della cella, fu stroncato sul nascere
da un taglio veloce e preciso che dal basso ventre seguiva esattamente la sottile linea
verticale che separava in due sezioni il carapace addominale e pettorale del Pdrull,
lunica parte molle in unarmatura di chitine altrimenti impenetrabile. Nel cadere a terra
privo di vita il pesante corpo coperto di aculei produsse un tonfo sordo ed una moltitudine
di stridii acuti nel momento in cui le spine del carapace incontrarono le millenarie
mattonelle di pietra del corridoio. Le viscere bluastre si riversarono copiose sul pavimento
spargendo ovunque un fetido icore giallastro che and ad imbrattare anche i piedi di
Kelvra, il quale per non se ne cur minimamente, era troppo occupato a prendere la mira
sulla piccola figura demoniaca in fuga alla fine delloscuro corridoio, suppose, a ragione,
trattarsi del demone guaritore che il Pdrull stava conducendo da lui. Se quel Wrter-Gj
fosse riuscito a svoltare la curva verso cui stava correndo e fosse riuscito a risalire ai piani
del castello pi popolati avrebbe dato lallarme di quanto stava accadendo, della sua fuga.
Gli balz in mente la strampalata idea di lasciarlo andare, era curioso di vedere quanto ci
avrebbero messo le inette guardie di Lord Zurtrumid a trovarlo e quante ne avrebbe fatte
fuori prima di riuscire a fuggire e No! Giocare era un lusso che non poteva permettersi,
in quelle condizioni sarebbe stato difficile anche riuscire ad uccidere il Wrter-Gj. Quella
particolare razza di diavoli non era molto forte nel combattimento e neanche nella magia, il
loro ruolo era quello di artigiani, diplomatici, e professionisti, ma avevano sviluppato un
infallibile metodo di difesa, o meglio, di sopravvivenza. Se ricevevano una ferita
abbastanza seria da incapacitarli il loro livello natio, il Fiume della Dimenticanza, li
richiamava a se istantaneamente mettendoli cos al sicuro. Per cui impose a se stesso di
rispettare il piano che aveva studiato, il suo braccio piegato allindietro scatt in avanti
come un cordino di balestra, ma ,anzich un quadrello, saett per tutta la lunghezza del
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corridoio una rozza daga di metallo brunito che con micidiale precisione si infil in mezzo
alle scapole del Wrter-Gj tranciandogli di netto la colonna vertebrale. Il piccolo diavolo
dalla pelle giallastra e cadente si accasci al suolo, incapace di articolare qualsiasi
movimento, lanciando un urlo gorgogliante. Mentre i suoi occhi iniziavano gi a farsi vitrei i
suo corpo si dissolse per ricomporsi in chiss quale punto sulle rive del Fiume della
Dimenticanza.
Che fosse realmente morto o solo risvegliatosi in un altro livello Kelvra si ritenne
comunque soddisfatto, aveva guadagnato del tempo, ed il piano non prevedeva di
fermarsi a lungo a Castel Zurtrumid, non era un luogo molto salutare per lui in quel
momento.
***
Lord Zurtrumid mi nominer come minimo generale darmata disse Lusur a se stesso
mentre saliva eccitato la scala che lo avrebbe portato allo stesso piano della sala privata
dudienza del suo signore.
Gli scalini erano cos mastodontici che era costretto a saltare per riuscire a percorrerli:
ognuno di essi era adornato con unarmatura nera di grandezza umana sia sulla destra
che sulla sinistra, con una bardicca fra le mani in posizione da parata.
Voglio omaggiare Lord Zurtrumid facendolo assistere alla prima seduta di torture a
Kelvra direttamente nelle sue stanze, ho gi dato disposizioni al carceriere affinch lo porti
li. Non ho dimenticato nulla. S, tutto perfetto.
Persino le sue riflessioni private erano nervose e confuse, Lusur stava impazzendo di
smania al pensiero delle onorificenze che gli sarebbero state riservate, daltronde lui
aveva scovato Kelvra, lui lo aveva catturato e sempre lui lo conduceva ora li in catene
per essere suppliziato. O almeno questa era la versione che sarebbe passata alla storia;
aveva provveduto personalmente infatti ad eliminare le guardie Sldra che gli avevano
consegnato Kelvra, nientaltro che scomodi testimoni.
La figura immobile nascosta nellombra di una delle armature nere sullimmensa
scalinata dalabastro vide sfrecciarsi davanti uno Slarn-Ekd visibilmente troppo esaltato
per prestare attenzione ai possibili pericoli in agguato. Gli occhi di giada brillante
dellosservatore, celato dal manto di tenebre, divennero due fessure mentre le sue mani,
imbrattate del sangue di una cinquantina di soldati del castello, spingevano in avanti
unarmatura completa alla sua immediata destra.
Il clangore del metallo che cade sulla pietra fece trasalire Lusur. Senza pensarci fece
una mezza capriola per girarsi verso il rumore alle sue spalle. Sembrava una donnola con
le spalle al muro: pochi rapidi movimenti sinuosi e precisi e fu pronto ad affrontare il
nemico. Le gambe leggermente piegate pronte a balzare in ogni direzione, busto e testa
tesi in direzione dei pezzi darmatura sparsi in terra, la scimitarra di traverso davanti al
corpo per difesa e il pugnale ricurvo caricato per poter colpire in qualsiasi momento.
Mentre si girava con la coda dellocchio vide un ombra fugace muoversi da unarmatura
allaltra. La segu per un istante con lo sguardo, poi la perse. La vide ancora, ma solo per
lasciarsela sfuggire. Ormai era pronto, se si fosse mossa ancora lavrebbe attaccata sicuro
della sua posizione. Nulla si mosse, sent invece una voce profonda provenire da
unarmatura sulla sua destra:
Bravo cagnolino
Non intenzionato a sentire la fine della frase Lusur squarci il pettorale di metallo nero
con un fendente del pugnale. Larmatura cadde a terra sfasciandosi in pezzi e rivelandosi
vuota.
corri dal tuo padrone
Termin la frase una voce dolcemente beffarda da dentro unaltra armatura sulla sinistra
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delle scale.
