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TOCCARE ,MA NON GUARDARE

Tara Sharp pass in rassegna l'assortimento di manette presenti nell'armadio che comprendeva quelle generiche in uso alla polizia, ma anche versioni pi eleganti e raffinate con bordure in pelliccia. Sul ripiano superiore trov una collezione di videocassette dai titoli interessanti e su quello inferiore un paio di fruste e delle sciarpe di seta ordinatamente ripiegate, insieme a parecchi altri articoli dei quali non conosceva utilizzo. Naturalmente non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura. Le serve nient'altro, signorina Sharp? Al suono della voce del giovane vicedirettore dell'Hush Hotel, Tara trasal affrettandosi a chiudere le ante dell'armadio. Si era dimenticata della sua presenza quando si era allontanato per aprire le tende nel salottino. Sorridendo il giovane le consegn la tessera magnetica che dava accesso alla suite nell'attico. Accettandola, Tara si accorse di una screpolatura che rovinava lo smalto nero delle unghie curatissime. Proprio oggi, accidenti!, imprec tra s. Quel giorno festeggiava il suo ventunesimo compleanno e il suo primo concerto al Madison Square Garden, previsto per la sera seguente. Questa la suite migliore che avete? Il sorriso del giovane assistente non vacill neanche per un istante. I suoi occhi scuri rimasero impassibili. Sono sicuro che trover tutto quello che desidera. Tara gli restitu il sorriso. La sua compostezza meritava di essere premiata. Naturalmente, come tutti, anche lei aveva sentito parlare del nuovo albergo di Piper Devon e di come fosse il preferito delle star che lo affollavano fin dal giorno dell'apertura. Il personale doveva aver fatto l'abitudine alle richieste pi stravaganti e insolite. In ogni caso ormai lei aveva deciso di chiamarsi fuori dal gioco. Da qualche tempo aveva perso interesse nel provocare le persone e lo faceva con sempre meno entusiasmo. Appena sedicenne era arrivata in cima alle classifiche e da allora non c'era stato nessuno che non si fosse piegato ai suoi capricci. A ogni nuovo pezzo che immancabilmente si guadagnava un disco di platino, la sfida che consisteva nello scandalizzare e stuzzicare il pubblico era diventata sempre pi difficile da sostenere, bench necessaria, a detta della sua agente. Vogliamo scommettere, Alan? ribatt lei, leggendo il nome sul cartellino fissato al taschino della giacca. Il sorriso di Alan si fece ancora pi ampio e per nulla condiscendente mentre le consegnava un cercapersone. Se le serve qualcosa, usi questo. Baster premere il bottone e io la chiamer immediatamente. Per qualsiasi cosa? Le faccio portare subito le valigie aggiunse lui mantenendo un'espressione insondabile. C' nient'altro? No, e non si preoccupi delle valigie, ci penser io. Corrugando la fronte, Alan si avvi verso la porta, ma prima di uscire esit. Davvero, non si preoccupi, ci penser io lo tranquillizz lei. Accidenti, non era un'incapace e poi non intendeva occuparsi di persona delle valigie. Voleva che fosse Mitch a portargliele. Era l'unico modo per farlo entrare nella sua stanza. Certo, avrebbe potuto fingere un'emergenza, ma l'ultima volta che l'aveva fatto lui si era arrabbiato moltissimo, quindi era meglio lasciar perdere. Il vicedirettore annu e scomparve lasciando Tara da sola, alla merc dei pensieri sempre pi vorticosi che le impedivano di dormire e le tenevano lo stomaco stretto in una morsa. Respirando a fondo per calmarsi ricord come fosse stato tutto fantastico all'inizio. Scoperta da un talent scout di provincia, dopo aver superato il primo impatto con la notoriet, aveva subito smesso di essere la ragazzina spaventata di Shelly, nell'Idaho, calandosi perfettamente nella parte della diva scatenata e ribelle della musica pop, creando opportunamente uno scandalo dopo l'altro da dare in pasto ai giornali. Ora per quel gioco non la divertiva pi. La magia degli inizi era svanita, lasciandola di nuovo spaventata. Tara non aveva ancora le idee chiare su quello che voleva fare della sua vita, sapeva solo che non voleva pi fingere e che voleva Mitch, se solo lui si fosse degnato di accorgersi di lei. Purtroppo ai suoi occhi lei era semplicemente una bambina petulante, proprio come la descrivevano i giornali ai quali rifilava una storia piccante dopo l'altra. Gli scoppi d'ira, i bronci, l'abbigliamento indecente, le richieste ridicole... tutto faceva pensare che fosse una ragazzina viziata. Sospirando si sedette sul divano. Le tremavano le ginocchia. Il ruolo che le era stato imposto incominciava a starle stretto. Non si divertiva pi nello scandalizzare il pubblico. Sentiva l'esigenza di essere se stessa, anche se non sapeva pi bene chi fosse veramente. Per aveva bisogno di Mitch, questo lo sapeva. Lui era l'unica costante nella sua vita, nonostante sopportasse tutti i suoi capricci solo perch era ben pagato. Estraendo il cellulare dalla tasca digit il suo numero.

