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Gramsci: scelta antologica dai Quaderni del carcere

Tutti i materiali sono tratti, con alcuni adattamenti, dal corso di filosofia La filosofia attraverso i testi. Profili, temi, autori,
Loescher, vol. 3.2, pp. 606-620. I brani antologici sono tratti da: . !ramsci, Quaderni del carcere, edi"ione tematica a cura
di Luciano !ruppi, #ditori $iuniti, $oma, %&'&.
1. Materialismo e storicismo
La riflessione gramsciana ( per molti aspetti debitrice del pensiero di )roce, in particolare per lo
storicismo e per l*importan"a che vi assume il ruolo del soggetto, anche se non come singolo individuo
ma in +uanto ,soggetto sociale,. -uesti motivi tornano nella lettura gramsciana di .ar/, del +uale egli
sottolinea l*umanesimo, la centralit0 dell*uomo che ( protagonista della storia e la modifica sulla base
della propria volont0 e dell*esigen"a etica.
!ramsci riconosce a )roce molti meriti, e il suo stesso storicismo ( in parte mutuato dalla filosofia di
+uesti. In particolare, )roce ha cercato di ricondurre l*idealismo nell*ambito della storia, eviden"iando
come sorga da situa"ioni determinate e non da un semplice svolgimento del pensiero. La filosofia di
)roce rimane per1 per intero nell*ori""onte dell*idealismo, il che gli impedisce, secondo !ramsci, di
cogliere il significato autentico del materialismo, attribuendogli in modo scorretto l*uso del concetto di
struttura come fattore causale dell*intero divenire storico, che risulterebbe cos2 determinato in modo
necessario.
8. Trascendenza - teologia - speculazione. Il Croce coglie ogni occasione per mettere in
rilievo come egli, nella sua attivit di pensatore, abbia studiosamente cercato di espungere
dalla sua filosofia ogni traccia e residuo di trascendenza e di teologia e quindi di metafisica,
intesa nel senso tradizionale. Cos egli, in confronto del concetto di sistema ha messo in
valore il concetto di problema filosofico, cos egli ha negato che il pensiero produca altro
pensiero, astrattamente, ed ha affermato che i problemi che il filosofo deve risolvere, non
sono una filiazione astratta del precedente pensiero filosofico, ma sono proposti dallo
svolgimento storico attuale, ecc. Il Croce giunto fino ad affermare che la sua ulteriore e
recente critica della filosofia della pra!is
1
appunto connessa a questa sua preoccupazione
antimetafisica e antiteologica, in quanto la filosofia della pra!is sarebbe teologizzante e il
concetto di struttura non sarebbe che la ripresentazione ingenua del concetto di un dio
ascoso
2
. "isogna riconoscere gli sforzi del Croce per fare aderire alla vita la filosofia
idealistica, e tra i suoi contributi positivi allo sviluppo della scienza sar da annoverare la sua
lotta contro la trascendenza e la teologia nelle loro forme peculiari al pensiero religioso#
confessionale. $a che il Croce sia riuscito nel suo intento in modo conseguente non
possibile ammettere% la filosofia del Croce rimane una filosofia speculativa e in ci& non
solo una traccia di trascendenza e di teologia, ma tutta la trascendenza e la teologia,
appena liberate dalla pi' grossolana scorza mitologica. (a stessa impossibilit in cui pare si
trovi il Croce di comprendere l)assunto della filosofia della pra!is *tanto da lasciare
l)impressione che si tratti non di una grossolana ignorantia elenchi ma di una gherminella
1
In Etica e politica, %&3%.
2
)io( di una causalit0 provviden"iale che guida e determina la storia.
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polemica meschina e avvocatesca+ mostra come il pregiudizio speculativo lo acciechi e lo
devii. (a filosofia della pra!is deriva certamente dalla concezione immanentistica della realt
3
ma da essa in quanto depurata da ogni aroma speculativo
4
% e ridotta a pura storia o storicit o
a puro umanesimo
5
.
,e il concetto di struttura viene concepito speculativamente, certo esso diventa un dio
ascoso- ma appunto esso non deve essere concepito speculativamente, ma storicamente,
come l)insieme dei rapporti sociali in cui gli uomini reali si muovono e operano, come un
insieme di condizioni oggettive che possono e debbono essere studiate coi metodi della
filologia e non della speculazione
6
. Come un certo che sar anche vero, ma che
deve essere studiato prima di tutto nella sua certezza per essere studiato come verit.
.on solo la filosofia della pra!is connessa all)immanentismo, ma anche alla concezione
soggettiva della realt, in quanto appunto la capovolge, spiegandola come fatto storico, come
soggettivit storica di un gruppo sociale
7
, come fatto reale, che si presenta come fenomeno
di speculazione filosofica ed semplicemente un atto pratico, la forma di un contenuto
concreto sociale e il modo di condurre l)insieme della societ a foggiarsi una unit morale
8
.
()affermazione che si tratti di apparenza, non ha nessun significato trascendente e
metafisico, ma la semplice affermazione della sua storicit, del suo essere morte#vita,
del suo rendersi caduca perch/ una nuova coscienza sociale e morale si sta sviluppando, pi'
comprensiva, superiore, che si pone come sola vita, come sola realt in confronto del
passato morto e duro a morire nello stesso tempo
9
. (a filosofia della pra!is la concezione
storicistica della realt, che si liberata da ogni residuo di trascendenza e di teologia anche
nella loro ultima incarnazione speculativa- lo storicismo idealistico crociano rimane ancora
nella fase teologico#speculativa .
Il materialismo storico, pp. 012#018 34. 56, I7.
3
3ega cio( ogni trascenden"a.
4
nche l*idealismo hegeliano ( immanentistico, ma speculativo, +ui nel senso che la realt0 viene vista come reali""a"ione dell*idea.
5
,4manesimo, poich5 il soggetto ( sempre l*uomo. 6truttura7 8v. sotto9 (, secondo !ramsci, un termine sintetico che esprime sempre rapporti concreti,
storico-sociali, e non sussiste di per s5 come realt0.
