k ronstadt 45
© Massimo Ghimmy
vent’anni ancora!
I Giovani devono solo crescere
Immagino chiunque di voi
sia solito lavarsi con una cer-
ta regolarità. Immagino inol-
tre che preferisca farlo con
acqua calda. Allo stesso modo
per cucinare immagino tut-
ti utilizzino il gas che provie-
ne dall’impianto di distribu-
zione, fruibile grazie alla rete
di trasporto nazionale. Quasi
tutti poi posseggono uno o più
computer, più o meno costan-
temente collegati alla rete
elettrica, più o meno frequen-
temente connessi alla rete In-
ternet. A questo punto vorrei
far notare come questo stato
di cose, che in maniera più
o meno preponderante con-
tribuisce a definire il grado
di soddisfazione della nostra
“non vita” moderna - è ogget-
tivamente così, anche se sare-
te pronti a dichiararvi “contro
l’omologazione sociale, con-
tro la creazione di falsi miti e
falso senso di benessere, per-
ché cioè io cioè” ecc... faccia-
mo i seri che non vivremmo
mai in una grotta! - è garanti-
to da tutto un ben altro Stato
di Leggi: quelle che regolano
l’approvvigionamento idrico
ed energetico sono emana-
te dalla stessa entità - lo Sta-
to appunto - che sentenzia su
libertà di pensiero, espressio-
ne, azione.
continua a pagina tre...
Parte di queste leggi potranno
essere ritenute ingiuste e sba-
gliate.
Questo è lecito. Allo stesso
modo è lecito -anzi doveroso!-
opporvisi, protestare, combat-
tere per cambiarle. Ma se mi
trovo nelle condizioni di vio-
larne alcune, addirittura co-
scientemente, anche se mi
riterrò promotore di una qua-
lunque giustizia di mio gusto,
dovrò essere pronto ad accet-
tare le conseguenza del mio
agire. Sempre e ancor prima
di trasgredire. Questo per sen-
so di maturità,responsabilità
e coerenza.
Esempi esplicativi per capir-
ci: se eccedo il limite di ve-
locità in autostrada, anche se
“la strada era sgombra, non
c’era nessuno, ero solo a 140
Km/h” non potrò lamentar-
mi della multa conseguen-
te; se decido di fumarmi uno
spinello per strada anche se
“non sto facendo male a nes-
suno” non potrò gridare alla
persecuzione proibizionista
se un poliziotto mette a ver-
bale. Semplicemente non è
consentito. Se ci mettessimo
a parlare dell’evasione fiscale,
considerata da talune teste di
legno come una forma di pro-
testa lecita, capiremmo che è
normale e giusto sia cosi: vo-
Una mela marcia al giorno
toglie il medico di torno
Il sistema sanitario italiano,
nonostante tutto, è ancora
uno dei migliori al mondo. No-
nostante cosa? Principalmen-
te sono due gli aspetti oscuri
che da oltre un decennio vi si
stanno insinuando all’interno:
la lottizzazione politica dei di-
rettori ospedalieri e il mito del
pareggio di bilancio. Il primo
aspetto fu messo in evidenza
oltre un anno fa da un articolo
de “L’Espresso” nel quale, do-
po che il problema era emer-
so a seguito delle intercetta-
zioni dell’inchiesta sui coniugi
Mastella in Campania (furono
continua a pagina tre...
Kronstadt
cerca collaboratori!!
visto che perdi già tempo leggendolo,
valuta l’idea di perderne
anche realizzandolo!
come?
servono disegnatori,vignettisti, impagi-
natori, articolisti, satiri (e ninfomani),
cacciatori di inchieste e di taglie...
non aspettare: info@kronstadt.it
periodico mensile
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
ISSN 1972-9669
Ognuno ha
i gusti musicali
che si merita
Quando ero piccola passavo spesso
intere giornate coi miei nonni, ma
soprattutto con il mangiacassette
dei miei nonni: conservano tuttora
un’invidiabile collezione di musica
italiana anni ’40, nonché di appassio-
nati tanghi argentini. Tra tutti questi
nastri, però, ce n’era uno che ascol-
tavo più volentieri, una cassettina,
usatissima e maltrattata, di succes-
si di Giorgio Gaber – essendo bam-
bina amavo canzoni come Goganga,
ma rimandavo indietro il nastro an-
che quando finiva un’altra canzone,
La Libertà. Certamente non potevo
ancora comprenderne pienamente
il significato, solo la melodia mi in-
cantava; dopo qualche anno, però,
quelle parole hanno espresso tutta
la loro forza, mostrato il loro valore.
La libertà non è star sopra un albero/
non è neanche il volo di un moscone/
la libertà non è uno spazio libero/li-
bertà è partecipazione
Partecipazione è una parola pesante,
di quelle che ti fanno girare la testa
per un attimo. Su questa famigera-
ta partecipazione l’uomo ha fonda-
to buona parte della propria storia,
antica e recente: a partire dalla ‘de-
mocrazia’ ateniese del V secolo per
arrivare, attraverso lotte, rivoluzio-
ni, stravolgimenti, alle moderne de-
mocrazie. Per non parlare di Libertà:
tra i grandi ideali umani, essa occu-
poi accusati di “piazzare” i pro-
pa forse il posto più alto.
pri raccomandati anche Cuffa-
Libertà è partecipazione, ma an-
ro in Sicilia, Loiero in Calabria
che Partecipazione è libertà: di agi-
e Galan in Veneto), si presen-
re, di esprimersi, di impegnarsi. Ma
tava il caso dell’ospedale Ni-
ci siamo mai interrogati sul valore,
guarda come emblematico del
sull’importanza di questa nostra li-
fenomeno. Tale ospedale è og-
bertà, di questa nostra possibilità?
getto di vari scandali, ad inizia-
Probabilmente no, avendola sempre
re da quando il primo arrestato
pigramente data per scontata. Forse
di mani pulite, Mario Chiesa,
però è arrivato il momento di pen-
svelò nel ‘92 la lottizzazione
sarci seriamente. Perché? Perché
che assegnava l’ospedale a for-
proprio chi dovrebbe tutelare que-
ze di sinistra; nel ‘94 venne poi
sti nostri diritti sta invece cercan-
scoperta una spartizione delle
do di ferirli, di mutilarli irrimedia-
cariche fra le varie forze politi-
bilmente.
che che avrebbe portato
Libertà è partecipazione. Quale parte-
ad un processo conclusosi nel
cipazione se anche le manifestazio-
ni vengono limitate, se secondo chi
ci governa dovremmo manifestare
in mezzo alla campagna, evidente-
mente per portare le nostre rimo-
stranze agli uccellini, alle volpi, agli
orsi? Quale partecipazione se adesso
cercano di limitare anche una delle
più grandi conquiste dell’era moder-
na, il diritto allo sciopero? Libertà è
partecipazione. Quale libertà se nel-
la “Classifica della libertà di stampa”
redatta da Reporter sans frontières
siamo al quarantesimo posto (dopo
Benin ed El Salvador)? E quale liber-
tà se lo Stato proibisce ai suoi cittadi-
ni l’esercizio della volontà sui diritti
individuali (da leggersi: la questione
del testamento biologico)?
Ma a Palazzo Chigi evidentemente
preferiscono Mariano Apicella.
Isabella Bossolino
 2 k
Manganelli, amore e fantasia
Il 28 febbraio è stata una gior-
nata cruciale per il movimento
antagonista, in questo periodo
fortemente reazionario. Da un
lato c’è stata la manifestazio-
ne di Milano “Contro le logiche
securitarie, per l’autogestio-
ne e gli spazi sociali” -in prati-
ca contro il controllo e la mili-
tarizzazione della città e contro
la politica di repressione di for-
me di autogestione che ha avu-
to il suo apice con lo sgombe-
ro di Gennaio del Csoa Cox
18- dall’altro quella di Bergamo
contro l’apertura di una sede di
Forza Nuova.
A Milano i manifestanti erano
oltre 10 mila a formare un mo-
vimento molto eterogeneo con
esponenti di collettivi, associa-
zioni di lavoratori e femmini-
ste in rappresentanza di tutto
il nord Italia (ma erano presen-
ti anche rappresentanti da Ro-
ma e Napoli); e non da “7 mila
disobbedienti”, come ha scritto
“Il Giornale”.
Il corteo ha preso il via alle 16
circa da Piazza XXIV maggio e
lungo il percorso sono state fat-
te alcune azioni di protesta con
striscioni e bombolette, ma tut-
to sommato con relativa calma.
Negli interventi al microfono
oltre a sottolineare l’opposi-
zione alle logiche di “sicurez-
za” delle metropoli si ricorda
dell’altra mobilitazione, quella
di Bergamo. Qui,  intanto, cir-
ca 500 persone stanno manife-
stando con un presidio in via
Quarenghi, mentre nella vici-
na via Bonomelli si inaugura la
sede locale di Forza Nuova, al-
la presenza del segretario na-
Pavia è invasa dagli alieni
Martedì 7 marzo a Bergamo sfi-
la un corteo, è l’espressione del
dissenso per l’apertura di una
sede di Forza Nuova. Conte-
stualmente anche i militanti di
Forza Nuova marciano sulla cit-
tà.Da casa mi basta guardare le
foto dei forzanuovisti per inor-
ridire.
Fascisti in tenuta da guerra. Un
mucchio di persone e spran-
ghe ben compatto, mi vengo-
no i brividi solo ad osservare le
immagini. Pensare che quella
gente è lì perché sostiene una
qualche idea politica. Non sono
mica uomini travestiti da alie-
ni che giocano con le loro spa-
de laser!
Ci sono delle riprese, tra i vi-
deo di YouTube, che mostrano
qualche dimostrante piazzato-
si davanti ad un covo di Scien-
tology ad Orlando. In mano un
cartello che recita: “suonate il
clacson se odiate Scientology”.
Ora che in Italia manifestare
non è più lecito come una volta
(vedi articolo “Manifestazioni
in camporella” pag.4), questo
sembrerebbe un modo, origina-
le ma sensato, di “scendere in
piazza” con il proprio dissenso.
A parte il piccolo particolare
che, se un cittadino comune si
Nella foto in alto padre Tam istruisce i fedeli su uno dei punti cardine
della democrazia: il voto per alzata di mano
cronaca locale
zionale Roberto Fiore, con 300
sostenitori di estrema destra.
I due gruppi arrivano a essere
a cento metri di distanza, ma
senza che vi siano problemi si-
gnificativi. Alle 17:30 i sosteni-
tori di FN abbandonano la città
con pullman e auto. Poco dopo,
in seguito al rifiuto della poli-
zia di poter manifestare in via
Quarenghi, il corteo si scioglie,
ma una parte (circa 100) dei
manifestanti decide di recarvi-
si ugualmente. A questo pun-
to la polizia decide di caricare.