Un prestante balzo e lelmo fu spiccato dal resto del corpo con un unico attacco della
scimitarra dorata. Non cera nessuno, anche stavolta a parlare era stato un fantasma.
Chi sei? chiese Lusur Mostrati!
Cosa
Succede
Ti
Stai
Innervosendo?
Ogni parola era proferita da una voce diversa proveniente da dentro una diversa
armatura. Lusur fece un giro completo su se stesso per tentare di individuare il suo
nemico. Ritornando nella posizione iniziale si avvide di due piccoli riflessi luminosi che da
basso nelle scale si muovevano verso di lui, due occhi verdi che brillavano nel buio come
fiaccole ardenti fuoco sacrilego. Lusur vide la figura dallo sguardo di smeraldo assumere
sempre pi connotati umanoidi man mano che si avvicinava, fino a divenire del tutto
riconoscibile; a quel punto gli parl con voce familiare:
Non dirmi che il Grande Maestro della Casa degli Uccisori si fa spaventare e
confondere da semplici giochi con le ombre e trucchetti da ventriloquo
Kelvra disse Lusur a bassa voce.
Stava pensando a quale assurdo scherzo giocatogli dal destino aveva fatto in modo che
laltro Slarn-Ekd si liberasse per essere l, ora, in quel momento. Kelvra non attese il
seguito e prendendo liniziativa si chin fulmineo a raccogliere da terra qualcosa che il suo
avversario non riusc a vedere e tir di scatto a s la mano chiusa a pugno. Larmatura
immediatamente dietro Lusur fu privata del sostegno di una delle sue gambe andando a
cadere su di lui. Con un piccolo balzo laterale Lusur evit linaspettata valanga metallica
che stava per abbattersi sulle sue spalle, ma fu colto alla sprovvista dal coltello da lancio
scagliato da Kelvra. Uno Slarn-Ekd colpisce sempre per uccidere e si aspetta che quelli
della propria razza facciano lo stesso, per cui il Maestro Uccisore, anche se in ritardo, si
prepar a difendersi da un attacco portato a punti vitali, non alla mano che reggeva il
pugnale che si trov inevitabilmente ormai ferita e disarmata. La corta lama ricurva vol
qualche scalino pi in alto, e approfittando della sorpresa dellavversario Kelvra si allung
con un balzo per ghermirlo. Lusur, ripresosi, gli fu sopra bloccandolo con il petto a terra e
schiacciandogli con il ginocchio la mano a pochi centimetri dallelsa ingioiellata del
pugnale runico.
Siamo alla resa dei conti finalmente! disse lo Slarn-Ekd in posizione di vantaggio
Jagghermann! ordin Compari!
Nel buio lo spazio si distorse con rumore sfrigolante, e dal pallido specchio di plasma
luminoso usc la feroce bestia abissale da caccia ruggendo la voce del suo odiato
padrone.
Se Kelvra si allontana inseguilo, anche se dovesse fuggire fino allorigine dei piani.
Kelvra sussurr qualcosa a voce troppo bassa per poter essere sentita, Lusur si chin
avvicinando la faccia alla testa di Kelvra e gli sussurr ad un orecchio:
Hai detto qualcosa? Era una preghiera? Le tue ultime volont?
Ho detto Questa volta, Lusur, Questa volta
Ripet Kelvra in crescendo di volume e con simulata calma. Poi la rabbia esplose con
violenza inaudita: Kelvra stratton a se, con la mano libera, un filo cos sottile da essere
invisibile ma resistente come una trave dacciaio, lo stesso tipo di filo che aveva gi
utilizzato come garrota in numerose esecuzioni. Sapientemente legato allarma lunga il filo
tirato fece cadere la bardicca su Lusur con il peso di tutta larmatura che la reggeva. Il
dolore causato dalla punta ricurva infilzata fra le scapole fece sussultare Lusur
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qualcosa di grande e spaventoso: lattivazione di un Vagherott, per cui tutto quel piano era
completamente sgombro da guardie. Laccesso agli uffici del Visir era difeso, come la sala
ottagonale delle udienze, da un pesante drappo color ruggine; sicuramente poche creature
avevano libero accesso a quella soglia e senza dubbio lui non era fra esse, anzi se avesse
toccato le stoffa incantata per entrare probabilmente sarebbe stato ridotto in cenere, se lo
sentiva, laveva gi visto accadere pi volte. Kelvra ringrazi di essere stato previdente e
sleg dalla cintura il braccio mozzato di Lusur. Mentre scioglieva i sottili ma tenaci nodi
che bloccavano larto morto si avvide che il Jagghermann era ancora dietro di lui, in fondo
al corridoio; lo stava seguendo. Doveva stare in guardia, si trattava pur sempre di una
bestia demoniaca, ma quella presenza costante in qualche modo lo sollevava, se non altro
perch se qualcuno avesse voluto giungergli alle spalle avrebbe prima dovuto vedersela
con il leone abissale deciso a rimanere lunico cacciatore della sua preda. Kelvra scost
un lembo di tenda con la mano del Maestro Uccisore:
Entra Lusur disse una voce familiare e flautata ma sbrigati devo inviare al pi
presto questa missiva
Non era la voce di Goljar, ma del suo braccio destro, Segretario, come pretendeva di
essere chiamato, lorribile Kezga, che sicuramente era stato avvertito dalle difese della
tenda sullidentit dellintruso. Entr silenzioso nel grande studio coperto di teli viola; il
mobilio era composto per lo pi da creature pietrificate in pose di indicibile agonia; lodore
di carta invecchiata e di cuoio lavorato riempiva la stanza, come il fumo delle stoppose
candele gialle che colavano sego in almeno un centinaio di punti sparsi nella stanza. Il
Segretario era fermo a mezzaria, sbattendo a velocit inconcepibile le ali da insetto
produceva un ronzio assordante; era voltato di spalle intento a redigere scartoffie su una
scrivania imbrattata di inchiostro. Non aveva trovato Goljar, ma unidea che gli si stava
formando in mente gli suggeriva che forse era meglio cos; affrontare ed uccidere il Visir, a
patto di riuscirci, sarebbe stato senza dubbio gratificante, ma mai quanto riservargli lo
stesso trattamento che Goljar aveva progettato per lui. Si avvicin a passi lenti, senza dire
una parola estrasse con estrema calma la scimitarra portandola sopra la testa quasi con il
braccio dritto. Il fendente si abbatt impietoso: lala tagliata in due continu a muoversi
dibattendosi in aria in una macabra parodia di vita ed efficienza, mentre il resto dl corpo
cadde rumorosamente sul tappeto lanuginoso, non pi sostenuto dal ritmico vibrare delle
due membrane trasparenti. Puntando il pugnale a lama ricurva sulladdome sezionato e la
scimitarra alla gola del demone dalla forma insettoide gli intim di tacere. Lintimato
acconsent con un cenno della testa ovoidale producendo un debolissimo gemito
ronzante.
