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POESIE

Tu mi disegni i confini alti dei monti,


dove il muschio si disseca morendo.
Tu mi appari una notte calma di stelle
Sopra il mare che getta fiori piangendo.
Il tuo sorriso ricerco nell’acqua,
che si accosta alla riva sfuggente,
in un sogno svanito troppo precocemente.
Io rimango solo con il pensiero di te.
Poesia d’amore

Montagne solcate,
come onde del mare-
viti che respirano al sole,
distese sulla terra-
muri di arido sasso,
fatti da mano paziente-
piccole case isolate,
che sanno di fumo e di vino –
mare che sale in alto,
più in alto del cielo all’orizzonte-
piccoli uomini sporchi,
chini come sacerdoti,
sul grande altare della natura.
Cinque terre

Viti chine sulla terra,


come donne in preghiera,
sentieri sinuosi su poggi
di muri di terroso sasso,
come rettili al sole.
Uomini e donne uguali
Nel viso e nell’abito.
Eriche e felci e pini,
rovi e verghe d’oro,
in gara verso il sole,
che cantano al vento
odi eterne sussurranti.
Vigneti delle cinque terre
Voci che come echi
Si rincorrono per le terrazze
Tra i filari di viti serpeggianti
Sdraiate sulla terra,stanche,
che tendono i grappoli,
a mani veloci e nodose.
Cigolii,come canto antico
in cantine prigioni oscure,
da ingranaggi ormai corrosi
dal sale che il mare soffia,
spremono l’uva ammassata.
Un ricordo,ormai ultimo,
festoso dell’estate passata
Vendemmia alle cinque terre

E sono ritornato lassù,


sui dirupi aridi,
per ascoltare i lunghi silenzi
di vento e di mare
che portano odori di caldo,
di terra e di erbe.
Acri di resine e timo,
dolciastri di salsapariglia
e di edera in fiore.
Per sognare,
non pensare,
ritrovarmi bambino,
tra i sassi antichi,
gettati a caso,
da una mano possente
ritrovare l’eternità del tempo.
Dirupi delle cinque terre

Il vento che sale dal mare


Porta silenzio al silenzio
Dei monti,dei vigneti,
dei pini che si rincorrono
nei dirupi franosi.
Questa grande pace di sole
E di aria quieta l’animo
E lo spoglia di ogni desiderio.
Quassù la vita si nutre
Solo di vento e di mare
In un movimento perenne
che pare fermo nel tempo.
Tramonti-cinque terre 1975
Sei stata un sogno continuo
Eppure sei vissuta realmente.
Sei stata il mio albero verde
Eppure non mi hai dato frutti.
Sei stata inarrestabile fuoco
Eppure per l’animo cenere.
Sei stata fresca acqua di fonte
Eppure arso dolore unito.
Sei stata il principio dell’amore
Eppure fine della mia vita.
Eppure

Non so parlare il dialetto spezzino,


non so parlare il dialetto di Cadimare,
so solo parlare il dialetto del mio cuore.
A te con questa mia voce,io canto
mia piccola donna ,incantata,
soave e leggera come petalo di fiore.
Per te intreccio e porgo ghirlande,
infioro cuscini e viali di rose.
Di te aspiro il profumo di donna
Che stordisce e mi fa sognare.
Lunghe,solitarie,spiagge infinite,
nubi di vento che mi fanno volare.
Quando poi il sogno si perde
A te ritorno a cantare,o giovane donna,
che nome hai di luce splendente.
Il mio dialetto 1975

Signore,Dio mio,affido ora a Te,mia madre.