Degli scontri parlano chiaro le
immagini dei video in internet,
ma per chi avesse ancora dei
dubbi su da che parte parte fos-
sero schierate le forze dell’ordi-
ne, basta notare che i sosteni-
tori di Forza Nuova erano tutti
armati di spranghe.
Negli scontri con la polizia ven-
gono fermate più di 50 persone,
portasse con il suo buon cartel-
lo “suonate il clacson se non ri-
volete un partito fascista in Ita-
lia” davanti ad una sede di FN,
finirebbe in ospedale. E ho il ti-
more che non si sentirebbe co-
munque volare una mosca.
Il mio dubbio si consolida spe-
cialmente al verificarsi del bi-
nomio: “otto persone che si re-
cavano al Barattolo vengono
ferite per mano di forzanuovi-
sti” - “a breve ci sarà la riaper-
tura di una sede di FN a Pavia”.
Nessuno sta facendo qualcosa...
e mi riferisco alle istituzioni.
Ma vengo a fatti più recenti.
Giovedì 19 marzo, alcuni cit-
tadini di Pavia si svegliano e
notano che nella notte prece-
dente si sono verificati eventi
straordinari. Ancora una volta
gli alieni non c’entrano. Si trat-
ta di atti vandalici di matrice
probabilmente politica.
Si contano in numeri di: una,
l’automobile vandalizzata di
un pizzaiolo vietnamita; uno,
il negozio vandalizzato di un
barbiere tunisino; una, la sede
del PdCI che ha avuto la vetri-
na rotta a sassate; una, la lapi-
de in ricordo di due partigiani
imbrattata; uno, il monumen-
to danneggiato. Quest’ultimo è
di cui 3 vengono arrestate con
l’accusa di resistenza a pubbli-
co ufficiale. La notizia a Milano
giunge verso le 19:30 e il corteo
milanese decide di proseguire
bloccando con cordoni alcune
vie della circonvallazione in
segno di solidarietà con gli ar-
restati di Bergamo. Alla fine il
corteo si scioglie alle ore 21:30
in Piazza XXIV Maggio.
Dalla giornata escono vari spun-
ti di riflessione, ad ogni modo
in generale si può essere abba-
stanza soddisfatti per la solida-
rietà e la volontà di restare uniti
dei movimenti antagonisti no-
nostante le differenze, rimane
comunque da sottolineare che,
in una prospettiva futura, man-
ca un deciso cambio generazio-
nale in un periodo in cui i me-
dia sono fortemente schierati
col potere.
JCO
quello dedicato al martire Fer-
ruccio Ghinaglia, dirigente del
PCdI a Pavia, che nel 1921 fu
ucciso a sprangate da un grup-
po di fascisti.
Sono già cinque gravi episodi,
e se non ci mettiamo a contare
il numero di svastiche e scrit-
te inneggianti al nazismo di cui
la città si è riempita in una not-
te, è tutto.
Mi sembra sempre più assur-
do che non ci sia una reazio-
ne. Non capisco il perché non
ci si meravigli di queste vicen-
de quanto ci si interesserebbe
dell’avvistamento di una astro-
nave aliena. Gli episodi di Pa-
via, saranno mica ora “una co-
sa normale”?
Anziché cercare risposte, mi ac-
contenterò di presentarmi alle
selezioni per Miss Muretto del
pianto e rispondere “la pace nel
mondo” alla domanda “cosa vor-
resti di più al mondo?”. Sicura-
mente, se un’astronave doves-
se rapirmi, farei meno fatica ad
ambientarmi tra quegli alieni
che portano croci uncinate, cro-
ci cristiane o celtiche, spranghe,
guardano la TV e votano Pdl, si
travestono da umani e qui nes-
suno se ne accorge!
Jihad
periodico mensile
Il caldo, il freddo
e tanti numeri a caso
E’ primavera. Il sole ci sputa
addosso i suoi stupidi raggi, le
primule sbocciano e l’orso bru-
no marsicano esce dal letargo
invernale pronto per l’accop-
piamento. In pantofole e peri-
zoma.
Con lui e con tutta la fau-
na dell’appennino centrale,
anche il movimento contro
la legge133, l’Onda Anoma-
la, sembra essersi rianimato.
In maniera particolare a Ro-
ma, dove la sveglia è arrivata
a suon di polemiche e manga-
nellate.Non è così ovunque e
basta farsi un giro sui numero-
si blog di protesta spuntati lo
scorso autunno per rendersi
conto di chi è sveglio, chi an-
cora sonnecchia e chi invece è
entrato in coma irreversibile.
Ma veniamo alla nostra stuc-
chevole Pavia. Dopo il caldo
di ottobre e novembre (con as-
semblee a cadenza settimana-
le, manifestazioni, lezioni in
piazza, conferenze, etc) si è
passati al gelo (anche lettera-
le) protrattosi da metà dicem-
bre fino a metà marzo.
Certo, il risveglio è questione
puramente mediatica e l’as-
senza di informazione non im-
plica per forza la paralisi totale
o l’ibernazione. Durante l’in-
verno c’è stato difatti un pas-
saggio (o un tentativo di) da
un approccio quantitativo ad
uno qualitativo, con le propo-
ste avanzate dai piccoli gruppi
studio. Resta da stabilire quan-
to questo passaggio sia stato
voluto e non obbligato, per-
ché il salto dai 5mila in stra-
da del 30 ottobre ai 50 scarsi
del 12 dicembre, è stato imba-
razzante e non imputabile al
solo freddo polare. Il disgelo
ha portato qualche novità, tra
cui la recente controinaugura-
zione e la proposta di elabora-
re seminari alternativi a quelli
consueti, riconosciuti in credi-
ti formativi.
Se, visti i recenti sviluppi,
sull’Onda è ancora presto per
tirare le somme, c’è qualcun
altro che invece quattro conti
se li è già dovuti fare.
Lo scorso 10 febbraio, sul si-
to dell’università di Pavia è
comparso il bilancio preven-
tivo per l’anno 2009, con pre-
visioni di entrate e spese per
il triennio 2009-2011 e relative
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
misure di contenimento della
spesa.
Questo simpatico documen-
to, passato più o meno inos-
servato, segna sostanzialmen-
te la fine, a livello locale, di un
lungo percorso. Percorso che
inizia nel lontano 25 giugno
2008 con il decreto legge 112,
che il 6 agosto digievolve in
legge - la famigerata 133 - in-
tegrata quindi dal dl 180 del 10
novembre che a sua volta di-
gievolve in legge il 9 gennaio,
prima legge del nuovo anno.
Tutto ciò, in 35 pagine di pdf
che parlano di una riduzione
del Fondo per il Finanziamen-
to Ordinario di circa 12 milioni
di euro sia tra il 2009-10 che tra
il 2010-11. Soldi che potevano
essere usati, ad esempio, per le
immobilizzazioni (vendesi se-
de di via Calatafimi e restaura-
si Palazzo Botta) per le quali in-
vece si ricorrerà all’apertura di
un mutuo da 10 milioni per il
2010 e da altri 4 per il 2011. Sol-
di che pagheremo per i prossi-
mi vent’anni. E sticazzi.
Da questi, per conduzione, al-
tri tagli. A dipartimenti, cen-
tri, biblioteche di circa 300mi-
la euro per il 2010 e di quasi 5
milioni per il 2011. Alla spesa
per il personale di altri 5 milio-
ni, cui va affiancata la drastica
riduzione del turn-over.
A parte ciò, un plauso ad An-
giolino - o chi per lui - forse an-
drebbe fatto, visto che i tagli alla
ricerca e ai servizi agli studen-
ti sono il più possibile contenuti
e si è andati a raschiare il barile
laddove era possibile farlo sen-
za recare troppi danni (spese te-
lefoniche, posta, elettricità, pu-
lizia e facchinaggio, etc).
Niente di catastrofico, è ve-
ro, ma niente di cui rallegrar-
si. Raccogliendo i cocci ci si
accorge che ciò che resta, no-
nostante gli sforzi per evitar-
lo, è esattamente quanto pre-
ventivato e voluto dalla 133:
un’università più debole, più
inefficiente e più vecchia. Con
tutte le conseguenze sulla for-
mazione che ne deriveranno.
Alla facciazza dei bei discorsi
sulla qualità e sul merito.
Continuiamo così, con pas-
so spedito e deciso verso il
Big Freeze. La morte termica
dell’università.
Daniil
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periodico mensile
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
I Giovani devono solo crescere
...continua da pagina uno
glio trasgredire = mi assumo le
responsabilità del caso.
Qualsiasi cittadino, badate be-
ne: non semplice abitante ma
cittadino, saprà che anche le
manifestazioni sono a loro mo-
do soggette ad una regolamen-
tazione più o meno stringen-
te: bisogna rendere noto il loro
svolgersi, vedersi notificata la
relativa autorizzazione, appro-
vato il percorso.
Ad oggi poi, come saprete se
userete il vostro tempo per leg-
gere articoli seri e ben fatti (ve-
di pag. 4, “Manifestazioni in
camporella”) la questione sta
cambiando in senso restrittivo.
Addirittura Roma, per mano del
lungimirante prode Alemanno,
si è già dotata di norme che, tra
le altre cose, facilitano, ahimè,
l’uso della forza in casi di tra-
sgressione delle direttive di cui
sopra. Proprio in questa città il
movimento Onda ha recente-
mente deciso di aderire ad una
manifestazione della CGIL con-
tro la riforma della scuola, or-
ganizzando un corteo non au-
torizzato, che sarebbe dovuto
partire dall’Università La Sa-
pienza. Ovviamente ad impe-
dirlo vi erano un folto gruppo
di rappresentanti delle forze
dell’ordine. Ovviamente, come
tutti sappiamo, la reazione dei
giovani è stata come sempre av-
viene, quella standard per que-
sti casi: cori “simil Nassyria”,
insulti, sputi, lanci di pietre e
petardi. Perché A.C.A.B. e poco
più. Ovviamente questo agire e
la conseguenza che ne è scatu-
rita -mazzate!- vanno conside-
rati nella categoria dei rapporti
di causa-effetto, più che scon-
tati, scientifici. Al contrario del
banale strumentalismo media-
tico e politico, questo non mi
scandalizza e non mi stupisce:
semplicemente perché so a co-
sa vado in contro se decido - a
torto o a ragione - di violare la
legge. Perché so inoltre che se
ho forza di organizzarmi ed op-
pormi seriamente potrò vince-
re e cambiare il mondo. Altri-
Una mela marcia al giorno toglie il medico di torno
...continua da pagina uno
‘98 con un nulla di fatto, per
l’approvazione a grandissima
maggioranza nel ‘97 di una leg-
ge che legalizzava la lottizza-
zione delle cariche ospedalie-
re. Le nomine sono regionali
e a capo della regione Lombar-
dia dal 95 c’è Roberto Formigo-
ni, leader politico di Comunio-
ne e Liberazione. Al Niguarda
nel ‘98 venne nominato diret-
tore Pietro Caltagirone, attua-
le direttore del policlinico San
Matteo di cui Kronstadt si è oc-
cupato pochi numeri fa. Invito
i lettori ad andare a verificare
personalmente chi c’è a capo
dei principali ospedali lombar-
di: si tratta per la quasi totali-
tà di esponenti del Pdl, di cui
quasi tutti di Forza Italia, e di
questi praticamente tutti di CL.
