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SantOrso cresce di
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di Luca MERCANTI

antOrso cresce. E non


solo numericamente,
ma anche in qualit e appeal. Quella di questanno,
la numero 1015, ledizione che registra il record di
espositori: 1183. Qualcuno rimasto a casa, forse
consigliato dal maltempo
di gioved notte che ha dato un volto pi invernale
alla citt, o forse per linfluenza, che sta obbligando a letto mezza Italia. Nonostante tutto, sono davvero pochi i banchi vuoti
per le vie del centro storico, segno che la partecipazione alla Fiera di SantOrso talmente attesa
da spingere gli artigiani
a far di tutto per non saltare lappuntamento pi
atteso dellanno dai valdostani.
La Fiera di SantOrso
una grande festa, lappuntamento principe per far
conoscere e valorizzare
lartigianato di tradizione e dare il benvenuto a
nuove forme espressive
che, soprattutto attraverso lutilizzo del colore, trovano sempre pi spazio e
consenso tra i visitatori.
Visitatori che nella due
giorni di fiera ipotizzabile possano sfondare il
tetto delle 200 mila unit. Un numero imponente di persone, molte delle quali, soprattutto giovani, per le vie del centro e nelle cantine dove
come tradizione iera sera, in quella che i valdostani chiamano Veill, si
suonato, ballato e cantato sino allalba.
(continua a pagina 54)

SantOrso
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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

remise des prix / Assegnati a Zucco, Dimoz, Gallego Selles, Scandella, Balliana e Champrtavy

I premi speciali della Foire


C

erimonia di remise des


prix spciaux nellambito della 1015 Fiera di
SantOrso, quella andata in scena ieri sera - venerd 30 gennaio - nella piazzetta antistante la Collegiata di SantOrso,
al termine della messa per gli
artigiani.
Seguendo lordine con il quale i premiati sono stati chiamati sul palco dalla giuria, il
riconoscimento Fondazione
comunitaria della Valle dAosta e Coordinamento solidariet Valle dAosta - in memoria
dello scultore Domenico Orsi andato ad Alessandra Zucco
di Verrs grazie allopera Alice
con la seguente motivazione: Il
concetto del dono illustrato in
modo evidente nellamore che
traspare dalla rappresentazione di una madre e di sua figlia
che si abbracciano. Scesa dal
palco, la premiata ha spiegato:
Non me laspettavo di ricevere
il premio, motivo per cui sono
molto felice, anche perch mia
figlia Alice per la prima volta ha
voluto salire sul palco con me.
Daltra parte questopera, in legno di acero, era ispirata proprio a noi due, visto che quando rientro la sera dal lavoro, lei
mi aspetta sempre in cima alle scale, pronta ad abbracciarmi forte. E labbraccio di una figlia il regalo pi grande che
si possa avere.
Secondo a essere chiamato sul
palco stato Guido Dimoz di
Doues, insignito del premio
Don Garino dedicato a temi
religiosi e attribuito su proposta dellassociazione Amici di
Don Garino. La sua opera ha
rappresentato uno spaccato realista della vita religiosa
dantan nei nostri villaggi, illustrando il ruolo sociale della
religione, con la chiesa in primo piano, incarnata dalla comunit allatto della festa del
santo patrono. Sempre nellambito del premio Don Garino menzioni speciali sono
state attribuite a Flavio Thdy,
Peter Trojer, Florian Barmasse, Fernando Casetta e Alessandra Zucco.
Quindi stata la volta del premio Pierre Vietti attribuito - su
proposta del Comit des Traditions Valdtaines - allartigiano
Cristian Gallego Selles di Fnis, che ha dimostrato pi di
ogni altro unattenzione particolare per lo studio e la ricerca storica sul tema propo-

I sei premiati
delledizione
2015 della
Fiera
di SantOrso

Da sinistra
Renato
Champrtavy
con
lassessore
Pierluigi
Marquis;
a fianco
Gabriella e
Italo Balliana

Accanto
Wally e
Wanner Orsi
premiano
Alessandra
Zucco con la
piccola Alice;
a destra
Alessandro
Celi premia
Cristian
Gallego
Selles

A sinistra
Marisella
Chevallard
premia Guido
Dimoz; qui
a fianco Livio
Vagneur
e Pierluigi
Marquis
premiano
il giovane
Thierry
Scandella

sto della fienagione. Non mi


aspettavo certo di entrare nella cerchia ristretta dei premiati di questanno - ha confessato al termine della cerimonia
- anche se devo ammettere che
questo tema mi ha particolarmente ispirato, soprattutto dal
punto di vista dello studio della figura femminile nel mondo
rurale valdostano di una volta, senza la quale difficilmente
luomo avrebbe potuto mandare avanti da solo tutto il menage. Alle sue spalle, Guido Dimoz e Donato Casetta, con segnalazione per Christian e Romano Hugonin.
Il premio Amde Berthod allartigiano pi giovane stato
conferito a Thierry Scandella
di St-Pierre, 18 anni il prossimo 22 luglio, iscritto al 3 anno di falegnameria allITPR di
Aosta, risultato vincitore grazie alla sua cassetta del cucito.
Sono molto contento, dopo il
2 posto di Antey essere riuscito ad aggiudicarmi un premio
alla Foire mi riempie di gioia,
racconta.
Un riconoscimento postumo
stato quindi consegnato alla famiglia di Olivo Balliana, lartigiano 85enne di Roisan scomparso il 15 novembre scorso a
seguito di un incidente stradale non lontano da casa, in frazione Closellinaz. Il premio,
pi nel dettaglio, stato consegnato al figlio Italo in quanto Balliana ebbe il merito di
preservare le tecniche artigianali tradizionali nella fabbricazione degli attrezzi agricoli. Io e mia sorella ringraziamo lamministrazione per
questultimo premio a mio pap, ne aveva gi vinti altri ma
questo ci tocca di pi. Da lass
sono sicuro che ringrazia tutti, il messaggio che ha voluto pronunciare al microfono il
figlio di Olivo Balliana.
Sesto e ultimo riconoscimento, infine, quello attribuito a Renato Champrtavy di St-Pierre,
87 anni lo scorso 10 ottobre, col
premio Robert Berton consegnato allartigiano pi anziano
presente alla 1015 Fiera di SantOrso tra quelli non premiati
negli ultimi cinque anni. Il segreto per arrivare alla mia et
ancora pi o meno attivo? Bere,
mangiare e lavorare, per quello
che si riesce alla mia et, ha
commentato Champrtavy una
volta sceso dal palco.
Patrick Barmasse

luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

la veill dei piccoli / Nella piazzetta di via Vevey, divertimento assicurato

Il cortile, REGNO dei bambini


S

ono ormai undici anni


che la Fiera di SantOrso
pensa anche i pi piccoli. La veill dei bambini divenuto un evento molto apprezzato e partecipato. La
veill di petcho si tenuta
ieri pomeriggio, venerd 30
gennaio, nella piazzetta di via
Vevey. Un iniziativa ideata da
Daniela e Concetta, ex maestre della scuola San Francesco che da quando portavano i bimbi alla Fiera, hanno
pensato che, effettivamente,
per i pi piccoli non era stato organizzato granch. Cos nasce questo progetto che
ha uno scopo ben preciso: il
messaggio che vogliamo trasmettere quello di restituire
il cortile in citt ai pi piccoli
- i cortili che ormai sono occupati dalle macchine e che
non permettono pi ai bambini di giocare liberamente in
un posto sicuro.
Ogni anno la veill dei bambini si declina su un tema differente; questanno stato dal
grano al pane: oltre a essere stati organizzati laboratori per la preparazione del pane, cerano anche un mulino
funzionante e molte golosit
per soddisfare il palato per
la merenda. Levento ha visto
la partecipazione della Clicca
de Saint Martin de Corlans
e anche di diverse associazioni come Slow Food mentre le
educatrici del CEA hanno aiutato, distribuendo la merenda.
Molta musica, molta allegria
e unenergia positiva nellaria;
non sono mancati i joueurs, le
scorribande dellorso e i sal-

Qui e pi a destra, due momenti dellapprezzata veill di petcho

Mamma Alessandra, Jos e la zia Nadia

Ian, pap Giampiero e Nicholas

Aurora e Sophie

ti sulle balle di fieno. Positivo


anche il commento di alcuni
partecipanti come nonna Lucia, veramente una bellissima
iniziativa; i miei nipotini hanno gi partecipato a questa iniziativa e sicuramente presenzieranno anche lanno prossimo. Bella anche la tematica di
questanno; i piccoli si possono
rendere conto di quanto lavo-

ro c dietro a una semplice pagnotta. Forse unimpressione, ma questanno ci sono pi


attivit e pi bambini; anche
mamma Nicole soddisfatta,
un evento bello e coinvolgente, soprattutto per i bambini
che si divertono positivamente e con un interessante risvolto educativo.
Carol Di Vito

Marisol e Antoine impastano il pane

Matteo e Matilde

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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

padiglione enogastronomico / Le eccellenze, tra conferme e qualche novit

Una gustosa passeggiata


S

essantasei espositori nel


padiglione enogastronomico di piazza Plouves
per ledizione 2015 della fiera di
SantOrso, per soddisfare tutti i
palati, anche quelli pi esigenti
fino a domenica 1 febbraio. Dal
dolce al salato, dalla tradizione allinnovazione, dai succhi
di frutta ai liquori, dai formaggi freschi agli stagionati, e poi
biscotti, pane, composte, vino,
e tanto tanto altro ancora. Basta armarsi di voglia di conoscere, assaggiare e perch no
fare anche quattro chiacchiere con gli espositori per scoprire o riscoprire, per gli habitu, le specialit enogastronomiche del nostro territorio.
Per gli amanti del dolce non
c che limbarazzo della scelta, dai tradizionali Baci di Nus
della storica Pasticceria Buzzi, che propone anche i rustici ed i torcettini, al coloratissimo plumcake con frutta candita al rum cubano della Cioccolateria Robbiano di Arvier; per
loccasione presentiamo anche
delle sfiziose chips di mele ricoperte di cioccolato fondente
- afferma il maestro cioccolatiere Ferruccio. Da otto anni
a questa parte possibile trovare nello stand di Elena della pasticceria di Cogne Il paradiso dei golosi anche dolci
e composte per chi ha intolleranze alimentari o per i vegani; mi piace proporre una pasticceria alternativa con prodotti particolari come le farine o lo sciroppo dagave, la ricerca delle materie prime per
me la parte creativa della mia
pasticceria - dice Elena. Tra

Un pezzo di lardo e i vasetti


di lardo spalmabile Mifagola
Amanda Buzzi della pasticceria Buzzi di Nus

Christian e Raffaele di Arnad Le Vieux

Claudio e Alessandro di Saveurs Valdtains;


qui sotto il Bleu fatto macerare
nei frutti di bosco

Elena del Paradiso dei Golosi di Cogne

tradizione e innovazione troviamo i prodotti dellazienda


agricola Genuinus, Elisa Dorrier propone per la prima volta
in fiera la confettura degli gnomi con lamponi della sua produzione, questa marmellata
la prima di una linea dedicata
ai personaggi fantastici come
fate e folletti.
[continua a pagina 9]

Ferruccio della Cioccolateria Robbiano di Arvier con la moglie

Elisa Dorrier di Genuinus

Il plum cake al rum e le chips di mele

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sabato 31 gennaio 2015

fiera di santorso
Katy e Lisetta del Salumificio Gignod; qui sotto
il lungotto di suino, salamino da passeggio; pi in
basso le beuro col dellazienda agricola La Croix

Emilia, Chul-Kyu, Daniela e Mirela con i prodotti del territorio del Parco Gran Paradiso

Ross,
Angelo e
Ornella della
distilleria
Saint Roch
di Quart

Il diffusore per
ambiente Ge e lo spray
A, con fragranza alpina
da gnpy Artemisia
Glacialis della
distilleria Saint Roch

