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Cos fin Chiari

Mi ricordo ancora quando successo, il mese, il giorno e persino lora. Era il 23 febbraio 2015, quella mattina mi ero svegliato presto, alle 11.30, per evitare che mia mamma preparasse ancora i broccoli per pranzo, ma invece successe qualcosaltro. Dopo il piano fallito del comune di far diventare Chiari la rotonda pi grande del mondo i cittadini avevano il sospetto che prima o poi sarebbe accaduto qualcosaltro anche se questo risult infondato. Io sospettavo che il proprietario della Gnutti aveva, nella parte vecchia delle acciaierie, allestito un laboratorio in cui alcuni scienziati sottopagati ma obbligati da un contratto, lavoravano ad una tossina per il controllo della mente. Il Signor Gnutti era anni che bramava il potere di controllare la mente delle persone, troppi clarensi che vivevano nelle campagne si rifiutavano di cedergli case e terreni per allargare la propria fabbrica, ma grazie a questa tossina sarebbe riuscito ad avere tutto gratuitamente e obbligando anche ogni clarense a lavorare per lui. Oltre a lui anche la sede della Telecom a Chiari aveva i suoi piani, potendo controllare la mente della gente sarebbero riusciti a diventare la compagnia telefonica pi potente del mondo e dopo una proposta di alleanza con la Gnutti arriv quella fatidica mattina, la mattina in cui provarono la loro invenzione. Qualcosa and storto e i recipienti di gas esplosero per le troppo alte temperature e il virus si diffuse rapidamente per tutta la citt. Si trasformarono tutti in zombie vogliosi di carne umana e cervella, tutti tranne me, il motivo? Perch ero uno dei pochi sopravvissuti al disastro a non avere un I-Phone e luso smoderato di un Old nokia mi ha sviluppato una membrana antigassosa intorno alle parti vitali del corpo. Eravamo lunico paese del circondario ad essere stato contaminato e, stranamente in modo tempestivo, il governo decise di isolare Chiari in una cupola di vetro lasciandoci bloccati al nostro stesso destino. Io ed i pochi sopravvissuti abbiamo dovuto cos adattarci a questa citt ostile, daltronde come lo sempre stata. I primi giorni sono stati quelli pi difficili, ci siamo barricati da Marconi e abbiamo dovuto vivere mangiando mini brioches dai prezzi esorbitanti e bevendo cappuccini tutti i giorni, solo dopo ci siamo organizzati, se volevamo affrontare orde di zombie dovevamo essere preparati, quindi ci siamo recati alla stazione della polizia locale in centro per cercare qualche arma e un buon mezzo di trasporto, ma li abbiamo trovato solo qualche pistola giocattolo e una macchina elettrica scarica, ci siamo dovuti arrangiare con spranghe di ferro e sanpietrini del viale ma durante un giro nella sezione degli alpini di Chiari in Villa Mazzotti abbiamo trovato pi vin brul, biscotti e armi della seconda guerra mondiale che in un museo. Il difficile stato uscire per via di tutti quegli zombie che continuavano a farsi

foto nei giardini della villa pensando di essere modelli della stagione primavera/estate stile smorto. I giorni passavano ma noi resistevamo, razziavamo i negozi per procurarci il cibo e spaccavamo i culi agli zombie ogni giorno. Mi ricordo in particolare un evento che accaduto pochi giorni dopo lincidente, io ed i sopravvissuti passavamo davanti alla banca principale di Chiari quando abbiamo sentito degli urli al suo interno, ci siamo cos sbrigai ad irrompere allinterno, scoprendo Enio Doris che cercava di far aprire mutui a degli zombie ma dopo avergli detto che non erano intenzionati a passare a Mediolanum li ha presi tutti a pugni intorno a loro. Con laggiunta del presidente di banca Mediolanum, costruita intorno a me, i sopravvissuti diventarono 6; saremmo potuti essere 7 ma Giangiuseppe, detto anche Big Joshep, dopo un giro di ricognizione in gelateria azzurra durata ore ci ha chiamato al cellulare per informarci che era morto, togliendoci la preoccupazione. Il governo non gradiva la presenza di sopravvissuti allinterno dellarea contaminata e per giorni ci hanno bombardato nella cupola con canzoni di Gigi DAlessio e sabotandoci le radio per far si che captassero soltanto radio Maria, uno di noi impazzito ed abbiamo dovuto rinchiuderlo nelle segrete della biblioteca di Chiari, il luogo dove i bibliotecari rinchiudevano i ragazzi che alzavano troppo la voce o che riportavano i libri oltre la data di scadenza. Sono passati anni da quando accadde la tragedia e noi siamo ancora qui, ma le cose si pu dire che siano migliorate per le nostre vite, quando si nervosi si pu andare in giro a pestare qualunque zombie ti capiti tra le mani e possiamo correre nella piscina comunale senza che nessun bagnino ti rimproveri, si potrebbe anche dire cos inizi Chiari.

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