“Il Dalai Lama è solo un ragazzotto in cerca di sensazioni violente” - Renato Brunetta 19/03/09
gioventù bruciate
menti la violenza bruta farà di
me un cumulo di macerie. Ma-
gari giustamente frignanti e la-
mentose, ma sempre e solo
macerie. Perché so infine che
qualsiasi rivolta, protesta o ri-
voluzione, lodevole e bella che
sia, non può considerarsi vinta
in partenza e per definizione,
solo in virtù del fatto che “io ho
ragione e loro torto”, addirittu-
ra potendo contare sulla colla-
borazione dei “loro”, conniven-
ti e inermi complici benché,
questa volta sì per definizione,
dall’altra parte della barricata.
Che non mi si venga a tirate in
ballo la questione – sì certo: ag-
ghiacciante! - della manifestazio-
ne non autorizzata di Bergamo,
dove un branco di neo-fascisti
capitanati dall’illecito Roberto
Fiore e dal penoso prete di cam-
pagna Don Giulio Tam ha potu-
to sfilare, non autorizzato, per le
vie cittadine, mentre la polizia
inscenava una caccia all’uomo
per reprimere i dissidenti oppo-
sitori alla parata.
Non lo accetto un contro esem-
pio valido per due semplici ra-
gioni. La prima è che non cre-
do i ragazzi dell’Onda vogliano
avere la stessa considerazione
da parte dei poliziotti, la stes-
sa simpatia, la stessa complici-
tà dei forza-nuovini. Anzi, cre-
do la rifiutino categoricamente,
considerandola un segno di di-
sonore altissimo a priori. La se-
conda è più cinica, ma non me-
no significativa: se li avete visti
quei ragazzacci, arditi e teme-
rari, ordinati e armati di tutto
punto, capirete la sottile diffe-
renza che intercorre tra loro e
i manifestanti tipici “della sini-
stra”. La polizia avrebbe anche
potuto tentare di fermarli, ma
l’esito sarebbe stato tutt’altro
che semplice e scontato. Sicura-
mente più sanguinolento su en-
trambi i fronti.
Un consiglio spassionato quin-
di a tutti i neo dissidenti giova-
ni libertati della penisola: chi è
causa del proprio mal pianga
l’effetto...
Matteo Bertani
Infatti uno degli aspetti negati-
vi più evidenti del sistema sa-
nitario lombardo è che i medi-
ci sono in gran parte obiettori.
Per quanto riguarda il secon-
do aspetto si possono citare gli
scandali relativamente recenti
del Santa Rita e del San Raffa-
ele, ma l’aspetto di maggior ri-
lievo è in realtà il fatto che in
nome del decantato pareggio
di bilancio è in atto non solo la
privatizzazione della sanità già
annunciata a fine settembre da
Berlusconi (e favorita dalla ge-
stione Formigoni), ma anche
l’entrata in competizione della
sanità pubblica con quella pri-
vata sul piano delle prestazioni
mediche fuori dal servizio sani-
tario nazionale, apripista ovvia-
mente il Niguarda con l’aper-
Sailor Ronders: se il rondista non veste Prada
adattamenti odierni ai miti di ieri
Che l’Italia sia un paese attac-
cato alle tradizioni e che le isti-
tuzioni facciano di tutto per
mantenerle è noto a tutti, ma
quando le tradizioni sono quel-
le del decennio più carico di
cultura che l’umanità ricordi,
gli anni ’90, si può persino arri-
vare allo scontro in parlamento
ed è difficile che i cittadini non
si sentano parte del dibattito.
A fare discutere è il recente De-
creto Legge sulla sicurezza del
23/02, che prevede la legalizza-
zione delle ronde volontarie di
cittadini, cui viene riconosciu-
ta una funzione, se non pro-
priamente sostitutiva, quanto-
meno coadiuvante delle forze
dell’ordine. Tale provvedimen-
to è giustificato dalla “straordi-
naria necessità ed urgenza di
introdurre misure per assicura-
re una maggiore tutela della si-
curezza della collettività”.
A lungo si è sostenuto che la
politica contemporanea non
abbia saputo far tesoro degli in-
tura di uno sportello e di 150
ambulatori a queste riservati.
A tutto ciò si aggiunge la que-
stione delle assicurazioni sa-
nitarie, ad esempio la CGIL la
CISL e la UIL insieme a CON-
FCOMMERCIO, FIPE e FIA-
VET (associazioni delle azien-
de) hanno istituito da pochi
anni un fondo (www.fondoest.
it, a iscrizione obbligatoria e
pagato dall’azienda) per copri-
re le assicurazioni sanitarie di
lavoratori con CCNL (contrat-
to collettivo nazionale di lavo-
ro) del Commercio, dei Servizi
e del Turismo (ma, pare, anche
lavoratori delle Telecomunica-
zioni). Se da un lato l’idea è ar-
ginare il fenomeno per il qua-
le i più abbienti hanno servizi
sanitari più veloci ed efficienti
segnamenti di un periodo co-
sì florido per la nostra civil-
tà, ma oggi, di fronte a questo
commovente revival, è proprio
il caso di rivedere queste affer-
mazioni. Gli esperti sono infat-
ti concordi nel riconoscere uno
stretto legame di parentela tra
gli elementi caratteristici delle
odierne ronde cittadine e due
dei principali fenomeni di mas-
sa che hanno profondamente
mutato la cultura occidentale a
partire dai primissimi anni ’90:
Sailor Moon e i Power Rangers.
Le analogie sono pesanti e nu-
merose.
Le guerriere Sailor, anzitutto,
agiscono proprio come suppor-
to alle forze di polizia, laddove
esse si dimostrano inefficienti
nel loro compito di tutela del
cittadino, ed operano al solo fi-
ne di proteggere la Terra ed il
genere umano dalla distruzio-
ne, in situazioni, dunque, di
straordinaria necessità ed urgen-
za. Il loro contributo alla giusti-
zia inoltre non è in alcun mo-
do retribuito. I nemici di Sailor
Moon sono gli emissari del
Dark Kingdom - immigrati clan-
destini quindi - che mirano alla
conquista del cristallo d’argento,
ovvia metafora per indicare la
violenza sessuale.
Il discorso è facilmente esten-
dibile ai Power Rangers, che si
sacrificano per la difesa della
loro città esattamente come i
rondisti, ed esattamente come
i rondisti i Rangers ottengono,
per combattere i malvagi, su-
perpoteri da attivare trasfor-
mandosi e indossando una di-
visa. I nemici sono per lo più
alieni, e quindi sempre stranie-
ri, che sconfiggono in memora-
bili battaglie, facendo spesso ri-
corso al lavoro di squadra e alla
perseveranza.
Tante allusioni e rimandi non
hanno impedito un serrato
scontro tra governo e opposi-
zione sull’unico vero limite del-
le ronde:la pochezza artistica.
degli altri, dall’altro si alimen-
ta uno spaventoso circolo vizio-
so: si finanziano le assicurazio-
ni sanitarie che, come emerge
da uno studio dell’ANIA (As-
sociazione Nazionale Imprese
Assicuratrici) sono per lo più
possedute proprio dai più ric-
chi, ma anche, tramite que-
ste, gli ospedali privati e quelli
pubblici che forniscono servizi
a pagamento fuori dal servizio
nazionale, il quale diventerà
logicamente sempre meno ef-
ficiente per i pazienti -che sa-
ranno costretti sempre più ad
aspettare- e meno remunerati-
vo per direttori e regioni -che
opteranno sempre più per ser-
vizi a pagamento-.
JCO
I rondisti, destinati ad essere
protagonisti delle nostre strade
e dei nostri quartieri sono asso-
lutamente brutti da vedersi.
Oltre a mancare totalmente di
gusto nella scelta delle divi-
se (dalle deliziose marinaret-
te e dagli elmetti hi-tech, sem-
pre molto di tendenza, si passa
a squallidi gilet che ricordano
gli ausiliari del traffico, con re-
lativo rischio di confusione per
il cittadino), sembra essere sta-
to completamente dimenticato
l’aspetto coreografico. Niente
frasi d’effetto o presentazioni
rituali. Niente “sono venuto fin
qui per punirti in nome della
luna”. Si passa subito alle mani
senza nemmeno un balletto in-
troduttivo o una posa plastica
di gruppo. Per non parlare del
physique du rôle: i rondisti sono
quasi sempre quarantenni so-
vrappeso e frustrati o, nella mi-
gliore delle ipotesi, uomini con
disfunzioni erettili che li porta-
no ad anteporre i doveri di cit-
tadino a quelli coniugali.
La replica di Maroni alle pole-
miche non si è fatta attendere.
Lo scorso 16 marzo il ministro
dell’interno ha dichiarato che
chi partecipa alle ronde “deve
essere controllato e coordina-
to”. Non ci saranno più “ronde
fai da te”.
Il ministero ha così deciso di
organizzare corsi di formazio-
ne obbligatori per tutti colo-
ro che vogliono partecipare al
presidio del territorio. I corsi
principali saranno dedicati alla
danza moderna e contempora-
nea e saranno tenuti da Rober-
to Bolle. Verrà inoltre riunito
un gruppo di stilisti, hair stylist
e truccatori per rivedere l’im-
magine dei rondisti. Hanno già
confermato la propria disponi-
bilità Roberto Cavalli e Victoria
Beckham, da sempre esperta di
moda.
A dotare i nostri di mezzi e stru-
menti più adeguati, altro punto
carente, è intervenuto il mini-
stero della Difesa. Lo stesso La
Russa, finora molto cauto, si è
infine convinto dell’esigenza di
adottare misure più drastiche
per difendere il pianeta dal-
la terribile minaccia di poten-
ze arcane, primi fra tutti i tan-
to temuti Rumeni. Rintracciati i
creatori delle due popolari se-
rie per una consulenza, il mini-
stro ha promesso di fornire al
più presto anche ai rondisti gli
Zord, le giganti macchine bio-
meccaniche usate dai Rangers.
Proprio come nella serie, que-
sti Zord potranno combinar-
si per formare macchine più
avanzate, i Megazord. Questi
potranno combinarsi a loro vol-
ta per formare Megazord anco-
ra più grandi e infine, nei casi
limite, si potranno raggiunge-
re combinazioni estremamen-
te grandi di Zord, i temibili Ul-
trazord.
aurumbè
 4 k
Rappresentatività
All’inizio dell’anno 2009 c’è
stato un incontro nella Capi-
tale da parte di Confindustria,
del Ministro Sacconi e del
suo sottosegretario e delle si-
gle sindacali CISL e UIL, dalla
quale è scaturita una propo-
sta di legge definita di “rap-
presentatività”.