Ora farai qualcosa per me disse Kelvra mentre faceva alzare il Segretario e lo
spingeva verso lo scrittoio.
Lesse rapidamente le carte che vi erano sopra, pur non soffermandosi a lungo su
nessun foglio due concetti gli furono chiari al termine dei pochi minuti di studio. Il primo era
che la situazione sul Monte Zagra era di stallo, gli eserciti dei vari ducati avevano gi
combattuto battaglie sanguinose nelle ultimissime decadi, ma ora si era giunti ad una
specie di tregua forzata violata solo da qualche blanda scaramuccia armata. Ma la pace
nel Gorgoth una favola utopica, sarebbe bastata una scintilla per far esplodere il caos e
il massacro; una scintilla come come una missiva da parte di un Visir con lordine di
attaccare la pi vicina postazione avversaria. Il secondo port alleuforia un Kelvra gi
compiaciuto del subdolo progetto partorito dalla sua mente: Goljar si stava preparando a
spodestare Lord Zurtrumid, anzi, addirittura ad eliminarlo fisicamente. Un gruppo di diavoli
congiuratori, tutti piuttosto altolocati e tutti molto potenti, aspettavano solo un segno dal
Visir per comparire allistante in un luogo prefissato del castello per poi attaccare tutti
insieme il Gran Duca Abissale (piuttosto saggiamente Goljar aveva omesso di scrivere
nomi, luoghi e date anche nei suo appunti privati). Il piano era folle e a prima vista
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irrealizzabile, anche tutti insieme non avrebbero avuto alcuna speranza di sconfiggere il
Custode delle Cento Chiavi dellAgonia, un vassallo diretto degli Undici Arcidemoni
Patrono; ma le carte menzionavano un metodo, di cui solo Goljar era a conoscenza, per
sottrarre a Lord Zurtrumid gran parte della sua energia. Le condizioni per attivare questo
metodo erano ben lontane dal verificarsi, gli scritti parlavano chiaro, ma gli altri congiuranti
non lo sapevano ed inoltre erano ansiosi di ricevere il segnale del Visir.
S pens Kelvra il caso di dimostrare a questi arroganti diavoli megalomani che
una gatta frettolosa pu mettere al mondo cuccioli ciechi.
In realt si stava figurando la scena di un gruppo di sparuti gattini non-vedenti che
sfidano la tigre pi feroce e grande che si possa immaginare, ferita e affamata per giunta.
Il colore predominante nella scena era ovviamente il rosso
Distratto da questi allettanti pensieri Kelvra si accorse allultimissimo istante, ma per sua
fortuna appena in tempo, che il Kezga aveva tirato fuori dal corto grembiule di tessuto
nero rinforzato che aveva in dosso una minuscola ampolla di vetro opaco con un tappo di
piombo fuso. Un semplice movimento del polso fu sufficiente affinch la punta della
scimitarra facesse volare via dalle lunghe dita ossute del sequestrato la fiala, la quale
scivol sul pavimento ruotando su se stessa e fermandosi intatta contro la base di una
credenza.
Che accidenti stavi facendo? Cos quella boccetta? Rispondi, ne va della tua vita!
disse a voce alta Kelvra, ansioso a causa del brusco ritorno alla realt.
Una pozione di teletrasporto disse il segretario troppo intimorito per tacere.
E volevi berla per scappare da me, scommetto.
No Volevo dartela in cambio della mia libert.
La spudorata menzogna fece sorridere Kelvra, che per stette al gioco:
Mio buon miserabile segretario, si da il caso che tu possa fare per me molto di pi che
darmi un semplice composto magico, che comunque accetter di buon grado per non
offenderti. Hai due lettere da scrivere per me, con il nome del tuo padrone, a chi ti dir.
Dammi solo il tempo di pensare alle parole.
Il demone insettoide temeva di sapere cosa volesse scrivere lo Slarn-Ekd nelle
missive, e proprio per questo temeva ancor di pi la reazione di Goljar nei suoi confronti.
Abituato ad essere un servitore non si chiese se era meglio venir ucciso dalla lama runica
delluccisore o dal fuoco magico del Visir: fece solo come gli venne comandato. Le lettere
furono dettate e scritte in poco tempo, e non appena il segretario le convalid con il sigillo
in ceralacca recante la stemma del Visir si dissolsero per ricomparire nelle mani dei
destinatari indicati.
Bene! disse Kelvra non appena anche lultima missiva fu inviata ora che abbiamo
sbrigato questa piccola formalit veniamo alle cose serie. Dove si trovano i piani per
Monte Zagra? In qualche cassetto? In quellarmadio? O nel vano segreto nascosto dietro
larazzo? Dove? Parla!
Veramente disse li Kezga quasi senza voce si trovano nella sala del consiglio
dove si trova adesso Lord Zurtrumid.
Maledizione! pens Kelvra.
Aveva appena spedito un gruppo di sanguinari cospiratori nella stanza dove cerano le
carte che gli serviva rubare. Il suo calo di morale dur solo pochi attimi, in fondo anche
quella situazione poteva andare a suo vantaggio, doveva solo valutare bene i tempi
dazione. Ah, gi! Cera prima una faccenda da risolvere.
Sai disse rivolto al piccolo demone ma senza guardarlo ho tutta lintenzione di
lasciarti vivo...
