Sei sulla pagina 1di 3

FORMAZIONE

PUBLIC SPEAKING. Imparare a dialogare con luditorio e a coinvolgerlo

Un po manager un po attore
Che si tratti di presentare un dato o di illustrare la nuova strategia, il come ha grandissima importanza. Come superare il blocco, rendere interessante anche un argomento poco appassionante e apprendere larte del parlare in pubblico

di Emanuela Dini

ssere o non essere il celebre monologo di Amleto ben si adatta al dubbio che, prima o poi, affiora in azienda. Quando si deve affrontare una conferenza, un pubblico, un uditorio. Quando si deve mantenere viva lattenzione, conquistare la platea, coinvolgere e appassionare anche se a volte loggetto dellesposizione lontano anni luce dallessere appassionante. E allora sale il panico. Se mi blocco? Se perdo il filo? Se non mi ascoltano? Se si annoiano? Come si fa? Chi mi pu aiutare? Perch anche il pi navigato dei manager pu avere paura allidea di affrontare un pubblico e di parlare in pubblico, osserva Tiziano Botteri, direttore training e competenze di Cegos Italia, che propone articolati corsi multivel di public speaking con lutilizzo di videocamere e tv e sessioni di debriefing con piani dazione. Le richieste che arrivano dalle aziende spaziano da interventi mirati alla soluzione di quel problema o quella presentazione, dove il primo step consiste nellaiutare il manager a superare il blocco emotivo allidea di affrontare un pubblico; per passare successivamente a
Tiziano Botteri

corsi pi strutturati sulle tecniche di comunicazione, con percorsi finalizzati alla capacit di strutturazione e di interazione, imparando, per esempio, a far vivere slide e power point invece che limitarsi a leggerle o commentarle; fino a livelli pi ampi e profondi che coinvolgono gli aspetti persuasivi ed emozionali ed entrano in un ambito prettamente attoriale, uno step finale cui si arriva con una profonda motivazione e dopo un adeguato training.

Far scattare lempatia


Il manager come un attore quindi? Imparare a muoversi su un palco e illustrare le slide come se si fosse su un vero palcoscenico? Perch no?, interviene Luca DAmico, attore professionista con una formazione tradizionale come quella di una volta, coach e direttore artistico dellAccademia dello Spettacolo, che si dedica alla formazione di manager e professionisti nellambito di comunicazione, leadership e teamwork avvalendosi delle pi avanzate tecniche provenienti dal mondo dello spettacolo coniugate con gli insegnamenti delle pi antiche discipline olistiche (psicosomatica, zen,
L IMPRESA N1/2014 71

FORMAZIONE

Luca DAmico

shiatsu, respirazione, linguaggio del corpo, prossemica). Da un punto di vista strettamente fisiologico non c differenza tra le corde vocali, i polmoni, il diaframma di un attore professionista, o di un cantante lirico, rispetto a quelle di un Hr o di un revisore dei conti. E a usarli in maniera adeguata e stare su un palco, o davanti a una platea di 20 o 200 persone, si impara. Basta volerlo. Anche se, volerlo, non affatto facile e non tutti ci riescono. Bisogna crederci. Credere a quello che si dice, credere nel progetto che presenta, credere a quel dato percentuale illustrato nella slide numero 32 Credere in se stessi mentre lo si espone e, soprattutto, avere voglia di trasmetterlo a chi si ha di fronte, continua Luca DAmico. Solo cos pu funzionare e pu scattare la magia che cattura lattenzione e conquista il pubblico. un lavoro che si basa sulla

fiducia reciproca e sulla voglia di mettersi in discussione. Solo il manager conosce la sua realt e il suo messaggio, i dati e le cifre che vuole e deve presentare. Lui ci deve credere, deve fare il tifo per primo. Se questo coinvolgimento emotivo esiste, ed autentico, allora s che si comincia a costruire un vero e proprio copione, una sceneggiatura di quello che verr raccontato. Ma se non scatta lempatia, e la voglia di parlare con e non al pubblico, non si va molto lontano.