6
)on i metodi della ricostru"ione storica 8,filologia,9 e non come deriva"ione da un*idea 8,specula"ione,9.
7
La realt0 non ( un dato oggettivo, come sostenevano sia il positivismo che il materialismo meccanicistico, ma una costru"ione storica di un gruppo
sociale determinato. La soggettivit0 storica della conce"ione del reale ( indubbiamente derivata da )roce, ma l*interpreta"ione del mar/ismo in +uesti
termini ( ricavabile sen"a for"ature dalle opere di .ar/, tanto che in una prospettiva molto simile si muove, negli stessi anni, Lu:;cs <=#>I pi? avanti, in
+uesto stesso capitolo@.
8
Aur non ponendo in discussione la distin"ione tra struttura e sovrastruttura, !ramsci non considera Bideologica7, in senso mar/iano, la conce"ione etica
che ogni classe elabora collettivamente in ogni contesto storico determinato. 6i tratta an"i di una variabile che ha un peso non trascurabile nel divenire
storico e che il partito operaio deve tendere a consolidare e a rendere chiara agli individui. 3ella conce"ione gramsciana, il partito ha una fun"ione
educativa e morale prima ancora che dirigente, an"i la capacit0 di guidare il movimento rivolu"ionario deriva in buona misura da +uella di costruire e
diffondere nella societ0 una conce"ione del mondo socialista. C +uesto il fondamento del concetto di Begemonia7, anali""ato pi? avanti.
9
Il soggetto dell*intero periodo ( la ,conce"ione soggettiva della realt0,. #ssa ( ,apparente, in +uanto storicamente in divenire, ma estremamente reale
nel momento in cui ( fatta propria da una determinata classe in un determinato periodo storico, e fino a +uando non ( sostituita da una nuova conce"ione
della realt0, da una nuova visione del mondo, che interpreta una mutata realt0 storica.
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2. Struttura e sovrastruttura
!ramsci critica le interpreta"ioni meccanicistiche del mar/ismo, che consideravano la sovrastruttura
come un semplice riflesso della struttura economica. Aer far ci1, fa riferimento alle concrete analisi di
.ar/, dove egli considera in modo problematico, in alcuni casi, la stessa distin"ione degli aspetti
strutturali da +uelli sovrastrutturali e soprattutto anali""a gli DerroriE compiuti da politici e dirigenti.
>ove cF( errore, ovviamente, non pu1 esservi determinismo, poich5 si ritiene che un diverso
comportamento avrebbe influito sul processo storico.
6viluppando +uesti presupposti, !ramsci propone una originale interpreta"ione, antimeccanicistica e
fortemente umanistica, del materialismo storico. La ,soggettivit0 storica, di una classe cosciente della
propria identit0 e del proprio ruolo pu1 modificare, mediante la prassi 8l*a"ione politica9, la realt0
sociale, conferendole un senso unitario, organi""andola sulla base di una visione del mondo che si fa
a"ione e modifica la realt0.
24. Struttura e superstruttura. Economia e ideologia. La pretesa (presentata come postulato
essenziale del materialismo storico) di presentare ed esporre ogni fluttuazione della politica e
dell'ideologia come una espressione immediata della struttura, deve essere combattuta
teoricamente come un infantilismo primitivo, o praticamente deve essere combattuta con la
testimonianza autentica del ar!, scrittore di opere politic"e e storic"e concrete. #er $uesto
aspetto sono importanti specialmente il %& 'rumaio e gli scritti sulla (uistione )rientale, ma
anc"e altri (*ivoluzione e +ontrorivoluzione in ,ermania, La guerra civile in -rancia e minori).
.n'analisi di $ueste opere permette di fissar meglio la metodologia storica mar!ista,
integrando, illuminando e interpretando le affermazioni teoric"e sparse in tutte le opere. Si
potr/ vedere $uante cautele reali ar! introduca nelle sue ricerc"e concrete, cautele c"e non
potevano trovar posto nelle opere generali 0...1. 2ra $ueste cautele si potrebbero elencare
come esempio $ueste3
%4) La difficolt/ di identificare volta per volta, staticamente (come immagine fotografica
istantanea), la struttura5 la politica, di fatto, 6 volta per volta il riflesso delle tendenze di
sviluppo della struttura, tendenze c"e non 6 detto necessariamente debbano inverarsi. .na
fase strutturale pu7 essere concretamente studiata e analizzata solo dopo c"e essa "a
superato tutto il suo processo di sviluppo, non durante il processo stesso, altro c"e per ipotesi
e esplicitamente dic"iarando c"e si tratta di ipotesi.
24) 8al %4 si deduce c"e un determinato atto politico pu7 essere stato un errore di calcolo da
parte dei dirigenti delle classi dominanti, errore c"e lo sviluppo storico, attraverso le 9crisi:
parlamentari governative delle classi dirigenti, corregge e supera3 il materialismo storico
meccanicistico non considera la possibilit/ di errore, ma assume ogni atto politico come
determinato dalla struttura, immediatamente, cio6 come riflesso di una reale e permanente
(nel senso di ac$uisita) modificazione della struttura. ;l principio dell'9errore: 6 complesso3
pu7 trattarsi di un impulso individuale per errato calcolo o anc"e di manifestazione dei
tentativi di determinati gruppi o gruppetti di assumere l'egemonia nell'interno del
raggruppamento dirigente, tentativi c"e possono fallire.