La speranza invase li Kezga come pu accadere solo in chi abbia scampato di un
soffio la morte, malauguratamente la frase di Kelvra non era terminata.
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Purtroppo non posso! disse secco, guardando negli occhi il suo interlocutore per
gustarsi la sua muta disperazione Avevo infatti deciso di prendere subito i piani e di
sparire, ma dopo la notizia che mi hai dato penso che mi ci vorr un po pi di tempo
rispetto al previsto. Capirai bene che non posso lasciarmi dietro testimoni scomodi
***
Nulla di personale.
Queste furono le ultime parole di senso compiuto e articolate che il Jagghermann sent
pronunciare da dentro gli studi del Visir. I suoni udibili dopo sembravano provenire dalla
bottega di un macellaio. Dalla sua posizione di guardia in fondo al corridoio vide uscire
Kelvra con le mani grondanti icore nerastro: sorrideva soddisfatto.
***
L'ultimo a comparire nel sontuoso corridoio di marmo viola fu un Tlbug-Rn, la testa da
iena cornuta si gir di scatto verso gli altri congiuranti; con una mano umana, separata da
una chela affilata fino al gomito per poi diventare tutt'uno fino alla spalla, cerc nel
gonnellino di maglia di bronzo il medaglione di riconoscimento che gi gli altri diavoli riuniti
mostravano sul palmo delle mani: un medaglione recante il simbolo personale di Goljar.
Salute a te Vildiagh!
A parlare era stato Solit-Iz-Afas, un Orfizie dalla testa di salamandra sormontata da una
testa di condor che faceva sembrare sproporzionato il suo corpo grasso e untuoso.
Gherrena non potuto venire, ma ha mandato il suo fido Annllevo a svolgere il suo
compito.
Aggiunse Tazrou-Bal, il Signore dei Wgthru.
IAnnllevo fece un segno di saluto con la sua massiccia testa di rinoceronte a sei occhi.
Bene! conferm Vildiagh dopo una breve occhiata Visto che ci siamo tutti andiamo,
il regno di soprusi del bastardo Zurtrumid sta per finire
***
Nessuna delle quattro figure in marcia era alta meno di tre metri, ed lAnnllevo alzava
notevolmente la media. Ognuno di loro trasudava potere e propositi di vendetta: tutti
avevano infatti buoni motivi per serbare rancore verso il Lord del castello. Il fratello
gemello del Tlbug-Rn era stato giustiziato per alto tradimento, e lui stesso esiliato dal
ducato e dai suoi possedimenti. Solit-Iz-Afas era un ricco e potente mercante che un
giorno aveva chiesto un prezzo, a detta di lord Zurtrumid, troppo alto per un carico di
schiavi, per cui era stato umiliato e declassato pubblicamente: gli venne decapitata la testa
di babbuino che un tempo svettava orgogliosa sopra quella di condor. Tazrou-Bal invece
rivendicava libert per tutti i Wgthru, costretti da millenni in quella zona a servire il Gran
Diavolo Ober-Slog. Nessuno degli altri invece sapeva le motivazioni che spingevano
Gherrena, ma si vociferava che a causa di Lord Zurtrumid non potesse pi farsi vedere da
nessuno; il Annllevo senza dubbio sapeva la verit, ma nessuno si azzard a
chiedergliela.
Certi che Goljar avesse adempiuto alla sua parte del patto i congiuranti si muovevano
silenziosi ma sicuri di non essere percepiti o visti nel corridoio, guardato sia da un lato che
dall'altro da due file di statue blasfeme.
Kelvra li seguiva come un'ombra, non visto. era cos vicino al gruppo di enormi Nobili
del Gorgoth da sentire il puzzo della loro impazienza. A differenza loro per sapeva la
verit, le statue li stavano scrutando ed esaminando, e stavano comunicando tutto a Lord
Zurtrumid, che non si sarebbe fatto trovare impreparato. Sapeva anche che lui era nulla al
confronto del potere riunito dei quattro congiunti, per cui sperava che la vittima del loro
tradimento focalizzasse su di loro la sua attenzione ed i suoi sforzi, ignorando la sua
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celata presenza.
Grazie ai medaglioni dati loro da Goljar passarono indenni oltre la tenda magica che
proteggeva la soglia; Kelvra quasi soffoc fra i peli setolosi dell'Orfizie per riuscire a
passare contemporaneamente a lui. L'ampia sala piena di trofei di guerra e dalle pareti
tappezzate con mappe e piani di battaglia li accolse con la luce malsana di una decina di
pali a cui erano legati umani, e altri esseri bipedi, messi al rogo, alcuni erano ancora vivi.
Lord Zurtrumid, seduto su una bassa colonna di teschi, li guard falsamente sorpreso.
Preparati a morire, infame cane bastardo! disse Vildiagh puntando in avanti il suo
braccio multiplo.
Chi ha la faccia di una iena non dovrebbe dare del cane ad altri Vildiagh. Non pensavo
che tu fossi cos desideroso di raggiungere tuo fratello ribatt Lord Zurtrumid con un
sorriso maligno.
Come se non fosse mai esistita la tenda scomparve lasciando posto al solido muro di
pietra: non c'erano pi vie d'uscita dalla sala, ne era pi possibili trasportarsi lontano con le
proprie sole forze.
Il sorriso del Custode delle Cento Chiavi dell'Agonia si trasform in una tonante risata
fragorosa. Poi si alz avvolto da fiamme infernali, imponente, maestoso e carico di potere
come prima di allora.
Riunite i vostri eserciti, circondatelo, fate in modo che non possa fuggire... e sar lui
ad avervi tutti ai suoi piedi
pens Kelvra nascosto nell'ombra di un busto
commemorativo di dimensioni impressionanti.
Osservava attentamente ogni metro quadro dell'immensa parete priva di spigoli alla
ricerca dei fogli che gli servivano, a dire il vero nemmeno lui sapeva esattamente di cosa
si trattasse. Forse erano delle mappe, forse dei resoconti scritti, forse degli schemi, non lo
sapeva. Si limitava a cercare riferimenti a Monte Zagra.