Valeria allo
stand della
azienda
agricola Mont
Blanc di
Courmayeur,
per la prima
volta alla
Fiera di
santOrso

Unaltra
new entry
alla Foire;
lazienda
Vertosan
di Chtillon
di Mario
(in foto),
Massimiliano
e Alessandro
Bernardini

9
[segue da pagina 7]
Nuovo anche lo sciroppo di fiori di sambuco che
aggiunto a del buon vino bianco d vita a un ottimo aperitivo.
Per chi invece predilige il salato potr trovare innumerevoli stand di formaggio dove la Fontina ne la
regina incontrastata, ma possibile trovare anche ottimi Tome e Bleu. Tra questi ultimi spicca allo stand
di Saveurs Valdtains di Quart, un Bleu fatto macerare nei frutti di bosco dal profumo meraviglioso. Per
chi invece ama i formaggi di capra e di pecora anche
misti, come i tomini, li trova allo stand dellazienda
Mont Blanc di Courmayeur; E la nostra prima volta in fiera - dice Valeria - e abbiamo portato anche
yogurth, tome, ricotte, latte e budini.
Da non dimenticare gli affettati, Arnad Le Vieux propone una versione alternativa del lardo di Arnad il
Mifagola un lardo spalmabile; E ottimo con i crostini caldi ma anche per cuocere la carne, la rende
morbidissima - spiega Raffaele. Per chi non ha voglia di aspettare pu approfittare del salame da passeggio, un lungotto di suino, che il salumificio Gignod
ha creato quattro anni fa proprio per la fiera e che va
a ruba. Nel tour del padiglione non pu mancare una
visita agli stand dei produttori dei tradizionali liquori come grappa o gnpy. Dal 1998 la storica distilleria Saint-Roch di Quart, presenta la selezione fiera
con letichetta che riproduce il manifesto, questanno la grappa un monovitigno di Cornalin. Originali il diffusore per ambiente Ge e lo spray per lambiente A, entrambi con fragranza alpina da pianta di
gnpy Artemisia Glacialis. Novit in fiera sul fronte gnpy, lazienda Vertosan di Chtillon di Mario,
Alessandro e Massimiliano Bernardini.
Simonetta Padalino

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30 gennaio ore 21.00

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Fiera dellArtigianato
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pro loco aymavilles (piazza della repubblica)


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FIERA DI SANTORSO

sabato 31 gennaio 2015

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PUNTI ROSSONERI / Due giorni di duro lavoro per centinaia di volontari delle pro loco

A tavola, la tradizione servita


La pro loco di Emarse, di casa in via Guido Rey

Le pro loco di Quart e Brissogne, di casa in via Vevey

PRO
LOCO GRAND COMBIN
___________________________

___________________________

Men

Men

Piatto freddo dei sapori valdostani 6

Piatto freddo dei sapori valdostani 6

Piatto caldo dei sapori valdostani

Fonduta di fontina con patate

Polenta concia e salsicce

Cotechino con patate e fagioli

Polenta concia

Salsiccia valdostana alla piastra

Polenta con fonduta Bleu dAoste

Seuppa de Quart

Crostata di marmellata

Torta

Piazza Giovanni XXIII

PRO LOCO QUART


Via Vevey

PRO
LOCO AYMAVILLES
___________________________

___________________________

Men

Men

Piazza della Repubblica

Piatto freddo dei sapori valdostani 6

Peil rossa

Trifolette dArvi

Pane nero di Ozein

Crostata di marmellata

Piatto freddo
(budini, salsicce,lardo e mocetta)

Polenta e salsiccetta

Polenta e salsiccia

Polenta

Piatto di formaggi

Crostata di marmellata

Via Guido Rey

Men

Le pro loco di Saint-Nicolas e Saint-Pierre

Piatto freddo dei sapori valdostani 6

Piatto freddo dei sapori valdostani 6

Bollito salato con patate

Cinghiale in umido con polenta

Messata e salignon

Carbonada con polenta

Seuppa de pors (porri)

Trippa alla valdostana con polenta 5

Cotechino

Pasta e fagioli con cotiche

Patate bollite

Polenta

Polenta valdostana

Fontina

Toma valdostana stagionata

Crostata di mele

Men

PRO
LOCO EMARESE
___________________________

Piazza Roncas

Patatine fritte

Via Vevey

Piazza della Repubblica

Men

PRO
LOCO BRISSOGNE
___________________________

PRO LOCO ARVIER

Fav

PRO LOCO SAINT-NICOLAS


E PRO
LOCO SAINT-PIERRE
___________________________

hili e chili di alimenti per preparare sostanziosi vassoi con i piatti della tradizione; dallimmancabile polenta, ad affettati e salumi, fino ai piatti tipici come la fav, la seuppa de pors, la trifolette dArv; ma
anche la possibilit di assaggiare pane fresco
doc fatto in loco e lopportunit di portar via
pasti caldi stile take away. Le pro loco della
Valle si sono superate fornendo un ottimo servizio a residenti e turisti di passaggio in Fiera,
che hanno apprezzato lofferta culinaria, riempiendo i punti ristoro rossoneri. Molta complicit allinterno dei gruppi volontari delle varie
pro loco, molta allegria e buona volont per affrontare un lavoro duro ma soddisfacente. Oggi si replica, i collaudati staff delle pro loco vi
aspettano nei punti rossoneri in piazza Giovanni XXIII, via Vevey, piazza della Repubblica, piazza Roncas e via Guido Rey.
Carol Di Vito

1,50
2

Crostata con panna montata fresca 2

La pro loco di Arvier ha preparato lottima trifolette dArv

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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

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via s.anselmo-via porta prtoria / La ricerca sposa la tradizione

Il cuore della Fiera batte qui

il cuore della fiera, il


nucleo storico dal quale
tutto partito. Il tratto
tra lArco dAugusto e piazza Chanoux quello che le
grandi firme dello scalpello
(o almeno coloro che hanno
scelto di stare nel borgo piuttosto che nellAtelier) prediligono e arricchiscono da anni con le loro opere.
Allinizio del percorso attirano lattenzione le figure di
ballerini, contadino e spazzacamino intagliate in lastre
di ferro di Luciano Cassola
di Charvensod. Le facevo
gi di legno, poi ho provato
a farle sul ferro per abbellire
una parete, vediamo se interessano qualcuno... Interessano sempre i libri scolpiti da Davide Dalle di PontSaint-Martin, che ne espone
di ogni dimensione e fattura,
persino segnati dal tempo e
bucherellati dalle (finte) tarme, sempre di legno.
Tra i diversi banchi che propongono nodi di legno lavorati spicca quello di Luigi
Blanc di Sarre. I suoi gnomi dalla barba bianca e dai
colori delicati si fanno notare discretamente. Avevo
iniziato con lintaglio - spiega lartigiano - ma dopo un
po lo trovavo troppo ripetitivo, ho cominciato a cercare nodi e a lavorarli con pi
soddisfazione . Ogni pezzo
ha una forma di versa e mi
ispira una posizione o uno
gnomo diverso.
[continua a pagina 15]

In alto da
sinistra
Davide Dalle
e Luciano
Cassola; qui
a sinistra le
cornaille di
Dario Crtier
e a destra le
assi di botti
lavorate da
Manuela
Miozzi

A destra
gli gnomi
scolpiti nei
nodi da
Luigi Blanc

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luned 31 gennaio 2015

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fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

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[segue da pagina 13]


Anche gli gnomi di Massimo Meggiolaro di Aosta attirano sempre lattenzione, i lunghi cappelli rossi a punta, i
visi rotondi e sorridenti e le scene rappresentate attirano sorrisi e numerosi
flash di macchine fotografiche. dal
1983 che espongo in fiera, gli gnomi sono arrivati un po dopo, poi ho visto che
piacevano, io stesso mi diverto a scolpirli e allora ho continuato su questo filone. Questanno ho rappresentato la vessazione delle tasse. Nemmeno gli gnomi, poveretti, sono stati risparmiati da
Imu, Tasi, Tari...
Sul banco di Dario Crtier di Valpelline
solo cornaille. Mucche, certamente, ma
anche capre, stambecchi, galli... Crtier
non un veterano della Fiera di SantOrso, ha iniziato nel 2000, ma, in parte, la
ricomparsa delle tradizionali cornaille,
i musi di bovine intagliati in rami di legno usati per giocare alla Batailles de
Reines, sui banchi di alcuni espositori
la si deve anche a lui. Quando ho iniziato io a esporre le cornaille erano quasi sparite dalla fiera - spiega -. Per me
davvero una tradizione, le facevo gi da
bambino, quando ero al pascolo.
Dalla tradizione dellartigianato valdostano a quella della letteratura italiana. Tutti gli artigiani sono un po mastro
Geppetto, in fondo, e Berardo Zamboni lo ha voluto ricordare con un omaggio al burattino pi famoso del mondo, Pinocchio. Accanto a lui, sul banco dello scultore di Quart, una massiccia scacchiera. Ne ho gi fatte tre, ora
basta! - esclama -. Dopo un po mi annoio: ho fatto i Salassi contro i Romani,
ora gli Egizi contro i Romani... Paradossalmente fare Pinocchio richiede quasi
pi lavoro. Questo per non si vende, rimane a casa con me. Ha una sua sedia
e rimane l.
Per non rischiare di annoiarsi o di ripetersi nei soggetti Ugo Corgnier di Aosta, ogni anno si concentra su un tema
diverso. Lo scorso anno ho portato le
borse, riproduzioni in legno di sacche e
borse come le Louis Vuitton, questanno mi sono dato alla cultura spiega in
posa accanto alla sua libreria verticale,
con i volumi in legno realizzati separatamente per comporre la scultura come meglio si preferisce.
[continua a pagina 17]

Da sinistra
Massimo
Meggiolaro
e Sabina
Marquet;
qui sotto la
libreria di
Ugo Corgnier

Berardo
Zamboni
e il suo
Pinocchio;
sopra
Gianfranco
Anzola e
accanto Luigi
Brunodet con
i suoi galli

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luned 31 gennaio 2015

sabato 31 gennaio 2015

fiera di santorso

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[segue da pagina 15]


Il lavoro di Manuela Miozzi, di Charvensod,
inizia da lontano, dalla ricerca del legno giusto da lavorare. Nel suo caso non si trova in
natura perch si tratta di vecchie assi di botti, rovinate dal tempo e dallusura. Chiedo
in giro, cerco... Poi le lavoro e ci applico le figure che realizzo. Questanno ho introdotto lutilizzo delloro per colorarle e devo dire che ha un certo impatto, gli d quel tocco di moderno...
Solito capannello di gente attorno al banco
di Peter Trojer che da qualche anno si sta
facendo notare per le sue pecorelle a tutto
tondo scolpite sulla cima di cubi di legno,
qualcuno annerito -volutamente- dal fuoco. Questanno ad attirare lattenzione sono
alcuni pannelli nel quale il giovane scultore
di Courmayeur unisce il legno, dove scolpisce i personaggi o le scene di vita, a lastre
di ferro. Lascio arrugginire il ferro nellacqua tanto quanto leffetto che voglio dare e
poi lo abbino al legno spiega.
Anche Cesare Bottan, di Bard, paese di cui
sindaco, abbina il legno a un altro materiale,
in questo caso la pietra ollare. Per ventanni
ho lavorato il legno - spiega - poi, col fatto che
la mia mamma originaria della frazione di
Champorcher dove c la cava, ho provato a
scolpire la pietra ollare. Devo dire che, a parte la fase di sgrossatura, un materiale che
si lavora pi velocemente del legno.
Sul banco di Paolo Cappelli di Quart solo
pezzi nuovi. Lavoro tutto lanno, quando ho
del tempo libero, ho iniziato con i tat e l sono rimasto perch continuano a chidermeli.
Dopo 15 anni mi diverto ancora, mentre ne
scolpisco uno penso gi al prossimo.
Un numero, un pezzo di filo spinato rosso e una tavola grigia. Quando si chiedono
spiegazioni sul pannello Massimo Clos, recita Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo
un uomo.... un omaggio a Primo Levi, alla Giornata della Memoria e al pap, che in
un campo simile ci fin, il lavoro che lo scultore di Aosta ha portato, tra i vari pannelli, alla 1015 Fiera. Quello di Primo Levi
senzaltro il numero, tristemente, pi famoso: 174.517 - spiega -, poi c il colore grigio
fatto con la cenere e il reticolato... La tavola
di legno di cirmolo che si trova in abbondanza in Val dAyas, dove Levi fu catturato.
Larte dice sempre qualcosa - aggiunge - e in
questo caso qualcosa bisogna dire
[continua a pagina 19]

