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ASPETTI DELL'ATTIVITA AMMINISTRATIVA

DOPO LA RIFORMA DELLA LEGGE SUL PROCEDIMENTO



DONATOANTONIO MASTRANGELO


INTRODUZIONE

RAGIONI E CONTENUTI DELLA RIFORMA

La L. n.241/1990 dett per la prima volta le disposizioni generali in
relazione ad una vasta attivit amministrativa, precedentemente soggetta
ad una disciplina prodotta e continuamente affinata dalla giurisprudenza
e dalla dottrina. Questa disciplina richiedeva un diretto intervento del
legislatore che le assicurasse maggiore certezza.

La legge opera su due versanti, l'uno tende a rendere l'azione
amministrativa pi semplice, rapida, economica, efficiente: l'altro tende a
renderla pi trasparente, partecipata, paritaria, democratica.

Al primo convincimento la 241 risponde con una serie di disposizioni,
quali quelle riguardanti
- i criteri di economicit e di efficacia (art. 1, comma 1);
- il divieto di aggravamento del procedimento (art.1 comma 2);
- il termine per la conclusione dello stesso (art 2, comma 2 e 3);
- le conferenze di servizi (art 14 e successive aggiunte, fino a
14quater);
- gli accordi tra amministrazioni (art 15);
- il silenzio facoltativo in tema di pareri (art 16) e quello
devolutivo in tema di valutazioni tecniche (art.17);
- l'autocertificazione (art 18); la DIA (art 19);
- il silenzio assenso (art 20).

Dal secondo versante discendono le disposizioni relative
- al criterio di pubblicit (art 1 comma 1);
- al dovere di procedimento con un provvedimento espresso (art 2,
comma 1);
- alla necessit della motivazione (art 3);
- all'identificazione del responsabile del procedimento (artt 4-6);
- alla partecipazione (artt 7-10);
- agli accordi procedimentali (art 11);
- alla predeterminazione dei criteri per l'attribuzione di vantaggi
economici (art 12)
- al diritto di accesso (artt 22-28)

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