Un'esplosione fece tremare la stanza disturbando la sua concentrazione. Senza che
Kelvra vi prestasse troppa attenzione il gruppo di congiuranti aveva gi cominciato il suo
attacco suicida, a cui Lord Zurtrumid aveva risposto scatenando una tempesta di lame
d'ombra: migliaia si spade oscure che avevano trafitto e inchiodato al suolo i suoi
avversari. L'unico ad evitare questo effetto fu Tazrou-Bal spiccando un balzo verso l'alto e
rimanendo sospeso a mezz'aria grazie alle sue ali scagliose.
La prontezza di riflessi e l'esperienza del Signore dei Wgthru erano ben note a Lord
Zurtrumid, che si limit ad alzare lo sguardo facendo scaturire dagli occhi una sfera
infuocata che esplose addosso al diavolo alato.
L'esplosione invest anche numerose carte affisse sulla parete alle spalle di Tazrou-Bal.
Un momento!
Kelvra not che una delle mappe lambite marginalmente dalle fiamme, e quindi non
molto danneggiata, si riferiva chiaramente ad un rilievo montuoso; e guardando meglio
distinse il nome Zagra.
Il motivo per cui era entrato nel Castello era l, alla sua portata, attaccato al muro con
quattro chiodi di osso; ora dovevo solo riuscire a prenderla senza rimetterci la pelle.
Liberandosi dalle lame che lo imprigionavano a terra, l'Orfizie dalle teste di salamandra
e di condor scagli la sua enorme mole contro in gran Diavolo Ober-Slog avvolto dalle
fiamme in una carica furibonda.
Kelvra non aveva intenzione di vedere l'esito dell'impatto: come un gatto in fuga balz in
direzione della mappa prendendola nel centro e strappandola dai suoi supporti ossei. I
Grandi Diavoli nella sala, troppo intenti a combattere e troppo superiori a Kelvra di
dimensioni si accorsero solo di una sagoma colorata in movimento, ma quando tentarono
di focalizzarne meglio la figura per valutare se si trattasse di un alleato o di un nemico,
Kelvra aveva gi inghiottito il contenuto della fiala presa al segretario Kezga sparendo nel
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nulla.
Solo il Custode delle Cento Chiavi dell'Agonia riusc a penetrare quella fugace visione,
capendo l'entit di quello che era appena successo.
Kelvra! Non aver timore, giusto il tempo di sbarazzarmi di questi sciocchi irriverenti e
poi mi occuper di te! disse il Signore del Castello emettendo un ruggito capace di far
intimidire l'eruzione di un vulcano.
***
Le pendici di Monte Zagra! Le pendici di Monte Zagra! pensava ripetutamente
Kelvra mentre il suo corpo veniva scomposto in atomi infinitesimali e smaterializzato per
effetto della pozione di teletrasporto.
Quando riapr gli occhi, verificando cos di aver raggiunto la meta desiderata, gli sembr
che il suo stomaco fosse stato ricomposto al contrario e che al posto dei muscoli avesse
gelatina. La sensazione di nausea e di stordimento dur solo pochi istanti, sostituita
dall'eccitazione per la mappa che ancora stringeva in mano. Cerc un posto dove poter
consultare la carta in tranquillit, ma il desolato paesaggio del monte di ossidiana offriva
pochi rifugi se non gli scheletrici alberi pietrificati che formavano qui e la piccoli boschetti
privi di vita. Alla fine decise per un piccolo anfratto su un costone a strapiombo rialzato di
qualche decina di metri rispetto alla base del monte. Dopo poco pi di tre quarti d'ora
aveva gi memorizzato la disposizione di tutti i contingenti militari dei vari ducati ed aveva
studiato un percorso sicuro che lo conducesse il pi rapidamente possibile al portale,
facendo solo una breve sosta nel campo dell'esercito di Lord Zurtrumid; che era uno dei
pi vicini al passaggio magico. Se voleva giungere in tempo per quando lui stesso, tramite
la lettera inviata a nome di Goljar, aveva dato ordine di effettuare l'attacco al campo vicino,
doveva muoversi ora. Era fondamentale che i campi pi vicini al portale fossero occupati a
combattere fra loro, cos avrebbe trovato poche guardie a sua difesa anzich interi
battaglioni.
Quando usc dall'anfratto scorse al di sotto dello strapiombo uno spettacolo che per un
po' gli fece seriamente disperare di poter uscire vivo da quella vicenda. C'era infatti un
gruppo piuttosto nutrito, cinquanta o forse pi, di demoni e diavoli; facevano parte dei
reparti di guerrieri scelti di Lord Zurtrumid, aveva riconosciuto alcuni di loro anche da
quella distanza. A terrorizzarlo era per ci che stava nel mezzo della strada a diversi
metri di distanza dal contingente demoniaco ma chiaramente implicato con loro. Era una
gabbia cubica senza sbarre, un'enorme scatola d'acciaio larga e alta cinque volte Kelvra,
con le pareti metalliche spesse un metro. Qualcosa stava orribilmente ammaccando la
gabbia dall'interno, qualcosa che Kelvra sapeva essere un Vagherott.
Allo Slarn-Ekd sembr quasi di sentire la voce di Velgiu che ai tempi
dell'apprendistato nella Casa degli Uccisori gli ripeteva spesso:
La tattica semplice. Vedete, ogni Vagherott viene creato appositamente per
distruggere il suo bersaglio, ogni volta che viene animato gli se ne specifica uno. Da quel
momento in poi cercher di raggiungerlo puntando direttamente verso di lui, ovunque si
trovi, eliminando fisicamente ogni ostacolo che gli si presenti innanzi. Per evitare che
quest'arma formidabile si ritorca contro il suo attivatore solitamente viene rinchiusa in una
gabbia sufficientemente robusta da consentire il suo spostamento in un luogo sicuro. Di li
a poco il Vagherott riesce a sfondare la gabbia iniziando il suo mortale percorso. A seguito
del Vagherott viene comunque messo un gruppo di demoni, per eliminare i fastidi minori
che potrebbero ritardarlo o distrarlo, per dargli manforte e per ricondurlo al suo attivatore
una volta portato a termine il suo compito.