Tecnica e apprendistato
Ne convinta, ed la prima cosa che spiega nei suoi corsi anche Patrizia Pinzauti, manager director di Teatro dImpresa, che fa dellapplicazione delle tecniche teatrali alla formazione il suo punto di forza. Per incantare il pubblico bisogna avere la voglia e il piacere di raccontare qualcosa, spiega. E non importa che cosa, se lAmleto, la fiaba di Cappuccetto Rosso o 17 slide zeppe di dati di revisione economica. Una volta individuata dentro di s la voglia, il pi fatto. E allora passiamo a lavorare sulla persona e sul suo modo di essere, individuando potenzialit e criticit e iniziando una vera e propria preparazione professionale. Perch parlare in pubblico e poco importa se il pubblico di 4 o 4000 persone richiede tecnica e apprendistato, anche se sono in pochi ad ammetterlo. Lerrore pi comune pensare che non serva una preparazione, e che basti far partire il proiettore con le slide, continua Patrizia Pinzauti, oppure avvicinarsi con un certo scetticismo ad alcune tecniche teatrali, per esempio sulluso della voce, sulla respirazione, sulla postura e linguaggio del corpo, perch non dobbiamo fare gli attori, non dobbiamo recitare!. E qui scatta spesso una presa di distanza, come se il recitare comportasse una qualche connotazione di non verit, e il rischio di vanificare lautenticit dei progetti (presentazioni, rendiconti ecc.) presentati. Un errore di valutazione assolutamente comprensibile, che deriva anche da una certa ambiguit della lingua italiana, lunica che attribuisce al mestiere dellattore lattivit di recitare; quando in inglese, francese, tedesco, il verbo recitare si traduce con giocare (play, jouer, spielen)

Cinque passi per imparare


La struttura del corso di public speaking di Cegos prevede cinque step di diverso peso. Si parte dalla Analisi della situazione personale; si passa alla definizione del Come sono oggi, attraverso esercitazioni con videocamera e tv; si prosegue con il Come vorrei essere, e un primo debriefing; poi il Quello che sto diventando, il contributo pi corposo, sempre con lausilio di video e tv; per terminare con un Come sar a breve, debriefing e piano dazione.
15% 10% 25%

Analisi della situazione personale Come sono oggi (esercitazioni con videocamera e TV) Come vorrei essere (debriefing) Quello che sto diventando (esercitazioni con videocamera e TV)

35%

15%

Come sar a breve (debriefing e piano dazione)

Fonte: Cegos

72

LIMPRESA N1/2014

FORMAZIONE

e rende molto meglio la gioia, la vivacit e la voglia di trasmettere emozioni al pubblico, sottolinea Pinzauti.

Dare attenzione per riceverne


E allora, via libera alla voglia di giocare, muoversi, usare il corpo e la voce. Una volta identificato il proprio modo di essere, diventa molto pi facile sfruttare in positivo le proprie ansie e insicurezze e adottare i trucchi del mestiere per calcare la scena, catturare lattenzione e trasmettere emozioni, osserva Patrizia Pinzauti. Qualche suggerimento? Muoversi, interagire, dialogare. Usare tutto lo spazio a disposizione, non rimanere fissi in piedi dietro al podio, ma camminare e usare il proprio corpo, i gesti e la voce per trasmettere energia, dice la manager director di Teatro dImpresa. Luca dAmico di Accademia dello Spettacolo consiglia di scaldare la voce, proprio come fanno i cantanti lirici prima di entrare in scena; stare in piedi e percorrere tutto lo spazio a disposizione,

camminando e parlando, come faceva Steve Jobs, da solo su un palco di oltre dieci metri, relegando agli ultimi minuti il suo famoso One more thing; non leggere la presentazione o le slide, ma commentarle e arricchirle; guardare in faccia le persone, e farsi guardare; chiedere un feedback alluditorio, interagire con loro, fermarsi, domandare, interrompersi e ricordarsi che lunico modo per ricevere attenzione dare attenzione. Da parte sua, anche Tommaso Botteri di Cegos ha un consiglio che, rivela, ha ritrovato in un libretto vintage, stampato negli anni 20 e dedicato al bon ton di un gentiluomo. Nel capitolo Larte di parlare in pubblico si pu leggere: Osserva bene il tuo pubblico per almeno 2 minuti prima di presentarti e di parlare, assicurati con chi devi parlare, studia il tuo pubblico e preparati bene. Sono passati quasi centanni, ma il suggerimento ancora perfettamente valido. Niente di nuovo sotto il sole Signori, in scena!

73

Potrebbero piacerti anche