Mitch Coletti sapeva che a chiamarlo era Tara ancor prima di aver guardato il display del cellulare, anche se non aveva idea di che cosa potesse volere da lui. Aveva tutto quello che desiderava, compresa una schiera di persone in perenne adorazione, pronte a soddisfare ogni suo capriccio. E pensare che lui aveva lasciato i servizi segreti per quel lavoro odioso. S? Mitch? S. Chi altro si aspettava di sentir rispondere? Mitch si sforz di non essere sarcastico, in fondo era quasi finita. Il giorno seguente avrebbe rassegnato le dimissioni. Sarebbe stato meglio aspettare di aver firmato il contratto con la Sifex, ma ormai non sopportava pi quella situazione e quindi tanto valeva darci un taglio al pi presto. Porta su le mie valigie, per favore. Qualcosa non quadrava. Tara aveva usato le buone maniere. L'albergo ha alle sue dipendenze del personale addetto a svolgere questo compito. Io non voglio una persona dell'albergo. Voglio te. Mitch si stropicci gli occhi. Avevano viaggiato per undici ore e lui era appena riuscito a entrare nella sua stanza. Aveva bisogno di fare una doccia e di radersi. Aveva anche bisogno di dormire. Quello di cui non aveva bisogno era sentirsi dare ordini da Tara. Le porter su subito, Vostra Altezza. Immediatamente, per favore. E voglio che sia tu a portarle e nessun altro sentenzi lei in tono di sfida, strappandogli un sorriso. Non appena la conversazione fu terminata, il sorriso mor sulle labbra di Mitch. Quella era la fatidica goccia che faceva traboccare il vaso. Infilando il telefono in tasca afferr la tessera magnetica della sua stanza e usc sbattendo la porta. Avrebbe dato le dimissioni quel giorno stesso. Non poteva pi aspettare. Tara poteva trovarsi un altro lacch e conferire anche a lui il falso titolo di guardia del corpo. Quella ragazza aveva bisogno di una babysitter. E pensare che all'inizio aveva creduto che in realt fosse una persona dolce e graziosa che aveva dovuto crescere troppo in fretta, un burattino nelle mani dei genitori ambiziosi e di un'agente senza scrupoli. Certo, come no. Tara sapeva esattamente quello che faceva e ancora meglio quello che voleva. Mitch entr nell'ascensore e arriv nella hall giusto in tempo per unirsi al lift che stava spingendo un carrello carico delle numerose valigie con le quali Tara si ostinava a viaggiare. Insieme al ragazzo sal nell'attico. Per una frazione di secondo pens di lasciare che fosse il lift a consegnare le valigie, cos lui sarebbe potuto tornare nella sua stanza, ma l'idea di vedere la faccia di Tara quando gli avrebbe detto che si licenziava lo convinse a procedere. Non che le sarebbe dispiaciuto, per il contrattempo l'avrebbe sicuramente infastidita. Mitch dovette bussare pi volte prima che lei gli aprisse la porta. Nel vederla con i lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e con i jeans strappati che aveva indossato per il viaggio, il cuore prese a battergli pi forte, come del resto succedeva sempre quando era con lei. Sei proprio uno stupido, si rimprover. Non appena vide che non era solo, il sorriso di Tara si trasform in una smorfia di disappunto, il che significava che prima di aprire la porta non aveva guardato nello spioncino come lui le aveva ripetuto di fare fin troppe volte. Tara era una giovane donna ostinata, sventata ed egocentrica, ciononostante Mitch non riusciva a smettere di pensare a lei. Presto per sarebbe finito tutto. La distanza avrebbe risolto ogni cosa. O magari sarebbe bastato anche un bel calcio nel fondoschiena. Scuotendo la testa per scacciare quei pensieri, Mitch attir l'attenzione di Tara, il cui sorriso lo colse di sorpresa. L'odioso trucco scuro e pesante che era solita portare era sparito. Con i grandi occhi verdi che brillavano e priva degli inseparabili tacchi a spillo, non dimostrava nemmeno vent'anni. Entrate li invit indietreggiando per lasciar passare il lift