Se prima agire in fretta era importante ora era questione di vita o di morte; non aveva
dubbi infatti: il Vagherott era stato attivato per lui.
Guardando in alto, verso la cima del monte che doveva al pi presto raggiungere, vide
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ad una certa distanza da lui, stagliata nitida contro la luminescenza riflessa dall'ossidiana,
un'imponente figura leonina, che girandosi e cominciando a correre, sembr volergli aprire
la strada.
***
Kelvra si ferm un attimo a riprendere fiato, sentiva i polmoni scoppiargli dopo tutto
quell'alternare corsa e marcia spedita senza mai riposarsi, anche i muscoli delle gambe gli
dolevano per lo sforzo che persisteva ormai da quasi mezza giornata. La consapevolezza
di essere braccato dal Vagherott gli diede nuova forza per continuare a seguire il
Jagghermann, il quale nel frattempo aveva ricominciato a correre a non pi di un tiro di
freccia da lui.
Fu consolato dal pensiero che secondo la mappa mancava poco al campo dell'esercito
di Lord Zurtrumid, ma sapeva che se era riuscito ad arrivare in cos poco tempo senza
grossi problemi era perch aveva seguito un percorso ben preciso e studiato; lo stesso
percorso che avrebbe seguito il Vagherott seguendo le sue tracce, ci gli faceva perdere
la speranza che potesse essere stato rallentato in qualche modo. Sentiva di avere i minuti
contati. Era come se gi sentisse il dolore delle sue carni squarciate e dilaniate dalle
lunghe e affilate lame ossee della bestia che lo inseguiva. Le spinate e muscolose zampe
da aracnide erano infatti capaci di trapassare e di spaccare anche i materiali pi duri.
Osava solo immaginare come avrebbe ridotto il suo corpo. Una delle armi pi efficaci del
Vagherott erano la paura e l'angoscia che poteva causare; Kelvra doveva combattere sia
l'una che l'altra concentrandosi sul prossimo obbiettivo.
***
Come si aspettava Kelvra vide innanzi a lui iniziare a digradare una conca piuttosto
ampia e profonda dalle pareti piuttosto ripide, ad eccezione che in due o tre punti ben
difesi da fortificazioni artificiali. La sua precauzione di nascondersi dietro uno dei numerosi
massi vetrosi, che circondavano il margine esterno della conca, non fu affatto eccessiva.
not infatti che il campo di Lord Zurtrumid era praticamente inespugnabile: la posizione
bassa dava infatti un teorico vantaggio a chi attaccasse dall'alto; annullato per dalla
naturale scivolosit della discesa d'alabastro, punteggiata tra l'altro da migliaia di grosse
schegge affilate come rasoi. Gli accessi meno proibitivi erano facilmente difendibili anche
da poche unit e la naturale cappa d'ombra di nebbia onnipresente forniva una naturale
protezione strategica contro eventuali attacchi volanti.
Aveva i minuti contati. non riusciva a togliersi questo pensiero dalla mente mentre
attendeva nervosamente che nel campo si destasse qualche segno di movimento. Con lo
sguardo intanto osservava la zona circostante: gli sembr strano che non se ne fosse
accorto prima, ma appena oltre il campo militare, da un'ampia spianata nero lucido, si
innalzava una vorticosa colonna di luce bianco-azzurra. Eppure era sicuro che prima non
vi fosse, come se avesse deciso di mostrarsi soltanto nel momento in cui lui aveva
focalizzato l'attenzione su di essa. Non c'erano dubbi, quello era il portale per Mediar. Ora
che ci faceva caso, attorno alla spianata rotondeggiante sorgevano avamposti militari pi
grandi di quelli che aveva passato fino a quel momento su Monte Zagra, a al loro interno
riconobbe le insegne dei Ducati Maggiori del Quinto Livello. Cerc di individuare il presidio
verso cui aveva dato l'ordine di attacco a nome di Goljar ai demoni di Zurtrumid.
Eccolo! Fantastico, degli straccioni... pens senza ironia osservando il nutrito
gruppo di figure umanoidi che si aggiravano nel piazzale circondato da palizzate Il loro
campo il pi vicino a quello di Lord Zurtrumid ed i Lamashtra sono in numero sufficiente
a reggere uno scontro. Se i due campi iniziano a combattere dovrebbero lasciare
sguarnita una buona sezione della spianata per il portale, una volta li sar facile eludere
anche le guardie degli altri avamposti ed andarmene
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Ripeteva fra se queste parole pi per rassicurarsi che tutto sarebbe andato bene che
per ricordare come andava svolto il piano di fuga.
Per un attimo il suo sangue demoniaco gli si gel nelle vene. Lo sguardo che rivolse
alla lontana figura dalla tunica viola sembr durare un'eternit. Il torreggiante diavolo dalla
faccia d'insetto si muoveva a passi rapidi fra gli edifici temporanei in fondo alla conca
oscura e nebbiosa. Dispensava ordini con la sua indistinguibile voce cicaleggiante.
Goljar... mormor sottovoce Kelvra per l'incredulit.
Cosa diavolo ci faceva li Goljar? Quando mai si era visto un Visir in un avamposto di
prima linea? Il suo piano andava in frantumi come un calice di cristallo sbattuto per terra.
Goljar avrebbe visto l'ordine d'attacco fasullo e l'avrebbe revocato. Ah, e naturalmente
lui sarebbe morto di conseguenza sotto gli attacchi del Vagherott, dato che non aveva pi
alcuna speranza di attraversare il portale.
Quando vide il Visir entrare nella sua sontuosa tenda decise di agire; comunque fossero
andate le cose la situazione poteva solo migliorare.
***
Salve Goljar disse Kelvra uscendo da una piega della tenda che lo aveva celato fino
a quel momento.