In alto da sinistra Cesare


Bottan con le sue opere
di pietra ollare e legno,
afianco Massimo Clos
con il pannello dedicato
a Primo Levi; qui sopra
Peter Trojer; a sinistra
Ladislao Mastella accanto
alla riproduzione di Franco
Balan e accanto Paolo
Cappelli e i suoi tat

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luned 31 gennaio 2015

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sabato 31 gennaio 2015

fiera di santorso

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[segue da pagina 17]


Non passa inosservato lomaggio che Ladislao Mastella fa al suo maestro e amico Franco Balan, una
riproduzione a grandezza naturale del grafico e artista scomparso nel 2013 intagliata nel legno di quercia, perch lui era forte come una quercia, dipinto
dal ritrattista Paolo Gambalonga, con la riproduzione di otto dei manifesti della Fiera firmati dallo stesso Balan. Con questopera lartigiano di Aosta parteciper alla prima edizione del Premio Citt di Aosta - Franco Balan.
Arrivati alla Porta Prtoria la solita ressa la testimonianza che anche questanno Giangiuseppe Barmasse lha combinata grossa... A lasciare a bocca aperta
i visitatori e a scatenare i flash delle macchine fotografiche la riproduzione della conquista del Cervino, in occasione del 150 anniversario. Una scultura monumentale, realizzata unendo tre piante di tiglio, che lo scultore di Valtournenche racconta con
orgoglio. Ho voluto rappresentare il momento della
conquista, con Edward Whymper e la sua cordata di
sei alpinisti in vetta che si congratulano tra di loro e
festeggiano. Whymper urla e butta pietre in basso per
attirare lattenzione dellaltra cordata valdostana, ferma poco pi in basso, sul Pic Tyndall. Ho rappresentato Jean-Antoine Carrel in ginocchio, che batte i pugni
sulla roccia per il nervoso di essere stato battuto... Per
caratterizzare meglio limpresa dei due paesi ai piedi
del Cervino ho scolpito da un lato la vecchia chiesetta
del Breuil e dallaltro quella di Zermatt. La conquista del Cervino lunica opera nuova sul banco dello
scultore di Valtournenche. Realizzarla mi ha portato
via tanto tempo, molto di pi del previsto e non sono
riuscito a preparare nientaltro. Sono molto contento perch sembra che piaccia e sono stupito del fatto
che tutti capiscano cosa rappresenti.
Passata la Porta Prtoria c un grande vuoto. Quello
lasciato da Olivo Balliana, lartigiano di Roisan recentemente scomparso, specialista di rastrelli e attrezzi
agricoli. A presidiare il banco alla sua memoria i figli
e i nipoti Italo, Gabriella, Gabriele, Alice, Alessandro
e Tiziano. Purtroppo tra tutti noi nessuno ha ereditato la passione del nonno - dice il nipote Gabriele - abbiamo fatto il banco con le cose che aveva preparato
lui per la Fiera ma dopo questi... Accanto ai rastrelli
le scale di Fabrizio Badery di Arnad. Avevo iniziato con un corso di tornitura, poi, siccome non c pi
nessuno che fa scale, ci ho provato. un attrezzo che
piace e che si vende ancora abbastanza bene, non pi
per lutilizzo tradizionale ma pi come decoro.
Andar via dalla fiera senza almeno un ricordino non
buona cosa, a ideare un oggetto benaugurale che
richiama la tradizione ci ha pensato Paola Cina di
Sarre con i suoi z-iz tzapoto gli uccellini di SantOrso di legno colorati e intagliati che, pare, portano fortuna...
Erika David

Sopra da sinistra
Italo, Gabriella
e Gabriele
Balliana, qui
sopra Angelo
Bettoni;
a sinistra
le scale di
Fabrizio Badery e
le ceste
di nocciolo
di Angelo
Nicco; in basso
un dettaglio
dellopera
di Giangiuseppe
Barmasse e a
destra Paola Cina

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atelier / Passeggiata tra chicche, pezzi over size e lestro dei maestri mobilieri

I capolavori dei professionisti


S

ono scene di vita quotidiana, spesso rurale, ad


accogliere i visitatori allAtelier, la casa dei professionisti; a cominciare dalle scultura di pietra e legno di Sebastiano Yon, la mungitura,
la lavorazione della fontina...
Il certosino lavoro ormai il
marchio di fabbrica di Franco e Matteo Crestani, padre e
figlio di Quart che hanno anche collaborato a un bel pannello, un pezzo di noce curioso, un po secco, su pianta, del
quale abbiamo sfruttato i numerosi buchi spiega Matteo.
Il paesaggio autunnale, cos come i colori, colori tenui,
tempera, matita acquerellabile, acquerelli che ben si accompagnano alle tonalit del
legno, per un colore che non
invadente.
Dario Berlier ha pensato alla libert, nella sua scultura
dal quale un cagnone meticcio sbuca davanti a un soque;
voglia di evasione e di libert gentile come la farfalla che
sta per spicare il volo.
Ho usato un noce, con una
velatura di colore con mordente e con colori acrilici e
tempere spiega anche in
questa occasione ho fatto mio
il tema del riuso, una cucitura con filo di ferro di una vecchia vigna, un pezzo di spago a reggere laquilone... materiali che possono essere rinobilitati. Lalbero di pecore
e un grande lumacone sono
le novit nella grande famiglia dei bizzarri animali dello
scultore di Saint-Pierre Enrico Massetto; c anche un

Qui sopra le opere di Luciano Regazzoni; pi a destra le sculture di pietra e legno di Sebastiano Yon e i colorati tat del maestro Roberto Chiurato

Matteo Crestani accanto ad alcune sue opere; pi a destra Darius Berlier e una scultura di Ernesto Pison di Aymavilles

bouquetin con un sughero in


una zona del corpo non proprio nobile scherza Massetto
daltronde cera un buco... e
che dire, si pu utilizzare come portagioie.
Oltre alla biancheria per la

casa, i tendaggi e le borse, la


cooperativa Lou Dzeut propone nuovi oggetti: cuscinetti
portafede, scarpine da beb,
cappelli, vuotatasche... Allo
stand delle dentellires di
Cogne, Viola lavora al tombo-

lo, sotto lo sguardo ammirato dei visitatori. Sguardi ammirati anche per il lavoro dei
maestri mobilieri; particolari sono larmadio e il tavolo
ottagonale di Jonatha Gerbore che hanno richiesto ol-

tre mille ore di lavoro,


con la collaborazione
del fratello Joyce. Si
tratta di legno di larice, messo di testa o di
fasce invecchiate
[continua a pagina 23]

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Qui sopra Dario Coquillard di Gignod; a sinistra Enrico Massetto


di St-Pierre e, nel riquadro, una delle novit, lalbero delle pecore

Il tavolo ottagonale di Jonatha Gerbore di Pollein

Qui sopra, Manuel Caccamo di Issogne;


a sinistra, la dentellire Viola al tombolo

Romano Sarvadon dellOfficina Tour di Chtillon, ferro battuto

Qui a destra
i fratelli
Simone
e Stefano
Brazzale
e il loro
originale
allestimento;
pi a destra
larcangelo
di Salvatore
Cazzato
di Gressan

23
[segue da pagina 21]
(...) lispirazione la rosa dei venti; il tavolo
ottagonale, cos come le sedie e le sedute e la
base del tavolo; ogni sedia composta da 98
pezzi diversi. Cellulari e macchine fotografiche in azione anche per larcangelo di Salvatore Cazzato di Gressan, una scultura di 2,65
metri in legno di tiglio che abbellir la scalinata di una casa privata; non ancora conclusa spiega ma sar posizionata in modo da avere la luce naturale da un velux. Tavole vecchie di abete e travi recuperati per
la cameretta con soppalco per giocare che
farebbe la felicit di molti bambini dai mobilieri VR Epiney e Montanari di Pontey; grandi consensi anche per i mobili trasformisti di
Manuel Caccamo di Issogne; una panca che
diventa una robusta sedia, uno sgabello che
diventa sedia, una panca che diventa tavolo...
il giusto compromesso per chi, in casa, lotta
con lo spazio. Ammiratissimo lallestimento
dei fratelli Stefano e Simone Brazzale di Aosta; un tavolo in noce, parete e base del tavolo in ferro arrugginito effetto cor ten, testa di
reina stilizzata e pouf imbottiti di fieno a completare un salotto davvero originale. La sarta
costumista Susy Robbin spiega con pazienza le differenze tra i costumi delle landzettes
di Doues (rigorosamente rosse, con cappello
portato alla Napoleone), quelle di Valpelline
(senza papillon ma con pettorina ricamata) e
quelle multicolore di Bionaz. Non rimarr in
Valle la polena di Stefano Arnodo, la figura
di buon auspicio che
si soliti porre a prua
delle imbarcazioni,
realizzata in quattro
mesi di lavoro in legno di tiglio dallartigiano di Perloz. A
meno di essere venduti, troveranno posto nel museo a cielo aperto del rifugio
Fallre, le sculture di
Siro Virin; un cervo
maestoso e unaquila
che si appropriata
di un tat e che libra
nel cielo dellAtelier.
Legno di abete per il
tat XL di Ivo Graziano Chapel di Aymavilles che ha giocato su
colori ad acqua e legno di pioppo per il
galletto over size.
Cinzia Timpano

Qui sopra Piergiorgio Pianta al lavoro; a destra, tat e galletto XL di Ivo Graziano Chapel di Aymavilles

Qui sopra i preziosi costumi di carnevale di Susy Robbin; pi


a destra, la polena di Stefano Arnodo di Perloz, alle sue spalle

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Adgallias

Siro Virin di Saint-Oyen;


a sinistra lammiratissimo
cervo; qui sopra, laquila
che si appropriata di un tat

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piazza chanoux-via xavier de maistre / Tanti lavori di fantasia tra fiori, mobili e sculture

Il potere della CREATIVITA


F

orse non il fulcro storico della Fiera di SantOrso, ma piazza Chanoux rimane pur sempre il salotto buono della citt e, di conseguenza,
anche i banchi della zona, uniti a quelli di via Xavier de Maistre, mantengono un fascino
tutto particolare.
Laccoglienza, proveniendo da
via Porta Pretoria, subito colorata e vivace, con i fiori in legno di Bianca Ghirello, aostana, in fiera da almeno 20 anni
- spiega -. Amando il legno, la
passione nata di conseguenza. Inoltre, sono molto creativa e mi piace sperimentare. E
lunga realizzare i fiori, ma un
hobby che d continui stimoli. A
proposito di creativit, ne hanno da vendere Emanuela e Demis Dandres, con la prima che
si dedica agli accessori in pelle e cuoio, con delle particolari
mucche mutuate dalla Camargue e riadattate alla realt valdostana, nonch dei gioielli decorati con scarti di pelle. Io mi
sono fatta tutta la gavetta, dal
96 che espongo, e ora ospito mio
fratello, che si inventato delle simpatiche lampade a forma di volatile. Un parere sulla Foire? E sempre bella, perch la gente si interessa a quello che facciamo.
Carlo e Nathanael Pallais sono
nonno e nipote di Introd ed Aymavilles e, manco a dirlo, raffigurano il pi classico dei passaggi di testimone, fatto di galletti
e crocifissi. La passione nata
dal nonno - spiega Nathanael -;
fin da piccolo giocavo con i suoi
attrezzi. Ora lo seguo in Fiera,
a 22 anni dal suo esordio. Po-

A sinistra
i fiori di
Bianca
Ghirello;
a destra,
Emanuela
Dandres
e Carlo e
Nathanael
Pallais

I nodi di Angelo Toppo

chi passi e i nodi di Angelo Toppo di Aymavilles saltano allocchio. Sono appassionato di volti e cerco di rendere le espressioni con i nodi del castagno - racconta -. Dopo aver fatto per anni
(26 di Fiera) statue e pannelli mi
sono dedicato a oggetti pi piccoli e coltelli: bisogna adeguarsi ai tempi mantenendo comunque la qualit. Purtroppo, per,
la Fiera sta diventando esagerata, con sempre meno attenzione

Le palle di Natale di Rudy Mehr

agli artigiani e pi al contorno.