con le valigie. Le dispiace portarle in camera? aggiunse poi, rivolgendosi al giovane dipendente dell'albergo. Niente affatto la rassicur il ragazzo sorridendo malizioso. A quanto pareva la sua reputazione l'aveva preceduta anche l. A quel punto lo sguardo di Tara torn su Mitch e per un attimo sembr che volesse dirgli qualcosa, ma alla fine, passandosi la lingua sulle labbra, si volt. Dove avr messo la borsa? mormor. Deve essere qui da qualche parte. A Mitch non sfugg il gesto nervoso di asciugarsi le mani sudate sui jeans. Non era da lei comportarsi in quel modo. Di solito era l'immagine stessa della sicurezza e della sfrontatezza. Notando appesa alla spalliera di una sedia la borsetta nera di pelle dalla quale non si separava mai, Mitch gliela consegn. Cerchi questa? Grazie. Tara prese la borsa con dita tremanti, sfiorando le sue. Aveva bevuto? Era in crisi di astinenza? Che cosa diavolo c'era in quella borsa? Mitch aveva qualche sospetto, anche se non l'aveva mai vista drogarsi. Non l'avrebbe sopportato. Ma i ragazzi che frequentava erano un branco di

falliti, che riuscivano a restare sobri solo per il tempo necessario a guadagnare il sacco di soldi che venivano loro dati per strimpellare su una chitarra e ululare in un microfono, quindi c'era da aspettarsi di tutto. Sospirando, Tara rovesci il contenuto della borsetta sul tavolo laccato. Un rossetto, gomme da masticare, mentine, una bottiglietta di quell'orrendo smalto nero che applicava alle unghie e alcune banconote. Strano, Mitch era convinto che non portasse mai del contante con s. C'era sempre qualcuno che le dava il denaro di cui aveva bisogno. Tara afferr le banconote e ne tenne un paio da parte prima di rimettere tutto nella borsa. Indirizzando a Mitch un sorriso timido che lo innervos stava per dire qualcosa quando fu interrotta dal lift. Signorina Sharp, ho sistemato le valigie nell'armadio. Vuole che le mandi su qualcuno per disfarle? No, grazie. Tara gli consegn le banconote. Il ragazzo scosse la testa, rifiutandosi di accettarle. gi tutto compreso, signorina. Le prenda insistette lei, infilandogli le banconote nella mano riluttante. Per favore. Grazie, signorina Sharp mormor il ragazzo chinando la testa e poi guardando Mitch con aria confusa. Anche lui era sorpreso. In fondo non la chiamavano Terrore Tara per niente. Mitch aspett che il ragazzo fosse uscito prima di sentenziare: Ti devo parlare. Davvero? gli chiese lei sorridendo. Vieni, siediti. Posso offrirti qualcosa? Una birra, dell'acqua minerale o... se vuoi possiamo chiamare il servizio in camera. Tara. S? Non mi fermo. Sono venuto solo per... Mitch esit. Non riusciva a capire perch d'un tratto gli risultasse cos difficile dirle che aveva deciso di andarsene. Forse perch lei sembrava diversa, meno sicura di s. Per favore, resta almeno un po'. Perch? Perch? ripet lei mordicchiandosi il labbro inferiore. Te lo sto chiedendo io disse Mitch. Un lampo di irritazione balen nei suoi occhi, poi Tara si lasci sfuggire un sospiro e, afferrandolo per un braccio, lo trascin sul divano insieme a lei. Non mi ero reso conto che fosse ancora orario di lavoro borbott lui notando quanto sembravano fragili le sue piccole mani mentre si posavano sul suo braccio. Tara si scost bruscamente da lui e il suo sguardo ferito colse Mitch di sorpresa. Va bene, va' pure sibil sforzandosi di nascondere la delusione. Mitch l'aveva vista arrabbiata e irritata in molte occasioni, ma mai vulnerabile come in quel momento e la cosa non gli piaceva neanche un po'. Detestava sentirsi confuso. In realt volevo parlarti. Anch'io. Tara sollev le gambe sul divano e incroci le mani. da tanto che voglio parlarti di una cosa. Va bene, ti ascolto. Prima tu. Mitch non riusciva a immaginare di che cosa volesse discutere Tara. Loro due avevano sempre comunicato molto poco, specialmente dopo quella notte in cui l'alcol aveva