Amala,confortala,difendila
Così come hai fatto con la Tua.
Tu mi hai dato solo lei,
e lei mi ha dato tutto,tutto
quello che avevo bisogno.
Non una madre ma tante madri,
non un solo genitore ma tanti genitori.
Coprila con un manto caldo di stelle,
parlale con parole calme e gioiose.
Tutti i suoi torti mettili sul mio conto,
non risparmiarmi nulla,se non quello,
di potermi,quando vorrai,
inginocchiarmi ai suoi piedi.
Preghiera per mia madre
Ancora gli occhi chiusi e il tuo riso.
Io a te fianco fingo di dormire
per accendermi assieme al tuo viso.
I fiori nel bocciolo,il sole pallido
I tuoi raggi attendono per vivere,
per respirare con la tua vita.
Sciogli i tuoi capelli,
schiuditi come corolla,
spargi il tuo profumo,
apri il tuo corpo,
sinuoso di fresca acqua.
L’animo mio prende a palpitare,
ancor più veloce ad ansimare,
con i tuoi ridestati movimenti.
I vestiti del giorno scendono
sul tuo corpo, ancor nudo,
impetuosi e leggeri a coprirlo,
prendono a vibrare e danzare.
Fronde di albero,eterno
Sussurrano prorompente amore.
Risveglio

Di noi due son rimasto solo ad amare,


solo a continuare a sognare.
Ai tuoi pensieri stanchi,
faccio volare i miei alianti.
Riempio così il mio cielo di tanti palloncini
E li mando in alto come fanno i bambini.
I miei pensieri contro le leggi,
contro la morale che non mi fa andare,
contro l’usuale e il particolare,
contro la mia vita che non mi è più amica.
Ho imparato a voler bene
anche a chi mi fa del male
pur di riuscire a respirare e vegetare.
L’ultima parte della mia esistenza
al freddo secca senza più speranza.
Solo i miei sogni mi tengono compagnia
Quando tutti se ne sono andati via.
Sogni di te che mi hai chiuso la porta in faccia
Quando ancor giovane mi hai detto basta.
Adesso che anch’io ti ho dato ragione
Mi deridi e mi chiami barbone.
Vita
Il mio cielo è verde,
il verde di un pergolato.
La mia casa è il silenzio,
il silenzio del bosco.
Il mio amore è donna,
dal volto di sole,
dalle braccia di alberi,
dal corpo di fiumi.
Il mio amore è la natura.
Natura

Questa sera,inconsueta,la luna danza


nel tuo seno tra le braccia tese in alto.
Ferma ,compiacente, tra le nuvole sguardo.
scompare per intero,come pavido guardo,
poi si riafferma con chiarore sfacciato
per assistere ai giuochi che Amore intreccia.
Il tuo volto sparisce, ora si illumina
con tante stelle, ora ricompare intero
nel raggio riflesso, splendente,insistente.
Pulsano i tuoi occhi e l’affannosa bocca
ora si chiude,ora si schiude,ora sorride,
si protende,si arrende in baci , si nasconde.
Tutto gira questa sera,il tuo viso,la luna,
il mio cuore,le nuvole ,il cielo unito.
Raccolgo tra la mia pelle e i tuoi capelli
magiche gocce che il nero,concavo universo
porta da antichi mondi ormai spenti,
cuori di amanti che Amore ha lasciato.
Amanti

Queste coppe di falsi lucenti metalli,


come i tuoi occhi,ribelli,ancor vividi
per lunga impetuosa battaglia infinita
non più riflettono il sole ma ombre.
Questa dura vera lezione imparata:
nulla vale,nulla resta di tanta luce,
apparenza e realtà si sposano al fine.
Verità nuda senza fiori o rimpianti?
Importante è far posto a chi bussa.
Incomprensione
Nel mio giardino con il sole è nato
più bello,più grande,più profumato,
più forte un fiore che la vista attira!
Della luce il colore,del cielo il manto,
dell’aurora il palpito,di donna forme.
Tutta la floreal famiglia a lui stupita
guarda ,con riverenza a coorte pone.
Perché a lui tanto di grazia è dato,
di fattura assieme quello che ad altri
ingiusto furto appare e sorte avversa?
Forse ugual fine non avrà degli altri
A sera non giacerà chino e supino?
Il pensiero mio si smarrisce e tace,
alle lontane stelle chiederò auspicio.
Il fiore

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