Forse un po fuori tempo massimo, ma a dir poco suggestive
sono le palle di Natale di Rudy
Mehr di Gressoney-St-Jean,
specialista degli oggetti torniti. Raffigurano scene come la
nativit e i re magi, ma non solo - illustra -; ad esempio ce n
una dedicata a Cogne. Rudy
un veterano: Ho iniziato praticamente cinquantanni fa, con
mio nonno e mio pap. In Fiera

sono approdato negli anni 60,


poi dopo una pausa, ho ripreso
25 anni fa: sempre bella, ma
lartigiano ha perso centralit,
non essendo pi nemmeno considerato come parte fondamentale della veill. Ancora qualche
passo verso via De Tillier ed ecco il bassorilievo di Michel Rosset di Villeneuve, che raffigura
la vita nei campi (con tanto di
realizzazione della marmellata) in mezzo a tanti tat incor-

Michel Rosset di Villeneuve

niciati. Il pannello ha comportato davvero tante ore di lavoro - sorride Michel -. Per il resto mi sono dedicato ai giochi
per bambini, portando qulche
novit. La Fiera? E cambiata
tanto, pi commerciale, ma
anche loccasione per rivedere
qualche amico che non si vede
mai. Pietro Carlomagno uno
degli ultimi rappresentanti del
ferro battuto: Lavoro da quando avevo 14 anni e da 20 anni,

dopo la pensione, sono approdato a SantOrso. La passione


nata dopo che sono andato a
imparare il mestiere e da l non
mi ha pi abbandonato.
Un omaggio a un grande artista scomparso, Francesco Nex.
E il pensierdo di Erik Fisanotti di Aosta, che regala alla piazza un vero e proprio capolavoro
(bassorilievo colorato a tempera)
con personaggi medievali.
continua a pagina 27

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segue da pagina 25
Per il resto mi sono dedicato
agli gnomi e a soggetti di fantasia - continua Fisanotti -. Sono
qui da 24 anni e in questo tempo lho vista migliorata, cresciuta: daltronde una fiera e deve
esserci spazio per tutti. Listrionico Bobo Pernettaz di Brusson
accoglie tutti con la sua simpatia
e le curiose didascalie che spiegano ogni opera, dalle mucche
stilizzate ottenute da scarti di
legno, cui cerco di ridare dignit, passando per la statua in acciaio corten realizzata con Piero Nigra. La Fiera un grande
avvenimento - continua Pernettaz - andrebbe istituzionalizzata come festa della Valle dAosta. Le sculture devono dare lidea del movimento e dello
sforzo esclama Fernando Casetta di Aosta, che delizia con
la sua raffigurazione della fienagione che ripercorre tutte le
tappe, dal taglio alla posa in cascina. Va dal sacro al profano
lopera di Tommaso Malaspina
di Sarre, che ha cominciato nel
92 dopo i corsi di intaglio e ora
si dedica alla scultura. Quando
ho iniziato ero geloso delle mie
opere e non le vendevo - ironizza -, ora non le compra pi nessuno. La soddisfazione, comunque, essere parte di questa festa. Spostandoci in via Xavier
de Maistre ecco la sfilata dei
mobilieri, con il tavolo con viso e i giochi da tavolo di Patri-

27

I ragazzi e gli
assistenti dei
CEA regionali

Pietro Carlomagno uno degli ultimi alfieri del ferro battuto

Le opere darte di Bobo Pernettaz

zio Tomasoni di Valsavarenche.


Qualche passo e le belle opere
dei ragazzi di Centri educativo
assistenziali attirano lo sguardo: Si va dalla bigiotteria alle

I bassorilievi di Erik Fisanotti

candele, passando per i biglietti


di auguri - spiega una delle assistenti -. E bello vedere come
il lavoro di questi ragazzi venga premiato e apprezzato dal

pubblico. I Lego giganti e i nodi di Alberto e Alessandro Fontana spiccano: Siamo falegnami e adoriamo venire qui, perch un momento da condivi-

dere con tutta la famiglia e gli


amici. Ylias Maschio e Martina
Tricca mettono in mostra le loro cornici e i decoupage de bois:
E grazie alla spinta di Martina

se siamo approdati qui scherza Ylias. Roberto Dublanc di


Pont-St-Martin e Lino Revil di
Verrs espongono degli scarponi giganti frutto di una passione nata in comune da autodidatti - spiegano -. Abbiamo cominciato da cose per la casa e
ora siamo qui. Gasparino Scaletta di St-Vincent attrae tra caricature e un pauroso serpente, mentre Daniel Trimarchi rid vita al legno vecchio, riservando un banchetto anche alla figlia Chloe e ai nipotini. La
chiusura tocca a Pier Giuseppe
Paoloni: Ho iniziato per passione, poi ho iniziato a vincere premi e mi sono lanciato: una bella cosa, anche se c tanta roba
di qualit, ma anche tante cose
non proprio bellissime.
Alessandro Bianchet

Tommaso Malaspina dal sacro al profano

Il mobiliere Patrizio Tomasoni

Le opere vive di Fernando Casetta

Alessandro Fontana con il pap

I complementi darredo di Ylias Maschio e Martina Tricca

Il mitico scarpone di Roberto Dublanc e Lino Revil

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le scuole / Sotto i portici di piazza Chanoux gli allievi dei corsi che aspirano a diventare artisti

Guidati da una grande PASSIONE


T

utti sorridenti, con


una gran voglia di
mettere in mostra
gli sforzi fatti durante
lanno. Ci sono tutti, dai
pi esperti, che sono ormai giunti alla quarta
edizione di Fiera, fino ai
debuttanti, che dopo la
prima tranche di lezioni
si ritrovano alla ribalta
sotto i portici di piazza
Chanoux. Stiamo parlando delle scuole e dei corsi di scultura, intaglio,
vannerie, ferro battuto
(e chi pi ne ha pi ne
metta) organizzati dalla Regione in diverse localit del territorio, con
i maestri dellartigianato ad allevare futuri fenomeni dello scalpello e
dellarte del legno.
La nostra carrellata comincia dallestremit di
piazza Chanoux che d
verso via Xavier de Maistre; ad accoglierci c il
corso di scultura di Verrs: Siamo sedici alunni -spiegano i corsisti guidati dal maestro di
Donnas Sebastiano Yon.
E molto utile, perch ci
permette di apprendere
lapproccio alla scultura, allutilizzo degli attrezzi, alla conoscenza
del legno e ai metodi per
disegnare le produzioni
direttamente sul pezzo
da scolpire. A quel punto, poi, entra in campo
la creativit, dosata con
lascolto dei consigli.
continua a pagina 31

Il corso di
ferro battuto
di Verrs

Il corso di scultura di Verrs

La scuola di scultura di Chtillon

Il corso di scultura di Gressoney-St-Jean

Il corso di intaglio di Pr-St-Didier

Il corso di intaglio di Pont-St-Martin

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Vicini di banco sono gli
altri verrezziesi del corso di ferro battuto tenuto
da Mauro Savin. Saltano
subito allocchio due chitarre: E stata una mia
idea - spiega Gabriele
Rosina -; suono il basso
e volevo provare a realizzzare questi strumenti. Sono partito foderandone uno, poi laltro lho
realizzato da zero, facendo in modo che suonasse. Per il resto, facciamo
di tutto, dai coltelli alle
pinze, passando per gli
utensili e candelabri. La
Fiera una bella soddisfazione esclamano tutti
in coro. La scuola di scultura di Chtillon presenta un drappello di corsisti numeroso: Siamo in
17 agli ordini del maestro Roberta Bechis - dicono -. Lavoriamo sulla
scultura in genere, prediligendo bassorilievo e
tuttotondo.
Sono 14, invece, i componenti del corso di intaglio di Pr-St-Didier,
con il maestro Augusto
Alleyson a impartire i
rudimenti del mestiere. Tocca a Giuseppe
Binel, invece, guidare il
corso di intaglio e di scultura di Donnas, che fa la
parte del leone, contando su oltre trenta iscritti:
Non ci facciamo mancare niente - esclamano
-. Noi puntiamo su tutto. Due i gruppi di intaglio di Pont-St-Martin, con il maestro Ornella Cretaz a tirare le
fila dei futuri protagonisti della Foire.
E Simone Allione, invece, linsegnante che si
occupa della scuola di
scultura di GressoneySt-Jean: Dopo quattro
anni di intaglio ...
continua a pagina 33

fiera di santorso

La scuola di intaglio e scultura di Donnas

La scuola di scultura di Etroubles

La scuola di intaglio e vannerie dellassociazione LAscolto

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Un alunno della scuola di scultura di Pollein

Il corso di intaglio di Saint-Pierre

La scuola di scultura di Issogne

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segue da pagina 31
... il primo anno di scultura - affermano i corsisti -. La cosa bella che
Simone Allione ci lascia
parecchio spazio, dandoci la possibilit di seguire la nostra creativit: un modo infallibile per far crescere lentusiasmo.
Sono in dieci, invece, a seguire il corso di scultura
di Etroubles, tenuto da Siro Virin. Anche per loro la ricetta non cambia:
Ci dedichiamo a vari tipi di scultura, ma positivo il fatto che il maestro
ci lasci molta libert; noi
proponiamo, poi ci pensa
lui a dire se va bene o meno. Gli animali e la vita
del paese sono i soggetti
principali dei bassorilievi
presentati dalla scuola di
scultura di Pollein, guidata sempre da Siro Vierin,
che pu contare su altri
undici adepti. E ben di
17 persone la classe della
scuola di scultura di Issogne del maestro Franco
Binel: Noi cominciamo,
poi lui ci aiuta con le sue
idee spiegano molto soddisfatti i corsisti.
Bruna Albiana Buat linsegnante, invece, della
scuola di intaglio e vannerie dellassociazione
Lascolto, formata da
una quindicina di allievi. Stessi numeri per il
corso di intaglio di SaintPierre, seguito da Antonio Schiavon. Aldo Bollon si occupa invece dei
tredici studenti del corso di vannerie di Sarre:
Venire in fiera sempre
una grande emozione esclamano i presenti -.
E una grande festa e d
la possibilit di conoscere gente e incontrare come ogni anno i vicini di
banco.
continua a pagina 35



fiera di santorso

Il corso di lavorazione della pelle e del cuoio di La Salle

Il corso di lavorazione della pelle e del cuoio di Cogne

Il corso di attrezzi agricoli di Nus

33

Il corso di vannerie di Antey-St-Andr

Il settore legno dellITPR di Aosta

Un allievo
del corso di
tornitura di
Pont-St-Martin

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fiera di santorso

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segue da pagina 33
Astucci e portafogli sono le
principali composizioni dei corsisti della lavorazione di pelle e cuoio di La Salle dellinsegnante Aldo Andres Villegas: E sempre bello vedere cos tanta gente dicono allunisono. Stesse sensazioni per i portabandiera del corso di vannerie di Antey-St-Andr, seguito
da 17 persone: E sempre come la prima volta, ringraziamo
per questo il maestro Aldo Bollon. Il corso di lavorazione di
pelle e cuoio copre anche Cogne, con ben 10 alunni agli ordini, sempre, di Aldo Andres
Villegas che, per loccasione,
ha estratto dal cilindro la novit degli arredi per lufficio. Non
mancano nemmeno le scuole vere e proprie come lInstitut Agricole Rgional e lITPR
settore legno. E bello vedere
che la gente apprezza gli sforzi fatti durante lanno sorridono gli allievi del maestro Mauro Bethaz. Siamo alla volata finale, composta dai sorridenti frequentanti del corso di attrezzi agricoli di Nus, orgogliosi della propria bellissima carriola (il maestro Liliano Savoye). Dieci i componenti del
corso di tornitura di Pont-StMartin (maestro Bottan), al pari
di quelli del corso dintaglio di
Gaby, curato da Dino Mognol:
La Fiera sempre un momento positivo, anche se siamo ormai veterani ricordano. Florindo Padula si occupa invece
del corso di scultura di Sarre,
lanciando la volata allassociazione dei Tourneurs de la Basse
Valle, al Don Bosco di Chtillon e ai dodici componenti del
corso di vannerie di Valpelline che raggruppa lintera vallata (maestro Aldo Bollon). La
carrellata si chiude in bellezza con la scuola di scultura di
Perloz: Siamo venti con Stefano Arnodo - chiosano -. Venire
in fiera sempre interessante,
perch permette di raccoglierre idee e spunti.
Alessandro Bianchet