ottenebrato il loro buonsenso. Soprattutto il suo, dal momento che non era sicuro che Tara lo possedesse. Liberandosi dei residui dell'esitazione che l'aveva bloccato, Mitch dichiar in tono brusco: Me ne vado. L'espressione ferita e confusa di Tara per poco non lo indusse a recedere dal suo proposito, ma la lettera era gi stata scritta ed era pronta per essere consegnata alla sua agente. Domani consegner a Sandra la mia lettera di dimissioni, ma prima volevo dirtelo di persona. Non capisco mormor lei, abbandonandosi contro lo schienale del divano. Vuoi pi soldi? Lo dir a Sandra. Non credo che sia un problema. Mitch scosse la testa. Non una questione di denaro. E allora di che cosa si tratta? Questo lavoro non mi piace pi. Ho bisogno di nuove sfide. Io non sono una sfida sufficiente? Mitch sorrise. Ho accettato il posto di capo della sicurezza per un'importante societ di software. Non puoi farlo. Sporgendosi sul divano, Tara afferr il suo braccio. Odieresti quel lavoro, ti annoieresti. Lo so. Mitch guard la mano piccola e delicata stretta intorno al suo polso in un gesto disperato che lui non era in grado di interpretare. Non credo proprio. Tara lo guard per un lungo istante, gli occhi verdi molto lucidi, poi mormor: Per favore, non lasciarmi. Tara, ti prego, troverai un'altra guardia del corpo in men che non si... Io non voglio nessun altro. Io voglio te incalz lei e, gettandogli le braccia al collo, si sedette sulle sue ginocchia.

Tara... Mitch cerc di liberarsi dall'abbraccio, ma lei lo baci sul collo, poi sul mento facendogli dimenticare ogni velleit di lottare. Resta con me mormor, sfiorandogli le labbra con le sue mentre appoggiava il seno al suo torace, stuzzicandolo con i capezzoli induriti. Non era leale. Le labbra di Tara erano cos dolci e il suo corpo un sogno. Sforzarsi di resistere era come usare una pistola per difendersi da un lanciarazzi. Non farlo. Perch no? Mitch non riusc a rispondere. Non trov le parole. Tara aderiva cos perfettamente al suo corpo che la tentazione di abbracciarla e di stringerla a s in modo che il suo fondoschiena venisse in contatto con la sua erezione era irresistibile. Tara si agit sopra di lui e risucchi il suo labbro inferiore, strappandogli un gemito di piacere. per via di quella notte? chiese lei contro le sue labbra. Non l'ho mai detto a nessuno. E poi non successo niente. Non proprio. Mitch avrebbe preferito evitare di affrontare quell'argomento. L'imbarazzo, l'umiliazione e il rimpianto erano durati settimane e non sembravano essere completamente scomparsi. Mitch si scost pi bruscamente di quanto avrebbe voluto. Tara, smettila. Chiudendo gli occhi, lei sibil: Tu non mi vuoi. Noi abbiamo una relazione professionale, tutto qui gli fece notare Mitch, cercando di alzarsi e incontrando la sua resistenza. Non voleva farle del male, anche se si sarebbe davvero meritata una bella sculacciata. Che strano: l'idea non gli dispiaceva come avrebbe dovuto. Mitch, guardami lo esort lei, e quando lui si rifiut, gli sollev il mento con un dito per obbligarlo a incrociare il suo sguardo. Ho visto come mi osservi quando non sai di essere guardato. Tenerti d'occhio fa parte del mio lavoro. Tu mi guardi in un modo speciale osserv lei, atteggiando le labbra a un sorriso malizioso. Alzati dalle mie ginocchia. No. Subito! Tara si abbarbic alla sua camicia e tent di baciarlo, ma lui si ritrasse. Le sue labbra tremanti e l'incertezza che lesse nel suo sguardo avrebbero dovuto riempirlo di soddisfazione, ma non fu cos. La coda di cavallo si era sciolta e lunghe ciocche di capelli biondi le erano scese sul viso. Mitch allung una mano per scostarle dalle guance, consapevole di stare per commettere un grave errore. Puoi avere chiunque tu voglia, perch ti comporti cos? Io non desidero nessun altro. Tu vuoi solo quello che non puoi avere. Un'ondata di collera pervase Tara che chiuse