LO SBERLEFFO E LIRONIA CONTRO I PRIVILEGI DEI BARONI
ualcosa si muove, nella citt che sembrava
aver perso la voglia di ridere, in una Carrara da coprifuoco deserta gi dopo le 18 (a volte anche prima). Dopo i cartelli appesi ai monumenti, e quel Le cave ai carrarini che un po li riassumeva tutti, questa volta il gruppo dei creativi che sullonda dellassemblea permanente sta tenendo alto almeno lumore a una comunit depressa, si inventato nottetempo unaltra azzeccata performance. E cos, in questo caso, fra un Piazza fora l loz e una Via del voto di scambio, una sintesi efficace potrebbe essere Via Baroni del marmo, perch alla fine sempre alle cave e alloro bianco che si torna. Quella appena passata stata la settimana della maxirichiesta di rinvio a giudizio per sindaco, giunta e rappresentanti delle imprese per i presunti accordi al ribasso sulla tassazione del lapideo (e danno erariale da decine di milioni di euro); sul nero alle cave, invece, siamo in attesa di conoscere lo sviluppo finale dellinchiesta, ma in sostanza laccusa di sottofatturazione sistematica. Il quadro complessivo di questo mondo di mezzo in salsa carrarina esplicito e ne abbiamo scritto pi volte: ormai da quasi ventanni, grazie a una serie di pronunciamenti legislativi favorevoli (la sentenza della Corte Costituzionale innanzitutto nel novembre 95, ma anche la legge regionale 78 98, lemendamento alla finanziaria di Marchetti nel 98, il primo regolamento del 94) lamministrazione avrebbe avuto tutti i presupposti per ottenere un flusso equo dalle cave. Ma prima ha tenuto in vita lobsoleta tassa marmi (una tassa allesportazione, cassata nel 2004 dallEuropa) poi, una serie di autogol impressionanti per eliminare il valore di mercato e inserire la concertazione, hanno finito per complicare tutto, fino al capolavoro al contrario dei valori medi al ribasIn una citt so: il tutto, ha aperto il da coprifuoco, fronte a decine di ricorsi e tenuto basse le entrate. depressa, Lennesimo documento nuovi segnali di vita dei partiti di maggioranza dellaltro giorno, sul fatto che spingono al capolinea che il nuovo regolamento un certo tipo di gestione eccetera si far, assomiglia tanto ai precedenti tedel potere che ha favorito sti, in particolare a quello i signori delloro bianco del sindaco del 31 luglio 2013, quello in cui diceva che dopo il tempo strettamente necessario si sarebbe arrivati a dama. E allora, mentre la citt allo stremo, e i baroni del marmo diventano sempre pi ricchi con un bene pubblico, non resta che lo sberleffo. Un modo simpatico per cercare di tenere vivo lo spirito che anni di depressione, di teatri e cinema chiusi, di speculazioni malriuscite, erano riusciti a tenere sopito. Lorgoglio e lironia possono essere armi potenti per disarticolare quelle lobby prevaricanti candidamente ammesse dal vicesindaco Vannucci. Daltra parte, legittimo che i baroni del marmo, abituati fino al regolamento del 94 a pagare tutti insieme, 16 milioni di lire (s, di lire) di canoni di concessione (e a chiedere, come se niente fosse, il settimo, cio il 14 per cento netto, ai malcapitati subaffittuari) provino a difendere, mantenere, perpetuare i privilegi. Sono i nostri amministratori che avrebbero dovuto lottare per una tassazione equa: questa giunta non lha fatto e anzi, con pervicacia, ha fatto un deserto e lha chiamato Carrara. Ma limpressione, da questi segnali di vita, che il conto alla rovescia sia iniziato e, come abbiamo gi scritto, un certo tipo di potere nellombra, a discapito della gente, sia al capolinea. Lepoca dei privilegi non pu durare allinfinito.
riferimento ai lunghissimi lavori di ristrutturazione e adeguamento alla norma sismica
e antincendio che da diversi anni rendono non fruibile il teatro. E legata invece alle ultime vicende giudiziarie la "nuova intitolazione" di piazza Due Giugno, sede del municipio: chiamando in causa linchie-
Cambio targa in via Mazzini
sta aperta dalla Procura di
Massa Carrara sugli accordi per le tariffe del marmo, che ha innescato 15 richieste di rinvio a giudizio indirizzate anche ad alcuni componenti della giunta in carica e di quella precedente, il cartello apposto questa volta direttamente su una porta di palazzo civico recita Piazza dei Rinviati a Giu-
dizio- gi largo degli avvisi di
garanzia. E ancora: Via del voto di scambio, gi via dei precari Esselunga, il cartello apposto sullinsegna del supermercato cittadino e Via della Corruzione, via dei capitali allestero, che troneggia su un segnale di stop del centro. Sono intitolate due strade al
Piazza Giacomo Matteotti
sindaco, vero bersaglio di questa protesta: via Cavour e via
Ulivi sono state trasformate rispettivamente in via del Zubbettino e in via Zubbani da Carrara. Altre due vie sono state trasformate dagli autori del blitz, in stradello dei Corrotti e vicolo dei Tempi Oscuri. RIPRODUZIONE RISERVATA