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E colpa del Sindaco!

Tipica affermazione. Tipico atteggiamento. E sin troppo facile riversare, sempre, le colpe sugli altri, guardare la pagliuzza o la trave negli occhi altrui evitando, sempre, di frugare nei propri. Facile, criticare: fannu schifu... totta na mafia. Comodo, giudicare mentre si messaggia delle puttanate davanti ad un costoso telefonino o comprando lattrezzatura per il proprio hobby. Tipico, sentenziare, sempre, senza muovere un dito se non per cambiare canale col proprio telecomando muovendosi tra l1 e il 7 come un cane per quanto gli permetta la catena. Tipico, colpevolizzare standosene adagiati nel proprio nido casalingo. E bello, per chiunque, prendersi un mondo messo a disposizione da altri o esigerlo senza impegnarsi per modificarlo. Quello che scoperchiano, sempre, le inchieste giudiziarie, non solo la colpa di un uomo di destra o di sinistra, non linteresse malsano di questa o quellimpresa, bens, mostrare sul tavolo, al momento, il regolamento di un intero giuoco societario in cui imperversa la miserabilit dei giocatori. Una ragnatela malsana, composta dagli stessi ragni, in cui facile imbrogliarsi. Certo, luomo comune non pu paragonarsi alluomo del potere, ma il malaffare si attua sia con lazione di pochi, per esempio quelli che decidono a piacimento col diritto di abusarne a loro vantaggio, che col silenzio dei molti, con lignoranza di tutti e con la disunione, con lindifferenza e il disinteresse collettivo, azioni che determinano la complicit. Io credo che al giorno doggi il diritto di critica possa esercitarsi soltanto quando si fa il proprio dovere sociale, una specie di obbligo collettivo nei confronti del bene comune e della moralit, un compito che esula da qualunque attivit svolta (casalinga, impiegato, libero professionista, eccetera, eccetera) e che comporta la dedica di parte del tempo libero di ognuno. Lo dobbiamo ai posteri ed utile a noi stessi. E troppo ovvio colpevolizzare comodamente gli altri senza pensare che ognuno, nel proprio piccolo, faccia parte del sistema, perch solitamente, o alloccorrenza, non rinunzia ai privilegi riservati ai pochi. Continuamente mi domando se sia poi cos difficile unirsi, parlarsi, chiarirsi, prima di offendersi, denunciarsi, litigare. Se sia cos difficile vivere come in una grande famiglia. Ma il pensiero che mi assilla che stiamo consentendo allinquinamento dellaria, dellacqua e della terra, di pregiudicare il futuro dei nostri figli e di arrivare a troncare la nostra stessa vita. Lazione pi stupida che luomo possa fare. Lu pesci nfitesci di la capu. Forse, ma nessuna minuscola squama pu ritenersi esente da colpe se quel pesce non sta andando nella giusta direzione. Personalmente continuo a credere che il popolo brindisino, generalmente, sia composto di brava gente, bueni cristiani, usiamo dire, ma che hanno dimenticato il detto bueni sini ma fessi noni, facendosi defecare addosso dai governi e dallo straniero, accontentandosi dellelemosina prostrandosi, e poi, lasciandosi calpestare senza reazione. www.pierpaolopterosillo.blogspot.com

Una educazione comune, obbligatoria e sbagliata ci spinge tutti dentro larena dellavere tutto a tutti i costi. In questa arena siamo spinti come una strana e cupa armata in cui qualcuno ha i cannoni e qualcuno ha le spranghe. Allora una prima divisione, classica, stare con i deboli. Ma io dico che in un certo senso tutti sono deboli, perch tutti sono vittime. E tutti sono i colpevoli, perch tutti sono pronti al gioco del massacro. Pur di avere. Leducazione ricevuta stata: avere, possedere, distruggere. (Pier Paolo Pasolini)

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