piano gli occhi come per sforzarsi di mantenere il controllo. Quando li riapr, dichiar: Sono cambiata. Non sono la stessa persona che hai incontrato due anni fa. Chiss come mai non me ne sono accorto. Tara lo fulmin con lo sguardo, poi si scost da lui, ritirandosi in un angolo del divano. Per Mitch era l'occasione giusta per andarsene, peccato che la sua erezione, ancora troppo evidente, gli impedisse di farlo. Tara doveva essersi accorta di quel dettaglio quando si era seduta sopra di lui, ma dal momento che non aveva voluto sottolinearlo, lui si guard bene dal renderlo ancora pi palese. Senti, Tara, Sandra ti trover qualcun altro. Ci sono un paio di ragazzi che... Bene, adesso vattene. Ho capito concluse lei tirando su con il naso ed evitando di incrociare il suo sguardo. Maledizione, non poteva andarsene adesso. Non aveva previsto che Tara avrebbe preso cos male le sue dimissioni. Ehi. Tara si rifiut di sollevare lo sguardo. Sei ancora qui? Mitch sorrise. Oh, questa la Tara che conosco. Perch trovi cos difficile credere che io sia cambiata? gli chiese lei in tono gelido. Ti vedo tutti i giorni. Tara scosse la testa. Tu sei con me, ma non mi vedi. Dopo quella notte hai preso le distanze. Maledizione, dovevi proprio rivangare quella storia? Tara sobbalz. Sono cos repellente? Mitch rise, poi, notando che non si trattava di una posa, si fece serio. Sei troppo giovane per me. Tu hai trentun anni e dieci anni di differenza non sono un'enormit. Viviamo in mondi diversi. Per me si tratta solo di un lavoro. E per me di che cosa pensi che si tratti? Della tua vita. Tara corrug la fronte, si strinse nelle spalle e appoggi il mento sulle ginocchia che aveva sollevato sul divano e stretto tra le braccia. Non voglio che sia cos aggiunse con un filo di voce, lo sguardo fisso sulle dita dei piedi. Sorpreso, Mitch non fece alcun commento. Era difficile credere che Tara fosse infelice. Tuttavia era anche vero che negli ultimi tempi lo aveva sorpreso, decidendo di uscire dal circuito delle feste. Tutto quello che faccio o che dico, fa parte di un'immagine, ma non di quello che sono veramente.

Hai fatto una scelta. Con il talento che ti ritrovi non avevi nessun bisogno di recitare un ruolo che non il tuo. Avevo sedici anni e vivevo in una piccola cittadina, tu che cosa avresti fatto al mio posto? Avresti rinunciato alla possibilit di fuggire? Di fare un sacco di soldi, pi di quanti avessi mai sognato? Non hai mai imboccato la strada sbagliata perch volevi una cosa con tutte le tue forze? Mitch non rispose e lei gli chiese: Ti sei pentito di aver lasciato i servizi segreti?. Maledizione! A Mitch non piaceva la piega che stava prendendo quella discussione. stato un passo doloroso, ma non volevi rifiutare l'offerta di Sandra e soprattutto il compenso che avresti ricevuto. Mitch incominciava a sentire la collera montargli dentro. Si accinse a negare, ma alla fine tacque. Era stato uno stupido a lasciarsi accecare dal denaro. Sandra gli aveva offerto uno stipendio che ammontava al doppio di quello che prendeva dal governo e all'epoca il suo unico desiderio era di comperarsi una tenuta nel Texas. Adesso per te ne vuoi andare, il che significa che non sei contento. Tara si mordicchi il labbro inferiore, facendo scivolare i piedi sul prezioso tappeto orientale. Dove vuoi arrivare? Commettiamo tutti degli errori comment lei, posandogli una mano sul braccio. Ma possiamo anche cambiare. La sincerit che Mitch lesse nei suoi occhi verdi lo conquist, intrappolandolo come un insetto caduto nella tela di un ragno. Non riusciva pi a pensare lucidamente. Non era pi nemmeno in grado di racimolare le forze per alzarsi e andarsene. Con il viso struccato e i capelli sciolti, Tara sembrava la ragazzina che lui aveva visto per la prima volta cinque anni prima, quando era stata invitata alla Casa Bianca. Lei non si ricordava di quell'episodio, ma