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Requisiti igienico sanitari

Premessa Per la corretta progettazione di un edificio o locale, sia pubblico che privato, bisogna considerare che, oltre alle specifiche norme di tipo urbanistico, esiste di un consistente apparato normativo sia a livello nazionale, che regionale, che comunale, che regola diverse materie la cui conoscenza imprescindibile per l'esercizio della professione di architetto (per es.: le normative per l'igiene pubblica, per la fruizione degli edifici da parte di persone disabili, per la sicurezza dei luoghi di lavoro, per la sicurezza antincendio ecc). Le norme dettano regole di carattere generale, utili per la progettazione, e prescrizioni particolari arrivando definire, in alcuni casi, i requisiti specifici degli ambienti, in relazione alla specifica destinazione d'uso.

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arch. Lucia Araldi

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In questa occasione affronteremo il tema della progettazione di edifici residenziali, edifici pubblici o ad uso pubblico, di insediamenti produttivi e del terziario (uffici, locali per il commercio, ecc.), fornendo indicazioni pratiche, mutuate dalla normativa vigente in materia di igiene pubblica, utili per progettare e dimensionare correttamente gli ambienti, ponendo particolare attenzione ai requisiti di altezza ed aero-illuminazione dei locali.

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Nel tentativo di effettuare una sintesi utile per Voi ai fini di affrontare la prova dell'esame di stato, affronteremo il tema della "progettazione nel rispetto dei requisiti igienico sanitari" per :

- edifici privati a destinazione d'uso residenziale, mono plurifamiliari;

- insediamenti produttivi e del terziario direzionale (uffici) commerciale (negozi, spazi commerciali) produttivo (magazzini e luoghi di lavoro);

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- edifici pubblici o ad uso pubblico scuole, biblioteche, chiese, musei ospedali, case di riposo locali per lo spettacolo, teatri e cinema. Per questi casi, si far riferimento alla manualistica o si operer per analogia ;

- autorimesse

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Edifici privati a destinazione d'uso residenziale mono e plurifamiliari


Esistono come gi detto normative nazionali e locali che regolamentano la materia dell'igiene del suolo e dell'abitato, finalizzate a garantire idonee condizioni igienico-sanitarie degli alloggi; quest'ultimo aspetto strettamente correlato alle dimensioni dei vani abitabili e ad un' adeguata illuminazione e ventilazione naturale. In particolare per i locali di abitazione, a destinazione d'uso residenziale, faremo riferimento al Decreto Ministeriale 05/07/1975 e s.m.i ed ai regolamenti di igiene locali e regolamenti edilizi comunali) che impongono il rispetto di determinati requisiti in merito a: dimensione dei locali altezze aero-illuminazione dei vani per edifici destinati ad abitazione.

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Caratteristiche degli alloggi a destinazione d'uso residenziale


Dimensioni di alloggi e vani: - In un edificio residenziale l'alloggio monostanza, per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, - e non inferiore a mq 38, se per due persone (si possono trovare a norme pi restrittive nei REC, con superfici maggiori). - Di norma per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14, per i primi 4 abitanti, ed a mq 10, per ciascuno dei successivi. - Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di: - mq 9, se per una persona, - mq 14, se per due persone;

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- Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14;
(si possono trovare norme pi restrittive nei REC);

- nel caso di soggiorno con angolo cottura, buona regola prevedere una zona cottura di almeno 4 mq, ampliamente comunicante con il soggiorno; tale superficie deve intendersi aggiuntiva rispetto alla superficie del soggiorno; - nel caso di cucina separata buona regola prevedere che abbia una superficie di almeno 9mq; Classificazione dei locali: - locali di abitazione: si intendono locali in cui la permanenza di una o pi persone non abbia carattere di saltuariet (soggiorni e cucine della residenza, camere da letto, ma anche gli, uffici, stanze di albergo delle case di riposo, ecc.; - locali sussidiari delle abitazioni (servizi igienici, lavanderia, dispensa, disimpegno, ingresso, ecc.; - locali non abitabili o accessori quelli adibiti a cantina, garage, magazzino, deposito, archivio, implicanti la presenza solo saltuaria di persone.
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Altezze locali di abitazione: Le altezze dei vani sono fissate in - m 2,70 per i locali di abitazione (soggiorno, camera da letto, cucina); - riducibili a m 2,40 per i locali sussidiari ed accessori
(corridoi, i disimpegni in genere, servizi igienici, ripostigli).

- Nei comuni montani al di sopra dei m. 1000 sul livello del mare pu essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell'altezza minima dei locali abitabili a m. 2,55.

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Illuminazione naturale diretta, locali di abitazione: Le stanze da letto, il soggiorno e la cucina debbono essere provvisti di finestra apribile. Tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici (per cui si rimanda a paragrafo apposito), disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d'uso. Per ciascun locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovr essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.

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Ventilazione meccanica: Quando le caratteristiche tipologiche degli alloggi diano luogo a condizioni che non consentano di fruire di ventilazione naturale, si dovr ricorrere alla ventilazione meccanica centralizzata immettendo aria opportunamente captata e con requisiti igienici confacenti. E comunque da assicurare, in ogni caso, l'aspirazione di fumi, vapori ed esalazioni nei punti di produzione (cucine, gabinetti, ecc.) prima che si diffondano. Il "vano di cottura", eventualmente annesso al locale di soggiorno, deve comunicare ampiamente con quest'ultimo e deve essere adeguatamente munito di impianto di aspirazione forzata sui fornelli.

