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2009 06 04 Operazione Pulizia - Impianto Percolato
2009 06 04 Operazione Pulizia - Impianto Percolato
Il Pd: "Cammarata dovrebbe fare ammenda anche con i cittadini". Caos a Bellolampo. Raccolte
appena 1.560 tonnellate ne restano in strada altre quattromila. In crisi le periferie
Anche oggi Palermo rimarrà sotto un tappeto di rifiuti. Appena 1.500 le tonnellate di spazzatura
raccolte ieri, poco di più di quelle prodotte giornalmente in città. E infuriano le polemiche: il
sindaco Diego Cammarata da un lato attacca il governatore Raffaele Lombardo per «non aver fatto
ancora nulla per aiutare Palermo» e dall´altro invia una lettera a tutti gli albergatori per chiedere
«scusa ai turisti». «Cammarata chieda scusa a tutta la città», ribatte il capogruppo del Pd a Sala
delle Lapidi, Davide Faraone. Di certo c´è che l´emergenza rifiuti è diventata anche sanitaria, con
una scuola chiusa perché invasa dalle pulci e cittadini sempre più esasperati.
Lo svuotamento dei cassonetti procede a rilento. I mezzi dell´Amia in funzione sono stati appena
53, che hanno raccolto in tutto 1.560 tonnellate di rifiuti, poco di più di quelle prodotte
giornalmente in città. Risultato? In strada rimangono ancora non meno di quattromila tonnellate di
spazzatura, concentrate nei quartieri di periferia, dall´Arenella a Brancaccio. A rendere difficile l
´operazione pulizia è la discarica di Bellolampo, perché i compattatori devono rimanere incolonnati
per molto tempo prima di poter lasciare i rifiuti. Nella discarica mancano i mezzi che servono per
schiacciare la spazzatura ed evitare che le vasche si riempiano subito.
Ieri il sindaco Cammarata ha inviato una lettera a tutti gli albergatori per chiedere «scusa ai turisti»:
«Desidero esprimervi il mio rammarico per il disagio che in questi giorni avete provato nel girare la
nostra città», scrive Cammarata. «È innanzitutto ai palermitani che il sindaco deve chiedere scusa»,
ribatte Faraone del Pd. E mentre Giusto Catania, di Rifondazione comunista, invoca l´arresto dell
´ex presidente Amia Enzo Galioto, beccandosi dal berlusconiano Carlo Vizzini l´accusa di
«stalinismo», lo stesso Galioto rimprovera Gianfranco Miccichè per aver criticato la sua gestione
dell´Amia dopo averlo sponsorizzato per la presidenza. Gelida la replica del sottosegretario:
«Ammetto i miei errori...».