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dedicato alla memoria di


James Hillman
(1926 2011)
Solstizio dEstate 2012
ERETICIDELTERZOMILLENNIOnumerozero
da unidea di A. Vivaldi
edizioni physiognosis 2012
pamphlet di terrorismi culturali e deliri estatici
a libera diffusione
in copertina
Lean-Lon Grme, La Vrit sortant du puits, arme de
son martinet, pour chtier lhumanit (1896)
con una foto di A. Annunziata
gli eretici del terzo millennio sono
Alessandro Alichino Vivaldi
capitano dei malebranche (chief editor)
Vinz Calcabrina Notaro
coordinatore inter-bolgia (heresy design)
malebolgia
Anita Annunziata
Daniela Montella
Tatiana Martino
Felice Roberto Addeo
Andrea Anselmo
Federico Marafn
lopera qui presentata, ivi inclusi articoli e immagini, salvo dove
diversamente specifcato, coperta da licenza
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morte, idee, articoli e immagini per collaborare ai numeri
successivi, possono essere inviate a:
ereticidelterzomillennio@gmail.com o al proflo facebook
facilmente rintracciabile.
gli insulti, maledizioni e minacce pi interessanti saranno
pubblicati sul prossimo numero, quindi per cortesia frmateli.
index
INCIPIT PER UN'ERESIA
alessandro vivaldi
DELIRIO ESTATICO E RIVOLUZIONE MENTALE:
DIALOGO DEI MALEBRANCHE
alessandro vivaldi et vinz notaro
LONTANO DALLA MORTE, LONTANO DAL CUORE
daniela montella
UNA SCELTA TREMENDA
felice roberto addeo
CONCERTO PER OCCHIAIE BIANCHE CHE PARLANO
AD ALTA VOCE AI SORDI
vinz notaro
FIGHT CLUB: INIZIAZIONE E NICHILISMO
andrea anselmo
YOGA, MEDITAZIONE E MODERNIT
federico marafn
ALCHIMIE, MENZOGNE, ILLUSIONI
alessandro vivaldi
BOSCH: SFIORANDO IL SEGRETO
tatiana martino
PAURA, INDOLENZA, DETERMINAZIONE, GIUSTIFICAZIONISMO
alessandro vivaldi
INGIRUMIMUSNOCTEETCOMSUMINURIGNI
FOTOSTORIA ERETICA
anita annunziata
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INCIPIT PER
UNERESIA
alessandro vivaldi
reichsgraf von soziopathie
Un concetto come la blasfemia ha senso
solo e solamente allinterno di un Dogma.
Ed ecco quindi lUomo.
Davvero questa fragile, eppure divina
creatura, dotata di libero arbitrio,
eternamente in bilico tra bene e male,
tra Dio e Demone?
No, Vostra Eminenza. Nulla di cos
grandioso, nulla di cos drammatico.
LUomo niente altro che un miserabile,
grottesco, osceno rigurgito
delloffcina del caos.
Alcuni di noi, oramai pochi
e insignifcanti, rifutano questo:
lUomo li brucia sul rogo.
(A. Altieri, La trilogia di Magdeburg)
Introdurre il primo blitzkrieg degli Eretici del
terzo millennio tuttaltro che impresa facile.
Onore, sicuramente, ma anche onere: ricade
cio su di me la responsabilit di unapertura di
sipario che predisponga il lettore a ci che sar
lo spettacolo. E lo spettacolo in questione non
facile da rendere in poche righe: mi si perdoni-
no quindi sin da ora le eventuali divagazioni
necessarie e le troppe parole.
Vi sono due punti sostanziali che bisogna dare
per assodati prima di cominciare (e spero per
voi, fnire indenni) questa lettura. Il primo
che viviamo nelloccidente borghese. Anzi, pic-
colo borghese. Quel piccolo borghese che al
sottoscritto piace ricollegare al Sesso e nazio-
nalismo di Mosse, dove si erge a baluardo di-
fensivo della maggioranza una mentalit gretta
e provinciale, ipocrita e moralista, ma che nel
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mondo di oggi si ulteriormente ammantata di
una altrettanto ipocrita libert di pensiero che
sussiste solo nelle belle parole e non nei fatti.
Insomma, la massa, la maggioranza massifcan-
te e livellante verso il basso, la fa da padrona.
E noi, ne facciamo parte. Siamo nati nella bor-
ghesia, moriremo forse nella borghesia (a meno
che la prossima crisi economica non rivoluzioni
loccidente, o lalternativa terza guerra mondiale
insomma); la stessa borghesia ci ha cresciuto.
Ma questo non signifca che, sul modello di
Avempace o di un pi vicino Jnger, molti di
noi non sentano la necessit di uscire da tale
condizione, dal momento che risulta essere fn
troppo limitante. Come nel Regime del solita-
rio, la ricerca di molti degli autori che seguono
o almeno la parte esclusivamente flosofca di
tale ricerca si fonda sullaspirare al soprav-
vivere, o meglio Vivere, in maniera dignitosa
dentro o fuori questa citt iniqua che la so-
ciet del moderno occidente, in alcuni casi ten-
tando infruttuosamente per ora di apportare
miglioramenti a noi stessi quanto a terzi. Per
capirci: essere nel mondo, ma non del mondo e
tuttavia comunicare nel tentativo di rispondere
in maniera comunitaria a un mondo che tende
alla soppressione di ci che diverso, ritenen-
dolo pericoloso.
Il secondo punto sostanziale il concetto di
antimoderno, che non vuol dire come spesso
si crede un bieco e cieco rifuto di tutto ci
che la modernit ha prodotto, quanto un rifu-
to dellasservimento alle dipendenze delluomo
moderno e soprattutto un furioso ed estatico
rifuto dellassunto che questo sia il migliore
dei mondi possibili. Tant, e non lo dico con
leggerezza, che alcuni di noi davvero non si ca-
pacitano, leggendo le news quotidiane, di come
si possa pensare ci (e qui chiamerei in causa
Poe sui concetti di pazzia e genialit, ma mi di-
lungherei fn troppo). In considerazione di ci,
risparmiateci se non altro la solita nota circa
luso delle nuove tecnologie per diffondere il
nostro pensiero: la tecnologia uno strumento
che non rifutiamo e che cerchiamo di sfruttare
al meglio come luomo fa dallalba dei tempi,
semplicemente senza privare la stessa della sua
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essenza: instrumentum e non status symbol.
Pu sembrare ai pi limitati in ambito cere-
brale una contraddizione in termini. Ma qui, e
presto diverr chiaro al lettore, le contraddizioni
in termini, apparenti o effettive, sono un vanto.
Leterodossia e leterogeneit di pareri e opinio-
ni sono la potenza delirante stessa degli Eretici
che vado presentando. Ho la fortuna e me ne
vanto di conoscere dal vivo oramai da anni
molti di essi. Ho avuto modo di stare al mede-
simo tavolo con persone completamente diverse
direi anche opposte per matrici culturali,
politiche, sociali, a dialogare delle problemati-
che pi disparate, vedendo di fronte a me tes-
sersi una trama fuida e resistente che sembrava
istantaneamente distruggere lapatia artistica,
etica, estetica del nostro mondo, per creare
qualcosa di nuovo e in costante movimento, vi-
brazione, estasi di platonica memoria. Ecco: ho
visto davanti a me un simposio di eterodossie ed
eresie che insieme concertavano come nellim-
maginario di Skrijabin: sullo Himalaya alla fne
dei tempi. Quindi non meravigliatevi delle con-
traddizioni di questa orchestra: ognuno uno
strumento con un proprio timbro; il mio unico
sforzo stato quello di mettere insieme questi
strumenti, che di per s gi suonavano una mu-
sica che aspirava alle sfere.
Aspettatevi a ogni modo il peggio. Ci che state
per affrontare non sterile intellettualismo o
avanguardia artistica. Eretici del terzo millennio
non il risultato delle parole o dellesercizio ma-
sturbatorio della mente per mero sollazzo egoico.
Questi ragazzi studiano e ricercano quotidiana-
mente, ognuno a suo modo e in campi differen-
ti, ma tutti col medesimo proposito: superlima-
re s stessi. Non esercizio accademico quindi (e
qui rimando alla prefazione del Di Giuseppe a
Sugli di e il mondo di Salustio), ma costante
tentativo di sviluppare la coessenza di intenzio-
ne-pensiero-azione o visione-potenza-azione:
essere e divenire senza contraddizione. Divenire
ci che si ed essere ci che si diviene, attra-
verso mezzi spirituali, artistici, estetici, purch
ogni mezzo sia, sempre, azione. Quelle che leg-
gerete non sono solo parole, sono il risultato di
una mentalit che si basa sul tentare di essere,
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e non di apparire. Ed questa mentalit, que-
sta Welthanschaaung, che si pone in diretto e
violentissimo confronto con ci che ci circonda:
la nostra visione vitalistica della Vita che si
esprime anche attraverso la decadenza, il nichi-
lismo, lopera al nero, in opposizione al mondo
grigio, opaco, repressivo che ci circonda, e che
attua la propria repressione attraverso, in pri-
mis, la cultura del consumo e la massifcazione;
la Vita secondo il mito, il rito e lArte contro
la vita secondo labitudine e gli schemi precon-
cetti imposti dallalto (o, ultimamente, sarebbe
pi corretto dire dal basso). Rispetto a questo
grigio, noi siamo mi si passi la metafora forte
tutti belli come la Vita, neri come la Mor-
te; siamo essenziati di dionisiaco e tentiamo di
esprimerlo con lapollineo: non lasciamo nulla
al caso ma al tempo stesso facciamo in modo
che la forza stessa prorompente della vita,
fuisca attraverso di noi in maniera intuitiva:
cavalchiamo la tigre. In questa citt iniqua
composta di apatia e di livellamenti verso linf-
mo, questa la nostra Eresia, anzi, queste sono
le nostre Eresie.
Ma non siamo solo eretici, altrimenti dove sa-
rebbe la contraddizione che tanto amiamo? Sia-
mo delle comparse o meglio delle maschere, e
possiamo assumere nature diverse: siamo anche
Inquisitori. E ci che accusiamo, ci che inda-
ghiamo con piglio quasi fanatico, il mondo
stesso. Puntiamo il nostro dito e chiediamo il
conto quasi fossimo uno strumento del kar-
ma nelle mani del dharma al mondo e agli
altri. Non per scaricare su di essi delle nostre re-
sponsabilit. Bens perch Dio proiett il mondo
per conoscere s stesso e noi, come liniziazione
prevede, utilizziamo il medesimo meccanismo:
ci proiettiamo nel mondo delle esperienze, ci
scontriamo con esso, per conoscere noi stessi.
Siamo la questioning mind, la mente luciferi-
ca che chiede al creato di dimostrare con lop-
posizione la sua dinamicit, la sua intrinseca
presunta giustizia, siamo la famma prometeica
che aggredisce il sistema precostituito per tirare
fuori dalle sue forme la vera essenza della vita:
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questa lantinomia del nostro essere Eretici e
quindi Inquisitori.
Concludendo quindi, per quanto detto innanzi,
non si meravigli il lettore della brutalit e della
forza spesso traumatizzante degli scritti e degli
scatti qui presentati: quella che avete davanti
o meglio dietro queste parole una Caccia
Selvaggia, una Masnada Hellequin, i cui cava-
lieri compongono un exercitus mortuorum che
costantemente inquisisce se stesso con acque
corrosive ben pi brutali di quelle che invece
applica al mondo e in queste pagine.
Mi permetta il lettore, con superbia, di augurar-
gli di trovare in questi scritti almeno un piccolo
stimolo per far vibrare la propria vita, per tor-
nare allawake your soul, re-enchant the world.
In caso contrario, che ci risparmi la psicanalisi
da quattro soldi che ci ha gi portato a essere
scomunicati e banditi dalla nuova Ecclesia, in-
vero i social network dominati dal buriname e
da tristissimi radical chic: di carta igienica ne
abbiamo fn troppa.
Buona lettura.
Ho baciato la Morte per amare la Vita.
Ho bevuto il Dolore per bramare il Piacere.
Ho mangiato Sacrifcio per il Conoscere.
Ho vessato la mia Anima per Sapere e Vedere.
Solo ho vagato, ponendomi domande:
ho ingannato la mente per conoscere lEstasi.
Poi arrivata Lei, e tutto mutato.
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DELIRIO
ESTATICO E
RIVOLUZIONE
MENTALE
DIALOGO DEI
MALEBRANCHE
alessandro alichino vivaldi
vinz calcabrina notaro
Sono passabilmente soddisfatto, non felice,
soltanto quando sono solo. Non misantropia,
ma orrore di dover dare spiegazioni.
Decido di non dare pi spiegazioni.
(Ennio Flaiano ma vaffanculo!)
Che cosa bene? Tutto ci che accresce il
senso di potenza, la volont di potenza e la po-
tenza stessa delluomo. Che cosa male? Tutto
ci che deriva dalla debolezza. Che cosa la
felicit? Sentire che la potenza aumenta, che
si vince una resistenza. Non soddisfazione, ma
pi potenza; non pace universale, ma guerra;
non virt, ma abilit (virt nello stile rinasci-
mentale, virtus, libera da convenzioni morali).
I deboli e i malriusciti devono perire: primo
principio della nostra flantropia.
Inoltre li si dovr aiutare a farlo.
(Friedrich W. Nietzsche, LAnticristo)
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alichino Le belle parole, semplici o complesse,
sono solo sabbia negli occhi. Abbondano sul-
la bocca degli stolti e soprattutto su quella dei
bigotti e degli ipocriti. Nel mondo dellinforma-
zione, dove tutti pensano di avere il diritto di
parlare diritto non guadagnato n conquistato
le belle parole sovrabbondano. Ma i fatti quasi
mai seguono le chiacchiere.
Potete fare psicanalisi da quattro soldi alla Mo-
relli quanto vi pare, ma solo vano tentativo
di togliere la parola a chi costantemente dimo-
stra la vostra idiozia e il vuoto che si cela dietro
il vostro assistenzialismo, dietro le vostre vite
umanitariste e giustifcazioniste, putrefatte e
portatrici di infezioni virali a base di ipocrisia
e bigottismo.
Si, siamo inquisitori, siamo paladini della bru-
talit, fanatici del dinamismo e della relativit
della forma. Siamo i vostri accusatori, si, perch
nel mondo delle libert assolute qualcuno deve
arrogarsi il dovere e il diritto di palesare la vo-
stra idiozia, senza alcun rispetto.
Siamo la cazzo di caccia selvaggia votata alla
repressione intellettuale del qualunquismo della
plebe di merda.
calcabrina Siamo leuforia distruttiva come ra-
gione di vita contro gli ignoranti, la nemesi bru-
tale che sabbatte sulla brutalit del materiali-
smo. Fight fre with fre, il fuoco va combattuto
col fuoco, e voi non avete la pi pallida idea
di cosa sia bruciare davvero. Il fuoco guerra
sacra, non miseria spirituale. Il fuoco veleno
bruciante e voi non avete lantidoto. Stronzi.
alichino La nostra distruttivit catartica. Puri-
fchiamo laria dalla banalit delle vostre cazzate.
calcabrina E non fraintendete la nostra natu-
ra, che purezza dodio, per un fnto amore
per lumanit. Bisogna esser[ne] superiori per
altezza danimo, per disprezzo
1
. Vogliamo un
codice per interagire con voi, un codice imposto
1 Vd. F. W. Nietzsche, LAnticristo, Adelphi, Roma 1977
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cui attenersi
2
. Contrariamente, non avendo la
bench minima stima dei puzzafato che appe-
stano laria del mondo, non vogliamo che ci si
avvicinino, per qualsiasi cazzo di motivo.
Non ci piace luomo, non ci piacerebbe in nes-
suna altra epoca, non lo tolleriamo, non tolle-
riamo i suoi sciocchi bisogni, le sue sciocche
pretese salvifche, la sua genufessione, la sua
schiavit, la sua mancanza di rispetto verso gli
di, verso i proprio simili, verso gli altri esseri
di questo pianeta e verso le energie di questo
universo.