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Stanza da bagno: La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all'esterno per il ricambio dell'aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica. Di norma almeno un bagno deve essere finestrato per una sup. che varia nei vari REC da 0,50 mq a 1 mq min. Nelle stanze da bagno sprovviste di apertura all'esterno proibita l'installazione di apparecchi a fiamma libera. Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo.

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Protezione acustica: I materiali utilizzati per le costruzioni di alloggi e la loro messa in opera debbono garantire un'adeguata protezione acustica agli ambienti per quanto concerne i rumori da calpestio, rumori da traffico, rumori da impianti o apparecchi comunque installati nel fabbricato, rumori o suoni aerei provenienti da alloggi contigui e da locali o spazi destinati a servizi comuni. All'uopo, per una completa osservanza di quanto sopra disposto occorre far riferimento ai quanto prescritto dai Regolamenti Edilizi Comunali e dal DPCM 5-12-97 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici" e s.m.i .

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Insediamenti produttivi e del terziario

Riportiamo di seguito una sintesi della "Circolare 1 luglio 1997 n. 13 - revisione circolare regionale n. 38/87 criteri di valutazione dei nuovi insediamenti produttivi e del terziario" Nella circolare fa riferimento alle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (si veda nello specifico il D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, aggiornato al decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106-

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Parte I Requisiti generali dei locali di lavoro


Il D.Lgs. 626/94 cui si fa riferimento sostituito dalla normativa vigente, il D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi

PARAGRAFO 1- strutture edilizie


PARAGRAFO 1.1- tamponamenti omissis PARAGRAFO 1.2- coperture (preferibile a shed) omissis PARAGRAFO 1.3- altezze e cubature 1.2.1. I limiti minimi per altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati o da destinarsi al lavoro nelle aziende industriali che occupano pi di cinque lavoratori, ed in ogni caso in quelle che eseguono le lavorazioni che comportano la sorveglianza sanitaria, sono i seguenti:

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1.2.1.1. altezza netta non inferiore a m 3; 1.2.1.2. cubatura non inferiore a mc 10 per lavoratore; 1.2.1.3. ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente deve disporre di una superficie di almeno mq 2.

1.2.2. I valori relativi alla cubatura e alla superficie si intendono lordi cio senza deduzione dei mobili, macchine ed impianti fissi. 1.2.3. L'altezza netta dei locali misurata dal pavimento all'altezza media della copertura dei soffitti o delle volte. ... omissis

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PARAGRAFO 1.4- pavimento privo di asperit; antisdrucciolevole; facilmente lavabile. In caso di terreni particolarmente umidi deve essere previsto un vespaio aerato al di sotto del pavimento. Pavimentazioni particolari devono essere previste per attivit lavorative ove vi sia la possibilit di spandimenti di liquidi: in tali casi devono essere predisposte pendenze e pozzetti di raccolta per facilitare la pulizia ed il recupero degli spandimenti. PARAGRAFO 1.5- caratteristiche delle superfici vetrate Le superfici vetrate non devono risultare di pericolo, in relazione all'utilizzo del locale stesso, alle persone presenti nel locale od all'esterno di questo; pertanto le stesse devono essere del tipo di sicurezza e, se esiste pericolo di caduta nel vuoto, del tipo antisfondamento.

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PARAGRAFO 1.6- porte uscite di sicurezza omissis.... Le uscite di sicurezza devono garantire vie di fuga inferiori a m 30 da qualsiasi punto del locale. vd. normative dei VVFF 1.6. Porte e portoni 1.6.1. Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro. 1.6.2. Quando in un locale le lavorazioni ed i materiali comportino pericoli di esplosione o specifici rischi di incendio e siano adibiti alle attivit che si svolgono nel locale stesso pi di 5 lavoratori, almeno una porta ogni 5 lavoratori deve essere apribile nel verso dell'esodo ed avere larghezza minima di m 1,20.

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1.6.3. Quando in un locale si svolgono lavorazioni diverse da quelle previste al punto 1.6.2, la larghezza minima delle porte la seguente: a) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano fino a 25, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 0,80; b) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero compreso tra 26 e 50, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell'esodo; c) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero compreso tra 51 e 100, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 1,20 e di una porta avente larghezza minima di m 0,80, che si aprano entrambe nel verso dell'esodo; d) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero superiore a 100, in aggiunta alle porte previste al punto c) il locale deve essere dotato di almeno 1 porta che si apra nel verso dell'esodo avente larghezza minima di m 1,20 per ogni 50 lavoratori normalmente ivi occupati o frazione compresa tra 10 e 50, calcolati limitatamente all'eccedenza rispetto a 100.

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1.6.4. Il numero complessivo delle porte di cui al punto 1.6.3., lettera d), pu anche essere minore, purch la loro larghezza complessiva non risulti inferiore. .....omissis vd. normative dei VVFF

PARAGRAFO 1.7- scale di sicurezza .....omissis PARAGRAFO 1.8- posti di lavoro e vie di circolazione all'aperto .....omissis PARAGRAFO 1.9- barriere architettoniche (vd tema di altra lezione).

