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Sopra le righe
di Giuseppe Remuzzi
Calano le spese dedicate a tempo libero, cultura e viaggi mentre aumentano quelle per medicinali e trasporti. Lo slalom mensile dellitaliano tra prezzi, tagli e rinunce
di ISIDORO TROVATO
otere di spesa una definizione rassicurante: coniuga la forza (il potere) con la capacit dacquisto. Ma se il potere cala e lacquisto diventa sempre pi costoso, laspetto rassicurante svanisce. Questo quanto emerge dai dati Istat sulle spese degli italiani che, tra conferme e sorprese, fotografano i cambiamenti degli ultimi anni. E cos scopriamo che una famiglia media (coppia con un figlio) con un reddito di 2.726 euro al mese, ne
spende 477 per mangiare, 2.011 per spese non alimentari e rimane con circa 250 euro di risparmi. Naturalmente si tratta di una media e quindi, come insegna il pollo di Trilussa, molto meglio andare nello specifico. Il dato di partenza il divario (profondo) tra Nord e Sud: i settentrionali spendono circa 2.800 euro al mese e i meridionali vanno poco oltre i 1.900. A parte le voci canoniche (casa, bollette, energia e assicurazione auto) cresciute al ritmo del costo della vita, interessante monitorare voci sociali come la sanit: la nostra famiglia
tipo spende quasi 100 euro al mese per la salute ma, rispetto al 2010, investe pi in medicinali che in visite specialistiche. la vittoria della medicina fai da te o il frutto di una spending review della sanit? Anche le spese legate ai trasporti hanno subito una forte impennata, ma solo se ci riferiamo al trasporto operativo (auto, carburante, autobus, tram e taxi); se invece guardiamo ai viaggi per turismo, il discorso cambia. Gli italiani (da Nord a Sud) hanno tagliato le spese dedicate al tempo libero, alla cultura e ai viaggi. Fa im-
pressione scoprire che la nostra famiglia spende 4,7 euro al mese per libri non scolastici ma non smette di credere nella sorte e ne investe 5,1 in lotterie, e poi spende in tovaglioli e piatti
Gli autori
La visualizzazione e lanalisi dei dati di questa settimana a cura dei visual designer Gianluca Seta (www.nascuto.com) e Samuel Granados (www.sgranados.es)
di carta la stessa cifra mensile (9,5 euro) riservata a giornali e riviste (pur sempre di carta si tratta). Un originale slalom tra prezzi, tagli e rinunce. Ma, per fortuna, unesperienza ancora lontana da quella di Marcovaldo, il manovale protagonista delle novelle di Italo Calvino, che quando, a fine mese, senza soldi, andava al supermercato con la famiglia, riempiva il carrello solo per lemozione di vederlo pieno. E poi rimetteva tutto sugli scaffali. Altro che potere di spesa.
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