Questa proposta riguarda la
materia degli scioperi e signi-
fica, nell’atto pratico, che i la-
voratori per avere diritto indi-
viduale allo sciopero devono
lavorare in un’azienda dove vi
siano almeno il 51% dei tesse-
rati a qualsiasi sigla sindacale.
Tra le altre proposte del de-
creto ci sarebbe quella di ave-
re un consenso preventivo dei
lavoratori dell’azienda di al-
meno il 30% di essi, in tutti e
due gli aspetti della proposta
si evidenzia la negazione del
diritto principale di ogni la-
voratore all’individualità nel-
le scelte riguardanti scioperi
o altre manifestazioni di am-
bito lavorativo.
La CGIL non era presente
all’incontro ed inoltre non è
d’accordo con le altre parti.
Questa proposta di rappresen-
tatività è stata pensata inizial-
mente per i settori “critici” di
importanza fondamentale del
settore economico del nostro
paese, ad esempio trasporti,
rifornimenti alimentari e car-
buranti, ma non è escluso che
si possa estendere la cosa a
tutto il sistema lavorativo.
La CGIL da parte sua auspica
che le seguenti proposte siano
messe al vaglio di un referen-
dum all’interno delle azien-
de, affinché la decisione fina-
le sia democratica per i diretti
Manifestazioni in camporella
Il 26 Gennaio è il compleanno
di mio padre, e quest’anno an-
che il ministro Maroni ha de-
ciso di fargli un regalo: una di-
rettiva per le manifestazioni
nuova fiammante. Lo spunto
per questo dono gli è stato for-
nito dalla manifestazione pro-
Palestina tenutasi a Milano il
3 gennaio, culminata in una
preghiera collettiva davanti al
Duomo e nel rogo di alcune
bandiere israeliane ad opera di
una frangia del corteo stacca-
tasi da quello “ufficiale”. Posto
che la manifestazione avreb-
Per problemi tecnici durante l’impaginazione, questo numero di Kronstadt uscirà con 15 minuti di ritardo.
La redazione si scusa per il disagio arrecato
liberticidi
interessati.
La paura più grande è che ci
sia un tesseramento forzato
per cercare di raggiungere i
requisiti minimi aziendali per
conseguire i diritti allo sciope-
ro, senza incorrere in provve-
dimenti disciplinari da parte
della ditta.
Allo stato attuale una piccolis-
sima parte delle ditte avrebbe
almeno il 51% dei tesserati e
perciò ci sarebbe l’impossibi-
lità da parte dei sindacati di
indire scioperi.
Se non ci sono le giuste per-
centuali di legge, la ditta
in piena legittimità potreb-
be non considerare valido lo
sciopero dei suoi dipendenti e
interpretarli come assenze in-
giustificate a pieno discapito
dei dipendenti stessi.
La proposta di Confindustria,
dal canto suo, è un sistema
per rivoluzionare la funzione
stessa di un sindacato attraver-
so una politica attiva del lavo-
ro controllando i fondi della
disoccupazione, gestendo cor-
si di formazione, certificando
i contratti di assunzione e al-
tre competenze ora effettua-
te da altri organi, politica che
non piace alla CGIL poiché
vede snaturato quello che era
il ruolo tradizionale per cui il
sindacato era nato. Infatti il
sindacato è quell’organo che si
frappone fra lavoratori e azien-
de per tutelarli e tutela i lavo-
ratori nella loro collettività e
lasciando ad ogni singolo in-
dividuo la libertà di esprimere
i propri pareri ed idee; senza
i vincoli che la nuova riforma
potrebbe portare.
Paolo Dalla Valle
be dovuto concludersi in piaz-
za San Babila, dunque la sosta
in Duomo non era in ogni ca-
so prevista, è inquietante nota-
re come non sia stato tanto il
rogo delle bandiere, quanto la
preghiera di fronte ad un luo-
go di culto cattolico ad essere
passato come evento most di-
sgusting della vicenda. Un po’
come se mio figlio, pulendosi
manualmente le cavità nasali,
urlasse “negro di merda” ad un
uomo di colore e io gli taglias-
si l’indice perché non sta bene
mettere le dita nel naso. Infat-
ti, inforcati i suoi celeberrimi
occhiali rossi (frutto di un’astu-
ta mossa di marketing volta a
depistare coloro che credono
sia in atto una progressiva fa-
scistizzazione delle istituzio-
ni repubblicane), il nostro mi-
nistro si è seduto e ha redatto
una direttiva che andasse a li-
mitare i percorsi delle mani-
festazioni, individuando delle
“aree sensibili” da escludervi:
“tali aree sensibili saranno in-
dividuate in zone a forte carat-
terizzazione simbolica per mo-
tivi sociali, culturali o religiosi
o che siano caratterizzate da
Ddl per utenti speciali
Libertà: due sono le “novità”
che mettono finalmente rime-
dio agli obsoleti concetti di li-
bera stampa e libero mercato.
Blog, forum e affini non sono
stampa. Lo ha stabilito una sen-
tenza della Corte di Cassazione
che chiude così il contenzioso
aperto nel 2006, quando erano
stati messi sotto sequestro due
gruppi di discussione sul sito
di ADUC –l’Associazione dei
consumatori e degli utenti- per
una denuncia da parte dell’as-
sociazione Meter di don For-
tunato di Noto che si fondava
su presunte “offese a una con-
fessione religiosa mediante vili-
pendio di persone” . Niente ga-
ranzie che sembrano quindi
individuare una sorta di liber-
tà distinte tra chi è giornalista e
chi invece non lo è. Tuttavia la
sentenza oltre a evitare a blog e
forum gli obblighi a cui è sotto-
posta la stampa (come indicare
un direttore responsabile etc.)
mette anche un freno a spasso-
si ddl elaborati da soggetti che
parlano di diritto e internet co-
me il Papa parla di prevenzio-
ne dell’AIDS.
un notevole afflusso di persone
o nelle aree nelle quali siano
collocati obiettivi critici”. Tut-
to questo perché “La frequen-
za di manifestazioni determina
non di rado, criticità nell’ordi-
nato svolgersi della vita citta-
dina tali da limitare, condizio-
nandoli, i più comuni diritti dei
cittadini come ad esempio il di-
ritto allo studio, il diritto al la-
voro e il diritto alla mobilità”.
Evidentemente il predisporre
percorsi alternativi per i mez-
zi pubblici, come è sempre sta-
to fatto, non è più sufficiente.
Ed, evidentemente, si è per-
so il concetto secondo cui una
manifestazione viene fatta per
mostrare un disagio e per cer-
care al tempo stesso di coinvol-
gere nel dissenso ad esso dovu-
to la maggior parte di persone
possibile.
Ma facciamo un passo indietro
e andiamo a vedere cos’è, nello
specifico, un direttiva. Una di-
rettiva è un atto privo di natu-
ra giuridica, con il quale un’au-
torità sovraordinata stabilisce
periodico mensile
Sostanzialmente con il pretesto
di “assicurare la tutela della lega-
lità nella rete Internet” si voleva
poter ricondurre ogni testo po-
stato online al “responsabile”,
vietando di fatto la possibilità
di esprimersi in maniera ano-
nima. Tralasciando le perples-
sità sul concetto di anonimato
–non si possono usare nick-
name o è anonimo chi non si
può identificare con un indiriz-
zo IP?– sono abbastanza diver-
tenti e meritano di essere com-
mentati alcuni punti del ddl. Il
secondo comma del secondo
articolo, ad esempio, estende
la responsabilità di reati, danni
o violazioni commessi da par-
te di utenti anonimi ai sogget-
ti che permettano di immettere
nella rete contenuti in manie-
ra anonima; in soldoni si è re-
sponsabili dei commenti fatti
da altri utenti sul proprio blog!
Un altro punto interessante è
il quarto comma che prende in
esame il diritto d’autore e di-
spone che “in relazione alle vio-
lazioni concernenti norme a tute-
la del Diritto d’Autore, dei Diritti
Connessi e dei Sistemi ad Accesso
regole di condotta cui sono te-
nuti gli organi sottoposti nel di-
sbrigo degli affari d’ufficio. In
poche parole sono provvedi-
menti che pongono un risul-
tato da conseguire lasciando
al destinatario una certa liber-
tà di scelta per quanto riguarda
i mezzi per ottenerlo. E l’Italia
che mezzi sceglie? Abbiamo fin
ora due casi da prendere in esa-
me: Bologna e Roma. Nella pri-
ma delle due città accade una
cosa molto buffa: sono vietate
le manifestazioni (salvo quelle
tradizionali di carattere storico,
religioso, commemorativo ed
elettorale) nelle principali piaz-
ze e vie del centro storico dalle
14.00 di sabato pomeriggio -in
realtà è solo per permettere ai
manifestanti di tornare a casa
in tempo per la De Filippi- fi-
no all’intera domenica. In che
modo tenere sgombro il cen-
tro storico proprio nel periodo
della settimana in cui non si la-
vora e non si va a scuola possa
essere d’aiuto agli studenti e ai
lavoratori resta per me un mi-
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
Condizionato si applicano, senza
alcuna eccezione le norme previ-
ste dalla Legge 633/41 e successi-
ve modificazioni”: che dire, vo-
gliamo rimanere indietro più di
quanto già non siamo rispetto
agli altri paesi europei?
In Francia si sta svolgendo un
acceso dibattito sulla possibili-
tà di vietare lo scambio in rete
di file protetti dal diritto d’au-
tore con pena di sospensione
l’accesso alla rete internet per
l’utente da tre mesi a un an-
no. Inoltre è prevista l’istitu-
zione di uno speciale registro,
condiviso dagli ISP, con una “li-
sta di proscrizione” degli utenti
che sono stati oggetto di conte-
stazioni in merito allo scambio
di file in forma illecita. Accan-
to a ciò nel ddl è contenuta una
norma che renderà illegale la
mancata protezione di una re-
te Wi-Fi e i fornitori di wireless
pubbliche potranno consentire
il collegamento solo a certi siti
internet permessi.
Ma la Francia non era la terra
del Liberté, égalité, fraternité?
Serena M.
stero. Il prefetto di Roma, inve-
ce, probabilmente aveva finito
la Settimana Enigmistica e non
sapendo cosa fare ha ben pen-
sato di emanare un’ordinanza
che sembra uno schema del Su-
doku: sei percorsi per le mani-
festazioni e sei punti in cui fare
sit-in o manifestazioni “stanzia-
li”. Peccato che i secondi non
coincidano con i punti d’arrivo
dei primi, dunque finito il cor-
teo si andrà presumibilmen-
te tutti a casa. Peccato che due
degli itinerari vadano a finire
davanti alla Basilica di San Gio-
vanni (non si dovevano proteg-
gere i luoghi di culto?). Pecca-
to che tre percorsi siano lunghi
circa due km. Peccato che ogni
percorso può essere utilizzato
solo una volta al mese. Pecca-
to che di tragitti che potrebbe-
ro consentire una visibilità “se-
ria” alla manifestazione ce ne
sia uno solo.