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PARAGRAFO 2- servizi (luoghi di lavoro)


PARAGRAFO 2.1 WC (vd ora D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi ALLEGATO IV- REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO par.1.13.3) a) oltre 10 dipendenti i servizi igienici WC devono essere distinti per sesso; b) b) il loro numero deve essere almeno: - n. 1 WC fino a dieci dipendenti, comprensivi del titolare e/o soci. - Per numero di dipendenti superiore a 10, almeno uno ogni ulteriori trenta unit o frazioni, con ubicazione tale da evitare percorsi esterni al fabbricato e disposti in modo da consentire un loro facile utilizzo. c) deve sempre essere previsto l'antiwc con lavabo.

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d) ogni posto-wc deve essere completamente separato dagli altri e dall'anti-wc e deve possedere i seguenti requisiti: - il wc deve essere preferibilmente alla turca; - all'interno del vano wc, di norma, deve essere predisposto un erogatore d'acqua per l'igiene intima (doccetta); - il pavimento, le pareti e la porta devono essere rifiniti con materiale impermeabile facilmente lavabile e disinfettabile; - le superfici lavabili delle pareti devono avere altezza di almeno m 1,80; - l'altezza libera interna deve essere di almeno m 2,40; - la superficie utile in pianta deve essere di almeno mq 1,20 con lato minimo di almeno m 1,00;

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- la porta di accesso deve essere apribile verso l'esterno e deve essere dotata di serratura di emergenza azionabile dall'esterno e indicatore di presenza e, nei casi di ventilazione artificiale, di griglia o fessura nella porzione inferiore alta almeno cm 5. e) in ciascun vano wc deve essere presente una finestra apribile di superficie pari ad almeno mq 0,40. E' ammessa la ventilazione artificiale, con le caratteristiche sottoriportate, purch lantibagno sia dotato di finestra apribile comunicante con l'esterno o quanto meno di una presa d'aria comunicante con l'esterno, anche tramite condotta. La ventilazione artificiale deve assicurare almeno 5 ricambi/ora se continua e 10 se temporizzata, con durata tale da garantire un ricambio completo ad ogni utilizzo. I servizi devono inoltre essere dotati di: - dispositivo per la distribuzione di sapone liquido - asciugamani a perdere e/o ad aria -comandi di erogazione dell'acqua preferibilmente non manuali (leva, pulsante a pavimento, ecc.).
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PARAGRAFO 2.2 Docce (vd ora D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi ALLEGATO IV- REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO par.1.13.2) Le docce sono obbligatorie quando il tipo di attivit o la salubrit lo esigono. - ove siano obbligatorie, deve essere di una ogni 5 dipendenti; - negli altri casi opportuno una doccia ogni 20 dipendenti. Le docce di norma devono comunicare con uno spogliatoio dotato di aerazione naturale. Le caratteristiche strutturali delle docce devono rispondere ai requisiti di cui ai punti 2.1 d) ed e).

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PARAGRAFO 2.3 Spogliatoi (vd ora D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi ALLEGATO IV- REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO par.1.12) - ...fino a cinque dipendenti lo spogliatoio pu essere unico per entrambi i sessi; in tal caso i locali a ci adibiti sono utilizzati dal personale dei due sessi, secondo opportuni turni prestabiliti e concordati nell'ambito dell'orario di lavoro. ... - Di norma presenti, da non identificarsi con l'antibagno e distinti per sesso. Devono avere le seguenti caratteristiche strutturali: a) superficie in pianta non inferiore a mq 1,50 per addetto per i primi 10 addetti occupati in un turno; mq 1 per ogni addetto eccedente i primi 10; b) altezza libera interna di almeno m 2,40;

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c) di norma vanno assicurate l'illuminazione e l'aerazione naturale diretta nei rapporti rispettivamente di 1/10 e 1/20; nel caso di ventilazione meccanica, va assicurato un ricambio orario di almeno 5 vol/h; d) devono essere predisposti armadietti personali per il vestiario, chiudibili a chiave, che devono essere a doppio scomparto nei casi previsti dalla norma citata.

PARAGRAFO 2.4 Lavandini (vd ora D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi ALLEGATO IV- REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO par.1.13.3) - lavandini devono essere in numero di uno ogni 5 addetti occupati in un turno. Nei lavandini collettivi "in linea", l'interasse tra due gruppi distributori dell'acqua (calda e fredda) deve essere di almeno 60 cm.
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Nei lavandini collettivi circolari a centro locale, ad ogni gruppo di distribuzione dell'acqua deve corrispondere una zona di almeno 60 cm utili di circonferenza del lavabo. Il comando di erogazione dell'acqua deve essere di tipo non manuale (leva, pulsante a pavimento, ecc.). Devono essere messi a disposizione mezzi detergenti e per asciugarsi.

PARAGRAFO 2.5 - Cucina (attivit produttive) Deve possedere i requisiti strutturali per gli ambienti di lavoro, per quanto riguarda: altezza, aerazione e illuminazione naturale diretta, rifinitura delle pareti e dei pavimenti. Qualora si eseguano operazioni di confezionamento dei pasti deve possedere i seguenti requisiti aggiuntivi:

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a)pareti, pavimenti e serramenti devono essere rifiniti in modo da essere facilmente lavabili e disinfettabili; b) deve essere predisposto un locale w.c., con anti-wc, dotato di porta a chiusura automatica, avente le caratteristiche strutturali di cui sopra, ad utilizzo esclusivo del personale della cucina; c)i requisiti degli accessori sanitari (prese d'acqua, distributori di sapone, asciugamani) sia della cucina che dell'anti-wc devono corrispondere al dettato dell'art. 28 lett. d) del DPR 327/80 e s.m.i; d) sui luoghi di cottura devono essere predisposte cappe aspiranti adeguatamente conformate e dotate di scarico all'esterno, con canna di esalazione con sbocco portato al tetto. Deve inoltre essere prevista una griglia per l'aerazione, di dimensioni adeguate, secondo normativa.

