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Le fasi e i principi metodologici di

un percorso di programmazione

Alessandro Battistella

2011
Il campo sociosanitario caratterizzato oggi da
una grande complessit derivata da:

mutevolezza degli scenari
mutevolezza e crescita dei bisogni
molteplicit e variet di attori sociali
possibili tensioni fra attori sociali
istituzionali e non
carenza di risorse
incertezza sulle diverse risorse
limitata conoscenza di soluzioni di
efficacia certa
progressiva moltiplicazione degli
ambiti di intervento
trasformazione delle relazioni fra i
centri di governo del welfare





Per superare il rischio di una lettura
eccessivamente semplicistica o
disfattista della programmazione
appare rilevante ed opportuno,
assumere teorizzazioni e metodologie,
adeguate a fronteggiare la complessit
sopradescritta.
In questo quadro il processo di
costruzione di una programmazione
sociosanitaria rischia, da un lato, una
eccessiva semplificazione dei problemi,
dallaltro una esasperazione del livello
di complessit dello scenario, con il
risultato di considerare ineluttabile il
mantenimento dellattuale
frammentazione gestionale.
LA SCELTA DELLAPPROCCIO
PROGRAMMATORIO
OBIETTIVI

CONSENSO CONFLITTO
CONOSCIUTE
A

PROGRAMMAZIONE
Modello razionale
B

NEGOZIAZIONE
STRATEGIE
SCONOSCIUTE
C

SPERIMENTAZIONE
Modello incrementale
D

DEFINIZIONE
Schema di Thomson-Tuden
K. Christiensen, Coping with Uncertainty in Planning, APA Journal, Winter 1985.


MODELLO RAZIONAL-SINOTTICO
Analisi dei bisogni
Definizione degli obiettivi
Selezione degli obiettivi secondo scelte di
valore
Analisi di tutte le alternative e loro
confronto
Analisi delle conseguenze della
applicazione di ogni
Alternativa in termini di costi e benefici
Scelta della alternativa che permette la
massima possibilit di raggiungere gli
obiettivi e di minimizzare i costi.




UNO DEI PRIMI AUTORI A PROPORRE
UN APPROCCIO RAZIONALISTA FU
LECONOMISTA JOHN MAYNARD
KEYNES, CHE CONSIDERAVA
NECESSARIO CHE LE STRATEGIE
FOSSERO ESPRESSIONE DI IDEE
PIUTTOSTO CHE DI MEDIAZIONI DI
INTERESSI CONTRASTANTI.
IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE ERA
CONSIDERATO ESSENZIALMENTE
TECNICO, I PIANIFICATORI DOVEVANO
DECIDERE SULLA BASE DI CONOSCENZE
ED ESPERIMENTI RAGIONATI,
ELIMINANDO PROGRESSIVAMENTE COME
VARIABILI DEL PROCESSO DECISIONALE
LINCERTEZZA, IL PREGIUDIZIO
POLITICO E LE RICHIESTE DI GRUPPI
PARTICOLARI.

ELEMENTI DI VALORE DEL
MODELLO RAZIONALISTA
Ha prodotto utili intuizioni e prospettive sul
processo di pianificazione
Ha definito il processo di pianificazione come
un ciclo di attivita (Bridgman e Davies
1998)
Ha definito la pianificazione come una serie
di stadi distinti
Ha individuato la circolarita del processo di
pianificazione e ripianificazione
Ha individuato la rilevanza della valutazione
nel processo decisionale
Le tappe del progetto nellapproccio sinottico
razionale
Ideazione
Attivazione
Progettazione
Realizzazione
Verifica
Le principali critiche al modello
razionalista
estremamente prescrittivo
Rifiuta come assurde alcune modalit di
progettazione e programmazione utilizzate
nella realt
Presenta un quadro idealizzato del processo
di progettazione e pianificazione
Non considera il peso di elementi essenziali
nei processi decisionali, quali lideologia e i
valori
Ha una visione eccessivamente ottimistica
sulle capacit decisionali degli esseri umani
Motivi di crisi del modello
razional-sinottico
Il fatto che pi attori chiamati ad interagire in
una programmazione non siano legati tra loro
da rapporti gerarchici, e comunque non siano
subordinati ad un soggetto decisore.
La presenza di informazioni e di capacit
analitiche sulla domanda e sui bisogni limitate
in rapporto alla complessit del reale.
La presenza di un rapido e spesso radicale
cambiamento degli elementi del contesto, tale
da ridurre le capacit previsionali.

La pianificazione sinottica prevede lillegittima
estensione a complessi collettivi del modello
della razionalit individuale.
Il metodo incrementale (1)
Si sviluppato a partire dalle
critiche mosse al modello
razionalista.
Le decisioni non vengono prese
nel contesto di un movimento
verso obiettivi predeterminati,
basati sulla analisi completa della
situazione.

Modello incrementale per prova ed
errore
Si parte dalla situazione di fatto, anche
reagendo a stimolazioni occasionali
La definizione di mezzi ed obiettivi non
separata: spesso nel definire gli obiettivi si
parte dai mezzi a disposizione
Si prendono in considerazione alternative
non di rottura rispetto agli interventi in atto
Le alternative sono valutate sulla base del
consenso espresso dagli attori principali
Viene scelta lalternativa che raccoglie il
maggior consenso, indipendentemente da
ogni giudizio sulla sua adeguatezza ad
affrontare il problema.
Il metodo incrementale
Nel processo programmatorio si cerca
di trovare risposte rapide a richieste
immediate e urgenti, piuttosto che
soluzioni a lungo termine a problemi
meno visibili ma forse pi
essenziali.(Lindblom 1959).
E il processo del cavarsela alla
meno peggio (Lindblom).
Critiche allincrementalismo
Lidea iniziale del modello
incrementale, che la
pianificazione coinvolge molti
interessi e le strategie risultano
da un processo di adattamento
reciproco per ottenere il
consenso generale, stato
criticato da diversi autori.
Critiche allincrementalismo
In un secondo momento lo stesso
Lindblom ha rivisto il modello
riconoscendo che il cambiamento non
sempre il risultato di un accordo tra
diversi interessi, ma spesso risultato
di una prova di forza tra diversi
interessi in cui chi ha pi potere
prevale.
La critica pi radicale alla prospettiva
incrementalista di alimentare un
atteggiamento conservatore,
giustificando scientificamente
linerzia e laccettazione dello status
quo (Dror).
Compito del decisore illuminato
proprio di superare la predisposizione
al cambiamento incrmentale.

Il processo di progettazione concertativo
Il problema e lambiente non sono dati a
priori come fattori oggettivi
Il processo di interazione tra i diversi
soggetti coinvolti prosegue in tutte le
tappe di progettazione
Ogni attore continua a essere portatore
di sue aspettative pur condividendo un
impianto logico comune

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