35

Il corso di intaglio di Gaby

La scuola di scultura di Sarre

Les Tourneurs de la Basse Valle

Il Don Bosco di Chtillon

Il corso di vannerie di Valpelline

La scuola di scultura di Perloz

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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

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via de tillier e via aubert / Sculture, giocattoli, orologi, cornici e persino grattugie

La tradizione TRA colori e novit


U

n inno alla tradizione,


senza dimenticare i colori e le novit. E quanto si pu trovare percorrendo
via de Tillier e via Aubert. Subito dopo piazza Chanoux, sulla destra, c il banco di Enrico
Melato, 50 anni, impiegato di
St-Vincent, alla sua 16 Fiera.
Preparo SantOrso in un mese - spiega -. Diciamo che devo
vedere la neve per avere voglia
e questanno ho dovuto aspettare Santo Stefano. Lavoro a casa mia, cos non rompo le scatole a nessuno quando batto;
mi chiudo in garage, al freddo
come un topo, poi torno di sopra e mi scaldo davanti al camino. La Fiera un po una droga: quando partecipi una volta,
poi non puoi pi farne a meno.
Il primo anno ero in piazza della Cattedrale, ho anche vinto
un premio e mi hanno spostato in via Porta Pretoria; l, per,

Enrico Melato

c troppa confusione, la gente fatica a fermarsi e ho chiesto di venire qui, che per me
la posizione ideale, perch mi
permette di conoscere i visita-

tori, fattore che rende questo


evento speciale.
Poco pi avanti ci sono i banchi di Giuseppe e Leo Letey
sui quali si trovano sculture,

Giuseppe e Leo Letey

Laura Giuffr

oggetti di intaglio e vannerie


(a cura di Katia, sorella di Leo).
Vengo in Fiera dal 1970 - spiega pap Giuseppe, 74 anni di
Arpuilles -. Fin da bambino ho

Franco Grobberio

la passione per il legno e dal 90,


quando sono andato in pensione, ho cominciato a coltivarla
nel tempo libero, preparando i
pezzi per SantOrso. Questan-

no ho portato anche una locomotiva, un ricordo di quando


lavoravo alla Cogne.
Di fronte spiccano i piccoli capolavori di Laura Giuffr. Sono orefice di professione - racconta la 54enne aosta - e per anni ho esposto allatelier in piazza Chanoux. Poi hanno deciso
di spostare quelli del mio settore in piazza Plouves e l non mi
sono mai trovata bene, quindi
ho deciso di esporre in via come
tornitrice. Prima di questa scelta usavo il legno come complemento a oro e argento, adesso
faccio semplicemente il contrario. Questanno le novit principali sono le grattugie da tavola, unidea nata grazie a una
mia amica che me ne ha portata una da riparare. Le realizzo interamente io, compresa la
parte in acciaio inox.
Qualche metro oltre, sullo stesso lato della via, non si pu non
rimanere colpiti e affascinati dai colori con i quali Franco
Grobberio, 69 anni di Aosta,
rende indimenticabili i suoi
giocattoli. Questanno ho aggiunto il pannello (venduto poco dopo le nove, ndr) dellartigiano che va verso la fiera - racconta il 69enne poliedrico artista, alla sua 15 apparizione alla Millenaria -: il tema simile
a quello del ciondolo dellAvif,
sul quale, per, gli animali sono uno sopra laltro, come nella
favola dei musicanti di Brema.
In pi ho portato quattro birilli
e un personaggio magico. Alla Fiera mi dedico nei tre mesi precedenti, realizzando tra i
trenta e i quaranta pezzi.
[continua a pagina 39]

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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

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(segue da pagina 37)


Alla fine degli anni 90 ho deciso
che volevo venire a SantOrso
e mi sono inventato i giocattoli, cercando di creare un qualcosa di tradizionale, che per
si differenziasse e mi contraddistinguesse.
Pochi pezzi, ma interessanti,
sul banco di Vincenzo Chiaro, 50 anni di St-Vincent. Ho
portato quattro pannelli che richiamano alle stagioni - spiega lo scultore termale, alla sua
Fiera numero 22, come gli anni della figlia Valentina -, una
scarpa con un povero cristo
al posto del tacco e due vecchi
utensili da cucina abbinati a
delle scenette tipiche. In totale ci ho messo una settimana
di lavoro: ho fatto una full immersion di quattro giorni, completando il tutto con tre mezze giornate. Ho iniziato vedendo Bettoni, gli ho chiesto dove
potevo comprare gli scalpelli e
ho provato. Personalmente sono facilitato, perch i disegni li
faccio io direttamente. Il livello si alza ogni anno: c gente
sempre pi brava grazie ai corsi dei maestri.
Arrivando nei pressi dei capolavori di Italo Verthuy, 71enne
pensionato di Aosta, si entra nel
magico mondo dei nodi e della

Lea Berard

Valentina e Vincenzo Chiaro

radici. Ho cominciato alla fine


degli anni 90 con lintaglio - afferma -, poi ho fatto due anni di
scultura con Berlier. I nodi di castagno mi hanno attratto, perch sono tutti pezzi singoli e lo
stimolo vederci qualcosa dentro, anche se magari non succede subito. A questa passione
ci lavoro tutto lanno, la difficolt pi grande reperirli. Ogni
pezzo unico, qualcuno richiede un paio di ore di lavoro, altri
anche cinquanta.

Dallaltra parte della via spiccano gli oggetti di intaglio decorativo (tranne la bella culla,
che per ragioni meteo al sicuro nel negozio di fronte) di Lea
Berard, 70 anni, una vita da parrucchiera a Cogne. Per passare le serate, ho fatto un corso organizzato dalla regione quando ancora lavoravo - dice Lea,
alla 15 presenza a SantOrso . Una volta in pensione ho iniziato con lintaglio classico, ma
non mi piaceva e cos ho inizia-

Sergio Charbonnier

Italo Verthuy

to a colorare i miei pezzi: quanto fatto mi piaciuto ed piaciuto, cos ho proseguito. Abbino questa passione allattivit
di nonna e a quella di casalinga, che, per, quella alla quale sono meno abituata.
Allangolo con via Gramsci, troviamo Sergio Charbonnier, scultore di 69 anni di St-Vincent, che
presenta una collezione decisamente eterogenea, tra cornici per icone sacre, animali, crocefissi, oggetti per la cucina e

tanto altro. Gi da ragazzino


avevo sempre lopinel in mano spiega -; da adulto ho preso parte a un corso di intaglio, poi sono passato alla scultura. Ogni
volta che vado nei boschi, sia
a caccia che per semplici passeggiate, ho con me il seghetto e
quando vedo pezzi interessanti
li porto a casa e li lavoro. E dal
legno che trovo lispirazione per
questo bel passatempo.
Di fronte a lui c Diego Bethaz,
46 anni, magazziniere di Valgri-

Bruno Diemoz

Diego Bethaz

senche, al quarto anno in Fiera, che presenta uno gnomo di


grandi dimensioni e alcuni presepi degni di nota. Ho studiato
da falegname - racconta -, ma
non avevo mai praticato, poi,
grazie ai corsi del comune, ho
provato, mi piaciuto, il maestro era contento e mi ha proposto di fare bottega-scuola. Il
laboratorio non vicinissimo
a casa mia e in media dedico
a questa mia passione una decina di ore al mese. Il difficile trovare lispirazione, infatti mi aiuto partecipando alle
mostre-concorso, ma soprattutto interpretare quello che vuole la gente.
Un paio di banchi oltre, un appuntamento obbligato quello
con gli animali di Bruno Diemoz.
Utilizzo vecchi rami e tronchi
gi lavorati dalla natura che trovo ai limiti del bosco, tra i 2000 e
i 2500 metri - spiega la guardia
forestale di 50 anni di La Salle
-. Cerco qualcosa che mi riporti agli animali, soprattutto agli
uccelli, che trovo molto espressivi. La ricerca dura dalla primavera (quando va via la neve) alla fine dellestate, poi in autunno inizio a scolpire.
[continua a pagina 41]

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luned 31 gennaio 2015

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fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

41

(segue da pagina 39)


Questa passione me lha trasmessa mio pap Rino, che
adesso non c pi; anche lui
aveva partecipato a diverse fiere,
vincendone anche una.
Folletti, quadretti, pannelli, ma
soprattutto tanti tat per Eligio Seghesio, scultore 75enne di Charvensod, da 16 anni in Fiera. Andando in pensione ho iniziato a fare i corsi
e mi sono appassionato - racconta -. Scolpisco per divertirmi, non certo per vendere; vado in laboratorio quando ho voglia. I miei preferiti sono i tat e
i folleti; i pannelli li realizzo con
laiuto di mia moglie Rina, che
realizza le parti in lana, a volte
uso i disegni di mio figlio, che
grafico. In passato ho insegnato sei anni ai detenuti del carcere di Brissogne, adesso tengo i
corsi per i bambini di Charvensod: i giovanissimi sono piccoli artisti, solo loro vedono quello che fanno.
Una passione viva, anche se
sbocciata tardi, quella di Armando Blanc. A 11 anni ho iniziato con un coltellino mentre
guardavo le mucche - spiega il
51enne operaio di Fnis, da dieci anni alla Millenaria -. Quanto sono diventato maggiorenne ho realizzato un bassorilievo con mio padre, poi pi nulla fino ai 40 anni, quando ho ripreso ed finalmente sbocciato il dono che avevo dentro da
sempre. Mentre scolpisco, spesso
chiudo gli occhi, perch la mano non fa quello che vede locchio. Mi piace realizzare cose
utili e reali, come le scarpe: sul
banco ne metto anche di vere
ed bello quando la gente non
le distingue da quelle in legno.
Poi faccio tanti libri, perch a
mio pap Luigi piaceva tantissimo leggere. Adoro curare e rifinire i particolari; gli apprezzamenti dei visitatori sono il premio pi bello.
Il ferro battuto spicca sul banco
di Paolo Vicqury, fabbro 63enne di Brusson, alla partecipa-