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PARAGRAFO 2.6 Mensa Indipendentemente dal numero degli addetti che permangono in sede durante gli intervalli di lavoro per consumare il pasto, opportuno che la ditta provveda a destinare un locale a questo uso. Caratteristiche strutturali: a)pavimenti e pareti rifiniti in modo da permettere una facile pulizia; le pareti devono essere tinteggiate con colore chiaro; b) illuminazione e aerazione naturale diretta secondo gli usuali rapporti (rispettivamente 1/10 e 1/20 della superficie del pavimento); c) superficie in pianta non inferiore a mq l,50 per ogni persona contemporaneamente presente; d) altezza libera interna di almeno m. 2,70; e) adeguate caratteristiche acustiche; f) in adiacenza al locale mensa devono essere predisposti lavabi in numero adeguato (almeno 1 ogni venti posti a sedere).

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PARAGRAFO 3- illuminazione dei locali di lavoro

PARAGRAFO 3.1 - Locali ad uso produttivo (attivit di produzione in genere, laboratori e magazzini presidiati), cio con presenza "fissa", non saltuaria di addetti. a) illuminazione naturale diretta: la superficie illuminante di ogni singolo locale deve corrispondere ad almeno: - 1/10 della superficie di calpestio, per locali con superficie in pianta sino a 1000 mq; - 1/12 della superficie di calpestio, per la parte eccedente i primi 1000 mq; - 1/15 della superficie di calpestio per la parte eccedente i 3000 mq, qualora l'altezza interna netta sia superiore a m. 5.00.

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- Nel computo della superficie illuminante pu essere compresa la porzione vetrata di porte e portoni comunicanti con l'esterno, misurata a partire da 70 cm dal pavimento. - Il 50 % della superficie illuminante deve essere collocata a parete se la restante parte costituita da lucernai; - il 25 % della superficie illuminante deve essere collocata a parete se la restante parte costituita da aperture a shed. b) illuminazione artificiale media: .....omissis c) illuminazione localizzata: .....omissis

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PARAGRAFO 3.2 Locali con presenza saltuaria di addetti (depositi-magazzini non presidiati).

a) illuminazione naturale diretta. La superficie illuminante di ogni locale deve corrispondere ad almeno: - 1/30 della superficie di calpestio, per locali con superficie in pianta sino a 400 mq; - 1/50 della superficie di calpestio, per la parte eccedente i 400 mq. I valori sopra riportati sono comprensivi della parte vetrata di porte e portoni. b) c) illuminazione artificiale media: .....omissis illuminazione localizzata: .....omissis

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PARAGRAFO 4 - aerazione dei locali di lavoro


PARAGRAFO 4.1 - Locali ad uso produttivo (attivit di produzione in genere, laboratori e magazzini presidiati) cio con presenza fissa, non saltuaria di addetti. a) Aerazione naturale diretta: La superficie finestrata apribile di ogni singolo locale deve corrispondere ad almeno: b) - 1/20 della superficie di calpestio, per locali con superficie in pianta sino a 1000 mq; - 1/24 della superficie di calpestio, per la parte eccedente i primi 1000 mq ; - 1/30 della superficie di calpestio per la parte eccedente i 3000 mq qualora l'altezza interna netta sia superiore a m 5. Dai valori su riportati sono esclusi i contributi dovuti a porte e portoni.

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- ll 50% della superficie apribile deve essere collocata a parete se la restante parte costituita da lucernari; - il 25% della superficie apribile deve essere collocata a parete se la restante parte costituita da apertura a shed. - La soglia della finestratura apribile a parete deve risultare a quota dal pavimento inferiore ai 2/3 dell'altezza della parete stessa. - Le zone di lavoro distanti pi di m 15 dalle finestre di norma devono essere ventilate anche da aperture sul soffitto. - Le aperture devono essere uniformemente distribuite su tutte le superfici a contatto con l'esterno e presentare comandi fissi di apertura (manuali o automatici) di facile uso.

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a.1) Tipologia dei serramenti. Ai fini di una corretta ventilazione naturale dei locali opportuno che una porzione della superficie apribile (indicativamente non inferiore al 25%) sia dotata di serramenti tipo wasistas o equivalenti.

a.2) .....omissis. b) Aerazione artificiale .....omissis

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PARAGRAFO 4.2 Locali con presenza saltuaria di addetti (depositi-magazzini non presidiati). a) Aerazione naturale diretta. La superficie finestrata apribile di ogni singolo locale deve corrispondere ad almeno: - 1/30 della superf. di calpestio, per locali con superficie in pianta sino a 400 mq; - 1/50 della superficie di calpestio, per la parte eccedente 400 mq. I valori su riportati sono comprensivi dei contributi di porte e portoni. La disposizione delle aperture deve essere tale da garantire una razionale aerazione naturale. b) Aerazione artificiale Ove non sia possibile raggiungere i rapporti di aerazione naturale su riportati, ammesso il ricorso all'aerazione artificiale con portata di almeno due ricambi/ora (salvo quanto diversamente previsto da normative tecniche specifiche), sempre che sia assicurata una superficie finestrata apribile pari ad almeno il 50 % di quella richiesta.
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Locali di lavoro a uso produttivo