Salve a te, piccolo e insignificante tagliagole rispose il Visir voltandosi lentamente
verso la nuova figura comparsa nella sua abitazione momentanea mi chiedevo quando ti
saresti deciso ad uscire del tuo nascondiglio
Era un sottile gioco di minacce che a Kelvra non piaceva, ma a cui doveva sottostare;
sapeva perfettamente che Goljar non lo aveva vista finch non aveva deciso di rivelarsi,
come invece voleva far intendere l'ultima frase. ma si trovava nella sua tenda, nel suo
campo, la verit era un dettaglio secondario.
Si da il caso che la qui presente nullit abbia appena reciso da un orecchio all'altro le
gole delle tue possenti guardie per entrare qui dentro.
E a cosa debbo tanto onore?
Sono venuto ad avvertirti.
Kelvra noto una nota di dubbio negli occhi compositi del Visir, esattamente ci di cui
aveva bisogno.
Non fraintendermi, al Maniero Raver potevi finirmi, e non l'hai fatto. Sto solo
ricambiando il favore. L'ultima cosa di cui ho bisogno ora un debito con il diavolo.
Se Goljar apprezz la battuta non lo diede a vedere certo a vedere, si limit ad ordinare
con voce seccata:
Parla!
Per miei motivi personali che non necessitano spiegazioni, problemi potremmo
chiamarli, tengo costantemente d'occhio Castel Zurtrumid, e mi informo su quello che
accade al suo interno e nei dintorni.
Kelvra decise che aveva stuzzicato a sufficienza Goljar nel momento in cui il suo
sguardo manifest il passaggio da curiosit ad impazienza.
Ho saputo, o forse ho visto di persona, chi pu dirlo, che il tuo fedele segretario ha
inviato una missiva a tuo nome ai tuoi alleati congiuranti.
La bocca del Visir accenn una smorfia di preoccupazione.
Si, so tutto del tuo piano per spodestare il Nostro Signore, e da diverso tempo ormai.
Il gioco delle minacce continuava.
Ad ogni modo quegli stolti hanno attaccato un lord Zurtrumid al pieno della sua
potenza, portando in bella mostra medaglioni con il tuo simbolo. Diciamo che Lord
Zurtrumid non l'ha presa granch bene.
Segu una breve pausa carica di tensione durante la quale Goljar spost il peso del
corpo da un piede all'altro. A Kelvra quasi dispiaceva di non poter leggere nella mente del
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Visir tutte le invettive ed insulti che stava rivolgendo al suo defunto segretario e a se
stesso.
Ha attivato un Vagherott contro di te.
Se Goljar fosse stato un gatto i suoi peli rizzati sarebbero schizzati fino al soffitto.
L'ho visto mentre salivo fin qui, gi in movimento. Se non mi credi prova a
concentrarti, sicuramente puoi sentire che si avvicina.
Il Visir si estrani un attimo da se stesso, portando la sua coscienza verso lo spettacolo
di assoluta distruzione provocata dal Vagherott lungo la sua strada. Quando ritorn in se,
maledicendo il destino che stava disgregando tutto ci che aveva costruito in secoli di
studi, tradimenti e pianificazioni, era solo nella tenda, lo Slarn-Ekd se n'era andato.
***
Un avvoltoio chelato osservava dall'alto un piccolo diavolo dagli occhi verdi uscire da
una tenda riccamente drappeggiata ed abbandonare insieme ad un leone abissale un
campo in subbuglio, dove demoni soldato correvano da una parte all'altra armandosi e
preparandosi ad un combattimento epocale. Girando pigramente il lungo collo l'uccello
mangia carogne pot vedere a qualche chilometro di distanza una sagoma mostruosa in
avvicinamento; non perdeva tempo ad aggirare o scavalcare asperit del terreno o altri
ostacoli preferendo frantumarli. La massa in movimento puntava dritta verso la direzione
del campo. L'avvoltoio chelato prevedeva un lauto pasto prima della fine del giorno.
***
Kelvra corse fuori dalla tenda di Goljar eludendo la sorveglianza dei Sldra, per dirigersi
verso il campo dei Lamashtra. mentre i suoi piedi calcavano sicuri e rapidi il suolo
d'alabastro che separava i due insediamenti militari poteva scorgere in lontananza la
polvere provocata dal juggernout di lame e artigli che lo inseguiva. ignorando il panico che
saliva punt diritto verso uno straccione a guardia di un accesso secondario al campo.
Non ci fu combattimento, solo una pietosa esecuzione. indossando le vesti lacere della
sua vittima si rese indistinguibile da ogni altro Lamashtra. Ora si trattava di aspettare; si
mise a girare fra le costruzioni di pietra, fango e legno fossile evitando accuratamente
quelle pi grandi, li probabilmente si trovavano i diavoli di pi alto grado, capaci di scoprire
la sua vera identit anche cos camuffato. in giro sentiva voci dai soldati che parlavano di
una pericolosa mobilitazione di forze nel vicino campo del Granduca Zurtrumid. poi tutti
iniziarono a muoversi come colti da frenesia, comandi mentali li spingevano a fare tappo
negli accessi, a fortificare barricate, a distribuire armi, a ripassare strategie di
combattimento.
Non c' dubbio pens Kelvra Hanno visto il Vagherott
Era uno spettacolo che non gli era permesso di godersi. Gi il terreno iniziava a tremare
ed lo Slarn-Ekd si faceva largo attraverso la nauseabonda marea di straccioni che fluiva
verso morte certa rischiando di venir travolto.
Il rumore di carne tritata e urla di agonia divennero la musica di sottofondo della sua
fuga. poteva vedere distintamente il Jagghermann sulle lievi alture a ridosso del campo, gli
stava indicando la via pi rapida e sicura per giungere alla spianata del portale. A questo
punto entrava in gioco la fortuna, per quanto avesse pianificato anche i dettagli c'erano
troppe variabili, troppe forze in campo di cui valutare le reazioni, troppe cose che potevano
andare storte.
Per giungere all'immensa colonna di luce nebulosa che vedeva oltre le dune d'alabastro
doveva compiere un'ampia deviazione. E corse, corse a perdifiato.
Non aveva il diavolo alle calcagna, ma qualcosa di cui persino il diavolo ha paura.