Non tolleriamo il suo sentirsi padrone del mondo,
il suo screditarne ogni aspetto vitale, impoveren-
dolo e ammalandolo di miseria.
Per le ragioni test descritte, non possiamo de-
fnirci uomini, ma intermediari tra voi esseri
miserabili e ci che temete e aborrite per inca-
pacit, con unico intento di precipitarvici den-
tro. Senza possibilit di scampo.
alichino Esaltati dello spirito, lfhnar della
cultura, arditi nella vita quotidiana. Inquisitori
folli prima di noi stessi e poi degli altri. Questa
la masnada di Hellequin!
calcabrina Severitas in Extremis. Bisogna es-
sere anzitutto severi verso se stessi. Sopravvis-
suti alla crudelt autoinfitta, occorre assumersi
il dovere di infiggerne dove necessario.
alichino Dallapatia generata da intellettualismi
e accademismi sterili e privi di qualsivoglia uti-
lit etica ed estetica, per s come per il mon-
do, vi una unica via di uscita: la potenza del
blitzkrieg intuitivo, lartiglieria delle emozioni
prorompenti ma prive dellartifcioso e del pa-
tetico. Studi? Che cosa studi, ma soprattutto,
perch? Questo mondo malato, e lo perch
si pongono le domande errate. Noi siamo le af-
2
Cfr. S. iek, sulla questione della tolleranza.
BLI T
ZKRI
EGIN
TUI T
I V O
ARTI
GIER
IADE
LLEE
MOZ
IONI
P R O
ROM
PENT
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fermazioni che demoliscono le false domande
e che pongono una semplice scelta: o ti poni la
domanda giusta, o ti auto-annichilisci.
Sveglia la tua anima, reincanta il tuo mondo.
Non si pu stare fermi. La vostra banalit, il
grigiore del vostro qualunquismo, il vuoto del-
le vostre anime riempito di nullit materiale e
materialistica, ci che pi deturpa non solo il
mondo, ma la Vita stessa.
Questo uno scontro di civilt, anzi, la nostra
Weltanschaaung quella della Vita, di Apol-
lo integrato con Dioniso, quella di Hillman e
Nietzsche, dei grandi eroi e dei flosof, quella
del Mito e del Rito pieni di potenza contro la
vostra, quella del consumo, della crescita,
del materialismo nella sua peggior maschera:
quella della libert e della fnta possibilit di un
antagonismo per bambini viziati. Qualcuno deve
assumersi la responsabilit di cotanto scempio.
calcabrina Questa la ratio per cui lungi da
noi lindignazione e lungi da noi scaricarci della
responsabilit di non chiamare le cose col pro-
prio nome. Saremmo peggio di voi, sentendo-
ci superiori da abbandonarvi al vostro destino,
poich visto che il destino va governato, e visto
che rifutate di farlo, de facto state imploran-
doci di assumercene la responsabilit: quella di
abbattervi intellettualmente. Sar anche questo
il vostro destino? Probabilmente.
Sar questo il nostro destino? Essere, cio, nel
punto del ciclo durante il quale un Sole Nero
tramonti aggressione?
Ma c una differenza: il punto che i giochetti
paradossali da fnto-intellettuali li lasciamo ai
cretini. Noi combattiamo indipendentemente da
vittoria o disfatta. Assumiamo la nostra spro-
porzione e ne facciamo arte. Per dissestare ogni
volta lequilibrio del mondo, che contrariamen-
te sarebbe una pozzanghera.
In questo siamo padroni del nostro destino e ri-
futando lesistenza del vostro, lo disintegriamo.
Oh, ma scusateci se insieme al vostro destino
perirete voi anche. Accettate le scuse come ogni
ignaro che si rispetti e annichilitevi.
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alichino Jaccuse! Luridi stolti dal cuore spen-
to, privo di vibrazione e quindi privo di bea-
titudine. Ma piuttosto che ammettere linfma
condizione in cui vi trovate, primo passo per
risollevarvi da quella condizione di bruti, da
Dante tanto disprezzata, preferite narcotizzare
il vostro fuoco interiore fn quasi a estinguerlo.
Booby trap, la trappola per allocchi tanto invisa
ai rambo cerebrolesi. Gioco tramutato in arma
crudele. E cos, illusi di possedere e quindi di
appropriarvi dellessenza di ci che la vita vi
pone intorno, eccovi fregati, identifcati con ci
che avete, e incapaci di sapere e percepire ci
che siete. Vi riducete a essere laperitivo, loro-
logio, la macchina, la chiacchiera del pi e del
meno. Esistete, ma non vibrate. E i peggiori di
voi sono coloro che si ammantano di maschere
che dentro di loro, ineluttabilmente, non sono.
Non vibrate; non sapete; non tacete: ma come
la pi stupida delle scimmie, vi arrogate il dirit-
to di osare e di parlare, attraverso linganno, in
primis di voi stessi.
calcabrina Capo dimputazione: Debolezza.
Si, perch siete deboli, siete deboli poich cre-
dete desser forti.
Credete desser salvi, credete di valere, credete
di possedere, credete di controllare.
In fondo, credete e tanto basta, imbecilli.
Chiunque crede rifuta di penetrare il senso
delle cose. Rifutate la profondit, sposando la
vostra pallida Ebe, e questo ci offende e offen-
de il nostro amore e la nostra adorazione per
Persefone.
Deboli, siete inadatti a esistere, e questa la
vostra colpa, la vilt, la vostra bassezza: non sa-
pete reggervi sulle vostre gambe, che siano sane
o malate non conta affatto, poich c gente con
gambe malate che sassume tutta la responsabi-
lit di avere delle proprie gambe.
Voi, invece, voi deboli spiritualmente, voi fac-
cidi, pallidi, voi pavidi, siete nati indegni della
santit della Vita, necessitate di un bastone cui
poggiarvi, un corpo estraneo: che sia lennesimo
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politico che a sua volta sappoggia alla vostra
inconsistenza in uneterna torre di pisa-babele
che offende la rettitudine fallico-solare incar-
nata in noi; che sia lennesima sgualdrina la cui
bava nauseabonda trasborda da ogni orifzio di
un corpo vuoto di luce e vi fa sbavare per con-
tagio, come fosse un virus che causa idiozia e
stoltezza; che sia una scatola di luce artifciale
con lultima insulsa innovazione scientifca in-
nanzi alleternit della Vita e della Morte; che
sia un feticcio da leccare, dal culo del cadavere
che vi inquieta e vimpone dandare a curiosare
con tanto di fanfare e lacrime cerimoniali, sino
al vibratore di plastica fnto come i vostri cuori
e i vostri climax dinsoddisfazione.
Poich siete limmonda simulazione dellesisten-
za. Siete labbassamento allinfmit di qualsiasi
verit dilaniante.
Pena: Recisione del baculum per ogni imbecille.
Visto che non riconoscete di avere gambe cui
poggiarvi e che la Natura vi ha gi puniti per
questo, ma visto che ci non risultato baste-
vole, vi spezzeremo gli appoggi e lasceremo
marcire nel mentre capirete che non siete nep-
pure capaci a strisciare.
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21
LONTANO
DALLA MORTE
LONTANO
DAL CUORE
daniela montella
La destruction est donc une des lois
de la nature comme la cration.
Donatien Alphonse Franois De Sade
Albrecht Drer Venere, Cupido, la Morte e i Folli (1494)
22
La morte lunica condizione necessaria alla
rinascita. Gli animali, il cui istinto naturale
ancora intatto, non la temono. Distinguono la
sopravvivenza dalla non-sopravvivenza, ma il
trapasso in s poca cosa. un passaggio come
un altro: si nasce e si muore, si rinasce e si muo-
re di nuovo. ciclico, naturale e inevitabile.
La fgura della morte come una seconda ma-
dre amata e temuta opera esclusiva delluomo.
Non c cultura, popolo, religione o arte che non
abbia cercato di tendere le mani per sforarla in-
columi. la consapevolezza della sua esistenza
ad aver allontanato luomo dallistinto anima-
le rendendolo defnitivamente umano, schiavo
sia del corpo che della mente. Respingere lidea
della morte come respingere lumanit stessa
quella che si inseguiva, mordeva e fuggiva
come impazzita: quellumanit meravigliosa
che distruggeva e creava senza sosta in un ci-
clo continuo, assordante, opulento, inesorabile.
Agli eroi antichi che si sfracellavano in batta-
glia corrispondeva una morte meravigliosa, in-
comprensibile al mondo moderno.
Negli ultimi tempi, invece, la morte e la distru-
zione sono passate in secondo piano e conside-
rate come cose negative ed evitabili. Dallistinto
di morte, rinascita e crescita si passati a quello
dellaccumulo e della stasi: tutto va ammassato
in un angolo senza possibilit di recupero.
Degli eroi antichi non sono rimasti che gusci
pavidi e mollicci, buoni appena a ingrassare e
consumare senza alcuna evoluzione, perfetto
emblema del mondo in cui vivono.
Loscura signora e la sua sete di devasto funzio-
navano meglio di quanto la vita e la difesa della
stessa abbiano mai saputo fare, perch non c
nulla che possa contrastare la morte: davvero
infnita e onnipresente. La vita invece tentenna,
tremola, arranca e fnisce ma luomo moder-
no, nella sua infnita inadeguatezza, le si ag-
grappa addosso lo stesso: ha paura, si caga sotto
in nome del niente e niente ha da combattere
se non la spasmodica e mai ammessa attesa del
cambiamento. Le persone che aspirano allim-
mortalit sono le stesse che vivrebbero i secoli
a venire grattandosi le palle.
Nel frattempo per inventano cure, fanno ri-
23
cerche, sperimentano, dicono, provano, disfano
tutto e riprovano per vivere pi a lungo. Un af-
farone. Peccato che sia la vita ad allungarsi, non
la giovinezza. Arrivi a centodieci anni col cuore
che pompa ancora un corpo avvizzito come una
prugna secca. Sei cieco, sordo, rimbambito, ti
ridono dietro e non capisci un cazzo. Per sei
ancora vivo. Ringrazia.
Luomo e la vita a tutti i costi, la vita senza
morte, sono come una vecchia coppia di sposi
male assortiti rassegnati alle fatulenze del con-
sorte nel letto nuziale strisciate di merda e
bava al posto del coito. Fanculo gli orgasmi,
andremo in paradiso.
Fanculo la morte, freniamoci, smettiamo di
bere e fumare, andiamo a correre, mangiamo
senza ogm, combattiamo per la terra, combat-
tiamo contro la guerra, smettiamo di scopare,
smettiamo di parlare, smettiamo di pensare; se
restiamo immobili e controvento la morte se ne
andr da sola.
Credeteci, mummie.
Se c una cosa che luomo non sa fare, e non
ne sar mai in grado, accettare la propria
condizione di creatura senziente in un mondo
dominato dalla natura e dal caos. Non lo am-
mette, non se ne capacita. Vivere in un am-
biente che non sia su misura per lui quasi
unoffesa. Lima le montagne, argina le foreste
e devia i fumi solo per punire quel mondo che
non gli si adattato come pensava di meritare
e affermarne il proprio dominio. Ma lunico a
sostenere la propria posizione, quindi fa e disfa
tutto da solo. Non ha nessuno con cui confron-
tarsi o scontrarsi, nessuno che possa defnirlo e
aiutarlo a trovare una strada corretta, nessuno
che possa farlo rifettere sulla propria condi-
zione. Nel suo isolamento si dispera e si esalta
al tempo stesso, alternando in egual misura la
propria crescita e la propria miseria. Come tutte
le creature sole fnisce col crearsi dei compagni
immaginari, perch la solitudine lunica con-
dizione che riesce a condurre luomo alla follia.
E lumanit reagisce allo stesso modo del singo-
lo inventando pretesti per giustifcare la propria
24
presenza e creando delle entit con cui confron-
tarsi. Grosso modo se ne possono distinguere
tre: la morte, il destino e Dio.
Creando il culto della morte luomo si confronta
contro chi gli impedisce sacrilegio! di vivere
per sempre. La morte un ostacolo. Interrompe,
distrugge, disfa senza alcun controllo e luomo
non ha modo di combatterla se non allungan-
do la durata della vita; ed talmente assuefatto
dalla lotta, e cos esaltato da considerare i vecchi
incoscienti e bavosi che superano i centanni di
vita come una vittoria. Ci piace vivere immobi-
li, ci piace aver paura di morire, ci piace pulire
il culo dei vecchi. una questione di principio.
Il destino un po pi vago, e ha diverse inter-
pretazioni: essenzialmente solo un modo mol-
to blando di spiegare il caso. Qualunque coin-
cidenza, in mano alluomo, destino. molto
facile avere a che fare con i propri pensieri se
c il destino, come causa fnale e punto fermo,
a spegnerli tutti.
Dio, invece, nato a immagine e somiglianza
delluomo come il punto fermo defnitivo: dove
il destino non ha potere, c la volont di Dio.
lestremo tentativo di dare un pensiero con-
creto alla morte attribuendole delle caratteristi-
che, un volto e la possibilit di negoziare. Se
faccio questo, questo e quello eviter la morte,
vero, Dio? Ti prego, Dio, pensaci tu.
Ma Dio non si limita a dispensare la morte, si-
gnore e signori: lui ha creato ogni cosa, appare
nelle grotte, fa sanguinare le statue e premia i
puri di cuore. Dio la morte coi superpoteri.
Unaltra tendenza dellessere umano quella di
esagerare. in grado di alimentare a dismisura
qualunque pensiero lo colga, piccolo o grande,
e con altrettanta facilit ne perde il controllo.
Grazie alla mente delluomo limmagine di Dio
si evoluta in quella di un essere perfetto, on-
nisciente e onnipresente: un po troppo per delle
creature che da migliaia di anni faticano a tro-
varsi il buco del culo con due mani e una torcia.
dalla creazione di Dio che luomo ha dimo-
strato il suo evidente masochismo, la sua pe-
renne volont dinculata, la sua inclinazione
alla sottomissione e allumiliazione pi bieche.
Nulla ti fa pensare al masochismo pi di una
25
divinit gigantesca pronta a farti fustigare, se-
viziare e torturare nelle famme eterne se non
esegui i suoi ordini.
Ma, mentre da un lato luomo si sottomette al
volere di Dio per il proprio piacere autolesioni-
stico, dallaltro deve ancora dimostrare la propria
potenza sul mondo ostile raschiandone la super-
fcie per adattarsene. Luomo borioso e remis-
sivo, arrogante e impaurito, docile e pericoloso.
Lunica immagine che mi viene in mente per
descrivere il suo rapporto con Dio quella di
un uomo daffari che, dopo aver sbraitato tutto
il giorno, afftta di nascosto una prostituta per
farsi picchiare.
Matthias van Sommer Allegory on death and eternal life (1650-70)
26
UNA SCELTA
TREMENDA
felice roberto addeo
Salteremo in aria come bossoli vividi di ottone
buio appariscente.
I nostri ghigni rifessi lungo la canna liscia
delle nostre ornamentali guarnizioni assassine,
faranno tribolare le poche mosche impotenti tra
larghi ronzii viziosi, in chiave fatua di baritono.
La terra stata privata di ci che la rendeva pi
servile agluomini: la sua pratica e tacita Attesa.
E come unobsoleta anarchica mocciosa, si
desta al suono delle sue apicali campane accen-
nanti, ora,
e non vuole pi farsi mettere sotto i piedi da
noi cosiddetti uomini moderni,
futuri sempre vincolati, come presenti sempre
morenti.
I nostri sguardi soffocano lungo i margini
della comprensione i nostri agevoli simboli,
le nostre parole vengono fuori simili a femma-
tici e dolorosi parti cronici,
puntualmente destinati a un fallito esito, deter-
rente tanto esiguo e, sinteticamente, irrilevante.
Bocche genitali affamate di continuo proftto:
duro, grosso, si, ma pertinente.