Locali con presenza fissa, non saltuaria di addetti -magazzini presidiati

Altezza minima H=3 m

illuminazione naturale diretta

aerazione aerazione naturale diretta artificiale

1/10 Sup. di calpestio fino a 1000 mq; 1/12 Sup. di calpestio oltre a 1000 mq; 1/15 Sup. di calpestio oltre i 3000 mq, se con H>5m;

1/20 Sup. di calpestio fino a 1000 mq; 1/24 Sup. di calpestio oltre a 1000 mq; 1/30 Sup. di calpestio oltre i 3000 mq, se con H>5m; 1/30 Sup. di calpestio fino a 400mq; 1/50 Sup. di calpestio per l'eccedente i 400mq;

omissis

Locali con presenza saltuaria di addetti - magazzini non presidiati

1/30 Sup. di calpestio fino a 400mq; 1/50 Sup. di calpestio per l'eccedente i 400mq;

ammessa la aerazione artificiale, ma assicurando almeno il 50% dei parametri di aeraz. naturale diretta

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PARAGRAFO 5 - riscaldamento -condizionamento .....omissis

PARAGRAFO 6 - locali di riposo .....omissis

PARAGRAFO 7 - locali interrati e seminterrati Si premettono le definizioni: A: Piano naturale del terreno: il piano di campagna circostante il fabbricato. Risulta orizzontale nel caso di terreno pianeggiante e obliquo nel caso di zona non pianeggiante. B: Piano orizzontale contenente la faccia inferiore (intradosso) del solaio di copertura del locale in esame.

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- Locale interrato: quello ove la differenza B-A inferiore a m 1,00. - Locale seminterrato: quello ove la differenza B-A compresa fra m 1,00 e m 1,60. - Locale assimilabile a fuori terra: quello ove la differenza B-A superiore a m 1,60. E' vietato adibire al lavoro locali interrati e seminterrati, salvo che sussistano particolari esigenze tecniche documentate (art. 8 DPR 303/1956; Cass. Sez. 3, 6-11-84, n- 9664). In tali casi l'idoneit del locale sar limitata all'attivit lavorativa Qualora non ricorrano particolari esigenze tecniche pu essere concessa la deroga al divieto di utilizzo se sussistono le seguenti condizioni, ognuna di per s vincolante (terzo comma art. 8 DPR 303/1956):

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a) Locali interrati a.1) le pareti delimitanti esterne, su almeno un lato breve e un lato lungo del locale, siano rese libere dal terreno circostante tramite sbancamento la cui larghezza sia maggiore della quota interna dei locali e la cui profondit sia di almeno 15 cm al di sotto del pavimento del locale in modo che vi possano sfociare le aperture aeranti del vespaio. E' ammessa la possibilit di realizzare una scarpata con inclinazione non superiore a 45 gradi; in tal caso la distanza minima fra muro perimetrale e inizio della scarpata deve essere di almeno m 1,50. I muri perimetrali a contatto con il terreno devono essere protetti, mediante adatti materiali, contro l'umidit del suolo. a.2) altezza libera interna non inferiore a m 3,00;

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a.3) illuminazione e aerazione naturali dirette in ragione rispettivamente di 1/10 e 1/20 della superficie in pianta del locale, uniformemente distribuita. Nel computo delle superfici di aeroilluminazione possono essere considerate le aperture su bocche di lupo per la superficie minima tra quella della finestra e quella (orizzontale) della bocca di lupo; a.4) attivit lavorativa che non comporti emanazioni nocive e non esponga i lavoratori a temperature eccessive; a.5) il pavimento sia separato dal suolo mediante un piano sottostante cantinato o mediante un vespaio ventilato di altezza non inferiore a m 0,50 o tavellonato con intercapedine non inferiore a m 0,10; la linea di falda sia ad almeno m 2,00 dal pavimento; a.6) se il terreno circostante i locali interrati inclinato (almeno 20%) e di tipo roccioso compatto, lo sbancamento potr essere a parete verticale, con larghezza di m 1,50, a condizione che i muri del fabbricato prospicienti lo sbancamento siano doppi con intercapedine e che sia previsto un efficace sistema di smaltimento delle acque piovane sul fondo dello sbancamento.
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b) Locali seminterrati b.1) le pareti delimitanti esterne, su almeno un lato breve e un lato lungo del locale, devono essere separate dal terrapieno mediante una intercapedine ventilata tra fabbricato e sbancamento, di luce. libera di almeno m 1,50 tra muro del seminterrato e muro di sostegno del terrapieno e profonda almeno 15 cm al di sotto del pavimento del seminterrato stesso. I muri perimetrali a contatto con il terreno devono essere protetti, mediante adatti materiali, contro l'umidit del suolo; b.2) altezza libera interna non inferiore a m. 2,70 fino a cinque lavoratori addetti (nei comuni montani, al di sopra dei 1000 m di altitudine, pu essere consentita un'altezza minima di m. 2,55) e non inferiore a m. 3,00 per pi di cinque lavoratori; b.3) aeroilluminazione: vedi a.3; b.4) attivit lavorativa: vedi a.4;