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<4) =on si considera abbastanza c"e molti atti politici sono dovuti a necessit/ interne di
carattere organizzativo, cio6 legati al bisogno di dare una coerenza a un partito, a un gruppo,
a una societ/. (uesto appare c"iaro nella storia per esempio della +"iesa cattolica. Se di ogni
lotta ideologica nell'interno della +"iesa si volesse trovare la spiegazione immediata, primaria,
nella struttura, si starebbe fresc"i3 molti romanzi politico>economici sono stati scritti per
$uesta ragione. ? evidente invece c"e la maggior parte di $ueste discussioni sono legate a
necessit/ settarie, di organizzazione. =ella discussione tra *oma e 'isanzio sulla processione
dello Spirito Santo, sarebbe ridicolo cercare nella struttura dell')riente Europeo l'affermazione
c"e lo Spirito Santo procede solo dal #adre, e in $uella dell')ccidente l'affermazione c"e esso
procede dal #adre e dal -iglio. Le due +"iese, la cui esistenza e il cui conflitto 6 in dipendenza
dalla struttura e da tutta la storia, "anno posto delle $uistioni c"e sono principio di distinzione
e di coesione interna per ognuna, ma poteva avvenire c"e ognuna delle due +"iese avesse
affermato ci7 c"e invece "a affermato l'altra3 il principio di distinzione e di conflitto si sarebbe
mantenuto lo stesso ed 6 $uesto problema della distinzione e del conflitto c"e costituisce il
problema storico, non la casuale bandiera di ognuna delle parti.
Il materialismo storico, pp. %%&-%20 <-. '@.

ANALISI DEL TESTO
Le ,cautele, ricordate suggeriscono +ualche commento.
Aer il punto %G: il determinismo della struttura ( superato rileggendolo come tenden"a. In ogni epoca, lo
sviluppo delle for"e produttive favorisce esiti che non si reali""ano in modo meccanico o possono
anche non reali""arsi affatto. La storia si apre alla possibilit0, alla contingen"a. 6ul piano conoscitivo,
l*analisi di una situa"ione concreta consente di individuare, partendo dalle leggi economiche, le
tenden"e generali, ma lo svolgimento di fatto degli eventi pu1 essere descritto e spiegato soltanto dopo
che si ( verificato, poich5, non essendo determinato in modo necessario, non pu1 essere previsto con
certe""a.
Aer il punto 2G: l*a"ione e le scelte politiche vengono rivalutate. 3on dipendono passivamente dalla
struttura, ma costituiscono una causa importante per il reali""arsi o meno delle tenden"e strutturali. La
struttura economica costituisce ancora la variabile principale perch5 determina l*ambito delle possibilit0
percorribili. Hgni momento dello sviluppo delle for"e produttive consente certe reali""a"ioni e non
altre, in determinati modi e non in altri. .a, all*interno delle alternative possibili, ( importante il ruolo
dei soggetti, individuali e collettivi 8classi9 e diviene possibile anche l*errore, che il determinismo non
spiegava. Aoste +ueste premesse, l*organi""a"ione del partito operaio e il suo ruolo storico divengono la
+uestione centrale dell*analisi gramsciana.
Aer il punto 3G: non tutti gli eventi storici hanno le loro cause nella strutturaI alcuni aspetti della
sovrastruttura possono agire direttamente su altri, circostan"a negata dal materialismo deterministico.
!ramsci allude an"i ad un principio di tipo strutturalistico che regola i diversi ambiti della
sovrastruttura, per cui ogni segmento deve trovare una propria coesione e un*organi""a"ione coerente.
.olti fatti sono finali""ati a +uesto scopo e possono perci1 essere compresi mediante una lettura
interna alla sovrastruttura stessa.
Aoste +ueste premesse, risulta comprensibile l*importan"a che !ramsci assegna all*organi""a"ione della
classe operaia e all*a"ione politica di trasforma"ione della societ0.
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3. La natura umana
>el pensiero di .ar/, !ramsci sottolinea soprattutto la dimensione storica e +uella dialettica, mentre il
materialismo come tale resta sempre sullo sfondo, in +uanto considerato ipotesi metafisica. 3ella sua
filosofia, il materialismo si traduce in una critica alla trascenden"a e in una laicit0 della conce"ione di
vita. Aer il resto, in pi? passi !ramsci sottolinea l*aspetto attivo e creativo dell*uomo e critica il
determinismo, fino a far proprie alcune prospettive volontaristiche di tipo bergsoniano.
a. (a quistione sempre la stessa% cos) l)uomo8 cos) la natura umana8 ,e si definisce
l)uomo come individuo, psicologicamente e speculativamente, questi problemi del progresso
e del divenire sono insolubili o rimangono di mera parola. $a se si concepisce l)uomo come
l)insieme dei rapporti sociali
1
, intanto appare che ogni paragone tra uomini nel tempo
impossibile, perch/ si tratta di cose diverse, se non eterogenee. 9)altronde, poich/ l)uomo
anche l)insieme delle sue condizioni di vita, si pu& misurare quantitativamente la differenza tra
il passato e il presente, poich/ si pu& misurare la misura in cui l)uomo domina la natura e il
caso.
!. (a possibilit non la realt, ma anch)essa una realt% che l)uomo possa fare una cosa o
non possa farla, ha la sua importanza per valutare ci& che realmente si fa. :ossibilit vuol
dire libert. (a misura delle libert entra nel concetto d)uomo. Che ci siano le possibilit
obbiettive di non morire di fame, e che si muoia di fame ha la sua importanza, a quanto pare.
$a l)esistenza delle condizioni obbiettive, o possibilit o libert non ancora sufficiente%
occorre conoscerle e sapersene servire. ;olersene servire. ()uomo, in questo senso,
volont concreta, cio applicazione effettuale dell)astratto volere o l)impulso vitale ai mezzi
concreti che tale volont realizzano. ,i crea la propria personalit% 5+ dando un indirizzo
determinato e concreto *razionale+ al proprio impulso vitale o volont- 0+ identificando i
mezzi che rendono tale volont concreta e determinata e non arbitraria- 1+ contribuendo a
modificare l)insieme delle condizioni concrete che realizzano questa volont nella misura dei
propri limiti di potenza e nella forma pi' fruttuosa.
c. ()uomo da concepire come un blocco storico di elementi puramente individuali e
soggettivi e di elementi di massa e oggettivi o materiali coi quali l)individuo in rapporto
attivo. <rasformare il mondo esterno, i rapporti generali, significa potenziare se stesso,
sviluppare se stesso. Che il miglioramento etico sia puramente individuale illusione ed
errore% la sintesi
11
degli elementi costitutivi dell)individualit individuale, ma essa non si
realizza e sviluppa senza una attivit verso l)esterno, modificatrice dei rapporti esterni, da
quelli verso la natura a quelli verso gli altri uomini in vari gradi, nelle diverse cerchie sociali in
10
C la defini"ione di .ar/.