Eligio Seghesio

zione numero 15. Ho unattivit che mi appresto a passare a mio figlio Jean Paul, a cui
toccher proseguire la tradizione di famiglia - afferma Paolo . Abbiamo portato oggetti utili
come cassette per la posta, set
per caminetti, coltelli, asce e
abat jour. Ma ci sono anche le
sculture, come la ballerina e il
fondista, lo sport nazionale di
Brusson. Questi pezzi prima li
disegnamo su carta, poi riproponiamo il bozzetto sul ferro e
passiamo alla lavorazione: in
totale ci vogliono almeno due

giorni di lavoro.
Non contiene giocattoli, ma il
banco di Stefano Stranges
capace di attrarre lattenzione
dei bimbi come pochi altri. Merito dei cartoni animati rappresentati nei divertenti e colorati bassorilievi. Ho iniziato grazie a Erik Fisanotti che, oltre a
essere un grande scultore, un
mio collega - afferma il poliziotto aostano di 38 anni, giunto alla quinta Fiera -. Mi ispiro o al
Medioevo, che una mia grande passione, o ai cartoons, visto
che mio figlio Lorenzo di due an-

Paolo e Jean Paul Vicqury

Armando Blanc

ni mi tempesta di cartoni animati; tra laltro questo un bel


modo per avvicinare i bambini
alla fiera. Alla scultura dedico
in media quattro o cinque ore
alla settimana e, per la gioia
di mia moglie, da settembre anche qualcosa di pi.
Gli ultimi banchi di via de Tillier quello di Battista e Piero Enrietti di Pont-St-Martin,
che presentano orologi in legno e miniature di immobili in
pietra. Vengo in Fiera da quasi
ventanni - dice Battista, 57 anni,
di professione bidello -. Mi sono

Battista Enrietti

Stefano Stranges

avvicinato allartigianato quasi per caso: stavo attraversando


un periodo non tanto bello della
mia vita e mi hanno consigliato
di fare qualcosa per tenere pi
impegnato il cervello. Sono entrato nella scuola di Binel e mi
servito tanto. Lispirazione per
gli orologi mi venuta un giorno al bar: il titolare ha preso il
suo swatch che non funzionava
e lha buttato per terra, vedendolo ho avuto un flash e ho cominciato a scolpirli. I primi erano veramente inguardabili, poi
mi sono perfezionato: la gente

li apprezza e io continuo a farli. Vado in laboratorio nel fine


settimana, in Fiera ho portato
diciotto pezzi.
Allinizio di via Aubert, sulla sinistra, ci sono le sculture in pietra ollare di Andrea Blanc, 48
anni, artigiano edile di Nus, alla
18 Fiera. Vista la mia professione - racconta -, lavoro molto
la pietra e, considerato che una
pietra tira laltra, vengo anche
a SantOrso. Per cominciare ho
frequentato la scuola di scultura su legno a Nus.
(continua a pagina 43)

Andrea Blanc

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fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

43

(segue da pagina 41)


Comincio a prepararmi a questo appuntamento dalle vacanze di Natale, quando i cantieri
si chiudono. Lispirazione arriva
guardando le pietre, sono loro
che mi dicono quello che posso fare. Quando riesco abbino
anche il legno vecchio, perch
sono due materiali che si sposano al meglio.
Giannino Talon, pensionato di
70 anni di Fnis, dimostra una
grande passione per i giocattoli, abbinata alla notevole capacit di realizzarli. Merito dei
bambini. Tutta questa storia
cominciata una quindicina di
anni fa con i primi nipoti che
volevano giochi in legno, poi
hanno iniziato a chiederli anche i loro amici - spiga sotto lo
sguardo attento della moglie
Rosa -. Nella vita ho fatto il carpentiere, quindi il legno lo lavoravo, ho sfruttato la manualit
e, da autodidatta, ho provato.
Ho un piccolo laboratorio vicino a casa dove lavoro due o tre
ore al giorno. Con gli anni ho
aggiunto il motorino elettrico
e le luci, anche gli impianti li
faccio io, mentre a collaudare
le mie creature ci pensa Luca,
il nipotino pi piccolo di quattro anni.
Le pipe sono la novit portata
da Pierluigi Sartore alla Millenaria numero 1015, la sua
diciottesima. Ho iniziato per
caso - ammette -: lavoravo in
un negozio di articoli per animali e ho dovuto consegnare
un acquario a Ezio Lumignon,
che diventato il mio maestro
di intagio. Poi sono passato alla
scultura con Chiurato e Toppo;
come se non bastasse, mia moglie maestra darte e, di tanto in tanto, vedendomi lavorare, mi cazzia. La soddisfazione maggiore ce lho lavorando
il legno vecchio e i nodi. Questanno ho provato con le pipe:
ne avevo parlato con un amico,
ho voluto provare e mi sembrano siano venuto bene.
A met della via c uno dei tre

Giannino Talon con la moglie Rosa

banchi della famiglia Padula,


quello di Marco, che pu contare sulla collaborazione del
giovanissimo figlio Alex. Mio
pap Florindo, che espone in
via Porta Pretoria - afferma il
47enne operaio di Charvensod -, ha trasmesso la passione a me e a mio fratello Stefano (presente in via SantAnselmo, ndr). Io sto facendo lo stesso con mio figlio Alex, che per
ora, oltre a darmi una mano
nelle operazioni meno pericolose, realizza animaletti con le
pigne. Cerco di ritagliarmi una
ventina di ore alla settimana,
puntando su scene di vita o su
fotografie.

Moreno Viot

Pierluigi Sartore

A fianco c Moreno Viot, che


con Marco Padula condivide
questa passione, sbocciata ai
corsi dal maestro Florindo.
La scultura mi piace perch
ti fa stare con gli altri - spiega
il 47enne impiegato di St-Christophe -. Tra il lavoro, la famiglia e il calcio giovanile ( dirigente dellAosta 511, ndr), cerco di ritagliarmi due giorni alla settimana per andare un po
in laboratorio. Amo le scene rurali, sono attratto dalla scultura di una volta, quella che rappresentava il mondo agricolo
e mi baso sui ricordi di infanzia. Non mi fisso su un tema,
se vedo un pezzo che mi ispira,

mi metto allopera. Negli anni,


per migliorarmi, ho frequentato pure corsi di disegno.
Sulla destra, invece, spiccano
i colori dei fiori di Enrica Reboulaz, alla sua prima da sola a SantOrso. Ho iniziato sul
banco di mio marito Roberto,
che mi ha trascinato in questo bellissimo mondo - racconta la 50enne di Nus, di professione insegnante elementare -.
Prima mi ha lasciato uno spazietto, poi mi ha relegato dietro al suo banco e questanno
mi ha invogliata a prenderne
uno da sola. Ho cominciato con
lintaglio, poi ho fatto un corso
per i fiori in legno e mi sono ap-

Roberto Benvenuto, Enrica Reboulaz e il figlio Luca

Mikaela Benvenuto

passionata, perch posso sbizzarrirmi di pi e usare la fantasia. Per i petali uso anche fotocopie di vecchi atti del 1800 o di
spartiti musicali, cosa che piace. I cuori in fiore, invece, sono
unopera di famiglia: la base in
legno di Roberto, la decorazione la faccio io.
Allangolo con via Torre del
Lebbroso c il banco multicolore di Mikaela Benvenuto,
sul quale trovano spazio tantissimi oggetti: dagli utensili
per la cucina, agli acchiappa
sogni, passando per le cravatte e i manici degli opinel. Mi
diletto prevalentemente con
lintaglio e la tornitura - affer-

ma la 38enne autista di autobus di Pollein, in Fiera dal nuovo millennio. -. La mia passione nata nel 1999: a SantOrso
ho visto un collega che esponeva, mi sono detta queste cose
cos belle devo provarle a fare
anchio e gli ho chiesto di darmi lezioni. Mi piace inserire il
particolare in legno in oggetti gi finiti, come ad esempio
il pianale della macchina per
cucire depoca che ho qui questanno. Lavoricchio un po tutto lanno, dallautunno in maniera intensiva, dedicando allintaglio tutti i momenti liberi
a mia disposizione.
Davide Pellegrino

Alex e Marco Padula

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sabato 31 gennaio 2015

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rues croix de ville-de sales / Alla ricerca dei pezzi tradizionali, ma anche pi originali e curiosi

Il salotto buono... anche qui


U

n miscuglio di stili e di
lavorazioni, capace di
proiettare il pubblico in
un vero e proprio museo a cielo aperto. Questo quanto proposto dalla 1015 Fiera di SantOrso allestita nel tratto compreso tra rue Croix de Ville e
piazza Roncas, senza dimenticare lappendice di rue Monseigneur de Sales e di piazza
Giovanni XXIII.
In un simile contesto, il peregrinare di banchetto in banchetto non pu non iniziare
con i tradizionali galletti alcuni addirittura a grandezza naturale - di Italo Yoccoz di
Aosta, ma originario di Allein.
Espongo dal 2002 come autodidatta - spiega -. Inizialmente
mi ero dedicato alla produzione anche di altri piccoli oggetti, ultimamente diciamo che
mi sono specializzato in piccoli tat e in galletti, che sono
solito preparare nel mio garage di Aosta, anche se per quelli un po pi grandi preferisco
salire a Dayllon di Allein, dove posso contare su spazi pi
ampi, anche allaperto.
Dai galletti di Yoccoz ai particolari socques di Livio Martignene di Issogne, ormai da
25 anni presente allappuntamento con la Millenaria.
Lidea di proporre uno speciale zoccolo rivestito con pelo di
mucca nata tanto tempo fa,
quando ho pensato che il rivestimento con una tomaia fatta con pelo di mucca, che vado a prendere direttamente
in Veneto, poteva rendere la
calzatura pi confortevole e
soprattutto calda - commen-

Livio
Martignene
di Issogne

Italo Yoccoz di Aosta

Sergio
Pattoni di
Aosta

Mario Bacherini di Nus

Andrea
Celestino di
St-Nicolas

Fabio Bortoletto di Chtillon

ta -. Effettivamente di questo
ho sempre avuto un buon riscontro.
Giusto accanto, in rue Croix
de Ville, come non notare la
manona che troneggia sul
banco di Sergio Pattoni di Aosta, che precisa: Lopera venuta fuori praticamente da sola, avevo un pezzo di legno di
cedro con dei rami che salivano, quindi stato abbastanza
naturale per me approdare a
questa creazione. Poi, visto che
cera la mano, ho pensato bene di proporre anche un piede
a mo di portacenere.
Pi avanti ecco il Sogno in
luna crescente di Mario Bacherini, pisano di nascita, ma
valdostano dadozione considerati ormai i suoi 32 anni di
residenza a Nus. Un bassorilievo, il suo, nato da una fotografia trovata sul web di una
donna accovacciata. Prima
di tutto ho creato un modello
in plastilina della donna, cos
da poterne calcolare le dovute
proporzioni sul legno - sostiene -. Dopodich ho provveduto
a scolpire il tutto, ma mancava ancora qualcosa: il colore
stato il tocco che mi ha permesso di dare il giusto risalto
alla figura femminile traslata
dalla fotografia, altrimenti si
sarebbe un po persa.
In rapida successione, quindi, ecco i personaggi della
fantasia o comunque legati alla natura di Fabio Bortoletto di Chtillon e laquila
reale e la marmotta del giovanissimo Andrea Celestino
di St-Nicolas.
[continua a pagina 47]

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luned 31 gennaio 2015

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015


[segue da pagina 45]
Percorrendo per un attimo a
ritroso rue Croix de Ville, le
campane e i campanacci di
Piero Communod di St-Christophe fanno bella mostra di
s accanto ai suoi tradizionali
coltellini col manico intarsiato. Ho iniziato a esporre dopo aver frequentato un corso di intaglio organizzato da
Roberto Zavattaro - confessa
-, dopodich mi sono per cos dire specializzato nella lavorazione del cuoio, ed ecco
scoperto il perch questanno
abbia proposto dei collari per
capre met in legno intarsiato
e met in cuoio. Oltre a questo, Communod ci tiene a sottolineare la presenza sul suo
banco anche dei miei tradizionali coltellini con manico
in legno di noce, che per questa occasione ho deciso per
di proporre con alcuni nomi
gi intarsiati, visto che lanno scorso pi di una persona
me lo aveva richiesto.
Risalendo verso piazza Roncas, non lontano dallincrocio
con via Monseigneur de Sales,
sulla destra, ecco allestito lo
spazio espositivo di Antonio
Delfino di Quart, presente alla Foire de Saint-Ours da una
decina di anni dopo aver perfezionato la sua tecnica frequentando le scuole di Quart
e di Nus. Un campanaccio per
mucche troneggia sul suo banco, minuziosamente scolpito
nel legno di noce. Lunico difetto? Non suona, ammette
scherzosamente, aggiungendo: Effettivamente sono gi
diverse le persone che si sono
avvicinate e hanno provato a
scuoterlo. Mi hanno tutti detto: sembra un campanaccio
vero!. In realt lo , semplicemente in legno, campana compresa.
Giusto oltrepassato il bivio per
via della Cattedrale, sulla destra il visitatore non pu non
essere catturato dal colore e
dalla vivacit che sprizzano da
tutti i pori delle creazioni di