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b.5) protezione del pavimento: vedi a.5; b.6) se il terreno circostanze i locali seminterrati inclinato (almeno 20%) e di tipo roccioso compatto e per almeno met del perimetro i muri risultano assimilabili a fuori terra, in alternativa all'intercapedine ventilata tra fabbricato e sbancamento possono essere costruiti muri doppi con intercapedine, isolati verso l'esterno con materiale impermeabile all'acqua. c) Locali assimilabili a quelli fuori terra c.1) i muri perimetrali a contatto con il terreno siano protetti, mediante adatti materiali, contro l'umidit del suolo. c.2) altezza: vedi b.2; c.3) aeroilluminazione: vedi a.3; c.4) pavimento: vedi a.5. PARAGRAFO 8 - separazione dei lavori nocivi omissis
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parte II Requisiti specifici per locali destinati ad uffici

PARAGRAFO 9 .1- definizione Oggetto del presente articolato sono i locali singoli o inseriti in strutture multiple attualmente denominate "centri direzionali", destinati all'esercizio di attivit che possono essere di tipo commerciale, assicurativo, tecnico, professionale, di consulenza, ecc., caratterizzate dalla fornitura di servizi al pubblico (privati od aziende) e non di merci. PARAGRAFO 9 .2- altezza e spazi liberi - negli uffici, in generale, l'altezza minima deve essere di m.2,70, fatti salvi altri limiti di altezza previsti da norme urbanistiche. - negli uffici ove previsto il libero accesso del pubblico l'altezza minima deve essere di m. 3,00.

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- La superficie destinata al pubblico deve essere opportunamente dimensionata in rapporto all'affluenza prevista; - la superficie minima a disposizione di ciascun addetto non deve essere inferiore a mq 4.

PARAGRAFO 9 .3 - illuminazione naturale diretta: (vd ora D.lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 e smi ALLEGATO IV- REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO par.1.10)

La superficie illuminante di ogni locale deve corrispondere ad almeno: - - 1/8 della superficie di calpestio (con minimo di sup. finestrata di mq 1,5), per locali con sup. in pianta fino a 50 mq; - - 1/10 della superficie di calpestio, per la parte eccedente;

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- Nel computo della superficie illuminante pu essere compresa la porzione vetrata di porte e portoni comunicanti con l'esterno, misurata a partire da 70 cm dal pavimento. - Il 50% della superficie illuminante pu essere collocata a parete se la restante parte costituita da lucernari. - La superficie illuminante deve essere uniformemente distribuita ed essere rapportata al coefficiente di trasmissione della luce del vetro: per coefficienti di trasmissione pi bassi la superficie illuminante deve essere proporzionalmente incrementata. - In presenza di elementi architettonici (pensiline, tettoie, soppalchi ecc.) che ostacolano l'illuminazione naturale, la superficie illuminante deve essere incrementata della quota necessaria a garantire pari illuminamento (vedere allegato n. 1). - Nel caso di uffici "open space", ove i singoli vani sono separati da tramezze mobili, queste devono essere disposte in modo da non ostacolare un'omogenea distribuzione della luce naturale.
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Nell'individuazione dei posti fissi di lavoro dovr essere posta particolare attenzione alla localizzazione delle finestre: si considera adeguatamente illuminata la zona compresa in una fascia profonda circa 2-2,5 volte l'altezza dell'architrave della finestra.

PARAGRAFO 9 .4- illuminazione artificiale.....omissis PARAGRAFO 9 .5- aerazione naturale La superficie finestrata apribile di ogni singolo locale deve corrispondere ad almeno: - 1/8 della superficie di calpestio, con minimo di superficie finestrata di mq 1,5, per locali con sup. in pianta fino a 50 mq;

- - 1/20 della superficie di calpestio, per la parte eccedente.

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- Dai valori su riportati sono esclusi i contributi dovuti a porte e portoni. - Le aperture devono essere uniformemente distribuite su tutte le superfici a contatto con l'esterno e presentare comandi fissi di apertura (manuali o automatici) di facile uso. - Le zone di lavoro distanti pi di m 15 dalle finestre di norma devono essere ventilate anche da aperture sul soffitto. - Il 50% della superficie apribile deve essere collocata a parete se la restante parte costituita da lucernari. - La soglia della finestratura apribile a parete deve risultare a quota dal pavimento inferiore ai 2/3 dell'altezza della parete stessa. - Una porzione della superficie apribile del locale (non inferiore al 25%) deve essere dotata di serramenti tipo wasistas o equivalenti.
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PARAGRAFO 9 .6- aerazione artificiale

In presenza di un impianto di condizionamento o ventilazione con i sottonotati requisiti specifici, i parametri sull'aerazione naturale diretta di cui al punto 9.5 potranno essere ridotti del 50 % .....omissis

PARAGRAFO 9 .7- servizi igienici. Per il numero e le caratteristiche dei servizi igienici vedi paragrafo 2.1.

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parte III Requisiti specifici per locali destinati al commercio


PARAGRAFO 10 .1- definizione

Salvo per quanto previsto ai punti 10.4 e 10.7b, vengono prese in considerazione le imprese commerciali con superfici di vendita accessibili al pubblico superiori a 400 mq , nonch le realt risultanti dall'insieme di aziende anche pi piccole le quali, pur se legalmente distinte, presentino tuttavia caratteristiche di vicinanza, complementariet, utilizzo di spazi, strutture, impianti tecnologici comuni, o comunque si trovino inserite in una struttura edilizia appositamente realizzata e/o per la quale sia prevista una unica concessione edilizia, un unica agibilit o un regolamento di tipo "condominiale" (es. gallerie, centri commerciali).