Mio padre avrebbe preferito si-
curamente l’ennesima orrenda
cravatta.
Ginevra Sanvitale
 k 5
periodico mensile Sæt er lykt úr sjálfs síns rassi.
Numero 45 “Dolce è l’odore del proprio sedere”- proverbio islandese.

esteri
Martedì 7
Aprile 2009
minuti (o più, se
Casa in Asia c’è traffico) ma
costa 2 o 3 euro.
Bus e Airbus. So-
Mandare avanti una casa in
no tipicamente
Nepal (o in India) presuppone
a due piani (an-
l’avere un sacco di persone di
ni e anni di do-
servizio.
minazione co-
Quando vedevo le mie amiche,
loniale inglese
che avevano un mucchio di per-
lasciano qualche
sonale, io, che allora vivevo in
segno...). Paga-
Italia e mi sentivo già fortuna-
bili con la octo-
ta ad avere l’Alice che veniva ad
pus, hanno la li-
aiutarmi due mattine la setti-
sta delle fermate
mana, rimanevo stupita... Ades-
segnate all’inter-
so che vivo qui mi rendo con-
no. Come se non
to che non si riesce a mandare
bastasse, il nome
avanti una casa senza aiuti. Qui
di ogni fermata
la vita è molto più faticosa, mol-
compare (sem-
to più difficile.
pre bilingue) su-
Cominciamo con il dire che le
gli schermi digi-
case si sporcano molto più in
tali ben in vista.
fretta. La mia casa di Katman-
Minibus. Lun-
du, e tenete presente che sia-
go le strade di
mo in un quartiere residenzia-
Hong Kong, 24
le poco polveroso, si sporca in
ore su 24, mi-
un giorno più di quanto non si
gliaia di minibus
sporcasse in una settimana la
a 16 posti scar-
mia casa Italia. Di conseguen-
rozzano i citta-
za qui va pulito TUTTO tutti i
dini. Non han-
giorni. Si dimenticano i batti-
no una tabella di
scopa per tre giorni? Se ci pas-
orari: appena un
si il dito viene un nero come se
Katmandu, non siamo mai si- minibus è pieno,
fosse un mese che non li tocca-
no... Non passi uno strofinaccio
curi di cosa riusciamo a trovare
e cosa no... allora comincia l’in-
Spostarsi a Hong Kong parte (ricordati che Hong Kong
è un formicaio brulicante! I mi-
sulle lampade ogni settimana?
cubo. Girare tre, quattro nego- Caro lettore di Kronstadt che specie di carta prepagata magi- nibus si riempiono con veloci-
Il muro subito sopra diventa
zi (distantissimi l’uno dall’altro, vuoi visitare Hong Kong, ecco- ca: serve per pagare tutti i tra- tà sorprendente anche duran-
nero di fuliggine. [...]
con il traffico congestionato di ti qualche consiglio su un argo- sporti con uno sconto! Ci paghi te la notte. Personalmente ne
La luce che salta a sorpresa
Katmandu) per trovare le uova mento fondamentale: gli spo- autobus, metropolitana, tra- ho presi diversi, in periferia,
non consente una programma-
(non marce possibilmente), o il stamenti. ghetti per le isole e ferry va- e non si aspettano mai più di
zione del lavoro. Le immondi-
detersivo per i piatti, la farina Visione d’insieme. Dimentica- ri. Se hai la macchina, ci paghi dieci minuti). Gli autisti solita-
zie le vengono a ritirare porta a
per fare il pane o il burro... ti la suburbia e le villette mid- il parcheggio. Ci paghi la spe- mente sono personaggi burbe-
porta e ci deve essere qualcuno
Ogni due per tre c’è lo shortage dle class: dopo l’ultima linea sa nei supermercati, e le birre ri che guidano in una maniera
che risponde alla scampanella-
di benzina, gasolio e bombole di grattacieli, la giungla (e la che compri per strada alle due scriteriata. Sono loro a sceglie-
ta dell’immondezzaro e gli con-
del gas. Le cause possono esse- splendida regione selvaggia po- del mattino. Ci paghi anche il re il tipo di musica che ti ter-
segna il sacchetto. L’acqua mi-
re molteplici: il governo nepa- polata da animali quali i maca- pranzo, in certi ristoranti! rà compagnia per il tragitto, e
nerale la consegnano a casa,
lese deve dei soldi al governo chi aggressivi: i New Territori- Metropolitana. Tante linee, tan- il volume della stessa (di nor-
ma grazie agli scioperi vari, a
indiano e finché non pagano al- es). te fermate. Non ho mai aspet- ma orribile dance Cantonpop a
volte vengono a volte no. [...]
meno un poco quelli ci tagliano Hong Kong è una città di 7 mi- tato per più di quattro minuti. volume fastidioso). L’unico pro-
Ladruncoli ce ne sono tanti quin-
i rifornimenti, oppure una del- lioni di abitanti condensata Mai. Nelle stazioni di inter- blema coi minibus è che le in-
di la casa non deve mai restare
le tante minoranze etniche de- in poco spazio, terza città nel scambio fra le diverse linee, ci dicazioni sulle fermate sono
vuota, nemmeno di giorno: ser-
cide di bloccare le frontiere, op- mondo per densità di popola- sono le corrispondenze (scen- più vaghe e complicate da capi-
ve un choki dar, un guardiano.
pure gli studenti manifestano e zione. È tagliata in due dal ma- di da una carrozza e sali diret- re, a volte solo in cinese.
Noi ne abbiamo assunto uno da
dichiarano “band” cioè il bloc- re: a nord c’è Kowloon, terra- tamente sull’altra, arrivata in Taxi. Ottima scelta per tragitti
una company, e ci ha derubati
co totale del movimento in cit- ferma; a sud c’è la Hong Kong contemporanea). Per rispar- brevi e non viaggi da solo. Co-
(e la polizia non può fare nien-
tà [...]. Island. Ma nonostante la pre- miare, il volpone italiano può me in ogni altra città, i tassisti
te, soprattutto se il ladro è maoi-
Il clima poi (rainy season) non messa urbanistica da incubo, acquistare un concessionary tendono ad essere avidi e pren-
sta). [...] L’acqua, lo sapete già, è
aiuta, perfino loro ne risento- spostarsi a Hong Kong è facile. ticket, ovvero un biglietto spe- dono strade più lunghe, quindi
un macello, ogni giorno vanno
no. E lo sporco pure è fatico- Non hai l’impressione di essere ciale riservato a bambini ed stai attento (ma mai nessuno
due ore per riempire i serbatoi.
so. Quando si arriva a casa ci si in una città divisa: tunnel che anziani. Ma nessuno controlla a Hong Kong ti ciulerà sul re-
Nella stagione secca poi va an-
cambia dalla testa ai piedi, e i passano sotto il mare, traspor- mai... Qui trovi come calcolare sto). Un consiglio: contratta il-
naffiato tutto, ma a mano, per-
vestiti alla sera puzzano. Così il ti pubblici veloci, frequenti, ef- il costo di ogni spostamento in legalmente la tariffa dicendo
ché con la pompa si spreca trop-
lavoro di lavatrice e stiro è enor- ficienti. Un sogno per l’italiano metropolitana, e il tempo im- la destinazione prima di sali-
pa acqua! E poi sono dolori! Si
me. Così la soluzione è avere la medio, abituato alle code e alle piegato: http://www.mtr.com. re sul taxi e fai spegnere i tas-
deve ordinare un camion cister-
casa sempre piena di gente... ore passate ad attendere l’auto- hk/jplanner/eng/planner_in- sametro. E scegli il tassista più
na di acqua e dire che arriva ac-
però sono proprio bravi. Anche bus che non arriva mai. dex.php; incredibile, il tempo anziano che trovi.
qua sporca è un gentile eufemi-
se a volte si sente la mancanza Tutti i cartelli e tutte le indi- calcolato dal sito è reale. Spac- Ferry. Dai diversi pier in vari
smo!
di un po’ di privacy! cazioni sono bilingue: cinese ca il minuto. Da buon ingegne- punti della città partono in con-
La spesa, altra nota dolente: an-
Niki tradizionale e inglese. Sotto la re pignolo ho cronometrato tinuazione traghetti e ferryboat
che se andiamo da Bhat Bathe- http://pastaenepal.blogspot.com maggior parte delle pensiline nella vita reale. E sono esatti. per le isole, per Macau, per la
ni, il miglior supermercato di
degli autobus trovi un foglio Minchia. L’orario dell’ultima Cina. I prezzi variano: attraver-
con il tragitto e l’elenco del- corsa dipende dalla linea, ma sare il braccio di mare fra Kow-
le altre fermate per ogni di- di solito è tra le 00:30 e 01:30. loon e Hong Kong Island costa
versa linea. I prezzi sono bas- La prima corsa parte tra le cin- 0.2 Euro, mentre per Lamma
si rispetto all’Europa, ma non que e le sei del mattino (e so- Island (20 minuti di viaggio) il
come ci si potrebbe aspetta- litamente è popolata di una prezzo è 1,7 Euro.
re: Hong Kong resta una delle fauna sociale varia e partico- Nota su prezzi: ho calcolato 1
città più ricche dell’Asia. Inol- larmente interessante). Euro = 10 Hong Kong Dollar,
tre non è possibile fare abbo- Airport Express. Siluro su rota- che è una buona approssima-
namenti: occorre pagare ogni ia veloce: in mezz’ora ti porta zione.
corsa. Per attraversare una fet- dall’aeroporto (isola di Lantau)
tona di città in metropolitana, al centro città. La sconsiglio: Simone Marini
aspettati di pagare tra i 50 cen- costa 10 euro! L’aeroporto ha
tesimi di euro e l’euro pieno. un’ottima stazione degli au- www.simonemarini.com
Ma c’è un modo per risparmia- tobus, le cui linee si dipana-
re? Certo che sì. no ovunque nel territorio. Un
Octopus Card. Se arrivi ad Hong autobus che porta in centro ci
Kong, procuratene una. È una mette circa quarantacinque
 6 k
L’Era del Diritto & il Teppista
Tempismo Democratico
17 febbraio 2008: nel pomerig-
gio viene emessa, come previ-
sto e noto ai più, la sentenza di
condanna per l’avvocato David
Mills, reo di aver ricevuto ille-
citamente 600 mila dollari che,
stando ai giudici, sarebbero sta-
ti versati, attraverso il manager
Fininvest Carlo Bernasconi, da
Silvio Berlusconi perché Mills
fosse testimone reticente nei
processi alla Guardia di Finan-
za e All Iberian. Ovviamente la
notizia finirà sui giornali non
prima del giorno seguente.