Mitch, che era uno degli agenti che facevano da scorta al presidente, non se l'era dimenticato. Credo che adesso mi servir quel drink che mi hai offerto prima dichiar alzandosi. Ne vuoi uno anche tu? Vorrei una Diet Coke, per favore. Mentre raggiungeva il mobile bar, Mitch si rese conto di non averla mai vista bere alcolici, con l'eccezione di quella famosa notte, quando la situazione gli era sfuggita di mano. Ricordava di averla vista bere una coppa di champagne solo una volta, in occasione della vincita di due Grammy. Alla premiazione era seguita una festa che si era protratta fino all'alba, ma lei se ne era andata a dormire verso la una e mezza. All'epoca Mitch aveva sospettato che fosse scomparsa per dedicarsi a qualche altro tipo di divertimento, ma forse si era sbagliato. Forse si era sbagliato su molte cose. Dopo essersi versato due dita di scotch, lo trangugi e aspett di sentirsi bruciare la gola e lo stomaco. Non avrebbe dovuto bere, dal momento che non mangiava da quella mattina presto, quando erano partiti da Honolulu. Prima di prendere la bibita per Tara, si vers un altro goccio di whisky che port con s sul divano. Vorrei farti una domanda mormor, porgendole la bevanda dietetica. S? Si tratta solo di una curiosit. Non voglio accusarti di niente. Hai mai fatto uso di droghe? Tara distolse lo sguardo. Ho fumato uno spinello una volta confess arricciando il naso. L'ho trovato disgustoso. Tutto qui? Tara corrug la fronte, poi annu. E tu? Mitch scosse la testa. La droga non mi mai interessata, inoltre volevo lavorare per i servizi segreti e farmi beccare con delle sostanze illegali avrebbe mandato a monte tutti i miei progetti. Non aveva ancora finito di parlare quando si rese conto di aver ammesso che lei aveva ragione. Il miraggio del denaro lo aveva distolto dal sogno di una vita. Tara ebbe la grazia di non rigirare il coltello nella piaga. Sono felice di sapere che non fumi. Nemmeno le sigarette? Ho fumato per un po' al liceo, per darmi un tono, ma ho smesso l'estate prima di incominciare l'universit. Com'era? Fumare? No, andare all'universit. L'interesse nel suo sguardo lo confuse. Perch vuoi saperlo? La risatina nervosa che le sgorg dalla gola minacci di rovinare tutto, perci, portandolo in camera, Tara si sforz di mantenere un'espressione seria, calma e composta, evitando di comportarsi come una sciocca scolaretta. I suoi fan non avrebbero creduto ai loro occhi se l'avessero vista in quel momento, abituati com'erano ad applaudirla mentre si dimenava mezza nuda sul palco, ammiccando con la voce e con i movimenti del corpo perfetto, opera di Manny, il personal trainer pi intransigente di tutta la nazione. Manny la faceva lavorare sodo, come se tutte le prove in scaletta giorno dopo giorno durante il tour non fossero gi un esercizio abbastanza micidiale. Indicando il letto lo invit: Siediti l. Posso restare in piedi mentre parliamo? Hai paura di me? Mitch corrug la fronte indignato. No. Tara sorrise. Senti, quello che devo chiederti strettamente professionale, quindi vedi di rilassarti. L'ombra della delusione che vide passare sul suo viso le fece balzare il cuore in gola per l'eccitazione. Tara aspett

che Mitch si fosse seduto sul bordo del letto, poi apr l'armadio ed estrasse un paio di manette. Niente di particolare, quelle normali da poliziotto. Non voleva spaventarlo. Voltandosi sorrise della sua espressione allibita. Che cosa sono quelle? Vedo che non hai ancora esplorato la tua stanza. Non saggio andare in giro a giocare con un paio di manette, a meno che non si abbia la chiave per aprirle comment lui preoccupato. qui lo tranquillizz lei mostrandogliela prima di infilarla nella tasca dei jeans. Mitch sollev lo sguardo per incontrare il suo. Tu sei pazza. Tara rise. Voglio solo che mi spieghi come usarle. Mitch fece per alzarsi, ma lei lo spinse di nuovo sul letto, cogliendolo