Piero Communod di St-Christophe

Antonio Delfino di Quart

Cristina
Cancellara di
St-Vincent

Alessandra
Zucco di
Verrs

Cristina Cancellara di St-Vincent, lideatrice nel 2008 dello stile bois collage. Da 25 anni in Valle dAosta, dopo essere passata per Valtournenche,
ora si stabilita a St-Vincent,
continuando il suo percorso
di ricerca per trovare sempre
nuove soluzioni creative e originali nella valorizzazione del
legno vecchio e nellaccosta-

47

Vincenzo
Petrocco di
Gignod

Leo Gerbaz di Valpelline

mento di materiali diversi nel


medesimo pannello. Prediligo le tavole vecchie, pi brutte sono meglio , perch queste devono diventare un tuttuno con le sagome dipinte
a mano che sono solita posizionare sopra - racconta -. Ci
premesso, questanno la novit rappresentata dal cervo,
il mio nuovo animaletto che

ho voluto rappresentare con


una coroncina in quanto reputo sia il re del bosco. Nella nuova parentesi artistica
di Cristina Cancellara, nella
1015 Fiera di SantOrso inizia a intravedersi la sua rinnovata attenzione per il recupero e la valorizzazione di
materiali allapparenza fuori tempo, come vecchi colla-

ri per capre e rastrelli utilizzati per la fienagione.


Proseguendo verso piazza
Roncas, sulla sinistra, ecco
presentarsi agli occhi una costruzione in ferro assai bizzarra, lunica per la verit proposta da Vincenzo Petrocco
di Gignod, che interrogato,
risponde: Si tratta di un drago, me la sono pensata cos.

Il tempo di realizzazione non


lho calcolato, lho fatto a tempo perso, recuperando i pezzi in ferro che mi servivano e
saldandoli uno a uno. Diciamo che ne uscito un complemento darredo un po particolare, sicuramente sta suscitando la curiosit dei visitatori, che lo accostano a
un appendiabiti.
Completato il giro a salire
verso piazza Roncas, tornando indietro non ci si pu non
fermare - a met strada tra
gli incroci con rue Monseigneur de Sales e via De Tillier - al banco dellartista Alessandra Zucco di Verrs, il cui
stile ha preso chiaramente
le movenze - dolci e sinuose
- dal maestro Franco Pinet
di Issogne. A me piace molto il legno dacero - confessa
- perch, una volta lavorato,
diventa puro, permettendomi
di rappresentare tramite forme stilizzate sia animali che
figure umane, in particolare
figure femminili. Animali che,
a onor del vero, vengono realizzati anche attraverso lutilizzo di legno di noce, meglio
se secco, anche se questanno
lattenzione catturata dalla
speciale scultura-lampada a
led, opera che si aggiudicata
il secondo premio al concorso dei presepi di Bard.
Finita la visita in rue Croix
de Ville, si imbocca rue Monseigneur de Sales, quando giungendo in piazza Giovanni XXIII, quella della Cattedrale - si approda al banco di
Leo Gerbaz di Valpelline, che
presenta alcuni degli utensili agricoli pi importanti della tradizione valdostana. Nellordine, la zangola e larcolaio, tutti e due regolarmente
funzionanti, se uno li volesse
mettere in funzione anzich
relegarli solo a complementi
darredo per ambienti rustici,
precisa. Il primo serve per la
produzione del burro e il secondo per filare la lana.
[continua a pagina 48]

FIERA DI SANTORSO

48
[segue da pagina 47]
Giusto di fronte, sul banco allestito da Domenico Minniti del Pont Suaz, a Charvensod, tra bassorilievi ritraenti
la fauna alpina e altro ancora, non pu non suscitare curiosit lopera concepita in
occasione del bicentenario
dellArma dei carabinieri,
spiega Minniti, che aggiunge: In questo bassorilievo il
Carabinieri protegge lItalia,
la nostra Patria, e il tricolore la bandiera che unisce
tutti gli italiani.
Qualche banco pi in l, ecco
lo spazio espositivo di Altin
Gjeta, giovane albanese da
una decina di anni in Valle,
che per il terzo anno consecutivo espone alla Millenaria.
Tra i suoi pezzi pi pregiati,
alcune vecchie cassapanche
restaurate e valorizzate. E
un lavoro che mi piace, dare
nuova vita a pezzi di legno
che altrimenti finirebbero
nellimmondizia o dimenticati da qualche parte chiss per quanto tempo, una
soddisfazione grandissima,
commenta, mostrandoci poi
uno speciale cavatappi posizionato su un pezzo di legno in cui stato scolpito un
grappolo duva. Dulcis in fundo, non poteva mancare un
bassorilievo ritraente la doppia aquila, simbolo dellAlbania, cos come figura sulla bandiera.
Procedendo dietro le scuole San Francesco, uno dei
banchi nei pressi del quale la maggior parte dei visitatori si fermato, scattando foto e rivolgendo complimenti allo scultore, stato
senzaltro quello del diciottenne Matteo Colliard di Hne, tra i premiati della 1014
Fiera di SantOrso. Iscritto alla classe quinta dei geometri
a Chtillon, da tre anni si
dedicato con anima e corpo
alla scultura, una passione
che ho sempre sentito, sin
da quando ero bambino,

Domenico Minniti di Charvensod

Altin Gjeta di Donnas

Matteo Colliard di Hne

Lisa Danielle Wharton di Aosta

Marco
Vairetto di
Perloz

Claudio Bancod di Chambave

spiega, aggiungendo: Certo che si tratta di un hobby che porta via un bel po di
tempo, ma alla fine va bene
cos. Si tratta di una passione che mi porta a scolpire un
po tutti i tipi di legno, dal tiglio al noce, riproducendo soprattutto temi della tradizione valdostana, in particolare quella agricola.

sabato 31 gennaio 2015

Qualche banco prima, ecco i


simpatici bassorilievi colorati
della britannica - nata in Kenia - Lisa Danielle Wharton,
da otto anni in Valle dAosta e grande appassionata
dei disegni con il carboncino. Anni fa ho iniziato col
disegno, dopodich questo
il terzo anno che mi presento
a questo appuntamento con

le mie sculture - afferma -. Il


disegno e la scultura io le intendo come complementari,
in quanto quello che ho disegnato cerco poi di trasferirlo sul legno.
Tra una mucca, un cane e altri animali ancora, tutti colorati per renderli maggiormente rispondenti alla realt, come la mucca del pan-

nello Lo Baou, rappresentata talmente fedelmente da


sembrare vera, Lisa Danielle Wharton si lascia andare
a una constatazione: Dopo
anni di disegno, posso tranquillamente affermare che
anche nellarte ogni mucca
un animale a s, con una
propria identit, mai riproducibile in tutto e per tutto. Sar

sempre diversa rispetto a un


altra, il bello dellarte penso
sia proprio questo.
Rientrando verso piazza Giovanni XXIII, in via Monseigneur de Sales, un altro banco preso letteralmente dassalto dal pubblico, soprattutto di una certa et, stato quello di Claudio Bancod
di Chambave, presente con
i suoi ormai tradizionali bastoni alla Foire de Saint-Ours
dal 1999. Si tratta di un hobby che mi sono coltivato negli anni - racconta - e che mi
ha portato a presentarmi alla Fiera ormai da una quindicina di anni. Per quanto
riguarda le mie creazioni,
queste dipendono pi dalle forme del legno, sempre e
solo radici, che dalla sua tipologia.
Un oggetto, quello presentato da Claudio Bancod, che al
pari dei fiori di legno e dei
galletti, ogni anno incontra
lapprezzamento di un numero piuttosto ampio di visitatori. Sar perch la gente
vuole spendere sempre meno, effettivamente i miei bastoni sono piuttosto apprezzati, conferma.
Non lontano dalla Cattedrale, quindi, ecco imbatterci nella curiosa scultura
di Marco Vairetto di Perloz,
allievo della scuola bottega
tenuta da Giuseppe Binel. La
sua opera pi significativa,
ricavata seguendo il tema
dellequilibrio, rappresenta le diverse tappe delle vita
di una persona, dal cavallo
a dondolo, segno dellinfanzia, ai libri di scuola, ossia
quando luomo si forma e si
prepara a diventare grande,
spiega, proseguendo: Dopodich, attraverso altre tappe
della propria vita, ogni persona in et adulta cerca di
raggiungere un obiettivo, un
sogno, che in questa scultura
ho voluto rappresentare con
una stella.
Patrick Barmasse

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Reg. Tzamberlet, n 5
11100 Charvensod (AO)
Tel. e Fax 0165.363393

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

49

via santorso e via guido Rey / Gli espositori del settore non tradizionale

Riuso, colore e creativit


A

llimbocco di via santOrso c Massimiliano Guglielmetti, paladino della lavorazione del rame insieme al fratello Andrea
(di casa allAtelier); tra pentoli, paioli, alambicchi, mestoli
e ciotole di ogni dimensione,
la novit il set per fonduta o
bourguignonne, realizzato come se fosse un paiolo da fontina in miniatura.
Un po pi avanti, spiccano
i fratelli Chiara e Fabio Guglielmo di Fnis che mescolano ceramica e legno; si tratta di vecchie tavole sulle quali applichiamo bassorilievi o
piccoli tuttotondo in eramica
spiega. I soggetti sono quelli della tradizione, come i tat e questanno abbiamo anche gli angeli.
Per i colori, la tecnica mista
con acquerelli, patine, matite e foglia doro. Anche Chantal Godio di Tac Atelier ha rivisitato la ceramica, realizzando ad esempio, le ciotole
fiaba; cos il piatto diventa la
balena della fiaba di Pinocchio, oppure il lupo di Cappuccetto Rosso, o il coniglio
di Alice nel Paese delle Meraviglie. E poi ci sono tat di
ceramica cicciotti e simpatici su ruote, muscche, galli,
gallinelle, chiacchiere e pecore. Alla prima partecipazione alla Foire Ulisse Balma di Cogne che recupera
legno vecchio di larice e abete e dipinge con colori acrilici mucche, reines, camosci,
ma che sa anche riprodurre alla perfezione foto di famiglia. Cristina Formento di

Massimiliano Guglielmetti, unico exposant per la lavorazione del rame

Chantal Godio di Tac Atelier; a sinistra, le ciotole fiabe, pi a destra i tat

Valtourenche unhabitue;
bijoux e sciarpe collane fanno bella mostra sul suo banco; particolari, colorate e fantasiose sono le collane realizzate con lana e feltro.
Alla prima Foire anche Marzia Grammatico; il cucito
creativo, con un occhio di riguardo al riciclo dei materiali

la mia passione spiega. Il


tema goloso: torte, dolcetti,
cup cakes, cheese cake decorano le scatole di legno porta
gioie o porta tutto realizzate
da pap Domenico.
Qualcuno di voi ha mai pensato che ci si pu lavare le mani
o il viso con una saponetta rivestita di feltro? Chiedetelo a

Qui a lato,
Ulisse Balma
di Cogne
accanto
ai dipinti
su vecchie
tavole di
larice e abete