Detto questo, appare chiaro
come qualsiasi organo o orga-
nismo politico non legato al-
la maggioranza di governo, già
da tempo, in vista dell’avveni-
mento - ripetiamolo: largamen-
te annunciato! - avrebbe piani-
ficato un intervento mediatico
e messo in campo tutte le risor-
se comunicative a sua dispo-
sizione, affinché la questione
potesse diventare di pubblico
dominio, attenzione comune,
assoluta importanza. Sembra
più che ovvio, peculiarità basi-
lare di qualsiasi agire politico:
una sentenza così, in qualsiasi
paese del mondo, sarebbe ba-
stata come occasione imperdi-
bile per far vacillare il governo
in carica.
Quindi cos’avrà mai pensato
bene di fare il promotore, fon-
datore, massimo esponente
nonché Segretario del più im-
portante partito politico italia-
no all’opposizione per sfruttare
al meglio la questione?
Semplice: dimettersi!
Si badi bene: non qualche tem-
po prima, non qualche giorno
dopo, no... esattamente lo stes-
so giorno della sentenza.
Ovviamente, se già sarebbe sta-
to prevedibile come la notizia
Mills avrebbe rischiato di es-
sere comunque trattata margi-
nalmente almeno da una par-
te dell’informazione italiana,
in questo contesto le pagine di
tutti i giornali del giorno suc-
cessivo erano zeppe di titoli,
commenti, dichiarazioni, anali-
si sull’argomento Walter Hara-
Kiri Veltroni.
Della sentenza poche tracce,
quasi ovunque relegate, sui
giornali italiani(1), in pagine di
secondaria importanza e in gra-
do di suscitare scarsa attenzio-
ne.
Quelle che si palesano ad una
mente sana equilibrata ed equi-
distante dai giochi di potere so-
no due semplicistiche ipotesi
che andiamo ad esplicitare.
1) Versione l’Imbelle: Walter
ha agito in completa e assolu-
ta buona fede. Proprio non si
era accorto che la decisione di
render note le sue dimissioni,
evidentemente pianificata e
quantomeno discussa con mol-
ti compagni di partito in tem-
pi meno stretti, e di conseguen-
za, eventualmente prorogabile
di qualche giorno, cadeva in
concomitanza con il suddetto
Il Papa in Africa: “Porto Dio”. Momenti di fraintendimento in Vaticano
strumenti
Ti fidi dei forum?
Sempre più persone frequentano
blog, forum e community online
in genere. Un nuovo canale che
evento.
le aziende stanno cominciando a
2) Versione TheGreatComplotto:
sfruttare per promuovere prodot-
tutto era precisamente organiz-
ti e servizi, con modalità spesso
zato, previsto ed architettato.
discutibili. V. si occupa di questo
Anzi voluto! C’è una comple-
tipo di marketing e ha cercato di
ta connivenza e collaborazione
farci capire meglio in cosa consi-
occulta tra le malefatte del no-
ste.
stro amato Silvio e gli esponen-
In cosa consiste il tuo lavo-
ti politici del PD tutto.
ro?
Spiace dirlo ma tra le due si
Sono web editor e mi occupo
preferisce, contro naturale ten-
di viral marketing: faccio pub-
denza anti-complottista, di gran
blicità sul web per aziende che
lunga la seconda. Semplice-
vendono prodotti o servizi e
mente perché la prima denote-
hanno scelto un tipo di promo-
rebbe chiaramente una valenza
zione non convenzionale.
politica del soggetto in questio-
Quali sono le prerogative del
ne e di tutto l’entourage Demo-
viral marketing?
cratico, non infima ma assolu-
Arrivare all’utente con il passa-
tamente nulla. Niente. Zero.
parola. Ci si basa sulla teoria a
Sarebbe come dichiarare e di-
due stadi della comunicazione
mostrare la completa imbecil-
per cui se il media ti da un’in-
lità di questi non politici, ma
formazione tendi a non creder-
altresì esseri dotati di una in-
ci. Se invece è un amico, un
telligenza di gran lunga inferio-
opinion leader, qualcuno di cui
re a qualsivoglia esponente del
ti fidi, il messaggio è molto più
genere umano.
efficace.
E purtroppo, il sottoscritto, al-
Si cerca la comunicazione di-
la mediocrità imperante prefe-
retta, il rapporto uno a uno.
risce a mani alzate la legale de-
Tu personalmente che gene-
linquenza sociale dilagante.
re di attività porti avanti?
Almeno quest’ultima risulta a
Si tratta di intervenire in blog,
pieno titolo furba, ragionata,
forum, social media in gene-
intelligente e di successo.
rale (facebook, ecc.) pubbliciz-
Nell’era della non-etica, la fur-
zando un prodotto senza che
bizia è potere.
questa attività promozionale
venga percepita come tale da-
Matteo Bertani
gli utenti.
Apparentemente il prodotto (o
(1) Diverso il caso delle testa-
servizio) viene consigliato in
te straniere, che generalmen-
quanto provato e ritenuto buo-
te, dopo aver dato risalto alla
no/efficace. Generalmente pe-
notizia, si sono dichiarate stu-
rò la pubblicità viene fatta assu-
pite per la scarsa risonanza ri-
mendo di volta in volta diverse
cevuta dalla stessa in terra ita-
personalità fittizie, magari 20
lica. Si veda ad esempio il New
personalità diverse, quindi per
York Times:
forza di cose non si tratta più di
h t t p : / / w w w. n y t i -
qualcosa di veritiero.
mes.com/2009/02/18/
Ma quanto è strutturata, or-
world/europe/18italy.
ganizzata una campagna di
html?pagewanted=1&n=Top/
questo tipo?
News/World/Countries%20
Ci sono piani editoriali, si stu-
and%20Territories/Italy&_r=1
dia il target di riferimento a se-
periodico mensile
conda del prodotto, si scelgono
i posti mirati sulla rete e si agi-
sce li.
Le campagne possono avere
durata anche pluriennale, io ho
seguito personalmente campa-
gne dei durate dai 15 giorni a
1 anno.
L’attività è divisa in due fasi, la
fase di seeding e l’attività viral
vera e propria.
La fase di seeding consiste nel-
la creazione di identità virtuali,
ognuna con la sua personalità,
le sue amicizie, i suoi interes-
si, con cui ci si guadagna la fi-
ducia dei frequentatori di blog
e forum che saranno in seguito
oggetto della campagna.
La seconda fase prevede ini-
zialmente la creazione di blog
e pagina facebook ufficiali
dell’azienda o del servizio che
si vogliono pubblicizzare. In se-
guito si inizia ad inserire il no-
me del prodotto nei messaggi
che si postano quotidianamen-
te con le proprie identità vir-
tuali. Devono essere brandiz-
zati in questo modo da metà a
tre quarti dei propri messaggi,
sforzandosi di svolgere questa
attività rimanendo credibile co-
me utente comune.
Tu devi rendere conto del la-
voro che fai...
Ogni giorno redigo un rappor-
to dell’attività svolta, compresi
tutti i post effettuati nei forum,
per dimostrare che ho pubbli-
cizzato il prodotto o, nelle fa-
si preliminari, che ho lavorato
per far conoscere i miei perso-
naggi virtuali.
La chiave è conquistare la fi-
ducia degli altri e mantenerla.
Spesso si creano veri rapporti
di amicizia, o comunque di em-
patia con gli utenti delle com-
munity… E’ incredibile, sfrutta-
re proprio questa empatia per
un’attività di marketing!
Non solo, nelle campagne che
durano un anno o più ci si im-
medesima molto e ci si affezio-
na alle proprie identità virtua-
li. Si svolge il proprio lavoro ma
alla fine fa anche piacere torna-
re ad utilizzare una certa per-
sonalità e chiacchierare sui fo-
rum con i suoi amici. Questo
potrebbe anche essere tollera-
bile per una singola personali-
tà, ma quanto ti trovi ad imper-
sonare venti individui diversi,
la cosa diventa più problemati-
ca, c’è da uscirne pazzi!
Da quanto tempo esiste il vi-
ral marketing e quanto è dif-
fuso?
Inizialmente il viral è nato co-
me strumento creativo e alter-
nativo di fare conoscere qual-
cosa. Poi è arrivato su internet
per la promozione di video,
concorsi…
Ora però l’attività di alcune
aziende, come la mia, è mol-
to più organizzata e potremmo
dire più perversa, in quanto si
circuiscono gli utenti sfruttan-
do personalità che non esisto-
no.
Si tratta comunque di un feno-
meno recentissimo ed in conti-
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
nua trasformazione: sulle basi
del viral marketing esistono li-
bri di testo, guide on-line, ecc.
le applicazioni pratiche sono
note solo a chi lo sta facendo in
questo momento. La diffusione
è in continuo aumento, aiuta-
ta anche da questa fase di cri-
si, in quanto il viral è molto più
economico rispetto a spot tele-
visivi o cartellonistica; la mia
azienda si occupa di vari ambi-
ti, siti web per grandi aziende
o community on line e questo
è l’unico settore attualmente in
crescita.
Una delle prerogative del viral
marketing è che la pubblicità
non viene concepita come ta-
le. Chi vende questo tipo di ser-
vizi su internet fa leva proprio
su questo “vantaggio”. Vediamo
invece che su altri mezzi, gior-
nali, televisione, vi sono rego-
lamenti che impongono la se-
gnalazione delle pubblicità. In
teoria il carattere referenziale
e informativo della comunica-
zione dev’essere scisso da quel-
lo che è persuasione o pubbli-
cità, ad es. nei giornali quando
si tratta di articolo informativo
o pubblicità dev’essere chiaro.
Ma sul web non c’è una disci-
plina unitaria.
Tu hai studiato sociologia…
non esiste un codice deon-
tologico?
Esiste la deontologia della co-
municazione, ma non abbiamo
un’ordine professionale.
Quindi non esiste possibili-
tà di sanzionare chi viola il
codice!
Infatti. Ci sarebbe poi il codi-
ce di autodisciplina dei pubbli-
citari.
E quanti punti vengono vio-
lati?
Parecchi! (ride) La violazione
principale comunque è lo spac-
ciarsi per qualcuno che non si
è sfruttando personalità fitti-
zie.
Come fidarsi ora dei forum?
C’è un modo per distinguere
i post “genuini” dall’attività
di viral?
La gerarchizzazione degli uten-
ti dei forum (sulla base del nu-
mero di post effettuati e delle
valutazioni degli altri utenti) fi-
nora è stato un buon mezzo per
difendersi dallo spam, ma è
chiaramente inefficace nel ca-
so di campagne viral di lunga
durata. L’attività di viral potreb-
be essere riconosciuta studian-
do la cronologia dei messag-
gi inviati da un utente, in cui
dovrebbe risultare che il nome
di un determinato prodotto ri-
corre con una certa regolarità.