di sorpresa. Tara, non divertente. Infatti non ho nessuna voglia di farti ridere sentenzi lei accarezzandogli le labbra con un dito. Non avrebbe avuto il coraggio di dimostrarsi cos audace se poco prima non avesse avuto la conferma di quanto lui fosse eccitato. Anche in quel momento riusciva a sentire la sua erezione premerle contro l'addome. Tara, stai commettendo uno sbaglio l'ammon lui con voce roca e molto poco convincente. Tara fece scivolare una mano sotto la sua camicia per accarezzargli il torace e i capezzoli. I suoi muscoli si contrassero nel momento in cui scese con la mano verso la cintura dei jeans. Tara mormor Mitch, ma lei lo zitt coprendogli le labbra con un bacio avido e invadente. Mitch gemette e rabbrivid, abbandonando a poco a poco ogni resistenza, al punto che Tara si stava per dimenticare delle manette. Non poteva permettergli di scappare prima di aver ascoltato quello che lei doveva dirgli riguardo ai sentimenti che provava per lui. Peccato che in quel momento non riuscisse a concentrarsi su nulla, tranne che sul bacio che si stavano scambiando e sulle sensazioni che quel contatto provocava in alcune parti molto intime del suo corpo. Quando tent di ammanettarlo, lui la afferr per un braccio. Che cosa diavolo stai facendo? I suoi occhi erano cos scuri da apparire quasi neri. Mitch le strapp le manette dalle dita e, con una mossa felina, la attir sul letto e si posizion sopra di lei. Io volevo solo farti restare mormor lei. Mitch corrug la fronte perplesso, poi le sue labbra si incurvarono in un sorriso. Tu sei matta, lo sai? S, lo so. Ehi, che cosa stai... Mitch la leg al letto con le manette. cos che volevi giocare? Con il cuore in gola abbass la testa e con la mascella ruvida le sfior la pelle delicata dietro l'orecchio, facendola fremere di piacere. Tara cerc di accarezzarlo con la mano libera, ma lui glielo imped, afferrandola per il polso e sollevando poi con i denti il bordo della camicetta fino a scoprirle i seni. Guardandola si lasci sfuggire un gemito, poi pass la lingua su uno dei capezzoli. Tara rabbrivid quando lui si occup dell'altro e l'aria fresca incontr la sua pelle umida. Inarcandosi per sollevare la schiena dal letto, gli permise di slacciarle i jeans. Togliti la camicia lo invit, e nel giro di qualche secondo Mitch si spogli completamente. Tara pens che era bellissimo. Tutto muscoli e pelle olivastra. Il suo sguardo plan sull'erezione imponente. Per reazione contrasse i muscoli delle gambe. Senza ulteriori esitazioni, Mitch la liber dai jeans e us la chiave per aprire le manette. Tara si sfil la camicetta e, nuda, si strinse a lui. I loro cuori battevano all'unisono. Baciandosi e accarezzandosi si scambiarono mute promesse e, quando alla fine lui la penetr, Tara sent svanire tutte le paure che l'avevano assillata fino a quel momento. Sar meglio alzarci. Smentendo le parole appena pronunciate, Mitch attir Tara contro di s e appoggi il mento sulla sua testa. Gli uomini della sicurezza butteranno gi la porta. Il telefono aveva suonato quattro volte, ma loro lo avevano ignorato. Lasciali fare replic Tara accoccolandosi contro di lui, la guancia appoggiata al suo torace, le braccia intorno alla vita. Certo, altro materiale piccante per i giornali scandalistici. Tara sollev lo sguardo preoccupata, poi, determinata dichiar: Non ci saranno pi scandali n articoli su di me. Mitch sorrise. Non riuscirai a liberarti dei giornalisti e dei fotografi tanto in fretta. Vedrai che quando capiranno che sono diventata una persona noiosissima, prederanno interesse e mi lasceranno stare. Mitch le accarezz i capelli. A quanto pareva Tara era finalmente cresciuta. A proposito annunci, scostandosi per guardarla negli occhi verdi e sorriderle. Buon compleanno le augur, baciandola con una tale passione da farle girare la testa.

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