11
Hgnuno ( una sintesi individuale di elementi che sono storico-sociali.
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cui si vive, fino al rapporto massimo che abbraccia tutto il genere umano. :erci& si pu& dire
che l)uomo essenzialmente politico, poich/ l)attivit per trasformare e dirigere
coscientemente gli altri uomini realizza la sua umanit, la sua natura umana.
Il materialismo storico, pp. =5#=0 34. 56, II7.
"#"L$S$ %&L '&S'(
a. >ramsci ricava dalla concezione mar!iana dell)uomo come insieme dei rapporti sociali
3;?9I il capitolo autore @AB( $ABC, D 07 uno storicismo non lontano da quello crociano.
Egni epoca e ogni societ costituiscono realt uniche, tra le quali sono improponibili confronti
e che vanno perci& analizzate nella loro specificit. ()unica linea evolutiva, di progresso, che
attraversa le varie civilt, consiste nella misura in cui l)uomo in grado di dominare e di
organizzare la natura. (a centralit del ruolo del soggetto nella storia, il volontarismo discusso
in precedenza, non un dato iniziale del rapporto tra uomo e mondo, ma una conquista da
realizzare attraverso l)umanizzazione e il controllo consapevole dei mezzi di produzione. Il
capitalismo non , nell)analisi di >ramsci, semplicemente ingiusto, ma irrazionale, nel senso
che non usa la tecnica e le forze produttive per il controllo della natura, ma per il profitto di
poche persone.
!. Il comportamento dell)uomo, inteso come societ nel suo insieme, visto come libero, nel
contesto per& di circostanze determinate che ne fissano le possibilit. (a critica ha
sottolineato gli elementi bergsoniani *Fl)impulso vitaleF+ di questo e di altri passi. In effetti
>ramsci aveva letto "ergson e lo ricorda pi' volte. ,i tratta in ogni caso di un "ergson
ripensato alla luce del materialismo storico dato che, ad esempio, l)impulso vitale sempre
GsituatoH da >ramsci storicamente.
,i noti come in >ramsci assuma rilievo di causa storica anche la progettualit. :er la
spiegazione del comportamento umano hanno importanza anche i fini e non solo le cause
efficienti, come sosteneva il determinismo- le seconde determinano la situazione e le
possibilit, ma all)interno di esse l)uomo si muove anche sulla base della volont- esse
lasciano aperte possibilit, tra cui anche quella, fondamentale, di consentire all)uomo, con i
mezzi che >ramsci ricorda, di costruirsi la propria personalit.
c. >ramsci particolarmente attento alle componenti volontaristiche del comportamento
umano. $uovendo dalla concezione storico#dialettica insiste sulla possibilit che ha l)uomo di
modellare se stesso condizionando i propri condizionamenti, cio umanizzando l)ambiente in
modo da essere da esso umanizzato. ;iene in mente a questo proposito quanto ha scritto
$ar! nella III delle <esi su Feuerbach% F(a dottrina materialistica che gli uomini sono prodotti
dell)ambiente e dell)educazione 3...7 dimentica che sono proprio gli uomini che modificano
l)ambiente e che l)educatore stesso deve essere educatoF. (a trasformazione dell)ambiente
per trasformare e realizzare se stessi una operazione sociale, perch/ sociale e storica la
natura del singolo individuo, che ha in s/, nella sua stessa personalit, Felementi di massa e
oggettiviF. ()individuo, dunque, non pu& realizzare e trasformare se stesso senza agire sulla
societ, cio senza essere FpoliticoF.
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4. L)inter*reta+ione gramsciana del ,rinci*e
L*importan"a che !ramsci assegna alla prassi, influen"ata dall*elabora"ione teorica, si traduce nella
centralit0 della politica e del partito. L*occasione per una riflessione sul modo di concepire la politica e
sul ruolo di un partito organi""ato nella lotta di classe viene fornita dall*analisi del Principe del
.achiavelli.
6econdo !ramsci, .achiavelli non propone, come voleva )roce, una ,scien"a, della politica
indifferente all*uso progressista o rea"ionario che ne pu1 essere fatto. ttraverso la figura del Arincipe,
che ( un espediente artistico per dare pi? concrete""a e immediate""a alle sue tesi, .achiavelli parla
del popolo che assume coscien"a della ,volont0 collettiva, e diviene protagonista del divenire storico.
Il carattere fondamentale del :rincipe quello di non essere una trattazione sistematica ma
un libro vivente, in cui l)ideologia politica e la scienza politica si fondono nella forma
drammatica del mito. <ra l)utopia e il trattato scolastico, le forme in cui la scienza politica si
configurava fino al $achiavelli, questi dette alla sua concezione la forma fantastica e artistica,
per cui l)elemento dottrinale e razionale si impersona in un condottiero, che rappresenta
plasticamente e antropomorficamente il simbolo della volont collettiva. Il processo di
formazione di una determinata volont collettiva, per un determinato fine politico, viene
rappresentato non attraverso disquisizioni e classificazioni pedantesche di principi e criteri di
un metodo d)azione, ma come qualit, tratti caratteristici, doveri, necessit di una concreta
persona, ci& che fa operare la fantasia artistica di chi si vuol convincere e d una pi' concreta
forma alle passioni politiche
12
. *,ar da cercare negli scrittori politici precedenti al $achiavelli
se esistono scritture configurate come il :rincipe. Anche la chiusa del :rincipe legata a
questo carattere mitico del libro% dopo aver rappresentato il condottiero ideale, il
$achiavelli con un passaggio di grande efficacia artistica, invoca il condottiero reale che
storicamente lo impersona% questa invocazione appassionata si riflette su tutto il libro
conferendogli appunto il carattere drammatico. .ei Prolegomeni di (. Busso il $achiavelli
detto l)artista della politica e una volta si trova anche l)espressione mito, ma non
precisamente nel senso su indicato+. Il :rincipe del $achiavelli potrebbe essere studiato
come una esemplificazione storica del mito soreliano
13
, cio di una ideologia politica che si
presenta non come fredda utopia n/ come dottrinario raziocinio, ma come una creazione di
fantasia concreta che opera su un popolo disperso e polverizzato per suscitarne e
organizzarne la volont collettiva. Il carattere utopistico del :rincipe nel fatto che il
principe non esisteva nella realt storica, non si presentava al popolo italiano con caratteri
di immediatezza obbiettiva, ma era una pura astrazione dottrinaria, il simbolo del capo, del
12
)i1 che a !ramsci interessa maggiormente nel*analisi di .achiavelli non ( la figura del Arincipe in +uanto tale, ma il fatto che egli veicola significati a
aspira"ioni di tipo collettivo. 3ella figura del Arincipe .achiavelli esprime, in una forma pi? efficace perch5 riferita ad una individualit0 concreta, teorie
generali calate nella prassi.