Affamate di occhi come lucciole pusillanimi
disotto una coppa pi aggraziata di loro.
Nei bar solo vili contrattempi per mordenti
paventati, dai caratteri perpetuamente estinti,
gente che arranca, tra minuti e bicchieri, qual-
che scorza porifera di umanit calpestabile;
i baristi, solitamente gentili con i tuoi soldi,
cambiano svelti il copione se cerchi loro credito,
personifcando la carit in mezzo obolo imbibi-
to di mortifcante educazione fratricida,
e tu tentenni, perch sai cosa vuoi. Una scin-
tilla ribelle ti ha appena appiccato sul legno
umido del seggio.
Ammaestri i tuoi ragionamenti per non esporli
troppo alle trappole del contegno,
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tentenni ancora, intanto li affli risvegliando il
tuo nebuloso acume,
lisci come aculei di sottile prontezza ferina.
Sai gi che riderai alla contemplazione di quel
piglio trafelato,
nel momento in cui espugner, di rigetto, lin-
tera copertura giudiziosa di cute abusiva,
per nulla confacente ai tratti contrariamente
sommessi del suo volto stitico,
tragicamente reso concavo dallabituale apatia
di rito, durante giorni e notti mai devoti a
sentimenti infruttuosi,
e sventurato, come uno sputo involontario co-
lor catrame, sullabito da cerimonia incontami-
nato di una fresca e vergine creazione nascente,
quando, noter, nel palese turbinio di precipi-
tose manovre mentali al loro spicciolo ripiega-
mento celebrale,
lunico vivace baleno di coraggio (accidental-
mente redivivo e reduce traviato dalla monu-
mentale esaustivit del mio salomonico colpo).
Gingillarsi e sputtanarsi,
tra vulnerabili ricettacoli incontinenti e biasi-
mevoli alleanze,
a foggia di apprensioni indotte a cerimoniose
sodomie linguistiche,
previo la fallace e depressa bora supponente,
nella raggiunta frantumazione viscerale della
sua inappellabile conformit alienante,
mista a lecita prostituzione formalizzata e
distacco convenevolmente asettico
...ma poi ti fermi.
Non riesci nemmeno a dargliela per vinta, per.
Pensi alla polizia che ti ha gi fermato in quel
locale, pensi al tuo letto, pensi alla musica,
pensi a un budino, e poi rinunci man mano.
Ti ritrovi a girare intorno al tuo bersaglio
ancora vivo,
come un avvoltoio appesantito dallaria inqui-
nata che gonfa il suo stomaco,
da ormai troppe albe affamato.
Il tuo viso vomita un risolino per met irrive-
rente, per met irrimediabile,
afferri il cicchetto e poi lo butti gi in fretta,
come una scelta imperdonabile
e, meravigliosamente,
tremenda...
29
CONCERTO
PER OCCHIAIE
BIANCHE CHE
PARLANO AD
ALTA VOCE
AI SORDI
vinz notaro
Abbiamo imparato a curare terribili malattie
e ne sorgono altre terribili e del tutto nuove.
Abbiamo appreso le regole delligiene e della
sicurezza e ci hanno aggredito debolezze, im-
potenze e pericoli del tutto inattesi e molto
pi giganteschi di prima. Abbiamo studiato
i pi complicati strumenti e le pi compli-
cate istruzioni per conservare e congiungere
inaudite masse di uomini su distanze spaziali
e per durate temporali prima sconosciute,
ma siamo pervenuti nel contempo ai pi
complicati strumenti e alle pi complicate
istruzioni per disperdere e annientare in mi-
sura imponente le stesse masse di uomini.
(Erich von Kahler, Der Beruf der Wissen-
schaft, 1920)
ARIA (BRUTTA ARIA)
Mi fate pena. Vi sentite potenti nel lavoro,
che non Opera. Siete agili sullasfalto, che
non terra. Figliate per naturale evoluzione,
ma non partecipate al divenire. Siete frutto
dellincapacit a godere: la dissoluzione. Tragur-
gitate cibi per vivere, eppure vammalate. In-
gollate aria per non morire, eppure morite: vi
mai balenata lidea di non saper respirare?
30
Vi sentite padroni di tutto, eppure strisciate
per tutto. Siete padroni daltri uomini, di terre,
animali, foreste; laria che respirate vostra, le
avete dato un prezzo e una moneta di scambio;
persino ridete guardando la televisione, che non
visione.
Ridete, ridete sgraziati, ridete guardando docu-
mentari su trib lontane, ascoltate le loro can-
zoni e ridete, ridete delle loro tradizioni. Ma
non ne avete pi alcuna vostra. E questo vi fa
sentire progrediti, ma non siete avanzati.
Mi fate pena. Schiavi sradicati e privi di nutri-
mento. Altri morti giocano coi vostri cadaveri;
non fate parte di questuniverso e di nessun al-
tro; siete laberrazione del principio dissimmet-
rico tra materia e antimateria.
Siete merda, della peggiore specie. La merda che
non neppure residuo. Poich c un residuo
spirituale, qliphotico, che cela le scintille della
Sophia perduta, e non vappartiene; c poi la
merda cagata nella terra, il piatto preferito dalla
vita, e non vappartiene. Quel che inerisce voi,
la merda lasciata a marcire in cuori inorganici,
quella infertile. Siete rifuto, non residuo.
ROMANZA DE GlINDEGNI
Siete indegni. Un paese di indegni, questo
lItalia: gente che non rispetta la stessa divisa che
indossa, lo stesso lavoro che gli d da mangiare,
gente che non rispetta i propri fgli, fguriamoci
i propri defunti. Porci indegni che singozzano
di nascosto, senza il coraggio di dire una sola
parola sul modo sporco di rubare il pastone
che alimenta la loro dipendenza dal potere. Poi-
ch potete pure credere di rubarmi tutto, ma
lunica cosa mia che non porto dentro di me la
merda che cago, il resto una vostra illusione.
E allora, buon appetito a voi tutti! Banche, av-
vocati, tribunali, preti, culivendoli dello spet-
tacolo, furfanti dogni et, pagliacci al governo
e puttane chhan preso pi viagra che cazzi nei
loro culi, al punto che tra poco gli spunteranno
le code da topi! cos fnalmente avremo una raz-
za di esseri duna bruttezza degna del proprio
viscidume interiore.
31
INTERMEZZO SUI TOPI
Insensibile. Mi scrollo di dosso me con freddo
sudore. Scivola fugace e laterale, perdo di vista
la goccia. Distante descesa sul volto rigando la
pelle disappare. E disappare la pazienza. Prima
della devastazione. Ora dovr perdermi nellat-
tesa paziente duna svolta.
Odio. E la svolta giunger tacita, goccia su goc-
cia su goccia e fredda come respiro mattutino
che in gola secchezza, aridit, incolore, insapo-
re, inodore, il rancore, la polvere, la luna, la fga,
e due dita in gola per rimettere al mondo tutto
quanto abbiamo il santissimo dovere di subire.
Ecco. Oltre la porta: agitazione palpabile.
La folla trema. Io sudo senza pi essere io.
Fuori il sole nero sciolto dentro.
Non voglio uscire tra i topi. Non voglio conta-
giarli i topi. Voglio solo essere insensibile dolore
atterrito da troppa sensazione.
(Mi fanno schifo i topi, resistono sempre a tutto)
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DUETTO DELLA POSSESSIONE
La cecit, scaturigine dellodio pi violento e in-
contenibile, illuminante. Percepisci che esiste
uninversione dellinversione: stella nera, vedi
bianco, accecante notte rovescia.
Controllando la perdita di controllo e respirando
fortissimamente, solo cos pu inverarsi il tra-
salimento. Respirare dai polmoni del caos.
Da qui lamore insignifcante... innanzi alla
possessione.
Fu cos che lei prese a scrivermi dentro, veloce
e in rosso, e io pensai ma guardala! ha la follia,
il coraggio e lirriverenza per farlo....
(Ti stavo aspettando).
Amore possessione. Non possesso.
Singolare, plurale, appartengono a unaltra sfera.
Il possesso la ratio del principium individua-
tionis. La possessione invece spersonalizzante,
dionisiaca, annichilente, demoniaca, estatica.
una prova. Per amare devi esser disposto a
perderti. E a perdere laltro.
Amore nutrimento. Radice NU- sgorgante, per
putrefazione; TRI- il nato, lallattato; MENTO
suffsso che indica latto (lat. mentum) o latto
che cade su di s (me) o rifessivo (men-te), etc.
La mia nascita divora la mia morte. O anche,
per vivere necessito morire.
E a proposito...
Tutti a un certo punto della vita dobbiamo far i
conti con qualcosa che muore. E tutti abbiamo
il potere di tenerla in vita. Vale valutare che
niente torna dalla sua fne, si pu solo perpe-
tuarne lagonia, vita annacquata e illusoria. Ed
acqua che trascina nel suo fnire.
A volte necessario lasciare che le cose muoia-
no, accettandone la sofferenza.
Il tempo ritorto contro se stesso, si scioglie nella
nostra sete, si consuma nella nostra fame. Lat-
timo prima del sempre da capo, lattimo dopo il
sempre fnito: linvisibilit, pausa defnitiva tra
la dose di bellezza inebriante e quella mortale.
33
CORALE DE LETERNIT
Il sole fresco, i cani come statue e i muratori
arrivati un minuto prima di me (solo che io sto
visibilmente cotto) mi rendono un maledetto
stronzo. Per questo merito le migliori albe e i
migliori mal di testa.
Narcisismo attivo vampirizzare i vampiri.
Non puoi cadere dallalto tra le braccia di un
demone: ti sbraner.
Soltanto faccia a faccia puoi abbracciare le sue
famme. Dunque, impara a respirare il fuoco.
La purezza un processo, purifcare.
La resistenza dolore. Il dolore vinto dal
furore. La morte unestasi insostenibile: per
questo commettiamo lerrore di avere un ne-
mico, aspettiamo che attacchi, inventiamo che
attacchi, poich non sosteniamo di essere deboli
per il dolore, impreparati al furore. E cos non
moriamo mai. E nemmeno rinasciamo.
Chi luomo? Un essere che valica le ere com-
plicando la sua esistenza con strategie di an-
nacquamento del dolore, comunicando razio-
nalmente, agendo ragionevolmente, credendosi
prescelto o superiore con stupida ovviet.
Cosa ha fatto luomo? Ha inventato la morale
che garantisce la mediocrit, la medicina che ga-
rantisce la mediocrit, il denaro che garantisce
la mediocrit, la comunicazione che garantisce
la mediocrit. Ma c qualcuno che fuoriesce
dalla gabbia, va incontro al suo demone, bacia
la sua sproporzione.
E allora abbiamo tre casi: gli artisti, i guerrieri,
i mistici. Fanno tre cose inutili: creano bellezze
inutili, distruggono uomini inutili, arrivano a
visioni inutili.
Ma non sono mediocri.
Non sono i migliori in niente, ma hanno com-
preso la propria disfunzione e lhanno condotta
allestremo.
Vivono fuori dalla mediocrit. Essi vivono.
I mediocri non smetteranno mai di morire, in
quanto mai hanno vissuto. Si, sono immortali.
(Siete immortali! Contenti?)
Ma quando un artista, un guerriero, un mistico,
muoiono, loro fanno sul serio. Muoiono davve-
ro. Essi non sono immortali. Sono eterni.
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GRAN FINALE, O STRAMANA
This is the Feast of Pleasure, wherein
all Flesh is purged of every mundane and
temporal desire in an orgiastic super-phy-
sicality. Thus in exhaustive satiation the
Initiate is made an Open Vessel for Pri-
mal Desires to bear their Dream unto the
Flesh of Manifest Reality.
(Andrew Chumbley, Azotia)
Chi vuole farlo (preoccuparsi) libero di farlo.
Tanto il tempo non cambia. Vale a dire: se do-
vr tagliarti la testa ti piacer. Ma non sei tra le
teste selezionate, quindi preoccupati. Arriver
qualcosa di inquietante. E non sar come il ven-
to caldo artifciale, non potrai farci nulla. Non
saprai farci nulla. Sar brutto e non capirai. Non
ne avrai il tempo. Non avrai la possibilit perch
il tempo che avresti dovuto usare per compren-
dere lo hai spregiato. Poi salzeranno migliaia
di mosche suicide. Andranno verso terra, nella
sabbia, scaveranno la tua fossa. Arriver impie-
toso e ti spezzer le ossa delle gambe. Piegato
andrai sotto. Sotto nella terra che non potrai
respirare. Perch non hai imparato a farlo?,
cos ti schernir: perch non sai respirare la
sabbia?. Ma, per limpidit, ti confesso che tu
non avresti mai potuto imparare. Sei inferiore.
Non puoi farci niente: o sei folle o sei defciente.
O leresia o la paranoia.
E le mosche mangeranno il tuo cadavere blu,
cominciando dalla lingua che hai usato per vo-
mitare e poi leccarti il culo. La tua ultima visione
sar il mio ghigno freddo. Il distacco dei cieli so-
pra di te. Qualcosa che non tappartiene, mio e
di coloro che sono al mio fanco, quando la notte
si fa bianca e le stelle inverse bruciano nerume.
Per te sar il nulla pi claustrofobico, a ogni
punto del caos uno strazio, a ogni punto del
caos uneternit che non saprai affrontare.
Poi verr il tramonto dopo il tramonto. Una
bocca terrifca ingoier la luna. Noi saremo so-
pra le nubi a guardare dalle alture inconcepibili
e festeggeremo ogni morte infame con canti e
danze, pestando amaramente quelli che verran-
no al tuo seguito.
Si dia inizio alla guerra del tramonto dopo il
tramonto.
36
FIGHT CLUB:
INIZIAZIONE
E NICHILISMO
andrea ans anselmo
UNESPERIENZA PERSONALE
A MO DI PROLOGO
Una serie di esperienze di vita mi legano a que-
sto flm di David Fincher pi che a tante altre
pellicole. Diffcilmente ci si pu riconoscere
specularmente nel Leonida di 300 o nel giovane
Harrison Ford di Indiana Jones, anche se piace-
rebbe certamente a molti. Al contrario una serie
di tratti mi collegano al protagonista di questo
flm (nella sua fase da sfgato Mister Ikea in-
37
terpretato da Edward Norton ovviamente, che
avevate capito?): in primis il tipo di lavoro -
praticamente identico; poi let; il fatto di vivere
in un appartamento da solo e soprattutto les-
sere perennemente insonne e stressato. Addirit-
tura coincidenze relative a particolari insignif-
canti del flm, come quello di rincasare stanchi
morti e trovare vicini di casa intenti a copulare
rumorosamente con tanto di urla bestiali come
capita in una delle sequenze pi tragicomiche
dello stesso. Una serie di coincidenze che fan-
no rifettere Ricordo poi che mentre leggevo
lomonimo romanzo venivo spostato come un
pedone sulla scacchiera per questioni di lavoro,
in giro per lItalia, con continui trasferimen-
ti aerei. E intanto risuonava lapidario uno dei
motti del flm: Questa la tua vita e sta f-
nendo un secondo alla volta. Analizzare questa
vicenda mi ha insomma aiutato ad analizzare
una parte della mia vita interiore e non solo. Mi
auguro possa servire anche ad altri.
38
La trama redatta da Chuck Palahniuk ormai
nota ai pi, dato che sia il flm che il romanzo
sono assurti negli anni al ruolo di cult, nono-
stante allepoca della loro uscita furono pi che
altro dei fop. Oggi invece, a distanza di pi
di un decennio la versione cinematografca di
Fight Club risulta tra i flm pi amati e apprez-
zati dal grande pubblico tanto che addirittura
sorta una piccola industria in contraddizione
con le istanze anti consumiste del flm stesso! -
di gadget legati alle frasi del flm.