Si ferm solo un attimo, aveva ormai raggiunto la massiccia arcata che permetteva di
accedere alla spianata. Come sperava non c'erano guardie, voleva dire che il suo piano
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aveva funzionato. Concesse a se stesso un attimo di tregua per guardarsi alle spalle: il
Vagherott aveva abbandonato il campo dei Lamashtra nel momento in cui lui aveva
deviato la sua corsa, i demoni che facevano da retroguardia continuavano per a
combattere contro gli straccioni. il costrutto cacciatore sembrava puntare verso il campo di
lord Zurtrumid, in realt l'avamposto rientrava solo marginalmente nella sua carica
mortale.
L'impatto fu comunque violentissimo: il Vagherott, i Sldra chiusi in difesa, i Lamashtra
in carica disperata, tutti avvolti e partecipi nel caos della battaglia, senza formazioni, senza
ranghi, senza amici o nemici; solo armi e dolore, uno sfrenato inno al sangue versato,
centinaia di metri quadri cosparsi di cadaveri, il puzzo di morte nelle narici.
Adoro tutto questo pens Kelvra.
Ma qualcosa non andava. Le forze erano troppo disgregate, falciando chiunque avesse
attorno il Vagherott si stava districando da quel pantano agonizzante; i demoni, ormai in
frenesia convulsa, bramavano solo la vita degli avversari, non curandosi pi di un nemico
imbattibile che non si curava di loro.
Un ruggito sommesso del Jagghermann lo riport alla realt: lo separava dal portale
poco pi di mezzo chilometro, non gli rimaneva che correre.
Mentre ansimava per fare un passo dopo l'altro il pi velocemente possibile si accorse
di star ripensando a tutto ci che lo aveva condotto fino a quel punto. non solo gli
avvenimenti concitati delle ultime decadi, ma tutta la sua vita; la cerimonia di nascita,
l'addestramento nella Casa degli Uccisori, i primi omicidi, le continue gare con Lusur... non
aveva alcun rimpianto. Ma ora che stava correndo verso la sua salvezza, verso un luogo
lontano dal Gorgoth un rimorso lo aveva: tutto ci che vedeva.
monte Zagra non era il rilievo pi alto del Quinto Livello, eppure a Kelvra sembr di
poter guardare tutto il Gorgoth; oltre il nero lucido dell'ossidiana che componeva il monte
c'erano sterminati deserti di polvere rossa e sabbia grigia, l'orizzonte contornato da vulcani
in perenne eruzione, i cui fumi venefici formavano nubi che oscuravano la luminescenza
rossa del cielo plumbeo. Li in alto si libravano draghi e serpenti alati dalle scaglie d'ottone
e stormi di manticore ruggivano contro i fulmini che si abbattevano incessanti su tutto il
paesaggio. Illuminati dai bagliori delle saette centinaia di citt fortificate gridavano la loro
caotica presenza allo spettatore, poco pi che puntini nella sterminata desolazione.
Il Gorgoth era l'unico luogo in cui avesse mai vissuto; violenza, soprusi, menzogne e
aberrazioni erano state la linfa da cui era nato e che lo aveva nutrito. Non poteva
concepire un mondo diverso.
Un assassino che aveva sconfitto migliaia di avversari, che un'infinit di volte si era
trovato in situazioni critiche e disperate da cui era sempre uscito vincitore. Ora aveva
paura di abbandonare la propria casa.
La Paura... disse fra se Kelvra sorridendo al pensiero di un nemico che non poteva
uccidere.
Un rumore roboante lo distolse dai suoi pensieri, era come se intere mandrie di bisonti
stessero correndo alle sue spalle. I tremiti del terreno gli rinfrescarono il concetto che
dietro di lui lo stava inseguendo un terrore incarnato ben pi attanagliante della
malinconia: il Vagherott, al pari della paura, era un nemico che non poteva sperare di
uccidere.
E' troppo veloce! Dannazione, troppo veloce! malediceva Kelvra a denti stretti.
Aveva percorso appena met della strada che lo divideva dal portale, e il suo incubo
peggiore era troppo vicino, troppo veloce.
In quel momento invidi profondamente il Jagghermann che faceva strada davanti a lui,
stava frenando la sua corsa per non lasciarlo in dietro, probabilmente era pi rapido anche
del Vagherott.
Il terreno tremava sempre pi forte e Kelvra sentiva chiari i rumori di lame ossee sulla
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pietra, di muscoli che si tendono per lo sforzo, di mille gole ansimanti e altrettante fauci
serrate e digrignanti.
Poche decine di metri alla colonna di luce, ma comunque troppe, inevitabilmente
sarebbe stato raggiunto.
Continuando a correre estrasse le armi runiche; preferiva voltarsi e combattere, pur
senza speranza, che venir dilaniato alle spalle cercando di fuggire.
Il Jagghermann si ferm improvvisamente e voltandosi con uno scatto gli corse in
contro solo per passargli sopra la testa con un balzo dopo pochi passi.
Si buttato contro il Vagherott pens Kelvra Inconcepibile... andato a farsi
massacrare, per farmi guadagnare pochi istanti...
Istanti preziosi che non avrebbe sprecato.
Io ho ucciso Lusur ridandogli la libert, sta solamente saldando il debito si sforz di
pensare Kelvra.
Il suono di fauci d'osso che lacerano la carne per rivelava nel suo profondo che
nessun debito dovuto vale tanto per un demone, ma la fedelt e la riconoscenza si per una
bestia abissale.
Gi la luminescenza della titanica colonna transdimensionale lo avvolgeva facendolo
sentire leggero e inconsistente, quando vide il fiero leone del Gorgoth affiancarglisi, ferito
in pi punti ma determinato a seguirlo nel portale; la criniera fiammeggiante non riusciva a
nascondere l'orribile ferita aperta e sanguinante che divideva in due il volto della fiera
demoniaca con una linea verticale.
Ognuno dei due aveva perso ci che era, e sacrificato ogni cosa guadagnata fino a quel
momento per avere la possibilit di scegliere.
***
Su un piccolo monte di ossidiana in una regione del Quinto Livello del Gorgoth uno
Slarn-Ekd e un Jagghermann attraversarono una porta che conduceva in un mondo che
non era il loro.
Fine
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