13
6orel !ramsci guarda con interesse 8sebbene non ne condivida la prospettiva politica9 per l*importan"a che d0 all*immaginario collettivo, alla crescita
della coscien"a proletaria fondata anche sul coinvolgimento emotivo, fattori che !ramsci non sottovaluta, come dimostrano gli scritti sulla cultura
popolare.
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condottiero ideale- ma gli elementi passionali, mitici, contenuti nell)intero volumetto, con
mossa drammatica di grande effetto, si riassumono e diventano vivi nella conclusione,
nell)invocazione di un principe realmente esistente. .ell)intero volumetto $achiavelli tratta
di come deve essere il :rincipe per condurre un popolo alla fondazione del nuovo ,tato, e la
trattazione condotta con rigore logico, con distacco scientifico% nella conclusione il
$achiavelli stesso si fa popolo, si confonde col popolo, ma non con un popolo
genericamente inteso, ma col popolo che il $achiavelli ha convinto con la sua trattazione
precedente, di cui egli diventa e si sente coscienza ed espressione, si sente medesimezza%
pare che tutto il lavoro logico non sia che un)autoriflessione del popolo, un ragionamento
interno, che si fa nella coscienza popolare e che ha la sua conclusione in un grido
appassionato, immediato. (a passione, da ragionamento su se stessa, ridiventa affetto,
febbre, fanatismo d)azione. ?cco perch/ l)epilogo del :rincipe non qualcosa di estrinseco,
di appiccicato dall)esterno, di retorico, ma deve essere spiegato come elemento necessario
dell)opera, anzi come quell)elemento che riverbera la sua vera luce su tutta l)opera e ne fa
come un manifesto politico.
Note sul Machiavelli, pp. 1#= 34. 517
$l -moderno *rinci*e.
Il principe di .achiavelli, nel momento in cui, costituito lo 6tato, ne organi""a la conserva"ione, (
interprete dei sentimenti e della volont0 popolare, rendendoli chiari al popolo stesso e guidandolo verso
la reali""a"ione delle sue vere, e inconsce, aspira"ioni. 6i tratta di un processo di autoriflessione e di
presa di coscien"a, di chiarifica"ione di una volont0 gi0 presente nella storia e nella societ0, ma della
+uale gli individui non sono immediatamente consapevoli. l tempo stesso l*autocoscien"a non ( una
comprensione astratta, ma diviene sentimento, passione, parte della personalit0 di ogni singolo
individuo. C la stessa fun"ione che nell*epoca attuale svolge - o deve svolgere - il partito politico, il
,moderno principe,, il +uale non impone la propria ideologia ma si fa interprete della volont0
collettiva, la vivifica e la trasforma in impegno e passione politica.
Il moderno principe, il mito#principe non pu& essere una persona reale, un individuo concreto,
pu& essere solo un organismo- un elemento di societ complesso nel quale gi abbia inizio il
concretarsi di una volont collettiva riconosciuta e affermatasi parzialmente nell)azione.
4uesto organismo gi dato dallo sviluppo storico ed il partito politico, la prima cellula in
cui si riassumono dei germi di volont collettiva che tendono a divenire universali e totali.
Note sul Machiavelli, p. 2 34. 517
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5. Gramsci/ La -guerra di *osi+ione. e l0-egemonia civile.
4no dei concetti centrali della posi"ione politica di !ramsci ( +uello di DegemoniaE, che si riferisce
alla con+uista, mediante la lotta culturale e la for"a della propria proposta, del predominio della visione
comunista del mondo nelle diverse istitu"ioni sociali. 3onostante l*importan"a riconosciuta alla
rivolu"ione sovietica, in Italia non ( infatti possibile, secondo !ramsci, riproporne le modalit0.
L*articola"ione della societ0 civile ha come conseguen"a una articola"ione e un decentramento del
potere: i centri di potere, le DcasematteE del capitalismo, sono l*economia, l*informa"ione, la scuola, la
religione, ecc. Arima di proporsi l*obiettivo della con+uista del potere politico, occorre con+uistare
+ueste aree con una guerra di posi"ione, di trincea. Il partito deve estendere la propria influen"a sulla
societ0 civile, divenire in essa predominante. 4na for"a politica diviene DegemonicaE +uando si
propone come portatrice di una nuova conce"ione della societ0, riuscendo a imporsi nelle diverse aree
come punto di riferimento e di aggrega"ione per for"e pi? ampie della classe che direttamente
rappresenta.
a. Quistione dell'uomo collettivo o del conormismo sociale. Compito educativo e
formativo dello ,tato, che ha sempre il fine di creare nuovi e pi' alti tipi di civilt, di adeguare
la civilt e la moralit delle pi' vaste masse popolari alle necessit del continuo sviluppo
dell)apparato economico di produzione, quindi di elaborare anche fisicamente dei tipi nuovi
d)umanit.
