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APPUNTI DI OPTOELETTRONICA
ad uso degli studenti
Massimo Brenci
IROE-CNR
Firenze
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Fig. 1
In entrambi i tipi di guida si utilizza un substrato (con indice n2) nel quale:
- nel caso di guida a canale di tipo (a), viene prodotto un incremento locale dell'indice di
rifrazione (n1) del substrato stesso;
- nel caso di guida a striscia di tipo (b) la zona con indice di rifrazione maggiore viene
realizzata depositando un film sottile sul substrato.
Il substrato realizzato, in genere, utilizzando:
- vetri;
- materiali elettro-ottici quali niobato di litio;
- semiconduttori quali arseniuro di gallio.
Per realizzare la zona avente indice di rifrazione maggiore esistono vari metodi di
fabbricazione. Fra i principali:
- nel caso di guide a canale (caso (a))
impianto ionico
scambio ionico
diffusione termica
-
sputtering
crescita epitassiale
Le guide ottiche integrate possono essere realizzate secondo varie configurazioni. Alcune
fra queste sono schematizzate nella sottostante fig. 2:
Fig. 2
Per realizzare tali configurazione vengono, di solito, utilizzate tecniche fotolitografiche.
substrato
radio freq.
Crescita epitassiale
Questo metodo basato sulla crescita di un materiale cristallino sopra un altro
materiale avente una struttura cristallina simile, ma caratteristiche ottiche diverse (indice di
rifrazione diverso).
Per realizzare guide si effettua spesso la crescita di niobato di litio (LiNbO3) su
tantalato di litio (LiTaO3) ottenendo uno strato di indice di rifrazione pi alto sopra un
substrato con indice di rifrazione pi basso. In alternativa, pu essere realizzato uno strato
di arseniuro di gallio e indio (InGaAs) su un substrato di arseniuro di gallio (GaAs).
Impianto ionico
Quando un substrato (ad esempio silice (Si02)) viene bombardato mediante ioni
pesanti (Li, Ne, Ar, Kr, Xe) fortemente accelerati, lindice di rifrazione del substrato subisce
una variazione a causa dellimpianto di tali ioni (ad esempio: limpianto di Li nella silice,
riduce lindice di rifrazione di questa di circa 0,8%).
Scambio ionico
Questa tecnica risulta la pi utilizzata per produrre guide e componenti ottici
integrati fino dallinizio dei primi studi nel campo dellottica integrata (alla fine degli anni
60). Essa sfrutta il fenomeno della migrazione di ioni metallici da un sale (contenente tali
ioni) ad un substrato vetroso (es. vetro sodo calcico) immerso nel sale, ad alta
temperatura.
Nel processo di scambio ionico, infatti (vedi fig. 4), uno ione (A+) di un ossido
alcalino costituente il vetro (di solito Na+) sostituito da uno ione (B+), contenuto in un sale
fuso, avente stessa valenza e stesse propriet chimiche dello ione (A+), ma di dimensioni
maggiori o polarizzabilit pi alta. Di conseguenza, il valore dellindice di rifrazione del
vetro subisce, nella regione di scambio, un aumento locale, consentendo la realizzazione
di una struttura guidante. Lo ione B+ , di solito, costituito da Ag+, K+, Cs+, Tl+.
Nella tabella (fig. 5) sono riportati i valori della polarizzabilit e del raggio ionico dei vari
ioni utilizzabili. E, inoltre, riportata la variazione di indice di rifrazione ottenibile quando,
mediante tali ioni, si effettui lo scambio ionico in un vetro contenente ioni di sodio.
Vetro
Sale fuso
Ioni B+
Ioni A +
Fig. 4
In pratica il processo avviene immergendo il substrato vetroso in un sale fuso
(AgNO3, KNO3, NaNO3, ecc.) contenuto allinterno di unapposita fornace, che viene
Polarizzabilit
o 3
(A )
Raggio
o
ionico ( A )
Salto di
indice
superficiale
Na +
0.41
0.95
---
Li +
0.03
0.65
0.01
Tl +
5.2
1.49
0.1
Cs +
3.34
1.65
0.03
Ag +
2.4
1.26
0.09
Rb +
1.98
1.49
0.015
K+
1.33
1.33
0.009
Fig. 5
Caratteristiche dei
principali ioni usati per
lo scambio ionico
Fig. 6
(fase1) Mediante una delle tecniche di deposizione di film sottili (es. sputtering) viene
depositato sul substrato un film avente un indice di rifrazione maggiore di quello del
substrato stesso.
(fase 2) Tale film viene successivamente coperto da una sottile pellicola di photoresist, il
quale viene steso mediante spinning (si deposita una goccia che viene fatta spargere per
effetto di una rotazione ad alta velocit del substrato stesso: ad esempio 5800 giri per 60
sec. danno tipicamente luogo ad un film uniforme con spessore di 1 micron).
(fase 3 ; 4 e 5) Sulla pellicola di photoresist depositata viene fatta aderire (mediante un
mask-aligner) una maschera riproducente la forma della guida da realizzare. Dopo
esposizione a luce UV, il photoresist impressionato (se il photoresist di tipo negativo)
pu essere chimicamente rimosso, in modo tale che il film sottostante, non pi protetto dal
photoresist, possa essere anchesso rimosso.
(fase 6 e 7) Tale operazione d luogo, dopo eliminazione del photo-resist rimasto, ad una
guida che pu essere eventualmente protetta mediante deposizione di un cladding
secondario.
Fig. 7
(fase 1) Viene depositato, per evaporazione, dopo opportuna pulitura della superficie del
substrato, un sottile strato metallico (tipicamente alluminio, argento o titanio) sulla
superficie del substrato stesso.
(fase 2) Tale strato metallico viene successivamente coperto da una sottile pellicola di
photoresist, il quale viene steso mediante spinning
(fase 3; 4 e 5) Sulla pellicola di photoresist depositata viene fatta aderire (mediante un
mask-aligner) una maschera riproducente la forma della guida da realizzare. Dopo
esposizione a luce UV, il photoresist impressionato pu essere chimicamente rimosso, in
modo tale che il deposito metallico sottostante, non pi protetto dal photoresist, possa
essere anchesso rimosso mediante attacco chimico.
(fase 6) La superficie del substrato vetroso non mascherata dal deposito metallico, pu, a
questo punto, essere esposta a scambio ionico, impiantazione ionica, ecc., per cui nel
substrato vetroso si forma una guida a canale avente indice di rifrazione maggiore di
quello del substrato stesso.
(fase 7) Loperazione finale prevede la rimozione anche della mascheratura metallica e
leventuale deposizione di un cladding secondario.
Le varie fasi del processo di realizzazione di una guida a canale sono visualizzate anche
nella fig. 8, nella quale, tuttavia, la guida a canale viene realizzata con la tecnica della
diffusione di titanio.
Il photoresist viene spalmato direttamente sul substrato (LiNbO3) mediante spinning,
successivamente viene esposto a luce U.V. attraverso una maschera riproducente la
forma della guida da realizzare. Il substrato viene immerso in un bagno in grado di
eliminare la porzione di photoresist esposta alla luce U.V. . Sullintera superficie viene
depositato, mediante evaporazione, un sottile strato metallico (es titanio). Il photoresist
viene eliminato e, infine, lintero substrato viene posto allinterno di un forno (900-1000C)
per alcune ore, in modo che lo strato metallico diffonda nel substrato stesso provocando
una variazione dellindice di rifrazione.
Fig. 8