Sono state proposte molte interpretazioni da
parte della critica e del mondo culturale: in par-
ticolare i saggisti si sono soffermati sullaspetto
politico suggerito dal progetto Mayhem, bollato
spesso come anarchico, ambientalista radi-
cale o addirittura fascista, in particolare da
alcuni politologi italiani. Nella maggior parte
dei casi si sottolineato il ruolo del contem-
poraneo movimento no global come possibile
ispirazione prima del libro e poi del flm. Vedre-
mo in questarticolo i pregi e i limiti di queste
affermazioni.
Dal punto di vista psicologico sono state avan-
zate ipotesi sulla crisi della fgura maschile,
sullomoerotismo, su una forma di inconfessata
misoginia. Argomenti di questo tipo non sono
certamente errati ma forse non colpiscono an-
cora nel centro.
Altri hanno identifcato seppur parlandone
sottovoce in talune affermazioni del prota-
gonista una vaga eco tradizionale e vorremo
addirittura dire evoliana, con questo termine
riferendoci al pensiero del saggista italiano Ju-
lius Evola.
Ma partiamo dal principio.
YUPPIE E PERDITA DELLA VIRILIT
Edward Norton, di cui allinizio del flm non
sappiamo ancora il nome, interpreta in modo
straordinario la fgura di uno Yuppie, teorica-
mente lessere umano con maggiori potenzialit
sul pianeta terra. Bianco, americano, giovane,
benestante e single. Sembra quasi lidentikit del
mitico protagonista di American Psycho. Ep-
pure una serie di disagi non meglio identifcati
condannano da mesi il nostro allinsonnia. E in
39
questo ci ricorda immediatamente laltrettanto
mitico Titta Di Girolamo di Le conseguenze
dellAmore. Linsonnia ve lo dico con co-
scienza di causa una brutta bestia, come
diceva Pessoa (altro contabile di professione e
grande insonne!): Dopo una notte dove si
dormito poco e male sembra che il mondo ce
labbia con noi. E in effetti il nostro protago-
nista teme un capo autoritario e dispotico, non
riesce a godere della compagnia degli altri, che
al massimo si riducono ad amici porzione sin-
gola con cui scambiare quattro chiacchiere di
circostanza. Circondandosi di mobili Ikea nei
quali cerca disperatamente una identit sino a
chiedersi quale bene materiale lo caratterizzi
come uomo cibandosi solo di condimenti,
accarezza strane fantasie autodistruttive e ge-
stisce cinicamente calcoli mortiferi per la pro-
pria azienda. Dopo i ruggenti anni 80 dunque,
anche la fgura dello Yuppie conosce la sua crisi
e avanza in essa un nuovo tipo di alienazione la-
vorativa, legata alla coscienza di svolgere lavori
inutili se confrontati con quelli pi elementa-
ri, come nel caso del cacciatore raccoglitore
di cui parler il protagonista nelle vesti di Tyler
Durden. E infatti nonostante tutti i suoi prezio-
si beni materiali e mobili scandinavi linsonnia
non cessa di tormentarlo
Dopo aver elemosinato al proprio medico la pre-
scrizione di psicofarmaci e tranquillanti (obiet-
tivamente uno dei mali del nostro secolo) che
si vede per negati scopre quasi per caso lesi-
stenza dei c.d. T group, i gruppi terapeutici,
un tempo molto diffusi solo negli USA e oggi
globalizzati su tutto lorbe terraqueo. Stiamo
parlando di quel tipo di sedute in cui uno alla
volta si espone la propria storia e i propri pro-
blemi cercando cos il conforto e la conferma
esterna. Lungi da noi esprimere giudizi sullef-
fcacia medica di tali T group, piuttosto ci in-
teressa sottolineare come, stando ad alcune in-
discrezioni, lautore Chuck Palahniuk abbia egli
stesso frequentato questi gruppi quando stava
lottando contro lalcolismo. Da questa esperien-
za di prima mano nasce la vivida rappresen-
tazione che fa piombare lo spettatore nel bel
mezzo di questi grigi gironi infernali. La prima
40
riunione cui il protagonista assiste e si lega per
recuperare il sonno perduto , non a caso ve-
dremo, quella di coloro che sono affetti da can-
cro ai testicoli: Siamo ancora uomini, uomini
quello che siamo ripeteranno come un mantra
privato di ogni potenza. Il tema di una meno-
mazione patologica della virilit dunque sin
dallinizio suggerita e pare essere un elemento
importante, direi basilare del flm.
Daltro canto, in uno dei primi incontri tra il
protagonista in veste di Edward Norton e Ty-
ler Durden, questultimo, mentre sorseggia una
birra, esclama in merito alla recente esplosione
di casa sua: Poteva andarti peggio, una donna
poteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttar-
lo via da unauto in corsa. Probabile riferimen-
to al noto caso di evirazione compiuta da Lorena
Bobbit. Curioso tra laltro il fatto che il marito
della Bobbit si chiamasse John Wayne e fosse
un ex marine, ovvero il prototipo della presunta
virilit americana. Addirittura la tematica fal-
lica chiosa il primissimo incontro tra Tyler ed
Edwart Norton: Ora una questione detichetta:
mentre passo le do il culo o il pacco?.
Ho trovato, quasi per caso, alcuni paralleli di
questa perdita della virilit in campo iniziatico,
ad esempio nel libro di Julius Evola Il Mistero
del Graal. Non deve stupire un collegamento
con tale ciclo di leggende, dove spesso la vicen-
da prende le mosse proprio dalla terra guasta
e quindi dallassenza di fertilit e della rela-
tiva malattia del Re.
Wolfram [von Eschenbach] ha raffgurato in
Amfortas il tipo del re ferito e inane in attesa
delleroe che lo guarir e al quale poi trasmette-
r il mandato di Re del Graal. [] La caduta di
Amfortas viene spiegata nel modo seguente: [in
una delle sue avventure] egli fnisce con lesse-
re ferito nelle parti virili dalla lancia avvelenata
di un cavaliere pagano che si credeva sicuro di
conquistare il Graal. La ferita di Amfortas per-
mane e non pi in grado di esercitare adegua-
tamente la funzione di Re del Graal. Ci signif-
ca ledere, avvelenare la virilit eroica.
Daltro canto proprio Tyler Durden che monta
falli in Cappuccetto rosso quando lavora come
proiezionista, di nuovo lo troviamo a urinare
41
42
nel brodo del lussuoso Pressman Hotel e sulle
meringhe invece beh lo avete capito.
Lultima inquadratura del flm , non a caso, un
fallo tratto da un flm porno.
DISCESA ALLADE E RESURREZIONE
In presenza di questi uomini malati e disperati
per il protagonista si lascia andare a un pianto
catartico che gli permette di morire e rinascere
e infne di riconquistare il sonno perduto. In
particolare a farlo piangere per primo Bob,
un ex culturista caduto in disgrazia in ragio-
ne delluso di steroidi e anabolizzanti. Ora un
padre dimenticato dai fgli, in bancarotta e al
quale sono cresciute le tette. il mito delluo-
mo palestrato in caduta libera. Ma non solo, si
tratta anche di un simbolo della caduta del ruo-
lo paterno, cui si riferiscono gli studi di alcuni
psicologi italiani non allineati come Clau-
dio Ris e Claudio Bonvecchio. Questultimo
in particolare proprio per parlare dei processi
psicologici di affermazione della virilit si rif
nuovamente al ciclo del Graal e al tema della
spada nella roccia nel suo La Spada e la Co-
rona. Ma non usciamo dal seminato. Afferma
trionfalmente il protagonista dopo il ritorno mi-
racoloso del sonno perduto: Neanche i neonati
dormono cos bene.
Forse non casuale il parlare proprio di ne-
onati visto che di fatto, seppur adattato alle
circostanze di una societ moderna e decadente,
si tratta di un vero e proprio rituale di morte e
rinascita, di anabasi e catabasi.
Ogni sera morivo e ogni sera nascevo di nuovo.
Pi evidente di cos!
Come nelle vie iniziatiche necessario morire
per poi rinascere a una nuova vita, con un nuo-
vo nome, una nuova identit. Cos il protagoni-
sta cerca il vuoto, loblio del sonno, loblio della
disperazione, per poter riacquistare la serenit
necessaria per dormire.
Si tratta, per quanto traslata, di una sorta di
rinascita, tanto che proprio come nelle societ
esoteriche il protagonista cambia nome allin-
terno di ogni gruppo terapeutico diventando di
volta in volta Cornelius, Rupert, ecc., ecc.
Il protagonista sottolinea poi che la liberazione
NON
A V E
RE S
PER
ANZ
E E R
A L A
L I B
E R T
43
avveniva grazie alla caduta del concetto di spe-
ranza: Non avere speranze era la libert.
Gi Pessoa, nel suo Libro dellinquietudine, che
sostanzialmente narra la vita dellautore, conta-
bile trentenne nella Lisbona dinizio 900 esi-
stenza poi non cos dissimile da quella del pro-
tagonista di Fight Club, ebbe a rilevare che Il
Sole indorer le nostre fronti senza rughe e la
brezza sar fresca per colui che cesser di spe-
rare. A proposito del concetto spirituale della
morte della speranza, il domenicano (in odore di
eresia) Meister Eckhart disse in un suo sermo-
ne: Quando lanima avanza paura, speranza e
desiderio sono completamente distrutti.
Senza speranze non si cade vittime di un futuro
immaginario e consolatorio ma si prende atto della
realt, anche nei suoi elementi pi sconfortanti.
Allinterno dei gruppi terapeutici lautore entra
in contatto con alcune forme molto decadu-
te peraltro di Yoga; ma tale versione ameri-
canizzata di meditazione non che un passo
transitorio, poich serve come mera consolazio-
ne e quindi si potrebbe confgurare come len-
nesima fuga dalla realt. Invece il Fight Club e
pi tardi il Progetto Mayhem non fuggono la
realt, piuttosto la ammettono in tutta la loro
disperata totalit.
Toccare il fondo non un ritiro spirituale, non
uno stramaledetto seminario. Smettila di cer-
care di controllare tutto, pensa solo a lasciarti
andare, lasciati andare!.
Proprio mentre Tyler brucia la mano di Edward
Norton con la liscivia, gli impone di prende-
re coscienza della disperazione del mondo, di
non ritirarsi in un mondo immaginario cos
come faceva nelle pratiche meditative dei grup-
pi terapeutici. Incredibilmente simile a quanto
dice Abraxa, al secolo il kremmerziano Ercole
Quadrelli, in un contributo di Introduzione
alla Magia quale scienza dellIo, pubblicazione
degli anni 20 del gruppo iniziatico Ur: Di-
sprezza la prudenza dei piccoli metodi di medi-
tazione, che raramente son capaci di trarti via,
realmente e non nella tua fantasia, dalla palude
delle forme mentali e dalla prigione del cervello.
Portati ai metodi diretti.
Cosa c dunque di pi diretto di un pugno in
44
faccia, del Fight Club, del conoscere le proprie
paure e il proprio coraggio mentre, sospese le
forme razionali di pensiero, si presi nella dan-
za mortifera della lotta?
IL FIGHT CLUB E IL PROGETTO MAYHEM
Il Fight Club differisce da un qualsiasi grup-
po di boxe clandestina tanto che il fne non
n vincere n perdere (visto che perdere in un
combattimento qualsiasi una delle prove ini-
ziatiche richieste da Tyler), non guadagnare
soldi o scommettere. una societ virile, sepa-
rata dal vissuto quotidiano (chi eri nel Fight
Club non corrispondeva a chi eri nella vita nor-
male) e per certi versi segreta. Daltro canto la
prima regola del Fight Club era che non se ne
poteva neppure parlare. Una societ di maschi
che cerca una propria dimensione autonoma,
riscoprendo il proprio ruolo specifco.
Siamo una generazione di uomini cresciuta
dalle donne, mi chiedo se unaltra donna sia la
risposta che cerchiamo.
Un antecedente storico e mitologico di questa
fnzione letteraria detta Fight Club potrebbe
essere quello delle cosiddette Mnnerbnde, le
societ virili proprie al mondo indoeuropeo. Po-
tremmo defnirle come confraternite iniziatiche
maschili dove ladepto, spogliatosi del suo vec-
chio ego, assumeva una nuova identit, non di
rado abbracciando pratiche furiose di estasi.
Nel Fight Club non era questione di vincere
o perdere, non era questione di parole. Quelle
grida isteriche erano raptus estatici come quelli
in una chiesa pentecostale.
Sono vari gli esempi che si potrebbero fare in
questo senso: dai Luperci agli lfhnar, pas-
sando per i sacerdoti di Apollo del Soratte, tanto
per citare alcuni tra i casi pi noti. I Berser-
kir poi erano una schiera di guerrieri vichin-
ghi, sacri a Odino, vestiti di pelle di orso, che
affrontavano senza paura la battaglia, rapiti in
un delirio sanguinario. Considerati in tempo di
pace un pericolo per la popolazione, posti so-
stanzialmente ai margini della societ, col tem-
po arrivarono persino ad assumere un ruolo da
fuorilegge, percorrendo le contrade della Scandi-
navia e dellIslanda compiendo razzie su razzie.
45
p
h
.

a
n
d
r
e
a

a
n
s
e
l
m
o
46
Il loro possedere una personalit multipla era
considerata segno di benedizione da parte della
divinit e un caso famoso Kveldulfr, un ber-
serker in pensione che presenta per una doppia
personalit, paciosa di giorno, ombrosa e violenta
sul far della sera. Della doppia personalit e del
tema del doppio in Fight Club parleremo a breve.
Il concetto di Mnnerbnde, che evitiamo di
tentare di approfondire ulteriormente in que-
ste pagine, fu ripreso in una certa misura della
cosiddetta Rivoluzione conservatrice tedesca.
Tra la fne del diciannovesimo secolo e linizio
del ventesimo si moltiplicarono, infatti, asso-
ciazioni maschili di vario orientamento, spesso
composte di giovani uomini in cerca didentit,
come i famosi gruppi escursionistici detti Van-
derwogel. Differenziati rispetto alla societ ci-
vile o pi spesso a essa apertamente ostili, ricer-
cavano nella musica, nel contatto con la natura
e in una certa nostalgica marzialit unidentit
perduta, poich corrotta dal mondo borghese,
economico e mercantilistico.
Daltro canto come ripete Tyler Tu non sei il
tuo lavoro, non sei la quantit di soldi che hai
in banca, non sei la macchina che guidi, n il
contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi ve-
stiti di marca.
Ma a dispetto delle Mnnerbnde o dei Van-
derwogel la crisi del nichilismo moderno e post
moderno, il limite del materialismo e del consu-
mismo non vengono affrontati dal Fight Club e
poi dal Progetto Mayhem con fughe verso il pas-
sato o con romantiche evasioni, ma piuttosto si
cerca di superare il nichilismo con la pratica del
nichilismo stesso, si tenta di trasmutare il veleno
in farmaco, combattendo il fuoco con il fuoco.
La stessa rivoluzione conservatrice tedesca ave-
va conosciuto, relativamente alla sua ala Na-
zional Rivoluzionaria la fgura dellArbeiter,
loperaio tratteggiato da Ernst Jnger. Questi
descriveva nei seguenti termini la sua schiera
di lavoratori soldati sopravvissuti alle tempeste
dacciaio della prima guerra mondiale: Figli,
nipoti e pronipoti di uomini senza Dio, ai qua-
li lo stesso dubbio divenuto sospetto, stiamo
marciando attraverso territori che insidiano la
vita con le pi alte e le pi basse temperature.
47
48
Quanto pi i singoli e le masse sono faccati
dalla fatica, tanto maggiore diviene la responsa-
bilit riservata soltanto a pochi. Non c via di
uscita, non c scappatoia laterale ne posteriore;
vale la pena piuttosto, accentuare limpeto e la
velocit del processo in cui siamo coinvolti.
E ancora, sempre Jnger: Gi stanno pren-
dendo forma anche i singolarissimi ordina-
menti, le specifche costruzioni organiche in
cui il tipo umano attivo si concentra serrando
le fle in vista di unazione effcace. La loro na-
tura somiglia a quella di un ordine monastico
o cavalleresco.