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Per le attivit commerciali di dimensione inferiore a 400 mq o situate nei centri storici si fa riferimento ai regolamenti urbanistici locali.

Le porzioni delle aziende commerciali ove prevale la componente lavorativa su quella di esposizione, mostra o vendita, svolta in locali separati, devono rispondere ai requisiti definiti nella parte generale (es.: magazzini edili, lavanderie a secco, confezionamento carni ecc. nei supermercati). .....omissis

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PARAGRAFO 10.2- illuminazione naturale diretta: Tutti i locali devono essere illuminati con luce naturale diretta. Nel caso di illuminazione naturale proveniente dalle pareti sar considerata adeguatamente illuminata la zona compresa in una fascia profonda circa 2,5 volte l'altezza del voltino della finestra; - pertanto si dovr calcolare l'area del locale compresa in questa zona ed assicurare nella stessa un rapporto superficie illuminante/superficie del locale pari ad 1/20. - Per la rimanente parte del locale dovr essere ricavata una superficie illuminante a soffitto pari a 1/30, potendosi concedere delle deroghe solo per comprovate esigenze tecniche. Nel caso di illuminazione proveniente esclusivamente dal soffitto (soluzione in genere preferibile), il rapporto citato deve essere pari a 1/30 con distribuzione omogenea su tutta la superficie.

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I posti fissi di lavoro (es. casse, ecc.) devono essere posizionati nelle zone meglio illuminate da luce naturale.

PARAGRAFO 10.3- aerazione naturale diretta e artificiale: Ai fini aeranti, nella zona del locale compresa fino a 15 m di profondit, - la superficie apribile deve essere pari ad almeno 1/20 del pavimento di detta zona, con distribuzione omogenea delle aperture. - Nella zona rimanente la superficie aerante, proveniente da aperture sul soffitto, deve essere pari ad 1/30 del pavimento corrispondente. - L'aerazione artificiale, intesa come integralmente sostitutiva di quella naturale, ammessa purch realizzata con le caratteristiche riportate nel paragrafo 9.6.

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- Deve essere comunque realizzata una superficie finestrata con serramenti apribili automaticamente pari ad almeno 1/100 rispetto a quella in pianta del locale.

PARAGRAFO 10.4- vie di fuga: Fatta salva la normativa di prevenzione incendi la cui sorveglianza demandata ai VV.FF, le caratteristiche della porte, delle uscite di sicurezza e delle scale devono rispondere ai requisiti di cui ai punti 1.6 e 1.7. Per i locali con superficie fino a 200 mq (100 mq per i ristoranti ed analoghi) il percorso di fuga potr coincidere con quella di accesso al locale a condizione che siano rispettate le altre indicazioni. Deve essere previsto un impianto di illuminazione di sicurezza che garantisca almeno 5 lux per l'illuminazione generale dell'ambiente e 10 lux per le vie di fuga; tale illuminazione deve garantire almeno 15 minuti di luce.
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Un impianto elettrico di emergenza sar necessario qualora siano presenti impianti elettrici o di movimentazione, privi di alternativo, rapido e facile comando manuale, il cui arresto possa create difficolt al deflusso delle persone. PARAGRAFO 10.5- locali interrati/semi-interrati L'art. 8 del DPR 303/56 vieta l'utilizzo a fini lavorativi di locali sotterranei o semisotterranei. Possono essere concesse deroghe qualora ricorrano le condizioni di seguito riportate e per locali che si configurino come complementari ad attivit commerciali svolte in prevalenza in locali fuori terra ai quali devono essere collegati. Caratteristiche strutturali: - a) protezione delle pareti: le pareti delimitanti esterne su almeno un lato breve e un lato lungo del locale, devono essere separate dal terrapieno mediante una intercapedine ventilata tra fabbricato e sbancamento, di luce libera di almeno m 1,50 tra muro del seminterrato e muro di sostegno del terrapieno e profonda almeno 15 cm al di sotto del pavimento del seminterrato stesso.
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I muri perimetrali a contatto con il terreno devono essere protetti, mediante adatti materiali, contro l'umidit del suolo. - b) altezza libera interna non inferiore a m 3,00; - c) protezione del pavimento: il pavimento deve essere separato dal suolo mediante un piano sottostante cantinato o mediante un vespaio ventilato di altezza non inferiore a m 0,50; la linea di falda deve essere ad almeno m 2,00 dal pavimento; - d) illuminazione e aerazione naturale: deve corrispondere ad almeno 1/30 di quella di calpestio tramite finestre, bocche di lupo, cavedi, fori, ecc. - e) aerazione artificiale: l'aerazione artificiale, intesa come integralmente sostitutiva di quella naturale, ammessa purch realizzata con le caratteristiche riportate nel paragrafo 9.6. - Deve essere comunque assicurata una superficie apribile a diretto contatto con l'esterno non inferiore ad 1/100 di quella di calpestio tramite finestre, fori, canne di ventilazione (in questo caso l'uscita deve essere posta ad almeno 4 m sopra il livello del piano campagna) posizionate nel terzo superiore delle pareti e distribuite su almeno due pareti, con le caratteristiche di "evacuatori di fumo".
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Tabelle riassuntive
UFFICI
Altezza minima H= 2,7 m H=3 m se aperti al pubblico Sup. locale fino ai primi 50 mq Sup. locale oltre ai primi 50mq min. 1,5mq 1/8 Sup. di calpestio 1/10 Sup. di calpestio (sulla parte eccedente i primi 50mq) 1/8 Sup. di calpestio 1/20 Sup. di calpestio (sulla parte eccedente i primi 50mq) illuminazione naturale diretta aerazione aerazione naturale diretta artificiale