!. $a come ogni singolo individuo riuscir a incorporarsi nell)uomo collettivo e come avverr
la pressione educativa sui singoli ottenendone il consenso e la collaborazione, facendo
diventare libert la necessit e la coercizione8 4uistione del diritto, il cui concetto dovr
essere esteso, comprendendovi anche quelle attivit che oggi cadono sotto la formula di
indifferente giuridico e che sono di dominio della societ civile che opera senza sanzioni
e senza obbligazioni tassative, ma non per tanto esercita una pressione collettiva e ottiene
risultati obbiettivi di elaborazione nei costumi, nei modi di pensare e di operare, nella moralit
ecc.
c. Concetto politico della cos detta rivoluzione permanente
14
sorto prima del 58=8, come
espressione scientificamente elaborata delle esperienze giacobine dal 5I8J al <ermidoro. (a
formula propria di un periodo storico in cui non esistevano ancora i grandi partiti politici di
massa e i grandi sindacati economici e la societ era ancora, per dir cos, allo stato di fluidit
sotto molti aspetti% maggiore arretratezza della campagna e monopolio quasi completo
dell)efficienza politico#statale in poche citt o addirittura in una sola *:arigi per la Krancia+,
apparato statale relativamente poco sviluppato e maggiore autonomia della societ civile
dall)attivit statale, determinato sistema delle forze militari e dell)armamento nazionale,
maggiore autonomia delle economie nazionali dai rapporti economici del mercato mondiale
ecc. .el periodo dopo il 58I6, con l)espansione coloniale europea, tutti questi elementi
14
In preceden"a !ramsci ha commentato la teoria della Brivolu"ione permanente7 di Trots:iJ, contestandone la possibilit0 di un*applica"ione alla realt0
sovietica nell*immediato periodo post-rivolu"ionario.
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mutano, i rapporti organizzativi interni e internazionali dello ,tato diventano pi' complessi e
massicci e la formula quarantottesca della rivoluzione permanente viene elaborata e
superata nella scienza politica nella formula di egemonia civile.
d. Avviene nell)arte politica ci& che avviene nell)arte militare% la guerra di movimento diventa
sempre pi' guerra di posizione e si pu& dire che uno ,tato vince una guerra in quanto la
prepara minutamente e tecnicamente nel tempo di pace. (a struttura massiccia delle
democrazie moderne, sia come organizzazioni statali che come complesso di associazioni
nella vita civile costituiscono per l)arte politica come le trincee e le fortificazioni permanenti
del fronte nella guerra di posizione% essi rendono solo parziale l)elemento del movimento
che prima era tutta la guerra ecc.
Note sul Machiavelli, pp.560#561 34. 517.
"#"L$S$ %&L '&S'(
Il brano si presenta come una serie di annotazioni, con periodi incompleti, destinato
probabilmente, nelle intenzioni di >ramsci, ad essere rielaborato in seguito.
a. (o ,tato di cui parla >ramsci non ovviamente quello borghese, che strumento del
dominio di una classe sull)altra, ma lo ,tato socialista che dovr sorgere dalla rivoluzione. Ad
esso assegnato il compito di formare una moralit collettiva ed anche un nuovo tipo di
personalit. :er questo aspetto, risulta simile allo G,tato eticoH di Legel 3;?9I il capitolo
Autore L?>?(, D I.17.
!. .el trattare la questione dell)integrazione di ogni singolo individuo nello ,tato, inteso come
Fuomo collettivoF, >ramsci affronta la questione di quelle che oggi si definiscono Gnorme
culturaliH le quali, pur non applicando coercizioni esplicite, formano le strutture fondamentali
della personalit. :er l)attenzione dedicata alle tradizioni, al costume e in generale all)aspetto
normativo della comunit, >ramsci stato considerato un punto di riferimento da alcune
correnti dell)antropologia culturale italiana del secondo dopoguerra, soprattutto attraverso
l)opera di ?rnesto 9e $artino *5J68#5J2M+.
c. In un rapido e!cursus storico, >ramsci sottolinea che la strategia della rivoluzione
permanente sostenuta da <rotsNiO non affatto nuova, anzi era adatta ad un capitalismo
ancora incipiente. .elle societ complesse deve essere sostituita dalla conquista
dell)egemonia *concetto leniniano ripreso e approfondito da >ramsci+, che il predominio nei
diversi ambiti della societ civile.
d. (a metafora tratta dall)arte militare chiarisce il punto precedente% nelle societ complesse,
a differenza di quanto avvenuto in Bussia, il potere diffuso in una serie di linee di trincea,
di FcasematteF che necessario conquistare una ad una. Pn)azione frontale, una guerra di
movimento non porterebbe ad alcun risultato. ,i rende perci& necessaria un)azione che saldi
in un unico Fblocco storicoF le componenti rivoluzionarie e progressiste della societ, operanti
nei diversi settori della societ civile.
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6. La coscien+a di classe
Il concetto di egemonia ( strettamente connesso con +uello di coscien"a. ffinch5 una classe divenga
egemone deve avere coscien"a del proprio ruolo storico, e tale processo deve riguardare ogni singolo
componente, non un gruppo che funga da guida. L*individuo ac+uista coscien"a di classe in +uanto si
identifica con essa, e ci1 ( possibile se la classe stessa ( individuabile, riconoscibile nella societ0. La
descri"ione di +uesto processo muove dalla considera"ione che ognuno appartiene necessariamente ad
un gruppo di riferimento ed ( sociale nella propria natura pi? personale.
:er la propria concezione del mondo si appartiene sempre a un determinato aggruppamento,
e precisamente a quello di tutti gli elementi sociali che condividono uno stesso modo di
pensare e di operare. ,i conformisti di un qualche conformismo, si sempre uomini#massa
o uomini#collettivi.
Il materialismo storico, p. = 34. 557.
L*appartenen"a ad una classe determina sempre, in una certa misura, la personalit0 e la visione del
mondo, ma non la consapevole""a di tali dinamiche, che ( invece una con+uista dell*individuo, un
Bconosci te stesso7, sen"a il +uale prassi e coscien"a possono risultare contrapposte, con una
lacera"ione che ricorda certi brani hegeliani sulla ,coscien"a infelice,.