Lambiente in cui si muove loperaio necessi-
ta della distruzione delle forme inautentiche,
proprio come il progetto di Tyler Durden pre-
suppone la distruzione del sistema fnanziario
mondiale: Soltanto il pieno sfacelo, il marasma
delle vecchie strutture, lascia a un altro campo
la possibilit di rivelarsi.
In questo senso la naturale evoluzione del
Fight Club il Progetto Mayhem, traducibile
come progetto caos. Per entrare nel progetto
Mayhem necessario superare la prova di rima-
nere fermi in attesa per tre giorni, senza essere
minimamente incoraggiati, in un procedimento
che ricorda proprio laccettazione in un ordine
monastico.
I membri del progetto Mayhem/Caos, non pos-
siedono un nome, realizzano esplosivi a partire
dal grasso umano, sono vestiti di nero, con i ca-
pelli rasati e svolgono febbrilmente la loro atti-
vit terroristica volta alla liberazione delluomo
dai vincoli delleconomia e del consumismo; sono
strettamente irreggimentati con cellule separa-
te in grado di agire autonomamente, cos come
le defnir lo stesso protagonista al momento di
costituirsi alla polizia. Sono un esempio di mili-
zia spersonalizzata e de-ideologizzata, ricordan-
do in questo un vecchio e visionario articolo di
Maurizio Lattanzio: Nellapocalisse di Berlino,
la forma politica [] scolpir la connotazione
[] di una fgura nuova, il soldato politico ni-
chilista, il quale proietter la sua disincarnata
immagine oltre lepilogo del secondo millennio.
I soldati politici [] non combatteranno per una
ratio strategico-militare ormai inesistente; non
49
combatteranno per Dio, latitante tra le mace-
rie di Berlino; non combatteranno per la Patria
(con la P maiuscola...), ormai integralmente
occupata dalle bande mercenarie [] sovieti-
co-statunitensi; non combatteranno per le fem-
mine e per i bambini, ormai preda di guerra per
i calmucchi ubriachi; non combatteranno per
sopravvivere: altrimenti si sarebbero arresi [].
Sono le visionarie prefgurazioni nichilistiche
del superuomo di Friedrich Nietzsche e, succes-
sivamente, dellautarca delineato da Julius Evo-
la nella glaciale scultura scrittoria di Cavalcare
la tigre. Tra le rovine [], sorge luomo nuovo
che affermer i valori spirituali, aristocratici,
gerarchici e guerrieri [] nellepoca della con-
temporaneit nichilistica. latto del transito,
che, muovendo dalla fgura del soldato politico
[], approder alla Iniziazione del Nulla, stabi-
lendo un continuum antropologico con la futu-
ra forma [] dellaristocrazia politica composta
dai soldati politici nichilisti del terzo millennio.
Essi saranno gli iniziati del Nulla, ai quali, inte-
riormente, non appartiene nessuna delle buone
e venerate cose che corredano la porcilaia bor-
ghese, anche perch, simmetricamente, a nulla
essi appartengono. Il rogo [] la metafora sto-
rica del nichilistico rogo esistenziale della pro-
pria vita, condotta gradualmente a combustio-
ne dentro se stessi, mediante la gelida recisione
delle aderenze naturalistiche che subordinano i
comportamenti del singolo alla sfera vegetativa
individuale, condizionata dalla bestiale dittatu-
ra della pulsione sentimentale e dellistinto di
conservazione. Per i combattenti di Berlino non
esiste la paura, poich chi non schiavo della
paura ha superato la vita; dunque, egli il domi-
natore della morte. Chi non appartiene a nulla
capace di tutto. Egli, dunque, risulta [] idoneo
a fni di arruolamento nellaristocrazia politica
rivoluzionaria che guider la guerra totale di
annientamento contro il Sistema [] mondiali-
sta. Solo allora il teschio argenteo impresso sul-
le mostrine delluniforme indossata dai soldati
politici [] non sar impotente vagheggiamento
nostalgico n inerte compiacimento letterario.
Questo sigillo simbolico identifcher dunque
laristocrazia rivoluzionaria dei soldati politici
50
nichilisti trasmutati dalla Iniziazione del Nulla,
ovvero dalla prova del Fuoco, cos dis-velata da
Julius Evola. Qui Lattanzio cita la Fenomeno-
logia dellIndividuo Assoluto di Evola: Saper
gittare via tutto (...) questa (...) la prima
condizione per una tale via. lesperienza pre-
cedente la Grande Solitudine, il deserto senza
luce in mezzo a cui lio deve consistere, me-
diante una forza che egli deve assolutamente
creare dal nulla. Di l da ci la prova del Fuoco.
(...) Generare in s la potenza di darsi una vita
superiore mediante lincendio e la catastrofe di
tutta la propria stessa vita; confermare la pro-
pria autonomia consistendo quando ogni terre-
no sfugge da sotto i piedi, quando non si tocca
pi il fondo e tutto ci su cui prima riposava
la persuasione perde ogni fermezza e si dissol-
ve in un caos incoercibile, questo il nuovo
compito. Esso investir (...) ogni categoria della
persona; pu trasmutare dunque dallironia per
ogni espressione estetica e dalla dissoluzione di
ogni religiosit, sino ad una pazzia cosciente e
ragionata; da unimplacabile e onnipervadente
scetticismo corrodente ogni certezza flosofca
e scientifca, sino alla violazione deliberata di
ogni legge morale e sociale; dalla riaffermazione
di l da ogni valore riconosciuto e da ogni au-
torit, fno alla negazione di ogni fede, ideale o
entusiasmo e al disprezzo di ogni sentimento
di umanit, di amore o rispetto. Infne, dalla
severit di una disciplina di ascesi e di morti-
fcazione avente in se stessa, nel suo momento
semplicemente negativo, il proprio fne e la pro-
pria gioia, sino a uno scatenato orgiasmo che,
nello spingerle allestrema intensit, arda in se
stessa ogni passione. Di l da tutto: saper por-
tare allapice tutto ci da cui il terrore origina-
rio esasperato, tutto ci che il nostro essere
naturale e istintivo disperatamente non vuole,
saper rompere il limite e scavare sempre pi
profondamente, dovunque, il senso dellabisso
vertiginoso, e consistere nel trapasso, sussistere
l dove gli altri sarebbero travolti. Nulla deve
pi esistere, a questo punto, che possa venire
rispettato, nulla che si senta di non essere ca-
paci di fare. (...) Una dipendenza non migliore
di unaltra e lo scopo non di cambiare padroni
51
(legge del bene, dello spirito, della libert, ecc.),
sibbene di riaffermare lio sopra ad ogni corre-
lazione, qualunque essa sia di farne qualcosa
di agile, di duro, di freddo, di inafferrabile, di
pronto, qualcosa che libero in questo suo vi-
vere pericolosamente come potenza negatrice di
ogni determinazione e di ogni appoggio.
Seppure si tratti di una citazione molto lunga
ma non per questo meno preziosa che tocca
argomenti distanti dalle intenzioni di questo ar-
ticolo, le affnit tra la forma spersonalizzata
delle scimmie spaziali di Tyler e questo soldato
politico nichilista sono evidenti. E altrettanto
evidente la pratica consapevole del nichilismo,
il tentativo di trasmutarlo e di superarlo verso
nuove forme rivoluzionarie, indipendenti sia
dalla ratio capitalistica che da quella marxista,
senza nostalgie, ma avanguardisticamente pro-
iettate verso il futuro.
COME NEL GRUPPO DI UR: LA CREAZIONE
COSCIENTE DEL DOPPELGNGER
Vale la pena di affrontare ora il tema dello sdop-
piamento di personalit cui va incontro il pro-
tagonista del nostro flm. A partire dalle crisi di
insonnia e mediante lescamotage di alcune vi-
sioni subliminali Edward Norton intravede per
la prima volta le immagini di Tyler Durden.
Nellantichit la visione di un doppio (il c.d.
Doppelgnger) era spesso interpretata come
segno di sventura, come un presagio negativo e
spesso mortifero, soprattutto quando tale dop-
pio recava nefandi messaggi di avvertimento.
Eppure a un livello pi interno c chi ha parla-
to coscientemente del tema del doppio in fatto
di interiorit.
Sappi che il segreto dellavviamento sta nel
creare in te un esser due. Devi distaccare un
principio superiore.
Parole del gi citato Abraxa il quale consiglia
al neofta la creazione cosciente di un doppio
allinterno della propria vita interiore. Un dop-
pio che sia in principio soprattutto un capo,
un re, un modello da seguire. Fintanto che tale
doppio sar un principio superiore che subor-
dina linteriorit del novizio saremmo, secondo
Abraxa, in una fase mistica e contemplativa,
52
quando liniziando si identifcher invece con
il principio superiore stesso si raggiunger una
fase propriamente magica. Identiche visioni
sono rintracciabili in alcune scuole Zen.
La somiglianza tra questa pratica cosciente di
ideazione del doppio e il doppio Brad Pitt
Edward Norton certamente calzante. Daltro
canto proprio Brad Pitt/Tyler Durden che si
dichiara il liberatore che ha riallineato le mie
percezioni. Ma, proprio come suggerito da
Abraxa, liniziando non deve fermarsi allo stato
di neofta e seguace del doppio, deve andare ol-
tre, deve assumere egli stesso il ruolo di re inter-
no. E cos nel flm alla fne il discepolo Edward
Norton, sottolineando di avere gli occhi aperti
uccide il suo maestro, come nel noto motto Zen
Se incontri il Buddha uccidilo!. Tra laltro
non lunico collegamento con il Buddhismo
delle origini, visto che labbandonare la casa e
il partire per una vita ascetica uno dei tratti
distintivi del vero buddhismo cos come il pro-
tagonista abbandona i suoi scintillanti beni ter-
reni per andare a vivere in una zona di residui
tossici allinterno di un caseggiato fatiscente.
LA PICCOLA E LA GRANDE GUERRA SANTA
Nella scena pi nota del flm Tyler Durden par-
la ai membri del Fight Club, ricordando la loro
disillusione nei confronti dei mass media, dei
messaggi carrieristici della societ dello spet-
tacolo, della disaffezione verso linutilit degli
oggetti del consumismo, alla ricerca di un signi-
fcato pi profondo dellesistenza. Per farlo per
non accenna a problemi di terzomondismo, non
utilizza una dialettica propria ad esempio al ma-
terialismo storico, piuttosto afferma: Non ab-
biamo la grande guerra n la grande depressio-
ne. La nostra grande guerra quella spirituale,
la nostra grande depressione la nostra vita.
Per chi ha letto il famoso capitolo di Julius Evola
La piccola e la grande guerra santa contenuto
in Rivolta contro il Mondo Moderno laffnit
STAMMI A SENTIRE, DEVI CONSIDERARE LA
POSSIBILIT CHE A DIO TU NON PIACCIA
53
evidente. Qui lautore richiama la divisione
maomettana della guerra santa in grande e
piccola. Per piccola si intenderebbe quella
esteriore, fatta dallopera di guerra agli infede-
li, meno importante rispetto alla grande guerra
santa, quella interiore.
Tale grande guerra santa interiore, spirituale,
avrebbe il signifcato attribuitole, tra gli altri,
dai Suf. Infatti nellinteriorit delliniziando
una guerra interiore si scatena tra un principio
superiore e uno inferiore, ricorrendo in questo
il tema dellinterno comandare e obbedire pro-
prio alla dicotomia maestro/discepolo, della cui
creazione abbiamo pocanzi parlato.
Colpisce che prima un libro di un autore ameri-
cano e successivamente la sua versione cinema-
tografca parlino di un concetto cos esoterico,
particolare e facilmente mal interpretabile come
quello di guerra santa.
VIA DELLA MANO SINISTRA?
I nostri padri per noi erano come Dio, se loro
se la svignavano questo cosa ti fa pensare di
Dio? Stammi a sentire, devi considerare la pos-
sibilit che a Dio tu non piaccia, che non ti ab-
bia mai voluto, che con ogni probabilit lui ti
odi, non la cosa peggiore della tua vita? Non
abbiamo bisogno di lui! Al diavolo la dannazio-
ne e la redenzione, siamo i fgli indesiderati di
Dio? E cos sia!.
Se come Via della Mano Sinistra possiamo de-
fnire quellattitudine spirituale, quella Via,
che punta allautodeifcazione, allemancipa-
zione spirituale attraverso ci che proibito
dallortodossia (le donne, la violenza) ecc.,
giova far notare alcuni punti di contatto tra
tale Via e le vicende del nostro protagonista.
Questi infatti dopo aver trovato la pseudo solu-
zione dei gruppi terapeutici perde la capacit di
dormire proprio dopo aver incontrato allinterno
STAMMI A SENTIRE, DEVI CONSIDERARE LA
POSSIBILIT CHE A DIO TU NON PIACCIA
54
di tali gruppi una donna, che si fnge come lui,
malata, Marla Singer, la grande falsona, con
la quale stipula un accordo per non incontrarsi
mai pi. Nel colloquio con Marla torna il pro-
blema della virilit, tanto che al momento di
spartirsi il gruppo sul cancro ai testicoli Marla
esclama Tu li possiedi ancora i testicoli?.
Dopo linizio del Fight Club, Marla Singer tor-
na a farsi sentire inscenando un tentativo di
suicidio non privo di una certa comicit noir,
incontrando linfastidita indifferenza di Edward
Norton. Al contrario Tyler Durden/Brad Pitt
d inizio a un rapporto piuttosto folle con la
stessa Marla, basato su di un sesso totalmen-
te staccato da qualsiasi sentimentalismo, quasi
tecnico.
Potremmo persino leggere in questi episodi un
collegamento allutilizzo del sesso ai fni di una
pratica spirituale che unita peraltro allemanci-
pazione spirituale, rispetto allamore di Dio, si
confguri come una Via della Mano Sinistra.
Ritengo che tali accenni non debbano essere
per portati troppo in l, pena il voler trovare
signifcati a tutti i costi allinterno del flm in
oggetto. vero per che grazie a questa breve
disamina possiamo gi affermare di trovarci di
fronte a unopera che nel panorama cinemato-
grafco contemporaneo risulta poco allineata e
disturbante, che si confgura quasi come erro-
nea rispetto alle dialettiche interne al consumi-
smo hollywoodiano. Oltretutto il flm propone,
continuamente, il tema di una virilit perduta
da riconquistare, del signifcato della mascoli-
nit, della sua funzione rivoluzionaria rispetto
alle mollezze delle mode contemporanee, del fa-
scino della confraternita marziale votata allan-
nientamento. Liconoclastia anti consumista del
flm non si risolve a nostro parere in un mero
atteggiamento no global, non fa riferimento a
sensi di colpa terzomondisti, ma piuttosto si
esplica in una ricerca iniziatica che deve e pu
risuonare come esempio per chi non disposto
a vivere passivamente il tracollo della moderni-
t; accettando il fatto che tale ricerca non sia
priva di dolorosi punti di arresto, trasmutabili
55
allinterno di una continua discesa agli inferi
(toccare il fondo per dirla alla Tyler Durden),
perch come afferm quel grande disvelatore
del nichilismo, Friedrich Nietzsche, Affnch
un albero possa toccare il cielo con i suoi rami
deve affondare le proprie radici nellinferno.
56
YOGA,
MEDITAZIONE
E MODERNIT
BREVE DISSERTAZIONE
SUL LORO SIGNIFICATO,
SEGUITA DA UN
INCIPIT ALLOLTRE
federico marafn


57
Immaginate un tempio, la vostra mano che scor-
re su un ruvido muro di pietra, c solo qualche
candela accesa e laria cosparsa dincenso e
fumo grigio, il vostro cuore pulsa come non mai,
tamburi tuonano in lontananza, della polvere
fltra dal sofftto smossa dal suono. Battito dopo
battito cuore e tamburi si confondono e il suono
cresce... Tutto il vostro essere vibra in unisono...
Click.