- vd. allegato I per - esclusi porte e ammessa la criteri di calcolo. portoni riduzione del 50% dei parametri di - max 50% a illum. e aeraz. parete se il naturale diretta in restante a presenza di lucernari impianti di condizionamento o ventilazione

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locali per il commercio


con oltre 400 mq di sup. vendita

Altezza illuminazione minima naturale diretta

aerazione aerazione artificiale naturale diretta

H=3 m

E' sempre ammessa la sostituzione con aerazione artificiale, comunque con una superf. finestrata apribile automaticamente pari a 1/100 della sup. del locale

con illuminazione da finestre a parete Sup. locale per una profondit fino a 2,5 volte H voltino della finestra con illuminazione da finestre a parete sup. del locale eccedente la profondit fino a 2,5 volte H voltino della finestra A cura

1/20 Sup. del locale

1/20 Sup. del locale

1/30 Sup. del locale (calcolata sulla parte eccedente la profondit fino a 2,5 volte H voltino della finestra)

1/30 Sup. del locale (calcolata sulla parte eccedente la profondit di 15 m) arch. Lucia Araldi

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con illuminazione esclusivamente da soffitto locali (di lavoro) interrati o seminterrati nel caso siano complementari ad attivit commerciali svolte in prevalenza nei locali fuoriterra, cui devono essere collegati

1/30 Sup. del locale

1/30 Sup. del locale

1/30 Sup. del locale (con finestre, bocche di lupo, cavedi...)

E' sempre ammessa l'aerazione artificiale, comunque con una superf. finestrata 1/30 Sup. del apribile locale automaticamente (con finestre, (EVF) pari a 1/100 bocche di lupo, della sup. del locale cavedi...)

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PARAGRAFO 10.6- scale interne di servizio: - Eventuali scale interne di comunicazione fra i locali di un medesimo esercizio commerciale, non utilizzate dal pubblico e che non abbiano la funzione di via di fuga, devono avere gradini con una pedata media minima di cm 25 per una larghezza minima di cm 60; nel caso di scale a chiocciola la parte con pedata inferiore a cm 10 deve essere resa inaccessibile e provvista di corrimano ad altezza compresa tra 0,9 e 1 m. PARAGRAFO 10.7- servizi igienici a) Servizi per gli addetti: Vanno sempre previsti dei servizi igienici per gli addetti. Per il numero e le caratteristiche vedi par. 2.1. b) Servizi per il pubblico: Deve essere presente un servizio igienico con anti-wc, accessibile al pubblico, per ogni azienda commerciale di superficie superiore a 250 mq e pi in particolare : - locali commerciali singoli (non inseriti in strutture organizzate): presenza obbligatoria di almeno un wc per sesso. La dotazione sar di due wc (uno per sesso) ogni 1500 mq di superficie.
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- locali commerciali inseriti in strutture organizzate: ai fini del numero dei servizi si deve considerare la somma delle singole superfici (escludendo quei locali per i quali si applicano norme specifiche, nonch quelli gi dotati di propri servizi igienici accessibili al pubblico) e delle superfici comuni. La dotazione dovr essere la seguente: due servizi (uno per sesso), per i primi 250 mq, con incrementi di due servizi (uno per sesso) ogni ulteriori 1500 mq.

- locali in cui si somministrano bevande o alimenti: si rimanda alle normative specifiche, sia che si tratti di locali singoli che inseriti in strutture organizzate. (vd. paragrafo seguente)
-

per locali in cui si somministrano locali e bevande (esercizi pubblici quali: bar, self-service, ristoranti, gelaterie,ecc.) si fa riferimento a norme specifiche (Regolamenti di Igiene locali). Di norma si consideri 1,2 mq per posto a sedere e si ricavino due servizi (uno per sesso), ogni 50 posti a sedere.

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b) Servizi igienici per portatori di handicap: - Nelle aziende commerciali con superficie maggiore di 250 mq deve essere disponibile almeno un servizio igienico accessibile anche a portatori di handicap, - l'incremento sar pari ad un nuovo servizio ogni 8 di tipo normale, fatta salva la presenza di un servizio per piano.

d) Servizi per bambini: Le aziende o i centri commerciali con superfici superiori a 5000 mq di vendita devono disporre di almeno un locale attrezzato per la pulizia ed il cambio pannolini dei bambini.

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Caratteristiche dei servizi igienici per il pubblico Ad integrazione di quanto previsto al paragrafo 2.1.: - i vasi dei WC devono essere (preferibilmente) 2/3 alla turca e 1/3 a tazza, con maniglione laterale di appoggio; - le batterie di servizi devono essere segnalate ed ubicate in modo da essere facilmente raggiungibili da ogni punto e distribuite su tutti i piani previsti.

Per i servizi igienici ad uso pubblico si faccia riferimento anche a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di superamento delle barriere architettoniche

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