Si tratta comunque di una ve-
rifica impegnativa, che i mo-
deratori dei forum non posso-
no permettersi di fare per ogni
utente!
Makka
 k 7
periodico mensile
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
‘A Ribollita
Questa è una rubrica di opinioni
musicali. Come tutte le opinioni
sono nostre e insidacabili.
Se non siete d’accordo e volete di-
fendere il vostro artista preferito
e da noi ingiustamente maltrat-
tato, non scrivete alla redazione
ma uscite e comprategli un al-
bum a caso anziché continuare a
scaricarvi tutto da Emule. Lo fa-
rete più felice.
C’è gente che è pronta a sbor-
sare cifre notevoli per leccare
scarpe, venire calpestata, fru-
stata e malmenata.
Alcuni pagano un piccolo extra
per farsi urinare e defecare ad-
dosso.
Poi ci sono quelli che hanno
speso 70 € per il cofanetto de-
luxe di “In Rainbow” dei Radio-
head.
Senza dover parlare del presen-
te ma guardando speranzosi al
passato: Sly & The Family Sto-
ne – Stand!
Direttamente dai ‘70 ecco un
album di soul vero, pieno zep-
po di negritudine, sudore, ca-
pelli afro e lunghissime piste
bianche.
Un album oggettivamente bel-
lo in tutte le sue otto tiratissi-
me tracce dove compare un’im-
mancabile Sex Machine (che
non c’entra niente con il brano
ultra-tamarr di James Brown)
Un disco che fa capire che, co-
me esempi di musica nera, gli
album di 50cents e Beyoncè
sono come un film su Mandela
con Michael Jackson come pro-
tagonista.
Per chi non lo sapesse:
Il vinile di “Canzoni da spiag-
gia deturpata” de Le Luci del-
la Centrale Elettrica costa so-
lamente 15 € ed è acquistabile
sul sito dell’etichetta Unhip Re-
cords.
Si paga con postepay e i tem-
“Ciò che prediligo di Kronstadt è l’ironia, al tempo stesso dissacrante e apotropaica, volta a disvelare
l’opprimente assurdità della società contemporanea” - Martino, quinta elementare da Udine
cultura
pi di consegna oscillano intor-
no alla settimana, settimana e
mezza.
Esce in questi giorni Rules, se-
condo album dei The Whitest
Boy Alive, side project del ros-
so nerdone Erlend Oye (quel-
lo dei Kings of Convenience.
Quelli di Misread. Quelli del
video nel parco di tre estati fa.
Se non ci siamo capiti sta volta
non ci capiamo più).
Allora: il disco è buono e scorre
via decisamente placido mesco-
lando il basso profilo melodico
dei KoC ad un po’ di elettronica
(ma solo l’indispensabile senza
ampollosità).
Assolutamente sconsigliato a
tutti coloro che annoverano,
nel loro vocabolario tecnico da
critico musicale, la parola “mo-
scio”.
Domanda trabocchetto:
Quanto costa il nuovo album di
Dente? (la risposta a fondo pa-
gina)
Ho bisogno... di te/ Ho bisogno...
di te/ Ho bisogno... di te/ Ho bi-
sogno... di te/ Ho bisogno... / Ho
bisogno... / di te.
Che hai bisogno di me/ te.../ Che
hai bisogno di me/ Te?!/ Che hai
bisogno di me?!/ Si Te!/ Che hai
bisogno di me!/
Forse qualcuno non ha mai
avuto bisogno di niente e nem-
meno di molto...
Io non capisco cos’è/ Ho biso-
gno... di TE!
VASCO ROSSI.
Testo di Ho bisogno di te
da Il mondo che vorrei (2009)
Non commentiamo.
Soluzione dell’enigma: niente.
L’album Le cose che contano
di Dente è gratuitamente scari-
cabile dal sito ufficiale dell’ar-
tista.
P.E.
I Confini Sospesi
Le forti e fondate tendenze
autonomistiche in Euskadi (o
Paesi Baschi), brutalmente re-
presse soprattutto durante il
periodo franchista, hanno cre-
ato nella storia di questa regio-
ne, oggi comunità autonoma
della Spagna, una situazio-
ne politica complessa, che si
è sempre riflessa più o meno
celatamente nella produzione
artistica letteraria. Successiva-
mente alla morte di Franco,
il governo locale basco vedrà
nelle opere narrative il mezzo
più semplice ma anche più ef-
ficace per promuovere la cul-
tura autoctona e diffondere
rivendicazioni di tipo politico-
sociale.
La lingua e, più precisamen-
te, la ricerca linguistica è l’ele-
mento più poderoso e al tem-
po stesso più fragile dei lavori
letterari provenienti dai Paesi
Baschi. In una regione fram-
mentata nei dialetti così come
nella morfologia del territorio,
perseguitata e oppressa, la lin-
gua assume un ruolo più che
mai importante nella costitu-
zione di un’identità naziona-
le e nella costruzione di una
tradizione di scrittori e ope-
re originali, che tuttavia, an-
cor oggi, non è né grande né
stabile: per di più, pochi so-
no il libri in euskara che rie-
scono a varcare i confini del-
la loro provenienza. In questo
esiguo spettro si inserisce pe-
rò sicuramente il racconto di
Ramon Saizarbitoria Ehun Me-
tro, (o “Cento metri”, ad oggi
Dai fiori nascono i fiori
Gunther
Girando per la rete non è raro
imbattersi in artisti sconosciuti
ma meritevoli. Ancor più facile
però, è trovarsi davanti a cazza-
te di dimensioni ragguardevo-
li. Ora, tra questi due estremi
si dibattono un sacco di possi-
bilità. Quello che Gunther (al
secolo Mats Soderlund) fa a li-
vello musicale rientra perfetta-
mente in quella kantiana cate-
goria intermedia che sta a metà
tra l’opera di un genio e “La for-
za mia” di Marco Carta. Il per-
ché è presto detto: Gunther (ex
modello svedese, gestore di lo-
cali notturni e attore porno
amico di Rocco Siffredi) sem-
bra aver imparato alla perfezio-
ne la lezione di Daft Punk e Ju-
stice, creando una serie di beat
che richiamano violentemente
alla memoria gli anni Novanta
del “French Touch”. La genia-
lità della sua proposta musica-
le sta soprattutto nelle liriche:
scanzonate, lascive, spiazzan-
ti e imprevedibili. Il suo ideale
accostamento tra una base mu-
sicale di derivazione fortemen-
te concettuale e liriche voluta-
mente demenziali riporta alla
mente l’approccio dei Beastie
- parte terza -
l’unico testo tradotto dall’eu-
skara all’italiano), lavoro che
ha dato vigore alla lingua ba-
sca, il cosiddetto euskara batua
e, nel contempo, grazie anche
all’innovativa struttura forma-
le e stilistica, ha fissato l’at-
tenzione su un tema difficile
come quello dell’organizzazio-
ne armata ETA, fornendo una
prospettiva differente e quin-
di non assoluta. Il racconto de-
scrive in stile cinematografico
gli ultimi cento metri di corsa,
e di vita, di un presunto ter-
rorista che sta percorrendo la
Piazza della Costituzione di
San Sebastián, prima di veni-
re abbattuto. Il testo è in real-
tà un elaboratissimo collage di
spunti e moduli narrativi: tito-
li dei giornali del giorno dopo,
flash-back sull’infanzia e sulla
storia del protagonista, stralci
dell’interrogatorio dell’unico
testimone e, naturalmente, il
racconto del fatto attuale che,
scomposto nella sintassi dalle
tante cesure, viene presenta-
to fra le pagine come uno stil-
licidio inesorabile. La sintas-
si non scorrevole, il continuo
passaggio nei tempi verbali
dal passato remoto al presen-
te o, nell’uso delle persone, lo
zoom tra III e II singolare, ol-
tre che immagine dei pensieri
confusi presenti nella mente
del protagonista, sono anche
espedienti formali per alleg-
gerire o accrescere di volta in
volta il pathos. Ma il raccon-
to fornisce, allo stesso tem-
po, rarefatti tra le righe, indizi
Boys di “Fight for you right....
to party”. Il nostro amico sve-
dese si dimostra anche un abile
comunicatore, visto che dedica
grande importanza al mezzo vi-
sivo. Numerosi sono i videoclip
dei suoi più grandi successi,
tra cui ricordiamo “Touch Me”
(con Samantha Fox) e “Ding
Dong Song” (quella con il ritor-
nello/anthem “you touch my
tra la la, my ding ding dong”).
La trama dei suoi clip presenta
sempre una situazione fissa: lui
vestito di pelle che canta guar-
dando nella telecamera e con-
tornato da almeno tre o quattro
ragazze seminude. Buona parte
del suo lavoro è stato pubblica-
to in collaborazione con un duo
femminile, le Sunshine Girls,
con cui ha partecipato nel 2006
allo Swedish Melodifestivalen.
Stando alle ultime notizie pre-
senti sul suo sito web (gunther-
net.com) il suo nuovo lavoro, di
cui potete ascoltare qualche an-
ticipazione, è sul punto di usci-
re, pronto ad essere l’oggetto
del desiderio per tutti gli aman-
ti del genere pop-dance.
Elia Mariani
che offrono una visione sfac-
cettata e conflittuale dei Pae-
si Baschi (soprattutto durante
i ricordi dell’infanzia del pro-
tagonista).
Il linguaggio è freddo, esplici-
to, ritmato, intercalato spesso
da sottili dettagli anatomici e
parentesi circa calcoli proba-
bilistici sull’andamento del-
la fuga. L’uso della lingua in
Saizarbitoria è fondamentale
in ciascun segmento narrati-
vo: spesso infatti spagnolo ed
euskara si trovano commisti e
giustapposti nello stesso dia-
logo, o addirittura nella stessa
frase, a sottolineare punti fon-
damentali nell’economia del
testo.
Saizarbitoria, nel pubblicare
Ehun Metro affronta un argo-
mento scottante, da un pun-
to di vista umano: dalla parte,
cioè, di un combattente mo-
rente, di un uomo. Conoscen-
do lui, passo dopo passo -è pro-
prio il caso di dirlo- conosciamo
anche le realtà complesse e la
coesistenza di mondi separa-
ti all’interno dei Paesi Baschi;
conosciamo l’educazione op-
pressiva ricevuta a scuola dai
bambini baschi; conosciamo il
senso di inferiorità inculcato a
chi era di etnia e lingua basca;
conosciamo nel profondo, nel-
la loro completezza e genuini-
tà i sentimenti, i ricordi, i pen-
sieri che sono il sentire di uno,
ma che diventano, in questo
caso, il sentire di un popolo.