Bene ragazzi la sessione di meditazione yoga
guidata termina qui per oggi, ricordatevi di
prendere appuntamento per la prossima sessio-
ne di marted pomeriggio, ricordo a chi ha se-
guito i corsi di kundalini yoga che pu richiede-
re di partecipare al master in massaggio tantrico
fatto dalla nostra esperta con degree in chakra-
terapia venuta appositamente dallAmerica.
Alch un gruppo di persone esce dalla palestra
tutte in silenzio, accendono la macchina par-
cheggiata non molto distante, tornano a casa e
tutto ritorna alla normalit. Yoga in pillole, me-
ditazione endovena, il sacro in supposta.
Ma cosa signifca Yoga, cosa meditare? Non
star qui a fare esegesi dei termini, non inten-
do nemmeno iniziare un seminario di etimolo-
gia o proporre panacee interpretative comode
alluomo medio che popola le post-moderne
grotte dacciaio chiamate citt. Cercher per
quanto mi sia possibile (no, purtroppo non
posso prendervi direttamente a schiaff) di
svegliare quel ghiro eterno che riposa allinter-
no della vostra riarsa scatola cranica.
Primo errore delluomo detto altres moderno:
Pensare desser capace di qualcosa ben di-
verso dallesserne effettivamente capace.
Credete che basti un corso di Yoga a ren-
dere pi profonda la vostra persona? Pensate
che aprire un libro, fare una posa, chiudere gli
occhi, pensare di concentrarsi, et voil... siete
in grado di conoscervi, di comandarvi, desser
consapevoli?
Secondo errore delluomo allapice, fra passato e
futuro: Ci che qualcuno ha detto in passato,
immediatamente comprensibile per me, ora.
58
Sono vissute persone che hanno dedicato la vita
intera allo studio, che hanno elaborato pensieri
per decenni, e tu, piccolo uomo appena nato,
con fare spavaldo riassumi, condensi, sempli-
fchi e padroneggi il tutto? Palesi solo la pi
profonda ignoranza.
Terzo errore antropocentrico dellumanit vi-
ziata: Il mondo non un fastfood spirituale.
Non esiste una mensa che elargisce porzioni
monodose di cultura. Non vi sono vie rapi-
de per la vetta, chi scala con lelicottero non
ha infatti scalato alcunch: solo un turista.
Noi occidentali doggi siamo portati a essere in-
trinsecamente limitati dal buon senso e dalla
cultura media elargita nelle scuole; latteggia-
mento comune fltrare il mondo la storia e la
cultura attraverso i propri paradigmi e le pro-
prie idee. Il mito del pragmatismo va eradicato.
Per poter affrontare e affrontarci senza ri-
dursi al solito materialismo, a quel modo di
intender le cose solamente in base alla loro
funzione, al ridurre lintera vita a un gioco-
forza di materia, psicologismi e piacere/do-
lore fondamentale pensare in profondit.
Lappiattimento allabitudine, alle routine, ai
59
dati di fatto, alle grandi e univoche verit scien-
tifche e religiose esser gi morti, scheletri de-
ambulanti che hanno negato la loro complessit
danimo per una pi semplicistica vita.
Yoga in sanscrito tradotto letteralmente
come unione, unit. Vi sono varie tipologie di
yoga, ma alla base una pratica che permea
e unisce le distinzioni linguistiche di corpo,
mente, spirito, coscienza, mondo ed essere.
Lo scopo (anche se qui si stagliano diverse vie
dazione e di interpretazione) , non tanto il
raggiungimento, ma laver consapevolezza in
varie forme di quella totalit infnita che il
tutto, che permea tutto; la dinamica consapevo-
le dellidentit del S e Brahman (Assoluto).
Questa mia prospettiva creer astio nei prati-
canti di Yoga che seguono scuole di pensiero
e movimenti devozionali pi incentrati sullot-
tenimento della liberazione (Moka) dalla per-
petua reincarnazione o dal completo e tota-
le distaccamento dal mondo, rinunciandovi.
La meditazione non consiste in un non pen-
sare, in uno svuotamento; gi queste cose
sono atti mentali, processi di un continuo ri-
muginare della mente su se stessa.
60
61
Concentrarsi essere un punto fsso senza di-
mensione; pensare di concentrarsi esser di-
stratti dal pensiero stesso.
In realt lo scopo fnale dello yogin pi estre-
mo, il praticante tantrico, duplice; da una
parte egli tende alla liberazione (moka, mu-
kti) dallesistenza condizionata e mortale; allo
stesso tempo, per, cerca anche di realizzare
per se stesso la fruizione (bhoga, bhukti) che
lassoluto, iva, conosce nella sua autentica na-
tura: il piacere che iva prova nelle sue molte-
plici creazioni, sue autorealizzazioni.

Lattore e lazione sono uniti,
ma quando lazione si dissolve,
abbandonando i suoi frutti, la
dinamica legata allego si esau-
risce, il praticante che viene
assorbito in questa contempla-
zione profonda scopre la vibra-
zione divina, liberata dal suo le-
game con lego. La natura pro-
fonda dellazione cos si rivela,
e chi ha interiorizzato il movi-
mento del desiderio non cono-
sce pi dissoluzione. Egli non
pu cessare di esistere, perch
tornato alla sorgente profonda,
iva quindi unito alla akti
quale conoscenza e oggetto,
mentre ovunque egli si manife-
sta come pura coscienza
(Spandakarika, 14-16)
Le immagini alle pp. 56-57 e 58 sono particolari dai Templi
di Khajuraho, India.
62
ALCHIMIE,
MENZOGNE,
ILLUSIONI
alessandro vivaldi
Erfahrung: A che pensi?
Einblick: Alla quantit di informazioni che ac-
cumula il mio corpo e che invia al mio cervello.
Al numero infnito di umani su questa terra,
alla complessit dei fenomeni sociali, alla com-
plessit del corpo umano, alla diffcolt di de-
terminare ci che meglio fare in una singola
situazione in cui il numero di variabili tanto
enorme da dover essere ignorato: perch cosi
che prendiamo o dovremmo prendere ogni sin-
gola decisione.
Erfahrung: Tu come prendi le tue decisioni?
Einblick: Ogni volta decine di migliaia di voci si
accalcano nella mia testa. Centinaia di migliaia
di dubbi, di considerazioni. The mind is tricky.
La nostra logica si mischia alla nostra coscien-
za, illudendoci di suggerire considerazioni sem-
pre giuste, quando in realt non possono che
essere contraddittorie. Non possiamo decidere
con la logica, questo il maggior fallimento del-
la mentalit razionalista. Troppe volte sono sta-
to insoddisfatto pur avendo preso la decisione
pi logica. Nemmeno il successo garantisce la
soddisfazione circa le proprie decisioni. Lunica
cosa che pu soddisfarmi, laderire alle mie
intuizioni, alle mie vibrazioni, anche quando
queste comportano fallimento e sofferenza.
Erfahrung: Tutti decidono allo stesso modo?
63
Einblick: No. Nessuno, tanto meno me, ama
pagare il prezzo delle proprie decisioni. Cos,
molti optano per ci che comporta meno dan-
no, meno affanno, meno esposizione allaltrui
critica, meno responsabilit, meno conseguen-
ze. Fatto salvo poi laffacciarsi della propria in-
tuizione sotto forma di voce sommessa, pro-
veniente dal petto, che chiede Perch mi hai
illuso? Perch non mi hai dato ascolto?. E li,
non vi altro da fare che soffocare quella voce.
Soffocarla, rendendo il petto sempre pi spento,
sempre meno vibrante, quasi fno a spegner-
lo. Una volta grigio, il petto rende grigia tutta
la vita. Priva di ispirazione, con le muse quasi
estinte, non vi pi arte, non vi pi forza, non
vi pi profondit. Allora si ricorre a palliativi
che possano far dimenticare quel grigiore. Ma
rimangono emozioni di plastica, routine appa-
rentemente colorate ma pur sempre routine di
aperitivi, birre, magari sesso e rocknroll, ma
nulla di vero. Nulla di realmente vibrante: mero
tempo che passa nel grigiore del petto.
Erfahrung: E quale la cura?
Einblick: La meraviglia. La potenza dellessere
umano anche la sua pi grande debolezza: la
capacit di adattarsi. Cos, di fronte a tanti ef-
fetti speciali anche emotivi della tecnologia,
del cinema e della propaganda in generale, la
mente umana si abituata allincredibile fnzio-
ne tanto da non avvertire pi lincredibile rea-
le. La capacit di discriminare: non siamo pi
capaci di discriminare i colori nelle situazioni.
Pensiamo per comodit, per pigrizia della no-
stra coscienza, che tutto sia bianco e nero, e non
riusciamo pi a discriminare e ad apprezzare la
contraddizione di mille arcobaleni che sussisto-
no nelle medesime situazioni. Se pur giusto
dover scegliere tra un disco di Mozart e uno di
Bach, anche vero che in entrambi sussistono
le stesse note: cos, allo stesso modo, non esi-
stono buoni e cattivi, ma esistono buoni che si
64
p
h
.

a
n
i
t
a

a
n
n
u
n
z
i
a
t
a
65
66
alleano con cattivi e cattivi che combattono per
una giusta causa, buoni con vizi e cattivi con
virt, e tutto un teatro dove le divinit stes-
se sono maschere intercambiabili al di l dello
spazio e del tempo. Solo escludendo le sempli-
fcazioni nellanalisi della realt e ammettendo
la sua essenza poliedrica e in costante cambia-
mento, possiamo recuperare la nostra capaci-
t di meravigliarci, e quindi di assaporare ogni
volta unemozione come se fosse unica, senza
privarci di nulla, ma al tempo stesso senza di-
penderne. Nessuna azione umana ha realmente
senso se non si concepisce la realt delle cose.
Vivere senza meravigliarsi della vita, signifca
essere gi morti.
Erfahrung: Eppure un continuo fuggire.
Einblick: La verit una mannaia cui si pu
resistere solo se si capaci di tagliare la pro-
pria testa. Concepita la natura poliedrica della
realt, si in grado di concepire il diverso come
qualcosa di necessario anche quando in diret-
ta e furiosa opposizione a noi stessi, e questo ci
prepara ad accettare anche le verit scomode.
Ma questo ben diverso dal rendere tutti uguali
come avviene nellodierno processo di globaliz-
zazione della cultura. Non ha senso sopprime-
re il diverso col sotterfugio del rendere tutti
uguali. Si fugge di fronte alla verit quando
mannaia. Perch ricordarci che si pu morire,
se non siamo in grado di affrontare tale realt?
Eppure solo concependo la nostra morte che
la Meraviglia pi pura rapisce il nostro petto,
facendolo riverberare col mondo. E quando ci
troviamo di fronte alla morte, molti fuggono.
Spesso la mente stessa concepisce sindromi
volte a bloccare laccettazione della realt o il
ricordo della morte. Solo scegliendo di ricorda-
re e di accettare lineluttabilit della morte e le
condizioni della stessa possiamo sapere cosa
la nostra Vita.
67
Erfahrung: Che cosa sono le condizioni della
morte?
Einblick: Mille potrebbero essere. Dal corpo di
unadolescente morta di leucemia, verde e gon-
fo quasi da non riconoscersi, ai corpi rinsec-
chiti e dallodore nauseabondo trovati in una
fossa comune. Ma a volte la morte anche sui
volti dei vivi. Sul volto di una madre che urla
col corpo martoriato da una mina della propria
fglia alle ferite di machete sul volto di bambi-
ni di 12 anni. Ma di certo la morte non scorre
sulle parole di twitter o di facebook. O la vedi
o taci. Se la vedi, o vivi o dimentichi. Potresti
anche essere cos empatico da capirla attraverso
le parole altrui. Ma almeno guardati dal parla-
re di rapporto emotivo con la morte o rapporto
emotivo con la guerra, se non sai di cosa stai
davvero parlando. La mente umana si abitua a
ogni condizione. Cos medici, infermieri, pom-
pieri e soldati si abituano a corpi in frantumi e
morti di ogni tipo. Dimenticando, spesso. Ma
solo preservando la propria sensibilit e la pro-
pria capacit di stupirsi anche in negativo, fn
quasi al trauma che si rimane umani. In tal
senso, la nostra capacit di adattamento rischia
di renderci disumani. E questo ci riporta alla
brutalit del male: non banalit, ma brutalit e
naturalezza.
Erfahrung: La capacit delluomo di perpetrare
la crudelt.
Einblick: La crudelt qualcosa di innato
nelluomo cos come nella natura. Una cagna
capace di mangiare alcuni dei propri cuccioli
per preservarne altri, ma poi soffre e rimane
traumatizzata dal distacco dai cuccioli soprav-
vissuti. Non forse ci che accade nelluomo?
Il pi grande errore in occidente quello di
credere che le barbarie delle guerre in Medio
Oriente e nei Balcani siano qualcosa che non
pu ripresentarsi in casa nostra. La verit sco-
68
69
moda da accettare, in questo caso, che siamo
tutti potenzialmente degli assassini a sangue
freddo, dei potenziali stragisti. Basta mettere
ognuno di noi nella giusta prospettiva e situa-
zione. Solo un elemento pu contraddistinguere
un brutale criminale di guerra da un uomo che
pur costretto a muovere guerra non ricorre-
rebbe mai allassassinio dei civili, allo stupro e
ad altri crimini. E questo elemento letica. Ma
letica intesa come un senso interiore di giusti-
zia e piet non mossi dalla logica, poich pro-
prio la logica che spesso rende la guerra tanto
burocratica da far diventare le vite umane dei
meri numeri. Solo attraverso un costante eser-
cizio spirituale di perfezionamento del s si pu
sperare di innalzarsi dalla bruta natura umana,
invero quella di animale consumatore di ogni
risorsa alla sua portata, ivi inclusa laltrui vita.
70
BOSCH:
SFIORANDO
IL SEGRETO
tatiana martino
In molti si sono cimentati sullesegesi dellopera
di Hieronymus Bosch e su pochi pittori si
speculato tanto quanto sulla sua fgura: storici
dellarte ma anche linguisti, teologi, sociolo-
gi, studiosi del folklore, psicologi e psichiatri
hanno espresso la propria opinione conside-
randolo ciascuno dal punto di vista della pro-
pria disciplina.
Dal nostro punto di vista, o meglio dal punto
di vista di un eretico del terzo millennio,
di grande importanza liberare il pittore Bosch
dalla ftta giungla di queste interpretazioni,
per demitologizzare la sua immagine storica
ma altrettanto importante, se non necessario,
per noi preservarne intatta la magia che lo
circonda.
La fama di Bosch, inventore nobilissimo e me-
raviglioso di cose fantastiche e bizzarre, come
lo defnisce il Guicciardini, si estese in tutto il
mondo gi poco dopo la sua morte. Il numero
ridotto delle sue opere fu ben presto accresciu-
to da imitazioni, copie e falsifcazioni, al punto
che si pu parlare di un intero genere alla ma-
niera di Bosch.
Karel Van Mander autore dello Schilder-boeck
contenente 22 ritratti di pittori, ignorando la
descrizione che Guicciardini fa di Bosch, scrive
sotto il ritratto di questultimo:
Ma che cosa sta a indicare, Hieronymus
Bosch, questo
Vostro sguardo sconvolto?
71
E il pallore del vostro volto?
Vedete forse spiriti che, come lombra del
dio delle tenebre,
vi volano intorno?
Mi viene da pensare che le spelonche
dellinsaziabile
Plutone, come anche le fortezze degli in-
feri, si siano aperte
di fronte a voi,
se la vostra destra ha saputo dipingere con
tale maestria
le profonde viscere dellinferno
1
.
Van Mander lodava Bosch perch come nessun
altro era in grado di dipingere mostri, famme
e fumo.
Nel 1528 in una fonte spagnola, Bosch viene de-
scritto come il pittore fammingo celebre per
le sue raffgurazioni folli, mentre nel 1605 (a
proposito delle opere nellEscorial) padre Jos
de Siguenza afferma che Bosch noto, s, per
essere pittore di geniali disparates, fantasie, ma
ci tiene a puntualizzare che non affatto ere-
tico e che i suoi dipinti sono in primo luogo
religiosi.