Fabio e Chiara Guglielmo accanto alle loro particolari ceramiche

Camilla Iaconi, marchigiana


di La Salle che ha rivestito le
saponette profumate con il feltro, cos si ha un leggero effetto esfoliante e man mano
che il feltro si bagna, leffetto
esfoliante sar pi energico.
Al suo banco, colpiscono sciarpe, panni, giacche, pullover
di lana trattati con la tecnica
delleco print, ottenuta con un
bagno di colore e limpronta
delle foglie; foglie di rosa, di
castagno, di roverello, di eucalipto regalano mlange di
tinte autunnali davvero particolari; ogni bagno di colore una sorpresa, unalchimia - spiega.
Raffaella Gobbo di Doues porta in fiera la quilling art, ovvero la tecnica di lavorazione della filigrana di carta; striscioline sottilissime di carta
vengono verniciate e arrotolate, diventando orecchini, collane e bijoux speciali.
[continua a pagina 50]

fiera di santorso

50
[segue da pagina 49]
A breve terr un corso ai ragazzini delle scuole medie di
Villeneuve spiega daltronde in questa arte c molta geometria.
Si tratta di unantica tecnica che ha origine nel Medio
Oriente e gi utilizzata dai
monaci nel 15 secolo che utilizzavano la filigrana di carta
per le figure sacre anzich
quella in oro.
Erica Peloso di Quart, ha coinvolto tutta la famiglia il marito Vittorio e i figli Thomas e
Chlo nella lavorazione della lana cardata; pecorelle, gufetti, tat su radici o su ruote, ma anche pinguini (opera
di Chlo) e gufetti (opera di
Thomas), quadretti, ciotoline
e borsette colorate e originali. Allangolo tra via santOrso e via Guido Rey c Vittorio Principe di Aosta che porta
in fiera larte del traforo, quei
ricami su legno tanto precisi
da sembrare finti. Cuore granata con tanto di sciarpa del
Toro al coro, Vittorio ha pensato alla fiera per i pi piccoli: mobili per le bambole, portamatite dei puffi, calamite di
Peppa Pig, ma anche oggetti
darredo e utensili per la casa come portatovaglioli, vasi
portafiori e cornici. Antonella Saggese e Andrea Avril sono alla prima partecipazione;
bijoux con materiali di recupero per lei compresa plastica, feltro e addirittura la pasta
farfalle cruda e costruzioni
in miniatura per lui, suggerite dalla fantasia o che traggono ispirazione dai castelli, dai
trulli, dalle baite montane. Impossibile non rimanere affascinati dai luminosi mosaici in
pietra di Davide Ireneo Tornago di Pontey; sono realizzati
con pietre raccolte nei fiumi,
nei torrenti o in miniera, sbriciolate con un mortaietto e ricomposte sullimmagine disegnata a mano con una semplice pinzetta.
[continua a pagina 51]

Quilling art, la filigrana di carta


Marzia Grammatico e il suo... dolce cucito creativo

Camilla Iaconi e i suoi tessuti eco print

I bijoux creativi di Cristina Formento di Valtournenche

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Raffaella Gobbo

Le saponette profumate rivestite


di feltro per un effetto esfoliante

Il cuore granata e virtuoso del traforo Vittorio Principe

Lana cardata, passione di famiglia per Erica Peloso, qui con Vittorio e Chlo

sabato 31 gennaio 2015


[segue da pagina 50]
La parte pi lunga la ricerca delle pietre, dei colori e dei
pezzi giusti.
Se Davide raccoglie pietre nei
fiumi, un altro intervento di
pulizia degli alvei quello di
Andrea Triolo di Valpelline in fiera con il figlio Federico che raccoglie nei torrenti e nei
laghi radici e le incastra fino a
creare basi e supporti per abat
jour o applique di grande effetto. Ettore Bonelli di Courmayeur un maestro della
vannerie; frassino, nocciolo
e salice sono le sue essenze
predilette per cesti e gerle di
ogni dimensione. Claudio Anastasi di Donnas, gi premiato
per la categoria giocattoli alla Petite Foire, porta ad Aosta
la sua passione... su due ruote: una sfilza di Vespa, lignee
naturalmente e riprodotte con
certosina precisione.
Sono ammiratissime les boules de neige di Elda Cerise di
Chtillon; non conto il tempo
che impiego per realizzare ciascun fiore - spiega - tra trovare le pigne, pulirle, bucarle, pulire il nocciolo, pelarlo e iniziare e intagliare tutti i fiorellini;
la novit di questanno lallium, il fiore dellaglio.
Laura Orlando dellAtelier
Ederaluna porta in fiera il
colore con i suoi gnomi arcobaleno; lavoro legno, cirmolo, tiglio, noce e completo
con colori acrilici; in atelier,
oltre alla scultura, mi occupo
di pittura, decorazione e corsi di disegno; arrivo dal mondo dei pennelli e ho frequentato la scuola bottega del maestro Chiurato.
Accanto allingresso della
scuola dellinfanzia Monsignor
Jourdain, ci sono le ragazze
della comunit Petit Foyer e
La Ruche; parlano con entusiasmo del corso di intaglio
che frequentano ogni gioved e mostrano orgogliose scatoline, galletti, ricci, finestrelle decorate e tat.
Cinzia Timpano

fiera di santorso

51

Ettore Bonelli di Courmayeur


I mosaici in pietra di Davide Ireneo Tornago

Andrea Avril e Antonella Saggese hanno utilizzato materiali di recupero


Qui sopra, a destra,
Elsa Cerise di
Chtillon accanto agli
allium; nel riquadro le
ammiratissime boules
de neige; qui a lato
Laura Orlando

Claudio Anastasi di Donnas con le Vespa lignee

Il banco delle
ragazze delle
Comunit Petit
Foyer e La Ruche

Andrea Triolo con il figlio Federico

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fiera di santorso

52

sabato 31 gennaio 2015

aziende / Passeggiata tra gli stand di macchine

La FOIRE, una vetr


L

Le macchine agricole de LArca

Borney Legnami

a Fiera di SantOrso
non unicamente imperniata sullartigianato della tradizione locale,
ma rivolge il proprio sguardo, da molto tempo ormai,
anche alla promozione di
tutto ci che ruota attorno
allambito dei mezzi agricoli e delle macchine da lavoro in generale.
Passeggiando nella zona
compresa tra lArco dAugusto e Piazza della Repubblica, passando per via Torino, infatti, il coro degli
espositori pressoch unanime nellaffermare che
la Millenaria risulta essere al contempo unottima
vetrina per la promozione
della loro quotidiana attivit commerciale e per le
novit del momento, oltre
ad essere unirrinunciabile occasione di ringrazia-

Allo stand di Alpigas si passa il tempo tra formaggi e salumi

Titolari,
dipendenti
e amici tutti
in fiera da
Giachino

mento e di coinvolgimento nei confronti della clientela pi consolidata.


Laspetto economico di per
s considerato, invece, pare

essere passato in secondo


piano, a causa anche della nota flessione dei consumi. Il trend appena descritto, infatti, ci viene mirabil-

I mezzi di Orecchia, Iveco e Fassi

Allo stand della Mafer

CRAMAROSSA
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mente spiegato dal titolare


di Agritecnica Valdostana il
quale afferma che in fiera
non si vende pi come una
volta, noi esponiamo ormai

fiera di santorso

sabato 31 gennaio 2015

53

agricole, da lavoro, impianti e stufe

rina immensa
Le macchine da lavoro di Manitou

da molti anni ma, ci nonostante, questa risulta essere


sempre unottima occasione per ricordare alla clientela la nostra presenza del

mercato, regalando a clienti


nuovi e vecchi un punto di
incontro, una stretta di mano e un buon bicchiere di vino. Ci che, infatti, ha ca-

LAgritecnica Valdostana

ratterizzato la nostra camminata mattutina tra i vari stand sono stati sorrisi e
calore, poco importa poi se
affiancati alla promozione
di stufe, macchine agricole o legname. In chiusura
della nostra passeggiata ci
imbattiamo nei concessionari Iveco, Orecchia e Fassi i quali, quasi a chiusura
di un cerchio, espongono
in occasione della millenaria da quasi trentanni e ci
ricordano lo stretto legame con la tradizione della
loro presenza in loco perch, per loro loccasione di
dire grazie ai nostri clienti per noi, ad oggi, un appuntamento irrinunciabile
oltre che una fondamentale risorsa che ha, col tempo, assunto i contorni della tradizione.
Marta Bonarelli

Allo stand
di Edildueci Valmachines

In fiera anche lAutocenter

Al calduccio nello stand di Brianese Marmi

Gli impianti di Jerusel in esposizione alla fiera

54

luned 31 gennaio 2015

(segue dalla prima pagina)


Sicurezza e salute
Numeri tanto imponenti
necessitano di una macchina organizzativa quasi perfetta. Su questo
fronte, la Regione Autonoma Valle dAosta mette in pratica unesperienza di lunghissimo
corso, con persone qualificate e attente in special modo alla sicurezza. In particolare, allinterno della sala operativa, allestita dal Dipartimento sistemi tecnologici della Regione e dallassessorato delle Attivit produttive, sono
presenti operatori della
protezione civile regionale, dei vigili del fuoco,
del 118, del corpo forestale, della questura, dei
carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale, oltre al personale regionale.
Per quanto riguarda
lassistenza sanitaria,
la Struttura complessa
118 dellUSL Valle dAosta ha allestito in Piazza
Narbonne un posto medico avanzato (PMA) in
grado di gestire il primo
intervento in caso di malori o incidenti. Accanto al PMA, sono state installate dagli operatori
della componente Volontariato della Protezione
civile due tende pneumatiche dotate di riscaldamento per accogliere
i visitatori che, pur non
presentando problemi
sanitari, necessitino di
assistenza, persone che
si sono smarrite, persone con problemi di agorafobia, claustrofobia,
ipotermia e simili.
Luca Mercanti

SantOrso cresce in grandezza e qualit


LG presse srl
Regione Borgnalle, 12 - 11100 Aosta
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Luca Mercanti

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Patrick Barmasse
Alessandro Bianchet
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Davide Pellegrino
Cinzia Timpano

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d.chenal@gazzettamatin.com
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d.pellegrino@gazzettamatin.com
c.timpano@gazzettamatin.com

Roberta Prodoti

Segretaria:
segreteria@gazzettamatin.com

Il Posto medico avanzato di piazza Narbonne della Struttura complessa 118 dellUsl Valle dAosta

COLLABORATORI:
Massimo Altini, Miriam Begliuomini, Michelle Berard, Davide Boggia,
Marta Bonarelli, Michela Borgis, Riccardo Bortolotti, Alessandra
Borre, Elisa Bosc, Federica Boscardin, Nadia Camposaragna, Paolo
Ciambi, Davide Gens, Ilaria Cavalet Giorsa, Cristina Compagnoni,
Silvia Costa, Alexis Courthoud, Mathieu Courthoud, Cosimo Crea,
Elettra Crocetti, Carola Diotri, Julien DHerin, Camilla Di Tommaso,
Carol Di Vito, Renato Ducly, Christian Evaspasiano, Giuseppe
Farinella, Daniele Fassin, Ursula Ferrari, Enrico Formento, Bruno
Fracasso, Giulio Gasperini, Davide Gens, Michael Ghignone, Ruben
Guzzom, Francesca Jaccod, Valeria Luberto, Elaine Lunghini, Stefania
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Teresa Marchese, Angela Marrelli, Federico Mecca, Miriam Nex, Alex
Muratori, Danilo Nicod, Claudia Olivotto, Franco Ormea, Simonetta
Padalino, Matteo Paolini, Margherita Pellegrino, Gabriele Peloso, Luigi
Perosino, Antonella Perriello, Maurizio Pitti, Loris Ponsetto, Martina
Praz, Nicola Rolland, Raffaele Romano, Luca Rosati, Alessandro Rossi,
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luned 2 febbraio
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