()uomo attivo di massa opera praticamente, ma non ha una chiara coscienza teorica di
questo suo operare che pure un conoscere il mondo in quanto lo trasforma. (a sua
coscienza teorica anzi pu& essere storicamente in contrasto col suo operare. ,i pu& quasi
dire che egli ha due coscienze teoriche *o una coscienza contraddittoria+, una implicita nel
suo operare e che realmente lo unisce a tutti i suoi collaboratori nella trasformazione pratica
della realt e una superficialmente esplicita o verbale che ha ereditato dal passato e ha
accolto senza critica
15
. <uttavia questa concezione verbale non senza conseguenze%
essa riannoda a un gruppo sociale determinato, influisce nella condotta morale, nell)indirizzo
della volont in modo pi' o meno energico, che pu& giungere fino al punto in cui la
contraddittoriet della coscienza non permette nessuna azione, nessuna decisione, nessuna
scelta e produce uno stato di passivit morale e politica. (a comprensione critica di se stessi
avviene quindi attraverso una lotta di egemonie politiche, di direzioni contrastanti, prima nel
campo dell)etica, poi della politica, per giungere a una elaborazione superiore della propria
concezione del reale
16
. (a coscienza di essere parte di una determinata forza egemonica
15
>a un lato ogni individuo opera con gli altri per una trasforma"ione del reale che presuppone un progetto comune. >*altro lato per1 ha un*immagine di
s5 e del proprio posto nella societ0 che deriva non dalla rielabora"ione teorica della classe, ma dalla conce"ione trasmessagli dalla societ0. 6i consideri, a
titolo esemplificativo, un operaio che, per la propria colloca"ione di classe, si inserisce in un processo oggettivamente rivolu"ionario di trasforma"ione
della realt0, ma per convincimenti religiosi o ideologici si colloca soggettivamente a difesa dei rapporti politici esistenti. 6econdo !ramsci si avr0 in +uesto
caso un contrasto nella sua personalit0, nel +uale pu1 e deve inserirsi l*a"ione politica che tenda a far corrispondere alla colloca"ione di classe la coscien"a
della necessit0 di partecipare conseguentemente alla trasforma"ione della realt0. Tra le conseguen"e di +uesta analisi, ( l*importan"a del partito operaio non
solo per con+uistare il consenso degli operai, che non discende automaticamente dalla loro colloca"ione di classe, ma soprattutto per far maturare nella
classe operaia una visione del mondo coerente di tipo socialista, che ( il fondamento della egemonia in senso gramsciano.
16
Hgnuno ha dentro di s5 influen"e e conce"ioni diverse, provenienti dai diversi ambiti della propria esperien"a. >eve anali""arle per individuare +uelle
che corrispondono al suo effettivo essere sociale.
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*cio la coscienza politica+ la prima fase per una ulteriore e progressiva autocoscienza in
cui teoria e pratica finalmente si unificano
17
. Anche l)unit di teoria e pratica non quindi un
dato di fatto meccanico, ma un divenire storico, che ha la sua fase elementare e primitiva nel
senso di distinzione, di distacco, di indipendenza appena istintivo
18
, e progredisce fino al
possesso reale e completo di una concezione del mondo coerente e unitaria. ?cco perch/
da mettere in rilievo come lo sviluppo politico del concetto di egemonia rappresenta un
grande progresso filosofico oltre che politico#pratico, perch/ necessariamente coinvolge e
suppone una unit intellettuale e una etica conforme a una concezione del reale che ha
superato il senso comune ed diventata, sia pure entro limiti ancora ristretti, critica.
Il materialismo storico, pp. 51#5= *4. 55+.
Il raggiungimento dell*egemonia nella societ0 passa attraverso la con+uista delle singole coscien"e, cio(
attraverso la diffusione di una visione del mondo di classe, prima ancora che attraverso la con+uista del
potere politico. lla prassi e alla colloca"ione di classe del proletariato corrisponde una visione
socialista del mondo, ma +uesta corrisponden"a ( contrastata dai sistemi ideologici e di potere del
capitalismo che tendono invece a far sorgere negli individui una coscien"a non di classe.
Aer operare il passaggio dalla appartenen"a di classe alla coscien"a di classe ( necessaria una serie di
media"ioni che non sempre il singolo individuo ( in grado di produrre, perch5 il proprio ori""onte di
vita gli impedisce di decodificare le componenti storiche e sociali della propria personalit0. La fun"ione
di operare o favorire +uesti passaggi ( propria, secondo !ramsci, degli intellettuali e del partito in
+uanto ,intellettuale collettivo,. nche e soprattutto attraverso +uesta a"ione passa la costru"ione di
una egemonia nella societ0.
17
3el processo precedente, la coscien"a di appartenere ad una classe ( una chiave di lettura fondamentale per decifrare il proprio essere e i propri
interessi effettivi.
18
,>istacco, ecc., dalla propria situa"ione empirica immediata, per vedersi come inseriti in realt0 storico-sociali 8la propria classe, acc.9.
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7. Gli intellettuali organici
3el -uaderno %2 8nell*edi"ione tematica inserito nel volume Gli intellettuali9, !ramsci pone il celebre
interrogativo, se gli intellettuali costituiscano un gruppo autonomo oppure se ogni gruppo sociale abbia
il proprio ceto intellettuale. La defini"ione di Bintellettuale7 non pu1 passare attraverso il tipo di attivit0
svolta, cos2 come +uella di operaio non ( legata semplicemente al lavoro manuale, ma, come per le altre
classi, deve individuare i rapporti sociali in cui l*intellettuale opera, nel contesto della societ0
capitalistica.