Emanuela Iannotta
 8 k
Reg. Trib. Pv n° 594 - ISSN 1972-9669 - Stampa: Industria Grafica Pavese SAS, Pavia - Chiuso in Redazione 03-04-2009 - Tiratura 2000 copie - 2009, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 Ita by-nc-sa)
Incontri con dementi straordinari - Mel Ërvhër
Là dove è labile il confine tra “professore emerito” ed “emerito imbecille”…
Mel Ërvhër, enfant prodige del-
la chimica moderna, nasce a
Strömfyølld nel 1942, all’età di
quattro anni.
Mel è il figlio primogenito di
Svante Ërvhër, inventore delle
Frasi S (a cui, non potendo da-
re nome*, diede soltanto l’ini-
ziale), frasi convenzionali che
indicano come manipolare le
più pericolose sostanze chimi-
che. Tra queste, vale la pena di
ricordare la S 41 (“In caso d’in-
cendio e/o di esplosione non
respirare i fumi”), la S 12 (“Da
consumarsi preferibilmente
entro la data indicata sull’eti-
chetta”) e la S 65 (“In caso di
ingestione, consultare imme-
diatamente un notaio e una dit-
ta di onoranze funebri”).
* Il nome “Svante” era già co-
perto di diritti d’autore (Svante,
© 1859 Arrhenius).
Fin da piccolo dimostra note-
vole interesse per il mondo de-
gli atomi, delle particelle e del-
le molecole, insieme ad una
spiccata intelligenza creativa.
I genitori ricordano ancora gli
interminabili pomeriggi in cui
piazzava i suoi soldatini sulla
tavola periodica e cercava di
impedire che il Germanio in-
vadesse il Polonio (FIG. 1).
All’età di dieci anni, durante
una recita natalizia, lascia ca-
dere una candela accesa sul
palcoscenico del teatrino della
scuola, provocando l’incendio
dell’edificio. Realizza così in-
consapevolmente il suo primo
saggio alla fiamma.
Verso i sedici anni, periodo de-
gli studi superiori e dei primi
incontri con la Cannabis Sati-
va, conia il motto “La chimica
è fantasia pura”, arrivando ad
intenderlo nel significato di “In
chimica tutto è permesso”. Si
esalta a tal punto da prendere il
telefono e comporre il numero
di Avogadro, sicuro di riuscire
a parlare con il celebre scien-
ziato. Rimane abbastanza delu-
so nello scoprire che Avogadro
non risponde, ma dall’altro ca-
po del telefono c’è Rutherford.
- La si può definire “figlio
d’arte”?
- Più o meno. Papà studiava
le reazioni con gli acidi, e no-
nostante i numerosi inciden-
ti sul lavoro ha dato una mano
importante allo sviluppo della
chimica.
- Quale mano?
KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.E.R.SA.T. dell’Università di Pavia nell’ambito del
programma per la promozione delle attività culturali ricreative degli studenti.
Dal numero 43 Kronstadt partecipa al progetto “Pavia - la città partecipata”, iniziativa cofinanziata dall’ANCI.
Altre entrate sono rappresentate da eventi culturali, feste, concerti, il sangue di chi collabora, libagioni e gozzoviglie varie.
Non abbiamo messo il box per problemi di spazio, ma Umberto ha ancora bisogno di soldi
50 Special
- La si può vedere tuttora nei
simboli di pericolo di corrosio-
ne (FIG 2.).
- Questa conoscenza le sarà
fruttata vantaggi immensi,
immagino.
- (seccato) La sua concezione
del nepotismo e delle racco-
mandazioni è eccessivamen-
te italiana. (pausa) Comunque
sì, mio padre mi fece avere un
colloquio con il responsabile di
un progetto sulla formazione di
polimeri; sapevo che brancola-
vano un po’ nel buio, così deci-
si di giocare la carta “simpatia”.
Entrai nel suo ufficio con un
bicchiere di acqua e zucchero,
gridandogli: “Ho trovato una
soluzione!”. Lui non apprezzò,
ma mi diede comunque un in-
carico.
- Assistente di laboratorio?
- No, per circa sei mesi ho pu-
lito i cessi del secondo piano.
Finché, dopo qualche mese a
maneggiare tensioattivi non io-
nici e butilfenil metilpropiona-
le*, feci la scoperta che mi val-
se una promozione.
* L’ho trovato sugli ingredien-
ti del Viakal**, ma non so co-
sa sia.
** Viakal,
ble.
© Procter & Gam-
- Chissà quale molecola o re-
azione...
- No, un altro genere di scoper-
ta. Il direttore del dipartimento
se la faceva con una dottoranda
in chimica fisica. Minacciai di
spifferare tutto alla moglie e ot-
tenni il posto di Assistente.
- Tra tante luci nella sua car-
riera, abbiamo trovato an-
che traccia di un’ombra...
www.unionpv.net
per far mangiare i suoi 11 figli
- È un argomento di cui non
parlo mai troppo volentie-
ri. Tornavo da una conferen-
za ad Amsterdam*, un collega
mi aveva chiesto di procurar-
gli del... “materiale”. Venni trat-
tenuto all’aeroporto, dove tale
materiale mi venne sequestra-
to completamente. Tentai di
giustificarmi spiegando che
serviva per ricerche sul drogag-
gio dei semiconduttori, ma non
volle credermi nessuno. In fa-
coltà minacciarono addirittura
di licenziarmi.
* Amsterdam,
Holland.
© Koninkrijk
- E lo fecero?
- No, ma per qualche mese tor-
nai ad occuparmi di tensioat-
tivi non ionici e butilfenil me-
tilpropionale... Per fortuna
furono clementi, avevo una fa-
miglia da mantenere...
- A tal proposito... De An-
dré descrisse “Un chimico”
come una persona comple-
tamente incapace di prova-
re sentimenti perché non in
grado di razionalizzarli. Lei
è d’accordo?
- Per niente, tant’è che ho tro-
vato proprio in laboratorio la
donna che ancora oggi mi sta
a fianco. Io e Inga ci siamo co-
nosciuti proprio dietro alle pro-
vette; per certi versi, si può
dire che è iniziato tutto quan-
do ho tentato con lei il primo
esperimento di sostituzione
aromatica.
-Vi siete conosciuti grazie
alla ricerca, quindi.
- Non esattamente. Ci frequen-
tavamo dopo il lavoro, ma an-
che fuori dal laboratorio lei
continuava a puzzare di tolue-
ne; l’odore mi nauseava, così le
regalai un profumo imploran-
dola di metterlo. Lei fraintese
il gesto e mi baciò appassiona-
tamente.
- Immagino che fra voi ci sia
sempre stata una forte inte-
sa.
- Sì, ma prima di conoscerla be-
ne avevo l’impressione - per
usare una metafora - che il no-
stro legame dativo non fosse
esattamente covalente.
- Fuor di metafora?
- La dava a tutti, tranne a me.
- Avete anche un figlio,
Kurtz. Come appare papà
agli occhi del piccolo?
- Mi vede come un mago, un al-
chimista, tutto il giorno a traf-
ficare con alambicchi e pro-
vette. Una volta gli ho portato
dall’ufficio una manciata di cri-
stalli con cui stavo lavorando,
cristalli capaci di scindere ed
eliminare la molecola respon-
sabile del cattivo sapore degli
spinaci, e da allora mangia di
gusto tutte le verdure.
- Interessante. Di che cristal-
li si trattava?
- Cloruro di sodio - sale da cu-
cina.
- Rimanendo in tema, re-
centemente è esploso il bo-
om della chimica in cucina:
gelati all’azoto liquido, uova
cotte nell’alcool... Ha mai
pensato di dedicarcisi?
- Questa branca applicativa non
è una novità. Un pioniere del-
la cucina chimica fu il collega
Chen Hu, con il quale ho col-
laborato per anni all’Università
di Yttelåg. Era un innovatore:
fu lui il primo ad usare l’evapo-
ratore rotante per cucinarsi gli
involtini primavera*.
* Involtini primavera, ©
1924
Ristorante etnico “Sapore pe-
chinese**”.
** Pechinese, ©
cipale di Shangai.
Canile muni-
Mr ©æsar
MrCæsar non ha ancora letto
Piergiorgio Odifreddi, “Incontri
con menti straordinarie”, ma l’ha
segnato nella lista delle cose da
fare. In compenso, per inventare
un nome plausibilmente nordico,
ha spulciato cataloghi Ikea e gli
ingredienti dei Danish Butter Co-
okies. Ha sfruttato la consulen-
za tecnica di redZ, che ringrazia
tantissimo (Thanks, frather…), e
lo rassicura sul fatto che ogni ri-
ferimento a fatti o persone real-
mente esistenti è da considerarsi
puramente casuale.
Credits:
La foto di copertina è una ela-
borazione del dr. Schiavi e della
dott.ssa Sanvuini, le figure 1 e
2 sono opera di MrCaesar, tutte
le altre immagini sono tratte da
internet. Rendiamo grazie alla
Skellington, prima direttora di
Kronstadt. Sempre lode al Ca-
bizza, entrato nell’Olimpo degli
ex-direttori. Ringraziamo Niki
per la disponibilità e per l’inte-
ressante contributo.
periodico mensile
Numero 45
Martedì 7
Aprile 2009
Il festival del paesaggio è un’ini-
ziativa organizzata dal Settore
Cultura del comune di Pavia, nata
con l’intento di leggere il territorio
in maniera “diversa”, riscoprire e
costruire la propria identità attra-
verso il paesaggio e le sue conta-
minazioni. Grazie a un linguag-
gio capace di mettere in relazione
grande pubblico e grandi esperti e
a un programma di eventi di pre-
stigio, il Festival del Paesaggio di
Pavia mira ad essere un appunta-
mento centrale per appassiona-
ti, studiosi, ricercatori, curiosi e
scuole. Il Festival mette in scena
negli spazi, nel teatro, nelle piaz-
ze e nei musei di Pavia, per una
decina di giorni, il paesaggio e le
sue declinazioni. Ad approfondire
il tema sono ogni anno chiamati
urbanisti, architetti, filosofi, poeti,
fotografi, agronomi, esperti e stu-
diosi del territorio che si confron-
teranno in tavole rotonde, incon-
tri e dibattiti con il pubblico, allo
scopo di rendere la riflessione sul
paesaggio accessibile a tutti. Ol-
tre a tali iniziative è prevista an-
che una parte di eventi e attività
da svolgere direttamente all’aria
aperta, come escursioni, gite e
pic-nic per grandi e bambini.
Il festival si svolgerà dalla penul-
tima settimana di aprile fino alla
prima di maggio.
Per info, aggiornamenti e per
il programma dettagliato degli
eventi:
www.animadeiluoghi.com
www.comune.pv.it
ATTREZZATURE E MATERI-
ALI PER BIOEDILIZIA VER-
NICI ECOLOGICHE
20081 ABBIATEGRASSO (MI)
Via Dante, 110
Tel.02-94699044 - 94699083
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periodico mensile
Numero 45
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