Si va delineando cos una particolare fsionomia
dellartista da parte dei contemporanei: , s, pit-
tore di inferni e di folli ma, quanto e quello che
sarebbe valso il rogo a qualunque altro pittore,
fa di Bosch un artista allinterno dellortodossia,
cosa che appare quanto meno stridente a una
prima occhiata dellopera del maestro.
In realt, occorre operare una distinzione tra le
opere di Bosch, in modo particolare tra i trittici.
Gli storici dellarte hanno spesso insistito sul
fatto che i trittici nei secoli XV e XVI fossero
invariabilmente pale daltare, cosa non del tut-
to vera se si tiene conto del fatto che furono
prodotti, anche se in numero limitato, anche
trittici non religiosi. I trittici profani rappre-
sentavano per lo pi ritratti, scene genealogi-
che o mitologiche. I trittici di Bosch non erano
quindi necessariamente destinati a trovare col-
locazione su un altare. Tanto pi che i trittici
dei secoli XV e XVI dipinti nei Paesi Bassi e
1 Schilder-boeck, Karel Van Mander, Haarlem 1603-1604.
72
destinati a fungere da retabili, raccontano epi-
sodi religiosi che mostrano esempi positivi. Il
Male, non veniva mai mostrato poich laltare
luogo deputato al costante ripetersi del mi-
stero della fede: la transustanziazione. Perci
sarebbe stato impossibile e impensabile, nonch
blasfemo, innalzare lostia e mostrarla ai fedeli
in uno sfondo riproducente il Peccato. Per que-
sto motivo occorre operare una distinzione fra
i trittici di Bosch. Il maestro aveva concepito
un programma complesso e personale per cui
aveva escluso dai trittici non profani temi come
il giudizio fnale o la tentazione di un santo ere-
mita che gli servivano per elaborare la sua pro-
pria e personale visione del Peccato.
La visione di Bosch attraversata da varie
tensioni, poich attacca ogni comportamento
asociale, eppure sceglie come modello lEremi-
ta, una fgura che si ritira dal mondo, il Mat-
to (il fgliol prodigo), altra fgura in se stessa
marginale. Condanna la sciocchezza ma adotta
unestetica basata sulla follia. Nei valori che so-
stiene attraverso la creazione artistica, sublima
lossessione per la Follia e lossessione della mar-
ginalit, dellesclusione. Getta allinferno intere
fasce della popolazione, di preferenza i poveri
e gli asociali, ma il suo modello di pentimento
il Bagatto, un venditore ambulante misero e
disprezzato. Codifca le immagini di cui si serve
in modo da creare un effetto globale che risulta
fortemente esoterico ed ermetico, allinterno del
quale il saggio parla per enigmi. Se vi sembra
che fnora siano stati nominati tre degli Arcani
Maggiori (Eremita, Matto e Bagatto) non siete
in errore. Guardando bene lanta sinistra delle
Tentazioni di SantAntonio conservata a Lisbo-
na, possibile scorgere anche lImpiccato: tra
due persone che chiacchierano tranquillamente
vicino ad alcune pecore, vi un cadavere ap-
peso per i piedi a un albero secco. Cos pure il
Giudizio Finale, nel pannello con San Giacomo,
e fanno bella mostra gli Amanti che si intrave-
dono nellopera designata come Figliol Prodigo.
Guardando oltre, ogni fgura, verr da s. Al-
meno cos sostiene Combe nel seguirne il Gioco
dellOca di fulcanelliana memoria.
Lereticit del messaggio non sussiste se si
73
pensa a Bosch come uomo del suo tempo, al
quale queste immagini dovevano essere fa-
miliari al punto di averne assimilato lallegoria
e di esserne quindi in grado di usare la potenza
evocativa.
Da uomo del suo tempo, seppure geniale e con
gli occhi fssi a Le Stelle, parlava ai suoi con-
temporanei per visioni, cos come prima di lui
avevano fatto i Mastri Comacini nelle raffgura-
zioni dei bassorilievi delle cattedrali.
Ancora una volta ci viene in aiuto il sacerdote
spagnolo Fray Jos de Siguena, quando affer-
ma che se gli altri pittori effgiavano luomo
come eternamente, Bosch aveva avuto lauda-
cia di dipingerlo come internamente, portando
alla luce il groviglio di male e di bene che
nelluomo per sublimarlo attraverso il processo
epoptico che porta allilluminazione.
Eppure le credenze religiose di Bosch sono in-
certe e non c modo di legare il suo nome con
certezza a questa o quella Via Iniziatica, vero
che a Hertogenbosch si incrociavano corren-
ti spirituali molto diverse tra loro. risaputa
lappartenenza di Bosch alla Confraternita di
Nostra Signora e che in misura diversa ven-
ne in contatto con gli Hieronimiti, la Confra-
ternita della Vita Comune. Franger, nel 1952,
ipotizz che Bosch avesse stretti rapporti con
gli Adamiti, la setta eretica dei Fratelli e So-
relle del Libero Spirito che pare avesse forti
connotazioni esoteriche. Tutte queste sugge-
stioni, unite alla grande capacit di visione del
maestro evidenziano, come sosteneva Linfert,
lo sforzo di Bosch di esprimere limmateriale
e di esservi riuscito cos bene da avercelo mo-
strato attraverso il suo sguardo, quello sguardo
che tanto aveva colpito Van Mander, lo sguardo
dellIniziato che vede, e giusta fu lintuizione e
il brivido di presentimento che deve aver percor-
so la schiena del nostro quando sfor il Segreto.
74
SEZIONE ICONOGRAFICA
Figg. 1-4 (p. 73): Il Trittico dei Santi Eremiti (Pannello di
sinistra), particolare di San Girolamo (1505), Palazzo Duca-
le, Venezia, olio su pannello, 86 x 29 cm.
Iconografcamente sono riconoscibili gli stessi tratti che
vengono delineati nella Lama IX degli Arcani Maggiori ma
speculari e inversi: si noti latteggiamento delle mani (lan-
terna gi, verso linteriora terrae, al contrario della lanterna
degli Arcani classici).
Cfr. con LEremita dei Tarocchi c.d. Marsigliesi nelle tre
versioni (dallalto) di Conver, Dodal e Benois a confronto.
Figg. 5-8 (p. 74-75): Il Viandante conosciuto anche come
Il Figliol Prodigo (1510) Museum Boijmans Van Beunin-
gen, Rotterdam, olio su pannello 71 x 70,6 cm.
Strettamente e volutamente similare a Il Sentiero della
Vita, pala esterna del Trittico Haywan (1510-1512), Museo
del Prado, Madrid.
Liconografa la stessa dellArcano 0 dei Tarocchi, Il Mat-
to. Riconoscibile a colpo docchio e pi fedele nel caso del
Figliol Prodigo dove rispettata in maniera precisa.
Cfr. Le Fou, nella versione del Noblet. Ne Il Figliol Prodi-
go inoltre, si scorgono nella casetta alle sue spalle, alla
sinistra dellosservatore due fgurette che si abbracciano,
chiaro rimando allArcano VI, Gli Amanti.
Figg. 9-10 (p. 76): Il Mago erroneamente conosciuto
come Il Venditore Ambulante (1475), Muse Municipal,
Saint-Germain-en-Laye, olio su pannello, 53 x 75 cm.
Se non fosse per la folla che gli si accalca intorno e il cagno-
lino (ens animalis che passer come una staffetta a Le Fou)
sarebbe in tutto iconografcamente sovrapponibile allArca-
no I, Le Bateleur.
Figg. 11-13 (p. 77): Dettagli da Le Tentazioni di Sant'An-
tonio e da Il Giudizio Finale dove possibile notare la fgu-
ra dellimpiccato, stessa fgura che si riscontra nellArcano
XII del Benois, Le Pendu.
BIBLIOGRAFIA
M. Bussagli, Bosch, Art Dossier n.21, Giunti, Firenze 1988.
D. Buzzati, M. Cinotti, Lopera completa di Hieronymus
Bosch, Rizzoli, Milano 1966.
U. Eco, Opera aperta, Bompiani, Bologna 1962.
W. Fraenger, The millennium of Hieronymus Bosch, Faber
& Faber, London 1952.
A. Greimas, Semiotica fgurativa e semiotica plastica, in
L. Corrain, L. Valenti (a cura di), Leggere lopera darte,
E-sculapio, Bologna 1991.
C. Linfert, Hieronymus Bosch, the paintings, Phaidon,
New York 1959.
75
76
77
78
79
80
PAURA,
DETERMIN
AZIONE,
INDOLENZA,
GIUSTIFIC
AZIONISMO
alessandro vivaldi
Ricordo un flm, credo fosse Bowling a Co-
lumbine, in cui si parlava dellistigazione alla
paura. Concetto non nuovo ovviamente. N nel
cinema, n nella realt. Voglio dire, la destra
ci vince le elezioni in una retorica demagogica
sulla sicurezza.
Ma la sicurezza non un concetto politico. La
sicurezza non di destra o di sinistra. La sicu-
rezza, il facile comodo, la decisione priva di
pesanti responsabilit un concetto comune
a tutto il blocco occidentale, dove per blocco
occidentale si intendono i paesi liberisti e capi-
talisti e consumisti.
Sono giorni che ci penso e ci ripenso. La sicu-
rezza di una vita conformata ai valori vigenti
nel nostro mondo. La Vita, quella vera, quella
libera, quella di cui ci si assume ogni precisa re-
sponsabilit, svenduta per un contratto a tempo
indeterminato. Le mie libert, la mia dignit, il
mio vero Valore, la mia professionalit, la mia
intelligenza, la mia volont, vilipese, offese,
svendute, per la certezza di un contratto a tem-
po indeterminato.
81
Ma non solo questo. La sicurezza una gigan-
tesca illusione costituita da vilt, da indolenza,
da cecit, da vincoli fttizi che si ingrandiscono
ogni giorno, nutriti dalle sussurranti, subdole,
grinfe culturali del nostro mondo. La certez-
za borghese del lavoro, della busta paga, delle
amicizie sicure, dei rapporti di coppia tranquilli,
del non osare andare oltre la morale comune,
dellannegare le proprie emozioni e le proprie
passioni in una mediocrit tranquilla e pacata
che nulla ha di vero: tutto di plastica, e se vuoi
andare oltre, sei un estremista, un sociopatico,
uno psicolabile.
La certezza di un contratto, la certezza di una
paga, la certezza di una casa, la certezza di una
coppia, la certezza dellaltrui apprezzamento.
Le certezze che mi stanno uccidendo. Le certez-
ze che vincolano il mio spirito. Le certezze...
...Quelle per le quali non decidiamo. Quelle per
le quali non rischiamo. Quelle per le quali pre-
feriamo la vita di routine al Deserto di Gobi, al
Sahara, alle Cascate Victoria e allo Zambesi, a
Persepoli, a Petra, alle montagne hymalayane.
Le certezze, il facile comodo, la mediocrit di
mezze decisioni, delle politiche del limitare i
danni, del tenere il piede in due staffe: rimango
in questo lavoro, con questo contratto, fnch
non arriver unaltra offerta. Ma quellofferta
non arriver se non la cerco. E se arriver non
la vedr, preso dalla certezza di un contratto a
tempo indeterminato.
Il contratto a tempo indeterminato: nel lavoro,
nella coppia, nella casa, negli amici, nella famiglia.
Fanculo il tempo, fanculo la certezza, fanculo
la sicurezza.
La certezza, il facile comodo, la mediocrit pic-
colo borghese: tutto radicato nelle nostre paure,
tutto vilt, tutto squallore, grigiore, tutto so-
stanzialmente, ineluttabilmente, privo di Vita
e di Spirito.
Tuono e vento: limmagine della
Durata. Cos luomo superiore
resta stabile e non cambia la
propria direzione. Il tuono
82
W. Blake, The ancient of days (1794)
83
romba, il vento soffa; entrambi
sono esempi di mobilit estrema
e quindi sembrano lesatto
contrario della durata, ma le
leggi che governano la loro
apparizione e il loro calmarsi,
il loro andare e venire, restano.
Allo stesso modo, lindipendenza
delluomo superiore non
fondata sulla rigidit e
limmobilit del carattere.
Egli tiene sempre il passo con il
tempo e cambia con esso. Ci che
dura la direzione che non sbanda,
la legge interiore del suo essere,
che determina ogni sua azione.
(I Ching)
Rigidit, immobilit, ripetizione, routine, co-
modit, abitudine: tutto ci viene generato dal-
la paura, sono reazioni volte a creare intorno
a noi sicurezza. Una campana di vetro contro
le nostre paure: contro la paura di commette-
re errori. Contro la paura di fare scelte. Contro
la paura di assumersi responsabilit. Contro
la paura di capire che la libert ha un prezzo.
Contro la paura di ammettere che la Vita ha un
prezzo. Contro la paura che ogni decisione che
prendiamo ha delle conseguenze, su noi e sugli
altri: ed giusto cos.
Ma prima o poi dobbiamo capire che quella si-
curezza fttizia: prima o poi, o essa crolla, e
dovremo affrontare noi stessi e la responsabilit
di aver ucciso la nostra anima in cambio della
mediocrit del non rischiare nulla per non ave-
re nulla se non tranquillit, o croller la nostra
anima in toto, collasser il nostro spirito, e cre-
peremo grigi come pochi altri.
Intanto, giustifchiamo con mille considerazio-
84
ni false le nostre scelte, basate sulle conven-
zioni imposte dalla nostra cultura massifcante,
democratica, mediocrizzante.
Solo che io, di fronte a questa sicurezza, ho
deciso di pulirmi il culo con tutti i contratti a
tempo indeterminato nella mia vita: dalla busta
paga alle amicizie, dai rapporti sociali ai vincoli
culturali, dalla coppia a tutto il resto: io scelgo
di passare al bosco, di aderire al trattato del
ribelle, di essere il ribelle, di muovere guerra a
chiunque limiti le mie scelte.
Irresponsabile? Sociopatico? Immaturo?
Forse. Ma intanto, mi riprendo la mia digni-
t. Costi quel che costi. Le Navi dei miei so-
gni, non pi infrante, ma ancora in piedi come
lOlandese Volante.
Allorizzonte vedo nubi pesan-
ti, lascio sulla mia strada solo
inutili amanti, colpisco mer-
canti ben pensanti [...]: salpare,
violare, agire ed affondare! Sui
volti solo sale! In mare per non
tornare! Bere fno a star male!
(Skll, La nave dei sogni infranti)
85
IN GIRUM
IMUS
NOCTE ET
CONSUMIMUR
IGNI
FOTOSTORIA ERETICA
anita annunziata
86
Folla dangeli e spiriti,
facce e maschere a scrutarvi.
Folla dangeli e spiriti, facce e ma-
schere a scrutarvi.
Benvenuti allinferno.
Folla dAngeli e Spiriti, Facce e Maschere a
scrutarvi.D Un Drago vi osserva.
Pesci baffuti nuotano dove voi villudete di
camminare. Attenti agli schizzi, e non toccate
quelle che sembrano lumache... a meno che non
vogliate rendere questa visita pi movimentata.
87
88
Attenti ai fossi... hahahaha!
Qui non ci si muove se non di buco infnitamente
nero in buco infnitamente nero
Luccello che gira come una trottola sulle
vostre teste sembra vi stia prendendo in giro,
ma voi stupidi non capite la sua danza.
Ah non ve lo avevo detto?
La danza qui la nostra lingua.
Prego, scansate il vento amaro... gi.
Avanti, avanti, e ignorate il pipistrello dalla
testa di leone marino, ultimamente depresso e
vola al contrario cercando di staccarsi di dosso
la colibr-gallinella morta.
L'uccello che gira
come una trottola sulle vo-
stre teste sembra vi stia prendendo in giro,
ma voi stupidi non capite la sua danza.
89
90
LARIA PEGGIORA E VI SENTITE
PI

PESANTI
, LA GOLA ARDE. SO
CHE QUI VI SEMBRA DI RICONOSCERE MOLTE FORME E COSE
FAMILIARI. VI PARE DI SCORGERE IL MUSO DI UN CANE, UNA
MASCHERA...