>a +uesto punto di vista, !ramsci distingue due diversi tipi di intellettuali, che derivano da tradi"ioni
storiche diverse. >a un lato, ogni classe produce i propri intellettuali, che hanno un ruolo specifico
nell*organi""a"ione dell*egemonia sociale e politica della classe stessa: !ramsci li definisce
,intellettuali organici,. La classe dominante ( +uella che dispone dei me""i per formare un*articolata
gerarchia di tali intellettuali, che sono fun"ionali alla costitu"ione e al mantenimento del potere: sono i
fun"ionari, i burocrati, ecc. >iversa ( la posi"ione degli intellettuali non legati direttamente ad una
classe: i letterati, gli artisti, i filosofi, gli scien"iati.
Il rapporto tra gli intellettuali e il mondo della produzione non immediato, come avviene per i
gruppi sociali fondamentali, ma mediato, in diverso grado, da tutto il tessuto sociale, dal
complesso delle superstrutture, di cui appunto gli intellettuali sono i funzionari. ,i potrebbe
misurare l)organicit dei diversi strati intellettuali, la loro pi' o meno stretta connessione
con un gruppo sociale fondamentale, fissando una gradazione delle funzioni e delle
soprastrutture dal basso in alto *dalla base strutturale in su+. ,i possono, per ora, fissare due
grandi piani superstrutturali, quello che si pu& chiamare della societ civile, cio
dell)insieme di organismi volgarmente detti privati e quello della societ politica o ,tato e
che corrispondono alla funzione di egemonia che il gruppo dominante esercita in tutta la
societ e a quello di dominio diretto o di comando che si esprime nello ,tato e nel governo
giuridico. 4ueste funzioni sono precisamente organizzative e connettive. >li intellettuali
sono i commessi del gruppo dominante per l)esercizio delle funzioni subalterne
dell)egemonia sociale e del governo politico, cio% 5+ del consenso spontaneo
19
dato dalle
grandi masse della popolazione all)indirizzo impresso alla vita sociale dal gruppo
fondamentale dominante, consenso che nasce storicamente dal prestigio *e quindi dalla
fiducia+ derivante al gruppo dominante dalla sua posizione e dalla sua funzione nel mondo
della produzione- 0+ dell)apparato di coercizione statale che assicura legalmente la
disciplina di quei gruppi che non consentono n/ attivamente n/ passivamente, ma
costituito per tutta la societ in previsione dei momenti di crisi nel comando e nella direzione
in cui il consenso spontaneo viene meno. 4uesta impostazione del problema d come
19
Hltre che sottolineare che il consenso ( in realt0 voluto e costruito, le virgolette indicano che esso ( ac+uisito per via indiretta, nel senso che deriva,
come ( detto sotto, dal prestigio sociale connesso al gruppo dominante.
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risultato un)estensione molto grande del concetto di intellettuale
2
, ma soltanto cos
possibile giungere a una approssimazione concreta della realt.
!li intellettuali, pp. 8#J 34. 507
!li intellettuali organici sono anche l*insieme dei fun"ionari e dei professionisti, ai vari livelli, che la
classe dominante produce al duplice scopo di garantirsi il consenso nella societ0 civile e il controllo
dell*apparato statale in ambito politico. !ramsci sottolinea che, in sintonia con la divisione del lavoro,
esiste una gerarchia tra gli intellettuali organici, dai creatori delle nuove conce"ioni ai pi? umili
amministratori del sapere, ma si stabilisce anche una identifica"ione di corpo che garantisce a tutti i
livelli la fedelt0 alla classe dominante.
>agli intellettuali organici, !ramsci distingue +uelli Btradi"ionali7, cio( studiosi, scrittori, artisti, ecc.,
che non sono fun"ionari. La classe dominante tende a rendere organici gli intellettuali tradi"ionali, ma
il passaggio non ( meccanico n5 scontato, come dimostrano i numerosi filosofi, scrittori, ecc.,
schieratisi a fianco del movimento operaio.
In +uesta dialettica deve, secondo !ramsci, inserirsi l*attivit0 del partito operaio, in una duplice
dire"ione: da un lato producendo i propri intellettuali organici, diffondendo la cultura tra i militanti e
formando i dirigentiI d*altro lato, e soprattutto, lottando per imporre una nuova figura di intellettuale,
che coniughi teoria e prassi, cultura e politica, e per +ueste caratteristiche sia vicino alla conce"ione del
mondo del proletariato, diventandone un alleato naturale.
1n nuovo ti*o di intellettuale
.el mondo moderno, l)educazione tecnica, strettamente legata al lavoro industriale anche il
pi' primitivo o squalificato, deve formare la base del nuovo tipo di intellettuale. ,u questa
base ha lavorato l)Erdine .uovo settimanale per sviluppare certe forme di nuovo
intellettualismo e per determinare i nuovi concetti, e questa non stata una delle minori
ragioni del suo successo, perch/ una tale impostazione corrispondeva ad aspirazioni latenti e
era conforme allo sviluppo delle forme reali di vita. Il modo di essere del nuovo intellettuale
non pu& pi' consistere nell)eloquenza motrice esteriore e momentanea degli affetti e delle
passioni, ma nel mescolarsi attivamente alla vita pratica, come costruttore, organizzatore,
persuasore permanentemente perch/ non puro oratore # e tuttavia superiore allo spirito
astratto matematico- dalla tecnica#lavoro giunge alla tecnica#scienza e alla concezione
umanistica storica, senza la quale si rimane specialista e non si diventa dirigente
*specialista Q politico+.
!li intellettuali, p. 00 34. 507
La tesi di !ramsci ( conseguente al concetto di Begemonia7: dato che il movimento operaio non deve,
nell*immediato, porsi come scopo la con+uista del potere politico, ma imporre la propria visione del
mondo nei diversi ambiti della societ0 civile, la sua a"ione non mirer0 ad inglobare gli intellettuali, ma
a ridefinirne la fun"ione, dopo di che la loro scelta di campo sar0 una conseguen"a del nuovo modo di
essere.
20
In +uesta defini"ione sono compresi, infatti, i fun"ionari, gli insegnanti e tutti coloro che in senso lato producono cultura o anche semplicemente
l*amministrano o la trasmettono.
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