Laria peggiora e vi sentite
pi

pesanti
, la gola
arde. So che qui vi sembra di riconoscere molte
forme e cose familiari. Vi pare di scorgere il
muso di un cane, una maschera...
Qui tutto soffo ma i vostri polmoni
vimpediscono di vederlo.
Gi, come il morso che ora sentite cos furioso
e vi fa un male pescecane, e questo scheletro piraa
che squarta il vostro dolore, potrebbe anche non
essere reale... potrebbe...
Suvvia... vi serviva cos tanto
quel pezzo di carne?...
M a n u l l a d i t u t t o c i c o m e a p p a r e , q u i
t u t t o s o f f o e v i l l u d e t e s e p e n s a t e d i s t a r
v e d e n d o q u a l c o s a d i r i c o n o s c i b i l e .
91
M O R T U O R U M
M O R T U O R U M
E X E R C I T U S
FELICE ROBERTO ADDEO
Nasce a Nola il 16 luglio del 1982 e vive a Bologna
da diversi anni.
Noto fancazzista, maestro di arti parziali, massimo
esperto in niente, falso musicista, amabile delinquen-
te, sobrio ubriacone, timido pervertito, comunista,
nazista, liberale, anarchico-capitalista, tenero assas-
sino, tossico sincero, estroverso intimista, ermetico
qualunquista, loquace ballista.
Suono consigliato
All apologies (Nirvana); Tutto fa un po male
(Afterhours); Glycerine (Busch); Perfect Day (Lou
Reed); Coffe and tv (Blur); Becuz (Sonic Youth);
Would? (Alice In Chains); Sleep dirt (Zappa); In
the family (Motorpsycho); Grace (Jeff Buckley)
Parole stampate suggerite
Viaggio al termine della notte (Cline); Pani-
no al prosciutto (Bukowski); Memorie dal sot-
tosuolo (Dostoevskij); Fame (Hamsum); Hanno
tutti ragione (Sorrentino); Chiedi alla polvere
(Fante); Cos parl Zaratustra (Nietzsche); Il
processo (Kafka); Centanni di solitudine (Mar-
quez); Il profumo (Suskind)
ANITA ANNUNZIATA
Tarantulla tarantata, da Athena Noctua protetta,
indi iniqua, nottambula, selvatica et mai salvatica;
cavalca il Grande Drago Rosso nelle notti di Luna
Nuova, fotografando linvisibile e divinando tempe-
ste interiori et maremoti abissali. (Vinz Notaro)
Scelgo di nascere di il 10 giugno 1989, nella provin-
cia napoletana, a pochi passi di distanza dal Vesuvio.
Esco da ventre di madre dal sangue bollente, il seme
corrotto e freddo di mio padre ha fatto il resto.
Imparo il mestiere di fotografa da mio padre e larte
di vivere nel fuoco da mia madre, attraverso linfan-
zia conservando intatta la vista. Durante ladolescen-
za vengo temprata da amorevoli demoni, sotto legida
saturnina muoio al mio personale giudizio universale.
Suono consigliato
Sirnes Nocturne n.3 (Claude Debussy); Flower
(Sonic Youth); Day Dream (Smashing Pumpkins);
The Great Below (Nine Inch Nails); Declare In-
dependence (Bjrk); The Patient (Tool); Wings
for Marie (Tool); Occhiali scuri al mattino
(Santo Niente); Ora che ho visto (Fausto Rossi);
Perch il mio amore (Fausto Rossi); Flowers of
the Sea (Dead Can Dance); Chant of the paladin
(Dead Can Dance)
Parole stampate suggerite
La vana fuga dagli di (J. Hillman); La giusti-
zia di Afrodite (J.Hillman); Il codice dellanima
(J. Hillman); Dizionario di mitologia (UTET);
Poesie (R.M. Rilke); Paradise Lost (J. Milton); Il
matrimonio del cielo e dellinferno (W. Blake);
Racconti del terrore (E. A. Poe); Sciamanismo e
tecniche dellestasi (M. Eliade); Vijnabhairava
Tantra (La conoscenza del Tremendo); Cos parl
Zarathustra (F. W. Nietzsche); I Ching. Il libro
della versatilit (a cura della Fondazione ERANOS,
UTET); Testi dello sciamanesimo siberiano e
centroasiatico (UTET); La via oscura (A. Brandi)
ANDREA ANS ANSELMO
Contabile per caso, eretico, proscritto e non allineato
per destino. Chitarrista black metal a tempo pieno e
fotografo dilettante di particolari inquietanti e pae-
saggi privi di speranza.
Suono consigliato
NordLand (Apoptose); Filosofem (Burzum); Pro-
spectus I (Raison dtre); Transilvanian Hunger
(Darkthrone); Buried under time and dust (Her-
bst9); Domination (Morbid Angel); Omen Ensis
Impera (Arditi); Nordik Battle Signs (MZ 412);
Fuck the Universe (CRAFT); Blood must be
shed (Zyklon B)
Parole stampate suggerite
Il lupo della steppa (H. Hesse); Imperialismo
pagano (J. Evola); Lo Yoga della potenza (J. Evo-
la); Le sorti del guerriero (G. Dumzil); Bagha-
vad Gita (Il canto del beato); Il libro dellinquie-
tudine (F. Pessoa); Il libro di sabbia (J. L. Borges);
Uthark (T. Karlsson); Fight Club (C. Palahniuk);
Il caso di Charles Dexter Ward (H. P. Lovecraft);
LAnticristo (F. W. Nietzsche)
FEDERICO MARAFIN
Curioso per natura, inizia presto a porsi doman-
de scomode. La pi forte saggezza la sente vibrare
nellaria colma di discussioni nel concreto, legge-
re stato il carburante, dialogare la combustione.
La possibilit di conoscere persone ispiratrici, e mai in-
segnanti, lo fa vivere oltre le rotaie prestabilite come
una musica che non insegna direttamente un conte-
nuto, eppure dispone lanimo nellaffrontare il mondo.
Studente di flosofa allUniversit degli studi di Pa-
dova, scrive per essere, non per pensare.
Suono consigliato
Stellar Master Elite (Thorns); Om Sivoham
(Naan Kadavul O.S.T.); The pathless path to the
Knowable Unknown (Rudra); Was it worth it?
(Children Of Bodom); Dream Is Collapsing (H.
Zimmer Inception O.S.T); Xeper I Set (Dissec-
tion); Maha Kali (Dissection); Like a dog chasing
cars (H. Zimmer - Batman the dark knight O.S.T.);
F.O.A.D. (Darkthrone); Whats Up People (Ma-
ximum the Hormone - Death Note O.S.T.); Apo-
katastasis Pantn (Deathspell Omega)
Parole stampate suggerite
Lo yoga della potenza (J. Evola); Cavalcare la
tigre (J. Evola); La kabbala e la magia goetica (T.
Karlsson); Aghora (R. E. Svoboda); Hagakure (Y.
Tsunemoto); Vijnabhairava Tantra (La cono-
scenza del Tremendo); La gaia scienza (Nietzsche);
Enciclopedia delle scienze flosofche (G. W. F.
Hegel); Crisi delle scienze europee (E. Husserl)
con commentario: Husserl (V. Costa); Etica (B.
Spinoza); Fuori dalla citt iniqua (L. Capezzone)
TATIANA MARTINO
Se pensate che ridere faccia bene alla salute, non
avete ben presente cosa signifchi il ridere dei Luper-
ci. E questo Tatiana: la risata catartica. In Lucania
ci sono i Lupi, si, e tra lupa e felina, Tatiana fera
Lucana. Eppure questa ferezza sfumata da un sen-
so innato per larte in ogni sua forma, che sublima
questa Signora rendendola una perla rara piazzata tra
le sue molteplici e poliedriche doti. Fine saggista di
letteratura fantastica e letteratura dellorrore, profon-
da conoscitrice dellantropologia storica, insegnante
di greco e di latino, flologa germanica, illustratrice,
motore immobile di dozzine di gruppi di studio. Ta-
tiana un Gioco, quel Gioco. Ma anche il gioco del
Matto, talvolta al dritto, pi spesso al rovescio. Figlia
dArte, v pocaltro da dire.
(Alessandro Vivaldi)
Suono consigliato
Suite n.1 per violoncello (Johann Sebastian Bach);
Sympathy for the devil (Rolling Stones); Spark
(Tori Amos); Back in Black (AC/DC); Fou de Love
(Angelo Branduardi); Vegemite (Amanda Palmer);
I want you but I dont need you (Momus); Cre-
ep (Radiohead); Inverno (Antonio Vivaldi); Close
to me (The Cure); The Prophets song (Queen);
Mmm Mmm Mmm Mmm (Crush Test Dummies);
King of Pain (Police); La Fille Damne (Cecile
Corbel); Nocturnal Hekate (Daemonia Nymphae);
Bonny Portmore (Canto Tradizionale Irlandese)
Parole stampate suggerite
La Dea Bianca ( Robert Graves); Il Mulino di Am-
leto (G. De Santillana, H. Von Dechend); Il Mistero
delle Cattedrali (Fulcanelli); Le Dimore Filosofa-
li (Fulcanelli); La Signora del Gioco (Luisa Mu-
raro); Morte e pianto rituale nel mondo antico
(Ernesto De Martino); Storia Notturna (Carlo Gin-
zburg); Canti dellEdda; Leggende di fate e tra-
dizioni irlandesi (Thomas Crofton Croker); I Rac-
conti dellAntiquario, (Montague Rhodes James)
DANIELA MONTELLA
Daniela Montella scrive. Ma non di s.
Suono consigliato
Shine on you crazy diamond (Pink Floyd); At-
mosphere (Joy Division); Gardenia (Kyuss); Zero
(Smashing Pumpkins); Millenni (CSI); At the he-
art of it all (Nine inch Nails ft. Aphex Twin); This
is the law of the plague (Diamanda Galas); Arte
della fuga (Johann Sebastian Bach); Il trillo del
diavolo (Giuseppe Tartini); Inno alla gioia (Lu-
dwing van Beethoven)
Parole stampate suggerite
Notre Dame de Paris (Victor Hugo); La floso-
fa nel Boudoir (Donatien Alphonse Franois De
Sade); Justine o le sventure della Virt (Dona-
tien Alphonse Franois De Sade); Le 120 giornate
di Sodoma (Donatien Alphonse Franois De Sade);
Storia dellocchio (Georges Bataille); Storia delle
religioni (Georges Bataille); I ditirambi di Dio-
niso (Friederich Nietzsche); Cos parl Zarathu-
stra (Friederich Nietzsche); Credere (Slavoj iek);
Confessione sessuale (Anonimo Russo)
VINZ NOTARO
Tre occhi di lava, due ombre sbilenche, una schiena
spezzata. Creativo distruttivo, spirito feticale, erga-
stolo poietico e musico del male.
Giovane curatore della collana Liberarte e della rivi-
sta Trimbi per larcaelarco edizioni, cresciuto tra il
meglio dellarte campana e nazionale; sotto frma in
vino vanitas, ha esposto le sue irruenti opere, come
nel caso della mostra Preservare lo Spirito (Nola, 2011).
Ha pubblicato articoli e saggi inerenti tematiche este-
tico-iniziatiche; recentemente ha dato alle stampe il
saggio Suono Sacro Sogno, che accompagna il suo
V album solista orchestra esteh / dreamworking,
progetto ritual noise che testimonia una lunga ricer-
ca sul rapporto sogno/disarmonia/iniziazione infera.
Ha collaborato con artisti di fama nazionale, qui van-
no segnalate la sua militanza nei ::poyesis:: (teatro ri-
tuale e sperimentazione audio-visiva), la profonda
alleanza con la fotografa Anita Annunziata, e lespe-
rienza cupromantica con lartista Fiormario Cilvini.
Della sua opera hanno scritto, tra gli altri, Pino Ber-
telli e Giulio Sforza.
Alessandro Alichino Vivaldi, fratello arvale, dice:
Vinz lanarca spirituale. Leccesso per difetto
nellarte, il difetto per eccesso nella flosofa. Bruno
condito con Nietzsche e qualche allucinogeno.
Suono consigliato
Ognuno di questi brani mi ha trasmesso ben oltre la potenza che
attribuisco ai libri. Dunque, rinunzio alla mia lista di testi predi-
letti e raddoppio quella musicale che meglio mi racconta, per ora.
Perennial quest (Death); Birth of Venus Illegi-
tima (Therion); God of Emptiness (Morbid An-
gel); Malice through the looking glass (Cradle
of Filth); On the shores (Ihsahn); The Patient
(Tool); In the Kingdom of the Blind the One-
eyed are Kings (Dead Can Dance); Leaving hope
(Nine Inch Nails); Kiss me Kiss me Kiss me
(The Cure); Un chien despace (Motorpsycho);
Istanbul (Litfba); Perch il mio amore (Fausto
Rossi); Il primo dio (Massimo Volume); Five to
Ten (Allan Holdsworth); Inca roads (Frank Zap-
pa); Obsidian (Zu); Crea (Henry Threadgill); Pa-
gan Poetry (Bjrk); Golden Dust (Tori Amos);
Black Sea (Christian Fennesz); Dark River (Coil);
Prometheus Op. 60 (Alexandr Skrijabin)
ALESSANDRO VIVALDI
REICHSGRAF VON SOZIOPATHIE
Ha preso alla lettera il motto conradiano immergiti
nellelemento distruttivo al punto da essere campio-
ne di apnea nel Caos. Brinda con Polemos e danza
con Kali, lunico uomo capace di fare due cose con-
temporaneamente. E bene.
Arlecchino dalle toppe nere e rosse, ha di avanzo la
stoffa del leader, possiede la liricit di Blake applicata
allambito militare, ne fa sfoggio nella sua prosa liri-
ca posta al servizio della Conoscenza.
Autore di diversi scritti e conferenze di taglio esoteri-
co, un esperto conoscitore della Storia delle Religioni.
Biblioflo raffnato, dai gusti cesellati e dal sarcasmo
pronunciato guerriero iniziato prima alla gnosi dila-
niante del pugnale e solo poi a quella del fucile. Fine
musicologo e mitologeta, editor del progetto Mito
e Anima, sito di discussione a taglio etnoantropolo-
gico e mitopoietico. il promotore del Centro Studi
Anna Perenna dedicato alla ricerca umanistica a 360.
Veterano dellesercito, della vita e dello spirito, pos-
siede la visio del Sopravvissuto alle Acque Corrosive
e lo stigma dellImpiccato. Soldato impossibilitato a
stare tra i soldati, ha scelto di servire lImpero dei
suoi gatti, masnada infernale di esseri eletti.
(Tatiana Martino, Vinz Notaro)
Suono consigliato
Hellequin song (Cesare Basile); MCMXIX:
di nuovo in armi (Ianva); Hassan I Sabha
(Hawkwind); Lake of Fire (Nirvana); Zombi
(Surgery); Travis Bickle (Rancid); Cara amica
(270bis); Taking the world by Storm (Katakly-
sm); La leggenda di Olaf (R. Vecchioni); Soldiers
side (System of a down); The time of no time +
evermore (Devils blood); Hellequin (Therion)
Parole stampate suggerite
Bestie, uomini e di (F. Ossendowskij); Mefsto-
fele e lAndrogine (M. Eliade); Il matrimonio
del cielo e dellinferno (W. Blake); Del sublime
(F. Schiller); Sugli di e il mondo (Salustio); Un
terribile amore per la guerra (J. Hillman); Deus
Invictus (F. Altheim); Il visconte dimezzato (I.
Calvino); Kore Kosmou (Ermete Trismegisto); La
trentina della suprema (Abhinavagupta); Il sacro
(R. Otto); Il regime del solitario (Avempace)
IL FUOCO SOPRAGGIUNGENDO GIUDICHER
E CONDANNER TUTTE LE COSE
[Eraclito, fr. 66]
Finis Coronat Opus

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